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Morte e congedi narrati come una passione nei Racconti dellerrore, il nuovo libro di Alberto Asor Rosa

Dellecose
GIORGIO VASTA

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IL TORMENTO E LESTASI DELLA PAROLA FINE

una figura della fine che sta negli occhi di ognuno di noi. Quando ci che doveva esserci c stato e lo spazio per esempio le sedie capovolte sulla tavola in una stanza in penombra prende congedo da se stesso, da quella che fino a poco prima stata la sua funzione. Racconti dellerrore, il nuovo libro di Alberto Asor Rosa (Einaudi), reca in copertina il particolare di un quadro di Mario Fani intitolato Convivio. Le sedie capovolte sopra la tavola, un orizzonte che si perde oltre la finestra aperta. Unimmagine domestica, apparentemente elementare: se per non si distoglie lo sguardo, possibile sentire qualcosa di simile a una fitta intercostale, il riflesso fisico di uninpu essere simulata, giocata, quietudine. I sei racconti in cui si articola pur senza venire risolta, una il libro di Asor Rosa tre Epifa- conquista e una gioia. Tanto nie e tre Soggetti sono esatta- che nel tempo il gioco viene mente un modo per non disto- sempre pi rinnovato. A quingliere lo sguardo; un modo, an- dici anni Giovanni muore su un cora, per confrontarsi con il de campetto di calcio, poi in spiagcuius, ci di cui non si pu par- gia, poi alluniversit durante lare, dunque con linterdizione una lezione sullaoristo. Ogni a dire a tentare di dire la volta quella cosa la cosa indimorte. Perch i personaggi im- cibile, levento impossibile IL LIBRO E LAUTORE maginati da Asor Rosa non sono convocata sotto forma di mes- I racconti dellerrore semplicemente ossessionati sinscena, smontata, esplorata il nuovo libro dalla morte; per loro la morte nei suoi meccanismi, ricono- di Alberto Asor Rosa una passione. La vita della mor- sciuta come paradossale con- in uscita oggi da Einaudi te la sua straordinaria inten- solazione. Ma dopo ogni simu- (pagg. 216, euro 19,50) sit il loro tormento, la loro lazione a Giovanni tocca lasciaestasi, il punto di fuga in cui tut- re lorizzontalit rassicurante e ripristinare la verticalit (equito si perde e si rivela. Per esempio Aristide Galeoto voca, logorante) che lo include vive sopravvive in procin- tra gli uomini. La frustrazione to di morire. Crocifisso a questa insopportabile. Perch loriz- coincidere con unilluminata tragicomica perifrastica attiva, zontalit anche il luogo in cui serenissima mediocrit. ProvaAristide scorre attraverso il morte e sesso coagulano, il tem- no ad adattarsi alla vita come un tempo invisibile a se stesso e po di un abbandono condiviso. corpo modesto che modestaNel suo libro Asor Rosa d mente lascia la sua impronta su agli altri, preda soltanto del suo esigentissimo vizio genetico. forma a figure che desiderano un giaciglio altrettanto modeCome loperatore cinematografico protagonista di Peeping Tom di Michael Powell, Aristide Il riconoscimento divorato dal bisogno di fissare la morte negli occhi. Invecchiato in questa prigione nevrotica, solo negli ultimi istanti Aristide godr di una breve distrazione, sentir che in fondo tutto al VENEZIA Allaustriaca Maria Lassnig e allitaliana Marisa suo posto e che la difesa non Merz sono stati assegnati i Leoni doro alla carriera della 55esivale se non c offesa. Sopratma Esposizione Internazionale dArte della Biennale di Venetutto comprender che non c zia. La decisione stata presa dal cda della Biennale, presienessun confine da superare. duto da Paolo Baratta, su proposta di Massimiliano Gioni, cuVolendo e Aristide suo malratore della mostra di questa edizione, Il Palazzo Enciclopedigrado ha voluto la morte sta co. Con i suoi autoritratti Lassnig ha composto una personatutta al di qua, una presenza irle enciclopedia dellautorappresentazione si legge nella moriducibile installata al centro tivazione . Ha trasformato la pittura in strumento di della vita. Si tratta solo di proauto-analisi e di conoscenza del s. A novantatr anni Lassnig crastinarla (perfettamente coerappresenta un esempio unico di ostinazione e indipendenrente, in tal senso, luso che Asor za. Marisa Merz, invece, una delle voci pi singolari dellarRosa fa delle parentesi: da un late contemporanea, ha sviluppato un linguaggio personale to manifestano il desiderio delin cui pittura, scultura e disegno si combinano per dare forma la scrittura di eccedere se stessa, a immagini allapparenza arcaiche e primordiali. La sua pitdallaltro rimandano il motura epifanica, coltivata per anni in solitudine, ci invita a guarmento fatale del punto fermo, dare il mondo a occhi chiusi. Il premio sar consegnato salappuntamento di ogni frase bato primo giugno, alle 11, ai Giardini della Biennale, durante con la propria fine). la premiazione e linaugurazione della 55esima Esposizione. Per Giovanni Sollicciano, scoprire a tre anni che la morte

BIENNALE, LEONI ALLA CARRIERA A MARIA LASSNIG E MARISA MERZ

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DISEGNO DI TULLIO PERICOLI

sto. Le loro non sono mai esperienze: sono esperienzelle. A questi Bartleby, a questi Wakefield, tocca per in sorte il perturbante di uninattesa consapevolezza. Di un terrore. Come accade ad Antonio Feliciano che, nel suo naturale vuoto di immaginazione, non ha mai valutato leventualit di invecchiare. Si ritrover nei panni ingenerosi di un neofita, un estremista, un pasdaran, un catecumeno della vecchiaia. Un apprendista maldestro che si confronta con la caducit corporea. Lo stupore immenso e doloroso. Anche Antonio rester solo, anche lui introflesso in una percezione ultima e rivelatrice: un seno femminile che vale da bagliore disperato nella coscienza della fine. Nella seconda parte della riflessione narrativa di Asor Rosa si collauda unipotesi. Nel momento in cui la morte il dato,

ci che non pu non esserci, allora forse da qualche parte esiste una specie di antidoto, un argine necessariamente fallace ma intanto, transitoriamente, utile. Il contrario della morte non per in astratto, in simbolo lamore. Semmai la sua declinazione concreta: il prendersi cura. E dunque Umbertino va in pensione dopo trentotto anni in banca, vaga attraverso gli anni residui e un giorno si imbatte in Gilda, un cucciolo di cane che ha senso perch gli concede, solo esistendo, lo spettacolo dellinermit. E ancora il professor Trippoli un uomo che sempre vissuto nellincanto della lingua greca si ritrova davanti lallieva Elisa, lunica che attraverso il tramite della letteratura riesce a generare unincrespatura nel tessuto sentimentale compattamente sordo delluomo di lettere. Ma affinch il vincolo tra le

esistenze si riveli come invenzione di senso occorre un ribaltamento prospettico. Nel racconto che chiude il libro sar dunque Pepe, un cane quieto per biologia, lanimale che ignorando conosce, a raccontare la storia del suo rapporto con il Vecchio, un uomo incerto che di s non sa cosa fare. Lunica cognizione di Pepe che quando si diventa coscienti della morte, quando cio si scopre che nulla si conserva, tutto si distrugge, indispensabile proteggere ci che c: mangiando insieme, guardandosi negli occhi, dando forma alla circolazione universale degli esseri viventi: allunico sconfinamento che possiamo permetterci. Quello che precede il momento in cui le sedie verranno capovolte sulla tavola, e che lo segue. Lo sconfinamento che chiamiamo legame.
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