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Ordine n.

8771 del 11/07/2012 - Licenza esclusiva a francesco troccoli

Gian Filippo Pizzo

FantaScienza

Nuovi (fanta)scrittori italiani

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Ordine n. 8771 del 11/07/2012 - Licenza esclusiva a francesco troccoli

li scri t tori giovani, o comunque gli esordienti, sembrano atti rati dal raccontare di cose che conoscono, della vita di tutti i gi orni, di fatti successi a loro o ad amici, di problemi sociali e psicologici nella societ in cui viviamo. accaduto ad esempio per citare casi italiani tra i pi eclatanti alla Lara Cardella di Vol evo i pantaloni, a Enzo Brizzi di Jack Fru sciante, poi a Melissa P. di Cento colpi di spazzola e pi recentemente a Paolo Giordano de La solitudine dei numeri primi e a Silvia Ava llone di Acciaio. Ma accanto a questi, che rivendicano il ruolo sociale della letteratura, ci sono anche coloro che si rivolgono alla narra tiva di genere e prediligono il noir (che comunque non estraneo alla problematica sociale, anzi), il fantasy e le storie di vampiri (in questo caso sopra t tutto le donne, citiamo per tutte Licia Troisi). C anche chi si cimenta nella fantascienza, convi n to che ancora questo genere sia il pi aperto di tutti e offra pi possibilit, perch riesce a far convivere lavventura e lazione con riflessioni di tipo esistenziale: la sua grande forza proprio quella di permettere una vi s i one del mondo da un punto di vista spazialmente o temporalmente lontano, cosa che conferisce il giusto distacco per lanalisi. Vediamo qualcuno di qu e s ti nuovi fantascri t tori . La prima citazione per Francesco Troccoli, che ha appena pubblicato per Curcio Ferro Set te (pp. 320, 15,90), romanzo che a pochi mesi dalluscita sta gi avendo un buon successo. Troccoli app a rtiene a quella schiera di scrittori che hanno una preparazione scientifica come lingegnere Gadda o il chimico Primo Levi ma nonostante ci anche un approccio decisamente umanistico alla scrittura. infatti laureato in Farmacia e dopo aver lavorato per una multinazionale del settore, oggi traduce testi tecnici, e scrive. Di lui avevamo apprezzato diversi racconti soprattutto per la sua capacit di descrivere ambienti in maniera minuziosa e personaggi molto credibili anche se inseriti in contesti decisamente fantastici. Il romanzo, Ferro Sette ( il nome della miniera su un pianeta lontano dove si svolge gran parte della vi cenda), ha una trama che po trebbe sembra re gi letta tante volte. Siamo in un lontanissimo futuro in cui lumanit ha colonizzato numerosi pianeti nei quali si sono svi luppate civilt differenti, ciascuna con caratteristiche diverse, ma dove purtroppo restano i difetti tipici dellumanit: cupidigia, sete di potere, vi gl i accheria, sopraffazione, stra potere economico e cos via (ma per fortuna si sono conservati anche i pregi dei soliti pochi: altruismo, fiducia nel futuro, lealt, amore, generosit). Il protagonista, Tobruk Ra m a rren, ex militare e attualmente cacciatore di taglie, vi ene invi a to alla miniera che in qualche modo si opposta al regime e la scoprir diretta da un suo ex commilitone e grande amico, che anche custode di un importante segreto e che sta progettando una rivolta dalla portata planetaria. Dopo aver vi s suto per qualche tempo a Ferro Sette, Tobruk decide di non voler partecipare alla rivolta, ma anche di non voler tradire i suoi nuovi amici e quindi fugge su un altro pianeta. Poi cambia idea e torna per partecipare alla rivoluzione. Questa sintesi non rende giustizia al romanzo, che ricco di ben altri e pi profondi significati: c quello economico/sociale con la descrizione dellassetto della societ futura, lo sfruttamento degli operai e la necessit di una rivoluzione dal basso, c il percorso che il protagonista segue per arrivare alla piena conoscenza di s (il classico rom a nzo di formazione, anche se il personaggio gi adulto), c la valutazione antropologica di un possibile sbocco futuro delluomo, ci sono person a ggi disegnati vividamente che si imprimono nella memoria del lettore, c laspetto tecnologi co e c quello dazione, uni-

