You are on page 1of 1

AGENDA DELLUNIONE EUROPEA

RUBRICA A CURA DELL AVV. RICCARDO LENA

bergamoartigiana MAGGIO 2013

Il piano di azione per il potenziamento dellimprenditorialit in Europa

er riprendere a crescere e tornare a pi alti livelli di occupazione lEuropa necessita di un maggior numero di imprenditori, considerato che le nuove imprese e soprattutto le Pmi rappresentano la principale fonte di nuova occupazione nel nostro Continente. Su queste premesse il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani ha presentato lo scorso mese di gennaio un piano di azione destinato a rilanciare lo spirito imprenditoriale in Europa grazie soprattutto alle seguenti linee di azione: Istruzione e Formazione allimprenditorialit per la creazione e la crescita di imprese; Creazione di un contesto in cui gli imprenditori possono prosperare e crescere; Limprenditore quale modello di ruolo e promozione dellattivit imprenditoriale tra gruppi rappresentativi della popolazione europea come le donne, gli anziani, gli immigrati, i disoccupati e i giovani. La prima linea di azione sottolinea in particolare il ruolo fondamentale dellistruzione e della formazione per creare nuove imprese in Europa, grazie soprattutto agli investimenti nelleducazione allimprenditorialit da promuovere in ambito scolastico. La seconda linea di azione diretta a contenere gli ostacoli che limitano limprenditorialit medesima, favorendone nel contempo la crescita, con il miglioramento dellaccesso ai finanziamenti, il sostegno agli imprenditori nelle fasi vitali dellimpresa, lausilio nello sfruttamento delle potenzialit delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione, lagevolazione nel trasferimento di imprese, la concessione di una nuova opportunit agli imprenditori onesti dopo il fallimento e la riduzione delle complessit amministrative e dei gravami normativi in genere. Con la terza linea di azione la Commissione Europea propone ancora che si indirizzi verso attivit produttive dimpresa lampio bacino di risorse umane costituito dai gruppi rappresentativi delle donne, degli anziani, dei giovani e degli immigrati. Una particolare attenzione riservata alle donne che, pur rappresentando il 52% della popolazione europea, sono solo un terzo dei lavoratori autonomi o di

coloro che avviano imprese nellUE, riscontrando maggiori difficolt degli uomini nellaccesso ai finanziamenti, nella formazione e nella conciliazione, in particolare nel nostro Paese, tra lavoro e vita privata. Secondo le stime della Commissione, invece, politiche pi bilanciate per il sostegno dellimprenditoria tra uomini e donne permetterebbero lavvio di 150.000 nuove imprese allanno nellUnione e in considerazione di ci gli Stati Membri vengono invitati a dotarsi in via sollecita di strategie atte ad aumentare la percentuale di imprese gestite da donne. Quanto agli immigrati, che dimostrano in genere di disporre di un maggiore spirito imprenditoriale rispetto agli europei (in Italia, ad esempio, nel periodo settembre 2011/settembre 2012 le imprese gestite dagli stranieri sono cresciute 7 volte pi della media 1,4% contro lo 0,2% del totale imprese mentre a Bergamo nel 2012 si verificato un incremento di oltre 100 unit rispetto al 2011, con un totale di 5978 imprese) la Commissione sollecita gli Stati Membri a rimuovere ogni ostacolo giuridico allavvio di questa attivit da parte della popolazione immigrata domiciliata regolarmente sul territorio. Considerato infine il continuo aumento dei cittadini con pi di 50 anni e degli adulti istruiti ed esperti che vanno in pensione, la Commissione ritiene che anche tra questa popolazione sia da favorire la creazione di imprese, salvo che parte di questi anziani non preferisca svolgere attivit di supporto a favore dei giovani imprenditori. Azione questa particolarmente apprezzata dallOrgano istituzionale europeo anche per il fatto che, esistendo pochi programmi di sostegno per la creazione di imprese o di transizione verso il lavoro autonomo da parte dei giovani, specie se disoccupati, necessario elaborare al pi presto programmi di formazione imprenditoriale a favore dei giovani che non lavorano, o dei disoccupati in genere per permettere loro di re(inserirsi) nella vita attiva in qualit di imprenditori. I giovani daltra parte, pur crescendo nellArtigianato, potrebbero trovare ancora spazio in molte attivit del comparto grazie alla riduzione della serie di ostacoli esistenti e un migliore accesso al credito.

10

You might also like