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Taranto, ____17/04/09____

RELAZIONE

Oggetto: Presenza di PCDD/F nei prelievi ambientali in agro di Maglie LE e delle emissioni in atmosfera
di PCDD/F da parte dello stabilimento Copersalento Spa sito nella z.i. di Maglie LE

A beneficio di una migliore comprensione della problematica in oggetto si propone di seguito un quadro
riassuntivo di tutti i dati disponibili presso ARPA Puglia riguardanti prelievi e determinazioni di policloro-
dibenzodiossine, policloro-dibenzofurani, e policloro-bifenili (PCDD/F, PCB, di seguito chiamati
cumulativamente “diossine”) in campioni provenienti da Maglie. La presente relazione è suddivisa in sezioni
corrispondenti a ciascuna matrice ambientale. Nelle conclusioni è presentata un'analisi preliminare dei
cosiddetti “profili” di concentrazioni per i 17 congeneri di PCDD/F 2378-cloro sostituiti.

SUOLO
Risultano essere stati analizzati un totale di 18 campioni di terreno in momenti diversi nell'arco di 14 mesi
fra il dicembre 2007 e il gennaio 2008. I campioni sono stati tutti prelevati da ARPA Puglia Dipartimento di
Lecce su commissione della Provincia di Lecce e le analisi sono state affidate da due laboratori distinti ma
entrambi convenzionati sia con ARPA Puglia che con la Provincia di Lecce per le determinazioni di
diossine: i laboratori del Consorzio INCA di Lecce e di Marghera (VE).
La Tabella 1 riassume tutti i risultati disponibili, con indicazione del laboratorio di analisi e della data di
prelievo, e con un raffronto con i limiti di legge per suoli industriali e residenziali. Va notato che nelle leggi
in vigore non è indicato un limite specifico per la contaminazione da diossine in terreni agricoli, esiste
tuttavia una raccomandazione dell'Istituto Superiore di Sanità1 che fa coincidere tale limite con quello in
vigore per i suoli residenziali, ovvero 10 ng I-TE/Kg. Sono evidenziati in grassetto i superamenti dei limiti di
legge.

Data Laboratorio PCDD/Fs


Sigla campione coordinate
prelievo incaricato ng I-TE/Kg
VERBALE 3084 10/11/08 INCA Marghera N 40°08'233” - EO 18°81'0,04” 16,4
VERBALE 3085 10/11/08 INCA Marghera N 40°08'290” - EO 18°81'112” 1,5
VERBALE 3086 10/11/08 INCA Marghera N 40°08'558” - EO 18°17'607” 1,7
VERBALE 3087 10/11/08 INCA Marghera N 40°09'005” - EO 18°17'506” 0,6
VERBALE 3146 12/11/08 INCA Marghera N 40°08'284” - EO 18°17'337” 0,3
VERBALE 3148 12/11/08 INCA Marghera N 40°07'715” - EO 18°17'906” 1,2
VERBALE NOVI/GR/036/09 30/01/09 INCA Marghera N 40°08'268” - EO 18°17'976” 22,2
VERBALE NOVI/GR/037/09 30/01/09 INCA Marghera N 40°08'190” - EO 18°18'001” 128,8

1 Parere della Commissione Consultiva Tossicologica nazionale (ISS, 1989).

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Data Laboratorio PCDD/Fs


Sigla campione coordinate
prelievo incaricato ng I-TE/Kg
VERBALE NOVI/GR/038/09 30/01/09 INCA Marghera N 40°08'239” - EO 18°18'043” 12,5
VERBALE NOVI/GR/039/09 30/01/09 INCA Marghera N 40°08'235” - EO 18°18'009” 67,1
Valore di riferimento per suolo residenziale 10
(D.Lgs. 152/06 All. 5 Parte IV)
Valore di riferimento per suolo industriale 100
(D.Lgs. 152/06 All. 5 Parte IV)

Tabella 1: presenza di diossine in campioni di terreno

Di seguito, una mappa con l'ubicazione dei punti di prelievo di campioni di terreno.

