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LE GROTTE IN EVAPORITI
Giuliana Madonia & Paolo Forti
con la collaborazione di: Mauro Chiesi Vincenza Messana Ugo Sauro Marco Vattano
a cura di
INTRODUZIONE: LE EVAPORITI
Le evaporiti sono rocce sedimentarie costituite principalmente da carbonati, solfati e cloruri che si formano per precipitazione chimica da soluzioni ad elevata salinit, dette brine o salamoie.
I minerali pi comuni che compongono le evaporiti sono: Carbonato di calcio (CaCO3) Gesso (CaSO4 2H20) Anidrite (CaSO4) Halite (Salgemma - NaCl)
I fenomeni carsici nelle evaporiti Societ Speleologica Italiana 2007
Italia
Romania
Siberia Israele
Spagna
Iran
Cile
http://www.venadelgesso.org/geologia/geologia.htm
LE FORME SUPERFICIALI
A grande scala gli affioramenti di sale sono caratterizzati dalla presenza di un elevato numero di piccole doline al cui fondo si aprono pozzi verticali
IL CARSISMO PROFONDO
In generale sono grotte molto semplici, costituite da un pozzo di accesso verticale che raggiunge il livello piezometrico ove si sviluppa una galleria orizzontale che raggiunge direttamente che alla risorgente. Le grotte in sale possono comunque raggiungere anche sviluppi chilometrici e svilupparsi su pi livelli
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IL CONCREZIONAMENTO
Le grotte in sale possono essere molto ricche di speleotemi di ogni tipo, che si sviluppano esclusivamente per evaporazione. Per questa loro genesi hanno in genere forme pi contorte di quelle in gesso.
LE MINERALIZZAZIONI
Gli speleotemi delle grotte in sale sono in generale monotoni dal punto di vista mineralogico, essendo costituiti per oltre il 95% di cloruro di sodio.
Sono comunque a volte presenti cloruri di potassio e magnesio e solfati di calcio (anidrite essenzialmente). Nelle grotte del deserto di Atacama sono anche presenti solfati di rame
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Le grotte in sale possono essere pericolosissime durante gli eventi piovosi dato che lacqua di ifitrazione pu fluidificare i piani di discontinuit causando crolli anche di grandi masse di roccia
I MECCANISMI DI CARSIFICAZIONE
Lanidrite, sotto i 59C pi solubile del gesso, ma meno erodibile. La velocit di carsificazione quindi pu variare considerevolmente In generale il processo sar pi lento in anidrite pura rispetto al gesso puro. Ma se lanidrite parzialmente gessificata allora il processo sar pi rapido per lasportazione meccanica dei frammenti di anidrite
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Il record di profondit appartiene allItalia (-265 nella Grotta di Monte Caldina, Reggio Emilia)
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I DEPOSITI CHIMICI
Le grotte in anidrite sono poverissime di speleotemi di soffitto e di parete a causa dei frequentissimi distacchi di materiale conseguenti allidratazione a gesso.
Le uniche concrezioni di una certa dimensione sono i letti fluviali ricoperti da crostoni carbonatici
I MINERALI DI GROTTA
Le grotte nelle gesso-anidriti dellalta Val di Secchia, pur essendo poverissime di speleotemi, ospitano alcune mineralizzazioni secondarie particolari di Devillina, brochantite e Penninite
Ukraina
Stati Uniti
Argentina
(Zini, 2003)
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Per il tipo di genesi le grotte del secondo e terzo gruppo sono ipogeniche per maggiori informazioni vedi ppt relativo
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Nella zona freatica la carsificazione garantita da vari meccanismi speleogenetici: Bogli, Picknett, acidi forti, materia organica, ecc.
Liniezione basale e laterale tende a sviluppare flussi verticali fino al raggiungimento della superficie piezometrica lungo cui si svilupperanno cavit orizzontali
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Liniezione basale causa una risalita delle acque fino alla superficie freatica dove si sviluppa un pattern labirintico a due dimensioni di gallerie non gerarchizzate
Grotte labirintiche a 2 dimensioni possono formarsi solo in rari e particolari ambienti caratterizzati da: Acquiferi totalmente o parzialmente confinati Presenza di grandi quantit di acqua provenienti da iniezione laterale e basale Flussi acqua lenti
LA GROTTA DI MONCALVO
Attualmente lunica grotta ipogenica in gesso che si conosce in Italia. E stata scoperta nel 2005 allinterno di una miniera di gesso nei pressi di Asti.
