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protezione dell’ambiente
della PUGLIA
1
Informazioni legali
AUTORI
Roberto Giua
Stefano Spagnolo
Andrea Potenza
2
PREMESSA
Nella prima metà del secolo scorso la produzione mondiale di beni e servizi è aumentata in
modo sproporzionato e ciò ha determinato un’eccessiva pressione sui sistemi naturali e
sulle risorse della Terra. Nonostante gli ultimi decenni del secolo siano stati caratterizzati
dall’accelerata innovazione tecnologica e dal miglioramento degli impianti industriali, le
attività produttive continuano ancora a causare un notevole impatto sulle diverse matrici
ambientali (aria, acqua e suolo) per le emissioni atmosferiche, quelle idriche e per la
produzione di rifiuti. Si è così giunti a definire una nuova filosofia che dovrebbe ispirare la
crescita economica. Il processo di sviluppo non può prescindere dalle esigenze di equilibrio
sociale e di salvaguardia dell'ambiente.
Tre sono le principali convenzioni internazionali in tema ambientale, che vedono gli Stati
membri dell’ONU riunirsi con cadenza regolare per esaminare i progressi compiuti ed
elaborare le linee politiche per il futuro:
Questa crescente presa di coscienza sulle negative conseguenze, anche economiche, dello
sviluppo non sostenibile, nonché il rapporto dell’Intergovernamental Panel on Climate
Change (IPCC3), hanno condotto ad alcuni importanti progressi nei negoziati multilaterali.
Il Protocollo di Kyoto4 costituisce lo strumento attuativo della Convenzione UNFCCC. Esso
prevede gli impegni di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nel periodo 2008-
2012 a carico dei paesi industrializzati firmatari del Protocollo stesso.
Occorre, altresì, menzionare il Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato
di ozono che, firmato nel 1987, continua con successo a promuovere l'eliminazione delle
sostanze chimiche nocive per l'ozonosfera, e la Direttiva sui Grandi impianti di
Combustione (Direttiva LCP 2001/80/CE), entrambi fortemente collegati alle emissioni in
atmosfera generate dalle attività industriali ed oggetto del presente lavoro.
1 La Convenzione UNCCD detta le linee guida per l’identificazione e la messa in opera di programmi d’azione nazionali, sub-regionali e
regionali in materia di lotta alla desertificazione. L’Italia è tra i suoi maggiori finanziatori.
2 La CBD è la Convenzione per la tutela della diversità biologica (o biodiversità) e mira alla conservazione degli ecosistemi,
all’utilizzazione durevole delle specie e sottospecie di fauna e flora esistenti e alla ripartizione equa dei vantaggi derivanti dallo
sfruttamento delle risorse genetiche. Tale Convenzione è considerata la più omnicomprensiva in quanto i suoi obiettivi si applicano a
tutti gli organismi viventi della terra.
3 IPCC: Intergovernmental Panel on Climate Change (foro intergovernativo sul mutamento climatico, IPCC) è il foro scientifico formato
nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, la World Meteorological Organization (WMO) e l'United Nations Environment Programme
(UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale.
4 Protocollo di Kyoto: è un accordo internazionale che stabilisce precisi obiettivi per i tagli delle emissioni di gas responsabili dell'effetto
serra, del riscaldamento del pianeta,da parte dei Paesi industrializzati. Si fonda sul trattato United Nations Framework Convention on
Climate Change (Unfccc), firmato a Rio de Janeiro nel 1992 durante lo storico Summit sulla Terra. Per attuare il trattato, nel 1997,
durante la Conferenza di Kyoto, in Giappone,è stato studiato un "protocollo" che stabilisce tempi e procedure per realizzare gli obiettivi
del trattato sul cambiamento climatico
3
INDICE
PREMESSA ..................................................................................................................................................... 3
AVVERTENZA ................................................................................................................................................ 5
GLOSSARIO ................................................................................................................................................... 5
Introduzione - IPPC e AIA ....................................................................................................................... 8
1 - I COMPLESSI IPPC IN PUGLIA ................................................................................................. 10
1.1 - La situazione in Puglia. .......................................................................................... 10
1.2 - Numero di attività presenti in ogni provincia. ...................................................... 11
1.3 - Complessi IPPC e contesto territoriale. ................................................................ 11
1.4 - Numero di attività a livello regionale divise per Codice IPPC. ............................ 13
1.5 - Distribuzione spaziale dei complessi IPPC. .......................................................... 14
2 - IL REGISTRO INES-EPER (E-PRTR) ........................................................................................ 19
2.1 - informazioni presenti nella dichiarazione INES ................................................... 20
3 - DESCRIZIONE DEI COMPLESSI INES ..................................................................................... 22
3.1 - Descrizione dei complessi che hanno presentato le dichiarazioni INES nel 2006.
.......................................................................................................................................... 22
3.2 – Confronto delle emissioni della Puglia con le altre regioni (dati INES 2006).... 24
3.4 - Trend provinciale per inquinante (anni 2002-06). .............................................. 37
3.5 - Emissioni industriali in atmosfera per complessi IPPC (Fonte INES). ................ 50
3.6 - Contributo alle emissioni dei complessi IPPC (anni 2005-2006). ....................... 60
3.7 - Emissioni per tipologia di attività IPPC (anno 2006). .......................................... 66
4 - CRITICITÀ DATI EMISSIVI DELLA PUGLIA. ........................................................................... 73
SCHEDA – A...................................................................................................................... 74
SCHEDA – B...................................................................................................................... 75
SCHEDA – C ...................................................................................................................... 76
SCHEDA – E ...................................................................................................................... 78
SCHEDA – F ...................................................................................................................... 79
SCHEDA – G ..................................................................................................................... 80
SCHEDA – H ..................................................................................................................... 81
5 - CONCLUSIONI ................................................................................................................................... 82
ALLEGATO I ................................................................................................................................................. 83
Elenco complessi IPPC/AIA di competenza Regionale/Provinciale ........................... 83
ALLEGATO II ............................................................................................................................................... 87
Elenco Codici IPPC ....................................................................................................... 87
ALLEGATO III ............................................................................................................................................. 90
Struttura scheda INES ................................................................................................. 90
ALLEGATO IV .............................................................................................................................................. 96
Inquinanti presenti nella Scheda INES. ..................................................................... 96
4
AVVERTENZA
Quanto riportato nel presente lavoro si basa sui dati e sulle informazioni pubbliche del
Registro INES attraverso le dichiarazioni INES 2003-07 (anni riferimento 2002-06), ai sensi
del D.Lgs.59/06 e s.m.i., compilato dalle aziende nell’ambito del Modello Unico di
Dichiarazione ambientale c.d. M.U.D.5 (ai sensi del D.P.C.M. 22/12/2004).
Le emissioni del Registro INES sono dichiarate dai gestori dei principali complessi
industriali nazionali, attraverso le c.d. Dichiarazioni INES, che devono essere presentate
entro il 30 aprile di ogni anno solo dai più grandi complessi industriali IPPC che
annualmente superano le soglie di emissioni descritte nell’allegato I della tabella 1.6.2 del
D.M. 23.11.01 (vedi allegato IV).
Tali informazioni, contenute nel Registro nazionale INES, aggiornato annualmente, e nel
Registro europeo EPER, sono pubbliche.
Nel presente lavoro sono analizzate, in particolare, le emissioni delle seguenti sostanze
inquinanti:
GLOSSARIO
5 M.U.D. : Modello Unico di Dichiarazione Ambientale è un modello attraverso il quale devono essere denunciati i rifiuti pericolosi
prodotti dalle attività economiche, i rifiuti raccolti dal Comune e quelli smaltiti, avviati al recupero o trasportati nell’anno precedente la
dichiarazione.
5
Impianto: unità tecnica permanente in cui sono svolte una o più attività elencate nell'allegato I
del Regolamento E-PRTR, e altre attività direttamente associate che hanno un collegamento
tecnico con le attività svolte in tale sito e possano incidere sulle emissioni e sull'inquinamento.
Sostanze: gli elementi chimici e i loro composti, ad eccezione delle sostanze radioattive.
Sostanza inquinante: qualsiasi sostanza o gruppo di sostanze potenzialmente nocive per
l’ambiente o la salute umana a causa delle loro proprietà e della loro introduzione nell’ambiente.
Emissione: qualsiasi introduzione di sostanze inquinanti nell’ambiente in seguito a qualsiasi
attività umana, volontaria o involontaria, abituale o straordinaria, compresi il versamento,
l’emissione, lo scarico, l’iniezione, lo smaltimento o la messa in discarica o attraverso reti fognarie
non attrezzate per il trattamento finale delle acque reflue.
Emissione convogliata: emissione di inquinanti nell’ambiente, convogliata attraverso un
qualsiasi tipo di condotta, come per esempio un camino o una fognatura, indipendentemente dalla
forma della sezione trasversale della condotta.
Emissione diffusa: deriva dal contatto diretto di sostanze volatili o pulverulente con l’ambiente
durante le normali condizioni di esercizio. Può dipendere dalla progettazione delle strutture, dalle
condizioni di esercizio, dal tipo di esercizio o da un graduale rilascio verso altri mezzi. In generale,
comprende l’emissione fuggitiva.
Emissione fuggitiva: è il risultato di una progressiva perdita di tenuta di un elemento di una
attrezzatura progettata per contenere un fluido (gas o liquido). È per esempio il caso delle perdite
da una flangia o da una pompa o dalle strutture di stoccaggio di prodotti gassosi o liquidi, causate
da una variazione di pressione.
Emissione eccezionale: è determinata da un evento che non rientra nelle normali condizioni di
esercizio e può essere caratterizzata da prevedibilità o imprevedibilità. Per esempio la variazione
casuale della carica in ingresso, il malfunzionamento delle unità di trattamento possono dare luogo
a emissioni eccezionali non prevedibili; le fasi di start-up e chiusura, le fermate temporanee, il
bypass di unità di trattamento in avaria, possono dare luogo a emissioni eccezionali prevedibili.
Emissione accidentale: è conseguente al verificarsi di incidenti. Tipicamente è caratterizzata da
conseguenze di tipo ambientale, economico e sulla salute umana.
Trasferimento fuori sito: spostamento oltre i confini di un complesso produttivo di rifiuti
destinati al recupero o allo smaltimento e di sostanze inquinanti contenute in acque reflue
destinate al trattamento.
Valore soglia : si riferisce alla capacità massima produttiva di progetto che è costante nel tempo
(finché non vengono fatte delle modifiche), e non alle quantità prodotte che variano nel tempo e
che sono generalmente inferiori alla suddetta capacità di progetto
Valore soglia all’emissione: è, per ciascun inquinante, il valore espresso in kg/a al di sopra del
quale lo stabilimento IPPC è tenuto a dichiarare le sue emissioni totali (tab. 1.6.2 e 1.6.3 All.1,
D.M. 23.11.2001).
Misura (M): una emissione si intende misurata quando l’informazione quantitativa deriva da
misure realmente fatte su campioni prelevati nell’impianto stesso utilizzando metodi standardizzati
o ufficialmente accettati.
Calcolo (C): una emissione si intende calcolata quando l’informazione quantitativa è ottenuta
utilizzando metodi di stima e fattori di emissione accettati a livello nazionale o internazionale e
rappresentativi dei vari settori industriali.
Stima (S): una emissione si intende stimata quando l’informazione quantitativa deriva da stime
non standardizzate basate sulle migliori assunzioni o ipotesi di esperti.
Scarico diretto: è lo scarico avviato direttamente al corpo idrico recettore (es. corso d’acqua,
mare) anche dopo eventuale depurazione all’interno del complesso IPPC stesso.
Scarico indiretto: è lo scarico avviato, previo trasferimento tramite fognatura, ad un impianto di
depurazione esterno al complesso IPPC.
