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4/2013
PRODURRE QUESTO GIORNALE COSTA 0,75 EURO QUELLO CHE DATE IN PI IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE
QUALSIASI RICHIESTA AL DI L DELLOFFERTA LIBERA NON AUTORIZZATA
APRILE CON: GIOvANNI TIZIAN, ANTONELLA BECCARIA, mATTEO IORI, FEDERICO mANZONE
Dal 1993, il giornale di strada di Bologna fondato dalle persone senza dimora
lultima
puntata
4
13
Piazza Grande
Giornale di strada di Bologna fondato dalle persone senza dimora
TeNDeRe uN gIoRNALe megLIo Che TeNDeRe uNA mANo
COMITATO EDITORIALE Jacopo Fiorentino, mauro Sarti
DIRETTORE EDITORIALE Leonardo Tancredi
direttore resPonsaBile Bruno Pizzica
stamPa Industrie grafche galeati
Registrato presso il Tribunale di Bologna il 15/09/1995 n6474
redazione
Via Corazza 7/8 40128 Bologna, tel. 051 342328, fax 051 3370669
www.piazzagrande.it | redazione@piazzagrande.it
CaPoredattore Laura Pasotti
Consulenza editoriale Agenda (www.agendanet.it)
ProGetto GrafiCo Fabio Bolognini
distriBuzione
Redazione Piazza grande
in redazione
eva Brugnettini, erika Casali, Alice Facchini, Francesca mezzadri,
Salvatore Pio, mauro Sarti, Igor Sartoni, Donato ungaro.
Hanno CollaBorato a questo numero
Antonella Beccaria, Annalisa Bolognesi, Claudio Cannistr, Sara
Carboni, mariangela Celiberti, marika Di Cristina, giulio Ferrante,
giorgia gruppioni, gruppo fotografco Bandiera gialla, edwige mar-
chegiano, Francesco mele, Francesco montori, gianluca morozzi,
Sara Pellican, Andrea Prandini, Simonluca Renda, Carmine Roccia,
Paola Sapori, Davide Sorci, marco Tarozzi.
gerenza
In copertIna
L
o SCoRSo 11 mARzo IL goVeRNo uNgheReSe hA VoTATo uN emeNDAmeNTo Che INSeRISCe
NeLLA CoSTITuzIoNe IL ReATo DI SeNzA DImoRA. Le PeRSoNe CoSTReTTe A uSARe LuoghI
PuBBLICI PeR oVVIARe AL PRoBLemA DI NoN AVeRe uNA CASA IN CuI VIVeRe RISChIANo muLTe
PeSANTISSIme e LA ReCLuSIoNe. QueSTo PRoVVeDImeNTo DeL goVeRNo uLTRANAzIoNALISTA e AuTo-
RITARIo guIDATo DA VICToR oRBAN FA PARTICoLARmeNTe ImPReSSIoNe A uN gIoRNALe Come PIAzzA
gRANDe, Che DA VeNTANNI SI oCCuPA DeLLA TuTeLA DeI DIRITTI DeLLe PeRSoNe SeNzA DImoRA, e
Che PRoPRIo AL TemA DeLLA CRImINALIzzAzIoNe DeLLA PoVeRT hA DeDICATo CoLoNNe e CoLoNNe.
SemBRA eSSeRe LA TeTRA mATeRIALIzzAzIoNe DI FANTASmI APPARSI TRA Le RIghe DI oRDINANze Co-
muNALI, LeggI SuLLA SICuRezzA e PRoCLAmI eLeTToRALI IN TANTe CITT ITALIANe, BoLogNA INCLuSA.
CeRTo Le oRDINANze ANTI-BIVACCo DeLLe gIuNTe VITALI e guAzzALoCA e LACCANImeNTo CoNTRo
Rom e LAVAVeTRI DeL SINDACo CoFFeRATI NoN SoNo NeANChe PARAgoNABILI ALLA FeRoCIA DeLLA
Legge uNgheReSe, FoRSe PI gIuSTIFICABILe IL PARAgoNe CoN I PRoVVeDImeNTI DI ALCuNI SINDA-
CI DeL NoRD eST CoNTRo mIgRANTI e SeNzA DImoRA, mA PI PeR L eFFeTTo-ANNuNCIo Che PeR
LA LoRo ReALe APPLICAzIoNe. IL goVeRNo uNgheReSe hA PeRSeguITo LoBIeTTIVo DeLLA CRImINA-
LIzzAzIoNe DeI SeNzA DImoRA CoN oSTINATA DeTeRmINAzIoNe: gI ALLA FINe DeL 2010 uN emeNDA-
meNTo CoNSeNTIVA AI ComuNI DI ALLoNTANARe Le PeRSoNe Che uSAVANo SPAzI PuBBLICI Come DI-
moRA; NeL 2011 DIVeNTAVA Legge NAzIoNALe CoN LINTRoDuzIoNe DI uNA muLTA DI 135.000 FIoRINI,
PARI A oLTRe 400 euRo, IN ALTeRNATIVA AL CARCeRe. NeL 2012 LA CoRTe SuPRemA hA CoNSIDeRATo
INCoSTITuzIoNALe LA Legge, mA oRBAN NoN SI ARReSo eD ARRIVATo A moDIFICARe LA CoSTITu-
zIoNe PuR DI oTTeNeRe IL Suo RISuLTATo. QueSTuLTImo PASSo QuINDI IL CuLmINe DI uNA CAmPA-
gNA LegISLATIVA e meDIATICA CoNDoTTA CoNTRo IL gRuPPo DI PeRSoNe PI DeBoLe e INCAPACe DI
DIFeNDeRSI, mA Che PI DI ogNI ALTRo ReNDe eVIDeNTe I PRoBLemI DI uN PAeSe: uNA PeRSoNA SeN-
zA DImoRA, SoLo CoN LA SuA PReSeNzA IN STRADA, moSTRA IN PIeNo Le DISFuNzIoNI DI uN moDeL-
Lo SoCIALe e PoLITICo Che CoNTINuA A geNeRARe PoVeRT. SemPRe DI PI, Come oRmAI SAPPIAmo
BeNe. Se LACCANImeNTo DeL goVeRNo mAgIARo PeR FoRTuNA ANCoRA uNICo e ImPARAgoNABILe
A QuANTo ACCADe IN ALTRI PAeSI euRoPeI e IN ITALIA, LASPeTTo Che SuSCITA INQuIeTANTI SImILI-
TuDINI PRoPRIo QueLLo SImBoLICo. LA Legge DI oRBAN PARLA ALLo STomACo DegLI uNgheReSI,
moSTRA IL PugNo DuRo CoN ChI gI SCIVoLATo oLTRe LA CoNDIzIoNe DI LAVoRAToRe PoVeRo e
ANChe DI DISoCCuPATo e mARCA LA DIFFeReNzA TRA uN NoI e uN LoRo. uNA SCoRCIAToIA Che
eVITA IL PeRCoRSo DeLLANALISI, DeL DIALogo e DeL CAmBIAmeNTo DI RoTTA, uN RImeDIo ImmeDIATo
NeLLe SITuAzIoNI DI CRISI. eD PRoPRIo LA DIFFICILe SITuAzIoNe eCoNomICA e Lo STALLo PoLITICo
Che ReNDoNo I FANTASmI uNgheReSI uN Po PI SPAVeNToSI ANChe PeR NoI. FeANTSA, LA FeDeRA-
zIoNe euRoPeA DeLLe oRgANIzzAzIoNI ImPegNATe CoN I SeNzA DImoRA, DI CuI PIAzzA gRANDe
PARTe, hA FATTo SeNTIRe DA SuBITo LA SuA PRoTeSTA. uRgeNTe Che NoN ReSTI uNA VoCe ISoLATA.
(leonardotancredi@piazzagrande.it)
editoriale/
Fantasmi ungheresi
p LeoNARDo TANCReDI
il volto in copertina
quello di Bogdan. la sua
storia raccontata alle
pagine 4 e 5. la fotogra-
fa di matteo turra del
Gruppo fotografco di
Bandieragialla.
f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f
aBBonati
e contenti
Aiuterai a sostenere i diritti dei senza dimora e contriburai a far
conoscere Piazza Grande e i suoi temi a chi ti sta intorno.
VERSAMENTO SU C/C POSTALE c/c 54400320 intestato a Associa-
zione Amici di Piazza Grande Onlus. Causale Abbonamento.
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Causale Abbonamento.Banca UGF fliale Indipendenza. IBAN: IT80
D031 2702 4100 0000 0110 726 (oppure scrivi una mail a redazione@
piazzagrande.it).
2013: regala o regalati una sottoscrizione!
OBIETTIVO
BOLOGNA
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 ( conv. in L27/02/2004 N.46) ART. comma 2 DCB - Bo (Num. 2) per Poste Spa
12/12-01/13
k0bukk uS10 6l0kNAL C0S1A 0,TS uk0 uLL0 Ch bA1 lN l lL 6uAbA6N0 bL blffuS0k
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f010k0k1A6 C0N: vA 8ku6N11lNl, lN0 CACuCCl, MlLNA MA6NANl
6lAMlk0 kl60Sl, MAkC0 1Ak022l, b0NA10 uN6Ak0, SlM0NA vlNCl
Dal 1993, il giornale di strada di Bologna fondato dalle persone senza dimora
UNA
CASA
PER LA
FAMIGLIA K 2/2013
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Dal 1993, il giornale di strada di Bologna fondato dalle persone senza dimora
LUCIO
CANTA
ANCORA
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 ( conv. in L27/02/2004 N.46) ART. comma 2 DCB - Bo (Num. 2) per Poste Spa
3/2013
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MAk20 0N: MAk0 ALMANN0, kNS10 ASSAN1, bN1, MAk0 6ulbl,
MAk1A Sul 1u8l, lkfkANS0 A0bA, MlhL 0Ml,
1k ALL6kl kA6A22l M0k1l, L0 S1A10 S0lAL
Dal 1993, il giornale di strada di Bologna fondato dalle persone senza dimora
Si chiama the sound of
silence ed la fotografa
che ha vinto il Contest
Fotografco organizzato
da Scorp Bologna per
sostenere Piazza grande
nella raccolta fondi per
trovare una casa alla
Famiglia K.