CONSEGUENZE
percolazione dellacqua solo nelle poche e rade fratture iniziale gerarchizzazione dei condotti drenanti ruscellamento superficiale con conseguente dissoluzione nelle zone prive di fratture beanti sigillo delle fratture minori a seguito di evaporazione e conseguente cristallizzazione
IL Controllo Strutturale
Per quanto detto levoluzione carsica ipogea rapidissima lungo le linee di deflusso e nulla in tutte le altre porzioni
Per questo motivo il contollo strutturale sulle gallerie sempre evidente in modo molto pi marcato che nelle grotte in calcare
I MECCANISMI SPELEOGENETICI
I meccanismi che possono portare allallargamento delle discontinuit primarie nei gessi sono, in ordine di importanza crescente: Effetto impacchettamento Effetto diffusione da flusso Riduzione dei solfati a solfuri Dissoluzione per condensazione Dissoluzione incongruente Solubilizzazione Erosione meccanica
Calo del pH
La riduzione anaerobica dei solfati a solfuri, indotta dallossidazione di materiale organico a CO2, abbassa il pH, favorendo la precipitazione di silice, e produce una leggera sottosaturazione rispetto al gesso che pertanto si discioglie.
La dissoluzione incongruente
La dissoluzione incongruente si pu innescare anche quando lacqua di H20 infiltrazione meteorica si arricchisce di CO2 meteorica percolando attraverso il suolo
+ CO2
umica
+ CaSO 4 2 H20
roccia
Ca+++ SO4=
CaCO3
Le forme conseguenti
La dissoluzione incongruente non molto efficiente per lampliamento dei vuoti carsici, ma importante per lo sviluppo di grandi speleotemi di calcite allinterno delle grotte gessose.
Il processo di dissoluzione incongruente attivo solo nelle parti prossime allinfiltrazione delle acque. Fiumi sotterranei che trasportano materia organica possono mantenere attivo il processo anche nelle parti pi interne della grotta dove lossidazione progressiva della materia organica rilascia progressivamente CO2 nelle acque.
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La solubilizzazione
La solubilizzazione del gesso un meccanismo speleogenetico che diviene molto efficiente non appena lidrodinamica delle acque di infiltrazione permette il passaggio da condizioni di moto laminare a situazioni di moto turbolento.
Lerosione meccanica
Rappresenta il pi importante effetto speleogenetico allinterno delle grotte in gesso. La sua efficacia favorita da: scarsa tenacit della roccia gessosa, abbondante presenza nelle acque di particelle fini (sabbia, argilla..), regime idrico caratteristico dei sistemi carsici con bassa capacit di immagazzinamento che alternano lunghi periodi di magra a violente ed improvvise piene, ecc..
Rappresentano levoluzione gravitativa delle gallerie orizzontali in equilibrio con il livello dei recapiti, mano a mano che questi si andavano approfondendo
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A seguito di cospicui riempimenti lacqua pu agire in maniera antigravitativa generando le gallerie paragenetiche
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I PENDENTI
Lintersezione di pi canali di volta meandriformi pu isolare porzioni di gesso simili a tozze stalattiti: i pendenti
LE GALLERIE FREATICHE
Si possono sviluppare solo quando: per particolari condizionamenti strutturali per motivi idrodinamici locali, dovuti a particolari eventi piovosi in determinati momenti o anche per lunghi periodi le gallerie vengono completamente allagate
Esempio di galleria di interstrato che a causa di un disturbo tettonico permette levoluzione di una porzione di grotta allagata al di sopra del livello piezomentrico
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Le gallerie poste su differenti livelli sono spesso collegate tra loro da pozzi cascata anche di imponenti dimensioni.
I DEPOSITI FISICI
Corsi dacqua sotterranei depositano accumuli detritici, dello spessore anche di decine di metri, con granulometria da fine a grossolana. Testimoniano passati eventi di alluvionamento.
