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GLI EDIFICI SACRI AVANTI LA PACE

ECCLESIA: riunione, assemblea ARCHEOLOGIA Scienza che studia le arti e i monumenti dell'antichit Arch. Pura: ha come sole fonti i resti lasciati dall'attivit umana Non pu determinare una conoscenza che va al di l del suo ambito Ambito temporale: 150 VI sec. Ambito spaziale: Isole britanniche, area a sud del Reno e a ovest del Danubio, Mar Nero, Balcani, Asia Minore, area tra Eufrate e Palestina, Magreb AUTORI Antonio Bosio (1575-1629), Cristoforo Colombo della Roma Sotterranea esplora, non scava, Villa Ada, catacombe di Priscilla autore: Roma Sotterranea 1632, dedicata alle catacombe Giovanni Marangoni (1673-1753), scoperta e scavata male la catacomba dei Giordani (Villa Ada) Giuseppe Settele, abate (1770-1840) Giuseppe Marchi, gesuita (1795-1870) Giovanni Battista de Rossi (1822-1894), allievo di Marchi autore: Roma Sotterranea Cristiana 3 voll. 1864-1877 fond: Bollettino d'Archeologia Cristiana 1894 Papa Pio IX fond: Pontificia Commissione d'Archeologia Sacra 1852 Teorie sull'origine degli edifici sacri 1. DERIVAZIONE MATERIALE 2. LITURGICA 3. PRATICA (compromesso tra le prime due) L'architettura paleocristiana (primi secoli del Cristianesimo) ha una data spartiacque: l'editto di Milano del 313 da parte di Costantino, che permise: libert di culto per i cristiani costruzione di edifici pubblici per la liturgia. Fino ad allora infatti il culto cristiano era considerato religione illecita nell'Impero Romano e quindi le riunioni di fedeli avvenivano specialmente in case private, chiamate domus ecclesiae, ma anche altri locali come magazzini e negozi. Con la liberalizzazione del culto in epoca costantiniana si pose il problema di quale forma dare agli edifici della nuova religione. Le domus ecclesiae erano insufficienti per il numero dei nuovi adepti e i templi classici, oltre che vestigia di religione aborrita dai cristiani, erano strutturati per funzioni all'aperto e con spazi interni insufficienti per le funzioni del nuovo culto, essendo le naos destinate ad ospitare solo la statua del Dio e semmai i sacerdoti. La messa, definitivamente codificata nel IV secolo, richiedeva edifici monumentali, costruiti usando il modello della basilica romana, cio un edificio polifunzionale non legato alla religione e strutturato in modo semplice. comunit di credenti nella stessa fede luogo nel quale si raccoglie la comunit per celebrarvi la liturgia