The sound of silence
012345678910111213141516
L
a famiglia K. si trasferir presto
nellappartamento di via Tosca-
na, la prima casa affttata a Piaz-
za grande da un privato. In un mese
lassociazione riuscita a raccogliere
7.777 euro per aiutare la prima famiglia
accolta in un dormitorio bolognese al-
lestito per il Piano freddo dal Comune.
grazie ai fondi raccolti, il signor K ha ora
la sicurezza di un tetto sotto il quale vi-
vere e la possibilit di poter progettare
un futuro migliore. Fortunatamente per
Ruma i giorni diffcili trascorsi allinter-
no del dormitorio sono lontani.
Sulla scia dellimportante risultato rag-
giunto, Piazza grande, grazie al fnan-
ziamento della Fondazione del monte,
crea Tutti a casa unagenzia sociale
per lafftto. Il progetto ha lo scopo di
ridare alle persone senza dimora una
piena dignit abitativa, fornendo allo
stesso tempo un supporto psicologico
e sociale. Lobiettivo di Tutti a casa -
afferma Alessandro Tortelli, presidente
dellassociazione - rivolgersi al mer-
cato immobiliare privato per risponde-
A
qualche settimana dal 4 marzo,
giorno del concerto tributo a Lu-
cio Dalla e di quello che sarebbe stato
il suo settantesimo compleanno, la citt
e il nostro giornale tengono viva latten-
zione sul ricordo del cantautore. mentre
continua la mostra fotografca allestita
a staffetta nelle vetrine di via DAzeglio,
quasi a segnare la traccia del passaggio
di un grande artista vicino e tra la gen-
te, ricordiamo le quattro ore di musica
in piazza maggiore, con la presenza sul
palco dei maggiori nomi della canzone
dautore italiana e la partecipazione di
marco Alemanno che da una fnestra
del Palazzo dei Notai ha recitato tutta la
vita e brani di Roberto Roversi. gianni
morandi nel saluto fnale a Lucio a e alla
piazza ha ricordato che Piazza grande
anche un giornale venduto in strada da
persone in diffcolt. Lo ringraziamo per
il suo riconoscimento. grande succes-
so hanno avuto
anche le inizia-
tive di Piazza
grande: abbia-
mo annuncia-
to allindomani
del concerto la
vendita di cir-
ca 3.000 copie
del l edi zi one
speciale del gior-
nale e stiamo mettendo a punto in que-
sti giorni una versione digitale del nume-
ro dedicato a Dalla, una app scaricabile
su tablet e smartphone con i contenuti
delledizione cartacea arricchiti da con-
tributi multimediali. Alcune delle inter-
viste alle nuove leve di cantautori ita-
liani potranno
essere ascoltate
attraverso fle
audio: le voci di
marta sui tubi,
Lo Stato Socia-
le e Tre allegri
ragazzi morti
racconteranno
il loro rappor-
to artistico con
Dalla. Sar disponibile anche laudio
dellintervista in cui marco Alemanno
parla dei progetti artistici realizzati e an-
f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f f
Dalla, dal numero speciale a una app per ricordarlo
cora in cantiere con quello che era il suo
compagno di vita e spiega quale fosse
la visione del cantautore della sua cit-
t. Inoltre, in un oroscopo particolare, si
potranno vedere i video di alcune can-
zoni associate ai segni zodiacali. Altri vi-
deo riguarderanno la partecipazione di
Pif al Laboratorio di giornalismo socia-
le e le interviste realizzate nellambito
del Laboratorio per linchiesta Bologna
a tre piazze.
Lapp, scaricabile gratuitamente, ver-
r pubbblicata nel mese di maggio.
una sperimentazione importante per
la storia di questo giornale che abbia-
mo voluto legare al nome del personag-
gio al quale dobbiamo il nostro nome.
(redazione@piazzagrande.it)
Tremila le copie del giornale vendute durante il concerto del 4
marzo. Ancora in corso la mostra nelle vetrine di via dAzeglio
la casa una cosa seria
re a un problema sociale della nostra
citt: lemergenza casa. Lassociazione
si propone di costruire, sul modello del-
le esperienze gi sperimentate e diffu-
se allestero, unagenzia sociale inspira-
ta allapproccio housing frst. Questo
metodo, inventato nel 1992 dallo psi-
chiatra newyorkese Sam Tsemberis, ha
ottenuto subito un grande successo per
gli ottimi risultati raggiunti che garanti-
scono, nel lungo periodo, una riduzione
dei costi per lamministrazione pubbli-
ca. Nel 2010 il governo di Barack oba-
ma ha pubblicato il Piano Strategico
dellAmministrazione Federale per pre-
venire e contrastare la povert estrema
(opening Doors. Federal strategic plan
to prevent and end homelessness),
ispirato ai Programmi di housing First.
Sempre nel 2010 la Commissione euro-
pea ha avviato una sperimentazione dei
Phf in cinque citt europee, Amsterdam,
Budapest, Copenaghen, glasgow e Li-
sbona. In Italia invece lhousing frst
ancora una petizione di principio e non
esiste alcuna sistematica sperimentazio-
p RoBeRTo moRgANTINI
ne di questa strategia. Lagen-
zia Tutti a casa contatta di-
rettamente il proprietario di
casa privato e gli offre di afft-
tare la sua propriet. Da que-
sto momento Piazza grande
diventa laffttuario uffciale,
che paga direttamente lafft-
to dellappartamento e garan-
tisce la conservazione della
qualit delledifcio. In questo
modo tutte le problematiche
che generalmente ricadono sul
proprietario di casa diventano
competenza dellAgenzia So-
ciale. Lagenzia sceglie gli inquilini, si
occupa di tutte le pratiche amministra-
tive e burocratiche, raccoglie gli afftti,
si occupa della piccola manutenzione
dellappartamento. Piazza grande offre
inoltre un lavoro sociale a supporto de-
gli inquilini affnch siano in grado di
sostenere lafftto. Il cuore della missio-
ne appunto quello di aiutare le per-
sone che vivono in una condizione di
povert e sradicare il fenomeno dellho-
melessness. Sono ancora molte purtrop-
po le famiglie che come quella di Ruma
sono state travolte dallemergenza casa
e sono alla ricerca di un posto dove vi-
vere. Per questo motivo Piazza grande
cerca casa, attraverso il sito web www.
tuttiacasa.eu possibile contattare di-
rettamente lassociazione e compilare la
richiesta per poter mettere in afftto il
proprio appartamento.
(redazione@piazzagrande.it)
p eDwIge mARChegIANo
grazie alla campagna di raccolta fondi, Ruma e la sua famiglia,
dopo i diffcili giorni in dormitorio, avranno un alloggio. ora
Piazza grande punta ad aiutare altre famiglie in diffcolt
q|
sotto, una delle cartoline della
campagna una casa per la famiglia K
Al via il progetto Tutti a casa, lagenzia sociale per lafftto
q|
sotto, Capodanno 1998. Jam
session per le vie del centro. foto
studio fn Paolo ferrari e Camera
Chiara foto luciano nadalini
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ho
giocato per molto tempo. Adesso voglio pensare di aver smesso defnitivamente. Cos
Petric-Bogdan Salariv, 26 anni, inizia il suo racconto. In Romania avevo una vita bellis-
sima: una moglie, una casa, un bambino. gestivo un negozio. ma il gioco dazzardo mi ha
fatto perdere tutto: ero sempre depresso, sempre stressato, sempre nervoso. Sono fnito in
strada. L ho pensato: Peggio di cos, non pu andare. e cos ho deciso di rialzarmi e ricominciare a vivere.
oggi non ha problemi a raccontare la sua vita, e addirittura vuole che il suo nome compaia per esteso. Aveva anche
pensato di aprire un blog: Volevo raccontare quello che si prova quando stai giocando. Forse c qualcuno che, aven-
do appena cominciato, si riconosce nella mia storia e viene messo in guardia. Bisogna essere consapevoli del pericolo
che si corre. La storia di Bogdan inizia quando era giovanissimo, a 20 anni. in giro con degli amici, gli restano 5 euro
in tasca. Alcuni tentano la fortuna alle slot machine: Dai provo anchio!. I 5 euro magicamente diventano 50. ho
offerto la birra a tutti, e ho pensato: Che bella la vita! cos che ho cominciato. La settimana dopo gioca di nuovo, e
vince ancora. Cos, va alle slot machine sempre pi spesso. Naturalmente, con il tempo la fortuna gira: Quando inizi
a perdere, tenti sempre di recuperare giocando di pi. ma di fatto non riesci mai a riprendere quello che hai perso.
I 5 euro iniziali diventano 50, poi 100. Appena ha soldi in tasca, Bogdan li va a giocare, a qualsiasi ora del giorno.
Quando la dipendenza diventa seria, ritira dalla banca anche 5.000 euro alla volta. Con il tempo, prova anche altri
giochi: scommette sulle partite di calcio, sugli incontri di pugilato. Quanti soldi hai perso? Scossa la testa: Tantissimi,
Lavoro, casa, famiglia. Il gioco gli ha portato via tutto. Dalla Romania allItalia per lavo-
rare e ricominciare. e poi la strada. Che stata la sua salvezza. Da otto mesi, Bogdan
non gioca pi e vive in una comunit. Il suo desiderio? Riuscire a pagare gli alimenti
alla moglie e al fglio. Per stare davanti lui, devo essere io per primo un uomo
p ALICe FACChINI
ultima
puntata
l
InchIesta
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Quanti sono i giocatori in emilia romagna? tre milioni e mezzo di persone, l87% della popo-
lazione contando chiunque abbia giocato almeno una volta in un anno. sempre rispetto alla
popolazione complessiva, gioca tre volte a settimana il 14% mentre il 12 dedica pi di tre ore
a settimana al gioco.
chi invece definibile come giocatore problematico l1,4% degli emiliano-romagnoli, cio
60 mila persone messe in forte difficolt dal gioco dazzardo.
il 63% dei giocatori sono uomini, con forti differenze per gioco: dall80% di uomini per le mac-
chinette da bar alla sostanziale parit per i gratta e vinci. uomini e donne sono accomunati dal
giocare tanto pi quanto meno si ha: addirittura il 66% dei disoccupati gioca dazzardo e co-
munque il 56% complessivo del ceto medio - basso cede alla tentazione.
in crescita il fenomeno anche tra i giovanissimi: il 14,3% dei ragazzi dai 10 ai 19 anni il 14,3%
a rischio. nel complesso in gioco dazzardo se ne va il 3% della ricchezza della regione, pari
a 3 miliardi e mezzo di euro giocati annualmente.
