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9, settembre 2012
non capestro nel bando di gara per LA22 [Autobrennero], in cambio gli enti locali trentini dovrebbero sbloccare il completamento verso nord della A31 [Valdastico]. Usciva cos allo scoperto lipotesi di uno scambio (in cui evidentemente qualcuno sperava) fra il via-libera alla Valdastico e un rinnovo della concessione anche alla trentina Autobrennero, per la quale si era invece sempre prevista inflessibilmente una gara europea alla scadenza del 2014. Ma lipotesi finisce prestissimo sul viale dei sogni perduti, quando il 10 agosto esce la notizia del bando di gara per LAutobrennero, a condizioni che LAdige definisce una mazzata per lA22: lo stato vuole ricavare dalla concessione molto pi di quanto s accontentato di ricavare fino ad ora, e si prende direttamente anche il tesoretto (550 milioni nel 2014) accumulato dalla Autobrennero per partecipare al finanziamento del nuovo traforo ferroviario del Brennero, secondo il contestato modello della TAV. Si pone cos finalmente, in tutte le sue valenze, lintreccio fra flussi di merci attraverso la Val dAdige nelle due forme possibili: su gomma (autostrada) e su ferro (ferrovia), che il vero nodo problematico che sta dietro alla Valdastico.
Su gomma o su ferro?
Dal punto di vista viabilistico la nuova autostrada non ha molto senso, sicuramente non abbastanza per motivare linvestimento di 2 miliardi di euro previsto dal progetto (ma sappiamo che le infrastrutture in Italia costano in genere almeno il doppio di quello che era previsto). In fondo non sarebbe altro che una scorciatoia fra Vicenza e Trento dellattuale percorso Serenissima/Autobrennero: una bretella che permetterebbe di evitare il giro per Verona, risparmiando - secondo la valutazione dei progettisti - una sessantina di km, quindi mezzora e qualche minuto: un vantaggio poco significativo. Oltretutto, se sulla Valdastico si facessero poi pagare ai viaggiatori pedaggi adeguati agli altissimi costi di costruzione di un simile tracciato, tutto gallerie e viadotti, il risultato non potrebbe essere che quello di scoraggiarne luso (rimanendo pi conveniente il giro per Verona), e quindi si dovrebbe aprire a prezzi scontati, aggravando dellammortizzazione dei costi di costruzione della Valdastico il sistema tariffario di tutta la Serenissima: dove il senso economico di una simile operazione? Si d il caso per che proprio intorno a Verona, gi da un decennio, si stanno facendo rilevantissimi investimenti in infrastrutture per il passaggio delle merci dalla gomma alla rotaia, tipo il noto Quadrante Europa (ed altre consimili). Una modalit di attraversamento delle Alpi decisamente preferibile quella su ferro, perch permette di abbattere linquinamento che si lasciano dietro i TIR, e meno energivora (questo aspetto, per, verrebbe meno con il modello TAV). Laggiramento del nodo di Verona da parte dei flussi di merci su gomma provenenti dal Nord-est, ma anche - grazie alla Valdastico-sud (via Rovigo) - dallasse Adriatico, svuoterebbe di ogni funzione questi investimenti veronesi per il passaggio dalla gomma alla rotaia, condannando definitivamente lasse del Brennero al ruolo di puro e semplice budello autostradale, e le popolazioni che lo abitano ad un inquinamento incontrollabile, particolarmente grave in ambiente alpino a causa delleffetto-serra creato dalle ristrette dimensioni, e dalla ripidezza della valle. In una intervista allAdige del 27 giugno, il sindaco di Borgo Valsugana Fabio Dalledonne, prendendo a pretesto lincidente di un TIR sulla Valsugana per sponsorizzare la Valdastico (come se la sua realizzazione potesse far, come dincanto, sparire i camion dalla Valsugana), afferma ideologicamente: assodato che il traffico e il trasporto avviene su gomma. Purtroppo la ferrovia non prende piede, quindi servono le strade. Purtroppo per Dalledonne - invece - questa una interessata leggenda, smentita dalle statistiche sui flussi di traffico attraverso le Alpi. Nel grafico che riportiamo a p. 16 - tratto dal sito governativo svizzero Alpinfo - si pu fare il raffronto fra il traffico che attraversa le Alpi verso la Svizzera e quello verso lAustria: mentre nel 2010 verso la Svizzera passava un 37,4 % su gomma ed un 62,6 % su ferro, per quello verso lAustria, nello stesso anno, i rapporti si invertono: 66.6 % su gomma contro il 33,4% su ferro. Come mai? Per le differenti politiche del traffico sostenute da Italia, Austria e Svizzera. La Svizzera scoraggia attivamente il transito su gomma (rendendolo molto oneroso), mentre lItalia no. Ha ultimamente provato a porre le basi per una politica pi ecologica sullasse del Brennero con gli investimenti veronesi, ma ecco saltare subito fuori qualcuno che prova a metter pali fra le ruote (dei treni!).
LAutobrennero, come abbiamo visto, ci prova associandosi al traforo del Brennero, ma non le va liscia. La Serenissima ritira fuori dal cassetto il vecchio progetto della Valdastico, e le va liscia, ma condizionatamente alla realizzazione della nuova opera (da cantierizzare entro il 2013). Non esiste nessun settore - afferma leconomista Giorgio Ragazzi - dove un governo, o addirittura un ministro, possa far regali cos imponenti a societ (pubbliche o private) mediante la proroga della concessione e la regolazione delle tariffe, senza che gli utenti ne percepiscano nemmeno i costi addizionali (I signori delle autostrade, Il Mulino 2008). Sembra proprio la storia di Lunardi e della Serenissima! Ma se questo spiega il favore che ha ottenuto la Serenissima dal Governo Berlusconi (che la considerava arruolata al proprio fronte) come spiegare che il favore continui ancora sotto questo governo tecnico, che lha inserita nella rete TEN-T? Perch questo governo ha unottica puramente finanziaria, e considera la Valdastico solo un investimento di 2 miliardi, qualcosa che aiuta il PIL. disinteressato alleconomia reale, alla inutilit dellinfrastruttura e al fatto che comunque linvestimento lo pagheranno tramite un alto livello delle tariffe tutti gli utenti della Serenissima (anche quelli che viaggiano sotto, in Padania), e quindi anche la famosa competitivit delle imprese, che ha a che fare anche con i costi di trasporto.