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La sindrome di Pizzaballa

La gioia - e il dolore - di ritrovare un piccolo, dimen nticato frammento della mia vita
- Patrizia Kopsch Siamo vicini al Santo Natale, un po di nostalgia immancabile In questi giorni di frenetiche rincorse alla ricerca dei regali, non so come dalle pieghe della memoria scivolato fuori il ricordo di un fatto singolare che ogni tanto mi soffermo a ripensare. Ve lo racconto sperando che possa sorprendervi piacevolmente, coinvolgervi e trasportarvi nel meraviglioso mondo dei social media. E s, perch proprio grazie a un social media un dimenticato frammento della mia infanzia, ritornato a me E chi dice che Facebook inutile o "chissenefrega se non ti ho contattato per 30 anni un motivo ci sar", forse, dopo aver letto questo racconto, un motivo per ricredersi lo trover. successo proprio a me quando, neofita del social network pi in auge tra i ragazzini e le amiche/amici di una delle mie figlie, mi feci persuasa - per dirla come Montalbano - ad iscrivermi e aprire cos il mio cosiddetto profilo personale. Detto fatto. E adesso? mi chiedevo osservando la mia desolatissima pagina di tanto in tanto. Dopo settimane di oblio, tuttavia, essa cominci ad animarsi: conoscenti, vecchi compagni di scuola, pochi a dire il vero nonostante la mia estenuante ricerca di qualche coscritto. Ma, tra i pochi con i quali riuscii a entrare in contatto e ad inserire tra gli amici, quando ormai stavo quasi pensando di abbandonare il tutto, ecco che spunt una sorpresa davvero speciale: il mio primo amore! Altro che 30 anni... ne saranno passati almeno 40 di anni e anche di pi. Tommy, ma s, si chiamava rara capacit di scrivere racconti formidabili e che, cosa incredibile, di uno di questi racconti la protagonista ero io. Me lo invi ed io immediatamente mimmersi nella lettura con curiosit e tutto dun fiato perch non solo era bellissimo, scritto benissimo, ma anche perch mi riportava alla memoria un episodio della mia vita che avevo completamente dimenticato Avevamo 10 anni o poco meno. Era tutto nuovo per me. Nuova casa, nuovi amici, tanti e tanti bambini e bambine in quel quartiere popolare dove ceravamo trasferiti da pochi giorni. Ricordo mia sorella che mi sbeffeggiava mentre mi preparavo per il primo invito della mia vita: una festa di compleanno, vera e propria rarit per quei tempi in cui i compleanni si festeggiava, quando si festeggiava, a casa propria con mamma, pap, fratelli e sorelle punto. Ero felice, attendevo con gioia il momento della festa e vivevo quei giorni completamente immersi in unatmosfera quasi magica. Ero passata, nel giro di pochi giorni, dalla solitudine e dal fervente rigore cattolico di un popoloso paesone qual era allora Masnago, alla bellezza lussureggiante dei prati, dei campi, dei boschi di San Fermo. A quei tempi, era il 1966, San Fermo non aveva ancora conosciuto la pesante cementificazione che segu negli anni successivi. Vi erano ancora numerose cascine, contadini, stalle. Per noi bambini erano una vera pacchia tra more, castagne, mughetti, pannocchie rubate nei campi confesso, s, ne ho fregata qualcuna anchio. A onore del vero, per, attuavamo anche equi baratti di pane arrivate a San Fermo io e mia sorella, che aveva sei anni pi di me, riportammo un successo tra il pubblico maschile che non si pi ripetuto nella nostra vita, manco a dirlo e dunque Tommy avrebbe dovuto essere il mio accompagnatore. Purtroppo, a quella festa di compleanno che non ricordo nemmeno pi chi si festeggiava - aspettai a lungo, tanto a lungo che alla fine compresi che quello era l'addio di una storia neanche mai cominciata. L'avevo dimenticato. Era rimasto nei cassetti della memoria, quelli dei ricordi un po' dolorosi, che quando si affacciano alla mente rievoca anche quella sensazione sgradevole in fondo allo stomaco. Nel racconto che Tommy minvi il giorno in cui ci ritrovammo su Facebook, scoprii che non si present alla festa perch troppo impegnato a cercare la figurina di Pizzaballa. Pizzaballa! Chi era costui? Pierluigi Pizzaballa fu portiere dellAtalanta e della Roma per ventanni (1958/59-1978/79). La sua figurina non si trovava mai, tant che diventata una leggenda riportata anche da questarticolo http://www.storiedicalcio.altervista.org/pierluigi_pizzaballa.ht ml. Ed io proprio in un accanito collezionista di figurine Panini dovevo incappare, come primo fidanzato! Avevamo dieci anni o gi di l, santo cielo, non gliene voglio davvero. Aveva un sano e tipicamente maschile interesse per le figurine dei calciatori. E quel Pizzaballa proprio non voleva saperne di saltare fuori e

