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ieccoci. Siamo tornati. Il Ducato di nuovo in edicola. I trenta praticanti che lo hanno realizzato negli ultimi due anni sono diventati professionisti e sono sul mercato, come i loro predecessori. Nonostante la crisi (una delle pi pesanti e devastanti degli ultimi decenni) alcuni hanno gi avuto qualche contratto o avviato collaborazioni. Gli oltre trecento giornalisti formati in questa Scuola dal 1990 a oggi sono inseriti nelle pi importanti redazioni italiane e anche con incarichi di responsabilit. Il nuovo Ducato sar ideato, scritto e realizzato da un nuovo gruppo che vi racconter ci che accade in questo territorio secondo i principi che guidano da sempre questa Scuola: autonomia, indipendenza, correttezza, rigore etico, rispetto della verit e di tutte le opinioni. Abbiamo parlato di nuovo Ducato perch se nella forma rimasto pressoch lo stesso, nella sostanza profondamente cambiato. Il giornale cartaceo uscir ogni tre settimane e curer lapprofondimento delle notizie e dei temi
web racconteremo, quasi in tempo reale, ci che avviene nel territorio. Lo faremo coinvolgendo i lettori con una sempre pi stretta interazione e integrazione con i social network. Nel Ducato online troverete anche video, audio, fotogallery e tutto ci che serve per raccontare fatti e avvenimenti. Il Ducato cartaceo diventa il giornale di approfondimento. Ogni numero avr un tema prevalente che cercheremo di sviluppare in tutti i suoi aspetti. Questo primo numero del 2013 dedicato alleconomia, agli effetti della crisi e alle prospettive e ai problemi che ci attendono. Vi proponiamo unanalisi che abbiamo fatto interpellando imprenditori, rappresentanti di categorie, gente comune, personaggi autorevoli e analisti, come il prof. Ilvo Diamanti e il suo Gruppo di ricercatori, che ringraziamo per la disponibilit e la collaborazione. Cerchiamo di capire e far capire ci che avviene attorno a noi. Lo facciamo con onest e la volont di darvi una corretta informazione, sperando di sbagliare il meno possibile.
il Ducato
iamo un paese in declino. Gli italiani vivono langoscia di una crisi che sembra senza sbocchi e senza ne. Per consumi, benessere e tenore di vita abbiamo fatto un balzo indietro di qualche decennio. Molti hanno perso il lavoro; i giovani che lo cercano lo considerano quasi un miraggio o una chimera. Le famiglie hanno drasticamente tagliato le spese. Dominano lincertezza e la paura. Per tirare avanti si intaccano i risparmi o si fanno debiti. I pi disperati vendono i gioielli di famiglia nei compro oro che proliferano come funghi. In questo primo numero del 2013 il Ducato ha voluto analizzare gli effetti della crisi sul nostro territorio: abbiamo raccolto dati, ascoltato la gente, intervistato gli imprenditori, siamo andati alla ricerca di chi ha trovato la strada giusta per capire se e come possiamo avere una speranza, abbiamo intervistato studiosi e analisti dei fenomeni economici e sociali. Per avere un orientamento su come e dove indirizzare la nostra indagine abbiamo sentito prima di tutto un esperto che conosce il nostro territorio e da anni studia queste dinamiche assieme a un gruppo di eccellenti ricercatori, il prof. Ilvo Diamanti, professore ordinario di Scienze Politiche allUniversit di Urbino ed editorialista di Repubblica. Il professor Diamanti proprio in questi giorni ha presentato a Torino alla iniziativa La Repubblica delle idee la 37a indagine dellOsservatorio Demos-Coop sul Capitale sociale degli italiani che ha un titolo molto emblematico: Ma il lavoro ha un futuro? Diamanti comincia il suo intervento citando un economista statunitense, Jeremy Rifkin che gi nel 1995, in un saggio diventato un best seller internazionale, preconizzava il trionfo delle macchine sul lavoro umano e indicava possibili soluzioni per ridurre limpatto sociale e addirittura come trarre vantaggio da questa trasformazione. Il lavoro sostiene Diamanti non nito, ma cambiato profondamente sulla spinta della crisi, oltre che delle trasformazioni economiche e tecnologiche. Anche gli orientamenti verso il lavoro, in Italia, sono cambiati, negli ultimi anni. In modo rapido e non lineare. In che modo la crisi ha cambiato la concezione del lavoro? Il lavoro in proprio e la libera professione non costituiscono pi un mito condiviso, come negli ultimi ventanni. Nel 2004 considerati insieme - costituivano il primo riferimento per oltre met degli italiani (53%). Oggi
INDUSTRIA
on c odore di legno lavorato, ma ammirando gli attrezzi degli antichi artigiani ancora esposti allentrata del mobilicio Imab, si respira laria di un tempo. Tutto intorno le moderne pareti di vetro circondano un ambiente in cui tradizione e innovazione si mescolano. Nessuna cassa integrazione, nessuna messa in mobilit, nessun licenziamento. Siamo un po calati rispetto al 2011, ma per il momento teniamo botta afferma Serena Mingioni, responsabile risorse
umane della lIndustria Mobili Antonio Bruscoli di Fermignano. Fondata nel 1968 da Antonio Bruscoli, lImab non vuole arrendersi alla crisi. E laffronta, investendo. Con una supercie di 12000 mq ricoperta da pannelli fotovoltaici per il risparmio energetico, e con 500 dipendenti, tutti tutelati da speciche politiche di pari opportunit, lazienda una di quelle pi allavanguardiasulterritorio.Lindustria come una famiglia: quando si sta economicamente bene non ci si accorge degli sprechi. Poi arriva la crisi - continua la signora Mingioni - e si cominciano a met-
I
BRANDINA, IL BRAND CHE SFIDA MIAMI
Il progetto delle borse Brandina si basa su unidea tanto semplice quanto geniale: disegnare un prodotto unico e facilmente riconoscibile. Marco Morosini, diplomato allIsia di Urbino e ideatore di questo brand, ha deciso di creare una linea di borse fatte con il tessuto dei lettini da spiaggia. Il tutto nato quasi per caso, dopo un book fotograco con alcuni bagnini commissionato dalla provincia di Rimini. In quelloccasione decise di realizzare la copertina del book utilizzando lo stesso tessuto delle brandine presenti sul set. A quel punto lidea gli esplosa in mano. Secondo il suo ideatore Brandina un prodotto che ha un identit molto forte. Puntiamo sulla sua unicit. La produzione avviene esclusivamente in Italia, tra Pesaro e Rimini. Brandina, questanno, ha assunto a tempo indeterminato 3 giovani, ha appena aperto un nuovo negozio a Cesenatico ed prevista lapertura di un punto vendita a Mykonos. Lambizione, secondo Morosini, essere nei luoghi di mare pi belli, da Saint Tropez a Miami.