Cope rs ale nto Spa

VEGETAZIONE
In questo contesto il temine “vegetazione” è riferito all'uso di specie vegetali come bioindicatori e non alle
specie coltivate ad uso alimentare. Non risultano alla data odierna determinazioni di PCDD/F su ortaggi o
frutta o cereali destinati al consumo umano e coltivati in agro di Maglie o comuni limitrofi.
L'uso di bioindicatori, ad esempio specie vegetali, è un metodo indiretto per determinare la concentrazione di
diossine in aria ambiente. La superficie cerosa degli aghi di pino o dei cavoli o di specie simili assorbe gli
inquinanti atmosferici lipofilici e costituisce un eccellente sistema di monitoraggio per le diossine. Il
vantaggio dell'uso degli aghi di pino risiede nel fatto che essi sono largamente diffusi sul territorio ed i

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campioni sono facilmente ottenibili. Inoltre, l'elevato numero di misure che è già stato effettuato sugli aghi
di pino in Europa rende disponibile una larga base di dati per effettuare confronti con altre località o periodi
storici. Non esiste tuttavia una correlazione diretta fra la concentrazione di diossine negli aghi di pino, o altra
vegetazione, e i risultati su campioni di aria ambiente o di deposizione atmosferica.
La concentrazione di diossine nei bioindicatori riflette la concentrazione di diossine in aria ambiente lungo
tutto l'arco di tempo dell'esposizione della pianta. Con gli aghi di pino si possono determinare effetti
cumulativi su un periodo di diversi anni. Tuttavia l'esperienza sul campo di vari operatori del settore2 insegna
che per ottenere concentrazioni misurabili è spesso necessario che la pianta di pino in questione sia molto
vicina alla sorgente e che le concentrazioni siano realmente elevate, o comunque maggiori di quelle che
possono essere ritenute “di fondo” (poche decine di fg TE/mc). Per esempio, i risultati migliori si hanno con
piante situate all'interno del perimetro di un impianto industriale in cui sia presente una sorgente di diossine
puntuale o diffusa.
Nel periodo successivo al prelievo di emissioni convogliate effettuato nel mese di maggio 2008 da ARPA
Puglia presso l'impianto di incenerimento di CdR Copersalento Spa di Maglie (LE) sono state effettuate
presso il Laboratorio Microinquinanti Organici del Dipartimento di Taranto di ARPA Puglia le analisi di tre
campioni di aghi di pino provenienti da tre diverse località nell'intorno dello stabilimento Copersalento, a
diverse distanze e direzioni rispetto alla fonte fissa di emissioni. Non è stato possibile determinare con
precisione l'età degli aghi analizzati, ma è stata posta particolare cura nel selezionare gli esemplari più vicini
all'attaccatura del ramo principale in quanto questi corrispondono agli aghi più anziani (2-3 anni) e quindi
esposti per un periodo più lungo.
I risultati sono presentati schematicamente nella Tabella 2, in cui sono confrontati con i dati di letteratura e
con l'esperienza di altre agenzie ARPA.

Tabella 2: Concentrazioni di PCDD/F e PCB nelle vicinanze di Copersalento, Maglie (LE)

Posizione Località PCDD/F PCB


ng I-TE/Kg ng WHO-TE/Kg
1 Bosco Cavalieri, direzione Otranto ca. 1.5 Km da Copersalento 3,79 1,05
2 Cursi-Morigino, ca. 900 m da Copersalento 3,78 0,12
3 Cava di S. Sidero, direzione Cutrofiano ca. 3 km da Copersalento 0,15 0,02
3
Varie misure in paesi EU 0,3 - 1,9 -
4
Vicinanze inceneritore Reggio Emilia Non rilevabili -
5
Vicinanze inceneritore Montale (Pistoia) Non rilevabili -

L'illustrazione 1 rappresenta la localizzazione geografica approssimativa dei prelievi, secondo la descrizione


fornita dal presentatore dei campioni.

