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WEEGEE

soggetto e sceneggiatura di Davide Gatti

Liberamente ispirato alla vita di Arthur Fellig, in arte Weegee

prima stesura

2 dicembre 2007
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Fondo nero.

SCENA 1. INT. TEATRO DI POSA – SERA

Il pavimento è di un bianco purissimo contaminato solo da una macchia di


terriccio sul quale giacciono due piedi nudi, sporchi solo sotto la
pianta. I due piedi distano tra loro tre spanne e hanno la punta rivolta
verso l’alto, immobili.

Continuano in due lunghe gambe leggermente divaricate.


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Ripetuti scatti di un otturatore, accompagnati da flash.

Un uomo le gira attorno, lentamente, ne vediamo solo le scarpe.

La parte superiore delle cosce della donna è nascosta da una gonna lunga
ma sollevata e accartocciata che va ad avvallarsi nel mezzo.
Tutto è immobile.

Vfc: L’uomo emette un verso sordo, pensieroso.

L’addome è protetto dal braccio destro.


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Quello sinistro nasconde il seno e la mano avvolge il collo. Tutto è


rigido.

Ciò che rimane di un sigaro è a terra schiacciato.

A cominciare dalle spalle una folta chioma bionda conduce fino


all’orecchio destro.
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La giovane pelle all’altezza della bocca è rilassata, immobile. L’angolo


delle labbra tradisce però una lieve espressione.

WEEGEE (vfc)
Inarca di più la schiena.

L’occhio di MELANY ruota a sinistra.

La donna si sposta un poco.


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MELANY (con respiro affannato)


Così?
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Scopriamo di essere in una stanza completamente bianca, un teatro di


posa illuminato agli angoli da tre proiettori posti su stativi di
metallo. MELANY è sdraiata sul pavimento sopra uno strato disomogeneo di
terriccio su un linoleum bianco.

WEEGEE non risponde;


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è in piedi a circa un metro e mezzo da lei. È un uomo sui trentacinque


in carne e indossa un abito formale anni ‘50. Avvicina l’occhio al
mirino della sua macchina fotografica e scatta foto a ripetizione.
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Posiziona una sedia a poca distanza dalla donna e si siede.

Mentre la osserva prende un sigaro e lo accende. La studia.


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MELANY lo fissa immobile nell’attesa di una qualche indicazione.

WEEGEE estrae un fazzoletto di stoffa dal taschino.


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WEEGEE (nel frattempo si leva la terra dalle mani


macchiando così il fazzoletto)
Direi che può bastare.

Sorride
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MELANY ricambia il sorriso

e fa per alzarsi. Vedendola in difficoltà


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WEEGEE scatta allungando la mano per aiutarla ad alzarsi.


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Nel frattempo sorride pacatamente, divertito.


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MELANY si è rivestita, ora è in piedi e indossa un giaccone invernale.

MELANY
A domani signor Fellig.

WEEGEE è ancora seduto sulla sedia e la guarda dal basso verso l’alto.
Sorride
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WEEGEE
A domani miss Davis

MELANY esce da una piccola porta di ferro nera, fuori è buio.


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Chiude.
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SCENA 2. EST. VICOLO POCO ABITATO – NOTTE

WEEGEE è fermo in un vicolo. Ad una ventina di metri davanti a lui un


UOMO in piedi sulla scalinata di un edificio lo sta fissando. E’ vestito
in modo abbastanza elegante ma sobrio. WEEGEE tira una boccata al sigaro

e si avvia verso di lui.


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L’UOMO gli sorride gentilmente.


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WEEGEE ricambia il sorriso.

Con la mano viene invitato ad entrare nell’edificio.


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SCENA 3. INT. CORRIDOIO ABBANDONATO - NOTTE

UOMO (con voce sicura)


Sarà sicuramente soddisfatto.

Le abbiamo trovato un sito veramente interessante.

I due uomini arrivano in un profondo e buio corridoio deserto.


L’ambiente è illuminato solo da deboli ma concentrati fasci di luce che
entrano dalle finestrelle nella parete sinistra.
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L’UOMO si stacca ed inizia ad indicare vari particolari della struttura.

UOMO (indicando il muro)


Pareti con l’intonaco sbriciolato.

Si sposta ed indica il pavimento.


UOMO
Un pavimento particolarmente lucido e riflettente con motivi
semplici.

L’UOMO si allontana per far vedere la profondità del corridoio.


UOMO
Guardi.

L’UOMO va incontro a WEEGEE.


UOMO
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Sono tutte le caratteristiche da lei richieste. (pausa) Cosa


ne pensa?

WEEGEE si inoltra nel corridoio,


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osserva per qualche secondo un’area illuminata da un fascio di luce.