l 2012 stato un anno difcile per lItalia, ma per le Marche stato disastroso. I giovani sono i pi penalizzati: non trovano spazio e smettono di studiare. I disoccupati crescono e chi ha la fortuna di lavorare lo fa in condizioni sempre pi precarie. Le aziende che hanno attutito meglio il colpo sono quelle che hanno avuto il coraggio di investire in nuove tecnologie. Simona Ricci, segretario generale della Cgil della provincia di Pesaro e Urbino, sintetizza il momento con una parola: drammatico Qual la situazione delloccupazione nella provincia di Pesaro e Urbino? Il Censis ha rilevato che la provincia di Pesaro e Urbino stata la pi colpita dalla crisi nel 2011 e la situazione questanno non certo migliorata. Il dato pi preoccupante il tasso di occupazione giovanile: negli ultimi 4 anni la disoccupazione tra i giovani della nostra provincia cresciuta del 13%, contro una media nazionale del 9%. Questo dato la dice lunga sul nostro sistema industriale, incapace di accogliere giovani diplomati e laureati. In questo senso abbiamo notato che aumentato anche il tasso di abbandono dellattivit scolastica. Non c spazio per i giovani qualicati e questo un grosso disincentivo allo studio. Il lavoro precario esploso, cos come il nero. I lavoratori sono costretti a sottostare a condizioni di lavoro nettamente peggiori rispetto agli anni pre crisi. Quali sono i settori pi in difcolt? Non c un settore in salute, tutti hanno sofferto per la crisi economica. I settori pi colpiti sono sicuramente quelli del mobile e delledilizia. La Merloni un caso emblematico, si sta facendo di tutto per salvarla. Per nel mobile ci sono anche esempi positivi: Imab e Scavolini non hanno disposto neanche unora di cassa integrazione questanno vero, ma le aziende che stanno attraversando meglio la crisi sono quelle che hanno investito in nuove tecnologie e manodopera specializzata. La crisi lunga e sono poche le aziende che resistono bene. Non possiamo copiare produzioni come Ikea, dobbiamo produrre qualcosa di nuovo e originale che sia riconoscibile in tutto il mondo. Cosa proponete per incentivare la ripresa? Noi pensiamo sia necessario stimolare il processo di aggregazione delle imprese, perch le piccole aziende non sono in grado di affrontare le sde del futuro. Bisogna investire su nuovi mercati e in nuovi materiali, oltre che puntare su fonti energetiche rinnovabili. Stiamo andando in contro a un vero problema ambientale e occorrono scelte che rispettino il territorio. La politica ha un ruolo centrale in tutto questo: la mano pubblica deve orientare le scelte industriali attraverso incentivi. Naturalmente servono i capitali del privato, ma nei grandi Paesi come la Germania, si aiutato il sistema industriale a riorientare le scelte dinvestimento. Lo Stato dovrebbe avere sempre il potere di indirizzo.
tere da parte le cose di cui possiamo fare a meno, le cose in pi. Ma non si rinuncia a ci che possa garantire un futuro. E il futuro lexport. Australia, Cina, Nord Africa, Turchia: se lItalia non offre grandi possibilitdicrescita,allorameglio rivolgersi allestero, potenziando lesportazione verso i mercati che risentono meno della crisi mondiale. Il futuro sono anche i giovani, per i quali lazienda organizza stage formativi no a sei mesi solo se prevede reali possibilit di inserimento. Lobiettivo cercare di potenziare le idee e le novit che portano sul luogo di lavoro. In questo modo, c un ritorno per entrambi: per il lavoratore che cresce, impara e pu esprimere il suo talento. E per lazienda che, investendo sulle risorse giuste, guadagna riducendo gli sprechi, conclude Serena Mingioni. LImab poi particolarmente impegnata nel campo delle politichesocialiinterne.Donne,uomini, diversamente abili, stranieri: lo chiamano nuovo Rinascimento e consiste nel rimettere luomo al centro dellattenzione, o meglio il lavoratore, con regolamenti e progetti che garantiscano ad ognuno le pari opportunit. E il caso del part time reversibile che d una grande mano alle mamme e ai pap: dopo la nascita del glio e no ai tre anni di et, i neo-genitori hanno la possibilit di lavorare dalle 4 alle 6 ore al giorno. Per le donne, in particolare, si prevede, al ritorno dalla maternit, anche un periodo di afancamento con formazione perch riprendano al pi presto il ritmo e si riapproprino del loro ruolo. Ruolo che, durante la loro assenza, viene ricoperto temporaneamente da nuove leve: lavoratori in sostituzione ma che hanno la possibilit di mettersi in luce, di farsi notare dallazienda.UnapoliticainternachelImabattuadatempo,anchedopola conclusione del progetto Tempo Permettendo che ha permesso a 9 donne dellazienda di accedere al part time reversibile per un periodo dai 6 ai 18 mesi al rientro della maternitediassumere,insostituzione, cinque risorse. Unaltra intuizione di Imab linnovazione tecnologica ecosostenibile: 3800 pannelli fotovoltaici hanno sostituito la distesa di Eternit che costituiva la copertura dello stabilimento di Fermignano. Adesso il blu dei pannelli si staglia su una supercie di 12 mila metri quadrieconsenteilbloccodiemissioni per un milione di chili di anidride carbonica al giorno. La riduzione dellinquinamento non ha solo un miglior impatto sullambiente, ma ha anche un ritorno economico: il fotovoltaico permette allazienda avere un risparmio del 20% sulla bolletta. Tutti i dati sullimpianto vengono registrati attraverso un leaf meter, un computer realizzato dal designer Giorgio Di Tullio. (I.B)
il Ducato
2011
15 8 4 335
2012
23 18 9 352
ATTIVITA RISTORAZIONE
APERTE CHIUSE CAMBI DI GESTIONE TOTALI
Fonte: Ufficio Commercio Comune di Urbino
2011
7 1 7 159
2012
5 5 9 160
COMMERCIO
Prima della crisi Queste le nuove aperture di esercizi commerciali ssi nellanno 2009
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Nonostante la crisi Tanti sono gli esercizi commerciali aperti a partire dal 2009 e ancora attivi
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La realt oggi Il numero delle attivit commerciali del comune di Urbino allinizio del 2013
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l centro commerciale Il Consorzio, inaugurato lo scorso aprile, il simbolo pi visibile del cambiamento socio-economico che Urbino sta affrontando. Quali sono i fattori che stanno delineando levoluzione della citt palazzo e delle colline circostanti in questi anni? Il Consorzio stato inaugurato lo scorso 8 aprile: un edicio in stile moderno, di notevole impatto ambientale, che ospita al suo interno 19 attivit commerciali: dallalimentari allabbigliamento, dai giocattoli ai profumi. Nel seminterrato si trovano un parcheggio e una palestra. Dai vetri trasparenti sintravedono giovani e meno giovani intenti a sudare a tutte le ore del giorno. Si pu anche pattinare sul ghiaccio: la pista stata inaugurata questo inverno. Sono 4 o 5 i locali vuoti e allingresso campeggia un enorme cartello con la scritta afttasi. I commercianti che si sono trasferiti qui da paesi limitro (Fermignano, Fossombrone, Urbania) appaiono soddisfatti della loro scelta. Le titolari del negozio di giocattoli raccontano volentieri la loro storia: sono due amiche, ex dipendenti dellospedale di Urbino. Quando hanno perso il lavoro, hanno deciso di aprire questattivit. Era il 2010. Due anni dopo il passaggio al Consorzio. Da urbinate, non solo da imprenditrice, apprezzo lapertura del centro commerciale: c un comodo parcheggio e tutto quello che serve concentrato in pochi metri. Si vede anche gente da Fano e da Pesaro. Le commesse di una nota catena dabbigliamento, che ha da poco chiuso il suo esercizio nel
LA STORIA/1
LA STORIA/2
E lelettricista taglia i li
Aveva progettato limpianto elettrico dellospedale racconta un ristoratore che spesso gli prepara i pasti. Venerd stato lultimo giorno di apertura per Gino Tallarini, elettricista per oltre sessanta anni, al numero 50 di una delle vie principali di Urbino.La crisi ha ucciso i negozi del centro. Non mi dispiace tanto per me , ma per i giovani che hanno grosse difcolt ad intraprendere unattivit, dichiara. Gino Tallarini ha iniziato nel 1963, vendendo li, lampadine e fornelli. Portava le bombole del gas a tutta la citt, mi ricordo il suo furgoncino sempre in giro per questi vicoli ricorda una signora titolare di un negozio poco pi su. Non credo che al mio posto arriver un altro elettricista: troppe tasse e troppa burocrazia rendono impossibile esercitare questa attivit. (s.c.)