Dedicato a Tommy, mio primo appuntamento, mia memoria e mio ispiratore: grazie per il bellissimo racconto che mi hai donato e per avermi riportato un pezzetto dinfanzia che avevo perduto.
secco con uova fresche e latte appena munto. Ricordo, in primavera, le corse a perdifiato sui sentieri che si snodavano tra i campi, i salti dai terrazzamenti e lultimo tratto di strada sterrata che percorrevamo per giungere alla vecchia scuola elementare. Per quella famosa festa la mamma mi aveva lavato, stirato e inamidato, un vestitino bianco a fiorellini e, nei giorni precedenti levento, inscenai due o tre prove di acconciature decidendo, infine, per un nastro azzurro a trattenere i capelli sciolti sulle spalle. Allora li portavo lunghi. Santo cielo, quanto tempo trascorso da allora! Ma queste cose le ricordo ancora nitidamente e se mi sono tornate alla mente, lo devo proprio a lui, a quellamico tornato dal mio passato a riportarmi questo fresco frammento di un puzzle dimenticato nel cassetto. A quella festa era stato invitato anche Tommy che era, si fa per dire, il mio fidanzatino di allora. Non appena

Tommy! E subito alla mente si affacciarono gli anni della mia infanzia, quelli che seguirono il trasferimento nella nuova abitazione quando, al seguito di mamma e pap, finalmente andammo a vivere in un appartamento di tre stanze con riscaldamento centralizzato e bagno incorporato. Un lusso sfrenato. Lo so, sembra incredibile oggi, ma allora erano molte le famiglie che, come la mia, vivevano ancora in case che non avevano il bagno. Il bagno o, meglio, il gabinetto ai tempi si trovava spesso in un locale esterno e si era costretti a condividerlo con gli altri inquilini ma torniamo a Tommy. Dopo la gioia di averlo ritrovato, scoprii che negli anni aveva sviluppato la

lasciargli completare la collezione, terminare quell'album amorevolmente riempito di figurine, di formazioni, di scudetti colorati tanto pieno da non restare pi chiuso, con le orecchie alle pagine consumate dal lungo sfogliare. Ma Pizzaballa non si trovava, ed io non lo vidi mai comparire a quella festa. Dimenticai l'episodio, o volli dimenticare. E dopo... ricordo i suoi rumorosi salti mentre scendeva le scale di casa sua - quattro a quattro - e quando veniva a sedersi sulla balaustra di pietra davanti all'entrata del condominio. Era taciturno, a volte scettico, spesso ironico, osservatore dei nostri giochi di bambine. Ma sempre cos assorto. Forse ancora pensava a Pizzaballa, chiss. Abbasso Facebook, preferivo l'oblio. O forse no, in fin dei conti a distanza di tanti anni stato bello rivedersi attraverso gli occhi di chi, allora, rappresent la prima pena damore. stato bello comprendere che non lo fece con lintenzione di ferire, che accadde soltanto perch eravamo tanto piccoli e perch allora un Pizzaballa qualunque era pi importante di qualsiasi altra cosa. Evviva Facebook!

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