La basilica cristiana mantiene la planimetria rettangolare e la suddivisione in tre navate, (quelle laterali larghe met di quella centrale) spostando per l'accesso su un lato corto (a differenza di quella romana che lo aveva spesso sul lato pi lungo) e mantenendo l'abside solo sul lato opposto. Tale rotazione crea uno spazio inedito, fortemente direzionato e prospettico, che indirizza a dirigersi e rivolgersi verso l'abside, solitamente orientata, dove venne posizionato l'altare, ripreso dalle are pagane, che divenne il centro focale dell'architettura. Un testo attribuito a Clemente I, ma forse del IV secolo, recita: [Preghiamo Dio] che ascese sopra il cielo dei cieli verso oriente, ricordando l'antica passione per il Paradiso, posto a oriente, da dove il primo uomo, disobbedendo a Dio, persuaso dal consiglio del serpente, fu cacciato. L'oriente quindi il luogo dove si trova il Paradiso e dove si trova anche Cristo, che tornando sulla terra da l proverr. Nota: S. Pietro orientata a rovescio con l'abside a ovest perch la tomba di Pietro deve guardare a est. Lo stesso testo indica che il seggio del vescovo debba stare al centro, affiancato dai sacerdoti, e che i diaconi abbiano la cura di disporre in zone separate i laici, divisi tra uomini e donne; nel mezzo, in un luogo rialzato, deve stare il lettore dei testi sacri. La basilica paleocristiana presentava anche elementi nuovi come il transetto (adottato solo in un secondo momento e piuttosto raro nei primi secoli), presente nella primitiva basilica di San Pietro in Vaticano, quale navata trasversale disposta davanti al presbiterio, che d alla basilica una planimetria simbolica a croce. La prima basilica cristiana fu probabilmente San Giovanni in Laterano costruita a cinque navate, su un terreno di Costantino, dopo l'editto di Milano; cinque anni dopo fu iniziata San Pietro in Vaticano. Uno degli elementi tipici delle prime basiliche era l'atrium, esterno alla basilica, o di un quadriportico o nartece usato dai catecumeni, cio i non battezzati, che potevano assistere solo alla prima parte della messa, durante la quale si leggevano i testi sacri, per poi dover uscire. Non esistendo il sacramento della confessione, il battesimo veniva normalmente dato solo agli adulti, e spesso in un'et avanzata che "lavasse" tutti i peccati fino ad allora commessi. Antiche basiliche con quadriportico erano San Pietro in Vaticano o quella del Santo Sepolcro a Gerusalemme (fatta costruire da Sant'Elena). La navata centrale era pi alta di quelle laterali ed era in genere coperta da un soffitto ligneo a capriate, talvolta coperte da cassettoni, come nella basilica di Santa Maria Maggiore. Le navate laterali avevano soffitti pi bassi, per questo la facciata aveva in genere un profilo a capanna con lati spioventi, detti salienti. La copiosa illuminazione era dovuta alle finestre che si aprivano nella parte superiore della navata centrale, proprio nella porzione che svettava sulle navate laterali, detta cleristorio, o sulle navate laterali stesse. I colonnati che dividevano le navate erano pi spesso achitravati (Santa Maria Maggiore) piuttosto che composti da sequenze di archi. Tra le basiliche pi importanti del IV secolo vi sono quelle promosse dall'imperatore stesso o dalla sua famiglia, come le quattro basiliche patriarcali di Roma e di Gerusalemme, e quelle pi tarde di Milano e di Ravenna. Ci sono giunti pochi esempi di basiliche paleocristiane il cui aspetto odierno, per via dei continui rifacimenti e manomissioni nei secoli spesso legato a restauri. Tra le pi importanti e significative ci sono Santa Sabina a Roma e Sant'Apollinare in Classe a Ravenna, come edifici a pianta centrale. Contemporaneamente alle basiliche l'architettura paleocristiana vide l'erezione di edifici a pianta centrale, circolare o ottagonale, quasi sempre coperti a cupola. Tra tali edifici troviamo battisteri, mausolei, martyrion, costruiti sopra i luoghi di sepoltura di martiri e ospitanti famose reliquie, le

basiliche palatine, destinate all'imperatore e la sua corte, come la basilica di San Lorenzo a Milano, che era provvista di un matroneo usato dalla corte e correlata da sacelli lungo gli assi laterali. Anche in queste tipologie sono stati rintracciati nell'architettura romana ed in particolare nei mausolei, nel Pantheon, nei templi monopteri e nei ninfei tardo romani. Inoltre negli edifici a pianta centrale, sono maggiormente riscontrabili i caratteri dell'architettura tardo antica nella valorizzazione costruttiva e visiva delle masse murarie e delle volte e negli spazi dinamici ed illuminati in modo contrastato. Tra gli esempi: il mausoleo di Santa Costanza, il battistero lateranense e Santo Stefano Rotondo.

