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INCONTRO CON UN UOMO STRAORDINARIO - 52

tratto dal blog http://ilgrandeignoto.blogspot.com di Angelo Ciccarella

"Sei sicuro che il meccanismo che vi annuller non sia gi partito? K.K.Fargo "Bianco e nero, freddo e caldo, riflesso e assorbimento, sono le coordinate della Vita. Quando tutto sar finito e il mondo assomiglier ad una poltiglia di cenere e merda, ritorneremo per mettere le cose a posto. Bianco e nero... Scandurra Mi fece cenno di entrare e mi accomodai su di una poltrona vecchio stile. Il salone era completamente di legno: pareti, pavimento, mobilia. Un camino acceso, dava l'idea di un tipico ambiente della provincia americana, con un particolare insolito per: una piramide di travertino scolpita sullo stipide sinistro. Il marziano li riconoscevo ormai, esuli da secoli e trascinati su altri universi possedeva tratti somatici a met tra il pellerossa e il marziano. Non saprei come dire. Non spiccic parola, ma aveva una tristezza dipinta in volto, come di un condannato a morte (si dice cos di solito) che valeva pi di mille parole. Indossava una tuta argentea da pilota d'aereo ed era alto 180/185cm.. Usc dal salotto con un andatura sofferta, quasi si trascinava. Evidentemente si trovava in una condizione forzata a fare il maggiordomo di... gi, di chi? Dalle stelle a lui tanto care, simboli di potenza e grazia, aveva finito per chiudere il suo viaggio in un altro mondo, la Terra, come prigioniero. Sentivo il suo dramma, la sua sofferenza. Viveva di (e nel) passato. Stagnava. Agonizzava. Ed ingiusto piantarsi sui ricordi, sulle lacrime. Siamo nati liberi. La libert un principio fondatore in tutte le dimensioni. Ma io mi preoccupavo per quel marziano, dimenticando il mio stato. Cosa mi dovevo aspettare? Forse la mia posizione non era cos diversa da quella del marziano. Il Sogno nel sogno" di Poe e il Teatro nel teatro" shakespeariano, ben rappresentavano in quel momento il mio mondo interiore. A quella detenzione sostanziale in cui mi trovavo, si opposero inaspettati suoni/percezioni che venivano da un altrove lontano, galleggianti a distanze astronomiche che il mio occhio trasformava, non so nemmeno io in che modo, in enormi sorgenti di energia. Mi si presentava fuori/dentro un mare calmissimo attraversato a velocit folle, a pelo d'acqua, da uno sciame di asteroidi multicolore: l'essenza magica del lumen che inonda e ti fa sentire non pi solo, ma collegato all'oceano cosmico. Ecco il simbolo iniziatico del pesce con due gambe: navighiamo e camminiamo su pi piani, cittadini di due mondi. Mentre viaggiavo nel mio firmamento e trasportavo all'esterno il lumen che illumina e anima la materia tutta; ecco, mentre facevo il mio lavoro magico di richiamo, entr un uomo anziano, stempiato e un po' curvo. Indossava una giacca da camera color corallo e un paio di pantofole chiuse con la zip. Un nonnino. Un tipo inoffensivo, insomma. Ben contento di fare la tua conoscenza. Mi risulta che sei tra i migliori della nidiata. Quell'uomo sa selezionare, non c' dubbio. Mi presento... K.K.Fargo e medio tra la Terra e i Nove Mondi, per conto dell'Ombra. L'Ombra un nome melodrammatico, s, ma ci sta tutto,
Incontro con un uomo Straordinario 52 / tratto dal blog http://ilgrandeignoto.blogspot.com di Angelo Ciccarella

credimi. - senza por tempo in mezzo e con voce pacata e buona pronuncia della lingua italiana, si rivolse a me.

Che cosa vuole? - feci io senza timore, per una volta. Vai subito al dunque... un altro insegnamento di Scandurra, vero? Giusto, nemmeno a me piacciono i convenevoli. Voglio, anzi, vogliamo una spoletta, una qualsiasi, ma la vogliamo. Se ti rifiuti, faremo una visita ai tuoi familiari... Siete ovunque circondati da Titani, senza volto e della consistenza dell'aria. Tali forze sono figlie del caos, dell'incontrollato e del disordine. Non ci sar scampo per nessuno. Lo sai e non puoi sottrarti. Cedi prima che tutto sia crollato. Non ti chiedo di tradire ma di affrettare la fine dell'agonia dei tuoi amici. Ovunque c' la nostra impronta. Coloro che appartengono al sistema del potere sono corrotti non soltanto a causa delle opportunit insite nei loro incarichi, ma anche per necessit. Non v' possibilit di cambiare le cose. Bastardi. Cascate male, per. Siamo protetti, soprattutto da possibili ricatti. Non ho paura e non mi terrete al guinzaglio come quel poveraccio di marziano. Rhiah... oh, tenero e fedele. Alla fine tutti crollano dopo una tortura ben assestata... Sei sicuro che il meccanismo che vi annuller non sia gi partito?

