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Corso di Idrologia
Prof. Marcella Cannarozzo
METODO DELL`INVASO


Il metodo dell`invaso assimila il
comportamento del bacino a quello
di un serbatoio nel quale entra la
portata p e dal quale esce. attraverso
una luce. la portata q.
La portata entrante p. generalmente
variabile nel tempo secondo una
legge p p(t). rappresenta la
precipitazione meteorica che si
abbatte sul bacino. la portata uscente
q rappresenta la portata che transita
nella sezione di chiusura del bacino in seguito all`evento di pioggia. Il serbatoio e provvisto di una
propria capacita. indicata con W. che simula la capacita del bacino. praticamente coincidente con la
capacita della rete idrograIica.
Scopo del metodo e determinare la legge q q(t) ossia l`andamento delle portate nel tempo nella
sezione di chiusura del bacino.

IPOTESI
Dall`epressione della portata eIIluente da una luce
gI q 2 =
e evidente che la portata uscente e Iunzione. oltre che dell`area della luce. anche del carico h sul
baricentro di questa. Poiche il carico dipende dal volume invasato nel serbatoio. si puo scrivere
sinteticamente:
q f(h(W))
la relazione che lega il carico al volume.
dipende dalla geometria del serbatoio (Iig. 2).
quindi. per assegnata geometria del serbatoio.
si puo scrivere
q I(W)
2
Il metodo dell`invaso si basa sull`ipotesi che questa relazione sia del tipo
W k q (1)
Per questo motivo il metodo e anche noto come 'metodo dell`invaso lineare.
La costante k dipende dalla Iorma del serbatoio. ossia dalla morIologia della rete idrograIica. Essa e
il parametro del modello e puo essere stimata attraverso Iormule empiriche o metodi di taratura. La
Iormula empirica piu semplice e quella che lega k al tempo di corrivazione
c
del bacino
k 0.7
c


Quando in una vasca entra un certo volume d`acqua il pelo libero s`innalza in tutti i suoi punti
contemporaneamente e di una stessa quantita. pertanto assimilare il comportamento della rete
idrograIica a quello del serbatoio vuol dire ammettere che i diversi rami di questa si riempono
contemporaneamente (ipotesi di sincronismo).

InIine si ipotizza che la precipitazione si realizzi con una intensita costante nel tempo e pari ad i.
Pertanto la portata meteorica si puo scrivere:
p iA
intendendo con il simbolo il coeIIiciente di aIIlusso e con A la superIicie del bacino idrograIico.

EQUAZIONI
L`equazione che regge il Iunzionamento del serbatoio e quella di continuit:
dV dt q dt p = (2)
in essa
p dt e il volume d`acqua entrato nel tempo dt
q dt e il volume d`acqua uscito nel tempo dt
dw e la variazione del volume d`acqua contenuto nel serbatoio nello stesso intervallo di tempo. Essa
puo essere positiva. quando il serbatoio si riempie. o negativa quando si svuota.
Sostituendo nella (2) la relazione (1) si ottiene una equazione diIIerenziale a variabili separabili
Idq dt q dt p = (3)
dq
q p I
dt

=
1
(4)
che puo essere integrata ponendo come limiti di integrazione
per t 0 q q
0
per t t q q
L`integrale generale e :
3
I
t
c q
I
t
c p t q

+


=
0
1 i ( (5)
Esso esprime la risposta del bacino ad una pioggia. ad intensita costante i. che dura un tempo
inIinito.
L`andamento della portata. nel caso di q
0
0.
e visibile in Iig. 3. Essa cresce nel tempo e
tende asintoticamente a raggiungere il valore
della portata meteorica iA.
Nella realta questa curva e valida solo Iino al
tempo t
p
corrispondente alla durata d della
pioggia. InIatti non bisogna dimenticare che
l`intensita e la durata della pioggia sono
legate da una relazione: la curva di
probabilita pluviometrica di dato tempo di
ritorno
1
=
n
T
d u
Essa Iornisce. per assegnato tempo di ritorno
T. l`intensita massima di precipitazione che corrisponde ad ogni durata d; viceversa. Iissata
l`intensita di pioggia. ad essa corrisponde un preciso valore della durata d.
Quindi assegnata l`intensita di pioggia
e pure Iissata la durata dell`evento
meteorico; poiche l`equazione di
continuita (2) prevede p= 0 .
l`equazione risolutrice ha validita Iino
a t t
p
: il tratto di curva oltre t
p
e solo
virtuale (Iig. 4).
Per sapere come prosegue la curva
oltre il tempo t
p
. basta riscrivere la (3)
ponendo in essa p 0 cosicche essa
diventa:
Idq dt q =
questa volta gli estremi di integrazione sono:
per t t
p
q q
*