2 ARPA Piemonte e ARPA Toscana, comunicazione personale.


3 Compilation of EU Dioxin Exposure and Health Data, European Commission DG Environment, October 1999
4 ARPA Emilia Romagna, La ricerca di microinquinanti organici e metalli nel territorio di Reggio Emilia, 2005
5 ARPA Toscana, comunicazione personale 2008

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2
Figura 1

3 ■ Maglie (LE)
● Copersalento Spa
1 Bosco Cavalieri
2 Cursi (Morigino)
1 3 Cave S. Sidero

Illustrazione 1: Ubicazione dei punti di prelievo di aghi di pino

Rispetto al centro abitato di Maglie, i campioni corrispondenti alle direzioni Nord ed Est (posizioni 1 e 2)
presentano concentrazioni di PCDD/F molto simili fra loro e più elevate (circa 20 volte) rispetto al campione
prelevato sulla direzione Ovest dalla sorgente puntuale. La posizione 3 è anche quella più lontana dallo
stabilimento Copersalento (circa 3 km). Le concentrazioni per le posizioni 1 e 2 sono peraltro più elevate (2-
10 volte) anche rispetto ai dati di letteratura,2 i quali rappresentano località non direttamente esposte a
sorgenti puntuali.
Queste evidenze confermano che nel territorio in questione possa essere presente una sorgente di PCDD/F
che abbia avuto un impatto sul territorio circostante almeno per un periodo pari alla vita stimata degli aghi di
pino analizzati (2-3 anni).

DEPOSIZIONI ATMOSFERICHE
Per “deposizioni atmosferiche totali” si intende la massa totale di sostanze inquinanti che, in una data area e
in un determinato periodo, è trasferita dall'atmosfera al suolo, alla vegetazione, all'acqua, agli edifici e a
qualsiasi tipo di superficie. Tale studio richiede una copertura temporale di almeno 12 mesi. Le deposizioni
totali, infatti, sono fortemente influenzate dalle condizioni meteoclimatiche e pertanto subiscono fluttuazioni
stagionali.
Le deposizioni atmosferiche totali di diossina e PCB diossino-simili sono oggetto di attenzione da parte delle
autorità Europee da molti anni6 in quanto ritenute uno dei veicoli principali per l'introduzione di PCDD/F e
PCB nella catena alimentare, attraverso l'ingestione di suoli e vegetazione contaminata da parte di animali di
allevamento.

6 La rete EMEP (European Monitoring and Evaluation Programme) ha attive dal 1994 diverse stazioni di campionamento delle precipitazioni per
la misura delle deposizioni di vari microinquianti organici ed inorganici.

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Esistono valori di riferimento sviluppati sulla base della valutazione del rischio per la popolazione esposta.
Ad esempio, in Germania è in uso una linea guida che indica un valore massimo tollerabile di PCDD/Fs nelle
deposizioni totali pari a 15 pg I-TE/mq die.7 Recentemente,8 il Belgio ha avanzato una proposta alla
Commissione Europea per l'adozione di livelli tollerabili di deposizioni totali di PCDD/F come indicato nella
Tabella seguente.

