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- Genji - To no Chujo: Fratello di Aoi, intimo amico di Genji - Uma no Kami e Shikibu no Jo: gentiluomini amici di Genji - Ki no Kami: gentiluomo al servizio di Genji, figliastro di Utsusemi - Utsusemi (lett. cicala): moglie di uno Zuryo (governatore provinciale), corteggiata da Genji - Fratello di Utsusemi: preso in simpatia da Genji entra al suo servizio
COMMENTO
La conversazione che si svolge tra i quattro gentiluomini nella prima parte di questo capitolo un vero trattato sociologico. Come molti altri passaggi del libro sorprende a tratti per la sua attualit. La ricerca infruttuosa della donna perfetta ha riempito di delusione gli animi dei cortigiani, ormai convinti che lunica soluzione al problema sia accontentarsi di chi possieda le caratteristiche ritenute indispensabili, e passare sopra agli inevitabili difetti. Chi preferire, dunque, tra la massaia zelante ma sciatta e la dama bellissima ma irrimediabilmente possessiva? O tra la fanciulla frivola, vanitosa e infedele e la gentildonna fin troppo colta*? I giovani raccontano le loro storie piangendo, rimproverandosi per la propria condotta, sia che questa li abbia portati alla perdita della persona amata, sia che li abbia fatti invischiare in relazioni poco piacevoli.
La storia di To no Chujo di particolare importanza, perch avr ripercussioni sul seguito del romanzo. Il giovane racconta di una relazione clandestina con una dama di grande bellezza e di carattere docile, che poneva la pi completa fiducia in lui anche quando veniva ingiustamente trascurata. Dopo qualche tempo di lontananza la fanciulla, che aveva partorito una bambina, mand a Chujo un messaggio che lo riport da lei. Trovandola triste ma non offesa il giovane fu sollevato, e per molti giorni non si fece vivo. Quando si ripresent la ragazza e la figlioletta erano sparite, e nonostante lunghe ricerche gli fu impossibile ritrovarle. Latteggiamento generale piuttosto maschilista: che importa se ogni tanto la sua ignoranza ci scandalizza?. Alla donna ideale si chiede che, senza studi regolari, cerchi di spigolare di tutto un po, tenendo gli occhi e gli orecchi aperti. Tutti questi discorsi non fanno che aumentare in Genji la pena per lamata Fujitsubo, vista come un essere privo dei difetti che, secondo gli amici, sono tipici di tutte le donne. Allo stesso tempo Aoi, modello della moglie leale e devota esaltata durante la conversazione, gli pare cos rigida e algida da impedirgli di avvicinarsi a lei come vorrebbe. Un elemento che emerge nella seconda parte del capitolo la diffusissima superstizione: ci sono giorni fausti e infausti, congiunzioni astrali poco propizie per determinate persone o per svolgere certe attivit, luoghi che non si possono raggiungere finch le stelle sbarrano il cammino. Le indicazioni degli astrologi sono seguite pedissequamente, e gli oroscopi sono considerati realt incontestabili. Questo porta Genji allincontro con Utsusemi, dama che egli cortegger a lungo ma invano. Il destino della ragazza, che nel suo cuore tuttaltro che felice di respingere il bel principe, stato segnato dal matrimonio con un governatore di provincia molto pi vecchio di lei. Nonostante il disprezzo per il marito lonore pi forte di ogni cosa, e le impone di mantenere le dovute distanze da quel nobile pretendente. * Alle donne era proibito utilizzare i caratteri cinesi, in quanto questo tipo di scrittura colta era riservata agli uomini. Le donne dovevano utilizzare gli hiragana, la scrittura autoctona, detti anche onnade (lett. mano della donna). Anche il Genji Monogatari fu scritto interamente con questi caratteri, rendendo la lettura difficile anche per un lettore giapponese moderno, non sempre in grado di comprendere il senso dal contesto. Sono gli ideogrammi cinesi, infatti, a distinguere il significato di parole omofone che appaiono identiche se scritte in hiragana.