Quel vecchio stronzo si conged e usc. Intanto il fuoco del camino scoppiettava. Mi venne l'idea di fuggire via, senza indugi o tattiche di sorta. La finestra era grande, come tutte quelle delle case americane. Un tuffo a pesce coprendomi gli occhi e non mi avrebbero preso. Un vecchio e un povero marziano rincoglionito, non sarebbero stati grossi inseguitori. Non avvertivo altri in quella casa, perci mi decisi e con breve rincorsa mi lanciai verso la finestra. Sfasciai vetro e infissi e ruzzolai per le terre. Via, pi veloce della luce. Ero un discreto quattrocentista con buona resistenza. Mi allontanai a lunghe falcate, inoltrandomi in un boschetto. L'istinto mi diceva che attraversandolo avrei messo tra me e loro parecchi centinaia di metri da subito. Chiss perch? Il cielo era scuro, ormai. Nel mezzo della vegetazione mi bloccai. Non vedevo un bel niente. Cercai invano di accendere il lumen. Erano cacchi acidi. Ora, la mia sicumera si affievoliva con la velocit del lampo. Un odore acre non so di cosa mi fer le narici. Scartai di lato e intravidi una sagoma gigantesca, alta due volte una porta da calcio. Una statua? Macch. Quell'essere enorme si mosse e verso di me. Io ero spento come la Pallanzana (ex vulcano vicino Viterbo) e mi sentivo piccolo come un sorcio. Una voce bassa e profonda quasi meccanica, proveniente da quel gigante, mi invest. "Il tuo viaggio finisce qui. Si avvicin con un sol passo. Come se avesse inseriti tubi al neon, gli si illumin la corazza di rosso porpora, marcandone la sagoma. Un essere titanico a m di cavaliere antico o d'extraterrestre origine, mi si piazz di fronte e dovetti alzare pi che potei la testa per tentare di vederne il volto. Un casco squadrato di ferro gli copriva la faccia. Dalla fessura orizzontale all'altezza degli occhi, intravidi due fori oblunghi violacei, senza pupille. Chi diavolo era? Ne sentivo la presenza elettrica. Emetteva pure un campo di forza, esteso, denso. Forse un robot che proteggeva Fargo. Il lumen si era bloccato. Avevo perduto la mia sicurezza e tutto si faceva scuro...
Incontro con un uomo Straordinario 52 / tratto dal blog http://ilgrandeignoto.blogspot.com di Angelo Ciccarella

Scandurra lo risucchi dentro chiss quale pozzo senza fondo. In un secondo vidi quel bestione inghiottito da un gorgo gialloverde. Un tremolio del terreno e poi silenzio. Il maestro si appoggi ad un albero. Lo vidi stanco, col fiatone. Son sempre delle bestiacce 'sti titani. Porcazozzaladra che fiacca. Eh, Angelino, t'accendi e ti spegni come un albero di Natale e non sempre quando serve. Comunque, tutta esperienza. Arriver il giorno in cui terrai botta di fronte a qualsiasi nemico o rogna. Ma io non campo sempre, perci sbrigate. Lo abbracciai. Gli chiesi se dovevamo sistemare anche quel vecchio bastardo. C' tempo. Lasciamoli crepare lentamente. Le forze all'opera hanno tempi diversi. Mi serve che faccia ancora le sue mosse. Si allungher la catena sempre di pi e cos li legheremo tutti insieme in un bel fascetto. Scandurra spesso si fermava ad un passo dal bersaglio, prima di chiudere certe questioni. Le linee della storia, quella occulta non raccontata sui giornali, erano intrecciate assai. Passato presente e futuro si potevano manipolare, a patto di conoscere le tracce che il kaos lasciava lungo il grande fiume eterico, a patto di saper modificare impercettibilmente le cariche montanti. Senza dimenticare le relazioni tra dimensioni. Insomma, pane per i denti di Scandurra. Che il Padre celeste ce lo conservi sempre. un pezzo di carne essiccata, mangiala, buona, soprattutto quando si ha fame. A Deya ci faremo una bella cenetta con gli amici e ci sbornieremo con birra rossa e vino. Vai tranquillo, sanculo ti ha protetto ancora.

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