Assunzione settimanale correlata Deposizione media annua concessa Deposizione media mensile concessa
14 pg WHO-TEQ kg bw week 21 pg I-TEQ/m2 d 8,2 pg I-TEQ/m2 d

La proposta di linea guida EU è stata formulata sulla base di un dettagliato studio di modelli “a catena”. 9
Questo modello include tre sotto-modelli: un modello atmosferico per il calcolo delle deposizioni secche e
umide, un modello per il calcolo delle concentrazioni nel suolo e sulla vegetazione, ed infine un modello che
descrive il trasferimento degli inquinanti a latte e carne negli animali al pascolo (cow model). Prendendo in
considerazione tutte le vie di esposizione umana il modello è stato applicato per calcolare l'assunzione totale
per gruppi di popolazione residenti nelle vicinanze di sorgenti di diossine e PCB diossina-simili e per
derivare le linee guida sopra esposte.
Nel quadro di una convenzione stipulata fra ARPA Puglia, Consorzio INCA, ISAC-CNR Lecce, e Provincia
di Lecce è tuttora in corso una campagna di studio delle deposizioni atmosferiche totali che utilizza
deposimetri del tipo adatto al campionamento delle diossine.10
L'ubicazione dei deposimetri e la distribuzione dei principali insediamenti industriali nell'area di interesse
sono illustrate nelle Illustrazioni 1 e 2. Una descrizione dettagliata dei risultati disponibili per i sei mesi di
prelievi finora effettuati (luglio-dicembre 2008) è attualmente in preparazione da parte di INCA e ISAC
CNR e sarà resa disponibile a breve, completa di uno studio modellistico sulla dispersione degli inquinanti
emessi dalle maggiori sorgenti presenti nella zona.

7 LAI-Laenderausschuss fuer Immissiosschutz (comitato degli stati per la protezione ambientale)


8 L. Van Lieshout et al Deposition of dioxin in Flanders (Belgium) and a proposition for guide values. Atm. Env. 35 suppl. n. 1 2001 S83-S90
9 Cornelis et al, Proposition of guide values for dioxins in air and deposition, Belgium, 1998.
10 L'imbuto e il contenitore di raccolta sono in vetro, come da specifiche indicate nel Rapporto ISTISAN 06/38 “Metodi per la determinazione di
arsenico, cadmio, nichel e idrocarburi policiclici aromatici nelle deposizioni atmosferiche”.

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Illustrazione 2: Maggiori insediamenti Illustrazione 3: Ubicazione delle


industriali nelle Province di Lecce, Brindisi, e stazioni di campionamento delle
Taranto deposizioni atmosferiche

Nel contesto e per le esigenze della presente relazione la discussione sarà limitata alle stazioni di
campionamento di Maglie e Melpignano per la loro vicinanza allo stabilimento Copersalento Spa.
E' importante sottolineare che il periodo coperto dal campionamento delle deposizioni atmosferiche coincide
con un periodo di attività molto limitata da parte dello stabilimento Copersalento, il quale fra il mese di
Luglio e di Dicembre 2008 ha operato solo per periodi molto brevi per poi riprendere in maniera continuativa
a partire dal mese di gennaio 2009 utilizzando come combustibile il cippato di legno vergine ovvero
biomassa combustibile come definita dal Dlgs 152/06 parte II sez. 4 dell'Allegato X alla Parte V e sansa
disoleata.
I risultati della misura di diossine nelle deposizioni atmosferiche per le stazioni di Maglie e Melpignano
hanno evidenziato valori al di sotto della soglia tollerabile (8,2 pg TE/mq die come definita in precedenza)
per tutto il periodo luglio-dicembre 2009. In coincidenza del riavvio delle attività di Copersalento le due
stesse stazioni hanno fatto registrare valori molto superiori alla soglia tollerabile. Una selezione delle misure
disponibili è presentata nella tabella 3.

Località Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Soglia u.m.
2008 2008 2008 2008 2008 2008 2009 tollerabile
Maglie – Terrazzo VVFF 2,75 1,46 2,07 1,09 3,61 4,52 17,19 8,2 pg WHO-TE/mq die
40,2389° NORD – 18,2949° EST

Melpignano – Scuola Elementare n/a 0,02 0,99 1,66 2,73 3,45 19,91 8,2 pg WHO-TE/mq die
40,1525° NORD – 18,2923° EST

Tabella 3: Diossine nelle deposizioni atmosferiche di Maglie e Melpignano

Non si è osservato nessun analogo innalzamento dei valori di diossine nelle deposizione delle rimanti 4
stazioni di campionamento salentine (Otranto, Gallipoli, Guagnano, Cutrofiano, Specchia).