6
Puntuale (P): l’emissione è puntuale se il dato di emissione è la somma delle sole emissioni
puntuali o convogliate.
Puntuale+Diffusa (P+D): l’emissione è puntuale+diffusa se il dato di emissione è la somma di
emissioni puntuali e non puntuali/diffuse.
NOSE: Nomenclature Of Sources of Emission. Classificazione standard europea delle fonti di
emissione.
SNAP: Selected Nomenclature for Air Pollution.
NACE: (National Classification of Economic Activities). La nomenclatura NACE è la classificazione
standard europea delle attività economiche.
NOSE-P: (Nomenclature Of Sources of Emission). La nomenclatura NOSE o NOSE-P è la
classificazione standard europea delle fonti di emissione6.
6
Vedi: NOSE Nomenclature for sources of emissions, 8D, Luxembourg 25 May 1998, Eurostat
7
Introduzione - IPPC e AIA
Nel 1996 l’Unione Europea ha pubblicato la Direttiva 96/61/CE (Direttiva IPPC) che
stabilisce una serie di regole comuni per il rilascio delle autorizzazioni alle installazioni
industriali in Europa. L’acronimo IPPC significa “Integrated Pollution Prevention and
Control”, e riguarda la prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento ambientale.
La nuova direttiva 2008/1/CE, in vigore dal 18 febbraio 2008, riunisce in un unico testo le
norme previste dalla direttiva 96/61/CE e successivi provvedimenti di modifica e
integrazione. Il nuovo provvedimento in materia di "IPPC" non apporta innovazioni dal
punto di vista sostanziale, ma si limita a razionalizzare e chiarire il quadro normativo di
riferimento, stabilendo l’espressa abrogazione della citata direttiva 96/61/CE (trasposta sul
piano nazionale dal D.Lgs. 59/2005). Lo scopo della Direttiva è di minimizzare
l’inquinamento causato dalle varie sorgenti situate in tutta l’UE, richiedendo per alcuni
impianti (tutti elencati nell’Allegato I della Direttiva 96/61/CE) la necessità di ottenere
autorizzazioni integrate AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) dalle autorità dei vari
paesi, in assenza delle quali non potranno operare. Il concetto di autorizzazione integrata
implica che le autorizzazioni devono tenere in conto l’insieme delle prestazioni ambientali
degli impianti, ovvero delle emissioni nell’aria, degli impatti sulle acque, sul suolo, della
produzione dei rifiuti, dell’impiego di materie prime, dell’efficienza energetica, del rumore,
della prevenzione degli incidenti, della gestione dei rischi, ecc. Le autorizzazioni dovranno
essere basate sul concetto delle BAT (Best Available Techniques: migliori tecniche
disponibili), definite nell’articolo 2 del D.Lgs.59/05. Le BAT sono le tecniche più efficaci
(compresa la progettazione, la costruzione, la manutenzione, l’esercizio, e la chiusura
dell’impianto) per ottenere un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo
complesso. Le tecniche saranno sviluppate su una scala che ne consenta l'applicazione in
condizioni economicamente e tecnicamente valide nell'ambito del pertinente comparto
industriale, prendendo in considerazione i costi e i vantaggi, indipendentemente dal fatto
che siano o meno applicate o prodotte in ambito nazionale, purché il gestore possa avervi
accesso a condizioni ragionevoli (allegato IV del D.Lgs.59/05). Le BAT possono implicare
miglioramenti ambientali estremamente significativi. Poiché in alcuni casi gli adeguamenti
degli impianti alle BAT possono comportare per le aziende costi significativi, la Direttiva
garantisce un periodo di ben 11 anni di transizione a partire dalla data di applicazione
della Direttiva.
La Direttiva IPPC è stata recepita in Italia con i seguenti atti legislativi:
-Decreto Legislativo n.372 del 4 agosto 1999 (D.Lgs.372/99) “Attuazione della direttiva
96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento”, pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale Italiana n°252 del 26/10/1999 abrogato dal Decreto legislativo
n. 59 del 18 febbraio 2005 (D.Lgs.59/05) “Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE
relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento”pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale N. 93 del 22 Aprile 2005.
-Decreto Ministeriale del 23 novembre 2001 (D.M. 23/11/01) pubblicato sulla G.U.
del 13 febbraio 2002 (Supplemento ordinario n.29)
-Decreto Ministeriale del 26 aprile 2002 (D.M. 26/4/2002) “Modifiche al decreto
ministeriale 23 novembre 2001 in materia di dati, formato e modalità della comunicazione
di cui all'art. 10 del decreto legislativo n. 372 del 1999”, pubblicato in G.U. 31 maggio
2002.
8
-Decreto legislativo n. 180 del 30 ottobre 2007 pubblicato sulla G.U del 31/10/2007
n. 254 ”Differimento di termini in materia di autorizzazione integrata ambientale e norme
transitorie”.
In definitiva, l’AIA garantisce che tutti gli aspetti di interazione dell’impianto con l’ambiente
siano stati valutati, riporta l’indicazione delle autorizzazioni sostituite, contiene le
prescrizioni definite per lo stabilimento nell’ambito della normativa, indica i valori limite in
materia di inquinamento atmosferico nonché le misure riguardanti le condizioni di
esercizio.
9
1 - I COMPLESSI IPPC IN PUGLIA
10
1.2 - Numero di attività presenti in ogni provincia.
Vengono di seguito presentati il numero di complessi IPPC della Puglia per provincia (sia di
competenza statale che regionale/provinciale), nonché la percentuale di quelle presenti
rispetto al dato complessivo regionale (vedi Figura 2).
N. complessi
Provincia
IPPC
Bari 47
Brindisi 21
Foggia 26
Lecce 20
Taranto 32
Totale 146
Taranto
22%
Bari
32%
Lecce
14%
Foggia Brindisi
18% 14%
Notiamo che nella Provincia di Bari sono presenti 47 stabilimenti, che rappresentano circa
il 32% dei complessi IPPC presenti su tutto il territorio regionale, nella Provincia di Brindisi
ve ne sono 21, pari al 14%, nella Provincia di Foggia sono presenti 26 stabilimenti pari al
18%, nella Provincia di Lecce la percentuale dei complessi IPPC è pari al 14% con 20
stabilimenti, mentre in quella di Taranto la percentuale è pari al 22% con 32 stabilimenti.
La descrizione del contesto territoriale pugliese riferito al numero di complessi IPPC per
provincia prende in esame il numero di residenti e l’estensione del territorio (vedi Figura
3). La Provincia di Bari è caratterizzata da un’estensione di 5.138,30 kmq, pari al 26,5%
dell’intero territorio regionale, da una popolazione di 1.594.109 unità, pari a circa il 39,2%
11
della popolazione regionale e dalla presenza del 32% delle attività produttive che devono
richiedere, per il proprio esercizio, l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
La Provincia di Brindisi ha un’estensione di 1.839,46 kmq, pari al 9,5% del territorio
regionale, ed una popolazione di 401.217 unità, pari a circa il 9,9% della popolazione
regionale, con la presenza del 14% delle attività AIA.
L’estensione della Provincia di Foggia è di 2.759 kmq, che costituisce il 14,3% del
territorio regionale. La popolazione provinciale ammonta a 805.397 unità, ossia il 19,8%
della popolazione regionale, mentre la percentuale di complessi IPPC presenti è pari al
18% del totale regionale.
L’estensione della provincia di Lecce è di 2.436,67 kmq, pari a circa il 12,6% del territorio
regionale; in essa risiedono 580.588 residenti, pari al 14.3% della popolazione regionale, e
sono presenti il 14 % delle attività produttive ricadenti in AIA del totale regionale.
L’estensione della provincia di Taranto è di 7.191,97 kmq, pari al 37,1% del territorio
regionale, con una popolazione di 686.856 unità, cioè il 16,8% della popolazione
regionale, e con la presenza del 22% delle attività produttive ricadenti in AIA.
In Figura 3 sono riportati per ogni provincia i dati relativi al numero di attività per ogni 100
chilometri quadrati e al numero di attività IPPC per ogni dieci mila abitanti.
Figura 3: Numero di stabilimenti in funzione dell’ estensione del territorio Provinciale e del
numero di abitanti per Provincia
45
40
35
30 %Estensione
25
%Popolazione
20
15 %Attività
10
5
0
TO
I
IA
E
I
IS
AR
C
G
D
N
C
G
B
IN
A
LE
FO
R
R
TA
B
12
1.4 - Numero di attività a livello regionale divise per Codice IPPC.
Nella Figura 4 è descritta la distribuzione delle attività soggette ad AIA in base al codice
IPPC cioè per tipologia di attività produttiva (vedi Allegato II).
L’attività IPPC con il maggior numero di stabilimenti è quella relativa alla Gestione dei
rifiuti (Cod.5) con ben 69 stabilimenti ed una quota pari al 47,26% del totale regionale.
Le altre tipologia di attività IPPC presenti sono: la trasformazione dei prodotti minerali, con
il 16,44%; Altre attività, con il 13,70%; il settore Energetico e la Trasformazione dei
metalli, entrambi con l’ 8,22% ed infine il settore Chimico con il 6,16%.
6 1
2
13,7% 8,2%
8,2%
3
16,4%
5 4
47,3% 6,2%
1 2 3 4 5 6
13
1.5 - Distribuzione spaziale dei complessi IPPC.
Riportiamo la localizzazione dei complessi IPPC presenti nelle province pugliesi, il numero
di attività per codice IPPC e la relativa percentuale (vedi Figure 5-9).
In Provincia di Bari abbiamo complessivamente 47 attività IPPC di cui una afferente al
settore energetico di competenza statale (vedi Figura 5).
N. attività
Cod. IPPC %
IPPC
1 Energetico 1 2,1
2 Trasf. metalli 4 8,5
3 Prodotti minerali 6 12,8
4 Chimico 2 4,3
5 Gestione rifiuti 23 48,9
6 Altro 11 23,4
Totale 47 100,0
1 2
6 2,1% 8,5%
23,4% 3
12,8%
4
4,3%
5
48,9%
1 2 3 4 5 6
14
In Provincia di Brindisi vi sono complessivamente 21 complessi IPPC di cui ben 4 di
competenza statale e rispettivamente 3 del settore energetico ed 1 del settore chimico
(vedi Figura 6).
N. attività
Cod. IPPC %
IPPC
1 Energetico 2 9,5
2 Trasf. metalli 0 0,0
3 Prodotti minerali 2 9,5
4 Chimico 4 19,0
5 Gestione rifiuti 12 57,1
6 Altro 1 4,8
Totale 21 100,0
2
6 1
0,0%
4,8% 9,5%
3
9,5%
4
5 19,0%
57,1%
1 2 3 4 5 6
15
In Provincia di Foggia sono presenti 26 attività soggette ad AIA, di cui solo 1 di
competenza statale relativa al settore energetico (vedi Figura 7).
N. attività
Cod. IPPC %
IPPC
1 Energetico 3 11,5
2 Trasf. metalli 2 7,7
3 Prodotti minerali 6 23,1
4 Chimico 0 0,0
5 Gestione rifiuti 9 34,6
6 Altro 6 23,1
Totale 26 100,0
1
6
11,5% 2
23,1%
7,7%
3
23,1%
5 4
34,6% 0,0%
1 2 3 4 5 6
16
In Provincia di Lecce abbiamo complessivamente 20 attività IPPC, tutte di competenza
regionale/provinciale (Vedi Figura 8).
