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CALLIANO 61X45

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BINDE 36X51

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ARCO 51X35

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ARCO STRANFORA 51X35

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ISERA 51X36

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NOMI 51X36

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VAL SUSA 57X38

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ZAFFONI 36X51

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PIAZZA DANTE 56X42

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PIANEZZE 61X46

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ROVINE 51X36

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DOLOMITI 61X46

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VIBRAZIONI DELL’OCCHIO E DEL CUORE
La pittura di Claudio Menegazzi evidenzia una delicata interpretazione del paesaggio lagarino visto come luogo di
equilibri temporali e spaziali e come luogo privilegiato di armonie interiori. Il linguaggio di questa pittura cerca di
esprimere l’anima del paesaggio attraverso l’uso molto meditato ed approfondito del colore che nelle sue variazioni
riesce a trasmettere successive vibrazioni dell’occhio e del cuore. Il colore di Claudio Menegazzi esce dalla fonte
inesauribile dell’acquarello, si muove con docilità sotto la sua mano, imprime alla composizione una velatura poeti-
ca, che ammorbidisce scorci, vedute, volumi, fino a invitare lo sguardo in una prospettiva confidenziale, quasi affet-
tuosa. Ci troviamo di fronte a una ricerca molto paziente, tenace, che ancora potrà rivelare curiose sorprese.
Mario Cossali
IL PAESAGGIO STORICO COME UNO SPECCHIO
L’acquarello di Claudio Menegazzi è stimolato soprattutto dalle trame della storia, le segue come esperto segugio
e le fissa in immagini, che ne esaltano le forme. Nonostante ad ogni intervento pittorico corrisponda un luogo de-
terminato, così come vengono fissate dall’acquarello le forme delle antiche memorie appaiono a volte in una strana
atmosfera, frutto di progressiva rarefazione quasi “tolte” al dominio del tempo e della storia stessa. Dominano le
architetture, nei particolari e negli sfondi, nelle prospettive e negli scorci e proprio il loro dominio determina la cifra
metafisica di questi paesaggi “storici”. Giriamo tra portici, palazzi, castelli, camminiamo tra piazzette e viuzze e ci viene
spontaneo interrogare ogni pietra, ogni tetto, ogni anfratto: non siamo alla ricerca del passato, ma alla ricerca di
noi stessi. Siamo di fronte alla pagina bianca di un diario, che ci invita ad una riflessione senza pregiudizi sulla nostra
interiorità più ricca e più difficilmente comunicabile. Ogni acquarello di Claudio Menegazzi è come uno specchio.
Mario Cossali
ACQUERELLI
È il primo e l’ultimo sole del giorno che illumina i paesaggi di Claudio Menegazzi, quello che maggiormente imprime ca-
lore ai volumi delle architetture dei borghi lagarini da lui prediletti. Le sottili vibrazioni cromatiche, i passaggi lievi
della luce e le trasparenze proprie dell’acquerello sono gli elementi cardine della sua pittura. Alla veduta tradizio-
nale l’artista preferisce la rappresentazione di un paesaggio “architettonico”, o meglio, detto con le sue parole, un
“ritratto di architetture”. Sono realizzazioni rispettose delle leggi prospettiche scientifiche, accurate nel dettaglio
ed estremamente realistiche, ma andando oltre questa prima impressione scopriamo che il paesaggio viene visto, esplo-
rato, epurato e reinterpretato dall’artista, che così facendo se ne appropria, trasmettendovi i propri sentimenti ed
emozioni. Nei suoi soggetti Menegazzi ricerca una sorta di “aura”, anche solo in un muro scrostato che testimonia la
sua storia; si riscontra in tutto ciò un tentativo di idealizzare il paesaggio, di renderlo immortale. La luce, i toni di co-
lore e soprattutto la scelta di evitare la figura umana o di ridurre all’essenziale l’ambiente naturale danno talvolta
alle opere un alone quasi metafisico, dove piazze, pievi, case coloniche, palazzi cittadini e borghi rurali diventano unici
protagonisti di un mondo senza tempo. Le opere di Menegazzi sono il risultato di una paziente ricerca, condotta con
metodo e coerenza in questi ultimi anni, nella quale il punto di approdo diventa l’oggetto compiuto, la perfetta riuscita
degli effetti cromatici e luministici desiderati. È una soddisfazione che l’artista rinnova di volta in volta in questi suoi
lavori, eseguiti con quell’estrema perizia tecnica che contraddistingue da sempre l’acquerellista esperto.
Gabriella Parisi

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biografia
Claudio Menegazzi nasce nel 1949. Inizia a disegna-
re a quasi due anni e da allora non smette. Si appli-
ca negli studi tecnici fino alla laurea in ingegneria
nel 1974. Si dedica alla pittura nel 1980. Frequen-
ta l’atelier della scuola Martini fino all’’89, con il
prof. Umberto Savoia, esponendo in mostre collet-
tive. Nel ’94, ‘95 e ‘96 espone in molte mostre per-
sonali. Dal ‘97 al 2004 sospende la pittura per un
periodo di ripensamento e studio dell’arte moderna.
Riprende nel 2005 con la pittura ad olio e acqua-
rello. Nel 2006 tornano le presentazioni. Espone
presso la Galleria “CASA TANI”, via Rialto 14, Ro-
vereto.

Claudio Menegazzi
Tel. 328 95 24 642.

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