You are on page 1of 14

Ajahn Liem Thitadhammo

Il potenziale di un essere umano


Oggi ci troviamo insieme in un posto adatto alla serenit. Possiamo vedere che la natura ci sta offrendo la pace proprio in questo momento. Se ci relazioniamo ad esso con una mente disingannata e priva di idee preconcette o di illusioni, possiamo pervenire ad isolare la mente in un luogo tranquillo e sereno che, in questa vita, ci fa sentire spalleggiati. Vi la sensazione di sentirsi a proprio agio. Vivere in un posto adatto detto sappya, o come dicono in thailandese, sabai una situazione nella quale ci si pu sentire rilassati e felici. Il Buddha chiamava questa sensazione di isolamento e tranquillit viveka. la sensazione di essere lontani dai problemi che possono sorgere dalla nostra esperienza, di essere nel momento presente, non turbati da esperienze legate al passato e gi trascorse e non preoccupati per ci che verr nel futuro. Poggiamo completamente nel presente, qui ed ora, in questo momento. Fondarsi nel presente, basarsi nel momento presente un qualcosa di completo in s e che non manca di nulla. Non vi alcun ostacolo. Non vi nulla che possa disturbarci, se siamo fondati in cosa sta avvenendo qui ed ora. Per, essere del tutto presenti in questo modo richiede alcune abilit. necessario imparare progressivamente come coltivare la consapevolezza. Altrimenti, essere semplicemente qui ed ora potrebbe non favorire la pace come dovrebbe. Abbiamo perci bisogno di prendere in considerazione questo argomento per migliorare la nostra capacit di essere consapevoli, presenti.

Un essere umano, se osserva le cose senza ostruzioni, in una condizione realmente favorevole e di aiuto per comprendere e sviluppare la vita. come se luce e fulgore giungessero in essere e sorgessero 1 grazie alla nostra corretta comprensione, attraverso la retta visione che siamo in grado di coltivare come esseri umani. Come dice il Buddha: Natthi pa samm bh non vi luce uguale alla saggezza. La saggezza, o retta visione, sorge mediante lessere presenti, perch nel presente che tutte le cause e gli effetti si incontrano. Vivere nel presente con consapevolezza perci davvero in grado di favorire la coltivazione delle qualit benefiche. Oggi ricordiamo il sorgere di un essere umano speciale che compiutamente vide e comprese, che ebbe totale consapevolezza e conoscenza delle cose cos come sono conobbe la vita in un modo tale che egli trov in se stesso vera calma e pace. Lessere la cui nascita commemoriamo oggi convenzionalmente chiamato Buddha, anche se ci che realmente ricordiamo il sorgere della vera conoscenza in questo mondo. Buddha un nome che si traduce come colui che conosce e vede, che ha completa consapevolezza: il Risvegliato che conosce e vede. Colui che Conosce Poo Roo in thailandese in riferimento alla qualit della consapevolezza. Conoscere e vedere da questo stato di consapevolezza per noi un grande supporto, proprio come nella nostra vita la superficie del nostro pianeta ci sostiene consentendoci di stare in piedi, di sedere, di camminare e di sdraiarci. Noi siamo sempre fondati in un modo di vedere il mondo con

consapevolezza, comprensione e chiara visione delle cose. Conoscere e vedere significa avere presenza mentale, sati, una qualit innata negli esseri umani che rende possibile alla vita di essere benefica. Il Buddha menzion sati e sampajaa come i due dhamma pi utili e li chiam dhamma che sono di grande aiuto e supporto. Sati significa presenza mentale e sampajaa chiara consapevolezza. Queste due qualit sorgono quando siamo nel momento presente, quando stiamo "facendo il nostro dovere", prestando attenzione e 2 coltivando la comprensione del mondo e della vita. Sono dhamma che fanno sorgere la retta visione e la retta comprensione. Rammentare la nascita, lilluminazione e la morte del Buddha mostra il grande sviluppo lungo il sentiero verso la meta finale della pace, la fresca ombra della calma in una vita umana. Tutto ci a causa degli sforzi incessanti, vigili e attenti di un essere umano nel suo relazionarsi con il mondo. Questo mondo composto sia da fenomeni esterni, come il corpo, della cui salute e dei cui aspetti fisici dobbiamo prenderci cura, sia da qualit interne che noi chiamiamo nam dhamma, le qualit della mente. Il nostro compito consiste nel relazionarci ad entrambi in modo sano, senza far sorgere pericoli e svantaggi. Il modo in cui ci relazioniamo con il mondo pi o meno focalizzato sui nostri sentimenti ed emozioni, sulle nostre inclinazioni mentali nei riguardi di esso (rammana), siano esse positive o negative. Il Buddha