ELEMENTI STORICO-ARCHITETTONICI
ABSIDE (lat. apsis, greco hapsis, "arco" o "volta") struttura architettonica a pianta semicircolare o poligonale, parte di un edificio, spesso di una chiesa; l'abside coperta da una volta, detta conca o catino absidale, che ha generalmente la forma di una semicupola (quarto di sfera). L'abside circolare perch dedicata a Dio mentre la navata, dove sta il popolo dei fedeli, rettangolare. AMBONE - [greco ambon, convesso] Tribuna in marmo, pietra o legno, da cui vengono proclamate le letture. L'ambone chiuso da tre lati da un parapetto e aperto su una scala nel quarto lato. Nelle chiese paleocristiane e romaniche vi erano due amboni ai lati dell'altare: ambone di destra per la lettura dell'Epistola ambone di sinistra per la lettura del Vangelo Sinonimo di ambone pergamo (dal greco pergamon, "luogo elevato"). ARCO ABSIDALE Arco che introducel'abside ARCO TRIONFALE Arco che conclude la parete di testa della navata in cui si apriva labside. In tal modo distingueva la spazio dellaula dal presbiterio o dal coro. Nelle chiese romaniche era usuale, anche se posto in posizione pi avanzata verso la navata, per separare la zona del coro monastico, riparato da volta in muratura, dallaula con tetto a capriate a vista. Sul lato dellarco trionfale,verso laula, vi erano scolpite o dipinte figure importanti per ricordare i fatti di Ges o di santi. In San Paolo fuori le mura l'arco trionfale, che separa il transetto dalla navata centrale, detto di Galla Placidia che fece realizzare la decorazione musiva che ancora lo ricopre, durante il pontificato di Leone I. ATRIO - (dal latino atrium ) Ampio spazio aperto circondato su tre o tutti i lati da portici all'interno della domus. Nell'architettura cristiana l'atrium o cortile dei catecumeni era uno spazio della basilica, un quadriportico con al centro il fonte battesimale, dove sostavano i catecumeni (non battezzati). Stilisticamente il chiostro delle architetture monacali riprende l'atrium delle ville romane. BALDACCHINO - Grande pezza di stoffa quadrata o rettangolare, sostenuta da quattro o pi aste con drappelloni o fregi per rendere onore a cose sacre o a grandi personaggi. Baldacchino deriva da Baldac o Baldacco cio Baghdad, citt in cui si producevano stoffe preziose. In architettura una struttura, retta da colonne, situata sopra un monumento o un sito fondamentale da un punto di vista rituale. BASILICHE CIMITERIALI COSTANTINIANE - [ad corpus o ad corpora] costruite accanto alla tomba di uno o pi martiri. Delle sei basiliche cimiteriali costantiniane, quattro erano circiformi (vedi).Le altre due basiliche cimiteriali costantiniane, ad aula absidata e navate, sono: S. Pietro in Vaticano e di S. Paolo fuori le mura, ambedue supra corpus, cio costruite sulla tomba di un martire. Le basiliche ad aula absidata derivano dalle basiliche forensi, come la basilica Ulpia, dotate di un ampio spazio suddiviso in navate. A differenza delle basiliche forensi che hanno due esedre sui lati corti e gli

ingressi sui lati lunghi, le basiliche cristiane hanno un percorso longitudinale cio sono suddivise in tre o cinque navate e si concludono con labside, vano a pianta semicircolare coperto da una semicalotta sferica detta tazza o catino absidale. BASILICHE CIRCIFORMI - basiliche cimiteriali costruite nella stessa forma dei circhi per le corse dei cavalli. Il corpo basilicale era suddiviso in tre navate; le due laterali si congiungevano nellemiciclo posteriore. Delle sei basiliche cimiteriali costantiniane, quattro erano circiformi: Pianta di una basilica circiforme:

BASILICHE CIVILI - (greco sto basileis, portico del re, portico regio dell'Agor di Atene) edifici pubblici, spesso in comunicazione con il foro, utilizzati a Roma dalla seconda guerra punica come luogo coperto soprattutto per trattare affari, sanare le controversie ed amministrare la giustizia. La basilica non era solo borsa e tribunale: in generale la basilica assolveva alle funzioni che nella bella stagione si svolgevano nel foro all'aperto e che in caso di pioggia avvenivano al coperto nella basilica. L'edificio copriva una superficie abbastanza grande da assolvere alla sua funzione, ed era in genere composta come un edificio a pianta rettangolare suddiviso da 2 o 4 file di colonne in navate e campate. L'ingresso poteva trovarsi sul lato maggiore e dava accesso ad un'ampia sala priva di pareti divisorie. Su uno dei lati minori si trovava l'abside dove venivano dibattuti i processi; era uno spazio semicircolare dotato di cattedra murata per il magistrato che presiedeva l'udienza. L'illuminazione interna era garantita da finestre nel cleristorio. Quando i cristiani dovettero scegliere un luogo adatto al culto, in seguito all'Editto di Milano, pi che ai tradizionali templi greci si guard ad edifici pi generici atti al contenimento di un gran numero di fedeli: la scelta non pot che cadere sulle basiliche. BASILICHE COSTANTINIANE A Roma sono sette: Sei basiliche Cimiteriali Quattro Circiformi S. Sebastiano (Basilica Apostolorum) S. Agnese sulla via Nomentana, S. Lorenzo al Verano Ss. Marcellino e Pietro Due Absidate San Pietro in Vaticano

San Paolo fuori le mura Una basilica cultuale San Giovanni in Laterano (fam Laterani) Fuori Roma: Santo Sepolcro, absidata con Martyrium (Basilica Martyrium) Basilica della Nativit (Basilica Martyrium), Elena ma dietro finanziamento di Costantino. Santa Sofia BASILICHE PAPALI sono le quattro chiese principali di Roma che hanno il rango liturgico pi alto e fanno parte delle sette Basilicae Maiores. Derivano dalle precedenti basiliche patriarcali quando Benedetto XVI rinunci al titolo di Patriarca d'Occidente. Le basiliche papali sono:

