You are on page 1of 223

INCONTRO TECNICO IL COLLAUDO DELLE RETI FOGNARIE

25 Ottobre 2012

PROGRAMMA 9,30 Saluti di benvenuto a cura dellIng. Umberto Dalla Costa Presidente del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Vicenza Introduce e coordina Ing. Marco Battocchio Collegio degli Ingegneri della Provincia di Vicenza 9,50 Il collaudo delle reti fognarie Andrea Iann e Francesco Zanovello Studio Altieri 10,30 Le tubazioni: nuove soluzioni per la tenuta idraulica Enrico Bennati Faraplan 10,50 -11,10 Co ee break 11,10 I pozzetti in calcestruzzo a tenuta idraulica e ad altissima resistenza ai solfati Gianmarco Simioni V.M.C. 11,30 Interventi di ripristino Diego Niero- BASF 11,50 ETRA: lesperienza di successo di un ente gestore Loris Pavanetto ETRA 12,15 Conclusione dei lavori A seguire colazione di lavoro

con il patrocinio dellOrdine degli ingegneri di Vicenza

IL COLLAUDO DELLE RETI FOGNARIE

Studio Altieri S.p.A


Relatore: Ing.Andrea Iann

IL COLLAUDO DELLE RETI FOGNARIE

Normativa di riferimento Metodologie di esecuzione Esempi pratici Problematiche pi comuni

PROGETTO
un sistema complesso di condotte e pozzetti per il convogliamento delle acque in grado di sfruttare al massimo la situazione altimetrica locale; un sistema conforme alla UNI EN 1610 Costruzione e collaudo di connessioni di scarico e collettori di fognatura; il diametro e la pendenza sono condizioni che determinano lefficienza idraulica; i materiali (PVC, PEAD, GHISA, CLS, PRFV, GRES) secondo standard del committente ed in base alle disponibilit; rinterri e ripristini stradali funzione del tipo di strada.

CHE COSE LA FOGNATURA?

PROGETTO
Lutilizzo di tubazioni con pochi giunti riduce il rischio di perdite. Le tubazioni risultano di difficile movimentazione in caso di profondit elevate e presenza di sottoservizi; Lutilizzo di tubazioni rigide riduce la problematica del corretto reinterro. Le tubazioni rigide possono essere la causa di fratture in corrispondenza dei pozzetti; Lutilizzo di tubazioni corte facilita la movimentazione e posa in opera; A garanzia della tenuta idraulica preferibile lutilizzo di pozzetti monolitici privi di prolunghe.

QUALCHE SUGGERIMENTO

PROGETTO
PLANIMETRIA DI POSA (1:500) RILIEVO DELLE INTERFERENZE NODI SPECIFICI

PROGETTO
PROFILO DI POSA (1:1000/100) RILIEVO DELLE ITERFERENZE NODI SPECIFICI

PROGETTO
NODI DI DETTAGLIO (1:100) PIANTE (1:10) SEZIONI (1:10) PARTICOLARI COSTRUTTIVI

PROGETTO
SEZIONI TIPO SCAVO (1:20) SEZIONI CONTABILI

LAPPALTO
ELABORATI CONTRATTUALI (art. 137 DPR.207/2011)
1. Sono parte integrante del contratto e devono in esso essere richiamati: Capitolato Generale, se menzionato nel bando o nellinvito; Capitolato Speciale dAppalto Gli elaborati grafici progettuali e le relazioni; Elenco dei prezzi unitari; Piano di Sicurezza e Coordinamento Il cronoprogramma; Le polizze di garanzia;

2. Sono esclusi dal contratto tutti gli elaborati progettuali diversi da quelli elencati al comma 1. 34

SCHEMA E CAPITOLATO SPECIALE


SCHEMA DI CONTRATTO (art. 43 DPR.207/2011)
1 Lo schema di contratto contiene,, le clausole dirette a regolare il rapporto tra stazione appaltante ed esecutore,:

a)b)c) d) ONERI A CARICO DELLESECUTORE e)f) g) CONTROLLI (Tutte i controlli disposti dal direttore dei lavori a garanzia della corretta esecuzione delle opere secondo elaborati progettuali e normativa di settore) (Tutti i controlli richiesti dal collaudatore durante e a fine lavori) h) SPECIFICHE MODALIT E TERMINI DI COLLAUDO (Certificato Regolare Esecuzione o Certificato di Collaudo; Tempi) i)

SCHEMA E CAPITOLATO SPECIALE


CAPITOLATO SPECIALE DAPPALTO (art. 43 DPR.207/2011)
CARATTERISTICHE DEI MATERIALI Es. Le tubazioni in PVC e le guarnizioni per reti di fognatura a deflusso libero devono rispondere alla norma UNI EN 1401 con rigidit anulare SN8 MODALITA DI ESECUZIONE Es. Laccoppiamento delle tubazioni dovr avvenire mediante preventivo inserimento della guarnizione a collare adeguatamente lubrificata e mediante lutilizzo del TIR FOR o secondo le modalit previste dal fornitore. MODALITA DI VERIFICA E COLLAUDO Es. Prova di tenuta ad aria/acqua secondo norma UNI EN 1601-99 Videoispezione con report sullandamento altimetrico di condotta

LA DIREZIONE LAVORI
UFFICIO DELLA DIREZIONE LAVORI ART. 147 DPR 207/2010 (Regolamento LL.PP):
1. 2. Lufficio di direzione lavori preposto alla direzione ed al controllo tecnico, contabile ed amministrativo dellesecuzione dellintervento secondo le disposizioni che seguono e nel rispetto degli impegni contrattuali.

DIRETTORE DEI LAVORI ART. 148 DPR 207/2010 (Regolamento LL.PP):


1. 2. 3. 4. Il direttore dei lavori ha la specifica responsabilit dellaccettazione dei materiali

LA DIREZIONE LAVORI
ACCETTAZIONE, QUALITA ED IMPIEGO DEI MATERIALI ART. 167 DPR 207/2010 (Regolamento LL.PP):
1. I materiali e i componenti devono corrispondere alle prescrizioni del capitolato speciale ed essere della migliore qualit: possono essere messi in opere solamente dopo laccettazione del direttore dei lavori 2.Il direttore dei lavori pu rifiutare in qualunque tempo i materialiche per qualsiasi causa non fossero conformi alle caratteristiche tecniche risultanti dai documenti allegati al contratto; 3.. 4. 5. 6. 7.Gli accertamenti di laboratorio e le verifiche tecniche obbligatorie, ovvero specificatamente previsti in CSA, sono disposte dalla DL o dallorgano di collaudo, imputando le spese a carico delle somme a disposizione accantonate a tale titolo nel quadro economico.

LA DIREZIONE LAVORI
CERTIFICAZIONE CE
La Marcatura CE una dichiarazione di conformit di un prodotto che attesta che lo stesso sia conforme a una norma tecnica armonizzata europea e soddisfi i requisiti essenziali di sicurezza stabiliti. La Marcatura CE deve essere apposta, sotto la responsabilit del fabbricante o del suo mandatario, sul prodotto o sullimballaggio o sui documenti commerciali di accompagnamento. Tutti i prodotti muniti del Marchio CE possono circolare liberamente su tutto il territorio comunitario, quindi anche allinterno del singolo paese e nessuno Stato membro pu limitare o impedire la loro immissione sul mercato. Con lapprovazione del 30 aprile 2005 del Testo unico per i materiali da costruzione viene sancito in modo inequivocabile che tutti i prodotti impiegati in opere edili non possono essere pi venduti nei paesi della comunita europea privi del marchio CE, pena le sanzioni previste dal DL n 256/93.

LESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI


Collettore DN250 in PVC ALVEOLARE SN16 EN13476 l=6m

LESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI


Collettore DN800 in GHISA UNI EN 598 l=6m

LESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI


Collettore DN1600 in CLS DIN 4035 l=3m

Collettore DN1000 in GRES UNI EN 295 l=2.5

LESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI


Collettore DN900 in GHISA UNI EN 598 l=6m

LESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI


Collettore DN1000 in PEAD SPIRALATO SN4 EN13476 l=6-12m

LESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI


Collettore DN800 in GHISA UNI EN 598 l=6m

LESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI


Pozzetti DN 1200 per collettori DN800 in GHISA . Guarnizione UNI 4920 e DIN 4060 EN 681.1

LESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI


Pozzetti DN 1200 per collettori DN800 in GHISA

LESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI


Pozzetti DN 1200 per Collettori DN800 in GHISA S = 1.1m2 50000N

IL COLLAUDO
CHE COS?
ART. 215 DPR 207/2010 (Regolamento LL.PP): 1. Il collaudo ha lo scopo di verificare e certificare che lopera o il lavoro siano stati eseguiti a regola darte, secondo il progetto approvato e le relative prescrizioni tecniche, nonch le eventuali perizie di variante, in conformit del contratto e degli eventuali atti di sottomissione o aggiuntivi debitamente approvati. Il collaudo ha altres lo scopo di verificarela qualit dei materiali. Il collaudo comprende altres tutte le verifiche tecniche previste dalle leggi di settore.

