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SCUOLA-CITTÀ PESTALOZZI
Scuola sperimentale statale
D.M. 10.03.06 - ex art. 11 D.P.R. n. 275/1999 - Scuola Laboratorio - Centro Risorse per la formazione docenti
TITOLO….ATTIVITA'…PERCORSO.…PROGETTO……TIPO DI LAVORO
“Quanta pelle?”
1. Problema di partenza:
Quanta pelle abbiamo? Come si potrebbe misurare o stimare?
• Breve discussione per stabilire insieme di che tipo di grandezza si tratta e di conseguenza
quale unita’ di misura usare. Ci siamo soffermati molto sul fatto che quello che possiamo
fare e’una stima. Abbiamo ipotizzato insieme quali modalità potevamo utilizzare per
realizzare la stima cercata. È stato difficile prendere l’avvio perché durante la discussione
emergevano di nuovo dubbi su cosa si andava a misurare. Sorgevano spesso confusioni tra
superficie del nostro corpo e organi interni. Qualcuno ha pensato allo spessore della pelle,
qualcuno ha pensato che si volesse stimare il peso e faceva ipotesi su che parte del nostro
peso poteva essere quella della pelle.
Prima di procedere facciamo una ipotesi su quale risultato ci aspettiamo. (Le ipotesi vanno
da un metro quadrato e mezzo a cinque metri quadrati)
• Progetto a gruppetti:
Gruppo A – Si disegna una sagoma su un foglio appeso al muro facendo accostare
un bambino, poi si raddoppia e si calcola l’area della sagoma. Poi si raddoppia questa area. È anche
necessario tener conto dello spessore, perciò si prende un nastro (abbiamo in classe quello bianco e
rosso da cantieri) e lo poniamo intorno al corpo, poi se ne calcola l’area misurandone la lunghezza
e l’altezza. Per calcolare l’area della sagoma la si divide in figure delle quali sappiamo trovare
l’area, tipo triangoli, rettangoli, trapezi.
Gruppo B – Si usa della carta igienica e si fascia un bambino stando attenti a non
soprammettere la carta. Poi si contano i pezzetti usati, si calcola l’area di uno di questi e si
moltiplica per il numero di pezzi usati.
Con l’insegnante di sostegno abbiamo pensato che il lavoro della sagoma poteva essere fatto con il
nostro alunno portatore di Handicap ed abbiamo inserito nel gruppo anche lui chiedendo ai
compagni di utilizzarlo come modella: è stata necessaria una variazione al progetto, il bambino è
stato disteso in terra anziché avvicinato al muro.
I tre gruppi lavorano autonomamente al loro progetto e poi comunicano agli altri il risultato trovato
e le loro osservazioni sul lavoro.
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• Messa in atto del progetto (mettendo a fuoco le difficolta’)
• Discussione intergruppo. Ci sorprende che i risultati trovati siano tutti abbastanza vicini:
I bambini hanno discusso cercando di fare ipotesi sul perché delle differenze; ad esempio hanno
ipotizzato che era ragionevole che il risultato maggiore fosse quello della carta igienica perché in
realtà era difficile non soprammetterla. Tutti ci siamo meravigliati di quanto incidesse lo spessore
nel metodo della sagoma.
Sono stati distribuiti i regoli fotocopiati (vedi allegati) e abbiamo cercato insieme di capire
come funzionano. Osservazione delle unità di misura.
• Ognuno usa la tabella con i regoli per trovare la propria superficie corporea.
Di nuovo ci sorprendiamo nel vedere che la nostra stima non è andata lontana da questi dati
trovati utilizzando i regoli.
Mostro anche uno strumento analogo ( del quale inserirò foto) usato in ospedale, lo scopo
dovrebbe essere quello di stabilire il dosaggio corretto di certi medicinali.
3. Discussione: osservazione sulla tabella e sul suo uso. Potrebbero esserci altre tabelle del
genere? ( forse qualcuno ha visto quella che mette in relazione peso, eta’ e altezza)
• dopo aver richiamato il nostro esperimento dell’anno passato e spiegato cosa si intende per
capacita’ vitale, distribuisco i regoli sulla capacità vitale.
4. Altro problema: Possiamo trovare sperimentalmente altre relazioni tra le misure del nostro
corpo?
Decidiamo di misurare la lunghezza del capo, e l’altezza.
Ognuno fa la misurazione su se stesso (a coppie per aiutarsi)
Si riportano in tabella i dati raccolti, cerchiamo la mediana e la media.
Possiamo osservare qualcosa? Suggerisco di vedere quante volte la lunghezza media della testa sta
nell’altezza media: il rapporto è 1:8. La lunghezza della testa rappresenta un ottavo dell’altezza.
(Nello stesso giorno abbiamo lavorato sulle frazioni per indicare che rapporto c’è tra una parte
colorata e l’intera figura).
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Indicazioni pedagogiche e didattiche sul lavoro svolto.
La metodologia è stata quella della ricerca insieme attraverso la discussione su problemi. È stato
importante il lavoro di gruppo soprattutto nella fase di relazione in intergruppo.
Credo che il lavoro abbia contribuito a rendere la matematica più vicina alla realtà e a stimolare
una visione funzionale di alcune conoscenze al fine di poterle impiegare in contesti significativi.
Difficoltà (le difficoltà ed i problemi incontrati Eventuali soluzioni (le soluzioni o i correttivi
nello svolgere il lavoro progettato) trovati, se ce ne sono).
Inizialmente i ragazzi non sembravano coinvolti Domande vere anche inerenti ad argomenti
e motivati. La domanda non era nata da loro ma scientifici emergono meglio in progetti che
dall’insegnante, sembrava che non la abbracciano più discipline.
prendessero sul serio.
Via via che il lavoro è andato avanti il
coinvolgimento è migliorato.
I tempi sono stati un po’ frazionati; c’è sempre il
dubbio che il lavoro per problemi porti via
troppo tempo; decisamente i ritmi della SM.
Sono molto stretti rispetto a quelli della scuola
elementare.
Osservazioni sui risultati (riflessioni sul lavoro svolto e sugli obiettivi raggiunti o da raggiungere)
Particolarmente soddisfacente è stato aver trovato la possibilità di coinvolgere l’alunno portatore di
handicap in un lavoro di matematica insieme ai compagni: di solito il dislivello è tale che non ci
sono molte possibilità.
Altre osservazioni: Una difficoltà è ottenere la precisione nella registrazione del lavoro di gruppo;
forse sarebbe necessario più tempo da dedicare alla risistemazione dei materiali magari in vista di
una mostra o pubblicazione.
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Allegato 1 - Regolo per la stima della superficie della pelle
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Allegato 2 – Regolo per la stima della capacità vitale
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Allegato 3 –Strumento per determinare la stima della superficie corporea