il Ducato
ARTIGIANATO
irca mille imprese a r t i g i a n e, d e l l a provincia di Pesaro e Urbino, hanno chiuso le attivit nellarco degli ultimi cinque anni e non sono state rimpiazzate. Vuol dire che cinquemilacinquecento imprese sono scomparse e ne sono nate quattromilacinquecento, lasciando poco meno di mille spazi vuoti. Questo successo dal 2008 a adesso, ovvero dallinizio di una crisi economica che ha consumato prima i salari, poi i risparmi e che ora chiede il conto, quello vero. Solo nel 2012 il saldo tra cessazioni e nuove registrazioni, quelle che nel settore sono definite le imprese morte, stato di circa q u a t t r o c e n t o. Lambito pi colpito quello edile, con centosessanta imprese in meno. Laumento dei lavoratori iscritti alle liste di mobilit stato del trenta per cento, le ore di cassa integrazione quasi del centocinquanta per cento. Gli occupati, per andare nel dettaglio, sono passati da 57.591 a 46.117, quindi ne sono andati persi 11.474; le assunzioni sono diminuite del venti per cento. Fausto Baldarelli, responsabile provinciale della Confedereazione Nazionale dellArtigianato per le costruzioni, parla di un contesto completamente paralizzato, che si limita ad andare avanti con i pochi lavori di riparazione. Anche la Provincia continua - non appalta pi se non per la manutenzione di
Le imprese artigiane Dal 2008 al 2012 hanno chiuso i battenti quasi mille aziende artigiane nella provincia Pesaro-Urbino
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Edilizia in crisi I numeri del settore non lasciano dubbi: la mancanza di lavori edili ha travolto tutti i settori dellindotto
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Manifatture Tessile, abbigliamento, legno: non si salvano le attivit tradizionali del cosiddetto modello marchigiano
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CROSSING
Lacronimo sta per: Costruiamo Relazioni e Opportunit Strutturando e Supportando Insieme i Nostri Giovani. In pratica, ci sono ancora 150 euro mensili per 15 posti per giovani che abbiano dai 16 ai 35 anni e che abbiano voglia di imparare un mestiere. Liniziativa della Comunit Montana dellAlto e Medio Metauro, in tandem con lAmministrazione Provinciale e il Centro per lImpiego di Pesaro e Urbino. Tutte le informazioni sul sito: www.cm-urbania.ps.it
AGRICOLTURA
Coldiretti
Frutta prodotta nel vivaio di Antonio Santini Nella pagina accanto un artigiano al lavoro e in basso il logo di Apecchio, citt della birra
agr icoltura del Montefeltro una vecchia signora che cammina a passo lento tra trentamila ettari di campi, 1600 aziende agricole, 330 allevamenti bovini, coltivazioni di cereali , foraggio e legumi. Eppure, questa donna antica che ha perso nel 2012 almeno 320 aziende nella provincia di Pesaro-Urbino, che ha affrontato il nevone e la siccit, sta pian piano cambiando il suo aspetto adeguandosi alle trasformazioni della natura e della societ, come testimoniano i dati del Piano di Sviluppo Rurale per linsediamento di giovani (193 richieste in tutta la regione per un totale contributi pari a 11 milioni di euro). Nel territorio provinciale, a fronte della chiusura di circa duecento aziende, sarebbe aumentata del 127% la richiesta da parte degli under 30 per investimenti destinati a fabbricati e materiali per la trasformazione e la vendita dei prodotti, come laboratori e negozi aziendali. Si tratta di un dato che sottolinea come i giovani si stiano avvicinando allagricoltura, cambiandone limmagine- ha commentato il presidente della Coldiretti Marche e le aziende che hanno chiuso appartenevano soprattutto a pensionati che non avevano investito sul futuro. Il cambiamento riguarda la funzione dellazienda, che passata dallessere seminatrice e raccoglitrice di prodotto al gestire tutto il processo produttivo, dalla semina alla vendita dellalimento nito: In questi terminiconclude - si tratta di un sistema dinamico che invoglia i giovani ad avvicinarsi alla terra. Un mutamento positivo, come testimoniano i dati nazionali, con un aumento delloccupazione del 10,6% nei primi sei mesi del 2012 (di cui un 4,6% costituito da under 40). Diversa, invece, la lettura zootecnica: la crisi che ha colpito gli allevamenti stata puramente economica. Allaumento del costo di foraggi (conseguenza della crisi dei cereali, dovuta alla siccit) e gasolio di circa il 3040%, non seguito laumento del prezzo di carne e latte. Per amore del consumatore, in un certo senso, ma anche per mantenere i livelli di vendite. Il Montefeltro- aggiunge il presidente della Coldiretti- pieno di piccoli allevamenti, soprattutto di razze bovine marchigiane pregiate, che andrebbero tutelati poich, al di l del loro aspetto economico, il terreno si nutre e si rigenera proprio grazie alla presenza di questi animali. Le previsioni per il 2013 - che dovrebbe essere lanno della ripresa - mostrano ancora la vecchia signora in cammino: non sar andata lontano per i campi ma avr comunque fatto qualche passo competitivo in avanti; i suoi allevamenti, invece, potrebbero pian piano perdersi nei maxi costi che sono imposti dal mercato. (v.d.s)
mio progetto stato, da subito, il recupero di antichi alberi da frutto: le persone anziane la mia principale fonte di informazione. Lei lo sapeva che la mela Sorbina veniva mangiata dalle donne che lavano la lana per aumentare la salivazione?. No, direi di no. Quali altre propriet hanno questi frutti antichi? Queste piante sono pi resistenti delle altre poich, in passato, erano selezionate proprio perch la frutta si conservasse a lungo dopo colta, nelle stalle, sotto la paglia. Una volta ho portato ad una mostra una mela che era sta-
ta colta un anno prima ed era ancora perfetta. Non si occupa solo di vendita di frutta, quindi. Decisamente no. La mia azienda principalmente un vivaio ed io vendo soprattutto frutteti tutto compreso. Mi spiego meglio: il cliente pu scegliere tra tre pacchetti frutteto, small, medium e large, selezionando dal catalogo il tipo di frutti che preferisce. Poi vado nel suo orto, pianto gli alberi secondo un procedimento di maturazione scalare: in ordine di oritura in modo che il cliente possa avere una nuova maturazione ogni settimana. Faccio la prima
potatura e do loro le prime istruzioni. La sua azienda ha subto gli effetti della crisi? Il mio lavoro legato al meteo e agli investimenti. Non ho risentito molto della crisi perch la mia vendita destinata ad una clientela che sceglie prodotti biologici e particolari. Inoltre, c stata una forte sensibilizzazione in materia e il settore in espansione. La prova? Da due anni i nostri corsi di potatura sono frequentati anche da giovani tra i 20 e i 30 anni che si stanno avvicinando alla terra, magari prospettando di renderla fonte di guadagno.
