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IL BODHISATTVA E GLI AVVOLTOI

Shantideva

Prima di tutto fai a pezzi nella tua mente questo sacco di pelle.
Libera la carne dalla gabbia delle ossa tramite la lama della saggezza.

Spezza le ossa, guardaci dentro fino al midollo.


Continua a guardarci e a cercarne la pura essenza.

Nonostante tu abbia cercato minuziosamente, non hai trovato nulla del genere.
Allora spiegami perché continui a tenerci tanto.

Non lo mangerai, sozzo com’è, né ne berrai il sangue o ne succhierai le budella.


Che ne farai allora del tuo corpo?

Naturalmente è giusto proteggerlo, questo miserabile corpo:


gli sciacalli e gli avvoltoi devono pur mangiare.
Però potrebbe anche essere il mezzo per beneficiare i tuoi simili.

Anche se lo proteggerai in quanto tale,


la spietata morte te lo porterà via e lo darà comunque agli avvoltoi.
E allora cosa farai?

Daresti abiti e cibo ad un servitore che ti sta abbandonando?


Il corpo se ne andrà dopo essersi saziato, perché dunque ne sostieni le spese?

Quindi, dopo aver liquidato al corpo il suo salario, ricorda bene:


adesso pensa ai tuoi bisogni, perché non si dà al lavorante tutta la ricchezza che ha prodotto.

Considera il corpo come una nave, che viene e va e ti porta,


e indirizzalo sotto il tuo comando nella direzione in cui può sollevare gli esseri dal bisogno.

Dopo che avrai padroneggiato in questo modo la tua natura,


avrai sempre una faccia sorridente, smetterai di essere accigliato e incupito.
Sarai il primo a parlare, come amico di tutto l’universo.

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