(fonti coordinamento nazionale gruppi per giocatori dazzardo, centro papa Giovanni XXiii di
reggio emilia, inchiesta Bandiera Gialla Fino allultima puntata: il gioco dazzardo come nuova
dipendenza in emilia-romagna) (redazione@piazzagrande.it)
i numeri del gioco in emiliA-romAgnA
Sono circa 3,5 milioni le persone che hanno giocato almeno una volta, 60 mila i
problematici. ogni anno vengono giocati 3,5 miliardi di euro
viveva in strada. ha capito come muoversi in citt, dove trovare i vestiti, le scarpe,
un pasto caldo e magari un posto letto in un dormitorio. Piano piano ha imparato
litaliano. stato cos che ha smesso di giocare. La strada in un certo senso sta-
ta la mia salvezza. Sarei potuto tornare in Romania, ma avrei rifatto gli stessi errori.
Cos, mi sono costretto a rimanere per strada, per imparare la lezione. Questa caduta
stata unopportunit di ricominciare: nessuno mi ha aiutato, ho fatto tutto da solo,
e sono riuscito a crescere.
Da circa otto mesi Bogdan ha smesso di giocare. Si creato un gruppo di amici, ha
imparato litaliano. in cura da una psicologa, che lha aiutato a superare la sua di-
pendenza. Inizialmente, non credevo che mi potesse aiutare. Invece stata bravissi-
ma, e soprattutto ha saputo ascoltarmi. Con lei, ho capito che fno a quel momento
non avevo mai ascoltato nessuno veramente. Cos, ho iniziato anchio ad ascoltare
gli altri. Da un mese Bogdan, vive in una comunit, nella parrocchia SantAntonio di
Savena. ho conosciuto un prete che portava i panini in stazione. Io gli sono sembra-
to diverso, mi ha conosciuto piano piano. ha visto che sono non lo so cosha visto,
ride. Comunque, mi ha fatto la proposta di andare a dormire l con loro. Si tratta
di una comunit di 15 ragazzi che lavorano o studiano. Insieme hanno organizzato la
serata Arte migrante allArteria, il 18 marzo: ognuno esprime la propria cultura e la
propria storia, attraverso performance artistiche. Bogdan ad esempio balla il tango.
un modo di stare insieme diverso, senza tenere conto della classe sociale e della
nazionalit. Vogliamo dimostrare che siamo tutti uguali: anche un ragazzo che sta per
strada pu cantare una canzone in modo magnifco, larte non ha barriere.
Se gli si chiede come vede il suo futuro, non risponde. Vuoi tornare a casa? A casa
chi lo sa dov una casa!. Sa solo che vuole riuscire a pagare gli alimenti alla sua
famiglia, e che vuole rivedere suo fglio, prima o poi.
Per poter stare davanti a lui, innanzitutto c bisogno che io per primo sia un
uomo.
(redazione@piazzagrande.it) f
tantissimi. Con la famiglia e gli amici, cerca continuamente scuse per giustifcare la
perdita di somme cos alte. Racconta delle bugie, ma non facile. un giorno dice che
ha fatto acquisti, un altro che lo hanno derubato, o che ha perso i soldi per strada,
un altro ancora che li ha prestati a qualche amico. La verit che ero io quello con
tanti debiti. un giorno, va in citt per fare delle commissioni. ha 200 euro in tasca,
ma gliene bastano 150. Pensa che i rimanenti 50 potrebbero diventare molti di pi,
e cos decide di giocare. Perde. Si gioca anche i restanti. Perde di nuovo. Va nel suo
negozio, prende altri 500 euro. gi tutto quello che aveva da fare era passato in se-
condo piano: deve recuperare quei soldi. Con quei 500 euro, inizia a vincere. offre
da bere agli amici, d mance spropositate alle cameriere. In qualsiasi bar andassi,
vincevo. Avevo 6.000 euro in tasca, anche di pi forse: non avevo tempo di contarli, il
mio cervello era gi impazzito. Quando vinci molti soldi, sono tutti disponibili con te:
gli amici ridono alle tue battute, le ragazze con le gonne corte ti si siedono in braccio.
Ti senti un grande, in realt non sei nessuno. ma piano piano Bogdan ricomincia
a perdere. Alla fne, si ritrova senza niente. Torna a casa, tutto sudato, con i capelli
bagnati. Questa volta, dice la verit a sua moglie: stato l che ha deciso di lasciar-
mi. Decide allora di trasferirsi in Italia, un anno fa. un amico mi ha detto: Vieni
con me. C una casa, un lavoro, ti pago 80 euro al giorno, e tutto sar pi facile.
Quando sono arrivato, per, le cose non sono andate cos. Non avendo un impiego
fsso, Bogdan guadagnava troppo poco, e tutto il suo stipendio era trattenuto per pa-
gare lafftto della stanza. molto spesso, non bastava neanche quello. ero venuto a
Bologna per lavorare, non per accumulare debiti. Cos, me ne sono andato. Senza
soldi, senza conoscere la lingua e senza una famiglia alle spalle, Bogdan fnito in
strada. Allinizio, aspettavo solo di morire. Poi dopo mi sono guardato intorno: ho
visto gli altri che vivevano in strada come me, uomini che stavano malissimo, sempre
ubriachi. Nella mia vita avevo fatto di tutto, avevo avuto molte possibilit e le avevo
buttate via. ho pensato: Davvero non riesco a sopravvivere? Dopo una sola settima-
na, gi mi arrendo?. Allora si guardato in giro, e ha seguito i passi di chi come lui
p ANDReA PRANDINI
InchIesta
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S
econdo il dossier Azzardopoli sti-
lato da Libera, nel 2011 il fatturato
legale del gioco dazzardo ha su-
perato i 76 miliardi di euro, da sommare
ai 10 miliardi di gioco illegale.
un mercato allettante con bilanci sempre
in attivo, che attrae gli occhi indiscreti
della criminalit organizzata. Le cosche
vi si sono inserite investendo i guada-
gni di estorsioni e spaccio nella gestio-
ne di sale bingo, sale scommesse e slot
machine, e imponendo le proprie rego-
le, obbligando altri esercizi commerciali
allinstallazione delle macchinette.
Proprio com emerso dalloperazione
Black monkey, che nel gennaio scor-
so ha portato allarresto del boss della
ndrangheta Nicola Rocco Femia e di
altre 29 persone, per un totale di 150 in-
dagati. Black monkey era unassociazio-
ne a delinquere ramifcata in tuttItalia,
dedita alla diffusione e gestione del gio-
co on line illegale, per decine di milioni
di euro di incasso, e alla commercializ-
zazione di apparecchi elettronici trucca-
ti. In questinchiesta, diretta dalla Dda
di Bologna, sono stati arrestati anche i
responsabili delle minacce di morte al
giornalista giovanni Tizian, che aveva
trattato diverse volte largomento sulla
gazzetta di modena, e che perci da ol-
tre un anno vive sotto scorta.
Di origine calabrese e con un padre uc-
ciso dalla ndrangheta nell89, Tizian
autore di gotica. Ndrangheta, mafa e
camorra oltrepassano la linea, un saggio
sulle mafe al Nord, e prosegue coraggio-
samente il suo lavoro anche nellindaga-
re gli intrecci fra il mondo del gioco e le
criminalit organizzate.
Nonostante il gioco sia stato liberaliz-
zato e legalizzato racconta Tizian lo
Stato non ha saputo stilare delle regole
chiare. Le mafe, che vivono di non re-
gole e di illegalit, sono quindi riuscite
a infltrarsi facilmente, rendendo questo
settore uno dei pi colpiti dalla penetra-
zione mafosa.
In questo modo nascono sempre pi at-
trazioni alla portata di tutti, come i Ca-
p SARA CARBoNI e gIuLIo FeRRANTe
Le mafe amano giocare sporco
sin Slot. Non veri e
proprio casin pro-
segue Tizian bens
strutture tutte colorate
presenti in ogni citt,
stracolme di videoslot
e videopoker, molte
volte gestite diretta-
mente dai concessio-
nari delle stesse mac-
chinette.
Potenzialmente un uni-
co soggetto, e quindi
anche la criminalit
organizzata, pu fare
capo a ogni fase della
fliera, senza darla in
gestione a terzi. Nono-
stante un mercato gi compromesso da
un passato burrascoso di denaro sporco
e bilanci passivi dei suoi casin storici,
lo Stato negli ultimi anni ha allargato le
liberalizzazioni, fnanziando al contem-
po campagne sul gioco responsabile.
una contraddizione evidente, forse mo-
Il rapporto tra gioco dazzardo e criminalit organizzata: ne par-
liamo con il giornalista giovanni Tizian minacciato di morte per
le sue inchieste sulle infltrazioni mafose al Nord
tivata dagli 8,7 miliardi di introiti che an-
nualmente incamera conclude Tizian
mentre uno Stato dovrebbe reinvestire
buona parte di questi soldi in politiche
sociali e per il lavoro volte a ridurre il
danno, fatto di cui dubito fortemente.
(www.ilblogos.it)
q|
sotto, la locandina della
campagna dellassociazione da-
sud per difendere il giornalista
Da
quinta a terza industria
nazionale nel giro di po-
chi anni, in mezzo a nomi
come Fiat, eni, Telecom e enel. e secon-
do dati recentissimi quelli di Netbet,
colosso del gioco online il Paese di-
venuto uneccellenza per volume daffari
nel 2012, con 15,4 miliardi di euro di gio-
cate solo su Internet. La penisola co-
stellata da qualcosa come 16.300 punti
vendita di giochi consentiti, 284 sale bin-
go, un migliaio di agenzie di scommesse,
41 ippodromi e 80 mila esercizi commer-
ciali in cui si pu giocare con dispositivi
elettronici. A questi si devono aggiunge-
re 120 mila addetti e 400 mila installato-
ri di macchinette, tra le quali primeggia-
no le slot machine (378.812) seguite da
pi recenti Vtl (le video lottery, 44.735).