1. San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, chiamata anche Arcibasilica Lateranense


(l'unica con la cattedra papale)

2. San Pietro in Vaticano, chiamata anche Basilica Vaticana 3. San Paolo fuori le mura, chiamata anche Basilica Ostiense 4. Santa Maria Maggiore, chiamata anche Basilica Liberiana
Queste quattro basiliche papali hanno una Porta santa e un Altare papale (San Lorenzo fuori le mura fu patriarcale fino alla met del XIX secolo e non ha mai avuto altare papale n porta santa). Le sette Basilicae maiores di Roma rappresentano anche simbolicamente la Pentarchia (i cinque patriarchi della Chiesa unita prima dello scisma che ha separato Occidente da Oriente). L'attribuzione :

1. San Giovanni in Laterano - Patriarca di Roma (il Papa) 2. San Pietro in Vaticano - Patriarca di Costantinopoli 3. San Paolo fuori le Mura - Patriarca di Alessandria d'Egitto 4. Santa Maria Maggiore - Patriarca di Antiochia 5. San Lorenzo fuori le mura - Patriarca di Gerusalemme (abolito) 6. Santa Croce in Gerusalemme

7. San Sebastiano fuori le mura


Basilicae maiores fuori Roma Basilica di San Francesco ad Assisi dal 1756 Basilica di Santa Maria degli Angeli (Porziuncola) ad Assisi Santuario della Beata Vergine del Rosario a Pompei, dal 1901 Basilica di Sant'Antonio a Padova Basilica della Santa Casa a Loreto Tali chiese sono state elevate ufficialmente dal papa dell'epoca al rango di basilica papale e possiedono un altare papale. Esistono poi le basiliche minori, titolo che stato concesso negli ultimi cento anni a numerose chiese nel mondo. Anche chiese episcopali, che sono o sono state rette da un Patriarca, sono indicate con il titolo di basilica patriarcale: le basiliche di Lisbona, Venezia, Aquileia, Goa. CAPPELLE LATERALI - In uso dal XIII sec. Fungono da luoghi privati di sepoltura e/o di culto. CATACOMBE Antiche aree cimiteriali sotterranee cristiane, ma anche ebraiche e pagane. I cristiani adottarono la sepoltura abbandonando, per la fede nella resurrezione dei corpi, l'uso della cremazione pagana. Le catacombe sono solitamente scavate nel tufo, roccia facilmente lavorabile, e possono avere pi livelli ed essere profonde fino a trenta metri. All'inizio si mantennero principalmente le usanze funerarie pagane, come provato dal cimitero precristiano di Anzio. Il sepolcro si trova quasi sempre all'esterno della citt, poich le Leggi delle XII tavole prescrivevano che hominem mortuum in urbe neve sepelito neve urito (Non si seppellisca n si cremi nessun cadavere in citt). Cimitero deriva dal greco , quindi dal verbo , ossia "dormire", "riposare", oppure dal latino accubitorium, dal verbo accumbere per "giacere", quindi luogo dell'attesa della resurrezione. Catacomba si pensa che derivi dal greco " " (direttamente o dal lat. "cumba") traducibile come "presso/sotto la cavit/le grotte". Il nome "locus ad catacumbas" ossia presso lavvallamento indicava un sito (forse S. Sebastiano o il Complesso di Massenzio) in cui erano presenti cave di pozzolana, e pass poi a indicare genericamente tutti i cimiteri sotterranei cristiani. Nei dintorni di Roma vi sono pi di 60 catacombe e migliaia di tombe. Esistevano inoltre sei catacombe ebraiche: quattro sono scomparse, e le altre 2 sono chiuse. Le catacombe cristiane furono costruite lungo le vie consolari: Appia, Ostiense, Labicana, Tiburtina e Nomentana. Cinque catacombe cristiane sono aperte al pubblico:

1. San Callisto,
2. San Sebastiano 3. Santa Domitilla

4. Priscilla 5. S.Agnese
CENOTAFIO [greco , "kenos", vuoto e , "taphos", tomba] monumento sepolcrale eretto per ricordare una persona o un gruppo di persone sepolte in altro luogo. CIBORIO - Struttura architettonica stabile che sovrasta laltare costituita da elementi verticali (in genere quattro colonne) che sostengono una copertura piana o a volta. La collocazione del ciborio sullaltare documentata dal 4 sec.; era inizialmente fornito di tende (vela ) che ne chiudevano gli intercolumni. CIRCO - [latino circus, "cerchio"] luogo nel quale si disputavano le gare di corsa dei cavalli su un percorso ad anello con fondo in sabbia (in latino arena) ed era costituito da due rettilinei paralleli, separati da una balaustra (chiamata "spina") che correva nel mezzo e raccordati da due strette curve a