N. attività
Cod. IPPC %
IPPC
1 Energetico 0 0,0
2 Trasf. metalli 5 25,0
3 Prodotti minerali 3 15,0
4 Chimico 2 10,0
5 Gestione rifiuti 10 50,0
6 Altro 0 0,0
Totale 20 100,0
1 6
0,0% 0,0%
2
25,0%
5
50,0%
3
15,0%
4
10,0%
1 2 3 4 5 6
17
In Provincia di Taranto sono presenti 32 complessi AIA, dei quali 4 sono di competenza
statale, ossia lo stabilimento siderurgico a ciclo integrato, la raffineria e due stabilimenti
energetici (Vedi Figura 9).
N. attività
Cod. IPPC %
IPPC
1 Energetico 6 18,8
2 Trasf. metalli 1 3,1
3 Prodotti minerali 7 21,9
4 Chimico 1 3,1
5 Gestione rifiuti 15 46,9
6 Altro 2 6,3
Totale 32 100,0
6 1
6,3% 18,8%
2
3,1%
5
46,9% 3
21,9%
4
3,1%
1 2 3 4 5 6
18
2 - IL REGISTRO INES-EPER (E-PRTR)
Il registro INES - Inventario delle Emissioni e delle loro Sorgenti - è un database pubblico
e aggiornato annualmente, che raccoglie informazioni sulle emissioni in aria e acqua
provenienti dai più grandi stabilimenti che ricadano nell’ambito di applicazione della
Direttiva 2008/1/CE (Direttiva IPPC). Queste emissioni sono accessibili al pubblico
attraverso il sito www.eper.sinanet.apat.it.
Il registro INES è alimentato attraverso le Dichiarazioni INES, che saranno descritte di
seguito, ed è finalizzato a:
• stimare e quantificare i livelli di emissioni sul territorio;
• identificare le principali fonti di emissioni locali;
• implementare modelli di diffusione e di previsione per lo sviluppo di scenari
emissivi;
• stimare e valutare i contributi delle emissioni dei diversi comparti industriali;
• supportare le procedure di valutazione ambientale, come la VIA e la VAS;
• agevolare le decisioni sulla pianificazione territoriale.
Uno degli aspetti principali del Registro INES consiste nell’opportunità, per tutti i cittadini,
di esercitare il proprio diritto di accesso alle informazioni ambientali, in maniera semplice e
comprensibile (ex D.Lgs.195 del 19/08/05 in attuazione del Regolamento 2003/4/CE -
Accesso del Pubblico alle informazioni).
Questo Registro contribuisce a migliorare: la consapevolezza sulle problematiche
ambientali del territorio, da parte del pubblico; le prestazioni ambientali dei settori
produttivi; la conoscenza e la gestione dell’ambiente da parte delle istituzioni pubbliche.
Gli inquinanti considerati nel Registro INES, sia per la matrice aria che per la matrice
acqua, sono raggruppati per gruppi omogenei (Vedi Allegato III Schede III-IV):
convenzionali e gas serra; metalli e composti; sostanze organiche clorurate; altri composti
organici; altri composti.
19
2.1 - informazioni presenti nella dichiarazione INES
Nelle dichiarazioni INES redatte dai gestori dei complessi IPPC sono presenti le seguenti
informazioni:
I dati del Registro INES sono utilizzati, a livello Comunitario, per alimentare il Registro
Europeo EPER (European Pollution Emission Register), che descrive le emissioni di tutti i
principali complessi IPPC presenti nell’Unione Europea (vedi sito www.eper.cec.eu.int ).
Attraverso il Regolamento CE 166/06, il Registro EPER è stato sostituito con l’ E-PRTR
(European Pollutant Release and Transfer Register) che sarà compilato a partire dal 2008.
Con la dichiarazione INES, che è il processo di raccolta delle informazioni a livello
nazionale, i responsabili dei complessi IPPC sono tenuti a comunicare le informazioni sullo
stabilimento, sulle attività produttive IPPC svolte e i dati sulle emissioni in aria ed acqua
dello stabilimento.
La normativa vigente stabilisce i criteri e le modalità per la presentazione delle
dichiarazioni.
Le informazioni quantitative sugli inquinanti presenti nelle emissioni possono essere
acquisite attraverso le tre seguenti procedure: misurai7, calcolo8, stima9. La modalità di
acquisizione del dato di emissione deve essere indicata facendo riferimento alla procedura
utilizzata per determinare la parte più grande dell'emissione. La scelta delle procedure da
applicare viene affidata alle conoscenze e all'esperienza di coloro che hanno il compito di
produrre i dati. Qualunque sia la procedura seguita, è raccomandato di registrare e
conservare per almeno tre anni tutta la documentazione relativa all'ottenimento dei dati.
Per la misura degli inquinanti nelle emissioni in aria e in acqua è raccomandato di utilizzare
i metodi riportati e/o indicati nella normativa italiana (Tab. 1.6.7 e 1.6.9 dell’all.1 del D.M.
23/11/2001).
Per gli inquinanti non regolamentati dalla normativa nazionale si raccomanda di utilizzare
metodi standardizzati internazionalmente accettati (Tab. 1.6.8 e 1.6.10 dell’all.1 del D.M.
23/11/2001).
7 Misura: un'emissione si intende misurata (M) quando l'informazione quantitativa deriva da misure realmente fatte su campioni
prelevati nell'impianto stesso usando metodi standardizzati o ufficialmente accettati. I monitoraggi in continuo producono i dati più
accurati anche se a volte può essere antieconomico o superfluo realizzarli. Nel caso di monitoraggi discontinui è importante che la
frequenza del campionamento garantisca medie rappresentative della composizione media annua dell'emissione relativamente
all'inquinante in oggetto.
8 Calcolo: una emissione si intende calcolata (C) quando l'informazione quantitativa è ottenuta utilizzando metodi di stima dei fattori di
emissione accettati a livello nazionale o internazionale e rappresentativa dei vari settori industriali.
9 Stima: una emissione si intende stimata (S) quando l'informazione quantitativa deriva da stime non standardizzate basate sulle
migliori assunzioni o ipotesi di esperti. Questo metodo di acquisizione è meno accurato dei precedenti e dovrebbe essere utilizzati
soltanto ove non sia possibile utilizzare i precedenti metodi.
.
20
2.2 - Struttura della Dichiarazione INES.
21
3 - DESCRIZIONE DEI COMPLESSI INES
3.1 - Descrizione dei complessi che hanno presentato le dichiarazioni INES nel
2006.
Dalle dichiarazioni INES emerge che in Puglia le attività industriali a maggior impatto
ambientale sono localizzate prevalentemente nelle aree ad elevato rischio di crisi
ambientale di Brindisi e Taranto. Si nota, infatti, che il maggior contributo emissivo in
Puglia, per quasi tutti gli inquinanti che prenderemo in esame, è da attribuire al complesso
siderurgico di Taranto ed alle attività energetiche. Nella Figura sottostante sono presenti
tutti i complessi che hanno presentato dichiarazione INES nel 2006 per competenza, per
tipologia di attività IPPC (Vedi Allegato II ) e per provincia di appartenenza.
22
Figura 10a/bis: Stabilimenti che hanno presentato le Dichiarazioni INES 2006
di competenza regionale
Cod.
Ragione Sociale Nome del Complesso Provincia Latitudine Longitudine
IPPC
3.1 MINERMIX SRL MINERMIX Srl LE 40°11'64 18°10'27
3.1 BUZZI UNICEM SPA Cementeria di Barletta BA 41°17'00 16°17'00
CEMENTIR - CEMENTERIE DEL
3.1 Stabilimento di Taranto TA 40°29'10 17°12'11
TIRRENO SPA
3.1 COLACEM S.P.A. CEMENTERIA DI GALATINA LE 40°10'00 18°11'58
3.3 VETRERIE MERIDIONALI SPA VETRERIE MERIDIONALI SPA BA 40°52'7 17°11'14
3.3 VEBAD SPA VEBAD SpA BA 40°47'00 16°55'00
3.3 MANFREDONIA VETRO S.P.A. MANFREDONIA VETRO S.p.A. FG 41°43'0 15°57'0
O-I Manufacturing Italy S.p.A. -
3.3 O-I MANUFACTURING ITALY S.p.A. BA 41°06'00 16°49'00
STABILIMENTO DI BARI
3.5 SANAC S.P.A. SANAC S.p.A. Stabilimento di Taranto TA 40°30'00 17°12'00
5.4 DANECO S.P.A. DISCARICA RSU E RSAU DI ANDRIA BA 41°15'0 16°12'0
5.4 DANECO S.P.A. DISCARICA PER RSU E RSAU DI GIOVINAZZO BA 41°10'0 16°41'0
Fonte: www.dichiarazioneines.it
23
3.2 – Confronto delle emissioni della Puglia con le altre regioni (dati INES
2006).
ANIDRIDE CARBONICA
Osserviamo che la Puglia è la Regione italiana che emette, secondo quanto riportato nel
registro INES in riferimento all’anno 2006, la maggiore quantità di CO2, con un valore di
46.162.450,9 tonnellate/anno che rappresenta il 21,23% del dato nazionale.
Emissioni di CO2
50.000
45.000
40.000
emissionedi NMVOC(Migliaiat/anno
35.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
PIEMONTE
TRENTINO
LIGURIA
MARCHE
MOLISE
VENETO
LOMBARDIA
PUGLIA
SICILIA
UMBRIA
SARDEGNA
FRIULI V. G.
CAMPANIA
TOSCANA
ABRUZZO
EMILIAR.
BASILICATA
LAZIO
CALABRIA
Fonte: www.dichiarazioneines.it
24
BENZENE
La Puglia è la regione italiana che emette la maggiore quantità di benzene, con un valore
pari a 248.308,4 Kg/anno ed una percentuale sul dato nazionale del 46,13% (dati INES
2006).
Emissioni di C6H6
300
250
emissione di NMVOC (Migliaia t/anno)
200
150
100
50
0
PIEMONTE
LIGURIA
EMILIA R.
VENETO
LOMBARDIA
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
UMBRIA
CAMPANIA
TOSCANA
ABRUZZO
BASILICATA
LAZIO
Fonte: www.dichiarazioneines.it
25
IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI
Le emissioni in atmosfera di IPA della Puglia coprono il 95,48% del dato complessivi
nazionale con un valore pari a 32.239,7 Kg/anno (dati INES 2006).
Emissioni di IPA
35.000
30.000
25.000
emissione di NMVOC (Kg/anno)
20.000
15.000
10.000
5.000
0
PIEMONTE
LIGURIA
PUGLIA
SICILIA
UMBRIA
TOSCANA
Fonte: www.dichiarazioneines.it
26
OSSIDI DI AZOTO
Nell’emissione di NOx, è ancora la Puglia la regione che emette la maggiore quantità di
inquinante, con una percentuale del 19,63% ed un valore pari a 54.863,8 t/anno (dati
INES 2006).
Emissioni di NOx
60
50
emissione di NMVOC (Migliaia t/anno)
40
30
20
10
0
PIEMONTE
FRIULI V. G.
TRENTINO
LIGURIA
MARCHE
MOLISE
EMILIA R.
VENETO
LOMBARDIA
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
UMBRIA
CAMPANIA
TOSCANA
ABRUZZO
BASILICATA
LAZIO
CALABRIA
Fonte: www.dichiarazioneines.it
27
OSSIDI DI ZOLFO
In riferimento agli SOx derivanti da inquinamento industriale (dati INES 2006), la Puglia
risulta ancora una volta la regione maggiormente responsabile, con una percentuale pari
al 23,27 % ed un’emissione di 67.478,5 t/anno.
Emissioni di SOx
80
70
emissione di NMVOC (Migliaia t/anno)
60
50
40
30
20
10
0
PIEMONTE
FRIULI V. G.
TRENTINO
LIGURIA
MARCHE
MOLISE
EMILIA R.