LE CONCREZIONI E LE MINERALIZZAZIONI
Le grotte in gesso sono generalmente meno ricche di depositi chimici (concrezioni o minerali secondari) rispetto ai calcari. I depositi chimici possono essere suddivisi in 4 categorie: Speleotemi di carbonato di calcio Speleotemi di gesso Minerali generalmente solfatici (epsomite, mirabilite, ecc.) geneticamente correlati allambiente gessoso Minerali non correlati allambiente gessoso (nitrati, fosfati, ecc.)
La velocit di crescita degli speleotemi di CaCO3 generalmente molto superiore a quella degli omologhi in grotte calcaree a causa dellalta concentrazione di ioni Ca++ dovuti alla simultanea solubilizzazione del gesso
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LE LAME DI CALCITE
E un particolare tipo di speleotema che si sviluppa sulle pareti subverticali su cui scorre un flusso laminare dacqua: si formano cos delle croste di calcite, che a seguito della simultanea dissoluzione del gesso tendono a risultare quasi completamente distaccate dal substrato gessoso
LE STALATTITI DI GESSO
Monocristalline, prive di canalicolo interno con crescita spesso non OPPURE perfettamente verticale Presentano la superficie esterna botroidale, spesso prive di canalicolo interno oppure, se presente, molto tortuoso e ostruito in pi punti
LE STALATTITI DI GESSO
Laccrescimento pertanto dovuto al flusso dacqua superficiale e solo in minima parte al gocciolamento apicale. Questa differenza rispetto alle analoghe in calcare dovuta al diverso meccanismo di deposizione: Gessi: sovrassaturazione per evaporazione Calcari: sovrassaturazione per diffusione INOLTRE Il diverso meccanismo di deposizione influenza il diverso comportamento nei confronti delle correnti daria
Localit (Nome fotografo)
GESSI
CALCARI
LE TRAYS
Presentano la parte apicale ingrossata e curvata controvento
LE ECCENTRICHE DI GESSO
Rispetto alle analoghe calcitiche le eccentriche di gesso sono rare. Levaporazione e conseguente precipitazione tende facilmente ad ostruire il canalicolo interno.
LE PALLE DI GESSO
Si formano su pareti verticali in corrispondenza di sottili intercalazioni argillose presenti nella roccia gessosa
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I CRISTALLI DI GESSO
I cristalli di gesso, da microscopici ad oltre un metro di lunghezza, sono senza dubbio i pi comuni depositi secondari delle grotte in gesso. Possono essere legati evaporazione di acqua di lenti flussi capillari Cristalli isolati allinterno di depositi pelitici Infiorescenze gessose intercristalline
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LE POLVERI DI GESSO
Accumuli cristallini (10-100 ) spesso aciculari Quattro meccanismi genetici: 1) Evaporazione di acque di risalita capillare (New Messico) 2) Reidratazione della bassanite in ambienti tropicali (Cuba)
3) Segregazione per congelamento (Siberia del Nord) 4) Mineralizzazione del guano di pipistrello. (S Ninfa Sicilia)
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I MINERALI DI GROTTA
I minerali secondari sono molto meno comuni rispetto alle grotte in calcare, ma sono comunque presenti. Ad oggi sono conosciute ben specie mineralogiche differenti.
1 m.
24
Epsomite
Quarzo Zolfo
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LA GENESI
Lelemento fondamentale la presenza di un interstrato marnoso subverticale Lerosione differenziale di questo ha permesso linstaurarsi di una marcita in superficie Le condizioni anossiche hanno permesso agli ioni Fe++ e Mn++ di migrare lungo linterstrato Affiorando in ambiente aerato le acque di percolazione hanno formato per ossidazione gli speleotemi
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CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
I fenomeni carisci nelle evaporiti sono diffusi in tutto il mondo Danno luogo a grotte che non hanno nulla da invidiare a quelle in calcare Le grotte in gesso, e ancora di pi quelle in sale, si sviluppano molto velocemente ma sopravvivono molto meno degli analoghi fenomeni in calcare Pur in presenza di un concrezionamento generalmente pi scarso, presentano speleotemi assolutamente peculiari Tali speleotemi sono fondamentali per la ricostruzione paleoclimatica e paleoambientale.
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