180 gradi. All'interno di ciascuna curva, all'estremit della spina, vi era una colonna, la meta, intorno alla quale i corridori dovevano girare. La tipica distanza tra le due mete era di uno stadio (circa 200 metri). La pista aveva la forma di un rettangolo molto allungato: uno dei due lati corti era arrotondato, mentre lungo l'altro si allineavano i carceres, ovvero i box dai quali prendevano il via i carri.

CLERISTORIO - livello pi alto della navata in una basilica romana o in una chiesa romanica o gotica. Il suo nome si deve al fatto che la sua traforazione di finestre permette alla luce di illuminare l'interno. Era gi stato usato dai Romani, in ci probabilmente influenzati dall'architettura ellenistica, nelle basiliche, nelle terme o nei palazzi. A volte le finestre sono piccole, semplici tondi, quadrilobi o triangoli sferici. Nei grandi edifici, tuttavia, il cleristorio una struttura importante. Le volte a crociera dell'architettura gotica concentrano il peso e la spinta del tetto, liberando spazio sui muri per una finestrazione pi ampia del cleristorio. Nelle chiese gotiche, il cleristorio generalmente diviso in vani dai piloni della volta che continuano le stesse alte colonne che formano le arcate che separano le navate laterali da quella centrale. COSMATESCO - I Cosmati erano marmorari romani di varie botteghe vissuti tra il XII e il XIII secolo, famosi per i loro lavori architettonici, per le loro sculture e per i loro mosaici e le loro decorazioni realizzate prevalentemente in luoghi ecclesiastici. Il termine "Cosmati" dovuto al nome di un certo "Cosma" che ricorreva spesso nelle iscrizioni epigrafiche dei marmorari romani. Tali nomi si riferivano a due artisti appartenenti a due famiglie parallele, ma indipendenti. Camillo Boito, in un articolo dal titolo Architettura Cosmatesca del 1860, utilizz per la prima volta l'aggettivo "cosmatesca". CRIPTA - (greco , krypt, latino crypta: nascosto) , nell'architettura medievale, una camera o un vano ricavato con la pietra, di solito sito al di sotto del pavimento di una chiesa, spesso contenente le tombe di importanti personalit come santi (o le loro reliquie) o alte cariche del clero. CUBICOLO (lat. cubiculum "stanza da letto", dal verbo cubare "giacere, stare distesi") nella casa romana un piccolo ambiente destinato a camera da letto, generalmente affiancato da altri simili e dislocato intorno all'atrio. Cubicolo indica anche sepolture a camera riservate ad una sola famiglia. DIACONIA - (greco = diaconia, letteralmente "servizio") definisce l'azione sociale in accordo ai principi dell'etica cristiana fondata sul precetto dell'amore e del servizio verso il prossimo secondo l'esempio di Ges Cristo. Fin dai primi secoli del cristianesimo esisteva la funzione di diacono che collaborava all'assistenza dei poveri, al conferimento del battesimo e ad altre cerimonie liturgiche. Nel tempo tale attivit assunse sempre maggiore importanza dando luogo, nella seconda met del IV secolo ad istituzioni dette "diaconie" che si diffusero in Egitto, in Palestina a Costantinopoli e in Italia, sia come istituzioni monastiche, sia come istituzioni diocesane. Assunsero poi lo status di enti morali,

