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biotech, con implicazioni nei trattamenti del cancro, del diabete e dei disordini mentali.
Il "MicroRNA", o "miRNA", fino a dieci anni fa era scarsamente considerato. Nel 2001
cominciarono ad essere pubblicati i primi lavori sull'argomento di un certo rilievo. Nel
2004, le nuove scoperte sul miRNA figuravano su almeno 200 pubblicazioni scientifiche,
secondo il database del giornale online della National Library of Medicine.
Quest'anno, sono stati pubblicati dozzine di studi che riguardano il miRNA in piante, umani
e altri animali. Ricercatori della New York University School of Medicine hanno scoperto un
miRNA che regola lo sviluppo cerebrale del pesce-zebra. Ricercatori della Stanford
University hanno collegato un miRNA allo sviluppo di globuli sanguigni, una scoperta che
potrebbe avere implicazioni per malattie come la leucemia. Ricercatori giapponesi hanno
associato un miRNA alla resistenza all’HIV di pazienti malati di AIDS, e questi sono solo
alcuni esempi. I ricercatori hanno stimato che potrebbero esserci tra 200 e 1.000
microRNA.
Il range è così ampio perché i miRNA sono così piccoli che è molto difficile individuarli.
Gary Ruvkun, ricercatore della Harvard University e pioniere delle ricerche sul miRNA, ha
definito queste sottili entità “l'equivalente biologico della materia oscura”, poiché sono
dovunque ma è molto difficile rintracciarle. In un lavoro pubblicato su Cell, David Bartel,
della New York University School of Medicine, ha azzardato l'ipotesi che i microRNA
potrebbero regolare il 30% di tutti i geni umani.
“Si è aperta una sorta di battaglia commerciale tra chi investe nelle ricerche sul miRNA,
che è un fenomeno naturale del corpo umano, e chi in quelle sull’ RNAi, che invece è
artificiale e viene iniettato nelle cellule (anche se qualche ricercatore sospetta che
avvenga naturalmente nel corpo)”, dice Scott Hammond, professore di Biologia Cellulare e
dello Sviluppo alla University of North Carolina di Chapel Hill. “Il miRNA viene dai nostri
stessi geni, mentre l'RNAi viene da trasposoni e virus, che normalmente cerchiamo di
eliminare”, dice Slack.
Per approfondire gli studi sui miRNA, gli scienziati necessitano ora di nuove tecnologie per
poterli osservare in modo più dettagliato, date le loro ridottissime dimensioni. Alcune
promettenti applicazioni stanno già emergendo. Ad esempio, la compagnia biotech U.S.
Genomics, con sede vicino a Boston, ha messo a punto il “Trilogy 2020 Single Molecule
Analyzer”, un analizzatore molecolare progettato proprio a tale scopo, che dovrebbe
sostituire le tecnologie attualmente utilizzate, come la PCR (Polymerase Chain Reaction).
MicroRNA - Wikipedia
Yale University
Harvard University
US Genomics
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