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CONCORSO NAZIONALE DI POESIA



"IL DOPOLAVORO POETICO"

INDETTO DAL SINDACATO PENSIONATI ITALIANI
SPI - CGIL PROVINCIALE DI NAPOLI

ORGANIZZATO DALLO SPI - CGIL
LEGA DI SANT'ANASTASIA (NA)

PRIMA EDIZIONE 2012





PICCOLA ANTOLOGIA DEL CONCORSO

A cura del Circolo Letterario Anastasiano
di Giuseppe Vetromile







NAPOLI
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Il pensionato creativo

L'immaginario collettivo relega generalmente il "pensionato" in un mondo piuttosto statico, per non
dire decadente, in cui il lavoratore cosiddetto a riposo, dopo anni e anni di duro lavoro e di sacrifici,
sia in fabbrica che nei numerosi altri ambiti e consessi lavorativi, "sfuma", "scolorisce" rilassandosi
oziosamente, non avendo pi nulla di concreto e di valido da compiere, divenendo sovente preda di
angosciose turbe demoralizzanti e di sentimenti di disfatta personale che contribuiscono ad
aumentare ancora di pi, in lui, l'abbattimento generale. Il lavoratore si vede all'improvviso fermato,
bloccato, non pi utile n alla societ n a se stesso, e questo pu produrre serie conseguenze sul
suo stato d'animo e sulla sua integrit psico-sociale.
Ma non sempre ci accade, per fortuna. L'aumentata aspettativa di vita, come si suol dire oggi,
permette anche ad ottanta, ottantacinque anni, di essere normalmente attivi e lucidi, ancora
desiderosi di progettare e realizzare qualcosa, di sperare nel futuro, evitando di porre "i remi in
barca" e di rassegnarsi alla "vecchiaia".
Tralasciando i seri e complicati problemi relativi alle attuali leggi e alle norme sul pensionamento e
sulle discutibilissime modalit per accedere finalmente alla benedetta quiescenza, si pu dire che,
mediamente, oggi il lavoratore si trova inattivo, per cos dire, in una et ancora abbastanza
"giovane": di solito, egli ha davanti a s ancora un lungo percorso da compiere, una nuova attivit
da intraprendere, e non raro vedere i "nonni" che danno una preziosa mano in famiglia,
occupandosi dei nipotini o eseguendo piccoli compiti di varia gestione familiare, o altro ancora.
E' importante quindi non abbandonarsi a insidiosi richiami al riposo, all'ozio, falsamente etichettato
con frasi fatte, del tipo: "dopo una vita di duro lavoro, ora giusto che mi riposi"; rimettersi in
gioco, invece, dimostrare al mondo e soprattutto a se stessi che si ancora capaci di realizzare
qualcosa di utile, di progettare e di intraprendere altre attivit: che siano lavori riempitivi o
comunque produttivi non in fondo essenziale, necessario invece tenersi impegnati.
E qui pu entrare in gioco la creativit.
Superata dunque la fase lavorativa, che non lasciava molto spazio, o per meglio dire tempo (quel
"tempo libero" che tanto si desiderava, a sera o nei fine settimana!...), presi come si era dagli
impegni di lavoro quotidiani, spesso molto duri, e dalla cura della famiglia, ora si allarga davanti
all'uomo "pensionato", all'uomo rinnovato, un orizzonte diverso, libero e pi ricco di possibili
avventure. Per carit, sappiamo bene in quali condizioni, purtroppo, molti "pensionati" sono
costretti a vivere oggigiorno, con un sistema pensionistico da fame e che non permette di condurre
una vita pi che dignitosa! Ma questo un altro problema, che, per quanto importantissimo,
mettiamo un momentino da parte. Quello che c' da dire, riprendendo il discorso di poco prima,
che una creativit pi o meno latente, un desiderio sovente inespresso di manifestare le proprie
inclinazioni per l'arte in genere, la musica, la pittura, il teatro, la scrittura, ora si pu concretizzare.
E' una sorta di equilibrio interiore che si manifesta, perch l'uomo non pu essere inattivo, "non-
creativo", e se durante la fase lavorativa ha dovuto perseguire obiettivi pi consistenti e materiali,
per provvedere alla famiglia e a se stesso, relegando necessariamente la creativit artistica in un
angolo piccolo della sua vita giornaliera, ora pu accadere il contrario: ampi spazi di tempo e
serenit per dedicarsi agli "hobbies": musica, pittura, scrittura, arte in genere. Hobbies che tante
volte diventano impegni non indifferenti, a cui ci si dedica con seriet e perseveranza.
Abbiamo qui ottimi esempi di poeti "maturi": maturi non solo per l'et cronologica, ma
sorprendentemente anche per la produzione di testi. Il poeta "pensionato" mette in campo tutta la
sua esperienza lavorativa, e indica a noi tutti la strada percorsa, i sacrifici sofferti, le gioie e i dolori,
le preoccupazioni, i patimenti ma anche i momenti felici di una vita lunga e operosa, in fabbrica o
nelle ferrovie, o negli uffici, o nelle campagne, o nelle miniere, o in qualsiasi altro "posto di
lavoro", come suol dirsi. E pu costituire esempio valido di riferimento per la nuova generazione, e
non solo, una ricchezza colma di quei sentimenti e di quei valori di umanit, di rispetto verso
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l'uomo e la natura, di integrit morale, di amore, di pace e di solidariet, oggi cos banalmente
dimenticati, sviliti se non addirittura calpestati.
Grazie quindi ai "pensionati poeti" per averci offerto questa loro ricchezza interiore, questi colori e
questa musica che traspare e aleggia nei loro versi, e non importa se in molti casi la struttura e il
dettato poetico non vanno per la maggiore: l'importante la genuinit, la trasparenza e il forte
sentimento, la passionalit che li connota.
Il Sindacato Pensionati Italiani SPI CGIL conferma dunque con questa nuova iniziativa la sua
vicinanza e il suo sostegno a tutti i lavoratori che sono entrati a far parte del grande mondo dei
"pensionati", incentivandoli e incoraggiandoli non solo sul piano sociale, ma anche, come
evidente con questo concorso di poesia, sul piano umano e creativo.


