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la Repubblica

DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013

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R CULT

ILMUSEO DEL MONDO


MELANIA MAZZUCCO
FOTO DI BASSO CANNARSA

LARTISTA

Raffaello Sanzio (Urbino, 28 marzo o 6 aprile 1483 Roma, 6 aprile 1520) stato un pittore e architetto tra i pi celebri del Rinascimento italiano. Nei suoi ritratti spesso il realismo a prevalere sullidealismo

LOPERA

Raffaello Sanzio Ritratto di papa Leone X e dei cardinali Giulio De Medici e Luigi De Rossi 1518 Firenze, Galleria degli Uffizi

nritratto dice che la persona raffigurata esistita. Che era potente, ricca, talvolta bella. Un ritratto pu incutere timore e reverenza, oppure sedurre. potere, vanit, illusione di vivere per sempre. I ritratti dei sovrani e dei papi, eseguiti dai pi grandi pittori, sono tutti sopravvissuti. Io preferisco i ritratti degli anonimi persone comuni di cui si sono persi nome e memoria, e che per sono vive per noi, perch ha saputo salvarle il pennello di un artista. Come Petrus Christus, Lotto, o Holbein. La mia eccezione questo ritratto di Raffaello. Divino genio, dio mortale su cui tutto stato scritto, che oggi si ammira con una rispettosa indifferenza. Non epoca, la nostra, che possa amare davvero la perfezione, la bellezza classica e la grazia che contraddistinguono la sua pittura. Ma questo ritratto multiplo riassume una stagione irripetibile. Raffaello lo dipinge nel 1518, al culmine della ricchezza, degli onori, della gloria. Pittore ormai al di sopra di ogni lode, sommerso di richieste, al punto da aver dovuto allestire una bottega con decine di collaboratori; architetto della fabbrica di san Pietro, senza pi rivali (si sbarazzato pure di Leonardo e Michelangelo), non ha pi nulla da chiedere a se stesso tanto che ci si domanda cosaltro avrebbe potuto dipingere se non fosse morto a 37 anni. Raggiunta la vetta della sua arte, potrebbe anche solo replicarsi. Invece loccasione riaccende la scintilla. Deve fare il ritratto a Giovanni de Medici, ovvero papa Leone X. Ci non dovrebbe stimolarlo, visto che un uomo grossolano, di brutta effigie e poca vista (Sanudo dixit), e inoltre lo ha gi ritratto almeno sei volte. Il testone e il corpo pingue e bolso del Medici ricorrono nei Palazzi Vaticani (nelle sale della Segnatura, di Eliodoro, dellIncendio di Borgo). Ma l recita, in costume travestito nei panni dei predecessori. Qui, invece, Leone X pu essere solo se stesso. Il papa aborre la miseria e la sofferenza, evita i problemi e vuol vedere solo gente bella, sana e felice. Perci adora Raffaello, che sente affine. Sono entrambi raffinati, gaudenti, umanisti, pagani, affascinati dalla musica, dalla classicit, dalla bellezza. Femminile il pittore, maschile il papa. Raffaello deve riuscire nellimpresa di idealizzarlo dipingerlo come vorrebbe essere e insieme immortalarlo cos com. Lo raffigura nel lusso di cui si compiace simboleggiato dal colore dominante del dipinto, il rosso, in tutte le sfumature possibili; con gli emblemi del suo potere il camauro in testa e la mozzetta sulle spalle. Ma anche col doppio mento, le palpebre gonfie, i solchi sulle guance, le occhiaie, il naso gros-

PAUL KLEE

Ad parnassum (6 gennaio)

BEATO ANGELICO

Annunciazione (13 gennaio)

KOKOSCHKA

La sposa del vento (20 gennaio)

ACHEROPITA

Il Santissimo Salvatore (27 gennaio)

POLLOCK

Full Fathom Five (3 febbraio)

La sfida di Raffaello, genio ingannatore


so. seduto al suo scrittoio, di sbieco, assorto. Le mani sono bellissime, affusolate, bianche, femminee. La destra tiene una lente dingrandimento fra le dita (modo gentile di alludere alla forte miopia che gli aveva meritato il plebeo nomignolo del Talpa), e poggia su una Bibbia miniata aperta alla prima pagina del Vangelo di Giovanni. Sul tappeto spicca una campanella dargento, cesellata con perizia. Serve a chiamare i domestici. Ma anche i cortigiani. Che infatti accorrono, sbucando dalloscurit, e si fermano dietro di lui. Sono suoi cugini, quasi coetanei, amici di una vita, come fratelli. Col cardinale e vicecancelliere Giulio, quello alla sua destra, il papa ha condiviso linfanzia, lo studio alluniversit di Pisa, lesilio, i viaggi in incognito in Europa. Anche il cardinale Luigi de Rossi vive da sempre con lui, per questo poggia le mani sulla sedia, con familiarit. Raffaello sfida la natura, la vince e ci inganna. Stoffe, oggetti, mobili, acquistano unevidenza tattile, materica. Il velluto, il damasco, la seta, largento a sbalzo, la pergamena, il laccetto della campanella, la pelliccia, i capelli, il fermafogli: ogni cosa non sembra dipinta, ma vera. Il gioco di specchi con la realt si spinge al punto che il pomello della sedia riflette la scena: le spalle del papa, lombra di un corpo, la finestra della stanza che per noi invisibile. Luigi, unico, ci guarda smaschera la posa, ma per accrescere la finzione: tu stai guardando tre persone vive. E infatti il quadro fu mandato a Firenze in settembre, in modo da permettere ai tre di partecipare (in effigie) a un banchetto di nozze. Il ritratto di Leone X e cugini, lodato e imitato, un archetipo della ritrattistica occidentale. Ci che mi ha sempre colpito la naturalezza. Ma non nel senso del virtuosistico illusionismo di Raffaello. La naturalezza con cui un pittore dipinge un papa. Con cortigiano garbo, e per senza servilismo. Leone X ritratto nella sua intimit quotidiana: principe, papa, amico. Cos questo quadro segna un apice nei rapporti fra arte e potere. Connessi, legati, una espressione dellaltro, e per non subordinata. Durer poco. Nel giro di tre anni moriranno Luigi, Raffaello, poi Leone X. Sopravviver il pi coriaceo, Giulio, che sognava il mestiere delle armi e che diventer anche lui papa, per assistere allo scisma protestante, al sacco di Roma e alla distruzione di tanta bellezza. Nel ritratto nessuno sorride. Come sapessero che lestate del 1518 una delle ultime della loro dolce vita. Raffaello inventa quadri che non dipinge, rileva la mappa di Roma antica, e si gode spensieratamente i suoi piaceri. Leone X, scampato a una congiura, sullorlo della bancarotta, sfidato da Lutero che giunger a paragonarlo allAnticristo, dedica tutto il suo tempo al divertimento: vive fra poeti, musici e buffoni, va a caccia e la sera posa per il suo amato pittore. La sera, s: guardate le sue guance. C unombra scura. La barba sta ricrescendo. Di giorno, il papa e il pittore, felici, hanno di meglio a cui pensare.
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