il Ducato
Urbino si candida per il 2019
rossima fermata: citt del Rinascimento. Con questo slogan Urbino lancia la sua candidatura a Capitale europea della cultura del 2019. Lassessore alla Cultura Lucia Pretelli pronta ad affrontare questa nuova sda che vede opporsi ad Urbino altre 15 citt italiane, anche se la partita ancora aperta e le iscrizioni si chiuderanno a settembre 2013. Puntiamo tutto sui primi mesi dellanno con la messa in scena di spettacoli teatrali - afferma lassessore Pretelli - Il Teatro Sanzio nel 2012 ha celebrato il trentennale della riapertura e festeggia questo ricorrenza con un ricco programma. Danza, teatro, ragazzi e arte, sono gli assi nella manica che Urbino pronto a giocarsi per portare a casa il titolo. Tuttavia la citt si trova a fare i conti con i tagli al bilancio che non hanno risparmiato la Cultura. Se si fanno dei tagli, come spesso succede, i primi sono quelli alla Cultura. La cosa triste se si pensa che Urbino una citt che vive di arte ma che molto spesso viene considerata come un servizio superuo soprattutto dalle istituzioni locali. Le rinunce ci sono, ma lassessore assicura che la cultura non viene sacricata. I tagli che sono stati fatti riguardano la pubblicit e la sponsorizzazione degli eventi. La partecipazione di Urbino al progetto di Capitale Europea visto dallamministrazione come un opportunit per la citt di mettersi in mostra non solo nel panorama italiano ma anche europeo. Capitale europea della Cultura, infatti, un piano dell Unione Europea che permette ad una citt di essere per un anno il simbolo della cultura in Europa. Per Urbino un progetto ambizioso e per essere realizzato ha bisogno del sostegno delle istituzioni regionali. Infatti, senza lappoggio della regione Marche che sostiene economicamente la candidatura di Urbino, il sogno di diventare per un anno culla della cultura non sarebbe possibile. Il progetto non potrebbe essere sostenuto soltanto dal comune di Urbino ma fortunatamente la regione Marche ha creduto molto nelle potenzialit della cultura urbinate. Il progetto vede destinarsi fondi e iniziative dal 2013 perch nel 2012 gli eventi programmati non sono stati organizzati in prospettiva del 2019. Gli stanziamenti del Comune del 2012 non hanno sostenuto il progetto e per il 2013 non si sa ancora quanti fondi saranno destinati alla cultura e al sostentamento di questa campagna aggiunge lassessore Pretelli. Lanno culturale 2012 di Urbino si caratterizzato per varie iniziative cui il pubblico urbinate ha risposto molto bene. DallOrlando Furioso, alla danza, passando per il teatro dei ragazzi. Le poltrone rosse del Sanzio hanno fatto registrare quasi sempre il pienone. Gli urbinati non vogliono rinunciare al teatro e sembrano essere coscienti del tesoro che hanno tra le mani. Questanno abbiamo avuto moltissime riconferme di abbonamenti teatrali. una soddisfazione se si pensa che i giovani sono una larga fetta del pubblico. A loro abbiamo dedicato il teatro dei ragazzi che molto seguito. Liniziativa pi signicativa dello scorso anno - secondo lassessore - stata la sala di Lettura a misura di bambino Lilliput- lisola della lettura, uno spazio pensato per una fascia det di giovani che va da 0 a 14 anni. un progetto che stiamo mandando avanti con tanti sacrici, lo spazio sta crescendo molto anche nel mondo informatico per avvicinare i pi piccoli alle nuove tecnologie, abbiamo due I-pad con i quali i bambini possono consultare applicazioni avvicinandosi ai nuovi linguaggi trasversali della comunicazione e delle tecnologie. Il cinema invece, rappresenta la faccia della medaglia meno sorridente della citt. Se i teatri si riempiono, i cinema si svuotano e di questo le istituzioni sembrano non interessarsi, non destinando contributi al loro sostentamento e lasciando al loro destino pezzi storici che hanno fatto vivere la citt.
AGNESE FIORETTI
trentanni dalla sua riapertura, il teatro Sanzio di Urbino pronto ad accogliere Marcel Proust. Il 26 febbraio andr in scena lo spettacolo Un amore di Swann della compagnia orentina Lombardi-Tiezzi, dedicato alla seconda sezione del primo volume dellopera Alla ricerca del tempo perduto. La traduzione dal francese ad opera di Giovanni Raboni ha reso possibile la costruzione di unopera teatrale che il regista Federico Tiezzi ha voluto dedicare in modo esclusivo al confronto incrociato di tre personaggi proustiani: Charles Swann (Sandro Lombardi), Odette (Elena Ghiaurov) e Madame Verdurin (Iaia Forte). Portare Proust sulla scena signicato enucleare da un tessuto narrativo gi di per s molto teatrale questi tre protagonisti- racconta Sandro
Lombardi, attore e drammaturgoapplicando delle minime accortezze come lo spostamento dalla prima alla terza persona ed il cambiamento di alcuni tempi verbali rispetto al testo scritto. Le descrizioni sono diventate sulla scena dei veri e propri dialoghi. I tre protagonisti interpretano e commentano la vicenda senza mai uscire di scena, in un movimento vertiginoso tanto quanto lamore che travolge Swann dopo aver incontrato Odette, unex prostituta, nel salotto di Madame Verdurin. La godibilit del racconto garantita da una dimensione di metateatralit evidente, ma non particolarmente accentuata, ha commentato Lombardi. Il lavoro alla base di Un amore di Swann stato signicativo soprattutto a livello linguistico, in modo che le parole di ogni personaggio potessero rispecchiare le metafore di
cui Proust le aveva caricate. Nel testo ripete pi volte come Madame Verdurin sia simile ad un uccello, e Federico Tiezzi ha spinto Iaia Forte a trovare un linguaggio ornitologico, fatto di molti gorgheggi ed onomatopee, ha spiegato Lombardi. Il teatro Sanzio offrir allo spettacolo lo spazio ideale per una scenograa complessa, nonostante la semplicit e la semplicazione degli oggetti scenici siano una scelta stilistica che ricorre nel nostro teatro, come specicato da Lombardi. Dalla prima del 23 maggio 2012, nel cortile del Palazzo del Bargello a Firenze, dove per esigenze siche la messinscena era stata ridotta allessenziale , questa volta Un amore di Swann potr spalmarsi su un vero palcoscenico. E di fronte ad un pubblico che Lombardi denisce colto, arricchito da una folta presenza giovanile e studentesca.
