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21 del 31/10/2012

A cura del Gruppo Consiliare

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Nel documento delle primarie PD e alleati non citano Monti. ...

Democrazi

Lalternativa? Creiamo unalleanza per 3 i Beni Comuni

Economi

Disabilit. In Italia spesa fra le pi bas- 3 se dEuropa Il 10% del Paese ha in mano il 45%. 4 ora che paghi

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Riordino Province Costi della politica, taglio vitalizio e consiglieri

Riorganizzare la sanit toscana salva- 7 guardando il diritto alla salute e il servizio sanitario pubblico

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Nel documento delle primarie PD e alleati non citano Monti. Una curiosa omissione
Fausto Bertinotti testo integrale su lavorincorsoasinistra.it del 19/10/2012
Le elezioni si avvicinano e con il voto riaffiorano, nella sinistra, appena riverniciati i suoi vizi pi antichi. Siccome sembra aver ereditato dalla sua storia, non le virt, ma soltanto i vizi, questi stessi diventano come dei tic cos grandi da prendere il posto della fisionomia intera del suo protagonista. Si comincia, va da s, dalla demonizzazione della sconfitta. [] Funziona anche come monito per il futuro. Forse, bisognerebbe essere Mao TseTung per pensare che da una certa sconfitta pu persino venire una lezione pi carica di futuro che da una vittoria. O, almeno, bisognerebbe essere il vecchio Consiglio di fabbrica di Mirafiori.

Le Societ della Salute verso larchiviazione Accordo di programma su Solvay Sciopero della fame garanti dei detenuti

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Larea dellex colorificio toscano a Pisa 9 riaperta grazie alle associazioni Novartis Vaccines... Il Consiglio Regionale dice no al taglio dei treni 9 10

Siamo su Facebook: FdS-Verdi Gruppo Toscana e su internet: www.prcgruppotoscana.it

...dalle

rovince

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n. 21 del 31/10/2012
Dal marchio della vocazione alla sconfitta, si passa poi, per la scelta del male minore e per lorrore per la testimonianza e si giunge alla conclusione che ci che conta la contesa per il governo e dunque il voto utile. Ma utile a chi? Utile a che cosa? Quando la sinistra politica corrispondeva a unistanza di trasformazione, la questione del governo veniva indagata, in primo luogo, come possibilit di concorrere ad essa. Allora, per stabilire se ci si potesse e dovesse o no candidare a governare, venivano indagate la materialit delle condizioni oggettive, il rapporto di forza tra le classi e il favorevole o meno disporsi della soggettivit e, infine, ladeguatezza del sistema delle alleanze. [] Eppure i fatti hanno, come si usa dire, la testa dura e neppure i tic pi forti li possono scavalcare. C sul campo, in primo luogo, il governo Monti. Il documento per le primarie del Pd e dei suoi alleati non ne parla. Mi pare curioso che lomissione venga considerata una buona cosa. Il governo Monti una realt che, a sua volta, ha modificato la realt. Non una parentesi che, crocianamente, possa chiudersi per esaurimento del compito. Esso , invece, un fattore costituente, interno a un pi ampio processo che investe lEuropa. Nato e cresciuto su una soppressione della democrazia, cogeneratore di un modello economico socialmente regressivo, di cui con i suoi atti ha costituito dei presidi che investono il presente e il futuro: laffermazione della centralit delle politiche di bilancio come risposta alla crisi attraverso la parit di bilancio in Costituzione; laccettazione dei trattati europei e il fiscal compact; la demolizione di parti significative dello stato sociale (i provvedimenti pensionistici), dei diritti dei lavoratori (la menomazione dellarticolo 18 e la legge sul mercato del lavoro), la mutazione ulteriore del ruolo del sindacato con la soppressione (condivisa?) dellautonomia contrattuale di questultimo. Se non ne parli, non che tutto ci evapori. Semplicemente e drammaticamente hai accettato che il tuo programma di governo non si ponga il problema di bonificare il terreno economico e sociale da questo impianto di controriforme, con cui ti appresti a convivere, sfuggendo al quesito su quanto di ci di cui parli come oltrepassamento del montismo sia compatibile con questo stesso impianto, la cui vocazione dominante iscritta nella potente vittoria ideologica del nuovo capitalismo e nel pratico rovesciamento della lotta di classe (ora agita dal capitale contro il lavoro, oltre che dalla ridicola proclamazione della scomparsa del conflitto tra limpresa e il lavoro). Il montismo una prigione: o ti proponi di romperla, e gi cos difficile che tu possa riuscirci, o essa, inevitabilmente, ti ingabbia. LEuropa reale lelemento sovraordinatore di queste politiche. [] Eppure, malgrado tutto ci, lEuropa reale prosegue sulla linea di austerit, perch la scena attuale della competitivit delle merci (mercati) considererebbe incompatibile con essa il modello sociale e il contratto europeo. I governi si sono rivelati del tutto impermeabili a ogni ordine di critica, perch parte organica della costruzione dellEuropa reale oligarchica e definita dalle forze motrici del capitalismo finanziario. Chi scommetteva sul mutamento del colore politico dei governi come possibilit di cambiamento di questa politica smentito dai fatti. Francia di Hollande compresa. Regge sempre il compromesso a guida tedesca. Come ne esci? Con la collaborazione con le forze del centro liberale? Ma lEuropa reale non solo il modello economico sociale imposto dallascesa del capitalismo finanziario globalizzato e dalle risposte date dal suo governo reale alla crisi. unEuropa postdemocratica, nella quale la democrazia rappresentativa, sia al centro della sua costruzione che nei paesi membri, mutilata. Bobbio diceva che la democrazia senza la democrazia economica smette di essere democrazia. Nel Continente la democrazia economica sostituita dal comando dellimpresa e del mercato e quella rappresentativit ridotta a simulacro. Le assemblee elettive sono casse di risonanza degli esecutivi. A loro volta il concerto intergovernamentale che ha diretto le politiche europee guidato dalla troika. La cessione di sovranit verso una sovranit senza popolo: unoligarchia tecnocratica ha sostituito la democrazia. In questo quadro la domanda di pi Europa (in se giusta e necessaria) si rovescia in una sua maggiore integrazione allinsegna della condizionalit, cio dellimposizione alle politiche nazionali di una ferrea compatibilit con le politiche di bilancio e con i parametri di competitivit adottati centralmente. Il vincolo esterno riduce il vincolo interno (i bisogni e i diritti sociali) a pura variabile dipendente. Per noi, in Italia, il ribaltamento della democrazia concepita dalla Costituzione repubblicana. Se le forze del centrosinistra che si candidano a governare ignorano tutto questo, come accade nel documento per le primarie con cui viene scelto il leader, se cio ignorano le forze avverse e la loro organizzazione si condannano in realt alla continuit delle politiche in atto, almeno nel loro nucleo portante (parit di bilancio, fiscal compact, logica dei trattati). Se ignori il governo reale, non perci esso scompare e, allora, il governo formale, quandanche fosse il tuo, sarebbe irretito nelle sue potenti maglie. E come dicono quelli di Occupy Wall Street gli elettori si troverebbero a scegliere tra la Cola Cola e la Pespi Cola. Ci sono situazioni e momenti in cui il governo, per le forze di sinistra, si rivela un miraggio, quando lo raggiungi esso scomparso nella realt. La traversata nel deserto, che certo assai difficile, richiederebbe allora di sfuggire al miraggio e cercare nuove piste.