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E' utile confrontare i risultati sopra esposti con analoghe campagne di monitoraggio di altri siti italiani in cui
siano presenti insediamenti industriali che siano anche sorgenti puntuali di diossine (industrie
petrolchimiche, inceneritori, acciaierie, cementifici, etc).

Località Deposizione atmosferica


PCDD/Fs pg TE/mq die
(min - max)
TARANTO (Masseria Fornaro) anno 2008 – 3 mesi stagione calda 6,2 – 39,2
STATTE (TA) (Masseria Quaranta) anno 2008 – 4 mesi stagione calda 4,5 – 12,2
TARANTO (Rione Tamburi) anno 2008 – 4 mesi stagione calda 9,91 – 47,8
TALSANO (TA) – 1 mese stagione calda 4,67
PORTO MARGHERA11 anno 2003 - Anno solare 0,8 – 13,2
REGGIO EMILIA 12 anno 2005 - Anno solare 0,4 – 6,3
13
MANTOVA anno 2000 - Stagione fredda 2,7 – 5,1
MANTOVA anno 2001 - Stagione calda 1,2 – 4,7
14
FORLI' anno 2003-2004 – Stagione calda 0,5 – 2,7
FORLI' anno 2003-2004 – Stagione fredda 0,6 – 2,9
S. NICOLA DI MELFI (PZ)15 anno 2002 - Stagione fredda 1,7 – 2,1
S. NICOLA DI MELFI (PZ) anno 2003 - Stagione calda 1,6 – 2,0
GERMANIA LINEA GUIDA 4 15
6
BELGIO Proposta EU 8,2

Tabella 4: Diossine nelle deposizioni di altri siti italiani

Dalla Tabella 4 di evince che nel territorio italiano, con l'eccezione di Taranto e Porto Marghera (VE), le
soglie tollerabili indicate in area EU non sono finora mai state superate in tempi recenti.

EMISSIONI INDUSTRIALI
Per quanto a conoscenza, l’impianto in oggetto comprende un sansificio, che opera l’estrazione dell’olio
dalla sansa di oliva, e un impianto di coincenerimento di rifiuti non pericolosi, che opera la combustione di
CDR per la produzione di energia elettrica.
L’impianto si trova nelle vicinanze della città di Maglie e, a maggiore distanza, di altri centri abitati; si sono
registrati, negli anni, esposti e lamentele dei cittadini sull’impatto di tale insediamento produttivo sulla
qualità dell’aria per quanto riguarda, in particolare, la produzione di odori nauseabondi durante il periodo
dell’estrazione delle sanse, e le possibili emissioni nocive dell’inceneritore.

11 Rossini et al, Organohalogen Compounds, 2004


12 ISS – ARPA Emilia Romagna, 2006
13 Rapporto ISTISAN 06/43
14 ARPA Emilia Romagna, “Studio ambientale e territoriale dell'area industriale urbana 'Coriano' del Comune di Forlì”, Marzo 2006
15 ISS – ARPA Basilicata, 2003