CULTURA/SPETTACOLI
nnovazione non sempre sinonimo di miglioramento. E lombra della digitalizzazione che si impone per i cinema di Urbino ne la prova. Il rischio chiusura dietro langolo a causa dei costi elevati del nuovo processo di trasmissione voluto dallUnione Europea e dalle case cinematograche. A seconda della grandezza dello schermo il costo per linstallazione di un impianto digitale, pu variare tra i settanta e gli ottanta mila euro, a cui bisogna aggiungere i costi di manutenzione annuali (di gran lunga pi alti di quelli attuali). Un risparmio notevole per le case cinematograche che non dovranno pi stampare le copie delle pellicole, ma un macigno se si pensa alle spese che graveranno sui cinema di citt, come lo storico Ducale di Urbino che da qualche anno deve fare i conti anche con la crisi e i pochi spettatori. Alternative non ce ne sono, se non passiamo al digitale chiudiamo la serranda ma se installiamo il nuovo impianto il rischio sempre lo stesso perch i costi sono troppo elevati lo spiazzante annuncio di Costantina Di Tizio Tomassini che, insieme al marito e alla sua famiglia, gestisce il Ducale da ben tre generazioni. Questo cinema esiste dal 1950 e chiuderlo sarebbe una scontta anche per la citt. Citt che non aiuta di certo il suo cinema ad uscire da questa crisi. N gli urbinati e gli studenti frequentano molto le sedie rosse di via Budassi, n le istituzioni si sono attivate per trovare sovvenzioni. Uno spiraglio di luce viene dalla Regione Marche che ha messo a disposizione dei fondi per aiutare i cinema ad ammortizzare le spese dellimpianto. Per ottenerli occorre compilare un bando scaricabile dal sito internet della Regione e inviare la richiesta entro l11 marzo. Questa possibilit non ci fa tirare un sospiro di sollievo dice Costantina Di Tizio - la domanda deve essere approvata dalla Regione e non tutte verranno accettate perch la disponibilit dei fondi limitata e il risarcimento coprirebbe solo una parte delle spese che mi troverei ad affrontare, non so se ne vale la pena I distributori di lm hanno stabilito una sovvenzione per lacquisto del materiale di proiezione dei cinema. Si chiama Virtual Print Fee e si propone di ridistribuire i risparmi realizzati dagli studi quando si utilizza la distribuzione digitale al posto della distribuzione di lm di stampa. Ma anche qui non tutto oro ci che luccica: lincentivo di circa 400 euro per ogni 15 giorni di proiezione quindi momentaneamente vale soltanto per i cinema multisala. Noi siamo una piccola situazione e
A sinistra, la platea del cinema Ducale Sotto, una scena tratta da Pinossole avventure dello scheletrino ebreo
quindi proiettiamo il lm soltanto per una settimana. Quello che manca al cinema Ducale un buon carburante, cio gli urbinati che mandano avanti un motore che funziona benissimo ma che non pu farlo da solo. Gli studenti che
no a qualche tempo fa erano gran parte dei clienti del Ducale stanno piano piano scomparendo. Il 2012 stato un anno disastroso, ci sono stati soltanto due mesi di buona attivit, il resto da buttare. Nemmeno
gli studenti vengono pi al cinema forse perch i lm li scaricano sul computer e se li guardano a casa. Ma il cinema unaltra cosa. Il calo cinematograco a livello nazionale nellultimo anno stato del 20 per cento ma nella
piccola realt di Urbino si arrivati addirittura al 60 per cento e se si andr avanti cos il prossimo passo sar quello dei titoli di coda. La dead line prevista per la ne dellanno dopodich Urbino sar costretta a salutare un pezzo di storia.
il Ducato
TURISMO
rendiamo una giornata di sole a Urbino, magari di ne marzo, quando la neve ormai un ricordo e i giorni di freddo intenso sono alle spalle. Il periodo ideale per fare una gita nella citt ducale, passeggiare nei vicoli stretti e suggestivi, visitare il Duomo, entrare nel cortile della casa natale di Raffaello per vedere la pietra su cui il pittore impastava i colori. E poi restare con il naso allins ad ammirare i quadri di Piero della Francesca e di Raffaello Sanzio nel Palazzo Ducale, la pi bella casa di tutto il Rinascimento, come lha denita il critico inglese Kenneth Clark. Gli ingredienti ci sono tutti: sole, bellezze artistiche, paesaggi da mozzaato. Quello che manca sono loro, i turisti. O meglio i visitatori ci sono. Il problema che si fermano solo per poche ore. Il tempo di timbrare il biglietto a Palazzo Ducale e ripartire. Turismo di passaggio, lo chiamano. Una risorsa, certo, che per non si trasforma in una reale opportunit di crescita per leconomia di Urbino. Saranno la crisi, le condizioni meteo che non sempre invogliano a fare gite fuori porta, ma nei primi sei mesi del 2012 i turisti che hanno soggiornato a Urbino sono stati solo 40.236, un risultato ben lontano da quello raggiunto nel 2009, quando stata organizzata la grande mostra su Raffaello. In quellanno i viaggiatori che hanno visitato la citt ducale nel periodo che va da gennaio a giugno sono stati 67.236, di cui 58.642 italiani e 8.594 stranieri. Tra questi 31.010 hanno alloggiato in un albergo. Nel 2012 sono stati 23.027. Un trend negativo che si ripetuto anche nel 2011, quando gli arrivi sono stati 40.667e le presenze negli alberghi 24.108. Dal 2009, dunque, Urbino ha perso quasi 30.000
A sinistra turisti in la davanti a Palazzo Ducale A destra, la discesa verso Trasanni, la frana transennata su Bocca Trabaria Sud, la curva non segnalata del Sasso
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CITT
Sulla strada verso Trasanni e su lunghi tratti della Bocca Trabaria Sud