Nel novero degli esercizi pubblici, inol-
tre, non ci vanno solo i locali con drappi
in velluto rosso o nero che si palesano
dalla sera alla mattina in tutte le citt
italiane, ma anche tabaccherie, edicole e
bar. Senza contare poi che le offerte per
gratta e vinci e lotterie istantanee (lan-
ciate anche a scopi solidaristici, alme-
no nelle intenzioni, come accaduto nel
2009 dopo il terremoto in Abruzzo) in-
seguono clienti in luoghi come uffci po-
stali e supermercati. Questi sono pochi
ma effcaci parametri per inquadrare il
gioco dazzardo che si vuole legalizzato,
cio sotto il diretto controllo dellAams,
lAmministrazione autonoma dei mono-
poli di Stato. Il forire anzi, il decupli-
carsi di offerte per scommettere risa-
le a una decina di anni fa abbondante,
quando il governo ha deciso di porsi in
concorrenza con la criminalit organizza-
ta per ridurne la portata e per incremen-
tare le entrate pubbliche (per quanto la
fetta dovuta allerario, proprio per fron-
teggiare lofferta illegale, sia calata nel
tempo dal 30,3 all11 %). ma i rapporti
dellantimafa dimostrano che la partita
persa, tanto al Nord quanto al Sud. Per
rendersene conto bastano ancora pochi
numeri che dimostrano come oggi il giro
daffari generato dal mondo dellazzardo
pari a 16 volte quello di Las Vegas. Inol-
tre, secondo Sogei, la societ tecnologi-
ca del ministero delleconomia e delle
Finanze, nel giro di una manciata danni
lincremento delle scommesse clande-
stine di 165 volte mentre quello delle
somme sequestrate ha toccato il picco
di pi 817%. qui che si annida la cri-
minalit organizzata, ndrangheta e ca-
morra in primis. Cosa nostra ha invece
registrato un parziale arretramento dopo
le inchieste degli anni ottanta mentre la
sacra corona unit, come per altri busi-
ness illegali, si presenta in ruoli subordi-
nati e in questo caso appare pi orien-
tata allo spostamento fsico dei giocatori
verso recenti lidi dellazzardo, come le
nazioni nate dalla frammentazione del-
la ex Jugoslavia (sono una sorta di tour
organizzati del malaffare). Infne per la
Calabria, a tenere i cordoni del settore al
Nord, sono i clan Valle-Lampada, man-
cuso, Condello, Pelle-gambazza e Libri-
zindato mentre per la mafa campana si
registra la presenza dei grasso (compar-
si anche in grosse inchieste che hanno
coinvolto big nazionali del gioco), Bido-
gnetti, mallardo e Schiavone.
* giornalista e autrice con emilio luzzi
di giochi non proibiti (imprimatur)
p ANToNeLLA BeCCARIA*
Lazzardo la terza industria del Paese
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16.300 punti vendita legali, 284 sale bingo, mille agenzie di scommesse, 41 ippodro-
mi e 80 mila esercizi commerciali. LItalia uneccellenza per volume daffari
InchIesta
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il caFF pi Buono
in un Bar senza slot
Sono ottocento i locali in tutta Italia che hanno detto no
alle macchinette, 26 solo a Bologna. Lidea lanciata da due
trentenni di Pavia con il sito www.senzaslot.it
L
a lotta alle slot machine passa dal
web e si accompagna al rito del-
la tazzina di caff, quello che ac-
comuna milioni di italiani ogni giorno.
Proprio pensando a questa abitudine e
al senso di normalit che il vizio del
gioco potesse ottenere nellambiente di
un bar, mauro Vanetti e Pietro Pace, due
trentenni di Pavia, hanno ideato e pro-
mosso il sito www.senzaslot.it.
Sia i proprietari che i clienti possono se-
gnalare i bar virtuosi, ossia che non
ospitano le macchinette mangiasoldi,
e sostenere cos loriginale iniziativa.
Il sito, lanciato lo scorso 20 febbraio, sta
riscuotendo un discreto successo: sono
800 le segnalazioni arrivate da ogni par-
te dItalia, in crescita giorno dopo gior-
no, circa 26 solo dalla citt di Bologna.
Lidea di questa web application nata
da una rifessione che riguarda il nostro
territorio, viviamo in una citt in cui ci
sono tantissime
slot racconta Pie-
tro Pace un gior-
no abbiamo det-
to: noi da oggi in
poi non vogliamo
che questi bar ab-
biano i soldi del
nostro caff, non
vogliamo che la
socialit legata al
caff arrivi a pu-
lire lambiente di
queste attivit, che non gradevole per
niente se ne consideriamo il target: la po-
vera gente, i pensionati o i disoccupati,
che sperano cos di cambiare la propria
vita. In realt il banco che vince sem-
pre. La motivazione per, non solo
questa: riguarda anche le attivit illecite
legate alle slot ma-
chine. Sappiamo
benissimo che que-
sto mercato si svi-
luppa su due strade
parallele: quella le-
gale e quella legata
alla malavita orga-
nizzata. utilizzare le
slot fnanzia questo
tipo di attivit ed
ci che noi voglia-
mo condannare,
conclude Pietro. Sul sito possibile non
solo trovare diverse informazioni sullini-
ziativa e suggerimenti per perorare la
causa, ma anche scaricare il logo da ap-
porre sulla vetrina del proprio bar. Ab-
biamo visto al tg un servizio su questo
sito e abbiamo deciso di iscriverci spie-
ga Stefania, titolare di un bar pasticceria
in via degli orti, presente su senza slot.it
Avevamo le macchinette qualche anno
fa. ma dopo aver subito tre furti abbiamo
deciso di eliminarle. Cera chi si fermava
al bar dalle 8 di mattina alle 7 di sera,
era quasi un lavoro. Inoltre le persone si
arrabbiavano se qualcuno le osservava,
se la slot si bloccava ed era necessario
chiamare lassistenza: avevano sempre
paura che volessimo imbrogliarle.
Lopera di sensibilizzazione sulle proble-
matiche legate alle slot machine attiva
anche su facebook e twitter, mediante la
pagina e il proflo legate al sito.
Lo slogan ormai virale: Il caff pi
buono, in un bar senza slot.
(redazione@piazzagrande.it)
Un addetto: Il lavoro sicuro, ma lambiente non positivo
Slot machine: macchina a gettoni. O come viene chiamata in gergo da noi italiani: macchina mangiasoldi. Capita che ogni tanto qualcuno si faccia una gioca-
ta per passare il tempo, o che si vedano persone incollate alle slot per ore, ma quasi mai ci simbatte in chi invece lavora a stretto contatto con quella realt.
Dipendenti di aziende che gestiscono un parco clienti, proprietari di bar o di sale da gioco, che ritirano gli incassi e danno supporto tecnico.
Le slot funzionano con un gestore di rete privato che le affanca (come il gruppo Sisal, ndr) e le schede al loro interno sono monitorate dal monopolio di
Stato spiega un addetto del settore che le pu visionare in qualsiasi momento.
Il lavoro per chi ritira gli incassi pu essere anche pericoloso per ovvie ragioni. Un giorno, un mio collega si fatto due chilometri con una pistola puntata
in faccia. Il rapinatore lo ha portato in campagna e gli ha preso tutto. Ad altri, il furgone stato aperto sotto casa durante la notte. Ormai, chi fa una rapina
in banca quanto potr prendere? Ed ecco che lattenzione si sposta altrove.
Anche il rapporto con i giocatori spesso teso, soprattutto nel momento in cui laddetto deve fare i conti mentre qualcuno ha appena smesso di giocare o sta
giocando. La gente non si fda perch noi rappresentiamo lazienda. Dovrebbero capire che la vecchia diceria di truccare le macchinette ormai leggenda.
I baristi non possono certo truccarle e il singolo noleggiatore non ha convenienza a farlo. I furbi vengono beccati in fretta. Ma per fortuna che con i nostri
clienti, invece, il rapporto disteso e di fducia. In generale, per, non certo un ambiente che trasmette positivit, anche se il lavoro un impiego sicuro.
E lo sono anche gli incassi dello Stato, se si pensa che le tasse pagate riguardano tutto il giocato e non solo le vincite. Quello che rimane viene poi diviso tra
il gestore del locale e lazienda di riferimento.
Ma conveniente ancora per un barista avere delle slot nel suo esercizio rispetto al passato? Lo , ma non certo come una volta. Io ho iniziato a lavorare a
cavallo tra il vecchio sistema e quello nuovo, quando lo Stato entrato nel business, attorno al 2004. Chi aveva delle slot, prima di quella data, ha guada-
gnato una fortuna. Era tutto ricavo in nero, o quasi. Le macchinette venivano richieste a unazienda che le piazzava e i guadagni venivano spartiti tra loro e
i gestori dei locali. Zero monitoraggio da parte del monopolio di Stato, quindi, quasi nessuna tassa pagata sugli introiti. Taroccarle in quel periodo era molto
pi facile. Ma adesso le slot sono passate anche al gioco on line. Chi vuole, pu staccare dal bar e andare a casa davanti al computer.
Per chi fa questo mestiere, imbattersi in situazioni snervanti e potenzialmente pericolose allordine del giorno. I contatti umani, in ogni senso, non manca-
no. Lunica volta che ho avvertito la necessit di dire qualcosa, stata anni fa. Vedevo sempre questa signora anziana giocarsi banconote su banconote. Mi
sono avvicinato e le ho suggerito di non spenderle cos e lei mi ha risposto che era sola e che cos passava il tempo. Ormai a Bologna trovi almeno una slot
per ogni bar e le sale da gioco stanno spuntando ovunque, ma la domanda si appianer prima o poi. O forse, la mia solo unopinione errata.