Giuseppe Vetromile






































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I risultati


La Giuria, composta da: Annamaria Palmieri, Segretaria SPI CGIL Napoli; Antonio Salzano,
Segretario SPI CGIL Campania; Giuseppe Vetromile, responsabile del Circolo Letterario
Anastasiano, dopo attenta valutazione dei testi pervenuti, ha ritenuto di attribuire:

- 1 premio alla poesia "Domani", del sig. Armando Giorgi, di Genova, iscritto allo SPI Camera del
Lavoro di Genova.

- 2 premio alla poesia "Pensionato", del sig. Loris Sandrucci, di Figline Valdarno (Fi), iscritto allo
SPI CdLM di Firenze.

- 3 premio alla poesia "Maria", della sig.ra Isa Innocenti, di Vicchio (Fi), iscritta allo SPI CdLM di
Firenze.

La Giuria ha inoltre ritenuto di assegnare un diploma di segnalazione di merito a:

- Raffaele De Filippo, dello SPI CGIL di Pomigliano d'Arco (Na), per la poesia "Agli aceri".
- Antonietta Napolitano, dello SPI CGIL di Acerra (Na), per la poesia "Svegliati donna".
- Elvira Laise, dello SPI CGIL Lega Vomero, Napoli, per la poesia "Tu sei".

L'Organizzazione ringrazia tutti i Partecipanti che, pur avendo presentato ottimi lavori, non sono
purtroppo rientrati nella graduatoria. Ringrazia altres tutte le Leghe SPI CGIL e tutti i compagni
che si sono prodigati per la buona riuscita di questa prima edizione del Concorso, diffondendo
l'iniziativa e invitando a parteciparvi.

La cerimonia di premiazione, alla quale fin da ora sono tutti invitati a partecipare, fissata per il
giorno 8 novembre, alle ore 17.30, presso la sala del Centro Sociale Anziani di Sant'Anastasia (Na),
in Piazza IV Novembre.

La Segreteria Organizzativa
SPI CGIL Lega di Sant'Anastasia (Na)

Sant'Anastasia, 26 ottobre 2012.