IL COLLAUDO
QUANDO ?
ART. 141 D.Lgs 163/2006 (Codice Contratti): 1. 2. 3. Per tutti i lavori oggetto del codice redatto un certificato di collaudo secondo le modalit previste dal RegolamentoNel caso di lavori di importo inferiore sino a 500000 euro il cert.to di collaudo sostituito dal quello di regolare esecuzione; per lavori di importo superiore,ma non eccedente il milione di euro, di facolt del soggetto appaltante di sostituire il cert.to collaudo con CRE.

IL COLLAUDO
QUANDO ?
ART. 1665 Codice Civile: 1. Il committente, prima di ricevere la consegna, ha il diritto di verificare lopera compiuta. La verifica deve essere fatta dal committente appena lappaltatore lo mette in condizioni di poterla eseguire. Se, nonostante linvito fattogli dallappaltatore, il committente tralascia di procedere alle verifica senza giusti motivi, ovvero non ne comunica il risultato.., lopera si considera accettata.

IL COLLAUDO
CHI ?
ART. 216 DPR 207/2010 (Regolamento LL.PP): 1.2 3. Costituiscono requisito abilitantelessere laureato in ingegneria, architettura, liscrizione da almeno 5 anni allalbo professionale. 456 7. Non possono essere affidati incarichi di collaudo: a) b) a coloro che nel trienno antecedente hanno avuto rapporti di lavorocon lesecutore o i subappaltatori

IL COLLAUDO
CHI ?
ART. 216 DPR 207/2010 (Regolamento LL.PP): c) a coloro che hanno comunque svolto o svolgono, attivit di controllo, progettazione, approvazione, autorizzazione, vigilanza o DL dei lavori da collaudare; d)e) 8) 9) il collaudatore, deve essere in possesso dei requisiti specifici, richiesti per lintervento da collaudare ed avere il titolo professionale: - Da almeno 10 anni Imp.>5000000 Euro - Da almeno 5 anni Imp.< 5000000 Euro

IL COLLAUDO
Collaudo tecnico
Norma UNI EN 1610 novembre 1999:
Cap. 12 Ispezione e/o collaudo finale delle tubazioni e dei pozzetti dopo il riempimento 12.1 Collaudo Visivo (ottenibile con videoispezione)
Tracciato ed altimetria Giunzioni Danni e deformazioni Raccordi Rivestimenti e ricoprimenti

IL COLLAUDO
Collaudo tecnico
Norma UNI EN 1610 novembre 1999:
Cap. 12 Ispezione e/o collaudo finale delle tubazioni e dei pozzetti dopo il riempimento 12.2 Tenuta allacqua
Si deve collaudare la tenuta allacqua della tubazione, compresi raccordi, pozzetti, e camere di ispezione, in conformit a 13 o a 14 a seconda dei casi

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA


Norma UNI EN 1610 novembre 1999:
Cap. 13 Procedimenti e requisiti per il collaudo delle tubazioni con scorrimento a gravit.

Il collaudo della tenuta delle tubazioni, dei pozzetti e delle camere di ispezione deve essere effettuato con aria (metodo L) oppure con acqua (metodo W) come le figure 6 e 7.

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA


Metodo L ad aria UNI EN 1610
I tempi di prova per le tubazioni, esclusi i pozzetti e le camere di ispezione, variano in relazione alle dimensioni del tubo e ai metodi di prova (LA; LB; LC; LD). bene che le condizioni di prova siano indicate dall'estensore del progetto. Si devono usare chiusure adatte a tenuta d'aria al fine di evitare errori derivanti dalle apparecchiature di prova. In fase di collaudo, per motivi di sicurezza necessario prestare particolare attenzione ai tubi di grande diametro. Il collaudo di pozzetti e camere di ispezione con aria difficile da attuare in pratica. Nota 1 Finch non vi sar esperienza sufficiente di collaudo di pozzetti e camere di ispezione con aria, si pu usare un tempo di prova pari alla met di quello per una tubazione di diametro equivalente.

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA


Metodo L ad aria UNI EN 1610
In primo luogo, si deve mantenere per circa 5 min una pressione iniziale maggiore di circa il 10% della pressione di prova richiesta, po. Si deve poi adeguare la pressione alla pressione di prova indicata nel prospetto 3 e relativa al metodo di collaudo LA, LB, LC o LD. Se la perdita di pressione misurata dopo il tempo di prova minore del Dp indicato nel prospetto 3, la tubazione conforme. Nota 2 Nella presente norma europea non vengono forniti i requisiti di prova per il collaudo a pressione d'aria negativa poich attualmente l'esperienza con questo metodo insufficiente. L'apparecchiatura usata per misurare la caduta di pressione deve consentire una misurazione del Dp con una precisione del 10%. La precisione di misura del tempo deve essere di 5 s.

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA METODO L ad aria UNI EN 1610

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA METODO L ad aria UNI EN 1610 Schema collaudo ad aria METODO L

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA METODO L - METODO W UNI EN 1610


APPARECCHIATURE Pallone otturatore Pallone con by-pass

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA METODO L ad aria UNI EN 1610


Rapporto di collaudo ad aria METODO L
PROVA p = PP T = metodo tab. 3 UNI 1610

ASSESTAMETO t = 5min p = PP +10 %

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA METODO L - METODO W UNI EN 1610


CABINA DI CONTROLLO VIDEOISPEZIONI E COLLAUDO IN PRESSIONE

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA METODO W ad acqua UNI EN 1610

Metodo W ad acqua UNI EN 1610


La pressione di prova la pressione equivalente o risultante dal riempimento della sezione di prova fino al livello del terreno in corrispondenza dei pozzetti a valle o a monte, a seconda dei casi, con una pressione massima di 50 kPa (0.5 bar 5m c.a. su DN250 2500kN) e una pressione minima di 10 kPa misurata sulla generatrice superiore del tubo. Si possono prescrivere pressioni di prova pi elevate per tubazioni progettate per operare sotto sovraccarico permanente o temporaneo (vedere prEN 805). Dopo che le tubazioni e/o i pozzetti sono stati riempiti ed stata applicata la pressione di prova richiesta, pu essere necessario considerare l'impregnamento. Nota Generalmente sufficiente 1 h. Pu essere necessario un periodo pi lungo, per esempio in condizioni climatiche secche nel caso di tubi di calcestruzzo. Il tempo di prova deve essere di (30 1) min

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA METODO W ad acqua UNI EN 1610

Metodo W ad acqua UNI EN 1610


Requisiti di prova Si deve mantenere la pressione entro 1 kPa (0.1 m c.a.) della pressione di prova rabboccando con acqua (volume iniziale minimo su 25m di DN250 = 5m3). Si deve misurare e registrare la quantit totale di acqua aggiunta durante la prova per soddisfare questo requisito al fine di mantenere il livello dell'acqua che corrisponde alla pressione di prova richiesta. Il requisito di prova soddisfatto se la quantit di acqua aggiunta non maggiore di: - 0,15 l/m2 nel tempo di 30 min per le tubazioni (su 25m di DN250 S = 20m23m3) - 0,20 l/m2 nel tempo di 30 min per le tubazioni che comprendono anche i pozzetti; - 0,40 l/m2 nel tempo di 30 min per i pozzetti e le camere di ispezione. Nota I m2 si riferiscono alla superficie interna bagnata.

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA METODO W ad acqua UNI EN 1610


Schema collaudo ad acqua METODO W
(vedi video www.nuovacontec.com)

Cavalletti reggispinta

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA METODO W ad acqua UNI EN 1610

Schema collaudo ad acqua METODO W


Svantaggi: maggior tempo di esecuzione; difficolt nel reperire e scaricare lacqua; maggior complessit nel creare e mantenere il carico idraulico; maggior complessit di esecuzione; difficolt nello spurgo dellaria;

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA METODO W ad acqua UNI EN 1610


Schema collaudo ad acqua METODO W

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA METODO L - METODO W UNI EN 1610

UNI EN 1610
Collaudo di singoli giunti Se non viene specificato altrimenti, si pu accettare il collaudo di singoli giunti invece del collaudo dell'intera tubazione per le tubazioni generalmente pi grandi di DN 1000. Per i singoli giunti dei tubi da collaudare, la superficie di riferimento per la prova "W" corrisponde a quella di un tratto di tubo lungo 1 m, se non viene specificato altrimenti. I requisiti di prova devono essere quelli forniti in precedenza con una pressione di 50 kPa in corrispondenza della generatrice superiore interna. Le condizioni per la prova "L" devono seguire i principi forniti in precedenza ed essere oggetto di una specifica particolare.

