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APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO I FEMMINICIDI Non si pu continuare a far finta di niente, non si pu continuare a non

fare niente
124 le donne uccise in Italia nel 2012, gi 34 dallinizio dellanno, 6 in soli pochi giorni ai primi di maggio, un femminicidio continuo! Molto spesso le vittime conoscono i loro carnefici, questi sono gli uomini che odiano le donne. Per gelosia o per possesso, sempre in disprezzo del nostro essere donna, chi ci uccide non tollera la nostra autodeterminazione, non ci considera degne di rispetto, libert, autonomia, indipendenza. Diritti che ci siamo conquistati con le lotte e che non piovono dallalto dei governi. Diritti che per non sono per sempre e vengono negati, prima di fatto, poi di diritto, con larretramento delle lotte. E allora sempre pi donne stuprate, sfigurate con lacido, molestate, oppresse, uccise, violentate e umiliate come donne, in quanto donne e sempre pi sentenze ultra morbide verso stupratori e assassini di donne. Nessun governo, tantomeno questo, pu difendere le donne con la sua task force come afferma Alfano, il delfino di Berlusconi, calpestatore della dignit delle donne. Nessun appello al governo, come pure quello di ferite a morte, per la convocazione degli Stati generali contro la violenza sulle donne, pu fare arretrare la guerra alle donne, senza la guerra delle donne. Ci vuole una mobilitazione nazionale delle donne, una risposta doverosa, urgente e ineludibile. Una risposta autonoma del movimento delle donne, fuori e contro l'azione che il nuovo governo dice di voler fare. Le donne non vogliono e non possono fidarsi e delegare al governo e allo Stato! Uno Stato, che sempre pi fa una giustizia pro-stupratori (vedi i recenti processi per gli stupri di Marinella a Montalto di Castro e di Rosa a LAquila, nonch la rimessa in libert, dopo un anno, dellassassino reo-confesso di Tiziana Olivieri, per scadenza dei termini di custodia cautelare, ecc.) e ha forze dell'ordine strutturalmente impregnate di maschilismo, fascismo e sessismo, non pu difendere le donne! Un governo che continuer ad attaccare le condizioni di vita e di lavoro della maggioranza delle donne, non pu difendere dai femminicidi e dagli stupri! Siamo noi, parte offesa e ferita a morte da questa societ, che dobbiamo riprenderci la vita, con rabbia e determinazione. Siamo noi donne, unite, che dobbiamo lottare per i nostri diritti e il nostro esistere, per difenderci dagli uomini che odiano le donne! Chiediamo a tutte le donne, alle compagne, alle democratiche, alle associazioni contro la violenza sulle donne, di aderire a questo appello per cercare di invertire la rotta vertiginosa dei femminicidi, degli stupri e della loro impunit con una mobilitazione nazionale. Proponiamo il 6 luglio a Roma, il sabato precedente l11 luglio, quando le istituzioni (tribunale dei minori e servizi sociali) decideranno il percorso riabilitativo degli stupratori sociali del branco di Montalto di Castro, che hanno violentato il corpo di Marinella e ne hanno ucciso l anima e la speranza, simbolizzando cos la sicurezza che questo Stato riserva alle donne. Luigia (L'Aquila) e Concetta (Taranto) Per contatti: sommosprol@gmail.com Per info e contatti Taranto: mfpr.naz@gmail.com 9.5.13

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