(redazione@piazzagrande.it)
p FRANCeSCo moNToRI
p mARIANgeLA CeLIBeRTI
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sotto, il logo della campagna senza slot
InchIesta InchIesta
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E
ntrando nellagenzia di scom-
messe si nota la folta presenza di
cartelli che ricordano Vietato in-
gresso e gioco a minori di anni diciotto
dall11/11/2012; i minorenni non ci sono
ma, guardandosi attorno, si osserva che
nel locale ci sono persone di ogni gene-
razione. Appesi ai muri si trovano i fogli
con le quote dei vari sport, in sala sono
posizionati grandi schermi in cui vengo-
no trasmessi gli eventi della giornata ai
quali si pu assistere anche accomodan-
dosi sulle apposite sedie. Alcuni piccoli
televisori agganciati al sofftto permetto-
no la visione delle quotazioni e dei risul-
tati riguardanti le gare ippiche. Infne ci
sono le casse dove i giocatori possono
fare la loro scommessa dettandola agli
addetti. gli scommettitori ippici presen-
ti sono, tranne qualche eccezione, pi
anziani di chi gioca negli altri sport, Io
giocare ai cavalli? No, l devi essere bra-
vo. Per se ci prendi vinci molto di pi
dice un ragazzo con una schedina calci-
stica in mano. giocare allippica pi
complicato che scommettere sugli altri
sport, devi saperne conferma un appas-
sionato. ma in sala non tutti scommetto-
no, ci sono tanti che sono qui per passio-
ne; seguono sui grandi schermi le corse
e, o, le partite e poi commentano con i
presenti i risultati. Le condizioni dellam-
biente variano in base alle gare: alcune
volte il clima rilassato, si guarda leven-
to, si parla dei risultati e poi, se si vuole,
si va a scommettere sulla competizione
successiva, altrimenti si continua a chiac-
chierare tranquillamente. Altre volte, in-
vece, c una frenesia incredibile: c chi
passeggia avanti e indietro aspettando di
vedere sui televisori il risultato della cor-
sa, altri sembrano addirittura stressati e
continuano a parlare nervosamente al te-
lefono, altri ancora attribuiscono la scon-
ftta al fato o a cause divine, e su questi
svaria a volte il loro turpiloquio. eviden-
ti differenze sorgono poi tra chi cliente
abituale e chi no: i primi si muovono a
proprio agio, parlano con tutti gli scom-
mettitori (a volte dispensando consigli su
cosa giocare) e discutono, anche molto
animatamente, con gli altri frequentatori
pi assidui. Passano il tempo giocando
pi volte e, alcuni, occupano tavolini e
sedie con fogli e, pochissimi, con compu-
ter portatili utili per verifcare i risultati
delle scommesse in tempo reale. Chi non
di casa, lo si riconosce subito, spae-
sato, cerca di capire quali giocate posso-
no essere vincenti prendendo i fogli con
le giuste quotazioni poi va direttamen-
te alla cassa senza consultarsi con altri.
Nel girone della sala corse
Questi soggetti non rimango-
no un granch nel locale, giu-
sto il tempo di fare la puntata.
entrano anche delle coppie a
tentare la fortuna, la maggior
parte delle ragazze per non
scommette, accompagna sem-
plicemente il fdanzato che, di
passaggio, gioca una schedina
al volo. Verso il tardo pomeriggio, inizio
serata, le corse ippiche volgono al termi-
ne e la sala, lentamente, si svuota. Chi
resta lo fa pi per guardare lo sport e per
Schermi con le quotazioni e poltrone da cui seguire le par-
tite. gente rilassata e persone stressate che parlano al tele-
fono. Cronaca di un pomeriggio nellagenzia di scommesse
rimanere in compagnia che per giocare.
Il via vai c stato tutto il pomeriggio, ora
ci si pu rilassare un po.
(redazione@piazzagrande.it)
p DAVIDe SoRCI
il gioco dazzardo on line si fa sempre pi frequente nel nostro paese,
per accorgersene basta notare la grande quantit di pubblicit che
lo sponsorizza. s, perch legale. come racconta luca (nome fitti-
zio), che ha cominciato a giocare nel 2007, giocare semplicissimo,
basta collegarsi a qualsiasi sito e avere una carta di credito o una
semplice prepagata. in tempi di crisi e forte impoverimento in molti
sono spinti a tentare la fortuna per cercare di guadagnare qualcosa.
Di siti internet che permettono di giocare ce ne sono a centinaia, ita-
liani e stranieri. in italia uno dei pi famosi per il poker pokerstar.
it ma esiste anche un sito della snai dove ci si pu sfidare proprio a
tutto, persino a una semplice briscola, racconta luca. ogni sito
continua guadagna per ogni partita una percentuale pari circa al
10%, una somma altissima se si pensa a quante centinaia di migliaia
di partite vengono giocate al giorno. insomma, un giro di soldi in-
credibile. se poi sei bravo la sponsorizzazione dietro langolo: il sito
ti paga lingresso a ogni partita e poi il guadagno si divide a met, a
quel punto diventa una vera e propria professione. sono tante le per-
sone che usano il gioco dazzardo come unica fonte di guadagno, ci
sono casi eccezionali, come quello che cita luca, di chris moneyma-
ker, un giocatore di poker statunitense, vincitore delle World series of
poker 2003. o Dario minieri, giovane italiano che ha abbandonato gli
studi di psicologia per dedicarsi al gioco on line e oggi pu arriva-
re a giocare movimenti di 60 milioni di euro in mezzora. il problema
per insorge quando si passa a giocare in maniera illegale. la dif-
ferenza che nel gioco illegale posso anche scommettere soldi che
non ho e indebitarmi, spiega luca. e da dove arrivano questi soldi?
Da un bookmaker, una persona che fa da garante, ti d i soldi, gio-
ca per te e prende una percentuale. insomma una sorta di usurario.
trovarlo semplice continua basta entrare in un circolo dove si
gioca e chiederne uno. il problema quindi spostarsi da quello
che viene definito gioco sportivo a quello cash in cui ci si giocano
molti soldi e il gioco cos si fa pesante, c gente che si gioca anche
7-8 mila euro al giorno, conclude luca.
(redazione@piazzagrande.it)
p mARIKA DI CRISTINA
lA nuovA fronTierA
on line
InchIesta
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M
atteo Iori da anni si occupa
del tema del gioco dazzardo
e delle problematiche che da
esso derivano. Conagga, lassociazione di
cui presidente, un coordinamento na-
zionale nato nei primi anni 2000, e uff-
cializzatosi nel 2004, per condividere le
buone prassi con cui approcciarsi al gio-
co dazzardo. Vi fanno parte diverse real-
t, strutture ed enti senza fni di lucro che
svolgono attivit dirette ai giocatori.
quali attivit svolge lassociazione?
Alcune con i giocatori: gruppi di auto-
aiuto, di trattamento con professionisti
esterni e di psicoterapia. Altre consisto-
no nello sviluppo di programmi di pre-
venzione e informazione rivolti a giovani,
impiegati nei servizi pubblici, esercenti o
forze dellordine e poi attivit di ricerca.
quali giochi danno pi dipendenza?
I giochi pi pericolosi hanno cinque ca-
ratteristiche. hanno temporalit diffusa,
possibile giocarvi 24 ore su 24, come
nei giochi online. Spazialit diffusa, pi
un gioco diffuso nello spazio pi pe-
ricoloso per la dipendenza. I casin sono
spesso lontani, per gli italiani non rap-
presentano un grande rischio. Presenta-
no forti stimoli visivi o sonori che ipno-
tizzano il giocatore, le slot machine, certo
pi coinvolgenti di una schedina del to-
tocalcio. escludono relazioni umane, la
presenza di altre persone spesso crea ini-
bizione e vergogna. e poi la possibilit di
rifarsi subito della perdita.
la crisi economica ha cambiato la fgu-
ra del giocatore e lapproccio al gioco?
La recessione ha determinato un aumen-
to degli giocatori. giocano maggiormente
persone con redditi bassi, con un lavoro
saltuario o precario. La percezione di un
futuro poco certo e una bassa scolarizza-
zione sono, spesso, fattori determinanti.
Il gioco compulsivo accompagnato dal-
la speranza che una grande vincita porti
a un cambiamento radicale della propria
vita. Paradossalmente, in contempora-
nea al crollo dei consumi, in Italia, si
registrato un grande aumento del fattu-
rato del gioco dazzardo, che nel 2011 ha
toccato i 79,9 miliardi.
lo stato come si pone nei confronti di
questa dipendenza?
un attore privilegiato. Attraverso poli-
tiche legate alla fnanziaria, sperando di
aumentare gli introiti, ha permesso la na-
scita di giochi sempre nuovi.
Che ruolo ha la pubblicit?
molto forte. A differenza di alcuni Paesi
stranieri, nei quali sarebbe vietata, si uti-
Precari, senza lavoro:
il gioco piace ai poveri
lizzano messaggi che danno la percezio-
ne di una vincita facile. In realt chi vince
facilmente il banco.
Chi fnanzia le cure dei malati di gioco
dazzardo compulsivo?
Attualmente nessuno. Lo Stato non ha
ancora riconosciuto nei Lea, Livelli es-
senziali dassistenza, il gioco dazzardo.
Il ministro Balduzzi, nel novembre 2012,
ha sviluppato una proposta di legge che
ne permetterebbe la cura gratuita attra-
verso usl e Sert, ma deve ancora essere
discussa. una grave mancanza quella
di un fondo di tutela economica per le
Regioni e per le usl.
Come dovrebbe essere un piano di in-
formazione effcace?
Dovrebbe essere sorretto da pi pilastri:
Persone a rischio e giochi pericolosi. Parla matteo Iori del Conagga
un piano
d i n f o r -
mazi one
nelle scuo-
le diretto ai giovanissimi e uno pi spe-
cifco riguardante le pubblicit, per evi-
tare i messaggi ingannevoli. Si dovrebbe
operare maggiormente nellinformazione
rivolta a gestori, baristi, a chi gestisce i
luoghi di gioco dazzardo. Persino i servi-
zi pubblici hanno pochissime competen-
ze nel trattamento dei giocatori dazzar-
do, essendo una dipendenza non ancora
riconosciuta. Linformazione dovrebbe
essere diversifcata a seconda dei sogget-
ti da formare. Il fne non proibire il gio-
co dazzardo ma limitarne la patologia.