VENETO
LOMBARDIA
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
UMBRIA
CAMPANIA
TOSCANA
ABRUZZO
BASILICATA
LAZIO
CALABRIA
Fonte: www.dichiarazioneines.it
28
MONOSSIDO DI CARBONIO
Dai dati Ines 2006 risulta che la Puglia è la regione che emette ben l’81,11% di monossido
di carbonio, con una quantità pari a 547.749 t/anno.
Emissioni di CO
600.000
500.000
emissione di NMVOC (Migliaia t/anno)
400.000
300.000
200.000
100.000
0
PIEMONTE
FRIULI V. G.
LIGURIA
MOLISE
EMILIA R.
VENETO
LOMBARDIA
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
UMBRIA
CAMPANIA
TOSCANA
ABRUZZO
BASILICATA
LAZIO
Fonte: www.dichiarazioneines.it
29
PARTICOLATO
La stessa situazione esiste per il PM, la cui emissione in Puglia raggiunge le 12.590,9
t/anno, con una percentuale del 62,23% (dati INES 2006).
Emissioni di PM
14.000
12.000
emissione di NMVOC (Migliaia t/anno)
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
0
PIEMONTE
FRIULI V. G.
LIGURIA
EMILIA R.
VENETO
LOMBARDIA
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
UMBRIA
CAMPANIA
TOSCANA
LAZIO
Fonte: www.dichiarazioneines.it
30
DIOSSINE
Per quel che riguarda le Diossine, dai dati INES 2006 la situazione risulta ancora più critica
poiché la Puglia emette il 91,5% di PCDD e PCDF con un valore pari a 91,96 g/anno.
A tal proposito, non si può tacere il fatto che la Puglia è la prima regione in Italia ad aver
varato una legge che riduce il tetto previsto a livello nazionale per le emissioni delle
diossine, adottando i criteri contenuti dal Protocollo di Aarhus10, approvato dal consiglio
dell'Ue nel 2004 e recepito da 16 paesi dell'Unione ma non dall'Italia.
E’ infatti stato trovato un accordo sulla questione diossine-ILVA, con l’imposizione di un
limite di emissione pari a 2,5 ng-TEQ/Nm3 a partire dal 1 Aprile 2009 che si ridurrà sino a
0,4 ng-TEQ/Nm3, a partire dail 31 dicembre 2010.
Emissioni di Diossine
100
90
80
emissione di NMVOC (Migliaia t/anno)
70
60
50
40
30
20
10
0
FRIULI V. G.
LOMBARDIA
PUGLIA
Fonte: www.dichiarazioneines.it
10 Protocollo di Aarhus: Protocollo sugli inquinanti organici persistenti della convenzione del 1979 sull'inquinamento atmosferico
transfrontaliero a grande distanza
31
3.3 - Trend regionale per inquinante (anni 2002-06).
si riporta il trend regionale delle emissioni dei complessi IPPC che hanno presentato le
dichiarazione INES negli anni che vanno dal 2002 al 2006 (vedi Fig. 11-17).
Em issione [Mg/a]
Trend Regionale CO2
50.000.000
40.000.000
30.000.000
20.000.000
10.000.000
0
2002 2003 2004 2005 2006
Anno
Fonte: www.dichiarazioneines.it
32
Figura 12: Trend Regionale di CO
Anni
2002 2003 2004 2005 2006 U. M.
Puglia 412.096,5 430.027,3 453.844,4 544.843,2 547.749,0 Mg/a
Em issione
Trend Regionale CO
[Mg/a]
600.000
500.000
400.000
300.000
200.000
100.000
0
2002 2003 2004 2005 2006
Anno
Fonte: www.dichiarazioneines.it
Em issione
Trend Regionale PM
[Mg/a]
12.800
12.600
12.400
12.200
12.000
11.800
11.600
11.400
11.200
11.000
10.800
2002 2003 2004 2005 2006
Anno
Fonte: www.dichiarazioneines.it
33
Per il benzene si riscontrano valori bassi, con una tendenza a diminuire negli anni che
vanno dal 2002 al 2004. Nel 2005 si registra un forte incremento rispetto ai valori
precedenti, cui segue il valore massimo registrato nel 2006, pari a 248308,4 Kg/anno (vedi
Figura 14).
Em issione
Trend Regionale C6H6
[Kg/a]
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
0
2002 2003 2004 2005 2006
Anno
Fonte: www.dichiarazioneines.it
Nelle Figure che seguono (Figure 15 e 16) si nota, in generale, un andamento crescente
sia per le diossine che per gli IPA. Le diossine subiscono una leggera flessione nel 2006
rispetto al 2005 passando da 93 g/anno a 91,5 g/anno. Gli IPA, a parte il dato del 2003,
presentano una costante crescita sino a raggiungere nel 2006 i 32.239,7 Kg/anno.
34
Figura 15: Trend Regionale delle Diossine
Anni
2002 2003 2004 2005 2006 U. M.
Puglia 71,4 73,4 76,2 93,0 91,5 g/a
Em issione [g/a]
Trend Regionale DIOSSINE
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
2002 2003 2004 2005 2006
Anno
Fonte: www.dichiarazioneines.it
Em issione [Kg/a]
Trend Regionale IPA
35.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
2002 2003 2004 2005 2006
Anno
Fonte: www.dichiarazioneines.it
35
Gli ossidi di azoto (NOx) e gli ossidi di zolfo (SOx) (vedi Figure 17 e 18) presentano dei
massimi rispettivamente negli anni 2004 e 2002, mentre negli anni successivi presentano
un andamento relativamente costante.
Em issione [Mg/a]
Trend Regionale NOx
58.000
56.000
54.000
52.000
50.000
48.000
46.000
44.000
2002 2003 2004 2005 2006
Anno
Fonte: www.dichiarazioneines.it
Em issione
Trend Regionale SOx
[Mg/a]
74.000
72.000
70.000
68.000
66.000
64.000
62.000
2002 2003 2004 2005 2006
Anno
Fonte: www.dichiarazioneines.it
36
3.4 - Trend provinciale per inquinante (anni 2002-06).
Nel presente paragrafo si riporta l’andamento per le province pugliesi delle emissioni in
atmosfera, dal 2002 al 2006, delle seguenti sostanze inquinanti:
• anidride carbonica - CO2,
• monossido di carbonio - CO,
• polveri - PM,
• benzene - C6H6,
• diossine - PCDD-PCDF,
• idrocarburi policiclici aromatici – IPA,
• ossidi di azoto - NOx,
• ossidi di zolfo - SO.
Si nota che le province con le maggiori emissioni in atmosfera di CO2 sono quelle di
Taranto e Brindisi (Figura 19).
Taranto presenta un andamento leggermente crescente tra il 2002-04 ed un’impennata
nel 2005, cui segue ancora un incremento nel 2006.
Brindisi presenta un andamento sostanzialmente costante, con un leggero incremento nel
2006.
Per le altre province si osserva sempre un incremento complessivo delle emissione tra il
2002 ed il 2006, ma con un livello quantitativo dell’ordine del milione di tonnellate/anno
per provincia, comunque notevolmente inferiore rispetto a Taranto e Brindisi.
Fonte: www.dichiarazioneines.it
37
L’andamento delle emissioni di benzene tra il 2002 ed il 2006 nelle province pugliesi,
secondo i dati INES, mostra come tale inquinante sia presente solo nelle province di
Taranto e Brindisi (Figura 20).
I dati emissivi della provincia di Brindisi risultano in diminuzione dal 2002 al 2004 e poi in
leggero aumento sino a registrare un valore pari a 11 tonnellate/anno nel 2006.
Nella provincia di Taranto si registra, nel periodo considerato, un andamento in crescita,
ad eccezione del biennio 2002-03, sino a registrare il valore massimo nel 2006 pari a
237,3 tonnellate/anno.
250.000
Concentrazione [Mg
200.000
150.000 TA
BA
100.000 BR
LE
50.000
FG
0
2002 2003 2004 2005 2006
Anno
Fonte: www.dichiarazioneines.it
38
Le emissioni di diossine tra il 2002 ed il 2006 sono presenti, secondo i dati INES, solo nella
provincia di Taranto con un andamento sostanzialmente crescente nel tempo ed una
leggera flessione nel 2006. Il massimo si osserva nel 2005 con circa 93 grammi/anno,
mentre nel 2006 il dato è pari a circa 91.5 grammi/anno (Figura 21).
Fonte: www.dichiarazioneines.it
Le emissioni di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) tra il 2003 ed il 2006 sono presenti,
secondo i dati INES, solo nella provincia di Taranto con un andamento crescente nel
tempo ed un valore di poco superiore alle 32 tonnellate/anno nel 2006 (Figura 22).
Fonte: www.dichiarazioneines.it
39
Le emissioni di monossido di carbonio (CO) tra il 2002 ed il 2006 sono presenti, secondo i
dati INES, in tutte le province ad eccezione di Foggia. Nella provincia di Taranto,
l’andamento è crescente con un valore pari ad oltre 541 mila tonnellate/anno nel 2006,
mentre nelle altre province i dati sono meno significativi rispetto al dato di Taranto e con
un andamento variabile (Figura 23).
Fonte: www.dichiarazioneines.it
40
Le emissioni di ossidi di azoto (NOx) tra il 2002 ed il 2006, secondo i dati INES, sono
presenti in tutte le province.
L’andamento delle emissioni per provincia risulta disomogeneo; infatti, per la provincia di
Taranto si ha un trend crescente mentre per le province di Brindisi e Lecce si registra, nel
caso della prima, un andamento crescente, nel biennio 2002-03, e poi un decremento sino
al 2006, per la seconda un incremento costante sino al 2005 e un calo rilevante nel 2006.
Per le restanti province osserviamo, per Bari, un andamento vario, mentre per Foggia un
incremento tra il 2004 ed il 2006. Per quanto riguarda i livelli di emissione notiamo come
nella provincia di Taranto si registra, nel 2006, il massimo regionale (circa 35 mila t/anno).
Gli altri valori massimi provinciali si registrano per Brindisi nel 2004, per Bari nel 2003, per
Lecce nel 2005 ed infine per Foggia nel biennio 2005-06 (Figura 24).
40.000
35.000
Concentrazione [Mg/a]
30.000
25.000 TA
20.000 BA
15.000 BR
10.000 LE
5.000 FG
0
2002 2003 2004 2005 2006
Anno
Fonte: www.dichiarazioneines.it
41
Le emissioni di ossidi di zolfo (SOx) tra il 2002 ed il 2006, secondo i dati INES, sono
presenti in tutte le province. Per l’SOx l’andamento delle emissioni per provincia risulta
abbastanza disomogeneo. Per la provincia di Taranto si ha un trend crescente mentre, per
la provincia di Brindisi, si registra il massimo valore nel 2002 e successivamente un
decremento. Per le altre province osserviamo una costante diminuzione per Bari, un
decremento per Foggia dal 2004 al 2005 con un successivo aumento nel 2006, ed un
andamento vario per Lecce con un crollo nel 2006 (Figura 25).
60.000
Concentrazione [Mg/a]
50.000
40.000 TA
30.000 BA
BR
20.000
LE
10.000
FG
0
2002 2003 2004 2005 2006
Anno
Fonte: www.dichiarazioneines.it
42
L’andamento delle emissioni di polveri tra il 2002 ed il 2006 nelle province pugliesi,
secondo i dati INES, mostra come tale inquinante sia presente solo nelle province di
Taranto, Bari e Brindisi.
Nella provincia di Taranto si evidenzia una costante crescita, con un valore nel 2006
superiore a 11 mila tonnellate/anno. L’andamento delle polveri della provincia di Brindisi
evidenzia un andamento vario con un calo nel triennio 2004-06 ed un valore nel 2006 pari
a poco più di 700 tonnellate/anno, mentre il trend della provincia di Bari mostra una
sostanziale diminuzione (Figura 26).