se ne occup nei suoi insegnamenti come kmasukhalliknuyogo, essere legati ai piaceri sensuali del mondo, attakilamathnuyogo, essere legati alle negativit del mondo. Il Buddha descrisse negativit e positivit come due estremi, che se seguiti ci condurranno in un luogo inferiore. Sono gli stati mentali di un puthujana, un non illuminato, un essere terreno. Un Essere Nobile, Illuminato, non segue questi sentieri negativi o positivi. Per comprendere i fenomeni che sorgono nel mondo della nostra mente, le nostre emozioni e sentimenti, abbiamo bisogno di presenza mentale, di osservare attentamente e vedere la corrente di cambiamento nel mondo e come essa ci faccia costantemente provare diletto e felicit oppure tristezza e negativit. Noi comprendiamo: le cose che scorrono via con noi nel mondo, anche il diletto e la felicit, sono limitate, non sono la via perfetta. Vediamo che camminare sulla via del mondo, dilettarci con le cose piacevoli non significa tranquilli 3 t. Si incrementano calore e vapore. I piaceri dei sensi che le persone trovano attraenti sono invero un accumulo di una sensazione di calore e di agitazione. Essere legati al mondo sensuale ed infatuati di esso non conduce alla libert. Si potrebbe dire che ci si lega ad una errata comprensione (micch ditthi), una maniera poco abile di relazionarsi al mondo. Questi modi di vedere lo dominano. Essere trasportati via dai piaceri dei sensi in virt dellerrata comprensione ci che, per la maggior parte delle persone, in realt governa il mondo.

Cos, abbiamo bisogno di incrementare una solida base per vedere attraverso queste cose, di sviluppare quella stabilit ed austerit che il Buddha chiamava tapa, unausterit o un certo qual ascetismo nella nostra pratica. Allora possiamo osservare il mondo in una maniera che ci consente immediatamente di vedere loscillazione degli umori e delle emozioni della nostra mente. Osserviamo come la nostra mente reagisce e si relaziona al mondo e comprendiamo come darle sollievo e farla rilassare da tutte le sue passioni. Lo facciamo fondando noi stessi nella consapevolezza. Presenza mentale e chiara comprensione hanno anche bisogno di una solida base, di un qualcosa su cui fondarsi, al fine di essere in grado di assolvere al loro ruolo, che quello delle due tra le pi importanti qualit che conducono al risveglio. Per fondare noi stessi nella presenza mentale, il Buddha ci consiglia di partire con il mondo fisico rup-dhamma per indirizzare la nostra presenza mentale nei riguardi di questo corpo, il corpo che tutti noi conosciamo come una "carcassa lunga un braccio", con una certa lunghezza, larghezza e peso. Possiamo contemplarlo come semplicemente facente parte della natura, con tutte le sue componenti ed i suoi elementi che sorgono e svolgono naturalmente i loro compiti. Come tutti noi sappiamo, la terra sorge naturalmente, come fanno lacqua, il fuoco e il vento. Sono tutti elementi in accordo con la natu4 ra, i quali si combinano insieme e formano qualcosa che noi poi chiamiamo corpo. Una parte della nostra pratica consiste nel focalizzare la nostra consapevolezza e presenza mentale sullapparenza fisica della vita,

vedendo che il corpo non nientaltro che il corpo, che in se stesso non nientaltro, nulla di pi. Vedendo che il corpo semplicemente una forma fisica della natura, sviluppiamo la qualit di distanziare noi stessi da esso, di sentirci isolati e staccati dal corpo, che chiamato kyaviveka. Vediamo che la natura fa solo il suo dovere: semplicemente, tutte le cose sorgono, esistono e cessano. Comprendendo questo processo della natura sperimentiamo la pace della mente. Sperimentiamo una riduzione del calore e un alleviamento delle illusioni che di norma trasportano i nostri umori verso lattrazione e lavversione. Cos, fondiamo noi stessi nella consapevolezza del corpo, per essere in grado di sperimentare una felice condizione della mente, una sensazione di benessere, n dilettandoci n provando avversione nei riguardi di nulla. Siamo in pace, rilassati e a nostro agio. Questo ci che intendiamo quando si parla delle qualit del Buddha come essere che conosce, che consapevole, luminoso e radiante. Si tratta di vedere come il mondo sorge e percorrere il giusto sentiero, essere disillusi nei riguardi del mondo, senza farsi trasportare da esso, e camminare su una strada che conduce alla comprensione. Se la consapevolezza la base per la comprensione del nostro corpo e della nostra mente, non deviamo dalla verit quale essa appare nella natura. Conoscere e vedere in questo modo poggia sul nostro continuo sforzo di sviluppare la consapevolezza. La consapevolezza un supporto per la pratica, il quale crea una sensazione di immunit contro i pericoli e le difficolt del mondo. Ma ci necessita di costante prudenza e un continuo stato di allerta, per non consentire alla nostra presenza mentale di scivolare,

