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Grottammare l 23/08/2012 Egregio Dottor Raffaele Guariniello, scrivo questa lettera dopo aver appreso questa mattina, durante

la trasmissione sulla TV Nazionale Uno Mattino, la notizia riguardante linchiesta che lei sta effettuando sulla Stamina Foundationdi Torino, il suo presidente - Professore Davide Vannoni -, il Dottor Marino Andolina di Trieste, e altre undici persone, di cui non conosco i nomi, sulla somministrazione di cellule staminali adulte mesenchimali, per poter aiutare di salvare pazienti impossibilitati ad essere curati con protocolli che la medicina tradizionale mette a disposizione. Mi chiamo Bruno Talamonti, sono nato a San benedetto del Tronto il 09/08/1961, risiedo a Grottammare in via LIsola di Arturo, 12 (AP), padre di due meravigliose ragazze di 13 e 16 anni, sposato con Santa fino al 16/11/2011: s, perch da questa maledetta data sono rimasto vedovo,dal momento che la mia amata moglie, dopo 709 giorni di coma irreversibile allo stato vegetativo ci ha abbandonati su questa misera Terra, per volare su in alto, dove spero non ci siano pi ingiustizie e ipocrisie, come quelle che questa mattina ho sentito nella trasmissione che citavo precedentemente. Brevemente racconto la nostra drammatica vicenda, che ha avuto inizio il 07/12/2009, quando la sopracitata Illuminati Santa -nata a Fermo, residente a Grottammare in via LIsola di Arturo,12 (AP) -, viene colpita da una emorragia spontanea al tronco encefalico, che la porta immediatamente in coma, senza pi riprendere coscienza per circa 2 anni, per poi decedere nel giorno 16/11/2011, senza poter fare nulla che la medicina tradizionale di un paese civile come lItalia potesse offrirgli. Tutto questo Egregio Dottore, non significa NULLA, se non distruggere, fisicamente ed emotivamente, una felicissima famiglia come la nostra. Ho girato e provato in largo e in lungo il nostro Paese e il mondo intero per poter fare qualcosa in pi di ci che lItalia poteva offrirci, per poter dare una pur minima speranza alla nostra amatissima Santa, certo che in queste drammatiche situazioni il sottile filo tra il lecito e lillecito si assottiglia di parecchio, quasi ad annullarsi. Consapevole di ci che sto per raccontare, La prego di immedesimarsi fino in fondo nella tragedia che sto descrivendo, perch solo chi cade in un tale inferno,come noi, pu comprendere che ci che lecito pu diventare illecito, e viceversa, e che tutto ci che materiale, allimprovviso diventa insignificante. Non Vi nascondo di aver ricevuto truffe in questa disperata vicenda: per darLe unidea, le assicuro di aver speso circa 180.000 euro,ma invano. Non sono sicuramente pentito di ci che ho fatto, sono pronto ad essere ascoltato o interrogato, per capire fino in fondo dove pu esserci lillecito, o la pi banale ipocrisia mediatica. Nella specie mi riferisco al giornalista del Corriere della Sera Mario Pappagallo, alla Presidentessa dellAssociazione Luca Coscioni Farina Coscioni e del Professore del Comitato di Bioetica Nazionale Francesco DAgostino, presenti come ospiti insieme al Dottor Marino Andolina alla trasmissione sopra citata: per loro s, Sig.Giudice, dovrebbe occuparsi, della loro finta purezza , in senso di Paladini della Giustizia. Il primo giornalista del Corriere della Sera, Sig. Giudice, che racconta di truffe da parte della Stamina Foundation, non mi ha mai intervistato, e posso testimoniare la non veridicit delle sue parole, dato che io non ho mai versato un centesimo per tale associazione. La seconda Paladina, la Presidentessa dellAssociazione, contattata da me nel lungo percorso di sofferenza, non mi ha mai proposto idee o suggerimenti a tal proposito, ma continua costantemente ad inviarmi e-mail, con le quali, oltre a darmi notizie politiche, non perde mai loccasione per chiedere offerte in favore della loro associazione. Infine, il terzo Paladino, Professore Francesco DAgostino, Presidente onorario del Comitato Di Bioetica Nazionale, altra ingente personalit della nostra eccellente sanit italiana, le sapr dire dove sia finita la pratica da esaminare della povera Santa Illuminati, inviatagli il 25/10/2011, dai compagni di merende del Comitato Etico degli Ospedali Riuniti Marche Nord, da un tale Presidente Dottor Paolo Marchionni, al quale ci eravamo rivolti per poter infondere la cellule staminali mesenchimali, tramite il metodo del Dottor Marino Andolina, respinto nellottobre del 2011 (con verbale da