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Lalternativa? Creiamo unalleanza per i Beni Comuni


su www.controlacrisi.org
Rivolgiamo questo appello alle cittadine e ai cittadini, alle forze sane e alle realt civiche e ambientaliste disperse, alle centinaia di amministratori locali, che da troppo tempo manifestano lurgenza di agire per cambiare questo paese, ma che non riescono a trovare una sintesi politica e dare vita ad un unico progetto con ambizioni di governo e che sappia essere realmente attrattivo e credibile per gli elettori. Le prossime elezioni, probabilmente, vedranno una contesa tra poli costruiti e strutturati attorno alla cosiddetta Agenda Monti. Qualcuno persegue in maniera molto chiara il Monti Bis, altri si definiscono alternativi ma sono in realt portatori delle stesse ricette, ormai provate e riprovate, che non possono essere la soluzione alla crisi economica, ambientale e morale del paese. Ma esiste lo spazio per unalternativa? Se esiste, e noi siamo convinti che esista, questo il momento di costruirla. Unalternativa che sappia indicare una nuova strada verso la riconversione ecologica delleconomia, che trovi in essa nuove opportunit di lavoro, abbandonando il vigente e dominante modello di sviluppo che sta privatizzando i beni comuni, e annullando i diritti delle persone, compresi quelli sanciti dalla Costituzione; che sappia essere un vero attrattore ed incarnare le aspettative della miriade di movimenti locali, ambientalisti e solidali che animano e difendono i territori e che promuovono la cultura della pace e della convivenza civile; che voglia riprendere e rilanciare la vittoria referendaria del 2011 chiedendo il rispetto del voto dei 27.637.943 di italiani che hanno detto SI allAcqua Pubblica e No al Nucleare e che sia protagonista anche della prossima sfida referendaria sul lavoro; che sappia raccogliere le migliori esperienze e le pi avanzate pratiche svolte da amministratori locali e da liste civiche locali esaltando lautogoverno locale e dimostrando in concreto e sul campo che pu esistere un modo alternativo di gestire il territorio, i rifiuti, lenergia, di accompagnare le comunit; che promuova forme di democrazia diretta e punti allabolizione dei privilegi della politica; che voglia mettere la politica al di sopra della finanza e del mercato, contrastando veramente la precariet, restituendo dignit e centralit al lavoro; che si collochi chiaramente a favore della scuola e universit pubblica, dellinvestimento a sostegno della formazione, della ricerca e dellinnovazione; che tuteli il diritto alla salute di tutti i cittadini e che difenda il servizio sanitario pubblico e le politiche di protezione sociale; che manifesti chiaramente il suo appoggio alle battaglie per i diritti civili e per la laicit dello Stato; che faccia della lotta alle mafie e del contrasto generale alla cultura dellillegalit un pilastro della propria azione politica. Noi ci siamo! Noi vogliamo costruire unalleanza per i beni comuni. Per consultare le adesioni: www.controlacrisi.org

Disabilit. In Italia spesa fra le pi basse dEuropa


su: www.reddattoresociale.it Indagine Censis/Fondazione Serono: lo Stato spende una quota pro-capite annua di 438 euro, molto al di sotto della media Ue. Quasi inesistenti i servizi e le strutture di appoggio. un "modello assistenzialistico incentrato sulla delega alle famiglie" (RED.SOC.) ROMA - L'Italia non un paese per persone disabili: alle nostre latitudini si spende per la protezione sociale molto meno degli altri paesi dell'Unione europea e si continua ad avere un "modello assistenzialistico e incentrato sulla delega alle famiglie" che non offre servizi e strutture, non valorizza le loro capacit, non facilita l'inserimento lavorativo e l'inclusione scolastica. Insomma, i bisogni delle persone con disabilit, in Italia, sono sostanzialmente "ignorati". A dirlo e' una ricerca promossa dalla Fondazione Cesare Serono e realizzata dal Censis nell'ambito del progetto pluriennale "Centralit della persona e della famiglia: realt o obiettivo da raggiungere?", presentata oggi a Roma. Secondo il documento, intitolato appunto "I bisogni ignorati delle persone con disabilit", basato sul confronto con gli altri paesi europei dell'offerta di servizi per cronici e disabili da parte della sanit italiana, con 438 euro pro-capite annui l'Italia si colloca molto al di sotto della media dei paesi dell'Unione europea (531 euro) nella graduatoria delle risorse destinate alla protezione sociale delle persone con disabilit. In Francia si arriva a 547 euro per abitante all'anno, in Germania a 703 euro, nel Regno Unito a 754 euro, e solo la Spagna (395 euro) si colloca pi in basso del nostro Paese. Ancora pi grande la sproporzione tra le misure erogate sotto forma di benefici cash, ossia di prestazioni economiche, e quelle in natura, ossia sotto forma di beni e servizi. In quest'ultimo caso il valore pro-capite annuo in Italia non raggiunge i 23 euro, cio meno di un quinto della spesa media europea (125 euro), un importo lontanissimo dai 251 euro della Germania e pari a meno della met perfino della spesa rilevata in Spagna (55 euro). Secondo i dati Inps, in Italia le misure economiche

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erogate dall'Istituto in favore di persone che hanno una limitata o nessuna capacit lavorativa sono pari a circa 4,6 milioni di prestazioni pensionistiche, di cui 1,5 milioni tra assegni ordinari di invalidit e pensioni di inabilit e 3,1 milioni per pensioni di invalidit civile, incluse le indennit di accompagnamento, per una spesa complessiva di circa 26 miliardi di euro all'anno. Ma il modello italiano affermano i ricercatori - "rimane fondamentalmente assistenzialistico e incentrato sulla delega alle famiglie, che ricevono il mandato implicito di provvedere autonomamente ai bisogni delle persone con disabilit, di fatto senza avere l'opportunit di rivolgersi a strutture e servizi che, sulla base di competenze professionali e risorse adeguate, potrebbero garantire non solo livelli di assistenza migliori, ma anche la valorizzazione delle capacit e la promozione dell'autonomia delle persone con disabilit".