Fonte: www.dichiarazioneines.it
43
Ad integrazione di quanto riportato precedentemente, si riportano i grafici relativi
all’andamento delle emissioni di tutte le sostanze inquinanti considerate per ciascuna
provincia negli anni che vanno dal 2002 al 2006. Si noti che alcuni inquinanti non sono
stati presi in considerazione nelle province in cui i valori di emissione si possono
considerare trascurabili.
In provincia di Bari, abbiamo considerato CO2, CO, NOx, SOx, PM per i quali si ha un
andamento sostanzialmente costante o crescente nel periodo, tranne che per gli SOx e PM
che tendono a diminuire negli anni (Figura 27).
Fonte: www.dichiarazioneines.it
44
In Provincia di Brindisi si sono considerati gli inquinanti precedenti con l’aggiunta del C6H6
(benzene), inquinante tipicamente presente nell’ industria petrolchimica; anche in questo
caso le emissioni restano sostanzialmente costanti o si nota una leggera tendenza alla
riduzione eccetto che per la CO2, che tende ad aumentare (Figura 28).
Figura 28: Emissioni in Provincia di Brindisi di CO2, Benzene, CO, NOx, SOx, PM
Fonte: www.dichiarazioneines.it
45
La Provincia di Foggia sembra essere la meno soggetta ad inquinamento di origine
industriale, sia per l’esiguo numero di stabilimenti ricadenti nell’ambito INES, che per i
livelli di emissioni, che non superano le soglie di emissione previste per la dichiarazione. In
questo caso si sono riportati la CO2 e l’NOx che hanno un andamento sostanzialmente
crescente, mentre risulta in calo l’SOx (Figura 29).
Fonte: www.dichiarazioneines.it
46
La provincia di Lecce presenta un andamento crescente per la CO2 ed il CO ed un
andamento decrescente per gli NOx e gli SOx (Figura 30).
Fonte: www.dichiarazioneines.it
47
Nella provincia di Taranto sono presenti tutti gli inquinanti considerati nel presente
rapporto. In questo caso, si registra la situazione più critica in cui, oltre ad avere nel 2006
i massimi livelli quantitativi di emissione annua per tutti gli inquinanti, osserviamo anche
che tutti i trend mostrano un sostanziale aumento nel tempo (Figura 31).
Fonte: www.dichiarazioneines.it
48
Figura 32: Emissioni in Provincia di Taranto di NOx, SOx, PM
Fonte: www.dichiarazioneines.it
49
3.5 - Emissioni industriali in atmosfera per complessi IPPC (Fonte INES).
Ai fini illustrativi sono state considerate delle soglie di emissioni annue, distinte da quelle
INES di riferimento (vedi schema seguente).
Nel presente paragrafo sono riportati i dati di emissione dei complessi IPPC che superano
le soglie di emissione annue considerate e che hanno presentato la Dichiarazione INES
2007 riferita all’anno 2006.
Le Figure e i grafici di seguito riportati mostrano per ciascun complesso considerato i dati
quantitativi di emissione annua dal 2002 al 2006 e il relativo trend.
In provincia di Bari è stata considerata la ditta Buzzi Unicum, cementeria localizzata nel
comune di Barletta il cui inquinante più significativo risulta il monossido di carbonio.
L’inquinante, come si nota dalla Figura 33, ha un andamento crescente negli anni che
vanno dal 2003 al 2006.
1.400
1.238,2 1.216,0
1.200
1.000
800 667,0
600
400
200
0
2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Fonte: www.dichiarazioneines.it
50
In provincia di Brindisi si sono considerati 4 complessi IPPC, di cui 3 stabilimenti energetici
ovvero Edipower, Enel ed Enipower e uno stabilimento chimico, cioè Polimeri Europa.
Per EDIPOWER gli inquinanti considerati sono stati: CO2, SOx, che hanno manifestato un
trend in aumento ad eccezione del dato del 2005, che risulta essere il più basso del
quinquennio considerato (Figura 34).
E m is s io ne in
M g/ a EDIPOWER BR - Em. SOx (Anni 2002-06)
2.500 2345,0
2239,0
2096,2 2091,3
2.000
1.500
1.000 897,5
500
0
2002 2003 2004 2005 2006 Anni
E m is s io ne in
M g/ a EDIPOWER BR - Em. CO2 (Anni 2002-06)
3.000.000
2681989
2.500.000
1933327,7
2.000.000
1730341,1
1416182,0
1.500.000
960237,0
1.000.000
500.000
0
2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Fonte: www.dichiarazioneines.it
51
Per ENEL gli inquinanti considerati sono stati: CO2, CO, NOx, SOx, PM, che hanno
manifestato un trend in sostanziale diminuzione (Figura 35).
Figura 35: Complesso IPPC: ENEL (BR) – Inquinanti: CO, CO2, NOx, SOx, e PM.
Em issione in ENEL BR - Em. CO (Anni 2002-06)
4.500 Mg/a
3974,0
ENEL 2002 2003 2004 2005 2006 U.M. 4.000
3536,4
3299,7
CO 3.974,0 2.811,9 3.536,4 3.299,7 2.900,1 Mg/a 3.500
2900,1
3.000 2811,9
SOx 13.152,3 14.179,1 11.373,3 10.599,3 10.175,5 Mg/a 2.500
2.000
PM 842,7 637,5 1.013,2 879,1 729,5 Mg/a
1.500
CO2 15.340.447,0 16.012.127,0 15.777.355,0 15.341.551,6 14.372.364 Mg/a 1.000
500
NOx 8.163,2 10.471,6 9.921,2 9.903,4 9.282,2 Mg/a
0
2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Em issione inENEL BR - Em. CO2 (Anni 2002-06) Em issione in ENEL BR - Em. NOx (Anni 2002-06)
16.500.000 Mg/a Mg/a
12.000
16012127,0 10471,6
9921,2 9903,4
16.000.000 15777355,0 10.000 9282,2
8163,2
15.500.000 15340447,0 15341551,6 8.000
15.000.000 6.000
14372364
14.500.000 4.000
14.000.000 2.000
13.500.000 0
2002 2003 2004 2005 2006 Anni 2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Em issione in ENEL BR - Em. SOx (Anni 2002-06) Em issione in ENEL BR - Em. PM (Anni 2002-06)
16.000 Mg/a Mg/a
14179,1 1.200
14.000 13152,3 1013,2
11373,3 1.000 879,1
12.000 10599,3 842,7
10175,5
10.000 800 729,5
637,5
8.000 600
6.000
400
4.000
2.000 200
0 0
2002 2003 2004 2005 2006 Anni 2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Fonte: www.dichiarazioneines.it
52
Per quel che riguarda la POLIMERI EUROPA l’inquinante considerato è il benzene, le cui
emissioni tendono a diminuire nel tempo (Figura 36).
8.000
6.000
4.000
2.000
0
2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Fonte: www.dichiarazioneines.it
Per Enipower (Figura 37) riscontriamo una leggera tendenza alla diminuzione di emissioni
nel triennio 2002-2004 e poi di nuovo un aumento nel biennio 2005-2006.
2.000.000
1453940,0
1.500.000
1083000,0
1001990,0 945300,0
1.000.000
500.000
0
Anni
2002 2003 2004 2005 2006
Fonte: www.dichiarazioneines.it
53
In Provincia di Lecce, l’unico complesso di una certa rilevanza risulta essere la cementeria
Colacem di Galatina; gli inquinanti considerati sono la CO2 e il CO, entrambi con tendenza
sostanzialmente crescente (Figura 38).
Em issione in
COLACEM LE - Em. CO (Anni 2002-06)
Mg/a
2.000 1.860,2
1.800
1.534,9
1.600
1.328,1
1.400 1.253,4
1.200 1.116,8
1.000
800
600
400
200
0
2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Em issione in
Mg/a COLACEM LE - Em. CO2 (Anni 2002-06)
1.000.000
885394,0 875247,0
900.000 812964,0
765450,0
800.000
686321,0
700.000
600.000
500.000
400.000
300.000
200.000
100.000
0
2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Fonte: www.dichiarazioneines.it
54
In provincia di Taranto, gli impianti presi in considerazione sono la centrale termoelettrica
Edison, la raffineria Eni e lo stabilimento siderurgico Ilva .
Per l’Edison, la situazione degli inquinanti è la seguente. La CO2 resta più o meno costante
nel triennio 2002-2004, mentre subisce un brusco aumento nel biennio 2005-2006; l’ NOx
ha un andamento vario con i valori più bassi registrati negli anni 2002 e 2005; l’SOx è
sempre in aumento nel quinquennio 2002-2006, ad eccezione del 2005, in cui si registra il
valore più basso; l’ emissione di particolato è in sostanziale diminuzione, anche se il valore
più basso si registra nel 2003 (Figura 39).
Figura 39: Complesso IPPC: EDISON (TA) – Inquinanti: CO2, NOx, SOx, PM
EDISON 2002 2003 2004 2005 2006 U.M.
CO2 4.340.887,8 4.275.991,5 4.279.450,1 9.998.889,6 10.098.490 Mg/a
NOx 3.279,6 3.579,8 3.593,2 3.376 3.621 Mg/a
SOx 3.954,4 4.087,3 4.387,4 3.808,5 5.077,1 Mg/a
PM 278,1 239,6 284,8 278,2 255,9 Mg/a
E m is s io ne in E m is s io ne in
M g/ a EDISON TA - Em. CO2 (Anni 2002-06) M g/ a
EDISON TA - Em. NOx (Anni 2002-06)
12.000.000 3.700
10098489,8 3621,0
9998888,6 3593,2
3579,8
10.000.000 3.600
8.000.000 3.500
3.400 3376,0
6.000.000
4340887,8 4275991,5 4279450,1
3.300 3279,6
4.000.000
2.000.000 3.200
0 3.100
Anni 2002 2003 2004 2005 2006 Anni
2002 2003 2004 2005 2006
E m is s io ne in Em issione in
M g/ a EDISON TA - Em. SOx (Anni 2002-06) EDISON TA - Em. PM (Anni 2002-06)
6.000 Mg/a
290 284,8
5077,1
278,1 278,2
5.000 280
4387,4
3954,4 4087,3
3808,5 270
4.000
260 255,9
3.000
250
239,6
2.000 240
230
1.000
220
0 210
2002 2003 2004 2005 2006 Anni 2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Fonte: www.dichiarazioneines.it
55
Per l’Eni, gli inquinanti considerati sono l’NOx ed il benzene, con il primo che tende a
diminuire dal 2002 al 2006, raggiungendo un valore minimo nel 2004, e poi torna ad
aumentare nel biennio successivo, mentre per il benzene si ha un andamento crescente
(Figura 40).
Conc. in Mg/a
ENI TA - Em. NOx (Anni 2002-06)
1.200
1027,6
1.000 925,7
818,1
783,4
800
690,4
600
400
200
0
2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Em issione in
ENI TA - Em. Benzene (Anni 2002-06)
Kg/a
7.000
5838,4 5921,2
6.000 5556,4
4990,5
5.000
4227,6
4.000
3.000
2.000
1.000
0
2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Fonte: www.dichiarazioneines.it
56
L’Ilva di Taranto, il più grande impianto siderurgico d’Europa, occupa una superficie tripla
della città che la ospita e i due terzi del porto. Con i suoi 250 chilometri di ferrovia interna
e i giganteschi altiforni, costituisce il più importante complesso siderurgico nazionale.
Le sue emissioni sono convogliate in atmosfera attraverso i 256 camini dello stabilimento,
ma avvengono anche in maniera diffusa nelle cokerie, nei parchi minerari e nelle banchine
in ambito portuale. Alle emissioni in atmosfera si aggiungono i 140.000 m3 all’ora di reflui
in acqua e l’attività di tre discariche, di cui una per rifiuti pericolosi.