entrando in possesso di beni immobili, ricevendo contributi e attuando anche operazioni commerciali al fine di fornire assistenza e amministrare ospedali, centri di accoglienza e di formazione. DOMUS ECCLESIAE (lat. "casa dell'assemblea") edificio privato, utilizzato per il culto, prima dell'editto costantiniano. Nelle lettere di san Paolo si citano: casa di Narcisso, casa di Aquila e Prisca sull'Aventino (chiesa di Santa Prisca). Nel III secolo alcune domus ecclesiae donate alla Chiesa dai proprietari divennero i cosiddetti tituli. Nel IV secolo Roma ne contava 25, con altri luoghi di culto privati. L'architettura dei luoghi di culto cristiani non differiva dalle normali abitazioni, sebbene sia possibile che gi prima del 312 semplici sale fossero state costruite appositamente per il culto. Le domus ecclesiae e i tituli prendevano il nome del proprietario dell'edificio e lo conservarono anche in seguito: per esempio il titulus Clementis, di propriet di un certo Clemens, divenne poi l'ecclesiae Clementis (chiesa di Clemente), e quindi l'attuale Basilica di San Clemente al Laterano. Alcune abitazioni private adibite a culto sono state rinvenute sotto le chiese successive ( Santi Giovanni e Paolo o titulus Pammachii, Santa Cecilia in Trastevere o titulus Caeciliae, San Martino ai Monti o titulus Equitii). L'identificazione in genere difficile per la mancanza di specifiche caratteristiche architettoniche e dall'uso di eventuali decorazioni pagane, ma alle quali potrebbe essere stato dato un nuovo significato simbolico cristiano. DURA EUROPOS - citt siriana rasa al suolo dai Persiani nel 256 d.C., mai pi ricostruita e riscoperta dagli archeologi nel 1920. La domus ecclesiae, rinvenuta vicino alla Porta di Palmira, grazie a un graffito databile all'anno 232 pu essere definita una delle chiese pi antiche del mondo. L'edificio, parte di una casa affacciata su una strada lastricata, ha due piani, quello superiore probabilmente utilizzato come abitazione, articolata su una serie di sale intorno ad un cortile centrale. Al piano terra, a fianco all'atrio centrale, c' una sala pi piccola, che immette in un ambiente ancora pi angusto. La stanza pi grande era la sala della comunit; la sala piccola era un ambiente intermedio che serviva per l'agape; l'ambiente angusto era un battistero decorato con scene dell'Antico e del Nuovo Testamento in quanto cuore dell'edificio. La chiesa si conservata nei millenni poich fu coperta da un bastione realizzato per difendere la citt dall'attacco dei Persiani. FANUM - (latino, plurale fana) luogo sacro generico, o piccolo edificio di culto quasi sinonimo di sacellum. Cicerone con fanum indica santuari estranei alla tradizione classica; Svetonio riferisce che Cesare nella guerra gallica distrusse fana templaque (fana e templi). Nell'archeologia moderna, fanum indica un edificio templare tipico della tradizione celtica, costituito da un'altissima cella a pianta centrale (circolare, quadrata o poligonale), circondata da una galleria coperta, diverso dal modello del tempio romano. LACUNARI - [anche cassettoni] cavit ricavate in un soffitto e disposte in maniera regolare (solitamente a scacchiera). Le forme geometriche pi comuni della base delle cavit sono il quadrato, il rettangolo e l'ottagono, ma vi sono esempi di impiego di diverse forme nello stesso soffitto. Sono elementi gi presenti nell'architettura antica: un esempio costituito dai lacunari ricavati nella cupola del Pantheon con funzione strutturale ed estetica, mentre nelle volte della Basilica di Massenzio vi la compresenza di lacunari di diversa forma. LESENA - elemento di un ordine architettonico addossato a parete che consiste in un fusto, a pianta rettangolare, appena sporgente dalla parete stessa, con i relativi capitello e base. La lesena ha una funzione decorativa e non portante: si differenzia dalla parasta, che, sebbene di aspetto simile, un vero elemento di sostegno, inglobato nella parete e non semplicemente addossato ad essa.