(redazione@piazzagrande.it)
p gIoRgIA gRuPPIoNI
gli uomini, non soltanto alla roulette ma ovunque, non fanno altro che togliersi
o vincersi qualcosa reciprocamente scriveva Fedor Dostoevskij nel romanzo il
giocatore sul gioco dazzardo e le possibili drammatiche conseguenze. Il tema
un evergreen. La ribalta del web 2.0 e la possibilit di giocare on line non hanno
aiutato a contenere lespansione del fenomeno della dipendenze da gioco daz-
zardo o gioco dazzardo patologico come viene defnito dagli addetti ai lavori.
Se ne parlato con Daniele gambini, responsabile dellarea dipendenze patolo-
giche della usl di Bologna. una prima e importante distizione deve essere fatta
fra il concetto di gioco dazzardo che non ha nulla di patologico in s e per s
e invece il gioco dazzardo patologico - precisa - I soggetti che si rivolgono alle
nostre strutture sono persone per le quali il gioco va oltre. Si parla di dipenden-
za senza sostanze poich in alcuni aspetti quella da gioco analoga a una di-
pendenza da sostanze, specie per quanto riguarda la complicazione dei rapporti
personali. un dato senzaltro allarmante. I soggetti, nei casi pi gravi, arriva-
no a investire la maggior parte del proprio tempo a giocare e a trovare risorse
economiche per giocare ancora. C chi contrae debiti con i parenti e chi entra
in contatto con gli ambienti dello strozzinaggio, dellusura, della truffa o addi-
rittura arriva a commettere atti delittuosi per rimediare denaro per da giocare.
uno scenario agghiacciante insomma. Come se non bastasse esiste una casisti-
ca che dimostra come spesso, a causa dei problemi fnanziari legati al gioco, le
persone possano sviluppare forme di depressione pi o meno gravi. Sui metodi
di intervento il panorama chiaro. Il Sert ha strumenti che ha sviluppato nel
corso degli anni trattando dipendenze da stupefacenti e che si sono dimostrati
effcaci anche in questi casi - afferma gambini - Parliamo di sostegno psicologico
e socio-educativo, coinvolgimento nel programma daiuto dei familiari e gruppi
di auto-mutuo aiuto. Questultimo si dimostrato allaltezza del problema. A
Bologna esistono due gruppi di giocatori dazzardo anonimi con cui il Sert col-
labora e a cui si possono rivolgere le persone in diffcolt. Sulle cause che por-
tano a sviluppare questo tipo di dipendenza invece lanalisi pi complessa.
un incrocio di fattori come la predisposizione individuale, il contesto familiare e
quello sociale sembrano essere gli elementi da considerare. ma su questo anche
gli esperti del Sert non si sbilanciano in quanto il fenomeno ancora in fase di
studio. Acque poco chiare anche sulle possibili politiche di prevenzione. Lam-
pia disponibilit di contesti in cui giocare non favorisce la prevenzione anche se
secondo noi sono sempre e comunque alcuni soggetti particolari e predisposti a
sviluppare una dipendenza patologica. (redazione@piazzagrande.it)
p IgoR SARToNI
quAndo si vA olTre
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p DoNATo uNgARo
C
un gran silenzio a bordo del flobus che sto gui-
dando; improvvisamente sale un ragazzo e punta
una ragazzina sua coetanea. Ciao, posso cantarti
una canzone?. La poveretta prova a ignorarlo, ma lui troppo
educatamente insistente: e alfne acconsente.
Il buon Romeo inizia a cantare, ma la sua imbarazzata giuliet-
ta deve scendere alla prima fermata. La prossima volta che ci
vediamo, fnisco di cantartela. Alcune anziane hanno guarda-
to divertite la scenetta; e il ragazzo se ne accorge, iniziando a
chiacchierare con loro a voce talmente alta che tutti i passegge-
ri vengono coinvolti nel dialogo. Io mangio un sacco di frutta;
anche adesso, guardi quanta ne ho nello zaino e tira fuori i
suoi frutti offrendoli ai passeggeri, iniziando a mangiare un ba-
nana. mangiamo troppa carne, ci fa male; bisogna mangiarla
con moderazione, altrimenti ci ammaliamo.
Le donne iniziano a ragionare tra di loro, ricordano di quan-
do di carne non ce nera e la gente stava bene lo stesso. C
un sacco di nutrimento nella frutta e nella verdura. La donne
iniziano a parlare di cucina e lui si trova a proprio agio, anche
con le nonne della sua giulietta. I passeggeri uomini si sento-
no un po esclusi e lui trova la maniera di coinvolgerli: attac-
cando con la politica, per poi fnire sul consumismo. hanno
trovato la maniera di controllarci tutti; hanno inventato desi-
deri che non abbiamo mai avuto, per poterci cos condizionare
nei nostri fnti bisogni e trarre dai nostri capricci il loro torna-
conto.
Annuiscono tutti sullautobus; e gli ex sconosciuti del seggio-
lino accanto stanno dialogando tra di loro, partendo dai temi
lanciati come una manciata di semi dal ragazzo. ha proprio
ragione sentenzia a un bel momento una donna.
A un certo punto strollo col 14 e mi alzo per andare a riattac-
care le aste. Posso aiutarla? mi chiede lui. No, grazie; faccio
in un attimo rispondo sorridendo, nonostante la seccatura.
In centro il ragazzo scende, ma si dimentica a bordo il suo
bene pi prezioso: la pericolosissima cordialit verso gli sco-
nosciuti.
Roba da rischiare di contagiarci tutti!
(donatoungaro@piazzagrande.it)
Cordialit tra sconosciuti
non parlate al conDucente
U
no spazio di 108 mila metri qua-
dri con 26 strutture in unarea
che potrebbe essere un bellis-
simo parco: lex caserma Sani, in via
Ferrarese 199, di propriet del Demanio,
oggi in disuso e sotto presidio di Asia-
usb, lAssociazione inquilini e assegna-
tari dellunione sindacale di base. una
sorta di chiosco con striscioni appesi,
qualche vaso di fori e scatole accampate
tra tavolini e vecchie sedie: dentro oggi
ci sono dei ragazzi che ti spiegano per-
ch importante frmare la petizione per
lutilizzo di questo spazio abbandonato
a favore non solo dei senzatetto, ma del
quartiere. Il presidio c dal 27 gennaio:
al suo interno, iscritti allusb e studen-
ti che supportano il movimento e, come
ospiti, persone senza casa. Il presidio
nasce per dare informazione ai cittadini
in modo che, con un progetto di autoge-
stione, questo spazio possa essere utiliz-
zato da chi ne ha bisogno e per il bene
comune. Il progetto di Asia avanzato al
Comune e al Demanio, proprietario dello
spazio (dal valore di circa 42 milioni di
euro, rimasto invenduto dopo due aste
pubbliche), ottenere la concessione
gratuita della zona in cambio di un recu-
pero dallo stato di degrado nel quale ver-
sa. Al fanco di Asia si sono esposte altre
realt: Casaralta che si muove, Comitato
Parco Subito, ma anche anziani, abitanti
del quartiere disposti a impegnarsi nel-
la futura gestione di quello che potrebbe
diventare un grande parco con orti urba-
ni, spazi pubblici e giochi per i bambi-
ni. Asia-usb da un paio di anni ha deci-
so di intraprendere anche questa strada,
con loccupazione dello stabile in disuso
di via Achillini e dellex istituto Beretta,
poi sgombe-
rati. Per lex
caserma Sani
sono gi sta-
te raccolte pi
delle 300 fr-
me necessarie
per presenta-
re il progetto.
Ci sono circa 10 mila immobili sftti di
propriet comunale e sempre pi per-
sone senza dimora. Perch gente senza
casa e case senza gente non si unisco-
no per affrontare un problema comu-
ne?, spiegano da Asia. un primo passo
stato compiuto: a marzo un incontro
con il Comune c stato, anche se non era
presente il terzo soggetto in causa, il De-
manio. Come spiega Daniele Ara, presi-
dente del quartiere Navile: Si tratta di
una bella progettualit soprattutto quel-
la legata agli spazi verdi delle associazio-
ni del quartiere e c gi una trattativa
in corso con il Demanio che speriamo
vada a buon fne. Sar invece pi diff-
cile che vengano cedute le strutture abi-
tative che non sono pi agibili: sar una
strada molto pi lunga. Rispetto la forma
di lotta di Asia-usb ma credo che debba
avere unevoluzione per non creare ten-
sioni nel lungo periodo. Tra poco fni-
r anche il Piano freddo e molte persone
si riverseranno per strada, senza contare
il numero di sfollati che con la crisi au-
menter, spiegano da Asia. Siamo qui
anche per palesare la contraddizione che
creano questi 108 mila metri quadrati
pubblici abbandonati e che favoriscono
ci che si cerca di combattere ogni gior-
no: degrado e criminalit.
(redazione@piazzagrande.it)
p CARmINe RoCCIA
In
questo periodo di crisi e incertez-
ze economiche, politiche e socia-
li, molti eventi si sono susseguiti, che
noi tutti conosciamo.
un pensiero mi ritorna alla mente, una
rifessione di un saggio poeta latino, vis-
suto intorno al 90-50 a.C. poco ricorda-
to e conosciuto: Tito Lucrezio Caio, che
diceva nel suo de rerum natura: il breve
canto del cigno pi gradito del prolun-
gato gracchiare dei corvi.
molti corvi hanno gracchiato, appolla-
iati come spauracchi sui rami, attenti e
voraci.