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WEEGEE
Si. Mi interessa questa illuminazione. E’ adatta.

UOMO (venendogli incontro sorridendo)


Benissimo, allora se vuole seguirmi…
(pausa) propongo di stabilire quando intende procedere.

Gli mette una mano vicino alla spalla.


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SCENA 4. INT. TEATRO DI POSA – NOTTE

WEEGEE entra dalla porta di ferro togliendosi la giacca.


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SCENA 5. INT. LABORATORIO SVILUPPO – NOTTE

Con una pinza immerge la carta sensibile nell’acetone.

Si gratta i capelli vicino all’orecchio.


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Sullo sgabello accanto a lui è posto un mucchietto disordinato di foto.

Attende che l’immagine compaia sulla stampa,


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la solleva davanti a se. Osserva.

La scarta subito e la pone sullo sgabello.


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Ripete l’operazione.
Immerge la carta con la pinza.

Attende che l’immagine compaia. Solleva la stampa (noi non la vediamo).


La osserva.

Con una mano avvicina una cordicella, con l’altra porta una molletta
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alla bocca e poi prende la foto e l’appende.


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SCENA 6. INT. TEATRO DI POSA – GIORNO

WEEGEE si lascia cadere sulla sedia accanto alla scrivania.

Si riprende subito, prende il block notes davanti a lui. Sfoglia


rapidamente le pagine inumidendosi le dita con la saliva.

Si riprende subito, prende il block notes davanti a lui.


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Sfoglia rapidamente le pagine inumidendosi le dita con la saliva.


Telefona.

WEEGEE (attende qualche secondo)


Miss Davis?

(pausa)
Si, sono io. Per dirle che oggi pomeriggio non lavoreremo in
studio all’inquadratura. Le do l’indirizzo.

L’angolo tra la 30° e la 13° Avenue. Può presentarsi anche


alle cinque.
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Bene, arrivederla.

Con la spalla regge la cornetta del telefono e compone un nuovo numero.


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SCENA 7. INT. CORRIDOIO ABBANDONATO – SERA

Il corridoio è deserto, quieto.

WEEGEE aiuta MELANY a coricarsi sul pavimento.


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Si solleva leggermente i calzoni,

si inginocchia accanto a lei e la fissa.


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Le prende l’estremità della gonna e la sposta a metà delle cosce.


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MELANY lo guarda,

lui ricambia lo sguardo, solo dopo qualche istante, come se gli venisse
in mente sul momento, le sorride.

WEEGEE si sbilancia appena per sistemarle una ciocca di capelli sulle


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spalle. Si rimette in equilibrio e continua ad osservarla.

WEEGEE (frugandosi nella giacca)


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Bene.

Estrae la foto

e gliela mostra.

WEEGEE
Cerca di metterti in questa posizione, grazie.

MELANY annuisce e si sistema definitivamente.


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Nel frattempo WEEGEE afferra la macchina fotografica ed inizia ad


inquadrare.
Mette a fuoco

e si sposta leggermente.
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Continuando a guardare fisso nell’obbiettivo

WEEGEE alza la mano e fa un cenno di richiamo.


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WEEGEE osserva la posizione dei piedi rispetto al motivo del pavimento.


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WEEGEE
Bene (pausa) apri leggermente la bocca.
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Vediamo delle scarpe muoversi dalla penombra,

un UOMO si avvicina lentamente.


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MELANY si guarda in giro poi chiude gli occhi.

WEEGEE
Rimani così.

L’UOMO arriva a poca distanza da WEEGEE


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La camera in totale compie un carrello indietro

e poi una panoramica a schiaffo di 160° in senso antiorario

fino ad inquadrare l’ingresso del corridoio dove entra un POLIZIOTTO in


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uniforme.

POLIZIOTTO (camminando abbastanza velocemente)


No, non l’abbiamo ancora toccata.
Vedi di fare in fretta.

Al POLIZIOTTO segue WEEGEE con la macchina fotografica.


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I due si avvicinano al corpo.


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Ora il corridoio è illuminato da due potenti proiettori puntati verso il


cadavere.
Osservano per qualche secondo la scena.

POLIZIOTTO
Hai cinque minuti poi arriverà il medico.
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WEEGEE
E’ possibile spegnere le luci? Rovinano la scena.

L’uomo annuisce e si avvicina alle luci; quindi le spegne.

Rimane la penombra. WEEGEE prende la posizione. Scatta un flash.


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Fondo nero.
Da fondo nero appare, come se si sviluppasse, la foto di MELANY, morta,
cosparsa di sangue con un foro d’arma da fuoco sul petto.

Fondo al nero.

FINE

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