Il 10% del Paese ha in mano il 45%. ora che paghi


di Vladimiro Giacch, da Pubblico del 26/10/2012
Il contributo di solidariet del 3% sui redditi sopra i 150 mila euro a favore degli esodati iniquo: cos ha dichiarato ieri il vice presidente di Confindustria Aurelio Regina. Il contributo per finanziare l'ampliamento delle garanzie per gli esodati, a suo avviso, colpirebbe inoltre una fascia di popolazione che l'unica che spende, minacciando ulteriormente i consumi. La prima reazione, nellapprendere dellattacco di Confindustria all'emendamento a favore degli esodati approvato dalla commissione Lavoro della Camera, stata di soddisfazione. In Italia c ancora qualche istituzione che funziona: la difesa dei propri associati da parte di Confindustria stata pronta e decisa. La cosa ammirevole. E dovrebbe anche suscitare anche un podi invidia, soprattutto nel mondo dei lavoratori dipendenti: basti pensare che il provvedimento di riforma delle pensioni - proprio quel provvedimento che, elevando bruscamente let minima di pensionamento ha creato, tra laltro, il dramma degli esodati senza stipendio n pensione diventato legge nel silenzio del mondo sindacale, e che non una sola ora di sciopero stata indetta dai principali sindacati per contrastarlo. Se per si passa al merito delle argomentazioni di Aurelio Regina, allora la soddisfazione cede il passo alla delusione. Perch dispiace che il vice presidente di Confindustria affermi che la fascia di cittadini con un reddito superiore ai 150 mila euro lunica che spende. Dispiace perch non vero. In un certo senso vero il contrario: infatti, quanto pi si sale nella scala del reddito, tanto minore la quota di reddito destinata ai consumi. Sono i cittadini con i redditi pi bassi quelli che spendono di pi in proporzione a quanto guadagnano (e quindi, siccome sono molti di pi, anche in assoluto). Precisamente per questo motivo ogni aumento delle tasse indirette, quelle sui consumi, una tassa regressiva (ossia una tassa che colpisce in proporzione i poveri pi dei ricchi). E quindi andrebbe evitata. Invece anche questo governo, come gi quello Berlusconi- Tremonti, ha tra laltro aumentato proprio le tasse indirette. Ma laffermazione del vicepresidente di Confindustria che lascia pi perplessi quella secondo cui il contributo di solidariet del 3% sui redditi sopra i 150 mila euro sarebbe iniquo. Di equit o meno delle manovre finanziarie dellultimo anno si pi volte dibattuto. In genere dimenticando che un criterio oggettivo su cui misurarle ci sarebbe. E anche semplice. Siccome il 45% della ricchezza in Italia detenuto dal 10% delle famiglie, una manovra equa avrebbe fatto pagare a quel 10% delle famiglie il 45% del peso dellaggiustamento, e al restante 90% il resto. Non occorrono calcoli particolarmente sofisticati per capire che la proporzione stata ben diversa. Sono gli stessi dati del Ministero dellEconomia a dirci come stato ripartito il gettito nel 2011: su 412 miliardi totali, 193 sono stati costituiti da tasse indirette (vedi sopra), 127 da tasse su lavoratori dipendenti e pensionati, 78 da tasse sulle imprese, 14 miliardi dal gettito proveniente dai lavoratori indipendenti. evidente la sproporzione a sfavore di lavoratori dipendenti e pensionati. Ed anche evidente in quali categorie di contribuenti, tra quelle citate, si annidi unevasione fiscale che nasconde al fisco 276 miliardi di euro di ricchezza allanno e 120 miliardi di gettito. Ora, tutto questo non soltanto eticamente inaccettabile. una patente violazione di quanto previsto dalla nostra Costituzione. Vale infatti la pena di ricordare che secondo la Costituzione della Repubblica Italiana tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacit contributiva. Il sistema tributario informato a criteri di progressivit(art. 53). Di fatto, invece, il principio costituzionale della progressivit delle imposte in Italia rovesciato. Questa liniquit del nostro sistema fiscale: quella vera. Rispetto a questo, un 3% una tantum richiesto a chi percepisce redditi superiori ai 150.000 euro non sembra gran cosa (anche perch oltretutto il contributo di solidariet riguarderebbe soltanto la parte di reddito che eccede tale cifra). Meglio sarebbe una rimodulazione e aumento degli scaglioni dellIrpef, abbassando le tasse sui redditi pi bassi e aumentandole su quelli pi elevati. Meglio ancora, una decisa lotta allevasione. E sebbene Bersani dica che ci sono altre soluzioni, se invece per una volta si chiede qualcosa di pi a chi ha di pi, davvero non c alcun motivo di scandalo.

n. 21 del 31/10/2012

Riordino province. Sgherri: dal Governo pessimo riordino, che ridurr gli spazi democratici, mentre i costi non diminuiranno
Firenze, 22/10/2012 - Riordino province. Siamo di fronte, da parte del Governo ad un colpo di mano che procede ad un pessimo riordino. Cavalcando la questione dei costi della politica si smantellano di fatto le province, si colpisce la rappresentanza territoriale e il pluralismo politico e soprattutto si riducono gli spazi democratici con la trasformazione delle province stesse in enti di secondo grado (quindi senza elezione diretta da parte dei cittadini) e tutto ci senza che si avranno i risparmi desiderati, ma con ogni probabilit si spender di pi. Si moltiplicheranno infatti i costi impropri con la privatizzazione di fatto di molti servizi darea vasta che saranno gestiti in toto da enti e societ per azioni che non avranno pi il controllo di enti forti perch dotati di strumenti adeguati e perch eletti direttamente dai cittadini come le attuali province. Se a ci si aggiunge la scelta governativa di avere altri enti di secondo grado come le Unioni dei Comuni emerge limpossibilit del cittadino di incidere sulle scelte in ordine alle principali questioni e gestione dei servizi fondamentali. Quello governativo un disegno preciso che con la contrazione dei costi non centra nulla ma che sembra voler colpire la possibilit di aver voce, colpendo il pluralismo politico, a tutte le forze che intendono combattere le politiche che stanno distruggendo a livello nazionale il welfare state e i diritti raggiunti in decenni di lotte.

Sulle norme riguardanti il riordino delle Province Mozione approvata dal Consiglio Provinciale di Pisa
[]

CHIEDE AL GOVERNO E AL PARLAMENTO di procedere allabrogazione di tutte norme riguardanti le Province, il loro accorpamento, le loro funzioni, il loro sistema elettorale, approvate a partire dal Dicembre 2011; di riavviare un percorso organico di riforma dei diversi livelli di governo territoriale, ripartendo dai contenuti della Carta delle Autonomie locali delineati nel disegno di legge approvato dalla Camera dei Deputati nel Giugno 2010, nellambito della quale si preveda tra laltro che: - alle Province siano assegnate esclusivamente le funzioni di area vasta; - siano eliminati di tutti gli enti intermedi strumentali (agenzie, societ, consorzi, autorit dam-

bito) che svolgono impropriamente funzioni che possono essere esercitate dalle istituzioni democraticamente elette previste dalla Costituzione; - siano destinati i risparmi conseguiti con tale razionalizzazione ad un fondo speciale per il rilancio degli investimenti degli enti locali e per la valorizzazione delle professionalit di quanti lavorano nelle amministrazioni locali. Chiede al Presidente ed alla Giunta Regionale di sollevare, nel frattempo, la questione di legittimit dinanzi alla Corte Costituzionale per la dichiarazione dellillegittimit costituzionale delle recenti disposizioni sul riordino delle Province in violazione dellart.133 della Costituzione, nonch contrastanti con il principio di autonomia riconosciuto ad ogni livello di governo previsto

dalla stessa Carta, che implica conseguentemente il principio democratico. Principio in base al quale il popolo deve avere una rappresentanza che emerga da elezioni generali, dirette, libere, uguali e segrete e che detta rappresentanza abbia una consistenza tale da conseguire due risultati: lespressione del pluralismo politico e leffettiva capacit di indirizzo e controllo. I Consiglieri Provinciali: Andrea Corti (PRC-PdCI), Massimiliano Casalini (SEL) e Manolo Panicucci (PD) Analogo OdG stato presentato in Consiglio Regionale dalla Capogruppo Sgherri e dal Consigliere Marini (FdS Verdi). LOdG stato bocciato con 12 voti a favore.