Non sono riuscito a discernere nessun
canto di cigno nellimmenso frastuono!
o, devo dedurre, che il cigno ha uno sco-
po preciso quando lancia il suo canto, lo
fa per amore e per gioia e in questi tri-
sti tempi ha avuto poche occasioni per
farlo, perch lamore e la gioia sono un
sentimento raro da provare.
unepoca in cui la religione fnita nelle
mani di intriganti, che si sono fatti scu-
do di unautorit divina per farne uno
strumento di potere; un pontefce si
dimesso, causando sconcerto e stupo-
re
Per non parlare del panorama politico
di questo nostro amato Paese, dove uo-
mini senza scrupoli si arrogano il dirit-
to di saper governare. I cittadini sono
sempre pi timorosi del futuro, i mar-
ciapiedi delle vie delle nostre citt sono
sempre pi affollati di poveri e derelitti,
il commercio funziona male, le aziende
chiudono con sempre pi frequenza i
loro battenti, gravate da forti gabelle e
con scarsa disponibilit di danaro.
Schiere di nuovi disoccupati si somma-
no alla lista dei vecchi, una nuova eti-
chetta stata creata per catalogare un
altro esercito di persone con nuove pro-
blematiche: gli esodati. Intanto i corvi
continuano a gracchiare, mentre i cigni
si aggirano timorosi e silenziosi, per
ho la convinzione che si preparano a un
nuovo canto, limpido e gioioso.
un giorno avanzeranno nello splendore
del sole e sfoggeranno tutto il loro can-
dore. Le nostre citt ritorneranno allegre
e piene di vita, i bambini colmi di spe-
ranza schiamazzeranno allegri nei par-
chi e saranno colmi di speranze, mentre
le loro madri sorrideranno serene.
Il vento della primavera scuoter i rami,
facendo volar via i corvi, mentre stuoli
di cigni bianchi scivoleranno sulle cal-
me acque di limpidi ruscelli.
(redazione@piazzagrande.it)
I cigni cantano ancora
Larea di via Ferrarese occupata da gennaio
da Asia-usb che chiede di riqualifcare la zona
Un parco dove
c la caserma
p FRANCeSCA mezzADRI
q|
sotto, il presidio alla ex caser-
ma sani. foto di Gianluca Botta
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T
ra un acquisto azzeccato, pecca-
to che non sia nostro a un ter-
ribile bidone, per fortuna non
nostro ci passano abissi come tra un
ci e un li. Come tra quattro partite e
nove punti. Tre settimane fa, in un gelido
marted sera, nellintervallo di una parti-
ta in cui la Fiorentina ci stava prendendo
a pallate, dopo che il mio vicino di curva
aveva detto oh, se a un certo punto sia-
mo tre a zero per loro me ne vado, che
fa freddo, mentre cercavo di scaldarmi
nei bagni della curva, il classico Anzia-
no Sentenziante aveva esclamato sicuro
questanno non ci salva neanche mur-
ri. La classica frase da Anziano Senten-
ziante che signifca: questanno non c
niente da fare, retrocediamo. una venti-
na di minuti dopo, Diamanti ha pennel-
lato una punizione perfetta col suo sini-
stro magico, e sulla testa non di murri
ma di motta la stagione ha cambiato di-
rezione. e da l in poi abbiamo inanel-
lato tutta una serie di perle: la rasoiata
di Christodoulopulos, il gran destro di
Taider, lindicibile sinistro di Diamanti, il
tiro alla holly & Benji di Pasquato con la
palla che cambia direzione a met stra-
da, sei punti tra Fiorentina e Cagliari, e
a quel punto tutto era gi mutato. Noi,
che poche settimane prima facevamo i
conticini della serva per trovare qualco-
sa di buono in un pareggio in casa con-
tro il Siena, siamo andati a San Siro si-
curi e strasicuri di vincere come non lo
eravamo neanche quando andavamo in
trasferta a Palazzolo. e dopo la miglior
partenza degli ultimi centocinquantan-
ni, per dirla alla Fantozzi, abbiamo espu-
gnato casa Inter anche per questanno. Il
giorno dopo la serata del grande assist di
Perez, del grande destro al volo di gilar-
dino, della grande parata di Curci allul-
timo minuto, al bar vicino casa mia ho
incrociato lAnziano ottimista. e lAnzia-
no ottimista, leggendo le pagine sporti-
ve, ha esclamato oh, quelli l han vinto
al novantesimo col Catania, ma sabato
non c storia, siam troppo carichi, non li
salva neanche murri. Del resto cerano
tutte le premesse per limpresa: con la
Juve in casa non si vinceva dal 98 (ri-
cordate Paramatti-Signori-Fontolan?), la
statistica era dalla nostra parte. oddio,
quattro partite di fla non le vincevamo
dai tempi della serie B, ma in fondo le
ha vinte il Cagliari, quattro partite di fla,
perch noi no? Noi no perch, intanto,
sulla megaoccasione capitata a gilardino
e Diamanti dopo dieci minuti, Buffon ha
anticipato gilardino e Diamanti ha avuto
troppa fretta e ha sparacchiato a porta
Nonostante le previsioni del solito Anziano Sentenziante, laltro giorno ho
incontrato lAnziano ottimista. e abbiamo vinto quattro partite in fla
Quel miracolo, che neanche Murri...
p CARmINe RoCCIA
passato anche da Bologna, una delle 71 tappe della
presentazione di un libro-inchiesta che dovrebbe aprir-
ci defnitivamente gli occhi sul signifcato di etica spor-
tiva e sui tanti modi con cui si cerca di bypassarla. Un
tour italiano da rockstar per Alessandro Donati, che
tutto meno che un cacciatore di consensi ma, spiega,
dopo aver lottato per tanti anni mi accorgo che c una
situazione favorevole e cerco di diffondere le idee che
mi hanno sempre guidato. Maestro di sport, tecnico di valore internaziona-
le, Donati si battuto per 35 anni contro la piaga dello sport truccato, e in
questa sua ultima opera, Lo sport del doping, ci racconta un percorso di stor-
ture e aggiustamenti accettati e spesso organizzati ai vertici delle istituzioni
sportive, facendo nomi e cognomi. Questo libro non far la fne di quello del
1989, Campioni senza valore, che spar in poco tempo dalle librerie e non fu
mai ristampato per le pressioni di chi non voleva che quel verbo fosse divul-
gato. Stavolta Donati ha alle spalle le Edizioni Gruppo Abele, il supporto di
Libera e, a Bologna, quello della Uisp provinciale. Mi viene da pensare, al
di l dei miei piccoli meriti, che una larga fetta di pubblico ormai non accetti
pi uno sport non credibile. I casi di Armstrong, di Schwazer, lo dimostrano.
Storie diverse, ma messe insieme danno unimmagine completa del proble-
ma. In America cera un businessman che aveva accumulato una ricchezza
e si muoveva con grande spregiudicatezza. Qui un ragazzo la cui ascesa e
caduta ci chiarisce la solitudine nella quale rimane latleta che ha ottenuto
risultati, qualche buon guadagno, popolarit, ma cade vittima della positi-
vit e improvvisamente viene abbandonato. Una sensazione di precariet.
Ha combattuto da dentro, il professore. Lavorando a contatto con chi doveva
salvaguardare lo sport italiano, subendo mobbing. Poi qualcosa cambiato.
stato faticoso soprattutto prima che venisse approvata la legge penale del
2000, e prima dellindagine penale svolta sullattivit di Francesco Conconi
dalla Procura di Ferrara. Devo dire grazie allex Pm Pierguido Soprani, che
stato fondamentale perch ha avuto coraggio e intelligenza di fronte a tante
pressioni. Dopo queste indagini uscito dalla magistratura anche per la de-
lusione profonda provata quando gli fu negata la possibilit di approfondire
un flone fnanziario che gli avrebbe dato risposte importanti. Questo deve
farci rifettere, la guardia non va mai abbassata.
(redazione@piazzagrande.it)
TERZO TEMPO
p mARCo TARozzI
donATi, leroe cHe si BATTe
Per uno sPorT PuliTo
vuota contro una parte del corpo a scel-
ta di Chiellini che passava di l. e perch
un guardalinee ha avuto locchio di lince
e ha visto gilardino al di l di tutti an-
nullando (giustamente, per carit) quel-
lo che sarebbe anche stato un bel gol.
e perch a un certo punto Pioli ha visto
che stavamo soffrendo con i quattro at-
taccanti, ne ha tolto uno, ha messo un
difensore in pi, si girato verso la pan-
china, non ha visto Natali perch conva-
lescente, non ha visto Sorensen perch
infortunato, non ha visto Portanova per-
ch venduto al genoa, non ha visto De
Carvalho perch ha dimenticato che fac-
cia abbia, ha visto Naldo che a milano
era entrato e aveva fatto delle cose anche
decenti, ha messo Naldo. Che poi Naldo
abbia deciso di marcare Vucinic dai ba-
gni dei distinti lasciandogli unautostrada
per il suo cento miliardesimo gol contro
il Bologna, non tanto colpa di Pioli. Che
Conte abbia deciso di dare dimostrazioni
di estrema simpatia iniziando un parti-
colare percorso per farsi voler bene da
bolognesi e napoletani, defniti entram-
bi popoli incivili, qualcosa di cui non
parleremo qui. Perch parlare di Conte
quand arrivata la primavera e fuori c
il sole? (redazione@piazzagrande.it)
p gIANLuCA moRozzI
cronaca Delle partite preceDenti
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la, in via emilia Ponente 131. Tutti gli in-
contri si aprono con un momento di acco-
glienza, a cui seguono attivit di gruppo
in relazio-
ne agli
i nt eressi
dei par-
tecipanti.
Vengono
inoltre or-
ganizzati
momenti
ludici, di
canto e di
ballo, al-
ternati ad attivit artistiche ed espressi-
ve mirate alla stimolazione cognitiva.
Per informazioni: manola Compiani (Asp
Poveri Vergognosi), tel. 051/34.01.43 op-
pure manola.compiani@poverivergo-
gnosi.it (www.auseremiliaromagna.it).
(www.auseremiliaromagna.it)
N
asce a Bologna, in zona Santa
Viola, il Caff alzheimer par
tt, un nuovo luogo dincon-
tro aperto allinte-
ra cittadinanza e
dedicato in modo
particolare alle
persone affette da
disturbi di dete-
rioramento cogni-
tivo e ai loro fami-
gliari. Liniziativa
promossa dal
Comune di Bolo-
gna e Asp Poveri
Vergognosi, in collaborazione con Auser
Volontariato Bologna, che ha scelto di
impegnare i propri volontari per suppor-
tare gli operatori nelle attivit e nelle ini-
ziative con gli anziani e le loro famiglie.