Fi g. 3 - Andamento del l a portata nel tempo
i costante
0
400
800
1200
1600
0 1 2 3 4 5 6
t [s]
q
[
m
3
/
s
]
p
4
per t t q q
e l`integrale generale si scrive:
I
t t
c q t q
p

= i (
Si tratta di una curva esponenziale decrescente che tende asintoticamente a zero (Iig. 5). Si puo
concludere che l`onda di piena. valutata con il metodo del`invaso. e costituita da una curva
crescente Iino ad un valore massimo che si realizza al tempo t t
p
. seguita da una curva che
decrescente che tende asintoticamente a zero.
Si osservi adesso la Iig. 6 dove
alcune aree sono state campite:
L`area rettangolare campita in giallo
misura il volume d`acqua piovuto
durante tutto l`evento meteorico sul
bacino. al netto delle perdite per
inIiltrazione. L`area tratteggiata
sotto l`onda di piena misura il
volume deIluito dalla sezione di
chiusura del bacino. Per continuita i
due volumi devono essere uguali.
Nell`intervallo di tempo 0-t
p
. dalla
sezione di chiusura del bacino
deIluisce il volume sottostante la
curva (giallotratteggio) mentre il
volume soprastante la curva (giallo)
e trattenuto nel bacino. Appena
termina la pioggia quest`ultimo
volume viene restituito lentamente
ed indeIinitamente (curva asintotica).
Pertanto l`area campita in giallo e
quella con il solo tratteggio risultano essere uguali.

DETERMINAZIONE DEL TEMPO CRITICO
Si e gia detto che al variare della durata della pioggia varia anche l`ntensita di precipitazione e
quindi la relazione (5) che esprime l`andamento del ramo crescente dell`onda di piena. In
5
particolare. al diminuire della durata dell`evento aumenta l`intensita di precipitazione per via
dell`esponente n-1 0 della curva di probabilita pluviometrica. quindi la curva di equazione (5)
risulta piu tesa perche ha un asintoto iA piu alto. Cio vuol dire che la portata prodotta dal bacino
cresce piu rapidamente. Tuttavia cio non implica che anche la portata massima q* risulti piu
grande. a causa della minore durata della pioggia. Per meglio comprendere queste aIIermazioni. in
Fig. 7 sono riportate a conIronto le onde di piena calcolate a partire da una curva di probabilita
pluviometrica di equazione
1 35 . 0
65 . 81

= d
per due eventi meteorici di durata
d
1
2.5 ore
d
2
1 ora
Le intensita corrispondenti sono:
i
1
45 mm/ora
i
2
81.65 mm/ora
Si noti che al diminuire della durata
l`intensita di pioggia aumenta
d
2
d
1

i
2
~ i
1
.
La curva di equazione (5) relativa al
primo evento ha asintoto i
1
A. quella relativa al secondo evento ha asintoto i
2
A. E` evidente che
risulta
i
1
A i
2
A
cosicche l`onda di piena del secondo evento cresce molto piu rapidamente che non quella del primo
evento; tuttavia la portata massima q*
2
risulta inIeriore di q*
1
:

q*
2
708 m
3
/s
q*
1
767 m
3
/s
Cio mostra che non e possibile stabilire a priori qual`e la durata della pioggia di dato tempo di
ritorno T che produce la massima portata. e che pertanto bisogna procedere per tentativi.