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA VIDEOISPEZIONE UNI EN 1610

VIDEOISPEZIONE
LA VIDEOSISPEZIONE CONSENTE: DI ISPEZIONARE CONDOTTE FOGNARIE INACCESSIBILI; DI INDIVIDUARE SINGOLARIT E DEFINIRE LANDAMENTO ALTIMETRICO DELLA LINEA. IL REPORT CONSISTE IN: RICOSTRUZIONE PLANIMETRICA DELLA LINEA; INDIVIDUAZIONE E DESCRIZIONE DELLE SINGOLARIT; RICOSTRUZIONE DEL PROFILO ALTIMETRICO.

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA VIDEOISPEZIONE UNI EN 1610

VIDEOISPEZIONE

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA VIDEOISPEZIONE UNI EN 1610

Report dalla videispezione: profilo e planimetria

IL COLLAUDO TECNICO LA TENUTA IDRAULICA VIDEOISPEZIONE UNI EN 1610

Report profilo

Pendenza = 0.9% Pendenza = - 0.001%

IL COLLAUDO TECNICO
Cause di non collaudabilit MANCANZA DI TENUTA IDRAULICA PER:
Assenza di guarnizione Crepe e rotture delle tubazioni Disallineamento Cedimento del pozzetto Collassi della tubazione

ANDAMENTO ALTIMENTRICO NON COMPATIBILE:


Errore di esecuzione delle livelletta Presenza di ostacoli vincolanti

IL COLLAUDO TECNICO
Cause di non collaudabilit

IL COLLAUDO TECNICO
Cause di non collaudabilit

IL COLLAUDO TECNICO
Cause di non collaudabilit

IL COLLAUDO TECNICO -RISANAMENTI


Risanamenti localizzati

IL COLLAUDO TECNICO -RISANAMENTI


Risanamenti localizzati

IL COLLAUDO TECNICO -RISANAMENTI


Risanamenti localizzati

IL COLLAUDO TECNICO -RISANAMENTI


Risanamenti localizzati

IL COLLAUDO TECNICO -RISANAMENTI


Risanamenti diffusi

IL COLLAUDO TECNICO -RISANAMENTI


Rifacimento della linea

IL COLLAUDO DELLE RETI FOGNARIE

Studio Altieri S.p.A

IL COLLAUDO DELLE RETI FOGNARIE

Studio Altieri S.p.A


Relatore: Ing.Francesco Zanovello

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

PROGETTO INTEGRATO FUSINA

Realizzazione della rete di condotte a servizio del nuovo impianto di depurazione di Fusina e della condotta di scarico a mare
ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

INQUADRAMENTO
MARGHERA PORTO MARGHERA

PETROLCHIMICO

VENEZIA FUSINA

LAGUNA

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

INQUADRAMENTO
A causa della sua posizione tra il bacino scolante di terraferma ed il mare, la laguna stata soggetta a importanti scarichi di inquinanti e nutrienti antropogenici, che sono aumentati in maniera significativa con il crescente sviluppo delle attivit industriali ed agricole.

La Regione Veneto, allo scopo di coordinare gli interventi di riduzione dellinquinamento della laguna, ha avviato nel 2000 il Piano per la prevenzione dell'inquinamento e il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia (Piano Direttore 2000), che ha previsto come intervento cardine la realizzazione del Progetto Integrato Fusina, primo esempio in Italia di un approccio integrato ad un problema ambientale di depurazione e al primo posto in Europa per le sue dimensioni.

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

PREMIO PIANETA ACQUA 2011

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

LA PIATTAFORMA POLIFUNZIONALE
Trasformazione dell'attuale impianto di depurazione di Fusina in una piattaforma polifunzionale per il trattamento di: scarichi civili acque di prima pioggia scarichi industriali acque di falda inquinate Il nuovo assetto dellimpianto di depurazione di Fusina separa il collettamento delle acque reflue, secondo la classificazione seguente: reflui di tipo A: acque civili acque urbane e meteoriche di Mestre, Marghera e dei 17 comuni facenti parte del comprensorio del Mirese (circa 350.000 abitanti equivalenti); reflui di tipo B1: effluenti industriali del bacino di Porto Marghera; reflui di tipo B2: acque di pioggia e di dilavamento; reflui di tipo B3: acque di falda contaminate.

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

LA PIATTAFORMA POLIFUNZIONALE
Le acque di tipo A, previo trattamento biologico a membrana, vengono sottoposte ad un ulteriore affinamento nellarea di fitodepurazione denominata cassa di colmata A, unarea di circa 150 ettari riqualificata dal punto di vista ambientale con percorsi naturalistici, ciclabili e pedonali, in mezzo a distese di ninfee e altre piante che metabolizzano ed eliminano le sostanze inquinanti. L'acqua depurata viene immessa in una rete di riuso a servizio del sistema industriale locale e degli impianti di raffreddamento del petrolchimico, con un risparmio idrico stimato in 75000 m/giorno, attualmente derivati dal fiume Sile. A valle dei trattamenti in impianto, tette le acque di tipo B e le acque di tipo A eccedenti la capacit di riuso, vengono inviate allo scarico finale in mare tramite una condotta DN 1400/1600 lunga circa 20 km.

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

LA PIATTAFORMA POLIFUNZIONALE

Opere realizzate e gestite da VERITAS


Opere realizzate e gestite da SIFA

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

LA PIATTAFORMA POLIFUNZIONALE

Trattamenti terziari reflui A (civili): Qmed = 5200 mc/h , Qmax = 7750 mc/h Post trattamenti per trasformazione reflui A (civili) in acque riuso ind.: Qmed = 3125 mc/h , Qmax = 4000 mc/h Post trattamenti reflui B (industriali): Qmed = 2000 mc/h , Qmax = 3800 mc/h Trattamento reflui B3 (acque falda): Qmax = 250 mc/h

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

LE RETI DI CONDOTTE
1
PORTO MARGHERA Rete collettamento reflui afferente al nuovo impianto ID Rete distribuzione acque di riuso dal nuovo ID Condotte di collegamento tra ID e cassa di colmata per fitodepurazione Condotta di scarico a mare

2 2 3 1 4

NUOVO IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI FUSINA

LAGUNA DI VENEZIA

3
CASSA DI COLMATA FITODEPURAZIONE

VERSO IL MARE

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

LE RETI DI CONDOTTE
1

linee fognatura (reflui di falda + reflui di processo + acque di dilavamento)


Q media al depuratore: funzionamento: sviluppo: diametri: materiale: 3'110 mc/h a gravit / in pressione 51,6 km (14,5 km a carico presente progetto) DN 315 1000 mm PEAD PE 100 PN 616

linea acquedotto (riuso industriale)


Q media periodo estivo: funzionamento: sviluppo: diametri: materiale: 3'125 mc/h in pressione 11 km DN 355 1000 mm PEAD PE 100 PN 616

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

LE RETI DI CONDOTTE
3

linee collegamento tra ID e fitodepurazione


Q max: funzionamento: sviluppo: diametro: materiale: 8'000 mc/h in pressione (andata) /a gravit (ritorno) 4 km 1400 mm PRFV SN 5000

linea scarico a mare


Q max: funzionamento: sviluppo: diametri: materiale: 8'500 mc/h a gravit / in pressione 20 km DN 14001600 mm PRFV SN 5000 | PRFV+C.A. | acciaio

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

IL PROJECT FINANCING
Importo opere complessivo: 178 M
(93 M a carico Regione Veneto + 85 M project financing concessionario SIFA)

di cui:
1 2

10,4 M
rete collettamento dei reflui e rete distribuzione acque di riuso

4,3 M
condotte di collegamento tra ID e cassa di colmata per fitodepurazione

63,1 M
condotta di scarico a mare

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI
UNI EN 1610:1999 Costruzione e collaudo di connessioni di scarico e collettori di fognatura par. 13: collaudo idraulico per tubi a gravit di qualsiasi materiale par. 14: rimanda alla UNI EN 805:2002 per il collaudo idraulico per tubi in pressione di qualsiasi materiale

UNI EN 805:2002 Approvvigionamento di acqua - Requisiti per sistemi e componenti all'esterno di edifici par. 11: collaudo idraulico per tubi in pressione di qualsiasi materiale

UNI EN 11149:2005 Posa in opera e collaudo di sistemi di tubazioni di polietilene per il trasporto di liquidi in pressione par. 15: collaudo idraulico per tubi in pressione in PEAD

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI

PPEAD IN PRESSIONE
AD IN PRESSIONE
UNI EN 11149:2005

UNI EN 11149:2005
ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PEAD IN PRESSIONE UNI EN 11149:2005

La pressione di prova (STP) calcolata sulla base della pressione massima di progetto (MDP) che uguale alla pressione massima operativa del sistema (MOP) fissata dal progettista. In tale calcolo non vi la necessit di tenere in considerazione il valore del colpo dariete. Quindi: STP = 1,5 MOP. Comunque il valore di STP non deve essere minore di 600 kPa (6 bar)

Nella rete di progetto risulta sempre STP = 1,5 MOP < 6 bar; la Direzione Lavori, in rispetto della normativa vigente, fissa una pressione di prova pari a 6 bar, corrispondente in questo caso alla pressione nominale delle condotte oggetto di collaudo