Comunicato Coordinamento RSU Province Toscane 8/10/2012


Firenze, 08/10/2012 - Si svolto questa mattina, presso la sede del Consiglio Regionale, il previsto incontro tra il coordinamento delle RSU delle Province toscane e il Vice Presidente del Consiglio Regionale dott. Giuliano Fedeli, alla presenza del capo di gabinetto dott. Pacini. [] I rappresentanti sindacali nei numerosi interventi su vari aspetti del problema in esame hanno espresso: - Apprezzamento per il mantenimento dellincontro promesso, nonostante le difficolt del momento Preoccupazione nel constatare come i documenti in circolazione non menzionino lorganizzazione dei servizi e le problematiche del personale, elemento considerato molto grave - Affermazione della volont di garantire oltre ogni ambiguit i posti di lavoro e le professionalit dei/ delle dipendenti; vi sono anche parti (es. la Polizia Provinciale) che non sono mai state nominate.

n. 21 del 31/10/2012
- Necessit per la Regione Toscana, al di l degli accorpamenti, di definire e chiarire le intenzioni sulle deleghe, se e a quali organismi debbano essere conferite, visto che su di esse impiegato circa il 40% del personale. Questo tema ineludibile e prescinde dalle dimensioni delle Nuove Province, perch attiene alle funzionalit e ai servizi per i cittadini. - Timore per il profilarsi di un periodo di vuoto organizzativo e normativo, in cui non si sa chi e quando decide. Le esperienze pregresse in questo campo hanno mostrato ritardi e intoppi anche nel caso di una condivisione generale delle modifiche, a maggior ragione in questa situazione in cui non c chiarezza e condivisione del percorso. - Preoccupazione per non meglio precisati disegni di esternalizzazione/privatizzazione di alcuni settori, a partire da Lavoro e FP, sicuramente appetibile per le risorse disponibili tramite il FSE. - Riaffermazione del ruolo di garanzia del lavoro pubblico. Il dott. Fedeli ha ascoltato con molta attenzione quanto esposto dai rappresentanti sindacali, impegnandosi a proporre al Consiglio indicazioni significative da inserire negli indirizzi alla Giunta, che li dovrebbe partecipare al Governo nazionale.

Futuro dei dipendenti provinciali e dei servizi offerti dalle province. Approvata risoluzione. sintesi
Firenze, 23/10/2012 - Monica Sgherri: Esprimo soddisfazione per lapprovazione ieri, nellambito del dibattito sul riordino delle province, di una risoluzione di cui sono fra i firmatari a tutela del futuro dei lavoratori delle province e degli attuali servizi offerti sul territorio ai cittadini. Il dispositivo della risoluzione approvata: Impegna la Giunta regionale: 1) ad aprire un tavolo di confronto con il Governo e le organizzazioni sindacali, al fine di arrivare ad una soluzione condivisa che affronti le questioni inerenti ai servizi e al futuro dei lavoratori delle province, riaffermando il ruolo di garanzia del lavoro pubblico; 2) ad attivarsi presso il Governo al fine di garantire, nel processo di riordino delle province, il mantenimento della diffusione sul territorio dei servizi attualmente offerti ai cittadini, anche mediante la salvaguardia delle professionalit e dei posti di lavoro, garantendo le risorse necessarie a svolgere tutte le funzioni assegnate, o eventualmente, delegate al nuovo ente intermedio.

Costi della politica, taglio vitalizio e consiglieri. Sgherri:Bene, ma si deve fare di pi, agendo su comparti fino ad oggi non toccati. Solo cos si rid credibilit alla politica
Firenze, 24/10/2012 - Modifiche statutarie su numero consiglieri e regime vitalizio. Oggi diamo attuazione a una decisione che avevamo gi preso in tempi non sospetti, e che chieder un nuovo passaggio in aula. Un atto coerente quindi, una scelta che salvaguarda la dignit dellassemblea e permette realizzando risparmi - comunque di mantenere un numero di consiglieri tale da preservare un adeguata rappresentanza territoriale e del pluralismo politico. Ma si pu e si deve fare di pi. Solo cos si contribuir a ridare credibilit alle istituzioni e alla politica, a ridurre il divario fra rappresentanti e rappresentati. Si deve ridurre la sempre pi larga forbice sociale fra chi sta bene e chi sta sempre peggio. Le critiche alle Regioni sono infatti motivate da scandali inaccettabili che mai, sarebbero dovuti accadere, ma anche da una sfiducia per quel clima di ingordigia che ha caratterizzato lultimo decennio. Nel mentre si assiste a una riduzione di diritti a salari dignitosi per la maggior parte dei lavoratori italiani, permane una fascia che vive e si arricchisce intorno alla cosa pubblica con stipendi, prebende indennit altissime e che possono senza alcun limite essere cumulati. Questo va corretto. necessario avviare una stagione moralizzatrice a partire dalla nostra Regione ma sollecitando Governo e Parlamento a fare altrettanto a livello nazionale. Cos Monica Sgherri Capogruppo Federazione della Sinistra Verdi in Consiglio Regionale. Nel merito, con quaranta consiglieri sono ancora garantiti rappresentanza territoriale e pluralismo politico, per questo linvito ai due principali partiti e gruppi a non indulgere a voglie bipartitiche e cio volendo far pagare alle forze politiche pi piccole tutto il peso della riduzione del numero di consiglieri. Va per affrontata tutta la questione dei costi dellapparato burocratico ed in particolare delle sue funzioni apicali, che hanno costi consistenti e spesso lievitati a causa della sciagurata prassi del cumulo degli incarichi.