CASO GENERALE i= costante
Fin qui si e ipotizzato che la pioggia avesse intensita costante durante tutto l`evento meteorico. In
verita questa ipotesi e accettabile quando si tratta di bacini molto piccoli (A 10 km
2
) perche. in
questo caso. le piogge piu critiche sono di sicuro di brevissima durata. Ma quando si tratta di bacini
6
di piu grande estensione. l`ipotesi di intensita costante non e piu ammissibile. In questi casi e buona
norma ipotizzare un evento meteorico ad intensita variabile. ad esempio uno ietogramma Chicago.
Per illustrare come applicare il metodo dell`invaso al caso di uno ietogramma ad intensita variabile.
si consideri il caso piu semplice di uno ietogramma di durata due ore. discretizzato in due intervalli
di un`ora ciascuno; durante il primo intervallo l`intensita di pioggia sara i
1
e durante il secondo
intervallo sara i
2
.
Per ricostruire l`onda di piena risultante si puo applicare
il principio di sovrapposizione degli eIIetti.
Per quanto riguarda il contributo della pioggia di intensita
i
1
della prima ora. esso e valutato attraverso le due
equazioni:


=
I
t
c A t q 1 i (
1
(7)
valida Iino a t t
p1
1;
e
I
t t
c q t q
p1

1
i (

= (8)
valida per t~ t
p1.
Il valore q*
1
e. ovviamente. il valore della portata alla Iine della pioggia di intensita i
1
. ed e
immediatamente calcolata ponendo t 1 nella espressione (7)


= =
I
c A q q
1
1 i 1 (
1

1

Il contributo della pioggia ad intensita i
2
inizia all`istante t 1 ora ed e Iornito dalle relazion1:

=
I
t t
c A t q
p1
2
1 i ( (10)
valida Iino a t t
p2
2;
e
I
t t
c q t q
p2

2
i (

=
nella quale si e indicato con q*
2
il contributo massimo di portata dovuto alla pioggia di intensita i
2
.
calcolabile dalla (10) ponendo t t
p2
2
Fig. 8 - ietogramma
0
20
40
60
80
100
1 2
t|ore|
i

|
m
m
/
o
r
a
|
i
1
i
2
7

= =
I
t t
c A q q
p p 1 2
2

2
1 i 2 (
Ovviamente per disegnare l`onda di piena risultante e suIIiciente sovrapporre gli eIIetti sommando i
contributi per ciascun istante t. In Iig.9 sono riportate le onde parziali e la risultante onda di piena
complessiva ottenuta
attraverso la
sovrapposizione degli
eIIetti.
Il caso riportato Ia
riIerimento ai seguenti dati:
A 130 km
2

k 2.8
0.8
i
1
81.65 mm/ora
i
2
22.42 mm/ora
t
p1
1 ora
t
p2
2 ore
le singole equazioni risultano:
PIOGGIA i
1


=
8 . 2
1 2359 i (
t
c t q per t< 1
s
n
c q q
3

1
4 . 708
8 . 2
1
1 2359 i 1 ( =


= =
8 . 2
1
41 . 708 i (

=
t
c t q per t> 1

PIOGGIA i
2

Fig. 9 - Costruzione dell'onda di piena mediante
sovrapposizione degli effetti
0
200
400
600
800
0 1 2 3 4 5 6
t |ore|
q

|
m
3
/
s
|
8

=
8 . 2
1
1 6 . 647 i (
t
c t q per 1< t< 2
s
n
c q q
3

1
5 . 194
8 . 2
1
1 6 . 647 i 1 ( =


= =
8 . 2
2
5 . 194 i (

=
t
c t q per t> 2

In conclusione. sovrapponendo gli eIIetti. si ha:


=
8 . 2
1 2359 i (
t
c t q per t< 1
8 . 2
1
41 . 708
8 . 2
1
1 6 . 647 i (

=
t
c
t
c t q per 1< t< 2
8 . 2
2
5 . 194
8 . 2
1
41 . 708 i (

=
t
c
t
c t q per t> 2

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