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PEAD IN PRESSIONE UNI EN 11149:2005

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PEAD IN PRESSIONE UNI EN 11149:2005

POSA IN TRINCEA

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PEAD IN PRESSIONE UNI EN 11149:2005

PIATTO CIECO CON ATTACCO FILETTATO MANOMETRO A LANCETTA MANOMETRO REGISTRATORE SU DISCO
ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PEAD IN PRESSIONE UNI EN 11149:2005

QUALCHE SUGGERIMENTO tratte non superiori a 800 m

espulsione completa dellaria dal punto pi alto


adeguato fondo scala del manometro registratore su disco e a lancetta stabilizzazione condotta piena per minimo 612 ore certificato di conformit del manometro registratore (taratura max 6 mesi)

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PEAD IN PRESSIONE UNI EN 11149:2005

POSA IN T.O.C.
ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PEAD IN PRESSIONE UNI EN 11149:2005

PRECOLLAUDO AD ARIA FUORI TERRA


ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PEAD VERIFICHE VISIVE

S No
ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PEAD VERIFICHE VISIVE

No

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI

PRFV IN PRESSIONE
UNI EN 805:2002 PRFV IN PRESSIONE
ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PRFV IN PRESSIONE UNI EN 805:2002

Per tutte le tubazioni la pressione di prova del sistema (STP) deve essere calcolata a partire dalla pressione massima di progetto (MDP) nel modo seguente:

nel caso di pressione del colpo d'ariete calcolata: STP = MDPc + 100 kPa
nel caso di pressione del colpo d'ariete non calcolata: minor valore tra: STP = MDPa 1,5 oppure STP = MDPa + 500 kPa La tolleranza fissa per la pressione del colpo d'ariete inclusa in MDPa non deve essere minore di 200 kPa. In circostanze normali il punto di installazione per l'apparecchiatura di prova deve essere il punto pi basso della sezione di prova.

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PRFV IN PRESSIONE UNI EN 805:2002


1) METODO DELLA PERDITA DACQUA
Il collaudo positivo se, al termine della prima ora di prova, la perdita dacqua non supera il valore:

(vedi diapositiva seguente)

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PRFV IN PRESSIONE UNI EN 805:2002


2) METODO DELLA PERDITA DI PRESSIONE
Il collaudo da ritenersi positivo se, al termine della prima ora di prova, la perdita di pressione p mostra una tendenza regressiva e non supera il valore: 20 kPa (0,2 bar) per tubi quali tubi di ghisa sferoidale con o senza rivestimento in malta di cemento, tubi di acciaio con o senza rivestimento in malta di cemento, tubi di calcestruzzo con barra di acciaio, tubi di plastica

40 kPa (0,4 bar) per tubi quali tubi di fibrocemento e tubi in calcestruzzo non cilindrici
per tubi di fibrocemento, dove il progettista accetti che esistano condizioni di eccessivo assorbimento, la perdita di pressione pu essere aumentata da 40 kPa a 60 kPa (0,6 bar)

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PRFV IN PRESSIONE UNI EN 805:2002

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI

PRFV A GRAVITA

UNI EN 1610:1999

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PRFV A GRAVITA UNI EN 1610:1999


COLLAUDO CON ACQUA (METODO W)
Pressione di prova La pressione di prova la pressione equivalente o risultante dal riempimento della sezione di prova fino al livello del terreno in corrispondenza dei pozzetti a valle o a monte, a seconda dei casi, con una pressione massima di 50 kPa e una pressione minima di 10 kPa misurata sulla generatrice superiore del tubo. Si possono prescrivere pressioni di prova pi elevate per tubazioni progettate per operare sotto sovraccarico permanente o temporaneo (vedi UNI EN 805:2002). Tempo di impregnamento Dopo che le tubazioni e/o i pozzetti sono stati riempiti ed stata applicata la pressione di prova richiesta, pu essere necessario considerare l'impregnamento. Generalmente sufficiente 1 ora. Pu essere necessario un periodo pi lungo, per esempio in condizioni climatiche secche nel caso di tubi di calcestruzzo.

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PRFV A GRAVITA UNI EN 1610:1999


COLLAUDO CON ACQUA (METODO W)
Tempo di prova Il tempo di prova deve essere di (30 1) minuti. Requisiti di prova Si deve mantenere la pressione entro 1 kPa (10 cm di colonna dacqua) della pressione di prova rabboccando con acqua. Si deve misurare e registrare la quantit totale di acqua aggiunta durante la prova per soddisfare questo requisito al fine di mantenere il livello dell'acqua che corrisponde alla pressione di prova richiesta. Il requisito di prova soddisfatto se la quantit di acqua aggiunta non maggiore di: 0,15 l/m nel tempo di 30 min per le tubazioni; 0,20 l/m nel tempo di 30 min per le tubazioni che comprendono anche i pozzetti; 0,40 l/m nel tempo di 30 min per i pozzetti e le camere di ispezione. (nota: i m si riferiscono alla superficie interna bagnata)
ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI AWWA


UNI EN 1610:1999 poco cautelativa

precollaudo di tutti i giunti a bicchiere con doppio O-ring e nippolo di prova + Linee guida AWWA (American Water Works Association) Manual of water supply practice (caso di condotte con guarnizioni dei giunti in elastomero)

Il collaudo da ritenersi positivo se, al termine del periodo di prova T, la pressione iniziale viene ripristinata pompando una quantit dacqua V non superiore al valore:

V 0,0001 D L T
V = quantit dacqua (litri) L = lunghezza della linea (m)
ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

D = diametro tubazione (mm) T = tempo (ore)

COLLAUDO TUBAZIONI AWWA ESEMPIO


dati condotta D (m) perimetro (m) L (m) sup. interna (m 2) sezione liquida (m 2) volume liquido interno (m 3) volume liquido interno (litri) normativa UNI EN 1610:1999 perdita max ammissibile in 30 minuti (litri/m 2) perdita max ammissibile in 30 minuti (litri) linee guida AWWA D (mm) L (m) T (ore) perdita max ammissibile V nel tempo T (litri) 1.40 4.40 200.00 879.65 1.54 307.88 307'876

0.15 131.95 0.04% del volume totale 1'400 200.00 6 168 0.05% del volume totale

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PRFV A GRAVITA UNI EN 1610:1999

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PRFV A GRAVITA UNI EN 1610:1999

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

COLLAUDO TUBAZIONI PRFV A GRAVITA UNI EN 1610:1999


LIVELLO INIZIALE

LIVELLO FINALE

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE


ID
VENEZIA

ID
ID FUSINA

1 1 2
ISOLA DEL LIDO

impianto di depurazione e stazione di sollevamento Qmed = 1.4 m/s Qmax = 2.3 m/s attraversamento Canale S.Leonardo-Marghera

2 3

posa in laguna 10 km PRFV DN 1600


attraversamento Canale Malamocco pozzetto anti colpo dariete attraversamento Isola del Lido posa in mare 10 km ACCIAIO DN 1400 scarico con diffusori L = 300 m serie DN 300 profondit 20 m s.m.m.

LAGUNA

5 4 6 7
MARE

4 5 6 7

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE


MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO PRFV CENTRIFUGATO

collaudo 5 bar
lunghezza: 360 m profondit: 6 m s.m.m. diametro: int 1564 mm, est 1720 mm
ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

GIUNTI A MANICOTTO GUARNIZIONE EPDM SN 140000 N/m


ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE


MICROTUNNEL CANALE S.LEONARDO-MARGHERA PRFV + C.A. doppia guarnizione
collaudo 5 bar

lunghezza: 430 m profondit: 30 m s.m.m. diametro: int 1400 mm, est 1720 mm

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE MICROTUNNEL S. LEONARDO - MARGHERA

DOPPIA GUARNIZIONE

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE MICROTUNNEL S. LEONARDO-MARGHERA

TEST IDRAULICO IN STABILIMENTO CON CONCI INCLINATI


ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE MICROTUNNEL S.LEONARDO-MARGHERA

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE MICROTUNNEL S.LEONARDO-MARGHERA

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE MICROTUNNEL S.LEONARDO-MARGHERA

TEST IDRAULICO IN OPERA SU TUTTI I GIUNTI

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE


POSA IN LAGUNA PRFV ANTISFILAMENTO collaudo 5 bar
lunghezza: 10 km profondit: 4 m s.m.m. diametro: 1600 mm

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE TRATTO IN LAGUNA

GIUNTI A BICCHIERE CON DOPPIO O-RING E NIPPOLO DI PROVA

INSERTO ANTISFILAMENTO
POSA IN CONTINUO DA PONTONE

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE TRATTO IN LAGUNA

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE TRATTO IN LAGUNA

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE TRATTO IN LAGUNA

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE


POSA IN MARE ACCIAIO SALDATO RIVESTITO collaudo 5 bar
lunghezza: 10 km profondit: fino 20 m s.m.m. diametro: 1400 mm

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE TRATTO IN MARE

TUBI ACCIAIO SPIRALATO S355JR SPESSORE 12 mm RIVESTITO INTERNAMENTE ED ESTERNAMENTE


ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE TRATTO IN MARE

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE TRATTO IN MARE DIFFUSORI

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE STAZIONE DI SOLLEVAMENTO

STAZIONE DI SOLLEVAMENTO
5+1 pompe centrifughe a frequenza variabile funzionamento sia a gravit (Q<2500 m/h) sia in pressione (Q fino 8500 m/h) sistema anti colpo dariete con by-pass di aspirazione in vasca e valvola di non ritorno

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE STAZIONE DI SOLLEVAMENTO

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

PROGETTO INTEGRATO FUSINA

ing. Francesco Zanovello Studio Altieri S.p.A.