n. 21 del 31/10/2012

Riorganizzare la sanit toscana salvaguardando il diritto alla salute e il servizio sanitario pubblico
Il quadro generale in cui ci troviamo drammatico! La prima domanda che in molti si fanno se il nostro Servizio Sanitario Nazionale sar in grado di reggere londa durto che lo sta investendo, oppure se volont, neanche tanto nascoste, che utilizzano con strumentalit la questione finanziaria, andranno velocemente verso un sostanziale smantellamento del servizio sanitario nazionale, verso la fine di un sistema universalistico che ha garantito la salute di tutti i cittadini senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalit che assicurassero a tutti leguaglianza. Dal punto di vista finanziario, ai tagli varati dal precedente governo di centrodestra, si sommano i tagli dellattuale governo tecnico. Azzeramento dei trasferimenti a Regioni ed Enti Locali rendendone impossibile lo svolgimento delle funzioni sui settori essenziali tra cui indubbiamente la sanit, in un momento in cui la crisi economica mette a durissima prova famiglie e categorie sociali pi deboli. L'attuale Governo, con la spending review, ha prodotto una nuova pesante riduzione del finanziamento al settore sanitario, intervenendo direttamente sul tetto di spesa per la sanit fissato dal Patto per la salute. Alla nostra Regione sono stati tagliati per i prossimi tre anni 500milioni di euro. La Toscana ha sino a oggi sostanzialmente garantito, pur nelle difficolt descritte, la copertura del proprio sistema dei servizi sanitari ma non possiamo nascondere che lo tsunami che sta colpendo questo settore apre scenari che potrebbero spingere a modificare la natura stessa della nostra sanit e con essa del sistema di welfare. Nelle prossime settimane affronteremo un processo di riorganizzazione del nostro sistema regionale che, per quanto ci riguarda, dovr in sintesi avere i seguenti contenuti irrinunciabili: mantenere lattuale livello di copertura del sistema di servizi e prestazioni della nostra Regione. Data per scontata la sacrosanta battaglia contro evasione ed elusione fiscale, bisogner agire per il finanziamento del sistema regionale, sulla leva della fiscalit generale progressiva. ribadire con forza la centralit del territorio e il potenziamento della sanit territoriale (cure intermedie, assistenza domiciliare, forme di ospedalizzazione domiciliare, ecc.). La parola dordine: spostare risorse e potere decisionale sui territori. Investimento che dovr precedere la riorganizzazione ospedaliera, a maggior ragione se si considerano centrali, per la nostra Regione, temi quali: la sanit di iniziativa, la prevenzione e le cure primarie, la promozione della salute, ecc. priorit alla copertura dei servizi e delle prestazioni sullalta integrazione sociosanitaria (anziani, handicap, salute mentale, ecc.) e impegno della Regione sul rifinanziamento del Fondo sulla Non Autosufficienza,
Sullorganizzazione ospedaliera, in particolare sul-

lulteriore processo di deospedalizzazione, ribadiamo che l'ottica di una migliore appropriatezza certamente condivisibile - e come gi sottolineato questa non pu prescindere da un forte investimento sul territorio-, ma, per quanto riguarda i presidi ospedalieri territoriali, non si possono operare tagli lineari su strutture che spesso per i territori rappresentano l'unica risposta al bisogno sanitario. Vanno salvaguardati i piccoli presidi territoriali montani e insulari, proprio per le loro caratteristiche geografiche e di disagio in termini di accesso alle altre strutture ospedaliere. Una ulteriore riorganizzazione non pu poi non tenere conto delle peculiarit territoriali e dei bisogni effettivi che quei territori esprimono. La riorganizzazione complessiva del sistema. Accorpamenti delle funzioni in Aree Vaste (compresa la riduzione delle ASL e di conseguenza del rispettivo numero dei vertici dirigenziali); ulteriore accorpamento degli ESTAV; superamento delle Societ della Salute, ecc. Pensiamo che un processo di tale portata, oltre che necessitare di un percorso di modifica legislativa, non pu che avvenire in modi e tempi che prevedano una verifica puntuale dellattuale sistema e, soprattutto, con il coinvolgimento ampio, partecipato e attivo di tutti i soggetti interessati. La riforma istituzionale dovr necessariamente procedere parallelamente al rafforzamento dei livelli di programmazione territoriale, a partire dagli enti locali e dai suoi organi elettivi e in un sistema aperto alla partecipazione degli operatori, dei soggetti sociali e dei cittadini. per noi altamente sensibile la questione della compartecipazione alla spesa dei servizi e delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie e dei ticket che, a partire dal 2013, contempler il solo calcolo ISEE e non pi le fasce IRPEF. Contro lintroduzione dellISEE, la cui applicazione rischia di avere una ricaduta pesante sulle famiglie costrette vedi il caso di un inserimento in RSA- oltre al pagamento della quota sociale, a sostenere anche parte della quota sanitaria, abbiamo promosso una campagna di raccolta firme affinch ci sia un significativo cambio di passo, in nome della salvaguardia del diritto universalistico allassistenza in questa Regione. ultimo, ma non tale, non possono essere i lavoratori a pagare il prezzo dei tagli alla sanit. Aggredire gli sprechi e i costi burocratici, ridurre gli apparati e le posizioni di rendita ma salvaguardare i diritti e le tutele degli operatori del sistema regionale.

n. 21 del 31/10/2012

Le Societ della Salute verso larchiviazione.


Sgherri: avevamo ragione noi, nel porre dubbi di fondo su questo strumento fin da tempi non sospetti e in grande solitudine
Firenze, 17/10/2012 - Societ della Salute: Avevamo ragione noi! In tempi non sospetti e in grande solitudine avevamo avanzato dubbi di fondo sulle Societ della Salute, dubbi che non riguardavano lobbiettivo alto dellintegrazione socio sanitaria ma la scelta di uno strumento organizzativo di tal genere. Oggi, grazie ad un impegno assunto nellultimo Consiglio Regionale finalmente verr detta una parola definitiva sullo scioglimento delle Societ della Salute. Una decisione, quella della loro nascita, che il nostro Partito e lallora Gruppo Consiliare di Rifondazione Comunista avevano, a suo tempo, fortemente osteggiato vedendoci lontano rispetto a cosa le stesse SdS potevano comportare: pi costi, pi burocrazia, maggiore privatizzazione dei sevizi e maggiore precarizzazione del lavoro. Daltra parte, lattuale Gruppo Consiliare FdS Verdi da tempo ha chiesto che fosse oltrepassato il guado, prendendo atto che cos come erano diventate le Societ della Salute non convincevano pi e presentavano elementi di forte criticit, rappresentando un costo e, soprattutto, un ulteriore aggravio per i cittadini; ragione per cui andavano velocemente archiviate, operando un vero salto di qualit verso la realizzazione di un sistema in cui i principi dellintegrazione sociosanitaria, la presa in cura, la continuit del percorso assistenziale, i livelli di partecipazione, lelemento della trasparenza e del controllo diventino risultati concreti attraverso una riqualificazione dei distretti sociosanitari, ridando cos centralit al territorio.