egnaletica orizzontale cancellata, catarifrangenti sui guardrail che ci sono e non ci sono, alcuni non riettono, altri sono sporchi. Di notte lasfalto si confonde con il buio. Lanciamo un grido dallarme dice Massimo Galuzzi, assessore provinciale alla viabilit lo Stato ci ha tagliato tutti i fondi per la manutenzione. Niente interventi strutturali, niente taglio dellerba. I pochi soldi che abbiamo li teniamo per lo sgombero neve e per interventi su piccole frane. Gli urbinati lo sanno e ci fanno i conti tutti i giorni, ma sufciente fare un giro per rendersene conto. Strada provinciale 423. Dal centro commerciale Consorzio, sulla via di Trasanni, sulle curve dalla rotatoria no al maxi Conad i segnali danno la direzione del movimento, ma soltanto da met in poi. Prima c il muro di contenimento del terreno sovrastante, impossibile da vedere al buio, se non con gli abbaglianti accesi. I limiti di velocit non condizionano i conducenti, che appena possono ne approttano per superare i veicoli pi lenti, invadendo la corsia opposta. Ma quale corsia? Le linee non ci
sono praticamente pi, no alla rotonda del Conad. Poi, verso Trasanni, la segnaletica orizzontale ricompare, ma le curve continuano a essere mal segnalate. Colpa della morfologia del terreno, colpa dellassenza di cartelli ben visibili, si deve correggere spesso la guida per seguire landamento sinuoso del manto stradale. Bocca Trabaria Sud. Dal Consorzio alla stazione. La segnaletica orizzontale buona, perfettamente disegnata a terra. Anche le barriere di protezione ci sono, i paletti che segnalano la direzione di marcia sono ben visibili, ma molti dei catarifrangenti obbligatori sono rovinati o assenti. I segnali di curva sono sparsi qui e l, avvertono del cambiamento solo verso una direzione e sono posizionati a deviazione gi iniziata. Alcuni, sporchi o lesionati, non riettono la luce dei fanali, costringendo ad alzare gli abbaglianti pi volte. Almeno nch la strada non lhai imparata a memoria. Niente illuminazione: la luce torna soltanto in prossimit della rotatoria per le Conce. Via della stazione. La strada scende dallex locale Mackia: la segnaletica orizzontale delimita i parcheggi bianchi e nulla pi. Una strada tutta curve, anche queste non segnalate. Quelli che
prima erano marciapiedi sono ormai ricoveri per erbacce e scendere a piedi diventa un terno a lotto, bisogna rendersi visibili per evitare di essere investiti dalle auto. Strada statale 73. Poco pi su del centro commerciale Consorzio,
la frana che lanno scorso ha eroso parte del terreno laterale ancora l. Ben segnalato dai divisori di cemento e da cartelli di precedenza alternata, il guardrail di legno rimane piegato alla volont della natura. Qui la competen-
za dellAnas. Maria Francesca Crespini, assessore ai lavori pubblici e alla protezione civile, spiega che la competenza dellAnas e che non si ancora intervenuti perch nch non asciuga il terreno non si potr fare.
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il Ducato
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La nuova Ici non ha dato vantaggi alle casse comunali. Anzi, i conti non tornano
ensare che lImu sia una croce per i cittadini e una delizia per i Comuni pu rivelarsi unidea completamente sbagliata. Per quanto riguarda Urbino, a differenza di quanto ci si potrebbe aspettare, lImu non ha rappresentato unentrata in pi rispetto al bilancio degli anni scorsi. Anzi. Sostanzialmente lImu andava di pari passo con il fondo sperimentale di equilibrio destinato dallo Stato ai Comuni - afferma lassessore al bilancio Maria Clara Muci - ovvero un fondo triennale istituito al fine di realizzare una devoluzione in forma progressiva ed equilibrata della fiscalit immobiliare. Traducendo, lImu ha sostituito da una parte la vecchia Ici e dallaltra questo fondo sperimentale, mantenendo di fatto invariato il gettito totale del Comune. Lassessore spiega che per riavere gli stessi soldi degli anni scorsi quasi tutti i comuni hanno dovuto alzare le aliquote di base, quello di Urbino uno dei pochi ad aver operato un aumento di scarsa consistenza, lasciando labitazione principale con laliquota minima del 4x1000. A oggi difficile stabilire se lImu sia stata riscossa completamente poich devono ancora arrivare alcuni versamenti previsti, ma stando alle stime del gettito Imu previste dallo Stato, al Comune di Urbino sembrerebbero mancare ancora 150.000 euro. Ma perch mancherebbero tutti questi soldi? In realt, la cifra ancora provvisoria - prosegue lassessore poich siamo in attesa dei dati definitivi. Il vero problema che il ministero delle Finanze, in base ai dati in suo possesso, ha fatto alcune previsioni, secondo cui il Comune di Urbino risulterebbe proprietario di un certo numero di strutture, compresi capannoni e altri fabbricati che in realt non sono stati considerati
DEL
COMUNE
QUOTA
DELLO
STATO
NUOVE TASSE
Neanche il tempo di pagare lImu ed ecco che arriva la prossima tassa per i comuni italiani: la Tares (Tassa sui riuti e sui Servizi). La nuova tassa, che sostituir le vecchie Tia (Tariffa di igiene ambientale) e Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei riuti solidi urbani) e ingloba quella sui servizi, stata istituita con il decreto SalvaItalia ma a farla entrare concretamente in vigore stato il ddl Stabilit. Le stime concordano tutte sullo stesso punto: la nuova tassa sar pi cara delle vecchie Tarsu e Tia perch dovr nanziare interamente il servizio di igiene ambientale e dovr occuparsi anche di illuminazione pubblica, polizia locale e manutenzione delle strade. Non necessario essere proprietari di una casa per essere annoverati tra i soggetti obbligati al versamento del nuovo tributo. La nuova Tares, infatti, colpir tutti i soggetti che, a qualsiasi titolo, utilizzeranno un bene immobile. Prevista da oltre un anno, la Tares entrata nel vortice pre-elettorale alla vigilia della sua entrata in vigore, e ha visto slittare la prima rata prima ad aprile e poi al primo luglio 2013. Secondo la Uil nel 2013 la Tares peser mediamente sui bilanci delle famiglie 305 euro, pi della media dellImu sulla prima casa; in valori assoluti, infatti, la Tares vale circa 1,9 miliardi di euro in pi che si aggiungono ai 7,6 miliardi di euro pagati nel 2012 con le bollette sui riuti.