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tamente a tanti altri spunti minori ma non meno importanti... anzi, se una critica si pu fare allopera proprio di aver tirato in ballo forse troppe cose e di non averle potute svi luppare adeguatamente. Ma non ha senso criticare quello che non c: godiamoci invece unavventura ben congegnata, ben scritta e che fa anche riflettere. La seconda citazione per Michele Piccolino, che a dispetto del nome ormai maturo per diventare un grande della narra tiva fantastica italiana; gli manca solo di esprimere le sue capacit in un romanzo di ampio respiro. Avvoc a to, docente di Diritto, Piccolino autore di numerosi racconti nei quali riesce a spaziare dallumorismo alla satira, dalla tragedia umana allimpegno sociale. Qui citiamo un racconto lungo apparso in forma auton oma per Tabula Fati di Chieti, La creatura senza nome (pp. 60, 6), che vede come pro t a gonista il m o s tro cre a to dal barone Frankenstein, che appunto nel romanzo di Ma ry Shelley non ha nome. Proprio il diritto ad avere un nome e quindi unidentit, rivendicata dalla creatura, a lla base della narra z i one, che vede con trappo s ti Frankenstein e il mostro in unaula di tribunale: ma non si tratta, come si po trebbe pensare dalla trama, di una parodia bens di un racconto serio, che lautore riesce a rendere credibile con la sua bravu ra nel descrivere sia il carattere dei personaggi sia lambiente londinese degli inizi dellOttocento. Davvero unidea ori ginale, trattata e risolta in modo egregio e che costituisce una piacevole lettura. Al tro gi ovane scrittore Paolo Durando, che ha al suo attivo gi alcuni libri apparsi presso piccoli editori, lultimo dei quali Le storie della salamandra per Abel Book di Civi t avecchia (pp. 156, s.i.p.), disponibile anche in formato eBook. Sono quattro lu n ghi racconti che reinterpretano stilemi della fantascienza (alieni, futuro, metamorfosi, tecnologi a , utopia, universi para lleli etc.) fin quasi a stravolgerli grazie allo stile estremamente poetico dellautore, che con una scrittu ra decisamente intimista ci of f re una vi s i one del mondo forse disperata ma che d spazio alla possibilit di redenzione. Storie nelle quali ciascuno pu ri trovare la quotidianit (che oggi deve molto allimmaginario e al vi rtuale) ma anche laspirazione ad un trascendente non ben identificabile. Libro adatto a chi non ama lavventu ra fine a se stessa e lazione a tutti i costi ma preferisce lasciarsi cullare dallassonanza delle parole, dal sentimento e dalle riflessioni sulle cose della vita. Esattamente il contra rio di Valvole e polmoni, romanzo di esordio di Riccardo Don a ti (Tabula Fati, pp. 136, 11), che invece una scorribanda per tutto luniverso conosciuto che ripropone pi in grande e
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in modo pi esteso tutto ci che ci pu essere di negativo nelle nostre societ da parte di una coppia di fuorilegge alla ricerca disperata di un po di sentimento. Finiamo con uno scrittore che invece una riscoperta. Giorgio Cicogn a , morto nel 1932 allet di appena 33 anni, fu uno scienziato anche molto noto allepoca per i suoi studi innova tivi nel campo della Fisica e della Meccanica e si dilett pure di lettera tura, lasciandoci due raccolte di poesie ed una di racconti che vengono considerati tra i pi anticipatori di quella che sarebbe stata la fantascienza in ambito italiano. Lantologia I ciechi e le stell e (Incon tri Editri ce , pp. 206, 11) stata regolarmente citata in tut ti i saggi su ll a S ci en ce Fi ction italiana ma pochissimo letta vi s to che risale al 1931 (ebbe una ristampa limitata nel 1959) e benissimo ha quindi fatto led i tri ce Incontri a riproporla, aggiungendovi materiale in pi e con unottima introduzione di Magda Vigilante. Certo la scrittu ra quella di ottanta anni fa, a volte pomposa ma poi non cos tanto, anzi in certi tratti decisamente moderna. Ma soprattutto non si pu fare a meno di apprezzare labilit dellautore nel divulgare nozioni scientifiche allinterno dell a n a rrativa e la ri cchezza di idee, tanto pi notevole se si pensa che la Sf era nata negli USA da appena sei anni e ancora era legata allimitazione piuttosto epidermica delle opere di Verne, Wells e Poe. Il Nostro, invece, in qualche modo anticipa la fantascienza pi moderna perch ne usa il metodo speculativo dellestrapolazione, elaborando concetti e trame che diventeranno consu ete solo pi avanti. Ci parla di extraterrestri o di uomini venuti dal passato che mette a confronto con la societ del tempo, della creazione di materia vivente (o a l m eno animata), di possibili cambiamenti climatici, di una civilt perduta nelle vi s cere della Terra che aspira a vedere il cielo, persino di qualcosa che assomiglia al concetto di universo parallelo. La vi s i one di Cicogna in fondo pessimista. Da una parte vi sono scienziati che vengono ostacolati nelle loro ricerche dalla mancanza di fondi o dallincomprensione altrui, dallaltra vi la natu ra stessa che ostacola le aspirazioni umane. Di fron te a questo vi una sola possibilit: continuare dritti per la propria strada, coerentemente. la sola s peranza possibile per tentare di far vedere le stelle ai ciechi. Cio a tutti noi.

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