CITAZIONI
Finalmente ho scoperto che non esiste nessuna donna di cui si possa dire Ecco la perfezione. proprio lei. (p. 27) La barca senza ormeggi deve per forza seguire la corrente. (p. 34) Alcuni () hanno supposto che destando in chi si ama sospetti infondati si possa ravvivare un attaccamento che langue. Ma questo esperimento molto pericoloso. Chi lo raccomanda ha fiducia che quando un rancore infondato basti sopportarlo in silenzio e tutto andr per il meglio. (p. 34) Tanto pi dunque, nel pronunziarci sul cuore umano, dovremmo diffidare di tutte le ariette e graziette alla moda, di tutti i trucchi ed eleganze studiati solo per piacere a chi guarda dal di fuori! (p. 35)
Il mondo pare fabbricato in tal modo, che in definitiva ci troveremo sempre imbarazzati nel fare una scelta ragionevole; ad onta di tutte le nostre cernite, vagli e confronti, non riusciremo mai a trovare la donna adorabile e impeccabile in tutti i sensi e a tutti gli effetti. (p. 44) Basta una donna a cui il karma delle nostre vite passate ci diriga con naturale simpatia, che importa se ogni tanto la sua ignoranza ci scandalizza? Daltronde, a me sembra che anche gli uomini po ssano benissimo fare la loro strada senza essere mostri di cultura. (p. 46) Ma nel viso impassibile del cielo gli uomini leggono soltanto la loro contentezza o disperazione. (p. 57) Parte seconda: cap. terzo, L'esilio a Suma (12cap)
PERSONAGGI PRINCIPALI
- Genji - Murasaki - Fujitsubo - Ministro della Sinistra - Hyobukyo - Reikeiden - Dama del Villaggio dei Fiori Caduchi - To no Chujo - Oborozukiyo - Erede Legittimo - Rokujo - Imperatore Suzaku - Kokiden - Ex Governatore di Akashi: eremita, padre della Dama di Akashi - Dama di Akashi: figlia dellex Governatore della provincia di Akashi (v. cap. 5)
Rokujo. LImperatore Suzaku nel frattempo, dopo molti tentennamenti, richia ma presso di s Oborozukiyo e pur dispiaciuto dal saperla innamorata di un altro la tratta con grande tenerezza. Il Sovrano come molti sudditi affranto dalla triste sorte toccata al fratello ma non riesce ad opporsi alla madre e ai suoi seguaci. Lex Governatore della Provincia, ora prete secolare, venuto a conoscenza della presenza di Genji nelle vicinanze pensa a come fargli incontrare la figlia, Dama di Akashi, che vorrebbe dargli in sposa. To no Chujo, a sua volta in difficolt per la situazione polit ica, decide comunque di far visista allamico portandogli grande conforto. Durante la Cerimonia di Purificazione una forte tempesta si scatena improvvisamente; a Genji appare in sogno il Re del Mare desideroso di trattenerlo a lungo presso le rive del suo dominio. Turbato da questo cattivo presagio il giovane cade in un grave abbattimento.
COMMENTO
Dopo averci abituato a pagine di lodi alla bellezza di Genji, alla sua intelligenza, alle sue infinite qualit, allamore che lo ha sempre circondato, Murasaki v ira bruscamente e ci mostra il Principe come uomo colpito dalla sfortuna, non pi come essere impeccabile, quasi un semi-dio. Invece di crogiolarsi nel semplice racconto delle avventure galanti di un affascinante giovane protetto dallovattato ambiente della Corte di Heiankyo lautrice rimescola le carte in tavola e, appena un attimo prima che scattino la noia e lirritazione per una tale perfezione, ci mostra il suo protagonista colto in fallo, accusato, biasimato, infine costretto ad allontanarsi dal suo piccolo mondo conosciuto e costretto a scontrarsi con la realt che sta fuori. Abbandonato da molti di quelli che per tutta la vita gli avevano mostrato devozione, timorosi di attirarsi le inimicizie della nuova fazione dominante, Genji osserva ancora una volta come la vita umana sia effimera e il potere e la gloria non siano cose su cui fare affidamento, tanto instabile e imprevedibile il destino di ognuno. Memore dei suoi errori passati in particolare la relazione proibita con Fujitsubo il Principe attribuisce le sue disgrazie alla sempre presente influenza del karma. Anche una terribile tempesta si scatena contro di lui, a simboleggiare come il credo buddhista si fonda con quello shintoista che crede che la natura sia pervasa di presenze spirituali. Il sincretismo tra queste due religioni un aspetto fondamentale della cultura giapponese, che verr approfondito successivamente.
