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Formigoni, Cl e la Sanit lombarda

E un addio quello che Roberto Formigoni recita nella sua ultima conferenza stampa da Presidente della Regione Lombardia. E unassunzione di responsabilit di fronte a quanto il suo successore, Roberto Maroni, potrebbe trovarsi come sgradita eredit. Con un sorriso sornione dichiara, infatti, lincredibile: Cl, non ha avuto alcuna influenza in questi 18 anni sulla sanit lombarda, perch ho governato insieme con i miei assessori, prendendoci noi tutte le responsabilit, nel bene o nel male. Per quanto riguarda il bene si dice certo di aver fatto per gran parte il nostro dovere e di lasciare una macchina che funziona a chi ci succeder. Per il male sar il Celeste insieme con i miei assessori, ma dal suo seggio protetto a Palazzo Madama, a replicare ai pm che nelle 37 pagine nelle quali ne hanno chiesto il rinvio a giudizio per corruzione aggravata lo hanno accusato di aver fornito alla Fondazione Maugeri e all' ospedale San Raffaele protezione globale. E per farlo le erogazioni venivano riconosciute (...) contro il parere dei funzionari della direzione generale della Sanit. E si indicava al direttore generale il contenuto delle decisioni, anche in assenza delle condizioni di legge. Ma la dichiarazione di Formigoni, per essere davvero intesa, va rovesciata. Si pu ben dire con un sorriso sulle labbra che Cl non ha avuto alcuna influenza in questi 18 anni sulla Sanit lombarda, ma solo perch Cl e la Compagnia delle Opere sono la Sanit lombarda e in giunta erano ottimamente rappresentata. Non stato dunque un caso se a un mese dalle elezioni proprio la Compagnia delle opere avesse reso pubblico un documento nel quale si assicurava che l' associazione non partecipa a una militanza partitica, ma si chiedeva anche che il messaggio di modernizzazione intrapreso con successo in Lombardia, con le leggi innovative che hanno consentito la liber di scelta nei servizi essenziali venga consolidato e incentivato. Un endorsement per la maggioranza di Pdl e Lega, perfettamente inteso da Roberto Maroni quando annunci di voler mantenere al proprio posto Melazzini e con questo conservare il sistema di relazioni del sistema Formigoni. Alla cui rigenerazione si oppone oggi, paradossalmente, quella parte del Pdl che protesta la propria autonomia da Cl e Compagnia delle Opere, cos che Silvio Berlusconi, nellultimo regolamento di conti con lindocile Formigoni, a chiedere la testa di Melazzini per imporre il proprio candidato. E un altro prezzo che Maroni dovr pagare allalleanza che lo ha portato alla vittoria, assecondando un inedito spoiling system allinterno della sua stessa maggioranza. Un segnale perfettamente inteso da Francesco Beretta, ex manager ciellino, gi Memores domini, direttore generale del San Gerardo di Monza che con due anni danticipo

decide di andare in pensione per dedicarsi alla famiglia. Un futuro che potrebbe condividere con altri colleghi. (la Repubblica Milano, 8 marzo 2013)

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