LE TUBAZIONI: NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA

Relatore : ing. Enrico Bennati

ARGOMENTI
1. Focus sulle tubazioni, le problematiche pi frequenti - Scelta della tipologia di tubazione - La sezione di posa - La cura nella posa - Il sistema di giunzione

2. Nuove soluzioni per la tenuta idraulica : la proposta di FARAPLAN


3. Confronto economico tra tutte le tipologie di tubazioni per fognatura a gravit

LE PROBLEMATICHE PIU FREQUENTI


COLLAUDO FOGNATURA PROVA TENUTA IN PRESSIONE

PUNTI DEBOLI :

GIUNZIONE TUBO-TUBO

GIUNZIONE TUBO-POZZETTO

LE PROBLEMATICHE PIU FREQUENTI


COLLAUDO DISATTESO CAUSE PIU FREQUENTI :
PROVA PRESSIONE DISATTESA Rotture o schiacciamento eccessivo

NON CORRETTA SCELTA DELLA TUBAZIONE


ERRATA SEZIONE DI POSA POSA IN OPERA POCO CURATA PROBLEMI RELATIVI ALLA GUARNIZIONE O SALDATURA

Cedimenti differenziali

Problemi al sistema di giunzione

SCELTA DELLA TUBAZIONE


TUBI PER FOGNATURA

SCELTA DELLA TUBAZIONE


LE TUBAZIONI POSSONO ESSERE CLASSIFICATE IN DUE CATEGORIE :

CLS GRES GHISA

PVC PEAD PP PRFV

SCELTA DELLA TUBAZIONE


TUBAZIONE RIGIDA

GRES a norma EN 295

Verifica statica
DN 400 mm Classe 200 KN/m2

Confronto tra i carichi


DN Classe 1.000

FN =

= 80 KN/m

SCELTA DELLA TUBAZIONE


TUBAZIONE FLESSIBILE

Y
X

deflession e(%)

100

SCELTA DELLA TUBAZIONE


TUBAZIONE FLESSIBILE
Cos la Rigidit Anulare ?

E una grandezza meccanica che indica la capacit del tubo di opporsi allo schiacciamento.
Unit di Misura : [SN] = KN/m2 Da cosa dipende?
SN = E e3 E = Modulo elastico del materiale EPVC = 3.000 MPa dn e

12(dn-e)3

SCELTA DELLA TUBAZIONE


TUBAZIONE FLESSIBILE
SN : RIGIDITA ANULARE F F

SN 8 KN/m2

SN 4 KN/m2

SN 2 KN/m2

SCELTA DELLA TUBAZIONE


TUBAZIONE FLESSIBILE
x y E
x y Q E ET e D

Formula di Spangler

0,125 Q e D
3

0.0915 ET

sono le deformazioni del tubo; il carico agente sulla generatrice superiore della condotta (Kg/m); il modulo di elasticit del materiale che costituisce la condotta; il modulo elastico del terreno circostante; lo spessore della condotta che per il tubo in esame; il diametro della condotta.

ISO / TR / 7073
Recommended techniques for the installation of unplasticized poly vinil chloride (PVC-U) buried drains and sewers

Rigidit anulare SN 2 SN4

Deflessione istantanea < 5% dn < 8% dn

Deflessione a 2 anni dallinstallazione < 8% dn < 10% dn

SN8

< 8% dn

< 10% dn

SCELTA DELLA TUBAZIONE


ISO TR 7073

SCELTA DELLA TUBAZIONE


ISO TR 7073

SCELTA DELLA TUBAZIONE


ISO TR 7073

SCELTA DELLA TUBAZIONE


UNI ENV 1046

SCELTA DELLA TUBAZIONE


UNI ENV 1046

SCELTA DELLA TUBAZIONE


UNI ENV 1046

SCELTA DELLA TUBAZIONE


UNI ENV 1046

SCELTA DELLA TUBAZIONE


UNI ENV 1046

SEZIONE DI POSA
ISO TR 7073

Trincea stretta

Trincea larga

B3D B H/2

B = larghezza alla base della trincea

3 D < B < 10 D B H/2

SEZIONE DI POSA
ISO TR 7073

Terrapieno Posizione Negativa

Terrapieno Posizione Positiva

B = larghezza alla base della trincea

B 10 D B H/2

SEZIONE DI POSA
Profondit della trincea
ISO TR 7073

Sotto traffico stradale o sotto terrapieno H1m H 1,5 D


D = diametro del tubo

Altri casi H 0,5 m H 1,5 D

SEZIONE DI POSA
Larghezza della trincea
ISO TR 7073

B = D + 0,5 Per D 400 mm

D = diametro del tubo

B=2D Per D 500 mm

SEZIONE DI POSA
ISO TR 7073

Letto di posa

Il letto va realizzato previa stabilizzazione del fondo. Laltezza minima del letto 10 cm oppure D/10.

Granulometria ottimale

Il materiale pi adatto ghiaia o pietrisco con diametro 10-15 mm, Oppure ghiaia mista sabbia, con diametro massimo di 20 mm.

SEZIONE DI POSA
ISO TR 7073 Strato L1 Sino a met tubo. Deve essere utilizzato lo stesso materiale del letto di posa. Compattazione ogni 20-30 cm. Verifica continua che non rimangano zone vuote sotto il tubo. Fino a completa copertura del tubo. Deve essere utilizzato lo stesso materiale del letto di posa. Compattazione ogni 20-30 cm. Compattazione con grande cura.

Strato L2

Strato L3

Spessore 15 cm. Deve essere utilizzato lo stesso materiale del letto di posa. Compattazione solamente laterale.

Strati L4 e L5

Pu essere utilizzato il materiale di scavo, depurato dagli elementi con diametro superiore a 10 cm e dai frammenti vegetali ed animali. Sono da scartare terre difficilmente comprimibili (torbe, argille). Compattazione ogni 30 cm fino a raggiungere lindice Proctor previsto dal progettista.

CURA NELLA POSA IN OPERA


DURANTE LA POSA IN OPEERA E NECESSARIO FARE IN MODO CHE LA GUARNIZIONE NON ESCA DALLA SUA SEDE
ISO TR 7073

Guarnizione montata correttamente

Guarnizione montata fuori trincea

CURA NELLA POSA IN OPERA


Accurata pulizia del bicchiere e del codolo ISO TR 7073

Smussatura del codolo

Lubrificante sulla guarnizione e sul codolo


Lubrificante non siliconico in resine a base acquosa Marcatore della massima profondit di infilaggio

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA


IL TUBO PIU DIFFUSO IN ITALIA PER LA REALIZZAZIONE DI FOGNATURE A GRAVITA ?

PVC-U

UNI EN 1401

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA


TRASFORMAZIONE RESINE PER TUBI FOGNATURA
anno 2011

PP 13%

PEAD 30%

PVC 57%

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA

Tubi in PVC-U per fognatura

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA 1. MESCOLA PVC-U


UNI EN 1401 UNI EN ISO 1452

Presenza di riempitivo Carbonato di Calcio : 20% in massa (25 % in massa se il riempitivo rispetta alcune condizioni)

Bassissima presenza di riempitivo Carbonato di Calcio : 2-3 % in massa

Comportamento maggiormente DUTTILE !

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA 2. SPESSORI


UNI EN 1401 UNI EN ISO 1452

Spessori minori

Spessori maggiori

Rigidit anulare SN maggiore !