Nelle Figure 41-42 abbiamo riportato i dati INES, che mostrano un sostanziale incremento
nel tempo delle emissioni in aria, per tutti gli inquinanti considerati.
57
Figura 41: Complesso IPPC: ILVA (TA) – Inquinanti:CO, CO2, NOx, SOx
E m is s io ne in E m is s io ne in
M g/ a ILVA TA - Em. CO (Anni 2002-06) M g/ a ILVA TA - Em. CO2 (Anni 2002-06)
600.000 14.000.000
538.010,8 540.614,4
12.000.000 11495654,3
500.000 11072060,1
445.922,6
423.575,8 9556782,0
405.215,3 10.000.000 9132386,0
400.000
8077819,3
8.000.000
300.000
6.000.000
200.000
4.000.000
100.000 2.000.000
0 0
Anni
2002 2003 2004 2005 2006 Anni 2002 2003 2004 2005 2006
Em issione in Em issione in
ILVA TA - Em. NOx (Anni 2002-06) ILVA TA - Em. SOx (Anni 2002-06)
Mg/a Mg/a
31.000
44.000 43532,8
29715,9
30.000
43.000
29.000 28648,0 41840,5
42.000
27833,6
28.000 40596,9
41.000
27.000 40.000
26090,5
26.000 39.000
25184,9
37958,7 37930,4
25.000 38.000
24.000 37.000
23.000 36.000
22.000 35.000
2002 2003 2004 2005 2006 Anni 2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Fonte: www.dichiarazioneines.it
58
Continua Figura 42: Complesso IPPC: ILVA (TA) – Inquinanti: Diossine, Benzene, IPA, PM
Em issione in
ILVA TA - Em. Diossine (Anni 2002-06) Em issione in
ILVA TA - Em. Benzene (Anni 2002-06)
g/a Kg/a
100 93,0 91,5
90 250.000 231387,2
76,2 219240,3
80 73,4
71,4
200.000 188236,7 182807,4
70
166162,6
60
150.000
50
40
100.000
30
20 50.000
10
0 0
Anni 2002 2003 2004 2005 2006 Anni
2002 2003 2004 2005 2006
Em issione in
ILVA TA - Em. IPA (Anni 2002-06) Em issione in
ILVA TA - Em. PM (Anni 2002-06)
Kg/a Mg/a
35.000 32239,7
31124,3 12.000
11462,3
30.000 11.500
25913,9 25835,1
23826,4 10979,0
25.000 11.000
10.000 9.500
5.000 9.000
0 8.500
2002 2003 2004 2005 2006 Anni 2002 2003 2004 2005 2006 Anni
Fonte: www.dichiarazioneines.it
59
3.6 - Contributo alle emissioni dei complessi IPPC (anni 2005-2006).
A livello regionale e per ogni inquinante (NOx, SOx, CO2, CO, C6H6, PM) si analizzano di
seguito le emissioni ed il relativo contributo percentuale per alcuni complessi IPPC nel
biennio 2005-2006 (vedi Figure 43-47). Non sono riportate le percentuali relative agli IPA
e alle diossine, essendo prodotte esclusivamente da un solo complesso IPPC (ILVA di
Taranto). Per quel che riguarda gli ossidi di azoto, si può notare che l’Ilva di Taranto ha
emesso più del 50% delle emissioni totali regionali di NOx nel 2005 e che il dato tende ad
aumentare sino al 54% nel 2006 (Figura 43). Gli altri complessi di rilievo sono: l’Enel di
Brindisi (termoelettrico), con il 18% nel 2005 ed il 17 % nel 2006; l’Edison di Taranto
(termoelettrico), con una percentuale che va dal 6 % del 2005 al 7% del 2006; la Colacem
di Lecce (cementeria), con un 5% nel 2005 e un 4% nel 2006. I restanti complessi hanno
inciso sulle emissioni di NOx complessivamente per il 20% del 2005 ed il 18% del 2006.
Figura 43: Emissioni in atmosfera per complessi IPPC – NOx (Anni 2005-06)
2005 % 2006 % U.M.
ILVA TA 28.648,00 49,97 29.715,90 52,25 Mg/a
EDISON TA 3.376,00 5,89 3.621,00 6,37 Mg/a
ENEL BR 9.903,40 17,27 9.282,20 16,32 Mg/a
COLACEM LE 2.558,60 4,46 2.443,80 4,30 Mg/a
ALTRI 10.841,30 18,91 9.800,90 17,23 Mg/a
TOTALE 57.332,30 100,00 56.869,80 100,00 Mg/a
Fonte: www.dichiarazioneines.it
60
Simili sono le considerazioni che si possono fare per gli SOx (Figura 43); anche in questo
caso l’Ilva di Taranto è il complesso responsabile della maggior parte delle emissioni
regionali, con ben il 63% del totale nel 2005 e il 65 % nel 2006. Seguono rispettivamente:
l’Enel di Brindisi, con il 16 % del 2005 ed il 15% del 2006; l’Edison di Taranto, con il 6%
ed 8% rispettivamente nel 2005 e nel 2006; l’Edipower di Brindisi (termoelettrico), con
l’1% del 2005 ed il 3% del 2006. Gli altri complessi contribuiscono complessivamente per il
10% nel 2005 ed il 5% nel 2006.
Figura 44: Emissioni in atmosfera per complessi IPPC – SOx (Anni 2005-06)
63% ILVA TA
ENI TA
EDISON TA
4% ENEL BR
6% EDIPOWER BR
10% 16%
1% ALTRI
65% ILVA TA
ENI TA
EDISON TA
4% ENEL BR
5% 8% EDIPOWER BR
15%
3% ALTRI
Fonte: www.dichiarazioneines.it
61
Diverso è il discorso per l’anidride carbonica (Figura 44); in questo caso il complesso
maggiormente responsabile della sua emissione è l’Enel di Brindisi, con una percentuale,
negli anni 2005 e 2006, rispettivamente del 36% e del 31%. Gli altri complessi che hanno
un rilevante impatto ambientale sono: l’Ilva di Taranto con il 25% per entrambi gli anni;
l’Edison di Taranto con il 23% e il 22% rispettivamente negli anni 2005 e 2006; l’Enipower
di Brindisi con il 35% nel 2005 e il 5% nel 2006; l’Edipower di Brindisi con il 2% e il 6%
rispettivamente negli anni 2005 e 2006. I restanti complessi IPPC raggiungono circa l’11%
delle emissioni regionali in entrambi gli anni.
Figura 45: Emissioni in atmosfera per complessi IPPC – CO2 (Anni 2005-06)
11%
2% 25% ILVA TA
ENIPOWER BR
EDISON TA
ENEL BR
3% EDIPOWER BR
36%
23% ALTRI
11%
6% 25% ILVA TA
ENIPOWER BR
EDISON TA
ENEL BR
5% EDIPOWER BR
31%
22% ALTRI
Fonte: www.dichiarazioneines.it
62
Per quel che riguarda le emissioni di monossido di carbonio (Figura 45), ritroviamo ancora
una volta l’Ilva come il complesso maggiormente responsabile delle emissioni, poiché da
sola contribuisce per il 98% del totale regionale. Gli altri complessi considerati, quali: la
Buzzi Unicem di Bari (cementeria); l’Enel, di Brindisi; la Colacem di Lecce ed altri complessi
sparsi sul territorio regionale, contribuiscono insieme per il restante 2%.
98,75% ILVA TA
BUZZI BA
ENEL BR
COLACEM LE
0,22% ALTRI
0,20%
0,61%
0,23%
98,70% ILVA TA
BUZZI BA
ENEL BR
COLACEM LE
0,28% ALTRI
0,15%
0,53%
0,34%
Fonte: www.dichiarazioneines.it
63
Anche per il benzene (Figura 46) il complesso maggiormente responsabile rimane l’Ilva,
che emette ben il 93% seguito da Polimeri Europa di Brindisi (industria chimica) con il
4,5% e l’Eni di Taranto con il 2,5%.
Figura 47: Emissioni in atmosfera per complessi IPPC – C6H6 (Anni 2005-06)
92,79%
ILVA TA
ENI TA
POLIMERI BR
2,47% ALTRI
4,74%
0,00%
93,19%
ILVA TA
ENI TA
POLIMERI BR
2,38% ALTRI
4,43%
0,00%
Fonte: www.dichiarazioneines.it
64
Per le emissioni di PM (Figura 47) si può notare che l’Ilva di Taranto ha emesso l’88% nel
2005 ed il 91% nel 2006 delle emissioni totali; seguono l’Enel di Brindisi con il 7,7% nel
2005 ed il 5,8 % nel 2006, l’ Edison di Taranto con una percentuale del 2,3 % che resta
sostanzialmente costante nei due anni e altri complessi che, in totale, rappresentano sul
territorio regionale il 2,41 % del 2005 ed l’1,14% del 2006 delle emissioni.
88,28%
ILVA TA
ENEL BR
EDISON TA
7,07% ALTRI
2,24%
2,41%
91,04%
ILVA TA
ENEL BR
EDISON TA
5,79% ALTRI
2,03%
1,14%
Fonte: www.dichiarazioneines.it
65
3.7 - Emissioni per tipologia di attività IPPC (anno 2006).
Riportiamo per gli inquinanti CO2, C6H6, IPA, CO, NOx, SOx, PM e PCDD-PCDF i dati di
emissione in atmosfera per tipologia di attività IPPC, con il relativo valore percentuale
rispetto al totale regionale (vedi Figure 49-55). Per quel che riguarda il dato di emissione
di diossine, secondo quanto riportato dal registro INES, esso risulta originato
esclusivamente dall’attività siderurgica di Taranto.
Le emissioni per ogni inquinante sono state calcolate considerando la somma delle
emissioni 2006 di tutti gli stabilimenti appartenenti alle stesse attività IPPC, ottenendo così
la distribuzione percentuale dei contributi relativi.
Nel caso dell’ anidride carbonica (Fig. 49) possiamo notare che l’industria dei prodotti
minerali incide per il 49% sulle emissioni regionali, seguono le attività energetiche con il
40%, la produzione e trasformazione dei metalli con il 10% e l’industria chimica con l’1%.
1% 0%
40%
49%
10%
66
BENZENE C6H6
Nel caso del benzene si nota che le attività energetiche sono responsabili per il 96% delle
emissione regionali, cui segue l’attività dell’industria chimica con il 4% (vedi Figura 50).
4%
96%
67
IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI (IPA)
Nel caso degli IPA le attività energetiche sono responsabili del 74% delle emissioni,
mentre l’industria per la produzione e la trasformazione dei metalli contribuisce per il
restante 26% (vedi Fig. 51).
26%
74%
68
MONOSSIDO DI CARBONIO (CO)
4% 3%
93%
69
OSSIDI DI AZOTO (NOx)
0%
12% 0%
43%
45%
70
OSSIDI DI ZOLFO (SOx)
1%
44%
55%
71
PARTICULATE MATTER (PM)
Per il articolato, sono sempre le industrie per la produzione e la trasformazione dei metalli
a detenere il primato con una percentuale pari al 78%, seguite dalle attività energetiche
con il 18%, dalle industrie minerali con il 2% e dalle altre attività sempre con il 2% (Figura
55).
2%
2% 18%
78%
72
4 - CRITICITÀ DATI EMISSIVI DELLA PUGLIA.
Da quanto sino ad ora esaminato, emerge che la Puglia è la regione italiana dove è
maggiore l’impatto ambientale sulla matrice aria prodotta dalle attività industriali.