soprattutto quando entriamo in contatto con altri esseri umani, con i media, con altre sollecitazioni sensoriali. 5 Allora dobbiamo stare veramente attenti. Gli yatana le sfere dei sensi: la facolt di vedere, sentire, odorare, assaporare, toccare e pensare fanno nascere al mondo. Ci induce costantemente sensazioni di piacere e di avversione, se non stiamo attenti e non comprendiamo come le basi dei sensi, occhi, orecchie e cos via, sono parte della natura e funzionano essenzialmente in accordo con essa. Vedendo le cose in questo modo, dovremmo evitare che sorgano sensazioni di piacere e di avversione. State davvero attenti con la mente e con il cuore, e comprendete come gli impulsi esterni condizionino le nostre reazioni. Il cuore stesso la mente non ha forma, ma manifesta se stesso nei nostri sentimenti, di felicit e di sofferenza, nei riguardi del mondo. Abbiamo bisogno di uno sforzo cosciente per rimanere nel mezzo, per camminare sulla Via di Mezzo, senza provare diletto per le cose ed essere cos proni alle illusioni, per non seguire una via che manca sempre di qualcosa, come il fuoco che non ha mai abbastanza combustibile. Dobbiamo stare davvero attenti a non perdere la nostra presenza mentale, soprattutto quando la mente esperisce oggetti che sono suscettibili di far sorgere desiderio o avversione. Necessitiamo di una mente che si relazioni con grande cautela alle cose che sorgono nel mondo, dotata di consapevolezza e retta visione: ci ekayno, la via unica, la via della presenza mentale, ove ognuno ha ekaggat citta una mente focalizzata su un unico punto e non guarda al mondo nello stesso modo di un

folle. Come dice un verso del Dhammapada Etha passathimam lokam cittam rjarathpamam yattha bl visdanti natthi sango vijnatam per non essere attratti dai carri reali e dai decorati ornamenti del mondo (Nota 1). Dovremmo stare coscienziosamente allerta a proposito di come queste cose possano causare illusioni in noi. Dovremmo essere un po sospettosi e cauti in relazione ad esse, per non essere attratti e trascinati, perch questa "trazione" conduce alla sofferenza.Un dham6 ma che aiuta la nostra consapevolezza consiste nello sviluppare un senso di contenimento, il samvara dhamma, essere composti e focalizzati; non disattenti, frammentati e non fondati nel presente. Ci necessita addestramento e sviluppo di noi stessi, al fine diessere in grado di studiare e vedere le esperienze che la vita ci offre. Quale mezzo di contenimento per la nostra mente, ci focalizziamo sul respiro, pratichiamo npnasati, come mezzo per costruire unimmunizzazione nei riguardi del mondo esterno. Ad esempio, il corpo ha sviluppato il suo sistema immunitario per sopportare il freddo e il caldo e restare sano. Similmente, noi sviluppiamo la nostra presenza mentale in modo ininterrotto focalizzandoci sul respiro. Consideriamo questa pratica di consapevolezza alla stregua di un metodo per restare nel momento presente senza interruzione, sia che stiamo seduti, o camminando, in piedi o sdraiati. Ci pu sembrare piuttosto difficile e fastidioso, e se non si abili o non si ha sufficiente esperienza pu indurre un senso di frustrazione. Per, sviluppare continuamente presenza mentale rende facile adattare

ed accrescere la nostra accettazione del mondo, e diveniamo progressivamente in grado di trarre beneficio dalla nostra esperienza. Siamo in grado di vedere i sankhra le proliferazioni e le illusioni create dalla mente e di comprenderle come false, come una realt inutile e finta. Vediamo le nostre passioni per il mondo delle illusioni, riducendole gradualmente guardando attraverso di esse. come vedere un film; possiamo essere trasportati via dalla realt che lo schermo tenta di suggerire alle nostre menti, oppure possiamo semplicemente guardare la striscia di celluloide di cui fatto il film, osservando che in realt non sta succedendo proprio nulla. Cos, si osserva la mente, come essa sia illusa da qualit salutari e non salutari. Noi vediamo quanto tali qualit cambino in continuazione, ma senza avere la sensazione che intorno ad esse vi un senso 7 di illusione. La mente, infatti, solo la mente. Questo lo vediamo con una mente focalizzata su un unico punto, pacificata, isolata e distaccata da qualsiasi oggetto sorga in essa, che abbia sviluppato cittaviveka, lisolamento mentale, cos focalizzata ed unanime sia che si stia seduti, o camminando, o in piedi o sdraiati praticando come il sugata, percorrendo la buona strada. Quando diventiamo pi esperti in questa pratica, nasce la luminosit. Le tenebre non hanno potere sulla luce. Devono cessare quando sono pervase da essa. Giungiamo ad un sensazione di soddisfazione interiore, senza sofferenza, totalmente imbevuti di un senso di gioia e di rapimento, una sensazione di bont nei nostri cuori che chiamiamo