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IMU
Gli urbinati si fidano dello Stato: Se limposta serve davvero, va bene il sacrificio
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Imu, la supertassa sugli immobili che ha diviso in due lItalia intera, a Urbino sembra non essere poi cos odiata. Molti urbinati sembrano favorevoli al pagamento, purch equo, della tanto contestata imposta per aiutare il paese e il Comune a uscire dalla crisi. Pensionati e famiglie sono stati agevolati dalla possibilit di detrarre parte della spesa, come Giulia, una giovane mamma costretta a lasciare il suo lavoro di architetto libero professionista per stare con il figlio: Sulla prima casa abbiamo pagato poco perch piccola e abbiamo avuto la possibilit di detrarre 100 euro per il neonato mentre il secondo immobile stato abbastanza caro e ha pesato molto sul bilancio familiare. Quasi tutti sono contrari a tassare la prima casa, il bene sacro costruito da molti con fatica e una delle poche certezze in un periodo di instabilit. Per Giulia lImu andrebbe abolita sulla prima abitazione perch molti italiani lhanno ereditata dai genitori e non possono permettersi di pagare altre tasse, per sulle seconde e terze case sarebbe giusto pagare. Anche io ho una seconda casa e ho pagato. Pagare per aiutare il Comune a superare lemergenza, a investire sul sociale e sul patrimonio storico culturale. Pochi cittadini hanno fiducia nellattuale governo e ritengono che, superato questo momento, la situazione migliorer. Una di questi la signora Annamaria Bertolucci, commerciante di Urbino: Credo che sia giusto pagare lImu anche sulla prima casa perch questo un momento di emergenza e ce lo stanno dicendo. Annamaria ha pagato lImu su un secondo stabile, ma non sulla prima casa perch intestata alla madre pensionata. Se dovessi pagarla la pagherei tranquillamente sostiene anzi credo che la polemica intorno allImu sia esagerata. Per lei e per molti altri per il calcolo del valore dellimmobile andrebbe rivisto. Antonio Boschini, insegnante di educazione tecnica in pensione, afferma: Sono per una via di mezzo, nel senso che va bene sulla prima casa ma andrebbe un pochino aggiustato il calcolo del valore. I cittadini dovrebbero contribuire tutti in base al proprio reddito. Un parere pi estremo quello di Riccardo, giovane bancario: LImu una tassa iniqua al cento per cento perch non rapportata alla rendita catastale. Secondo Riccardo tassare una casa in centro a Urbino come una in centro a Roma non corretto perch hanno un valore e una rendita completamente diversi. Situazione pi difficile per i ristoratori e gli operatori turistici. Fra Imu e Irpef stata una bella mazzata affermano le
Due cittadini intervistati in Piazza della Repubblica, per loro lImu necessaria ma andrebbe rivista.
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titolari di una pizzeria del centro e in pi abbiamo un ristorante ma la crisi ha falciato la clientela. Il malcontento delle ristoratrici di carattere pi grava lEuropa generale: sullItalia perch impone delle regole quando noi abbiamo molti problemi, come nelle scuole e nella sanit. Se non hai qualche soldo da parte non ti puoi permettere neanche di andare a fare una visita. Anche per Mauro Marchionni, proprietario di unagenzia di viaggi il problema non nella singola tassa ma nellorganizzazione politica e in noi italiani che subiamo passivamente le scelte dei governi. Mauro sostiene che la tassa non equa, anche considerando che in molti casi limmobile appartiene alla banca e non al reale proprietario. Tra gli urbinati diffusa una sfiducia nella politica e nella gestione del denaro pubblico, soprattutto a livello nazionale. Bisogna incidere pi sulla spesa che elevatissima pensa Claudio Boni, titolare di una tabaccheria. Per rilanciare leconomia, che ferma, bisognerebbe tagliare sugli stipendi alti e sulle pensioni doro da 10.000 o 15.000 euro al mese. Per Claudio non ha significato dire di restituire i soldi dellImu: Non giusto mettere una tassa sulla prima casa, ma su una ricchezza reale ci pu stare. Il pi polemico fra tutti un fruttivendolo alle porte della citt, che definisce vergognosa lImu perch una tassa che gi si paga al momento della denuncia dei redditi, con il modello 740: Andrebbe abolita su tutte le propriet. Qui non parliamo di megaville, ma di case, se erediti da tuo nonno una casa mezza pericolante ti tocca pagare un casino di tasse. Al di l delle polemiche e della capienza del proprio portafoglio, qualcuno si dice contentissimo di pagare lImu. Un pensionato si avvicina, strizza locchio e molto italianamente dice: Tanto ce li ridanno.
La stangata universitaria
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eanche luniversit si salva dalla stangata Imu, ma possono stare tranquilli gli studenti della citt ducale: lodiatissima imposta non riguarda facolt o aule, ma solo 12 edici a uso non istituzionale. Compresi i collegi, lateneo ha dovuto pagare circa 86.000 euro nel 2012 con un aliquota del 9,5%, quella delle seconde case. La Responsabile dellUfcio Tributi di Urbino Daniela Feduzzi ha spiegato che il calcolo stato fatto in base alla classicazione degli immobili al catasto. Molti degli edici soggetti a Imu non sono catalogati come prima abitazione, per cui dovrebbero versare il quattro per mille, ma come ufci, magazzini o fabbricati messi in aftto e dove nessuno ha la residenza. Lateneo ha dovuto versare rispettivamente 82.700 euro al comune di Urbino dove possiede sette edici, 2.500 a Fermignano per i suoi quattro edici e 298 euro ad Acqualagna per uno stabile. Qui ce unassurdit che riguarda la situazione di Urbino - spiega Luigi Botteghi, direttore amministrativo delluniversit Carlo Bo cio il fatto che lIMU ai collegi la paghiamo noi per le quote di propriet che abbiamo, per sul collegio Tridente, per esempio, dove c la mensa, lIMU non la paga nessuno perch considerato di propriet della regione, a me questo non fa piacere ma purtroppo funziona cos. Inoltre luniversit paga anche per edici di sua propriet che vengono usati dalla provincia stessa, come lOasi faunistica La Badia in localit Ca Girone di Pallino, un centro rifugio animali selvatici. Con lIci pagavamo di meno aggiunge il Dott. Botteghi per esempio solo per i collegi ora paghiamo 61.000 euro mentre prima la cifra si aggirava intorno ai 45.000 48.000 euro. Non essendo una persona sica, non sono previste agevolazioni n detrazioni per lateneo, che paga lintero importo della tassa. Questo non avviene, per esempio, nel caso dellIres, limposta sul reddito delle societ. Questa tassa, per la quale prevista unaliquota del 27,50%, si applica sul reddito dichiarato da una societ e per gli atenei c unagevolazione in quanto istituzione universitaria. Per pagare limporto lUniversit ha utilizzato i fondi dello stato che dovrebbe dare (ma nellultimo anno non ha dato tutto il dovuto) i soldi necessari per coprire gli stipendi e le tasse. Sono quattro anni che lFFO, il fondo di nanziamento ordinario, sostiene luniversit di Urbino, ma solo parzialmente. Questo fondo la principale fonte di entrata per le Universit italiane e dovrebbe dare i soldi per coprire le spese. Per questo si sono dovute ridurre le spese correnti, come gli aftti e i consumi. In alcuni casi ha dovuto procedere anche alla cosiddetta esternalizzazione dei bidelli, assunti tramite cooperative specializzate che provvedono al loro stipendio. Il direttore Botteghi afferma che non sono ancora stati necessari