Continua la raccolta firme per la Petizione popolare


NO ISEE
www.noisee.it - noiseetoscana@gmail.com Accordo di programma su Solvay. Sgherri: importanti nodi da sciogliere su questione delicatissima. Il Consiglio Regionale venga informato su come procede liter di definizione dellaccordo
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Firenze, 17/10/2012 - Vicenda Solvay. necessario che anche il Consiglio Regionale venga informato di come sta procedendo liter di definizione dellaccordo di programma fra la multinazionale, la Regione e gli enti locali, quali nel dettaglio gli indirizzi e le scelte che stanno maturando, anticipate in sintesi sulla stampa nei giorni scorsi e in un comunicato della Giunta Regionale. Mi attiver con tutti gli strumenti a disposizione in questa direzione. Cos Monica Sgherri Capogruppo FdS Verdi in Consiglio Regionale. Nel caso di Solvay, prosegue Sgherri, non si pu correre il rischio di replicare qualche similitudine con il caso Ilva dove in quel caso si contrappongono drammaticamente salute e lavoro, mentre il rischio nel caso di Solvay lo scontro fra tutela ambientale e del lavoro. La multinazionale tanto ha avuto dal territorio e molto alto limpatto ambientale correlato alle sue attivit, per questo non si pu andare avanti cos. Nel merito ritengo quindi come inserito in una mozione presentata in Consiglio nel maggio scorso e non ancora discussa che lobiettivo prioritario sia almeno la drastica riduzione dellemungimento della risorsa idrica per usi industriali e ridurre gli impatti derivanti dal suo utilizzo, cos da tutelare ambiente e necessit dei cittadini.

Meno acqua buona per Solvay infatti significa dare risposte ormai non pi rimandabili alla preservazione della risorsa idrica a fini idropotabili e a tutela del territorio. Per questo necessario il dissalatore (certo rivolto alluso industriale e non destinato a dissalare acqua per i cittadini), ma anche ridurre gli scarichi a mare e soprattutto potenziare tutti gli strumenti per il riutilizzo di acqua gi immessa nel processo industriale; priorit queste su cui puntare, piuttosto che sulla strada di ulteriori invasi. In questo senso destano sorpresa i contenuti del comunicato stampa della Regione quando si dice che per il dissalatore e linvaso di Pian d Goro necessario disporre di un quadro conoscitivo completo sulle disponibilit della risorsa idrica e sul suo utilizzo industriale e civile. infatti preoccupante apprendere che tali informazioni non ci sono e conseguentemente diventa incomprensibile capire la ratio della imprescindibilit dei progetti Idro-S e Puretta che invece dovrebbero destare non poche perplessit. Questo il quadro generale, certo prima di tutto doveroso che urgentemente Solvay risolva il caso Santa Luce ripristinando celermente linvaso e loasi naturalistica ivi presente e quindi operando tutte le opere necessarie, a cominciare da quelle di dragaggio.

n. 21 del 31/10/2012

Sciopero della fame garanti dei detenuti. Sgherri: siamo al dramma sociale, solidariet e vicinanza alla protesta
Firenze, 24/10/2012 - Esprimo la mia vicinanza e solidariet ai garanti dei detenuti che hanno iniziato a quanto appreso proprio da Firenze uno sciopero della fame a staffetta per chiedere misure urgenti contro il sovraffollamento delle carceri. Cosi Monica Sgherri, Capogruppo FdS Verdi in Consiglio Regionale. Una situazione sempre pi grave ed insostenibile come ripetutamente denunciato anche da noi - che impone misure urgenti, a cominciare dalla depenalizzazione dei reati lievi, cos come quelli legati alla tossicodipendenza e allimmigrazione, il potenziamento delle misure alternative al carcere. Condivisibili anche le altre proposte avanzate dai garanti quali lintroduzione del reato di tortura, una legge per laffettivit in carcere, il rifinanziamento dei fondi per la formazione scolastica e lavorativa, ecc. Questione che rappresenta sempre pi un vero e proprio dramma sociale e che per vede un silenzio assordante dalla gran parte delle forze politiche. Un dramma sociale che ha nei sempre pi frequenti suicidi in carcere, anche di detenuti per pene lievi, lelemento chiave, pi lampante e drammatico del degrado carcerario, con causa principale il sovraffollamento. A tutto ci si aggiunga che la scure cieca e sorda della spending review nazionale ha colpito anche questo comparto, rendendo ancora pi difficile la situazione carceraria sotto molti aspetti.

Larea dellex colorificio toscano a Pisa riaperta grazie alle associazioni. Sgherri e Cristiano (FdS): bella esperienza di riappropriazione del territorio e della socialit. Che indica una strada di tutela su cui riflettere
Pisa, 25/10/2012 - La vicenda dellex colorificio Toscano di Pisa, sua riapertura e immediata restituzione simbolica alla citt, potrebbe essere linizio della scrittura di una bella pagina, ci potrebbe pi in generale indicare la via per come combattere e sconfiggere speculazioni e delocalizzazioni. Se infatti si affermasse che cessata in un luogo la produzione non possibile nuova edificazione nell'area ne tanto meno possibile la cosiddetta valorizzazione, ossia la conversione delle volumetrie realizzate in altre funzioni perch quel luogo deve essere reso alla collettivit, allora sicuramente anche le multinazionali perderebbero un motivo per delocalizzare, per licenziare in cambio di eventuali speculazioni edilizie! In tempi di crisi economica l'obiettivo da molti condiviso di combattere delocalizzazioni, speculazioni, spostamento degli investimenti dal lavoro alla finanza e alla rendita chiede anche l'approvazione di leggi che vadano in quella direzione, leggi efficaci perch capaci di disincentivare la chiusura di siti produttivi. Per questo obiettivo determinante vincolare il diritto a costruire e dunque a consumare territorio- alle finalit originarie per cui viene concesso, rompendo cos quel circuito vizioso per il quale le volumetrie realizzate rimangono indistruttibili e automaticamente riconvertite ad altra destinazione. Si combatte rendita fondiaria, speculazioni, delocalizzazioni sancendo che il diritto alla trasformazione e consumo di suolo limitato nel tempo e nelle funzioni. Cessata la funzione originaria per la quale stata concessa ledificazione si ripristina il terreno! Questo ci dice lapertura al pubblico dello stabilimento dell'ex colorificio Toscano, stabilimento abbandonato da anni, sicuramente in attesa di tempi migliori per presentare una variante. Lauspicio che a queste iniziative non si risponda con lordine pubblico n con il tentativo di criminalizzare chi considera beni comuni la storia industriale, il lavoro, il territorio . Partendo da queste riflessioni lauspicio di arrivare ad un momento di approfondimento su questi temi, per questo chiederemo di poter collaborare con le associazioni coinvolte alla realizzazione un convegno sulle questioni urbanistiche proprio in quel luogo, cos da confrontarci e rafforzare le questioni aperte e in sintesi sopra ricordate. Buon lavoro a Rebeldia e alle altre associazioni che stanno portando avanti questa esperienza, che questa sia proficua di un lavoro radicato e partecipato sui beni comuni a partire dalla riappropriazione del territorio e della storia sociale di una citt.