CITAZIONI
Fino allora, la sua vita non era stata che un lungo succedersi di disgrazie. Quanto allavvenire, non era certo i l caso di pensarci! Era chiaro che per lui il mondo non aveva in serbo che delusioni e dispiaceri. (P. 313) Ma pareva destinato che in tutta quella lunga relazione ciascuno dei due, per quanto ben disposto, non dovesse cagionare allaltro se non tormento. (P. 314) Ci dicono, rispose Genji, che tutto quanto ci succede in questa vita il risultato della nostra condotta in qualche precedente esistenza. Se ci va preso alla lettera, ora suppongo di dover accettare il fatto che in una vita precedente ho commesso qualche cattiva azione. (P. 316)
Veramente, essa rispose, addio un mostro tra le parole, e ancora non mai risonata amorevole ad alcun orecchio. (P. 318) La luna splendeva rossa sullorlo del cielo, e nella sua luce bizzarra egli appariva cos bello, e cos triste tuttavia e pensoso, che al vederlo perfino i cuori dei lupi e delle tigri, che dico, perfin quello di un demone, si sarebbero mossi a piet. (P. 316) Sicch le porte della sua casa, in altri tempi varcate da una continua folla di cavalieri e di equipaggi, quella mattina egli le vide squallidamente deserte, e con amarezza si rese conto di quanto sia fragile ledificio del potere terreno. (P. 317) Come la notte precedente, la luna era sul punto di tramontare; e a Genji parve il simbolo delle proprie fortune in declino. (P. 322) sciocco, soggiunse, sciupare il presente piangendo per le afflizioni che devono ancora venire. (P. 323) E a un tratto egli sent che il mondo era abitato da una genia di vili e spregevoli creature, nessuna delle quali era degna che ci si affannasse per lei. (P. 328) Ed ecco l il suo specchio. Egli laveva lasciato come aveva scherzosamente promesso di fare nella sua poesi a; ma aveva portato con s la propria immagine, e a che serviva uno specchio dove si rifletteva un altro viso invece del suo! (P. 332) Era un pazzo quel poeta che pregava di poter sapere ci che sarebbe successo alla sua amante dopo che lui se nera andato. O gli importava poco di lei, o sicuramente avrebbe preferito non saperlo. (P. 336) Ecco un uomo che, discepolo dei Budda Sakyamuni, gli si prosterna e allombra dellAlbero della Conoscenza toccato dalla luna implora di trovar riparo dai nembi del cruccio e della morte (P. 339) cap. quarto, seconda parte Akashi 13cap.
PERSONAGGI PRINCIPALI
- Genji - Murasaki - Ex Imperatore (come apparizione in sogno) - Ex Governatore di Akashi - Dama di Akashi - Imperatore Suzaku - Kokiden - Ministro della Destra
- Gosechi - Dama del Villaggio dei Fiori Caduchi - Fujitsubo - Erede Legittimo
COMMENTO
Davvero le sorti degli uomini sono imprevedibili: proprio nel bel mezzo di una nuova storia damore Genji viene richiamato a Corte. LImperatore Suzaku, come tutti, crede ciecamente nei segni e le disgrazie che avevano colpito la Capitale da quanto il fratello si era allontanato sono indizi troppo evidenti per essere pi a lungo ignorati. Del resto con la morte del Ministro della Destra e la malattia di Kokiden la fazione dominante si era indebolita e cos le pressioni sul giovane sovrano.
Raramente vediamo Genji combattuto allidea di iniziare una relazione per rispetto di unaltra donna; forse per la prima volta lamore per Murasaki, quellunica che esercitava cos grante imperio sui suoi affetti, fa nascere in lui degli scrupoli comunque non sufficienti da impedirgli di avvicinarsi alla Dama di Akashi. evidente per un cambiamento, una crescita: ne prova la decisione di non incontrare nuovamente le sue vecchie amanti occasionali. Addirittura Genji si confida con Murasaki per rassicurarla che nessuna avventura potr mettere in pericolo la posizione della ragazza nel suo cuore. La fanciulla, ben conoscendolo, si rende conto che la storia con la Dama di Akashi tuttaltro che insignificante. Pur soffrendo ella gli mostra c omprensione e non si esibisce in scenate di gelosia; proprio grazie a questi lati della sua personalit non perder mai il favore di Genji, che per tutta la vita la metter prima di ogni altra donna.
CITAZIONI
In questi giorni detestabili in cui nemmeno un raggio, nemmeno uno squarcio ha rotto per un attimo il nostro cielo piovoso, le nuvole sembrano averti cancellato alla mia vista, e non so dietro quale parte di questo nero velario io possa cercarti. (P. 351) La scoperta che esisteva un mondo popolato di cos splendide creature, anzich rallegrarla, non faceva che renderla ancora pi infelice e insoddisfatta. (P. 371) Soltanto come sfondo alla musica il suono del mare tollerabile. (P. 375) Ma era tale la sua bellezza che mentre, affranto dal dolore di lei, sedeva al suo fianco e con gli occhi pieni di lacrime le mormorava le pi tenere parole di piet e attaccamento, per un attimo lei sent che se anche le fosse stata data una sola notte come quella e poi egli fosse scomparso per sempre, tuttavia quellam ore le sarebbe parso la pi grande felicit della sua vita. Ma nonostante tutta la sua tenerezza egli era un principe: labitatore di un mondo popolato non gi da creature come lei, ma da esseri di una specie lontana e superiore. (P. 382)