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In passato, il Dipartimento Provinciale ARPA di Lecce ha effettuato, nell’ambito della propria competenza
territoriale, controlli sulle emissioni di inquinanti “convenzionali” dei camini dell’azienda, e che per diversi
mesi il mezzo mobile per il monitoraggio della qualità dell’aria del DAP di Brindisi è stato collocato nella
città di Maglie, in zona posta verso lo stabilimento della Copersalento, per controllare l’entità delle
immissioni in aria.
Solo nell’anno 2008, in seguito alla messa a punto delle procedure di campionamento delle diossine secondo
le procedure previste dalla Norma UNI EN 1948, e la possibilità delle relative analisi da parte del
Laboratorio di Microinquinanti Organici creato presso il Dipartimento di Taranto di ARPA Puglia, sono stati
programmati controlli sul contenuto di diossine nelle emissioni in aria dell’impianto in oggetto.
Il primo campionamento è stato effettuato in data 8 maggio 2008. Dal punto di vista tecnico-analitico, il
controllo si è svolto regolarmente e in ottemperanza alla norma UNI EN 1948; tuttavia le analisi sono
avvenute in assenza della controparte. Le analisi effettuate sul campione di emissioni prelevato hanno fornito
una concentrazione molto alta di diossine, pari a oltre 40 ng I-TE/Nm3, di molto superiore al limite di 0,1 ng
I-TE/Nm3, stabilito dal D.Lgs. 133/05 per gli impianti di incenerimento e coincenerimento di rifiuti.
I successivi sopralluoghi nell’impianto da parte degli stessi tecnici addetti al campionamento delle emissioni
a camino, accompagnati da personale ispettivo U.P.G. del DAP di Lecce e della Provincia di Lecce,
responsabili di garantire procedure ispettive idonee ed a fornire le garanzie difensive dell’azienda, hanno
avuto costantemente esito negativo, a causa del ricorrente verificarsi di guasti, dichiarati dall’azienda nel
corso del prelievo o immediatamente prima delle prove.
L’azienda decideva, successivamente, di interrompere l’uso di CDR per l’alimentazione dell’impianto di
produzione energetica, sostituendolo con biomasse (cippato di legno).
Il secondo prelievo al camino E9 della Copersalento ha avuto luogo il 30 gennaio 2009 e le analisi dei
campioni si sono concluse il 5 marzo 2009 presso il Laboratorio ARPA di Taranto con la sottoscrizione di un
verbale firmato anche dalla controparte la quale non sollevava obiezioni sullo svolgimento delle procedure
analitiche.
La Tabella 5 riassume i risultati ottenuti a seguito delle due campagne di prelievo presso Copersalento Spa e,
per completezza di informazione, include i risultati dei prelievi presso altre due sorgenti di diossine insistenti
sul territorio della Provincia di Lecce, la cementeria Colacem Spa di Galatina LE e l'inceneritore Biosud Srl
di Surbo LE. Tutti i prelievi sono stati effettuati da personale di ARPA Puglia, e tutte le analisi sono state
condotte presso il Dipartimento di Taranto di ARPA Puglia, con l'eccezione del campione Biosud Srl
analizzato presso il Consorzio INCA di Lecce.

Luogo del prelievo Data PCDD/F PCB PCB diossino-simili


pg I-TE/Nmc pg/Nmc pg WHO-TE/Nmc
Camino E9 Copersalento Spa 08/05/2008 42100 453000 960
Camino E9 Copersalento Spa 30/01/2009 844 44265 43
Colacem Spa 24/11/2008 8,3 25880 0,2
Biosud Srl 27/03/2008 1,0 3685 0,8

Tabella 5: Risultati dei prelievi di emissioni convogliate presso impianti industriali nel territorio della Provincia di
Lecce.

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CONIDERAZIONI SUI PROFILI DI CONGENERI


