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genetico, al 94% lo stesso, quanto nel modo in cui i geni sono usati: ovvero,
la “regolazione genica”, il complesso sistema che gestisce i geni,
accendendoli e spengendoli.
È la prima volta che qualcuno trova dei segni di selezione positiva tra le
regioni del codice DNA che governano lo sviluppo del sistema neurale. “Ë qui
che l'evoluzione ha perfezionato le performance genetiche”, dice Wray “che
hanno differenziato il cervello umano”.
Furono gli stessi Mary-Claire King e Allan Wilson - che, nel 1975, per primi
dissero che uomini e scimpanzè condividevano il 99% del corredo genetico -
a suggerire che le differenze andavano cercate nelle regioni regolatorie. Dalla
analisi effettuata dal team della Duke University, che ha comparato le
sequenze regolatorie delle tre specie usando come punto di riferimento il
genoma del topo, è emerso che le sequenze non-codificanti, in generale sono
evolute più rapidamente.
Per proseguire nella loro analisi genomica delle regioni regolatorie, Haygood
e colleghi dovranno adattare alcuni strumenti statistici in modo da affinare i
risultati. Che, tuttavia, non potranno in alcun modo aiutare a risolvere la
questione su come e quando i nostri antenati comuni si sono separati
nell'albero della vita.
La complessità cellulare e funzionale può essere spiegata in gran parte,
secondo una ricerca della University of Toronto pubblicata su Genome
Biology, da come i geni, e ciò che producono, viene regolato.
In particolare, gli autori della ricerca hanno scoperto che l'espressione genica
è molto più regolata di quanto si pensasse, specie quella relativa al sistema
nervoso.
Le nuove scoperte sono attribuibili in parte alla potenza del nuovo strumento
messo a punto da Blencowe con i colleghi Brendan Frey, professore al
Department of Electrical and Computer Engineering, e Timothy Hughes, del
CCBR, che contiene speciali “microarrays”, o “chip genetici”, e algoritmi che
consentono la misurazione simultanea di migliaia di diverse espressioni
geniche cellulari.