SN 2 KN/m2 SN 4 KN/m2 SN 8 KN/m2 SN 16 KN/m2 SN 32 KN/m2 SN 61 KN/m2

IL SISTEMA DI GIUNZIONE 3. SISTEMA DI GIUNZIONE


UNI EN 1401 UNI EN ISO 1452

Progettata per resistere a 0,5 bar

Progettata per resistere alla PN del tubo

La pressione di collaudo P = 0,5 bar risulta ampiamente VERIFICATA

IL SISTEMA DI GIUNZIONE 3. SISTEMA DI GIUNZIONE


UNI EN 1401 UNI EN ISO 1452

Guarnizione Amovibile Guarnizione Inamovibile pre-inserita meccanicamente a caldo

IL SISTEMA DI GIUNZIONE

IL SISTEMA DI GIUNZIONE

GUARNIZIONE INAMOVIBILE
Non si formano ERNIE nella fase di infilaggio :

SERENITA E RAPIDITA PER IL POSATORE GARANZIA DI TENUTA PER LA COMMITTENZA

IL SISTEMA DI GIUNZIONE

IL SISTEMA DI GIUNZIONE

SCHIACCIAMENTO DEL CODOLO

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA


LA PROPOSTA DI FARAPLAN
DUE DIFFERENTI TUBAZIONI PER DUE DIVERSI UTILIZZI
TUBO A NORMA UNI EN ISO 1452 TUBO A NORMA UNI EN 1401

PER FOGNATURA IN

PER FOGNATURA A

PRESSIONE

GRAVITA

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA


LA PROPOSTA DI FARAPLAN

TUBO A NORMA UNI EN ISO 1452

TUBO A NORMA UNI EN ISO 1452

PER FOGNATURA IN

PER FOGNATURA A

PRESSIONE

GRAVITA

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA


VANTAGGI :
SN elevato Elevati spessori Alta qualit mescola Giunzione per sistema pressione Guarnizione pre-inserita

Ridotta ovalizzazione

Tubo robusto

Duttilit

Tenuta a P = 0,5 bar ampiamente verificata

Resistenza a pressione negativa (test report)

Tenuta idraulica

Ridotto rischio di rotture

Ottimo comportamento Rapidit di posa in falda

Guarnizione inamovibile

Collaudo OK

No inquinamento falda

Economia di gestione

Economia nella posa

SERENITA dellimpresa ed ente appaltante

CONFRONTO ECONOMICO

CONFRONTO ECONOMICO
CONFRONTO ECONOMICO DI TUBI PER FOGNATURA
(basato su prezzi di mercato ottobre 2012 : i 300 mm / e 315 mm)
60,00

50,00

40,00

/m

30,00

20,00

10,00

0,00

PEAD 13476-3 SN8

PP 13476-3 SN8

PVC 13476-1 SN8

PEAD 13476-3 SN16

PVC 1401 SN8

PP 13476-2 SN8

PVC 13476-1 SN16

PVC 1452 SN16

PEAD 12201 SN16

GRES EN295 CL240

PRFV SN 10

GHISA DIN 598 K7

CONFRONTO ECONOMICO

COMPUTO METRICO ESTIMATIVO : REALIZZAZIONE DI CONDOTTA FOGNARIA IN PVC-U DN 315


lung. Fresatura e scarifica manto di usura bynder strato di base Scavo Sostegno dello scavo Indennit discarica 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 7,00 2,10 2,10 1,10 2,00 1,10 3 7 15 1,70 1,70 1,70 ( / mq cm) ( / mq cm) ( / mq cm) ( / mc) ( / mq) ( / mc) 0,98 0,8 0,8 7,50 10,00 15,00 20,58 11,76 25,2 14,03 34,00 28,05 larg. alt. prezzo unitario Totale

Fornitura tubazione DN 315 UNI EN 1401


Posa tubazione Rinterro con ghiaino Fondazione stradale misto cls Strato di base (10cm) Bynder (7cm) Manto d'usura (3cm) TOTALE

1,00
1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,10 1,10 2,10 2,10 7,00 7 1,20 0,50

( / m)
( / m) ( / mc) ( / mc) ( / mq) ( / mq) ( / mq) ( / m)

15,42
9,00 21,50 39,00 9,10 1,10 4,50

15,42
9,00 28,38 21,45 19,11 16,17 31,50 274,65

24,70

Aumento costo pari a circa il 3 % a fronte di performance nettamente superiori !


283,93

PRESCRIZIONE
VOCE DI CAPITOLATO :
Fornitura e posa in opera di tubazioni in PVC-U rigido non plastificato, per adduzione dacqua e per fognature e scarichi in pressione, conformi alla norma UNI EN ISO 1452. Le tubazioni dovranno essere conformi inoltre ai decreti ministeriali : D.M. del 21/03/1973 (fluidi alimentari), al D.M. n 174 del 06/05/2004. I tubi dovranno essere estrusi con miscele a base di policloruro di vinile prive di plastificanti, con la sola aggiunta di stabilizzanti organici OBS privi di metalli pesanti e di componenti quali fluidificanti ed altri additivi necessari per ottenere unappropriata fabbricazione del prodotto, in conformit a quanto previsto dalla UNI EN 1452-1. Sistema di giunzione a bicchiere con guarnizione pre-inserita meccanicamente a caldo durante la fase di formazione del bicchiere, composta da un elemento di tenuta in elastomero EPDM (rispondente alla norma UNI EN 681) accoppiato ad anello di rinforzo in polipropilene e privo di elementi metallici. ll sistema di giunzione deve essere in grado di sopportare la pressione negativa di -0,8 bar anche in condizioni di stress quali: deformazione diametrale del 10% e deformazione angolare di 3, tali performance devono essere comprovate da test-report eseguito da laboratorio certificato. I tubi saranno forniti in barre della lunghezza di 3 metri e dovranno essere posati a regola darte attenendosi scrupolosamente a quanto previsto dai requisiti della norma UNI EN ISO 14526 : Guida per listallazione. I collaudi delle tubazioni saranno effettuati in cantiere in presenza della Direzione Lavori, in osservanza al Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e secondo i metodi previsti dalla norma UNI EN 805. I tubi dovranno essere inoltre prodotti da aziende operanti in regime di Sistema Qualit Aziendale conforme alla norma UNI EN ISO 9001 rilasciata secondo la UNI CEI EN 45012 da enti terzi o societ riconosciuti e accreditati Accredia. Lintera fornitura dovr essere supportata da idoneo certificato di conformit prodotto rilasciato secondo la UNI CEI EN 45011 da enti terzi o societ riconosciuti e accreditati Accredia. DN ____ PN ____ SN ____ /m ____

www.blutechevolution.it

I POZZETTI IN CALCESTRUZZO A TENUTA IDRAULICA E AD ALTISSIMA RESISTENZA AI SOLFATI

Relatore : GianMarco Simioni

Lispezione nella rete fognaria


I POZZETTI DISPEZIONE NELLE FOGNATURE
Come elemento di ispezione della condotta fognaria Come elemento di allacciamento delle utenze

Come cambio di direzione del flusso fognario


Come elemento di innesto di condotte laterali Come salto di quota della linea

Il diametro del pozzetto condizionato dalle dimensioni della condotta da innestare (Es. Pozzetto DN800 pu sopportare una condotta max. DN400, in quanto i bicchieri di innesto per la tubazione richiedono una profondit minima, mentre un DN1000 pu innestare una condotta fino al DN600). Un altro elemento che condiziona la scelta del diametro lo spazio disponibile in cantiere, legato alloccupazione di altri sottoservizi presenti nella sede stradale.

Lispezione nella rete fognaria


COSA OFFRE IL MERCATO
Rettangolare in Calcestruzzo vibrato con predisposizioni per gli innesti da adattare in cantiere a cura dellimpresa

Circolare in Polietilene

Circolare in Calcestruzzo vibrato e trattamento sul fondo con resina epossidica Circolare in Calcestruzzo vibrato e rivestimento del fondo in materiale plastico

Circolare e Ovale in Calcestruzzo autocompattante SCC

La connessione tubo-pozzetto
Predisposizione degli innesti secondo le specifiche fornite dal cliente, in base al diametro e la tipologia delle tubazioni (Gres, Ghisa, PVC, CLS, PP, PRFV, ecc.) Tutti gli innesti sono creati nella parete del pozzetto con sagome calibrate in analogia ai bicchieri di innesto dei tubi (con le stesse tolleranze dimensionali delle tubazioni da innestare) questa soluzione elimina cos linserimento di corpi estranei (bicchieri in materiale sintetico o metallico) che possono presentare problemi di aggrappaggio e quindi di infiltrazioni tra il bicchiere e il corpo del pozzetto. Le guarnizioni in gomma in conformit alla UNI EN 681-1, qualora previste, sono incorporate nella sede. Questo sistema garantisce inoltre che la guarnizione abbia solo la funzione di garantire la tenuta idraulica prevista dalla norma UNI EN 1917 (tenuta 0.5 bar) evitando che la compressione dei tubi faccia deformare oltre il 25% le guarnizioni, punto limite di deformabilit delle guarnizioni in gomma, oltre il quale generalmente le guarnizioni tendono a plasticizzare.

Flessibilit nella costruzione


Possibilit di definire in fase di costruzione le inclinazioni del canale, leventuale angolatura per il cambio di direzione, la quota di scorrimento relativa ai vari spessori delle tubazioni da innestare per garantire la perfetta continuit di flusso, evitando gradini tra il tubo e il pozzetto sia positivi o negativi. Possibilit di creare i salti di quota.

Lottimale raccordo tra i vari canali di innesto con lorientamento dei flussi verso valle, permette unidraulica perfetta nel convogliamento e deviazione delle acque di scarico, garantendo inoltre lautopulizia del pozzetto.