Il termine “profilo” riferito ad un qualsiasi campione su cui siano state determinate PCDD, PCDF, e PCB ne
indica la distribuzione relativa delle singole molecole (o “congeneri”) sulla base dei differenti gradi di
clorurazione. L'esame dei profili nei campioni ambientali/alimentari può fornire utili informazioni circa il
contributo di una specifica fonte, chimica o combustiva o altra, della quale sia noto lo specifico profilo a
seguito, per esempio, di misure dei rilasci in atmosfera o in acqua o al suolo; potenzialmente consente,
inoltre, di paragonare le fonti di rilascio sulla base dei differenti congeneri emessi e di approfondire le
modalità di formazione di PCDD e PCDF a livello di ciascuna di esse.
Va notato che il trasporto delle diossine tra la sorgente primaria che le rilascia e le varie matrici ambientali
può potenzialmente mantenere inalterato il profilo dei congeneri solo a condizione che tali recettori (suolo,
acqua, aria) siano situati in stretta prossimità della stessa fonte. Il trasporto su lunghe distanze, infatti, è noto
alterare i profili in quanto le diverse proprietà chimico-fisiche dei vari congeneri può modificarne la
deposizione, o la risospensione, e quindi il trasporto; quest'ultimo fenomeno è particolarmente evidente per i
PCB, per i quali, ad esempio, i campioni di aria risultano sempre “arricchiti” della frazione più volatile
(congeneri mono-, di-, e tri-cloro sostituiti) mentre il suolo è tipicamente più ricco di penta-, esa- ed epta-
cloro congeneri.
Diverso è il caso dei campioni alimentari o biologici. Per questi è noto che la capacità di bioaccumulo è
inversamente proporzionale al grado di clorurazione, per cui le epta- e octa-cloro diossine e furani sono
scarsamente assimilati dagli organismi viventi e risultano pertanto minoritari nei campioni
alimentari/biologici/biota rispetto agli altri congeneri a più basso grado di clorurazione. Questo rende
difficoltoso il confronto con i profili delle sorgenti primarie (emissioni industriali di processi di
combustione) in quanto queste presentano invariabilmente un profilo dominato dalle specie esa-, epta- e
octa-clorurate. Per ovviare a ciò, sono disponibili in letteratura dei ”coefficienti di assorbimento” che
stimano per ogni singolo congenere la percentuale in massa assunta da un dato recettore biologico e
permettono di ricostruire un profili teorico “atteso” e quindi di confrontarlo con quello realmente misurato.
I profili che sono di seguito presentati sono una rappresentazione grafica ad istogrammi delle concentrazioni
relative dei vari congeneri di PCDD/F, in cui saranno raggruppati a destra del grafico le diossine ed a sinistra
i furani. Infatti, il semplice rapporto diossine/furani è già di per sé un elemento diagnostico in quanto una
sorgente combustiva presenterà sempre una prevalenza di furani (soprattutto quando la combustione non
viene effettuata in condizioni di efficienza), mentre una contaminazione da sorgente chimica avrà
tipicamente una prevalenza di soli 2-3 congeneri, in genere diossine. A titolo esemplificativo, di seguito
vengono presentati un esempio di contaminazione di origine chimica (suolo contaminato da parte di industria
chimica operante nella sintesi e movimentazione di pentaclorofenolo) e di contaminazione di origine
combustiva (suolo contaminato da parte di impianto di agglomerazione del minerale di ferro).

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250,00 1200,00
CONTAMINAZIONE CONTAMINAZIONE
“CHIMICA” “COMBUSTIVA”
1000,00
200,00

800,00
150,00

600,00

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Illustrazione 4: Confronto fra i profili di contaminazione dovuti a due diverse sorgenti

Al fine di verificare l'origine dei profili di contaminazione maggiormente ricorrenti in agro di Maglie, si
propone il raffronto dei profili nei campioni di terreno con la maggiore sorgente combustiva finora censita
nella z.i. di Maglie, e cioè il camino E9 dello stabilimento Copersalento Spa. L'Illustrazione 4 presenta i
profili riscontrati per i prelievi di Maggio 2008 (combustione di CDR) e Gennaio 2009 (combustione di
biomasse).