Si ricorda che le emissioni analizzate nel presente lavoro fanno riferimento al registro
INES/EPER e alle relative dichiarazioni che, come già detto, devono essere presentate solo
dai più grandi complessi industriali IPPC che annualmente superano le soglie di emissioni
descritte nell’allegato I della Figura 1.6.2 del D.M. 23.11.01 (vedi allegato IV).
Le principali sostanze inquinanti presenti in Puglia sono legate alle specifiche attività
produttive del territorio. Osserviamo, infatti, quanto segue:
• le rilevanti emissioni caratteristiche delle attività energetiche risultano sparse sul
territorio, ma con una maggiore presenza nell’area brindisina, quali: anidride
carbonica (CO2), Ossidi di azoto (NOx) e di zolfo (SOx) e metalli pesanti;
• le emissioni caratteristiche del settore chimico, quali per esempio il benzene (C6H6),
sono localizzate ancora nell’area brindisina;
• le maggiori emissioni in atmosfera prodotte dall’attività del polo siderurgico,
concentrate nell’area del comune di Taranto, che emettono tutte le sostanze
inquinanti considerate nel presente lavoro ed in particolare il monossido di carbonio
(CO), gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), le Diossine (PCDD-PCDF), Polveri
(PM), Ossidi di azoto (NOx) e di zolfo (SOx), e metalli pesanti;
Analizzando, inoltre, l’andamento temporale delle emissioni dichiarate nel registro INES e
prodotte dal 2002 al 2006, quasi tutti gli inquinanti considerati risultano in aumento, ad
eccezione di alcune sostanze che manifestano un leggero calo (Scheda A).
La scheda B mostra i dati emissivi regionali e nazionali dal 2002 al 2006, con la
percentuale del dato regionale rispetto a quello nazionale.
Un altro aspetto molto importante, evidenziato della scheda B per il biennio 2005-06,
riguarda l’esiguo numero di complessi IPPC presenti in Puglia rispetto al numero nazionale,
che però genera la emissione più alta fra tutte le regioni italiane per varie sostanze
inquinanti. Per esempio nel 2006 notiamo che:
• l’emissione di monossido di carbonio da sorgenti industriali prodotta in Puglia è pari
all’81,11% del dato totale nazionale, ed è generata da soli 5 stabilimenti rispetto ai
61 in Italia;
• le emissioni di idrocarburi policiclici aromatici da sorgenti industriali prodotte in
Puglia sono pari al 95,48% del dato totale nazionale, e sono generate da un solo
stabilimento rispetto ai 6 in Italia;
• l’emissione delle diossine da sorgenti industriali prodotta in Puglia è pari al 91,96%
del dato totale nazionale, ed è generata da un solo stabilimento rispetto ai 5 in
Italia;
• le emissioni di polveri totali da industria prodotte in Puglia sono pari al 62,23% del
dato totale nazionale, e sono generate da 5 stabilimenti rispetto ai 54 in Italia;
• le emissioni di mercurio e piombo sono pari a 67.92% e 78.88% dei totali nazionali,
e sono generate rispettivamente da 2 e 3 stabilimenti regionali rispetto ai 25 e 31
nazionali.
Le schede C,D,E,F e G riportano, per ogni provincia, le stesse informazioni della scheda B
evidenziando i dati emissivi, gli andamenti e i relativi contributi.
73
SCHEDA – A
TOTALE PUGLIA
Soglia
Inquinanti U.M. Diff. % 2005- Diff. % 2004- Diff. % 2003- Diff. % 2002-
INES/EPER Tot. ' 06 Tot. ' 05 Tot. ' 04 Tot. ' 03 Tot. ' 02
06 05 04 03
Metano (CH4) Mg/a 100 2.332,9 2.141,3 2.118,4 1.712,6 1.849,6 8,95 1,08 23,69 -7,41
Convenzionali e Gas
Ossido di carbonio (CO) Mg/a 500 547.749,0 544.843,2 453.844,4 430.027,3 411.425,0 0,53 20,05 5,54 4,52
Anidride carbonica (CO2) Mg/a 100.000 46.162.451,1 43.673.178,7 36.927.747,0 36.060.978,6 34.227.870,2 5,70 18,27 2,40 5,36
Serra
Ammoniaca (NH3) Mg/a 10 67,5 61,8 62,7 34,2 108,2 9,22 -1,44 83,33 -68,39
Composti organici volatili non metanici (COVNM) Mg/a 100 3.037,5 2.856,2 2.566,0 2.441,0 2.374,2 6,35 11,31 5,12 2,81
Ossidi di azoto (NOx) Mg/a 100 54.863,8 53.377,3 55.826,9 51.845,2 49.195,7 2,78 -4,39 7,68 5,39
Protossido di azoto (N2O) Mg/a 10 211,9 225,4 225,0 207,0 196,0 -5,99 0,18 8,70 5,61
Ossidi di zolfo (SOx) Mg/a 150 67.478,5 66.279,1 68.695,4 103.386,6 73.293,8 1,81 -3,52 -33,55 41,06
Acido cianidrico kg/a 200 3.850,0 3.647,9 3.041,7 2.764,8 3.132,1 5,54 19,9 10,0 -11,7
Arsenico (As) e composti kg/a 20 24,1 51,8 157,1 0,0 0,0 -53,47 -67,0 0,0 0,0
Metalli e composti
Cadmio (Cd) e composti kg/a 10 366,1 387,1 320,2 293,5 285,4 -5,42 20,9 9,1 2,8
Cromo (Cr) e composti kg/a 100 4.740,2 4.741,7 4.773,3 5.527,6 2.476,3 -0,03 -0,7 -13,6 123,2
Mercurio (Hg) e composti kg/a 10 1.381,1 1.435,8 1.177,3 1.120,7 857,8 -3,81 22,0 5,1 30,6
Nichel (Ni) e composti kg/a 50 2.881,4 2.792,8 3.302,2 2.477,1 3.269,6 3,17 -15,4 33,3 -24,2
Piombo (Pb) e composti kg/a 200 74.810,8 75.044,0 61.840,8 58.914,1 56.899,7 -0,31 21,35 4,97 3,54
Rame (Cu) e composti kg/a 100 2.741,5 2.307,9 2.252,5 1.792,3 1.398,2 18,79 2,46 25,68 28,19
Selenio (Se) e composti kg/a 1.317,7 1.665,1 861,7 28,6 685,1 -20,86 93,23 2912,94 -95,83
Zinco (Zn) e composti kg/a 200 34.698,4 17.161,4 18.405,4 14.375,5 13.580,8 102,19 -6,76 28,03 5,85
Policlorodibenzodiossine (PCDD) +
g/a 1 91,5 93,0 76,2 73,4 71,4 -1,61 22,05 3,81 2,80
Polidiclorobenzofurani (PCDF)
Altri composti
Policlorobifenili (PCB) kg/a 119,0 120,8 99,0 95,4 92,8 -1,49 22,02 3,77 2,80
Benzene (C6H6) kg/a 100 248.308,4 236.278,7 198.463,8 183.713,1 205.164,3 5,09 19,05 8,03 -10,46
Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) kg/a 50 32.239,7 31.124,3 25.835,1 23.826,4 26.120,2 3,58 20,47 8,43 -8,78
Cloro e composti inorganici Mg/a 10 1.159,2 1.056,3 889,4 781,5 854,2 9,74 18,77 13,81 -8,51
Fluoro e composti inorganici kg/a 5.000 668.001,6 688.059,5 704.490,5 511.052,9 501.862,1 -2,92 -2,33 37,85 1,83
PM Mg/a 50 12.590,9 12.436,5 11.814,7 11.492,7 11.449,1 1,24 5,26 2,80 0,38
PM10 Mg/a 50 294,3 202,7 270,5 325,2 198,0 45,19 -25,06 -16,82 64,24
74
SCHEDA – B
Tot. 2006 Tot. 2005 Tot. 2004 Tot. 2003 Tot. 2002
Soglia
Inquinanti U.M. N Compl N Compl. N Compl N Compl.
INES/EPER Puglia '06 Italia '06 % Puglia '05 Italia '05 % Puglia '04 Italia '04 % Puglia '03 Italia '03 % Puglia '02 Italia '02 %
IPPC Reg. IPPC Naz. IPPC Reg. IPPC Naz.
Metano (CH4) Mg/a 100 2.332,9 116.820,6 2,00 4 76 2.141,3 435.635,8 0,49 3 68 2.118,4 94.601,8 2,24 1.712,6 124.577,6 1,37 1.849,6 104.904,5 1,76
C o n v e n z io n a li e G a s
Ossido di carbonio (CO) Mg/a 500 547.749,0 675.334,6 81,11 5 61 544.843,2 731.169,0 74,52 5 63 453.844,4 646.358,6 70,22 430.027,3 584.829,9 73,53 411.425,0 569.461,4 72,25
Anidride carbonica (CO2) Mg/a 100.000 46.162.451,1 217.407.258,7 21,23 15 232 43.673.178,7 215.495.984,9 20,27 15 233 36.927.747,0 213.274.376,2 17,31 36.060.978,6 216.361.368,8 16,67 34.227.870,2 211.333.560,5 16,20
S e rra
Ammoniaca (NH3) Mg/a 10 67,5 4.506,0 1,50 2 124 61,8 1.608,6 3,84 2 33 62,7 1.474,5 4,25 34,2 1.606,4 2,13 108,2 1.185,8 9,12
Composti organici volatili non metanici (COVNM) Mg/a 100 3.037,5 47.398,4 6,41 5 66 2.856,2 51.837,3 5,51 4 73 2.566,0 51.874,3 4,95 2.441,0 48.012,6 5,08 2.374,2 49.146,7 4,83
Ossidi di azoto (NOx) Mg/a 100 54.863,8 279.546,7 19,63 18 326 53.377,3 287.623,1 18,56 19 328 55.826,9 304.060,9 18,36 51.845,2 313.486,3 16,54 49.195,7 331.722,4 14,83
Protossido di azoto (N2O) Mg/a 10 211,9 10.131,6 2,09 1 23 225,4 28.363,6 0,79 1 26 225,0 31.661,0 0,71 207,0 26.261,9 0,79 196,0 29.610,2 0,66
Ossidi di zolfo (SOx) Mg/a 150 67.478,5 289.957,7 23,27 10 164 66.279,1 300.580,4 22,05 12 165 68.695,4 343.809,1 19,98 103.386,6 374.360,8 27,62 73.293,8 507.842,1 14,43
Acido cianidrico kg/a 200 3.850,0 20.153,5 19,10 1 5 3.647,9 9.485,0 38,46 1 5 3.041,7 10.739,3 28,32 2.764,8 15.301,0 18,07 3.132,1 6.551,3 47,81
Arsenico (As) e composti kg/a 20 24,1 1.475,8 1,63 1 16 51,8 1.981,3 2,61 1 20 157,1 2.024,7 7,76 0,0 3.483,9 0,00 0,0 4.685,1 0,00
M e ta lli e c o m p o s ti
Cadmio (Cd) e composti kg/a 10 366,1 867,7 42,19 1 14 387,1 825,5 46,89 2 11 320,2 653,8 48,98 293,5 1.083,3 27,09 285,4 1.393,2 20,49
Cromo (Cr) e composti kg/a 100 4.740,2 12.743,3 37,20 3 20 4.741,7 11.063,5 42,86 3 20 4.773,3 17.643,6 27,05 5.527,6 16.742,0 33,02 2.476,3 22.105,9 11,20
Mercurio (Hg) e composti kg/a 10 1.381,1 2.384,7 57,92 2 25 1.435,8 2.821,2 50,89 3 24 1.177,3 2.160,0 54,50 1.120,7 2.569,5 43,62 857,8 2.877,3 29,81
Nichel (Ni) e composti kg/a 50 2.881,4 35.837,0 8,04 7 63 2.792,8 37.247,3 7,50 7 57 3.302,2 59.536,1 5,55 2.477,1 63.439,5 3,90 3.269,6 117.042,5 2,79
Piombo (Pb) e composti kg/a 200 74.810,8 94.842,4 78,88 3 31 75.044,0 97.063,6 77,31 3 30 61.840,8 84.604,5 73,09 58.914,1 84.749,7 69,52 56.899,7 85.307,6 66,70
Rame (Cu) e composti kg/a 100 2.741,5 6.671,9 41,09 3 14 2.307,9 5.704,1 40,46 3 16 2.252,5 8.466,7 26,60 1.792,3 6.087,6 29,44 1.398,2 10.458,5 13,37
Selenio (Se) e composti kg/a 1.317,7 3.042,4 43,31 3 61 1.665,1 4.009,3 41,53 2 66 861,7 4.359,5 19,77 28,6 4.173,5 0,69 685,1 5.609,7 12,21
Zinco (Zn) e composti kg/a 200 34.698,4 118.754,7 29,22 4 53 17.161,4 134.724,2 12,74 3 53 18.405,4 139.102,8 13,23 14.375,5 155.370,8 9,25 13.580,8 134.677,8 10,08
Policlorodibenzodiossine (PCDD) +
g/a 1 91,5 99,5 91,96 1 5 93,0 103,0 90,29 1 5 76,2 92,1 82,74 73,4 106,9 68,66 71,4 222,5 32,09
Polidiclorobenzofurani (PCDF)
A ltri c o m p o s ti
Policlorobifenili (PCB) kg/a 119,0 128,3 92,72 1 17 120,8 1.141,2 10,59 1 14 99,0 106,6 92,87 95,4 128,7 74,13 92,8 195,5 47,47
Benzene (C6H6) kg/a 100 248.308,4 538.224,6 46,13 3 35 236.278,7 540.499,6 43,71 3 34 198.463,8 507.661,3 39,09 183.713,1 475.832,5 38,61 205164,3 517426,1 39,65
Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) kg/a 50 32.239,7 33.767,4 95,48 1 6 31.124,3 33.439,9 93,08 1 8 25.835,1 28.076,0 92,02 23.826,4 25.481,5 93,50 26120,2 29623,5 88,17
Cloro e composti inorganici Mg/a 10 1.159,2 2.483,9 46,67 3 36 1.056,3 15.424,8 6,85 4 39 889,4 2.467,9 36,04 781,5 2.269,0 34,44 854,2 2536,4 33,68
Fluoro e composti inorganici kg/a 5.000 668.001,6 1.293.708,1 51,63 2 16 688.059,5 1.449.375,0 47,47 2 16 704.490,5 1.429.863,8 49,27 511.052,9 1.183.649,6 43,18 501862,1 1239763,6 40,48
PM Mg/a 50 12.590,9 20.232,1 62,23 5 54 12.436,5 21.305,6 58,37 7 59 11.814,7 22.147,1 53,35 11.492,7 23.620,6 48,66 11449,1 30835,6 37,13
PM10 Mg/a 50 294,3 3.156,5 9,32 2 22 202,7 2.760,9 7,34 1 18 270,5 3.749,2 7,21 325,2 4.449,9 7,31 198,0 5021,2 3,94
75
SCHEDA – C
BRINDISI
Soglia
Inquinanti U.M. N compl. N compl.