Flessibilit nella costruzione


La base del pozzetto pu essere eseguita da unaltezza minima di 50 cm fino ad unaltezza massima di 150 cm. Questa altezza abbinata allaltezza massima del tronco cono di 150 cm, consente di raggiungere quote di scorrimento superiori ai 3,00 m solamente con due elementi monolitici e quindi con un solo giunto in verticale. La fornitura dei pozzetti pu avvenire nelle 48 ore successive allordine, risolvendo molti problemi dovuti alle emergenze dettate dal cantiere, quali modifiche in corso dopera per cambi di direzione, nuovi inserimenti e/o allacci non preventivati.

La connessione fondo-cono
La connessione tra base e tronco cono avviene mediante incastro maschiofemmina ottenuto in fase di fabbricazione da fondelli in acciaio, questo permette la certezza del profilo e quindi linstallazione della guarnizione incorporata.

Le caratteristiche del calcestruzzo


Calcestruzzo autocompattante SCC in accordo alla UNI-EN 206-1, in classe di esposizione XC4 Corrosione delle armature da carbonatazione XD3 Corrosione delle armature indotta dai cloruri XA3 Attacco chimico del calcestruzzo (UNI 11104), classe di resistenza C 60/75 (RcK 75 N/mm2) con Cemento pozzolanico ad Altissima Resistenza ai Solfati (AARS) (UNI 9156).

Aggregati a basso contenuto di carbonati


Aggiunta di microsilice ( 50-100 volte inferiore al cemento) Superfluidificanti per contenere il rapporto a/c Trattamento superficiale alla base di silicati

Le caratteristiche del calcestruzzo

La fabbricazione avviene in un unico getto, il canale e le banchine non sono una realizzazione successiva, la stessa qualit presente su tutto il prodotto, sia nella parte interna a contatto con i reflui, sia allesterno con i terreni e relative sostanze aggressive presenti. La finitura superficiale risulta liscia in quanto il calcestruzzo molto compatto.

Le caratteristiche del calcestruzzo


La qualit del calcestruzzo comporta lassenza di porosit e la superficie liscia, in questo modo non servono verniciature interne, limpermeabilit garantita dalla natura del materiale.

Il trattamento ai silicati che viene fatto sulla base del pozzetto, non crea uno strato superficiale ma serve a saturare quelle micro-porosit impercettibili alla vista, in questo modo si rende ancora pi resistente e impermeabile alle aggressioni chimiche il manufatto.

La posa in cantiere
La movimentazione avviene mediante lutilizzo di appositi maniglioni che si agganciano a dei chiodi annegati precedentemente nel manufatto, sia nel fondo che nel tronco cono.

Ogni pozzetto contrassegnato da unetichetta adesiva dove sono inseriti i dati di progettazione, la numerazione attribuita e il marchio .

La posa in cantiere

Il tubo viene inserito nella sede del bicchiere predisposto in modo che non si formino gradini tra lo scorrimento della tubazione e il canale del pozzetto, garantendo la perfetta continuit del flusso.

La posa in cantiere

Lelemento di prolunga viene posizionato dopo aver lubrificato a pennello la guarnizione sul cono e il maschio sulla base, le perfette geometrie permettono la posa senza poi dover stuccare e sigillare, garantendo la perfetta tenuta idraulica fino a 0,5 bar.

La posa in cantiere
Nelle aree urbane dove gli spazi per linstallazione dei pozzetti sono limitati, con la forma OVALE (800x1200) si consente una grande ispezionabilit del pozzetto e una ridotta occupazione degli spazi laterali.

La posa in cantiere

La posa in cantiere

La Norma UNI EN 1917


La Norma di riferimento per la marcatura dei pozzetti e prolunghe

la UNI EN 1917:2004 , congiuntamente alla Norma nazionale UNI 11385


La UNI EN 1917: Pozzetti e camere di ispezione di calcestruzzo non armato, rinforzato con fibre di acciaio e con armature tradizionali La UNI 11385 : Pozzetti e camere di ispezione di calcestruzzo non armato, rinforzato con fibre di acciaio e con armature tradizionali
Requisiti e metodi di prova complementari alla UNI EN 1917

La norma specifica i requisiti prestazionali e descrive i metodi di prova per elementi di calcestruzzo prefabbricati per camere di ispezione dove limpiego previsto di consentire laccesso e laerazione dei sistemi di scarico o di fognature, di acque meteoriche e acque superficiali per gravit o occasionalmente in pressione bassa.

Requisiti generali UNI EN 1917


MATERIALI:
CALCESTRUZZO: ELEMENTI: METODI di PROVA:

Cemento, aggregati, acqua dimpasto, aggiunte, fibre dacciaio, acciaio darmatura, guarnizioni (EN 681-1).
Materiali, resistenza del calcestruzzo, qualit, contenuto dacqua, contenuto di cemento, contenuto di cloruro, assorbimento dacqua. Finitura, caratteristiche geometriche, durabilit dei giunti, resistenza allo schiacciamento, gradini pre-montati, tenuta allacqua, durabilit. Profilo dei giunti, armatura, resistenza allo schiacciamento, resistenza verticale, tenuta allacqua, assorbimento dacqua, resistenza del calcestruzzo, gradini pre-montati. Prove iniziali di tipo, controllo di produzione in fabbrica, ulteriori prove su campioni prelevati in fabbrica, compiti organismo di certificazione. Identificazione simbolo, informazioni necessarie sulletichetta.

VALUTAZIONE di CONFORMITA: MARCATURA CE:

Dichiarazione di conformit
LAPPENDICE ZA della Norma UNI EN 1917 indica che ottenuta la conformit del prodotto, il fabbricante deve preparare e conservare (e consegnare su richiesta) la DICHIARAZIONE DI CONFORMITA(ZA.2.2) che autorizza il fabbricante ad apporre la Marcatura La dichiarazione deve includere: Nome, indirizzo del fabbricante e luogo di produzione Descrizione del prodotto (tipo, identificazione, impiego) e una copia delle informazioni che accompagnano la marcatura Disposizioni a cui il prodotto conforme (per esempio appendice ZA della presente norma)

Condizioni particolari applicabili allimpiego del prodotto


Nome e qualifica della persona incaricata di firmare la dichiarazione

Marcatura CE
LAPPENDICE ZA.3 indica le informazioni che devono essere contenute nelletichetta con il simbolo che accompagnano il prodotto

Ultime due cifre dellanno in cui stata applicata la marcatura Nome e tipo del prodotto

Il nome del fabbricante, il marchio commerciale, il luogo di produzione


Il numero della presente norma UNI EN 1917 Identificazione del materiale dellelemento e impiego previsto

Dimensioni in millimetri e forma


Resistenza meccanica Capacit di portata di eventuali gradini pre-montati Tenuta allacqua Durabilit condizioni di esercizio appropriate allimpiego previsto

Marcatura CE e Dichiarazione

INTERVENTI DI RIPRISTINO

Relatore : Diego Niero

BASF NEL MONDO DELLE COSTRUZIONI


Prodotti chimici per le costruzioni

Sistemi per il calcestruzzo

Sistemi per le costruzioni

Nuove costruzioni

Ripristino Restauro

SISTEMI PER LE COSTRUZIONI


Prodotti Segmenti di mercato

Malte speciali Sistemi di riparazione e


consolidamento del cls

Adesivi per piastrelle Adesivi e iniezioni in resina Pavimentazioni in resina Superfici sportive Impermeabilizzanti Sigillanti Rivestimenti per superfici
architettoniche , sistemi EIFS

Rivenditori & Distributori Progettisti Imprese e applicatori Committenti pubblici e privati Industria edile

Protezione del legno

SISTEMI PER IL CALCESTRUZZO


Prodotti Segmenti di mercato

Superfluidificanti Fluidificanti Ritardanti Acceleranti Additivi Antigelo Aeranti Stagionanti Disarmanti Prodotti speciali per le
costruzioni in Sotterraneo

Calcestruzzo Preconfezionato Prefabbricazione pesante Prefabbricazione leggera in terra umida Imprese di costruzione Tunneling Miniere Additivi per refrattari, malte
premiscelate, intonaci

Agenti Espansivi

IL DEGRADO DEL CALCESTRUZZO


Le strutture in calcestruzzo di un sistema di captazione, adduzione e trattamento delle acque nere abbisognano normalmente di interventi di: Ripristino Impermeabilizzazione

Ci valido sia per i manufatti realizzati in opera che per gli elementi prefabbricati di vecchia concezione dopo un certo numero di anni di servizio

COLLETTORI FOGNARI

POZZI

STAZIONI DI POMPAGGIO

BACINI DI ESPANSIONE

LAGGRESSIONE CHIMICA
CORROSIONE MICROBIOLOGICAMENTE INDOTTA
H2S + H2O + O2 H2SO4

Aerobica

S2- HS- H2S S


Anaerobica

In ambiente anaerobico i batteri presenti nellacqua fognaria producono gas di H2S (acido solfidrico) H2S dipende da: Tipo di acqua (contenuto organico). Profondit (pi profondo maggiore la reazione anaerobica. Quantit di aria. Acido solfidrico (H2S) si trasforma in acido solforico (H2SO4) a causa del batterio aerobico Thiobacillus che cresce sulla superficie del calcestruzzo sopra il livello dellacqua fognaria. Anche una bassa concentrazione di H2S pu causare una elevatissima concentrazione puntuale acida di acido solforico pH 1 - 2.