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Le poesie premiate




Domani

Domani far la fila davanti
allo sportello e, ogni volta,
conter quaranta anni di lavoro
sul prospetto dei tredici mesi.
Ora veglie di stregone
mascherano silenzi
sulle strisce delle albe,
ma racconter ai ragazzi del parco
tradimenti, tra aiole di siringhe.
Specchiate metamorfosi
arano il viso di rughe,
dipinte dietro al quadro della vita,
dove sbiadiscono ricordi.
Domani sar vecchio,
ma non invecchiato
mentre graffio argini di et
ovattati di bianco, dentro calendari
senza data per ignorare spartiti
che suonano refrain di attese
sgranate nel diario di ogni giorno,
sempre senza pagine nuove.
Domani sar uno dei tanti
che aspetta il postino
sulla soglia del portone di casa.

Armando Giorgi
Genova

1 Premio


Motivazione

"Domani sar vecchio, ma non invecchiato", afferma il poeta, autore di questa interessante e
profonda lirica. La vena di sottile malinconia, il tono alquanto dimesso, denota una grande
consapevolezza del trascorso lavorativo dell'autore, che s'immedesima nel quadro autentico e
doloroso di chi ha ormai raggiunto la cosiddetta et della pensione e non gli rimane quindi che
"aspettare il postino sulla soglia del portone di casa". Ma il cuore non invecchiato, appunto: ed
qui il riscatto dell'uomo, la sua speranza. L'autore dimostra di avere una grande padronanza della
parola poetica, in una struttura che fluisce rapida e incisiva.

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Pensionato

Spiccioli le tue albe:
contate nei giorni
come tassa pagata.
Anche cent'anni sono pochi
per te operaio, e presenti
il conto, per i succhiati attimi
per le ore scivolate subite
negli squarci di tenebra
dei turni.

Lavoro!
trascinato vagone
svalutata vita
ammucchiata nella fabbrica
a similt di trucioli
salivati di ruggine.
La pensione!
sacchetto di cose
sulla spalla piegata
figura di ladro che sottrae valori
a chi ancora fa la fila.
Spazzi dal cammino
briciole serene,
cocci d'orizzonte appena il morir ti
meriti
sembra una mancia uffata
questo avanzato vivere!

Loris Sandrucci
Figline Valdarno (Fi)

2 Premio


Motivazione

Un linguaggio singolare e sbrigativo, ma di forte icasticit, questa lirica dedicata al "pensionato".
L'autore ne disegna i tratti partendo dai ricordi di vita "svalutata in fabbrica", per poi divenire
"sacchetto di cose, figura di ladro che sottrae valori", una sorta di ironia appare nel tratto di penna
che usa il poeta, metaforicamente, ad indicare la possibile vergogna nel sentirsi inutile al mondo.
E questi "avanzi" ormai di vita sembrano "mance", elemosine elargite dal sistema.






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Maria


Maria un pensiero col vento nei capelli,
con occhi chiari che fanno specchio al mare
e lacqua un sogno fuso che ribolle
mentre il maestrale labbraccia sulle spalle
e ha mille mani che tentano lo scialle.

Maria e il mulino e un bordo di scogliera
Mute certezze, fermate in mezzo gli anni,
han dietro un mare verde derba antica
che il tempo liscia e gonfia e muove in onde,
di fronte azzurri mischiati col pennello
e schiume e gocce e trine dacqua viva.

Maria e il mulino e storia troppo uguale
Di giorni sbriciolati in sabbia e sale,
di notti alla finestra ad aspettare
ombre di navi e luci nella scia,
tracce di luna che affonda dietro il mare.

Maria coi fogli in cui stipa parole
Sparsi sul letto su cui si appoggia il sole,
mulino stanco di correr di stagioni
che muove il tempo in punta delle pale
mentre lestate impara la pazienza
da Maria unimpronta di virgola sul muro
Ed ogni giorno sinventa una canzone
Per chi partito scordandosi la giacca
Che, dietro luscio, non sa pi chi aspettare
E ha sopra ragnatele di carezze
Che mani lievi non smetton dintrecciare.

