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Maria di Magdala, troppi equivoci memoria 22 luglio (Gianfranco Ravasi) ( c.CARDINALI, Card.

Gianfranco Ravasi, SANTI, Santi - biografia )

dal sito: dal sito: http://www.atma-o-jibon.org/italiano4/rit_ravasi8.htm Maria di Magdala, troppi equivoci 22 luglio, memoria Gianfranco Ravasi (Avvenire, 3/1/07) La stessa tradizione cristiana confuse la Maddalena prima con una prostituta, po i con la sorella di Marta e Lazzaro: ma la deformazione vera nacque con lo gnost icismo. Una storia di equivoci quella che ha segnato fin dalle origini la figura di Mari a proveniente da Magdala, un villaggio posto sulla costa occidentale del lago di Tiberiade, allora centro commerciale ittico, tant vero che in greco si chiamava T arichea, cio pesce salato. Da questa localit, Maria emerge allimprovviso nel Vangelo di Luca (8, 1-3), in un elenco di discepole di Cristo. Il ritratto abbozzato con una sola pennellata: Maria di Magdala, dalla quale erano usciti sette demoni. Il d emonio nel linguaggio evangelico non solo radice di un male morale ma anche fisic o che pu pervadere una persona. Il sette, poi, il numero simbolico della pienezza. Non possiamo, dunque, sapere molto sul male grave, morale o psichico o fisico ch e colpiva Maria e che Ges le aveva eliminato. La tradizione popolare, per, nei sec oli successivi non ha avuto esitazioni e ha fatto diventare Maria Maddalena una prostituta. Ma perch? La risposta semplice: nella pagina evangelica precedente, i l capitolo 7 di Luca, si narra la storia di unanonima peccatrice nota in quella (i nnominata) citt. Lapplicazione era facile ma infondata: questa peccatrice pubblica do vrebbe essere Maria di Magdala, presentata poche righe dopo! A lei venne, allora , attribuita tutta la vicenda raccontata dallevangelista. Saputo della presenza d i Ges a un banchetto in casa di un notabile fariseo, essa aveva compiuto un gesto di venerazione e di amore particolarmente apprezzato dal Cristo: aveva cosparso di olio profumato i piedi del rabb di Nazaret, li aveva bagnati con le sue lacri me e li aveva asciugati coi suoi capelli. A questo primo equivoco ne subentrava un altro, in una specie di giuoco delle sovrimpressioni. noto, infatti, che nel ca pitolo 12 di Giovanni, Maria, sorella di Marta e di Lazzaro, amici di Ges, compie lo stesso gesto che, tra laltro, era segno di ospitalit e di esaltazione dellospit e dellanonima peccatrice di Luca. Infatti, durante il pranzo, cosparge i piedi di Ges con una libbra di olio profumato di vero nardo assai prezioso e li asciuga co i suoi capelli. cos che nella tradizione cristiana Maria di Magdala viene trasform ata in Maria di Betania, sobborgo di Gerusalemme! Frattanto, per, Maria Maddalena era effettivamente giunta a Gerusalemme alla sequela di Ges per vivere con lui e coi discepoli le sue ultime ore tragiche. Tutti gli evangelisti sono, infatti, concordi nel segnalare la sua presenza al momento della crocifissione e della se poltura di Cristo. Ed proprio accanto a quella tomba nella luce ancora pallida d ellalba di Pasqua che il Vangelo di Giovanni (20, 11-18) ambienta il celebre inco ntro tra Cristo e Maria di Magdala. Come noto, Maria scambia il Cristo col custode dellarea cemeteriale. Ora, la cecit tipica di alcune apparizioni del Risorto: si pe nsi solo ai discepoli di Emmaus che gli camminano insieme per ore senza riconosc erlo (Luca 24, 13-35). Il significato naturalmente teologico: pur essendo ancora Ges di Nazareth, il Cristo glorioso travalica le coordinate umane, storiche e fisich e. Per poterlo riconoscere necessario mettersi su un canale di conoscenza trascend ente, quello della fede. per questo che, solo quando si sente chiamata per nome in un dialogo personale, Maria lo riconosce chiamandolo in aramaico Rabbun, mio maest Ma in agguato per la Maddalena ci sono altri equivoci. Usciamo dai Vangeli canonic i ed entriamo nel mondo, magmatico e insicuro, degli apocrifi gnostici, sorti ne lla cristianit dEgitto attorno al III secolo. Ora, in alcuni di questi scritti Mar ia di Magdala viene identificata con Maria , la madre di Ges! Identificazione, ce rto, nobilissima, ma che ancora una volta impediva a questa donna di conservare la sua identit personale. Anzi, la trasfigurazione raggiunger in quegli scritti un a tale altezza da sciogliere la figura di Maria Maddalena fino a renderla quasi unidea, un simbolo, a Sapienza per eccellenza. E questo risultato viene paradossa

lmente ottenuto attraverso unimmagine sulla quale la lettura posteriore con maliz ia ricamer allusioni voluttuose ed erotiche. Si legge, infatti, nel vangelo apocr ifo di Filippo, scoperto nel 1945 a Nag Hammadi in Egitto: Il Signore amava Maria Maddalena pi di tutti i discepoli e spesso la baciava sulla bocca. Gli altri dis cepoli, vedendolo con Maria, gli domandarono: Perch lami pi di tutti noi? Ce n abbastan a per chi, ignaro di simbolica biblica (la Sapienza esce dalla bocca dellAltissim o secondo lAntico Testamento), voglia seminare sospetto su Maria e su Ges, fantast icando una relazione sessuale tra i due. In realt, in tutti gli scritti gnostici cristiani la Maddalena solo lesempio della conoscenza piena dei misteri divini. I n un altro testo gnostico, il trattato Pistis Sophia, ove appare per ben 77 volte, l a Maddalena diventa lemblema dellumanit redenta di tipo androgino (unaltra deformazi one!) perch, secondo Paolo, non ci sar pi n uomo n donna ma tutti saranno uno in Crist o Ges (Galati 3, 28). Ma la sua funzione di segno della Sapienza divina sar esplicita n questa beatitudine messa in bocca a Ges dallautore gnostico: Te beata, Maria, ti render perfetta in tutti i misteri dellalto. Parla apertamente tu, il cui cuore ri volto al Regno dei cieli pi di tutti i tuoi fratelli! (17, 2). Una santa vittima d i equivoci, quindi, sospesa tra due estremi: carnalmente abbassata a prostituta o ad amante, spiritualmente elevata a Sapienza trasfigurata. Per fortuna lunico c he la chiam per nome, Maria, e la riconobbe confermandola come sua discepola fu p roprio Ges di Nazareth, in quellalba di Pasqua.

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