mostrare, nel quale si esprime un parere negativo in quanto la situazione venne definita complessa). Nel frattempo che il Dottor Paolo Marchionni temporeggiava rassicurandomi del fatto che mia moglie non era in pericolo di vita, del fatto che dovevamo aspettare un altro po di tempo (ho testimoni, nella veste dellAssessore alla salute della regione Marche, sig. Almerino Mezzolani), mia moglie moriva, e tuttoggi, a nove mesi dallaccaduto, non abbiamo ancora ricevuto alcun parere sulla problematica. Le dir di pi: probabilmente, il dott.Paolo Marchionni e il professore Francesco DAgostino,neanche saranno a conoscenza che mia moglie non c pi. Per concludere la mia storia, Gentilissimo Giudice, anche noi ci eravamo rivolti al Dottor Marino Andolina, il quale senza esitare un istante, senza promettere false speranze, senza chiedermi un centesimo per la Stamina Foundation, lunico uomo al mondo che ha dato senza chiedere, era pronto a tentare di salvare una persona in coma allo stato vegetativo, situazione che alla nostra sanit costatava, circa 900,00 euro al giorno. A questo punto mi sento in dovere morale di scendere in campo, a sostegno della Stamina Fondation, e per chiedere giustizia a chi ha partecipato affinch Santa decedesse, senza tentare la cura richiesta,come la Piccola Celeste di Venezia,la piccola Smeralda di Catania, ma soprattutto in nome di una persona speciale, come il Dottor Marino Andolina, infamato in questa vicenda, il quale si adoperato gratuitamente e con unumanit indescrivibile per Santa e la nostra famiglia. Affinch non succeda pi ci che e successo a Santa, faccio appello alla sua coscienza umana: la prego umilmente di far riprendere al pi presto tale terapia, per tutte quelle persone che stanno soffrendo quotidianamente, nei vari letti di ospedali o case private, perch le assicuro che la vita ridotta ad un letto e il battito a un macchinario qualcosa di insostenibile e psicologicamente devastante. Certo di una sua cortese attenzione , le porgo i miei pi sentiti ringraziamenti. Bruno Talamonti Info:tel.3356320866 Email:nuvro2003@libero.it Lettera al PM Raffaele Guariniello Sono Irene Sampognaro, moglie di Giuseppe Davide Marletta, il giovane architetto che l1 giugno 2010 si recato allospedale Garibaldi di Catania per farsi rimuovere due punti metallici alla mascella, (convinto che tale piccolo intervento gli avrebbe risolto definitivamente il suo problema di sinusite), e che non ha pi fatto ritorno a casa. Da allora, infatti, Giuseppe si trova in coma vegetativo (ed ancora con la sinusite). Da allora aspetto giustizia e cure per mio marito, ma non sono mai arrivate. Nonostante i miei continui appelli, infatti, le istituzioni sono rimaste indifferenti, bench siano responsabili di quanto successo. A tal proposito tengo a ribadire che il danno stato cagionato in un ospedale pubblico e che qualora mio marito non si fosse mai sottoposto a quellintervento inutile, adesso cresceremmo i nostri bambini insieme. In riferimento alle vicende giudiziarie che riguardano la Stamina foundation, non posso che fare questa amara considerazione: coloro che hanno costretto mio marito ad una vita vegetativa sono stati lasciati indisturbati nel loro posto di lavoro, mentre i medici che tentano di fare limpossibile per curare casi disperati come il suo vengono inspiegabilmente ostacolati. Conosco il dott. Marino Andolina. un grande uomo di scienza, il primo al mondo ad avere iniettato staminali. Non ho dubbi sulle sue capacit e sulla sua professionalit. venuto fin qui a Catania e ha visitato mio marito Giuseppe, insieme a Salvatore Crisafulli e altri, tutto a spese sue. Sottolineo che non gli ho mai dato un centesimo, e che lungi da lui chiedere soldi. Ce ne fossero di medici come lui che fanno del proprio mestiere una vera missione! Era disposto ad

impiantare le staminali su mio marito senza chiedere nulla in cambio, ma purtroppo non stato possibile perch evidentemente la vita umana non considerata da tutti un bene prioritario. In ogni caso vorrei precisare che contribuire alla ricerca con donazioni perfettamente legale. Ma il nostro un Paese piuttosto bizzarro: quando si contribuisce alla ricerca e si cerca di salvare vite umane si grida allo scandalo. Certo che questo un caso di truffa piuttosto singolare, visto che i presunti truffati, anzicch denunciare le magagne dei presunti truffatori, alzano la voce in loro difesa. Si, noi siamo coesi nel testimoniare lassoluta correttezza del dott. Andolina e di quanti collaborano con lui e francamente veramente assurdo costringerci a combattere per la vita dei nostri cari, letteralmente condannati a morte; sembra essere piombati nel Medio Evo. E siccome i miglioramenti della piccola Celeste e della piccola Smeralda dovuti alla cura delle staminali sono dati inconfutabili si fa speculazione dicendo che non sono state osservate alcune procedure o protocolli, come se questi ultimi fossero pi importanti della vita umana. Ebbene, premesso che la cura a base di staminali altro non che applicazione del decreto Turco del 2006, mi preme ricordare che vigente nel nostro diritto il principio della strumentalit della forma rispetto al risultato. In questo caso si utilizza la forma per attaccare il risultato. Ma anche ammettendo per assurdo che queste forme non siano state rispettate pedissequamente, mi permetto di citare la Suprema Corte di Cassazione, secondo la quale Nel praticare la professione medica il medico deve, con scienza e coscienza, perseguire un unico fine: la cura del malato e per far ci pu anche discostarsi da regole e protocolli (Cass. Pen., Sez. IV, n. 8254/2011). Concludo dicendo che certamente ognuno ha il sacrosanto diritto di avere lopinione che vuole sulle staminali, (anche se sbagliata perch non supportata da alcuna conoscenza tecnica), ma giammai a scapito della vita altrui. La macchina della giustizia deve muoversi contro chi con il proprio comportamento ha mostrato un assoluto disprezzo per la vita altrui e non contro chi cerca di salvarla. Irene Sampognaro Catania 24 agosto 2012

La presente verr diffusa dall'associazione Sicilia Risvegli Onlus

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