LOCULO - vano, nicchia interrata in cui si adagiavano le urne cinerarie nelle necropoli romane, i corpi avvolti da lenzuola o i sarcofagi nelle catacombe cristiane o le bare nei camposanti, fino all'adozione dei colombari nei moderni cimiteri con file di loculi sovrapposte ricavate nelle pareti in muratura. MARTYRION - chiesa tipica dell'arte bizantina, costruita sulla tomba di un martire o sul luogo della sua morte. Prende lo stesso nome una particolare tipologia di cella memoriae, gli edifici funerari tipici dell'epoca paleocristiana. In genere era un edificio a cupola, a pianta centrale e/o a croce greca. MATRONEO - Luogo riservato alle matrone nelle antiche basiliche cristiane dove la divisione dei sessi era rigorosamente mantenuta: a sinistra gli uomini, a destra la parte per le donne. Generalmente la separazione dei sessi avveniva lungo le navatelle ed era resa pi rigorosa da tramezzi in legno o da veli che venivano appesi a chiodi fissati nelle colonne o nei pilastri di cui si vedono ancora i fori in alcune antiche basiliche. Qualche volta venivano adibite come locus mulierum le gallerie superiori (p. es. S. Agnese, S. Lorenzo fuori le mura a Roma) o una galleria posteriore all'abside (Ss. Cosma e Damiano). MUSIVO - [lat. musivus, gr. ] Proprio del mosaico; che si riferisce al mosaico. NAS - Cella (in greco) parte interna di un tempio che ospitava l'immagine della divinit (di solito una statua) e simbolicamente era la casa del dio stesso; per questo era proibito entrarvi se non durante particolari festivit, mentre vi accedevano regolarmente soltanto alcuni tipi di sacerdoti. Le dimensioni della cella nei templi classici erano perci molto ridotte, le pareti interne erano decisamente secondarie rispetto alla decorazione esterna, visibile dalla comunit riunita fuori dagli edifici per le funzioni e i riti. La cella, che ha come antecedenti forse il megaron minoico e miceneo, poteva essere preceduta da un portico colonnato (prnaos), dove potevano trovarsi le stanze dei tesori, le raccolte di offerte dei fedeli. Talvolta questa funzione spettava invece a una stanza posteriore, detta opistodomo. La zona riservata ai sacerdoti era detta invece adyton. La cella era spesso coperta da cancellate, per impedire il saccheggio delle offerte. La disposizione delle colonne in relazione alla cella, definisce le varie tipologie templari (in antis, prostilo, anfiprostilo, periptero, pseudoperiptero, diptero, pseudodiptero). NARTECE - Parte della basilica paleocristiana e bizantina riservata ai catecumeni e ai penitenti, costituita da un vestibolo addossato allesterno della facciata (esonartece ), o pi raramente ricavato allinterno di essa (endonartece ); consiste in un vano trasversale, posto a contatto con la facciata. OPUS LATERICIUM - Tecnica edilizia romana che riguarda il modo in cui viene realizzato un muro in opera cementizia, mediante lateres, o mattoni. Vitruvio descrive un muro (opus latericium) realizzato con mattoni rettangolari (circa 45x30 cm) cotti al sole e sovrapposti alternando i giunti. Lo spessore del muro, limitato dalle dimensioni dei mattoni, non consentiva la costruzione di edifici a pi piani. PARASTA - Elemento architettonico strutturale verticale (pilastro) inglobato in una parete, dalla quale sporge solo leggermente. Si differenzia dalla lesena, che pur avendo apparentemente lo stesso aspetto esterno, ha invece funzioni solo decorative. PASTOFORI - (, "appartamento del sacerdote" o "camera per il tesoro") sono degli ambienti gemelli, presenti in chiese paleocristiane e altomedievali, introdotti in epoca costantinopolitana. Si tratta di due stanze a base quadrata o rettangolare, spesso absidate, disposte simmetricamente ai lati all'abside principale, in fondo alle navate laterali (o al deambulatorio, se la chiesa circolare, come nel caso di San Vitale a Ravenna): prothesis a sinistra dove si conservavano le offerte dei fedeli, diaconicon a destra dove si custodivano i vasi e i paramenti sacri, come nelle odierne sacresti

PERISTSI - Porticato colonnato, spesso quadrangolare (ad eccezione del tempio a tholos e di quello monptero, nei quali circolare), che circonda, particolarmente nei templi greci, ma anche in quelli romani, il naos. Le file e il numero delle colonne che lo compongono differenziano i vari tipi di templi greci, Perptero: 1 (quadrangolare), Dptero: 2 (quadrangolare), Monptero: 1 (circolare), Tholos: 1 (circolare). Il tempio pseudoperptero ("pseuds" significa falso, quindi "falso-periptero") sembra che sia circondato da una peristsi, ma in realt le colonne sono solo met, in quanto addossate alle pareti. Il tempio pseudodptero, con lo stesso significato del precedente, un tempio circondato da una sola fila di colonne, ma lo spazio tra la peristsi e la cella potrebbe ospitare una seconda fila di colonne, come il tempio dptero. Invece il numero delle colonne presente sul fronte definisce altri templi: tetrstilo/4, esstilo/6, eptstilo/7, octstilo/8, ennstilo/9, decstilo/10, dodecstilo/12. PERSECUZIONI Nerone Domiziano Antonino Pio Commodo Decio Valeriano Diocleziano 64 66-67 martirio di Pietro e Paolo 81-96 155 180 250 257, confisca ma il figlio restituisce 303