Possibilit di sperimentazione animale (vivisezione) per la produzione di vaccini per i Paesi in via di sviluppo. Sgherri: la Regione leghi il finanziamento a Novartis con il no alla possibilit di simili pratiche
Firenze, 25/10/2012 - I finanziamenti della Regione Toscana destinati a Novartis Vaccines e Diagnostic, per lo sviluppo di vaccini innovativi destinati ai paesi in via di sviluppo siano legati allobbligo di non utilizzare la sperimentazione animale (vivisezione) come metodologia

n. 21 del 31/10/2012
di ricerca del progetto di produzione dei vaccini medesimi. Questa eventuale possibilit deve essere esclusa. Questo limpegno di fondo alla Giunta Regionale contenuto nella mozione presentata dalla Capogruppo FdSVerdi in Consiglio Regionale. Un impegno questo che consentirebbe di rispettare sia una mozione dellottobre 2010 approvata dal Consiglio sulla tutela degli animali da questa pratica, sia la legge regionale 59/2009 articolo 10 che recita la Giunta Regionale tutela gli animali dallutilizzo a fini sperimentali o ad altri fini scientifici mediante la diffusione di metodologie sperimentali innovative che non prevedano luso di animali vivi.... Il progetto di ricerca per il quale si chiede limpegno suddetto nella mozione da me presentata, quello finanziato con 23 milioni di euro in cinque anni (dal 2012 al 2016) dalla Regione Toscana che permetter a Novartis di realizzare a Siena uno stabilimento pilota per sviluppare vaccini innovativi destinati ai paesi in via di sviluppo. necessario che sia netto ed esplicitato il no della Regione alla possibilit di sperimentazione sugli animali al fine della produzione dei vaccini, cos da rispettare il profilo di civilt che la Regione stessa si giustamente data.

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Il Consiglio Regionale dice No al taglio di treni e alla chiusura di stazioni sulla linea FirenzeViareggio e alla riduzione dellofferta anche sulla Linea Aretina, la Pisana-Tirrenica-Sud, la Linea Pisa-La Spezia e la Faentina.
Largomento era davvero sentito tanto che in aula sono arrivate sullo stesso argomento tre mozioni, del PD, del PDL e quella della Federazione della Sinistra a firma di Marini e Sgherri. Il Consiglio approva allunanimit una unica mozione che le raggruppa tutte. Nella mozione approvata, in sostanza, - dice Monica Sgherri- riconoscendo i pesantissimi tagli operati dal governo ai trasferimenti per il trasporto pubblico locale, nonch linaccettabile priorit data dallesecutivo ai finanziamenti per lalta velocit, si impegna la Giunta a revocare la delibera con cui stato rimodulato il contratto di servizio con Trenitalia, rimodulazione con la quale sono stati previsti i tagli ai convogli e la chiusura di alcune stazioni (in particolare sulla linea Firenze Lucca Viareggio) Da anni, come Federazione della Sinistra, - dice Paolo Marini - ci battiamo per il raddoppio della linea ferroviaria Viareggio Lucca Firenze e per il potenziamento del trasporto pubblico locale e la notizia della chiusura delle stazioni (Massarosa, Nozzano, Tassignano, Porcari e Montecarlo) e dei tagli alle corse dei treni, su questa linea, proprio non ce laspettavamo. La responsabilit di questi tagli del governo ma insostenibile che la ridefinizione del contratto con Trenitalia colpisca ancora una volta gli utenti di una tratta gi cos fortemente penalizzata. Le stazioni che Trenitalia definisce come sottoutilizzate e in stato di abbandono e quindi sopprimibili, lo sono a causa dellazione poco lungimirante di Trenitalia che, invece di intervenire a ridurre i disservizi, fa la scelta di togliere il servizio.

Polo Siderurgico Piombinese: uno spiraglio allorizzonte


Prc Federazione di Piombino Val di Cornia Elba Finalmente una buona notizia nella vertenza del Polo Siderurgico Piombinese. Tutto e cominciato con loccupazione della Direzione della Lucchini Siderurgica avvenuta ieri ed effettuata dai lavoratori e dalle RSU. Lo scopo immediato di questatto di lotta di rivendicare lazzeramento del CDA ed il commissariamento dellazienda, loccupazione proseguir quindi ad oltranza come richiesto dagli operai. Questatto ha una valenza importante, perch, oltre a segnalare linadeguatezza del gruppo dirigente attuale dellazienda, con cui anche troppo si trattato, segna uninversione di tendenza rispetto a metodi di lotta troppo blandi ed inefficaci, come denunciato gi dalloperaio Paolo Francini costretto allo sciopero della fame, dalla politica concertativa ed imbarazzante che ha visto finora protagonisti alcuni sindacati e RSU, Sindaco della citt, e PD. I lavoratori hanno ripreso la veste di protagonisti cercando di influire loro stessi sulle decisioni che riguardano la struttura industriale, il posto di lavoro, la vita loro e di un territorio molto vasto. Occorre, adesso, che tutta la citt li sostenga e che i sindacati continuino a seguire la via di lotta indicata dagli operai per sostenere un piano industriale che preveda il mantenimento del ciclo continuo senza trastullarsi oltre con piani B ed improbabili forni elettrici. PdCI sez. Piombino- Val di Cornia [] La proposta di un Commissario di Governo pu ricreare le condizioni minime di serenit per la gestione della fabbrica, mandarne avanti la produzione, garantendo le iniziative utili al mantenimento del Ciclo Integrale. Per noi questa ipotesi di una assunzione di responsabilit da parte di un Commissario che rappresenti il Governo non rappresenta una novit: dal momento che abbiamo sempre affermato che proprio nei processi di privatizzazione non avrebbe mai dovuto mancare la presenza dello Stato, come garanzia per i lavoratori e per la attuazione degli accordi e dei piani industriali. Purtroppo il pensiero liberista che ha caratterizzato il ventennio che abbiamo alle spalle

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ha abbandonato le nostre industrie, un tempo inserite nelle PP.SS. alla totale anarchia del profitto privato, che certo non si mai curato n della salvaguardia dei posti di lavoro, n delle esigenze di sicurezza e tutela del territorio. Purtroppo anche oggi, a Piombino come in altri siti industriali italiani, scontiamo lassenza totale di una pur minima strategia e politica industriale e di rilancio di settori manifatturieri come quello siderurgico che continuiamo a ritenere strategici per leconomia del nostro paese. Qualsiasi ipotesi di smembramento della fabbrica ci vede totalmente contrari, in quanto aprirebbe la strada per lindebolimento progressivo della Lucchini e sarebbe lanticamera della sua definitiva chiusura, con la perdita di migliaia di posti di lavoro ed un impoverimento economico non sostenibile dalla citt e dallinte-

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I costi delle Societ della Salute