tagli al personale anche se i dipendenti che vanno in pensione non vengono sostituiti. Ad esempio nellultimo anno non sono state coperte due maternit, ma il lavoro resta lo stesso: adesso non so se riusciremo a reggere, sostiene Botteghi, riferendosi alla crisi che ha colpito uno dei principali atenei della regione Marche. Gli studenti possono tirare un respiro di sollievo: la spesa non graver sui loro portafogli, gi svuotati dallaumento di alcune tasse di iscrizione, tra le quali quella per il diritto allo studio che passata da 90 a 140 euro. Non ci saranno, per il momento, neanche gravi conseguenze sui servizi offerti ma il 2013 rimane un punto interrogativo nel bilancio. Una nota positiva resta la statalizzazione delluniversit Carlo Bo, avvenuta lo scorso novembre, che ha permesso il risanamento dei conti, larresto del calo degli iscritti e una modica dei parametri dellindebitamento. La ripartenza dellateneo lenta, ma la situazione, anche con la nuova tassa, sembra sotto controllo. Il rettore Pivato soddisfatto del bilancio 2012 che risulta in attivo di 600.000 euro, contro i 50 milioni di decit di due anni fa. (l.m, g.o)
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il Ducato
UNIVERSIT
In arrivo i decreti attuativi della riforma. Gli studenti sul piede di guerra
In sede
1.848,95 1.248,95
Pendolare
2.704,27 2.104,27
Fuori sede
4.905,40 2.205,40
1.800,00 1.100,00
2.650,00 1.950,00
5.250,00 1.210,00
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SPORT
uando non si pu pi vincere, limportante partecipare. Se non hai soldi, sei costretto a retrocedere. Se mancano i fondi, ti puoi allenare solo mezza giornata. Se i nanziamenti sono scarsi, devi vendere le tue giocatrici migliori. Se il problema economico, lagonismo nisce e ti porta avanti solo la passione. Partiamo dalla pallacanestro. Il Basket Ducale aveva raggiunto i play off di serie C. Adesso milita in serie D: retrocessa? Squalicata? Un presidente fuori di senno? Niente di tutto questo, le ragioni non sono n disciplinari, n tecniche e nemmeno psichiatriche. solo una questione economica, volgarmente si tratta di portafoglio vuoto, gli sponsor strapazzati dalla crisi hanno la borsa leggera e la disillusione in tasca. Due conti: per ogni giocatore, in serie C2, servono 1250 euro. Per la serie D, 300 euro a testa. Emilio Briganti, presidente del Basket Ducale, dice che il problema deriva dalla Federazione, che decide il costo delle iscrizioni, e cos la squadra stata costretta a iscriversi nella serie minore. Per sopravvivere continua Briganti si deve ricorrere allautonanziamento. Non va meglio in altri sport e ad altri livelli. Prendiamo il caso della Chateau dAx Urbino, settima in classica nel campionato di serie A1 femminile di pallavolo. Il terzo posto, la vittoria della Coppa Cev e la partecipazione alla Champions League degli scorsi anni sembrano un lontano ricordo. La crisi ha stroncato anche le speranza delle ducali. A inizio stagione sono state cedute alcune delle migliori giocatrici, come il libero Giulia Leonardi. Gli sponsor sono calati sia in numeri assoluti sia in elargizioni: circa il 10% - ha detto il presidente Giancarlo Sacchi e si riesce a sopravvivere solo grazie a un turn-over degli investitori. La fortuna quella di aver puntato su piccoli sponsor, facilmente sostituibili nonostante la crisi. Cos stato possibile rimanere in serie A, al contrario di altre compagini come quelle di Crema e Modena, costrette al ritiro a campionato in corso. I soldi vengono investiti per l80% negli ingaggi di giocatrici e tecnici, ha detto Sacchi. Cos diventa impossibile poter rinforzare la squadra. Fa eccezione lingaggio, notizia
di pochi giorni fa, di Paola Croce, libero della nazionale italiana, che sostituisce Antonietta Vallesi, costretta al ritiro per motivi di salute. Ma come si fa a sostenere lingaggio della Croce? La risposta sta nelle cifre, che sono molto simili a quelle che venivano spesi per la Vallesi: questo il responso del presidente Sacchi. Il PalaMondolce continua cos a essere gremito di gente e la pallavolo resta il miglior diversivo per le famiglie e i giovani urbinati. Non c, per, solo il professionismo nello sport. Cos sembra
interessante capire come i semplici utenti possano sfruttare le strutture di Urbino. Prendiamo il Cus urbinate, centro della vita sportiva della citt e degli studenti universitari. Qui gli sponsor - che non ci sono mai stati - non centrano. Qui il problema di puri nanziamenti pubblici. Fino a quanlche mese fa, la struttura era agibile dalla mattina alla sera. Ora non pi: il custode che teneva in funzione limpianto di atletica stato spostato dal comune (che si occupa della gestione) ad altre
attivit, e cos la mattina il Cus non pu mettere il campo a disposizione degli utenti e neppure agli amatori della domenica. I cancelli sono chiusi e tutto attorno c unaria di desolazione e di abbandono. Gabriella Trisolino, presidente del Cus di Urbino, aggiunge sconsolata che i problemi non sono solo quelli del Cus: gli aftti delle palestre sono aumentati, cos come i supporti medici e tutti i servizi obbligatori durante le manifestazioni agonistiche. Per il resto, si vivacchia fra mille ristrettezze.
E, nonostante si abbia limpressione che tutto congiuri per strangolare lo sport, questo sopravvive. Gabriella Trisolino ha una sua ricetta: aumentare le manifestazioni, incrementare i corsi rispetto al passato, incentivare tutti gli sport perch solo moltiplicando le occasioni e gli iscritti, si potrebbero pareggiare i conti. Si arriva cos al paradosso che pi corsi si attivano e meno si sentono le spese. In una parola, la soluzione : rimboccarsi le maniche e guardare avanti.
Una partita del Pesaro Rugby In alto, gli allenamenti della Chateau dAx Urbino Nella pagina accanto: proteste al collegio Tridente
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il Ducato
INTERNET
Verso le elezioni Alla scoperta dei candidati del Montefeltro, gli appuntamenti e le proposte dei partiti per il territorio urbinate Verso le elezioni / 2 Il paradosso 2013 del divieto di pubblicazione dei sondaggi, un bavaglio che, con app e social, potrebbe non bastare
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ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: STEFANO PIVATO, Rettore dell'Universit di Urbino "Carlo Bo". Vice: NICOLA DI FRANCESCO, Presidente dellOrdine dei Giornalisti delle Marche. Consiglieri: per l'Universit: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIUSEPPE PAIONI; per l'Ordine: STEFANO FABRIZI, SIMONETTA MARFOGLIA; per la Regione Marche: JACOPO FRATTINI, AVV. PIETRO TABANELLI; per la Fnsi: GIOVANNI ROSSI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI IL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 http://ifg.uniurb.it/giornalismo; e-mail: redazioneifgurbino@gmail.com Direttore responsabile: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI Stampa: Arti Grafiche Editoriali Srl - Urbino - 0722328733 Registrazione Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991
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Nella Ue, tutti avrebbero diritto ad accedere alla Rete, con una connessione garantita e con prezzi alla portata di tutti
I cavalli abbandonati A Pietralata c una mandria di cavalli senza padrone. Salvati dopo il nevone, adesso rischiano di morire di fame La crisi a Urbino Com' cambiata la vostra vita, le difficolt economiche, a cosa avete dovuto rinunciare? Raccontateci le vostre storie