Filippo l'Arabo 249, primo imperatore cristiano

PILASTRO - Piedritto, ovvero elemento architettonico verticale portante, che trasferisce i carichi della sovrastruttura alle strutture sottostanti preposte a riceverlo. Un pilastro a sezione tonda una colonna. PLUTEI cancelli paleocristiani a lastra piena. PULPITO - struttura sopraelevata destinata solo alla predicazione (che a partire dal Medioevo non era pi considerata un momento organico della celebrazione liturgica, bens un momento di istruzione al popolo), non si trovava nel presbiterio, bens nella navata o addirittura all'esterno della chiesa. STADIO Dedicato ai Giochi ginnici TABERNACOLO - (in latino Tabernaculum - diminutivo di Taberna dal significato di Dimora), nella tradizione ebraica e cristiana il luogo della dimora di Dio presso gli uomini. E' una struttura a forma di scatola presente in tutte le chiese cattoliche nella quale sono conservate le ostie consacrate dopo la Celebrazione Eucaristica. Il termine utilizzato anche per le edicole sacre o edicole votive che proteggono un'immagine sacra oggetto di culto, all'interno delle chiese o all'esterno. Tabernaculum e taberna derivano da tabula, tavola di legno e significavano capanna, accampamento mobile per i soldati, specialmente in campagna. Avrebbe allora il senso di dimora provvisoria. La parola tabernaculum fu utilizzata nella Vulgata per tradurre l'ebraico: mishkhan (dimora). TEGURIO Edicola o tempietto sorretto da pilastrini o colonne. TITOLO [lat. Titulus: tabella di legno posta sul fronte di un edificio e recante il nome del suo proprietario]. Nei primi tempi del cristianesimo, i ricchi convertiti posero a disposizione della comunit qualche aula dei loro palazzi dove, protetti dal diritto della propriet privata cio sub titulo d'un nome potente e dello ius domiciliare, i fedeli si radunavano per il culto. Pi tardi, essendo stato attribuito culto a parecchi tra i fondatori dei primitivi titoli, anche le altre chiese, denominate gi da persone private, vennero col tempo dedicate a martiri omonimi, le cui reliquie, a cagione appunto di questa

omonimia, furono trasferite in quegli edifici. Cos il titulus Sabinae, titulus Balbinae, titulus Anastasiae, divennero ben presto tit. Sanctae Sabinae, ecc., senza che queste sante abbiano avuto alcuna relazione con le rispettive fondatrici di quelle chiese. Titoli famosi e pervenuti: Titulus Aequitii (San Martino ai Monti) Titulus Byzantis (Santi Giovanni e Paolo) Titulus Clementis (San Clemente) L'aumento dei fedeli indusse i papi a concedere il fonte battesimale e la facolt di amministrare altri sacramenti anche ad altre chiese, oltre alla principale o cattedrale, che avevano clero, patrimonio e cimitero distinti; e il primo ecclesiastico del loro clero era chiamato cardinalis. Questi, con i diaconi regionar, formavano il consiglio del vescovo di Roma, e da essi ebbe origine il collegio cardinalizio. I titoli principali, inizialmente 25, salirono pi tardi a 28 e ad essi fu riservato per antonomasia il nome di "titoli". Con il crescere del numero dei cardinali, si accrebbe anche il numero dei primitivi titoli, fino all'attuale di 50 fissati da Sisto V con la costituzione del 1587. TOMBA A CAPPUCCINA - tombe con copertura e/o con rivestimento di tegole, utilizzate sia per la sepoltura di inumati che di incinerati.

TRANSENNE cancelli paleocristiani a lastra traforata a giorno. TRANSETTO - (fr.: transept, croise) Designa quella specie di nave trasversale, che s'inserisce tra le navi longitudinali e l'abside o presbitero, conferendo alla pianta delle chiese la forma di croce. Deriva da trans septa e significa di l dalla chiusura. Anticamente il culto si svolgeva nell'abside e nel transetto, nel cui mezzo sorgeva l'altare, con tegurio ornato di cortinaggi. Al centro dell'abside era situata la cattedra del vescovo o abate, che discendeva, attorniato dal clero, ad officiare sull'altare posto nel transetto. Spesso alcune transenne (septa) separavano il transetto, destinato come l'abside al clero, dalle navate longitudinali destinate ai fedeli. VESTIBOLO [vestibulum] Nell'architettura romana era uno spazio sontuosamente costruito fra la strada e la porta d'ingresso delle case dei ricchi. Nel periodo tardo-romano il termine prese a indicare lo spazio fra la porta d'ingresso della casa e l'atrio, via di mezzo fra una moderna sala d'ingresso e un porticato. Per entrare nella casa romana (domus) bisognava attraversare il vestibolo prima di entrare nell'atrio. Secondo J. E. Kuntze, lo scopo originario del vestibolo era quello di scuderia e luogo di stazionamento di cavalli in una fattoria.

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