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Casale Monferrato "La lotta all'amianto ancora lunga".

. Nella sede del parco del Po a Casale la multinazionale delle vittime dellamianto ha lanciato la campagna per un mondo libero da amianto e dice E' la vittoria della Giustizia e della speranza" Ribadisco quello che ho detto subito dopo la sentenza. La lotta allamianto ancora lunga. Quanto a questo processo ho i l desiderio di poter guardare Stephan Schmidheiny negli occhi. Che possa capire tutto il dolore che lEternit ha provocato. A margine della conferenza stampa che si svolta marted 4 giugno nella sede operativa del Parco del Po a Casale Monferrato, Romana Blasotti Pavesi, presidente dellAfeva, non ha indietreggiato di un millimetro. Lincontro stato il primo dopo la sentenza di luned della Corte dappello di Torino che ha condannato a 18 anni di reclusione il miliardario svizzero. E questa mattina le associazioni delle vittime damianto Afeva, a fare gli onori di casa, Andeva (Francia), Abeva (Belgio), Fedavica (Spagna) e Csa (America Latina) oltre alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, hanno fatto il punto sullagenda delle prossime cose da fare. Da parte di tutti, con Bruno Pesce a moderare gli interventi e a ribadire che stata una sentenza storica che ha reso giustizia a chi non c pi e che occorre ora che venga applicata, per cui il Governo italiano se deve emanare qualche provvedimento legislativo ad hoc lo faccia, c la consapevolezza che la strada ancora lunga, ma anche che in questo giorno celebriamo la vitt oria della Giustizia e della speranza. Il documento elaborato in mattinata e subito diffuso si basa su tre punti fondamentali. Innanzitutto "la vita, la dignit umana, deve essere salvaguardata in ogni luogo di lavoro e di vita. Nessuno ha il diritto di anteporre il profitto sulla salute e la vita umana". In secondo luogo "le multinazionali sono molto potenti, ma limpunit pu essere vinta quando le vittime lottano unite con il supporto dellopinione pubblica ed il sostegno della solidariet internazionale". Infine "lamianto che continua ad essere prodotto e commercializzato in tre quarti del Pianeta, deve essere ovunque bandito".

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