Mario Navari Portavoce Federazione della Sinistra (Prc-Pdci)
I costi della Societ della Salute stanno emergendo adesso quando i dirigenti del Pd regionale, gli stessi che l' hanno creata, stanno proponendone la chiusura. Potremmo rivendicare che dal 2004, anno della nascita, abbiamo in pi occasioni e in grande solitudine espresso forti dubbi e perplessit su tale creazione perch vedevamo il rischio di pi costi, pi burocrazia, privatizzazione dei servizi e precarizzazione del personale. Nelle amministrazioni versiliesi si cercato di riunire in un unico appalto diversi servizi, tra cui da ultimo, quello relativo all' assistenza domiciliare agli anziani. Mentre per in Versilia si cercava di contenere le spese unendo i servizi dei comuni, seppur con alcune figure pagate profumatamente, nel resto della Toscana sono partite assunzioni, consulenze e incarichi che hanno fatto lievitare i costi. Costi difficili da digerire in un momento di aumento dei ticket. In questo quadro, abbiamo incontrato alcune lavoratrici delle cooperative, insieme al Sindaco di Seravezza Ettore Neri attuale presidente della SDS, con lo scopo di andare ad affrontare le criticit venute fuori con la nuova Cooperativa Sociale Elleuno che ha vinto l'ultimo appalto. Soggetto che andato a sostituire il servizio di diverse cooperative con il coinvolgimento di oltre 50 lavoratori e lavoratrici. Criticit che vanno dalla riduzione delle ore non specificate nel contratto, alla qualit dei servizi erogati, orari, trasferte ecc. Problematiche che con Ettore Neri abbiamo preso a cuore, sia per un rispetto dei contratti di lavoro che per i servizi efficienti che debbono essere svolti da coloro che hanno vinto la gestione e che dovranno effettuare per conto delle amministrazioni locali. Pensiamo perci che sia necessario un distretto socio-sanitario riqualificato e pi forte, potenziando il territorio, avendo comuni in grado di riprendere in mano il governo della sanit territoriale, per garantire l'obiettivo dell' integrazione del sistema sanitario con quelle socio assistenziali e del controllo delle risorse. Chiaramente con la salvaguardia del sistema pubblico e con la necessit del coinvolgimento delle comunit locali, del mondo del volontariato e dell' associazionismo.

Dopo il Governo Monti anche la Regione Toscana d il via libera alla realizzazione del sottoattraversamento Tav di Firenze e alla nuova stazione Foster. Andrea Cal e Monica Sgherri
Firenze 17/10/2012 - Milioni di tonnellate di rifiuti inquinanti burocraticamente sanati per lItalia in materiale buono a riempire lex miniera Enel di Santa Barbara a Cavriglia. Colpevole silenzio delle Provincie di Firenze e Arezzo. Ignorato il principio di precauzione su sanit e ambiente per garantire lopera di Ferrovie dello Stato, Rfi e Nodavia. A seguito del decreto del Governo che, ignorando tutta la normativa ambientale della comunit Europea, ha modificato le regole in materia di trattamento delle terre di scavo, la Regione Toscana ha dato il via libera allescavazione della galleria e alla realizzazione della nuova stazione dellalta velocit. Una decisione grave, nellassoluta indifferenza del principio di precauzione, che avr pesanti ripercussioni sul territorio di Firenze, perforato da chilometri di scavi sotterranei, e del Valdarno, interessato dal mostruoso e paradossale ripristino ambientale previsto nellex miniera Enel di Santa Barbara a Cavriglia. Dunque milioni di tonnellate di rifiuti inquinanti derivanti dalle tecniche di escavazione per la costruzione del doppio tunnel da sette chilometri del nodo fiorentino dell'Alta velocit ferroviaria diventano anche per la Regione Toscana materiale buono per il ripristino ambientale. Si tratta di 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali che verranno trasportati a Cavriglia per la realizzazione della colline schermo davanti alla centrale di Santa Barbara. Un vero e proprio regalo a Ferrovie dello Stato, RFI e Nodavia che vedono cos eliminati i costi di smaltimento di rifiuti altamente inquinanti. Un film gi visto in Mugello con strascichi giudiziari ancora pendenti e profonde ferite sul territorio. Grave il via libera della Regione Toscana allescavazione e al trasporto dei materiali di scavo della Tav Cavriglia nonostante che fosse possibile agire contro la forzata accelerazione del Governo con il blocco dellavvio dei lavori (come aveva chiesto Rifondazione Comunista alla Provincia di Firenze) finch non ci fosse stato il pronunciamento ufficiale della Comm. Ambiente del UE nel merito del Decreto Clini-Monti.

Atti in Consiglio - i testi su www.prcgruppotoscana.it


Interrogazioni Orali: n. 782 del 04/10/2012: In merito alla necessit di una normativa regionale riguardo lindividuazione dei siti non idonei allistallazione di impianti che utilizzano biomasse ed eolici e per quanto riguarda il dimensionamento di impianti di questo tipo; n. 789 del 12/10/2012: In merito alle questioni legate alle esenzioni dal pagamento del pedaggio per la nuova autostrada tirrenica; Mozioni: n. 533 del 09/10/2012: In merito allarchiviazione, da parte della Procura di Stoccarda, dellinchiesta sulla strage nazista di SantAnna di Stazzema; n. 539 del 16/10/2012: in merito alla chiusura delle stazioni e i tagli alle corse dei treni in Versilia e nella piana di Lucca

A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi

Via Cavour, 4 50129 - Firenze Tel.: 055 2387 445 / 240 / 341 Fax: 055 2387 570

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Annunciati licenziamenti di circa cento lavoratori dei servizi mensa e pulizie negli ospedali pisani. Interrogazione di Sgherri e Marini. Sgherri: necessario intervenire per tutelare lavoro e qualit di servizi essenziali, che con questi esuberi sarebbe fortemente messa in discussione.
Firenze, 30/10/2012 - Annunciati licenziamenti di circa cento lavoratori dei servizi mensa e pulizie negli ospedali pisani. Interrogazione di Monica Sgherri e Paolo Marini in Regione. Siamo di fronte ad un annunciato taglio di personale in particolare per quanto riguarda i servizi di sanificazione, pulizia e mensa - cos consistente da mettere in serio dubbio la possibilit di svolger con la dovuta qualit un servizio che - trattandosi di ospedali essenziale per la tutela della salute dei pazienti ed opertatori! Inoltre, a quanto consta gli annunciati esuberi da parte delle ditte appaltatrici sarebbero in numero assai maggiore rispetto a quanto sarebbe scaturito dai tagli della spending rewiev, motivazione a causa della quale sono stati annunciati! Una vicenda grave quindi sotto molti aspetti sulla quale necessario fare chiarezza e porre ogni azione utile a tutela dei posti di lavoro e di servizi primari per i cittadini, come sono quelli svolti dai lavoratori coinvolti dalla vicenda. Cos Monica Sgherri - capogruppo Federazione della Sinistra-Verdi in Consiglio Regionale spiega la ratio dellinterrogazione presentata oggi. Conseguente, spiega Sgherri, la domanda di fondo posta alla Giunta Regionale, cio quali azioni intenda intraprendere, a partire dallapertura di un tavolo di trattativa fra tutte le parti in causa compresa lazienda ospedaliera pisana e con RSU e le organizzazioni sindacali-, affinch sia salvaguardato il posto di lavoro dei circa cento lavoratori annunciati come esuberi, nonch sia garantita la qualit dei servizi ai cittadini.

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