Maria sparita, partita dal mulino
Sola limpronta sul grigio della roccia
E il mare un prato e ha voce dinfinito
Fa capriole, corre e prende fiato
E il vento chiama, danzan nellaria i fogli
Linchiostro muta in piume di gabbiano,
san gi la rotta e volano lontano.
i gechi appisolati dentro lombra


Isa Innocenti
Vicchio (Fi)

3 Premio
Motivazione

E' la storia di Maria, che racchiude
in s tutte le attese, tutte le
aspettative, tutti i sacrifici di una
qualsiasi donna dedita al duro
lavoro ma anche compagna attenta
e paziente ("ogni giorno s'inventa
una canzone, per chi partito
scordandosi la giacca..."). Una
bellissima poesia, quasi un canto,
scritta con amore e uso intelligente
della rima, che rende tutta la lirica
gradevole e melodiosa. L'autrice ha
ottima consapevolezza e
padronanza della tecnica poetica,
dimostrando anche una profonda
sensibilit per un tema, la donna,
che generalmente, e facilmente,
viene purtroppo banalizzato in
molti scritti poetici di scarso valore.
Qui invece la forza espressiva, le
immagini e lo stile adeguato,
rendono davvero alta la resa
poetica.

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Segnalazioni di Merito




Agli aceri

Aceri maestosi, aceri alti e forti,
vi ergete sicuri sui crinali dei monti,
non vi piegate al vento, sfidate il tempo;
a mirarvi un senso di pace infondete;
e mentre lo sguardo su di voi indugia
il mio spirito si concentra e si unisce
a voi: cos sento la vostra forza.
Con gli occhi chiusi e unito a voi
mi riconcilio col Signore.
Lentamente il mio animo si placa.
Intorno a me si aprono scenari fatti di monti,
verdi crinali e valli con argentei fiumi.
Sono in quel paradiso che ormai il consumismo
e la frenesia dei tempi ci negano.
Cos dolcemente mi immergo in quest'immenso
e ancor mi spingo, nell'azzurro cielo,
oltre quell'orizzonte che vedo laggi,
lontano, per vagar nell'infinito.

Raffaele De Filippo
Pomigliano d'Arco (Na)




Svgliati donna

Svgliati donna dall'angoscia del crepuscolo,
dissotterra l'ascia di guerra e spezza i fili di un lungo retaggio.
Anche se il mondo sta per morire
forse ce la farai a vederlo sorridere
al grido della tua vittoria

Antonietta Napolitano
Acerra (Na)






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Tu sei

Tu sei il grano che ci sfama
tu sei la mente che ci illumina,
tu sei del cuor la melodia
tu sei l'aria per l'anima mia.

Tu sei fondamenta della casa
tu sei l'amore su cui regge il mondo
tu sei terra da cui nasce la vita
tu sei il fulcro dell'umanit.

Tu sei... tu sei Donna.

Elvira Laise
Napoli






























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Altre poesie meritevoli



Notturno di stazioncina

Una jeep ferma sul binario morto
di un giallo pallido e smorto,
un treno che rumorosamente passa
freccia di suono e luce pazza
illuminati attimi di subito spenti
nel fragore scuro della notte e dei venti.

Il capostazione, rosso il berretto, guarda
il veloce fuggire della vita che ritarda
sull'orario e la coda accerta e d il segnale
al blocco e lo riceve e torna la suo giornale.

Nella notte sono accese le lampade di piazzale
e i grossi fari dalla luce potente
nebbia azzurrina opalina trasparente
nell'aria fluttua lieve e rist.

C' odore di bruciato e velocit,
nella chiusa stanza tepore buono di fuoco
il capostazione sonnecchia un poco...

Giovanni Casini
Campi Bisenzio (Fi)



La pensione

Come lo scalator, la vetta ambita
con gran caparbiet ha conquistato,
tenendo stretto ancora fra le dita
piccozza e corda con cui ha scalato.

Cos chi al lavoro, la propria vita
onestamente tutta ha dedicato,
di sudor la fronte sua forbita
or va cercando il riposo agognato.

Ma chi comanda, mille scuse inventa
per poter chi lavora ancor colpire
e il cinico suo agire ci spaventa.

Il duro travagliar non pu finire
poich di vita, aspettativa aumenta,
bisogna rassegnarsi e ancor soffrire.

Ma quella gente che nulla sa fare
che vada finalmente a lavorare.

Franco Calzolari
Pianoro (Bo)













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Poesia dei bambini

Signore,
sono il tuo bambino dalla pelle di tutti i
colori,
quello che in ogni angolo del mondo
ha fame di rispetto,
e riceve solo oggetti,
ha sete di giustizia
e riceve solo violenza;
quello che chiede fiducia
e riceve solo giudizi;
quello che per un pezzo di pane
ingoia sopraffazione e indifferenza;
quello che se chiede attenzione
pu averne in dono il marchio
della violazione.
Ma i grandi non sanno, Signore,
che io sono il chicco di grano
che sfamer di giustizia il mondo:
pi vengo calpestato, sottomesso,
offeso, usato e gettato, pi
affondo le radici,
per rendere saldo il mio passo
e feconda la mia terra.
Tu mi hai seminato e da te traggo forza,
ricordalo ai grandi, o Signore.
Perch non abbiano a soffocare
il bambino che dentro di loro,
inascoltato, sta chiedendo la parola...