250,00 3000

Copersalento Copersalento

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2000
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Illustrazione 5: Confronto fra i profili di emissione di Copersalento Spa in funzione del combustibile utilizzato

Dal confronto dei profili di emissione appare evidente come la combustione di CDR risulti in un
arricchimento delle concentrazioni di furani a più alto grado di clorurazione (esa, epta, octa clorurati) rispetto
alla combustione del cippato di legno vergine (e sansa disoleata). I congeneri a maggiore concentrazione
possono essere assunti come “traccianti” dei profili in questione, e nel caso specifico questi sono la 1234678-
EptaCDD e la OctaCDD per le diossine e il 1234678-EptaCDF e l'OctaCDF per i furani. Le due diossine
hanno concentrazione praticamente uguale per la combustione di legno mentre nel caso del CDR il loro
rapporto è di circa 1:2 in favore della OctaCDD. Per i due furani, nel caso del legno, l'EptaCDF è
maggioritario rispetto all'OctaCDF, mentre per il CDR accade esattamente il contrario. L'osservazione della
distribuzione di questi 4 congeneri può essere usata come indicativa della sorgente di contaminazione in altre
matrici ambientali prelevate in agro di Maglie.
Tutti i campioni di terreno che hanno presentato superamenti delle concentrazioni limite presentano un
identico profilo che è del tutto compatibile con il profilo di emissione della combustione di CDR del prelievo
dell'8 maggio 2008. D'altronde, l'entità della contaminazione rilevata all'esterno del perimetro dell'azienda

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Copersalento (in un caso superiore anche al valore-soglia per i suoli industriali che è pari a 100 ng I-TE/Kg)
è difficilmente attribuibile alla sola combustione del cippato di legno vergine. Di seguito sono rappresentati i
4 profili per i campioni di suolo prelevati il 30 gennaio 2009. E' interessante notare come i 4 congeneri prima
assunti come “traccianti” presentino la stessa distribuzione relativa osservata per l'emissione di CDR (Epta e
OctaCDD in rapporto circa 1:2, mentre EptaCDF è minoritario rispetto a OctaCDF).

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TERRENO 1 1200 TERRENO 2
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Illustrazione 6: Profili per i campioni di terreno prelevati nel gennaio 2009

Per quanto riguarda le deposizioni atmosferiche è già stato fatto notare come sussista una coincidenza
temporale fra il riavvio delle attività dello stabilimento Copersalento e il superamento delle soglie tollerabili
di deposizioni di diossine (come definite nel paragrafo dedicato alle deposizioni atmosferiche) per le stazioni
di campionamento di Maglie e Melpignano nel mese di gennaio 2009. La stessa corrispondenza si ritrova se
si confrontano i profili di emissione e di deposizione per la combustione di CDR (estate 2008) e di biomasse
(gennaio 2009). I profili sono rappresentati di seguito.
Occorre notare che durante il mese di luglio 2008 la Copersalento non risultava operativa pertanto le
deposizioni misurate sono il risultato della risospensione di polveri dal suolo (fenomeno tipico per le stagioni
secche e calde) e risultano comunque entro le soglie tollerabili prima definite. Non si dispone di misurazioni
di deposizioni atmosferiche per il periodo in cui la combustione di CDR era operata a pieno regime (pre-
luglio 2008).

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Illustrazione 7: Profili per i campioni di deposizione atmosferica raccolti dalla stazione di
campionamento di Maglie LE

Le deposizioni del mese di luglio 2008 per la stazione di Maglie presentano la stessa distribuzione relativa
osservata per l'emissione di CDR (Epta e OctaCDD in rapporto circa 1:2, mentre EptaCDF è minoritario
rispetto a OctaCDF), rispetto alle deposizioni di gennaio 2009 che risultano invece del tutto sovrapponibili al
profilo relativo al campionamento delle emissioni dello stesso mese (Epta e OctaCDD in rapporto circa 1:1 e
EptaCDF maggioritario rispetto a OctaCDF).
Le corrispondenze precedentemente osservate sembrano suggerire che il deposimetro posizionato a Maglie
subisca l'influenza prevalente di una sola sorgente, la quale presenta la stessa distribuzione di congeneri della
sorgente Copersalento.

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