IL RIPRISTINO
Norma UNI EN 1504
Una importante guida al ripristino delle strutture in c.a oggi a disposizione di tutti i progettisti e committenti ed rappresentata dalla UNI EN 1504 Prodotti e sistemi per la protezione e la riparazione delle strutture di calcestruzzo: Definizioni, requisiti, controllo di qualit e valutazione della conformit. Principi generali per luso dei prodotti e dei sistemi

11

IL RIPRISTINO

RIPRISTINO

IMPERMEABILIZZAZIONE

IMPERMEABILIZZAZIONE

GLI INTERVENTI DI RECUPERO


Riparazione del c.a.
Sigillatura dei giunti Impermeabilizzazione e protezione delle strutture

RIPARAZIONE DEL C.A.


LIEVE DEGRADO (ripristino millimetrico) RASATURA Con malte cementizie polimero modificate MANUALE O SPRUZZO Con malte tixotropiche COLAGGIO Con malte fluide o superfluide

-EMACO FORMULA RASATURA

MEDIO DEGRADO (ripristino centimetrico)

- EMACO FORMULA TIXO - EMACO FORMULA TIXOFIBER

- EMACO FORMULA REODINAMICO M1 - EMACO FORMULA FLOWFIBER


- EMACO FORMULA REODINAMICO B1 - MACFLOW - MACFLOW FIBER - MACFLOW SCC

ELEVATO DEGRADO (ripristino decimetrico)

INCAMICIATURA, COLAGGIO Con betoncini o cls colabili superfluidi

SIGILLATURA DEI GIUNTI


Tutte le strutture si muovono. Se i giunti sono studiati correttamente, i movimenti si verificheranno nei punti individuati e la funzionalit della struttura non ne sar danneggiata. I movimenti possono essere la conseguenza di assestamenti, carichi, vibrazioni, impatti o di molte altre cause. Anche i migliori sigillanti per giunti, applicati da operai esperti, sono destinati a cedere se i giunti non sono stati progettati correttamente.

IMPERMEABILIZZAZIONE

GRAZIE PER LATTENZIONE


Per informazioni:

info@basfsoluzioni.it
diego.niero@basf.com

20

IL PERCHE DI UNA SCELTA


Relatore: Ing. Loris Pavanetto

IL CONTESTO IN CUI OPERA ETRA


Trento

Testo (calibri 24-30)


Venezia

Milano

Provincia di Treviso

Vicenza

72 Comuni su un territorio pari a circa 1.700 km2 34% in area montana, il 14% in area collinare, il 52% in pianura. Il 73% dei Comuni Etra ha meno di 10.000 abitanti
Padova

Provincia di Venezia

PROFILO AZIENDALE
Servizio idrico Rifiuti Energie alternative
Riqualificazione energetica e generazione energia rinnovabile Installazione di impianti fotovoltaici sui tetti di edifici comunali Impianti di biogas per i reflui zootecnici e biomasse vegetali

Servizi per le imprese


Gestione rifiuti speciali

I NUMERI DI ETRA
I dati pi importanti del Servizio Idrico Integrato, relativo al solo servizio fognario sono: - reflui immessi in rete 25.482.157 mc - reflui depurati 47.071.572 mc - sollevamenti gestiti 777 - sollevamenti telecontrollati 530 - lunghezza reti fognatura 2.342 km

MATERIALI USATI NELLA FOGNATURA


MATERIALE LUNGHEZZA TUBAZIONI A GRAVITA' KM CA 433.72 % 20% LUNGHEZZA TUBAZIONI IN PRESSIONE E DEPRESSIONE KM 6.23 % 5% LUNGHEZZA TOTALE KM 439.95 % 19%

CLS

320.89

15%

0%

320.89

14%

GH

186.41

8%

69.32

51%

255.73

11%

GRES

660.92

30%

0%

660.92

28%

PVC ALTRI MATERIALI (ACC, PE, FC ) TOTALE

405.13

18%

7.11

5%

412.24

18%

199.65 2 206.72

9% 100%

52.84 135.50

39% 100%

252.49 2 342.22

11% 100%

TUBAZIONI A GRAVITA
Per le tubazioni a gravit ci affidiamo a tre tipi di materiale: PVC PN 16 UNI EN 1452, GHISA e GRES. Il prezzo del tubo incide tra il 10%-15% sul costo di realizzazione di una rete fognaria e, quindi, abbiamo preferito scegliere quelli che hanno dimostrato affidabilit nel tempo. A seconda delle condizioni del terreno, della falda e dei carichi stradali scegliamo il tipo di materiale. Per quanto riguarda il PVC gi prima del 2000 usavamo le tubazione in pressioni PN 10, con lavvento della norma UNI EN 1452 siamo passati al PN 16 (ex PN 12.5).

I MOTIVI DI UNA SCELTA


CERCAVAMO UN TUBO RESISTENTE ALLO SCHIACCIAMENTO ED ALLE RADICI PER I PICCOLI DIAMETRI (DN 250 mm 315 mm) CERCAVAMO UN TUBO FACILE DA POSARE, SOPPRATTUTTO IN PRESENZA DI FALDA E PER PROFONDITA SUPERIORI A 2 m

I MOTIVI DI UNA SCELTA


CERCAVAMO UN TUBO IN MATERIALE PLASTICO AFFIDABILE NEL TEMPO CERCAVAMO UN TUBO RESISTENTE AI TERRENI AGGRESSIVI
GHISA DN 250 mm: GRES DN 250 mm: PVC DN 250 mm: 54 /m (PREZZI LISTINO RV) 41 /m (PREZZI LISTINO RV) 36/m (PREZZI LISTINO RV)

CERCAVAMO UN TUBO CHE COME COSTO FOSSE INFERIORE ALLA GHISA ED AL GRES

LA VIDEOISPEZIONE
Gi nel 1997 il Consorzio Tergola, ora ETRA, aveva allestito un mezzo e istruito una squadra per la videispezione delle condotte nuove ed in esercizio. In questa scelta le motivioni sono: 1. Verificare con proprio personale le condotte realizzate dalle ditte Appaltatrice e dai Lottizzanti; 2. Individuare i motivi di intasamento delle condotte in esercizio; 3. Verificare lo stato delle condotte ed in particolare linfiltrazione da acque parassite (falda, pioggia)

LA VIDEOISPEZIONE

IL FURGONE

LA CABINA REGISTRAZIONE

I CARRI ED IL CAVO DI TRASMISSIONE

I CARRI E LA TELECAMERA A SPINTA

DUE TUBAZIONI A CONFRONTO


DIFETTO RISCONTRATO Comune via danno su superficedeformazionerottura -crollo corrosionecrepa rivestimento mancate allaccio sporgente o difettoso giunzioni o sigillatura difettose livvelletta erratamateriali e diametri difformi diametro (mm) METRI Ostruzioni diverse TIPOLOGIA (UNI EN 1401 (SN8SN4) - UNI EN 1452 (PRESSIONE))

Rovolon Bassano Torreglia Lusiana Schiavon Mestrino Tezze sul Brenta Cadoneghe Bassano Limena Marostica Battaglia Terme Valstagna Saonara Borgoricco Montrgrotto Cadoneghe Selvazzano Selvazzano Galzignano Marostica Vigonza Cassola Villa del conte Resana Villa del conte Curtarolo

I maggio Due Santi S. Daniele valli di sotto Europa fu IV Novembre Matteotti Dante Breda Anconetta V.tto Veneto Rialto Foscolo P.TTA Ruzzante G. Fasolo Manin Timavo Timavo Verdi M. Del Lavoro Paradisi Paolo VI Dell'Artigianato Boscalto dell'artigianato Valsugana

2 2 0 3 0 4 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

0 2 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 3 0 2 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

200 200/160 160 200 200 200 160 300 200 250/200 250 250 200 200/160 250/160 250/160 250/160 250/160 250/160 250 250 250 250 250 200 250 200

498.00 50.00 100.00 320.00 50.00 120.00 100.00 30.00 100.00 250.00 540.00 120.00 100.00 60.00 60.00 250.00 100.00 260.00 150.00 170.00 60.00 200.00 1 000.00 600.00 20.00 520.00 160.00

1401 1401 1401 1401 1401 1401 1401 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452 1452

DUE TUBAZIONI A CONFRONTO


UNI EN 1401 UNI EN 1452

You might also like