Carmela Pavone
San Giovanni a Teduccio, Napoli







































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Una poesia di Giuseppe Vetromile





Al numero civico 53


Ancora non ha un indirizzo definitivo questo qui
che abita sembra in una dispersione di case
entro la balaustra e fuori dilagando tutta la citt.
Gli hanno dato per ora il numero cinquantatr
al pianerottolo due interno acca, una buona
etichetta indorata alla porta, e dentro cos
lui pu vivere, disponendo di metriquadri
sessantacinque suppergi, una spicciola
cucina e water giusto per ogni chiss.

E acquartierato in rione nuovo di zecca,
da camparci in eternit. Il sole la luna limmondizia
sul selciato sparso inanellato a volte gentili
acconci sacchetti ben richiusi: a volte prede
per randagi. E lui vedeva tutte queste cose
gioiva temeva fremeva pregava contava
le gocce dal cattivo rubinetto dozzinale.

Io lo so che abitava l, sera fatta di gesso
la sua faccia, bianca come le pareti e liscia
di cipria mortale: una maschera che non domandava
ma la sua anima cantava ogni mattina
accanto allusignuolo che beccava incerti
grammi di sole sul mezzo davanzale incrinato.

Contava mille anni e recitava avemarie, litanie
che lo liberassero dai mali, che lo alzassero
finalmente al cielo, lui che non vedeva mai
che pietre pietre pietre, sepolcri bianchi, lui
che non sentiva altro che aliti di morte, e odorava
creolina nelle notti di derattizzazione, sniffava
fughe di gas nei lacerti e dalle crepe sul selciato.
Lui che non sapeva altro che lavoro letto e pancia,
e le parole degli altri politica sporca: bestemmie!,
se lui aveva da pensare a campare e basta, il giorno

come vuoi che dovesse passare. E cos nessuno
lo sapeva mai qui, dentro questo caseggiato nuovo
col tempo che passava ma non passava perch
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era fermo ogni sogno ogni viaggio ogni amore.

Con in mano un bicchiere di birra poi alla fine mor
lui pensionato nel vecchio quartiere, incastrato
nella polvere dei giorni andati, l per sempre mai pi
ricordato

al numero civico cinquantatr.


Esposito G., pensionato, ex operaio seconda linea di sigillatura


(Da: "Ritratti in lavorazione, poesie del disincanto e del salario", di Giuseppe Vetromile. Edizioni
del Calatino, Catania, 2011)













Si ringrazia per la partecipazione:



SPI CGIL LEGA SAN GIOVANNI ATEDUCCIO (NAPOLI)
SPI CDLM FIRENZE
SPI CDLM GENOVA
SPI CGIL ACERRA (NAPOLI)
SPI CDLM BOLOGNA
SPI CGIL ROMA OVEST
SPI CGIL LEGA PONTICELLI (NAPOLI)
SPI CGIL LEGA INTERCOMUNALE DI FIGLINE VALDARNO (FI)
SPI CGIL NOVARA
SPI LEGA 14 CARMAGNOLA (TORINO)
SPI CGIL VOMERO (NAPOLI)
SPI CGIL TORINO
SPI CGIL LEGA MONTELUPO - CAPRAIA E LIMITE (FIRENZE)
SPI CGIL LEGA POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI)





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Si ringraziano tutti i Partecipanti che, pur avendo presentato ottimi lavori, non sono purtroppo
rientrati nella graduatoria.

Si ringrazia inoltre tutte le Leghe SPI CGIL e tutti i compagni che si sono prodigati per la buona
riuscita di questa prima edizione del Concorso, diffondendo l'iniziativa e invitando a parteciparvi.




Cerimonia di Premiazione

Gioved 8 novembre 2012, ore 17.30

Sala Conferenze del Centro Sociale per Anziani
Piazza IV Novembre, Sant'Anastasia (Napoli)


NAPOLI

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