Il Caff aperto tutti i marted, dalle 15
alle 17, presso il Centro Sociale Santa Vio-
p ANNALISA BoLogNeSI
Il Caff Alzheimer
par tt
un luogo di incontro aperto a tutti ma
dedicato in particolare a chi affetto da
deterioramento cognitivo
Ideato nel 2003 dal fsico marcin Jaku-
bowski, lose (open source ecology)
una piattaforma virtuale che mette a di-
sposizione 50 progetti per la costruzione
di macchine industriali, autoproducibi-
li ed ecosostenibili. Lobiettivo la re-
alizzazione di un kit di costruzione del
villaggio globale, il gvcs (global village
construction set), nel quale sono com-
prese macchine diverse: dallautomobi-
le (wikispeed) al trattore (Life trac), da
un generatore di energia (Power cube)
ad una macchina per lavorare il fer-
ro (Ironworker). Lose si propone come
progetto rivoluzionario sotto il punto di
vista economico e il proflo etico/socie-
tario. Partendo dal presupposto che le
risorse e i materiali per soddisfare i bi-
sogni primari sono sempre disponibili
localmente, lobiettivo garantire mezzi
per sfruttare tali risorse. Lose lo consen-
te grazie ai bassi costi di produzione dei
macchinari messi a disposizione (tra il
10 e il 20% rispetto ai costi del mercato)
e alla loro qualit. unecoindustria su
scala umana offre maggiore trasparenza
nellutilizzo delle risorse e maggiore ri-
spetto del territorio. Questo permette an-
che la limitazione di lotte concorrenziali.
Il presupposto deve essere quello di non
occuparsi solo della produzione, ma an-
che di unequa distribuzione dei prodot-
ti. Il territorio pi compatibile con questa
eticit di mercato sembra essere lAfrica:
nonostante le situazioni politicamente
instabili e le risorse tecnologiche limitate
(avere un accesso ad internet il proble-
ma maggiore per la diffusione dellose),
proprio dagli stati africani che proviene
il pi signifcativo contributo per il pro-
getto open source, a causa di unaffni-
t culturale basata sul reciproco soste-
gno della comunit. Sar probabilmente
destinato alla Somalia il Ceb press (una
macchina per la produzione di matto-
ni) realizzata dalla open source ecology
Italia: la macchina costata solo 4.300
grazie allautoproduzione, mentre ne
richiedeva 25.000 secondo il preven-
tivo di una ditta esterna. Altro obiettivo
dellose Italia quello di reintrodurre
nel Paese uneffciente sfruttamento del-
la canapa tessile, realizzando una fliera
che si occupi della produzione dei mac-
chinari adeguati per la sua lavorazione.
(www.sottobosco.info)
sempreverdI
proGetto ose,
iDee per il Futuro
p SARA PeLLICAN
L
aurearsi in carcere. Tra le diverse attivit che si tentano di portare avan-
ti, e con non poche diffcolt, allinterno del carcere della Dozza (e gra-
zie alle realt associative di volontariato attive sul territorio), c anche
quella che d la possibilit di poter intraprendere gli studi accademici e poter
conseguire una laurea, nonostante la condizione detentiva. Al momento sono
solo una quindicina (contando che la popolazione carceraria sia aggira sui
mille individui) i detenuti impegnati in un percorso universitario, ma le diffcol-
t sono tante. A descrivere questa situazione sono stati gli stessi studenti che,
grazie a Ne vale la pena - la redazione giornalistica allinterno del carcere
coordinata dallassociazione Bandieragialla (www.bandieragialla.it/carcere) -
raccontano in cinque interviste percorsi, scelte e diffcolt che si devono affron-
tare per riuscire a studiare e a sostenere gli esami, con la speranza di potersi
costruire un futuro migliore. Anche se esiste una convenzione con luniversit
che permette di ridurre al minimo le spese di iscrizione, i libri restano diffcili
da trovare in prestito e anche da fotocopiare, ma si devono comprare. In pi
mancano i computer, laccesso a Internet (per lo meno a una parte di esso) e le
lampadine per la lettura notturna. un percorso a ostacoli che qualcuno riesce
a portare avanti anche grazie alla disponibilit dei volontari e dei professori. La
speranza di sensibilizzare le istituzioni e la societ civile, cos da poter supe-
rare questi ostacoli, rendendo il sistema pi effciente e in grado di consentire
ai detenuti un percorso di studi pi agevole o quantomeno normale.
(www.bandieragialla.it).
Gli altri universitari
Quindici detenuti studiano per un
futuro migliore. Tra mille diffcolt
p FRANCeSCo meLe
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Ariete
SeCoNDA e TeRzA De-
CADe SoNo IN SeRIe
PoSITIVA, mA LA SALuTe
NoN VA STRAPAzzATA..
Toro
DAL 15 VeNeRe gIuN-
ge NeL SegNo PeR LA
gIoIA DeI SINgLe!
Cancro
mARTe AggReSSIVo
NeI VoSTRI CoNFRoN-
TI FINo AL 20 APRILe
e VI ReNDe NeRVoSI.
Leone
Lo SLANCIo NoTe-
VoLe CoN uNALChI-
mIA ASTRALe Che,
PeR, AIuTA SoLo I
NATI IN AgoSTo.
Vergine
I NATI IN SeTTemBRe
DeVoNo eVITARe DI
VoLeR FARe TRoPPe
CoSe TuTTe INSIeme.
Bilancia
I PIANeTI CoNTRARI
IN ARIeTe NoN AIuTA-
No: SeRVe mAggIoR
ImPegNo.
Scorpione
moLTo AFFATICATA LA
PRImA DeCADe NeLLA
SeCoNDA PARTe DeL
meSe.
Sagittario
oTTImI ReCuPeRI NeI
SeNTImeNTI, mA NoN
eSAgeRATe A SPReCA-
Re RISoRSe.
Capricorno
NeRVoSI e PoCo DI-
PLomATICI, AgITe PI
Che mAI CoN PRu-
DeNzA.
Acquario
ASPeTTI CeLeSTI
FAVoReVoLI e CoN-
TRARI SI meSCoLANo
SeNzA VINCIToRI N
VINTI.
Pesci
DISPeRSIVI e PoCo
CoNCReTI, mA IN
NeTTA RIPReSA DAL
20 APRILe.
dalle stalle
alle stelle
p CLAuDIo CANNISTR,
DISegNI DI PAoLA SAPoRI
Viaggiare sostenibile
Q
uando si programma un viag-
gio sorgono sempre le solite
domande di rito: dove andare?
In che periodo dellanno? Con chi vado?
ma veramente necessario scegliere una
meta esotica per sentirsi un turista? In
fondo il viaggio non soprattutto un per-
corso, unesperienza in divenire che co-
mincia nel momento in cui si progetta e
rimane dentro, in un ricordo che non ha
una vera e propria fne? Sta nascendo
oggi un nuovo modo di concepire il turi-
smo fatto da agriturismi, percorsi di trek-
king, lunghi e rilassanti itinerari in sella
ad una bicicletta: viaggi a km 0 con im-
patti nulli sul territorio. su questa idea
in diffusione che si basa la quinta edizio-
ne di Itac - migranti e viaggiatori, fe-
stival del turismo responsabile nato per
sostenere un altro tipo di turismo. Il
festival in programma dal 25 maggio al 2
giugno si articoler in diversi eventi di di-
versa natura che intendono promuovere
unidea pi responsabile e sostenibile di
viaggio. Negli ultimi 10 anni siamo sci-
volati dal 3 al 6 posto nel ranking dei
paesi pi visitati del mondo, ma possia-
mo risalire spiega il direttore artistico
p SImoNLuCA ReNDA
di Itac, Pierluigi musar necessario,
per, mettere a sistema il patrimonio
culturale, artistico, naturalistico ed eno-
gastronomico della penisola, perch non
possiamo continuare a vivere di rendi-
ta: il Colosseo non basta pi. Il festival
organizzato dallassociazione Yoda e
dalle ong Cospe, Cestas e Nexus emilia-
Romagna, nonch dallAitr (Associazione
italiana turismo responsabile), e i wor-
kshop, le iniziative, le presentazioni e i
convegni, si affancheranno a giornate
di turismo etico, con pranzi, itinerari in
bicicletta e visite guidate. Alla base del
progetto lecosostenibilit, la promozio-
ne di una presa di coscienza sui limiti
sociali e ambientali dello sviluppo, nel-
la speranza di sperimentare e diffonde-
re unottica di viaggio responsabile che
non deve necessariamente guardare a
luoghi lontani, ma pu portare alla ri-
scoperta di un patrimonio come quello
italiano, senza impattare sul territorio.
Prima del festival, Itac propone inoltre
due contest internazionali per raccoglie-
re idee ed esperienze da condividere fra
viaggiatori, trasformando il viaggio in
ununica grande visione di accrescimen-
to. Il primo, Noi e le cose. gli oggetti in
viaggio, rivolto ai turisti che vogliano
descrivere il rapporto con gli oggetti uti-
lizzati nei propri viaggi, tramite una se-
zione fotografca, una di illustrazione e
una di racconto breve. I lavori migliori
(da inviare entro il 15 Aprile) verranno
esposti al centro Amilcar Cabral di Bolo-
gna e i vincitori verranno premiati il 28
maggio da giampiero Piretto, docente
di Cultura e letteratura russa e di meto-
dologia della cultura visuale. Il secondo
contest, Adotta un turista, promos-
so da ViaggiVerdi e prevede linvio (en-
tro met maggio) di unidea originale di
ospitalit: un itinerario, una scampagna-
ta, un percorso gastronomico, qualsiasi
progetto di viaggio che si dimostri ecoso-
stenibile. (www.festivalitaca.net)
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eventi e incontri per promuovere un nuovo tipo di turismo. e
due contest internazionali. Itac. Dal 25 maggio al 2 giugno
Quinta edizione del Festival del turismo responsabile
Gemelli
CoNTINuA uNA FASe
VeRAmeNTe PoSITIVA
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