pti, unenergia che non dipende da fenomeni o illusioni esteriori: giunge dallinterno. Le illusioni di altri esseri umani non ci possono ingannare, perch siamo distaccati, isolati. Facciamo un passo indietro rispetto al mondo, con le ingannevoli creazioni degli esseri umani. Ci sentiamo distaccati e raffreddati dallardore di tutte le illusioni generate dagli occhi, dalle orecchie, dal naso, dalla lingua, dal corpo e dalla mente. Raggiungiamo un senso di purezza, come di pulizia, impeccabilit, e ci sentiamo a nostro agio, si riduce il calore che di solito aumenta nelle nostre menti e si allevia lubriachezza che porta via gli esseri del mondo. Ci sentiamo distaccati da qualsiasi genere di fenomeno contaminato, ci che detto upadhiviveka, osserviamo il mondo con le qualit di un samana, un essere pacificato, le cui qualit sono quelle di vero essere umano, il che rappresenta il beneficio pi grande, un beneficio che nulla al mondo potr mai uguagliare. La consapevolezza ha perci unenorme importanza nella nostra pratica ed un qualcosa del cui sostegno e supporto abbiamo costantemente bisogno, accompagnati da un senso di sikkh percorrere un sentiero di addestramento che bello allinizio, bello nel mezzo e 8 bello alla fine, ove nasce la bont. Lesperienza che abbiamo quando percorriamo questo sentiero non paragonabile a nulla di esteriore. Le vie di questa felicit interiore vanno oltre quella del mondo. Natthi santi paramam sukham nessuna felicit pu essere paragonata con quella di una mente pacificata. Lo sperimentiamo in ogni momento e le verit della vita non possono scuotere questa felicit. Proprio come il

Buddha stesso afferm: Tutto ci che si aggrega dovr anche disgregarsi. Il Buddha fu in grado di affermarlo senza essere turbato. Egli poteva vedere serenamente la realt della vita. Oggi ci siamo riuniti per unoccasione speciale, tutti benedetti dallopportunit di seguire il modello del Buddha, un qualcuno che conobbe veramente il mondo il lokavid il Conoscitore del Mondo. Cos, noi necessitiamo di conformare la nostra pratica ad un sentiero che davvero porti a conoscere il mondo. Come il tempo far il suo dovere, passando, come normale nel ciclo delle nascite, altrettanto noi dobbiamo svolgere oggi il nostro dovere nei riguardi della vita, vedendo il valore insito nellessere un vero essere umano, un figlio del Buddha, e un figlio dellAriya Sangha un seguace dei Nobili Esseri che raggiunsero condizioni mentali serene e davvero ottime. Noi stiamo seguendo le orme dei Nobili Esseri ovunque ci troviamo ad andare, seguendo le buone persone in questo paese di "gentiluomini" (Nota 2), facendo nascere la luce ovunque si trovi loscurit. Tutti sappiamo che ovunque si trovi la sporcizia vi bisogno di pulizia e purezza e, allo stesso modo, ovunque ci siano condizioni di oscurit vi necessit di luce. Non pu essere che esistano solo dukkha e sukha sofferenza e felicit. Ci deve anche essere un posto nel quale non ci siano n luna n laltra. Come disse il Buddha, nessunaltra felicit eguaglia la felicit che oltre la felicit e la sofferenza. Oggi volevo offrirvi alcune riflessioni che consentano di vedere il va-

9 lore di un vero essere umano, uno che si assume il compito di sviluppare appieno il proprio potenziale umano. Essere un essere umano uno dei pi grandi vantaggi. Infatti, si tratta davvero di un qualcosa di molto speciale, e tutti noi abbiamo lopportunit di contemplare questo sentiero che tutti noi possiamo percorrere. Vi porgo con tutto il cuore il mio augurio che quanto da noi creato attraverso la nostra pratica sia di supporto alle nostre facolt, ai nostri potenziali e ai nostri valori spirituali, cos che tutto ci possa essere di supremo aiuto per conseguire la felicit della pace e la realizzazione della liberazione.
Nota 1: Dhammapada per la contemplazione. Una versione di Ajahn Munindo: Vieni, contempla questo mondo. Guardalo: un carro addobbato a festa. Vedi come gli stolti sono rapiti dalle proprie idee mentre il saggio non nutre attaccamento (v. 171). Nota 2: Nel testo "gentle-men", poich nel discorso si trattava di un riferimento allInghilterra, con la sua cultura fondata sulla cortesia e sulla buona educazione, conosciuta in in thailandese come Mueang Poo Dee.

Il potenziale di un essere umano, pagina 1.

You might also like