INES/EPER 2006 % Reg. % Naz. 2005 % Reg. % Naz. 2004 % Reg. % Naz. 2003 % Reg. % Naz. 2002 % Reg. % Naz.
IPPC IPPC
Metano (CH4) Mg/a 100 157,7 6,76 0,13 1
C o n v e n z io n a li e G a s
Ossido di carbonio (CO) Mg/a 500 2.900,1 0,53 0,43 1 3.299,7 0,61 0,45 1 3.536,4 0,78 0,55 2.811,9 0,65 0,48 3.974,0 0,97 0,70
Anidride carbonica (CO2) Mg/a 100.000 19.799.096,2 42,89 9,11 4 18.229.053,6 41,74 8,46 4 19.089.177,7 51,69 8,95 19.330.472,1 53,60 8,93 18.418.835,0 53,81 8,72
S e rra
Ammoniaca (NH3) Mg/a 10 34,8 51,56 0,77 1 30,8 49,84 1,91 1 36,8 58,69 2,50 10,7 31,29 0,67 81,6 75,42 6,88
Composti organici volatili non metanici (COVNM) Mg/a 100 484,6 15,95 1,02 2 497,7 17,43 0,96 2 438,4 17,08 0,85 684,5 28,04 1,43 741,7 31,24 1,51
Ossidi di azoto (NOx) Mg/a 100 11.960,8 21,80 4,28 4 12.394,2 23,22 4,31 4 15.366,2 27,52 5,05 15.754,8 30,39 5,03 13.783,2 28,02 4,16
Protossido di azoto (N2O) Mg/a 10 211,9 100,00 2,09 1 225,4 100,00 0,79 1 225,0 100,00 0,71 207,0 100,00 0,79 196,0 100,00 0,66
Ossidi di zolfo (SOx) Mg/a 150 12.697,1 18,82 4,38 3 14.140,8 21,34 4,70 3 17.219,3 25,07 5,01 54.935,3 53,14 14,67 24.537,3 33,48 4,83
Cadmio (Cd) e composti kg/a 10 15,3 3,95 1,85 1 15,5 4,84 2,37
Cromo (Cr) e composti kg/a 100 136,7 2,88 1,07 1 285,9 6,03 2,58 1 771,4 16,16 4,37 2.003,0 36,24 11,96 2.002,0 80,85 9,06
Mercurio (Hg) e composti kg/a 10 17,5 1,27 0,73 1 50,7 3,53 1,80 1 42,3 3,59 1,96 27,2 2,43 1,06 376,2 43,86 13,07
Nichel (Ni) e composti kg/a 50 763,5 26,50 2,13 2 398,9 14,28 1,07 1 1.034,2 31,32 1,74 192,0 5,87 0,16
Piombo (Pb) e composti kg/a 200 512,2 0,68 0,54 1 202,4 0,27 0,21 1 323,8 0,52 0,38
Rame (Cu) e composti kg/a 100 505,6 18,44 7,58 1 352,8 15,29 6,19 1 176,4 7,83 2,08
Selenio (Se) e composti kg/a 1.315,6 99,84 43,24 2 1.665,1 100,00 41,53 2 853,5 99,05 19,58 27,2 95,10 0,65 568,2 82,94 10,13
Zinco (Zn) e composti kg/a 200 466,0 1,34 0,39 1 1.818,0 9,88 1,31
Policlorodibenzodiossine (PCDD) +
g/a 1
Polidiclorobenzofurani (PCDF)
A ltri c o m p o s ti
76
SCHEDA – D
TARANTO
Soglia
Inquinanti U.M. N compl. N compl.
INES/EPER 2006 % Reg. % Naz. 2005 % Reg. % Naz. 2004 % Reg. % Naz. 2003 % Reg. % Naz. 2002 % Reg. % Naz.
IPPC IPPC
Metano (CH4) Mg/a 100 591,9 25,37 0,51 1 560,9 26,19 0,13 1 467,7 22,08 0,49 425,1 24,82 0,34 481,6 26,04 0,46
C o n v e n z io n a li e G a s
Ossido di carbonio (CO) Mg/a 500 541.433,7 98,85 80,17 2 539.074,1 98,94 73,73 2 447.008,9 98,49 69,16 424.646,0 98,75 72,61 406.334,2 98,76 71,35
Anidride carbonica (CO2) Mg/a 100.000 23.492.769,4 50,89 10,81 5 23.023.483,6 52,72 10,68 5 15.828.914,3 42,86 7,42 14.997.437,5 41,59 6,93 14.150.456,2 41,34 6,70
S e rra
Ammoniaca (NH3) Mg/a 10 32,7 48,44 0,73 1 31,0 50,16 1,93 1 25,9 41,31 1,76 23,5 68,71 1,46 26,6 24,58 2,24
Composti organici volatili non metanici (COVNM) Mg/a 100 2.441,1 80,37 5,15 2 2.358,5 82,57 4,55 2 2.127,6 82,92 4,10 1.756,5 71,96 3,66 1.632,5 68,76 3,32
Ossidi di azoto (NOx) Mg/a 100 35.845,8 65,34 12,82 5 34.602,3 64,83 12,03 6 33.876,5 60,68 11,14 31.481,5 60,72 10,04 30.753,2 62,51 9,27
Protossido di azoto (N2O) Mg/a 10
Ossidi di zolfo (SOx) Mg/a 150 53.077,0 78,66 18,31 5 50.406,7 76,05 16,77 6 48.848,3 71,11 14,21 46.335,3 44,82 12,38 45.978,5 62,73 9,05
Acido cianidrico kg/a 200 3.850,0 100,00 19,10 1 3.647,9 100,00 38,46 1 3.041,7 100,00 28,32 2.764,8 100,00 18,07 3.132,1 100,00 47,81
Arsenico (As) e composti kg/a 20
M e ta lli e c o m p o s ti
Cadmio (Cd) e composti kg/a 10 366,1 100,00 42,19 1 371,8 96,05 45,04 1 304,7 95,16 46,60 293,5 100,00 27,09 285,4 100,00 20,49
Cromo (Cr) e composti kg/a 100 4.603,5 97,12 36,12 2 4.455,8 93,97 40,27 2 3.788,9 79,38 21,47 3.524,6 63,76 21,05 474,3 19,15 2,15
Mercurio (Hg) e composti kg/a 10 1.363,6 98,73 57,18 1 1.385,1 96,47 49,10 1 1.135,0 96,41 52,55 1.093,5 97,57 42,56 481,6 56,14 16,74
Nichel (Ni) e composti kg/a 50 1.950,9 67,71 5,44 4 2.260,3 80,93 6,07 4 1.845,5 55,89 3,10 1.690,1 68,23 2,66 2.126,7 65,04 1,82
Piombo (Pb) e composti kg/a 200 74.298,6 99,32 78,34 2 74.841,6 99,73 77,11 2 61.517,0 99,48 72,71 58.914,1 100,00 69,52 56.899,7 100,00 66,70
Rame (Cu) e composti kg/a 100 2.235,9 81,56 33,51 2 1.955,1 84,71 34,28 2 2.076,1 92,17 24,52 1.792,3 100,00 29,44 1.398,2 100,00 13,37
Selenio (Se) e composti kg/a 1,3 0,15 0,03 113,5 16,57 2,02
Zinco (Zn) e composti kg/a 200 34.232,4 98,66 28,83 3 16.732,2 97,50 12,42 1 16.587,4 90,12 11,92 14.375,5 100,00 9,25 13.170,5 96,98 9,78
Policlorodibenzodiossine (PCDD) +
g/a 1 91,5 100,00 91,96 1 93,0 100,00 90,29 1 76,2 100,00 82,74 73,4 100,00 68,66 71,4 100,00 32,09
Polidiclorobenzofurani (PCDF)
A ltri c o m p o s ti
Policlorobifenili (PCB) kg/a 119,0 100,00 92,72 1 120,8 100,00 10,59 1 99,0 100,00 92,87 95,4 100,00 74,13 92,8 100,00 47,47
Benzene (C6H6) kg/a 100 237.308,4 95,57 44,09 2 225.078,7 95,26 41,64 2 188.363,8 94,91 37,10 171.153,1 93,16 35,97 192.464,3 93,81 37,20
Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) kg/a 50 32.239,7 100,00 95,48 1 31.124,3 100,00 93,08 1 25.835,1 100,00 92,02 23.826,4 100,00 93,50 26.120,2 100,00 88,17
Cloro e composti inorganici Mg/a 10 937,9 80,91 37,76 2 954,5 90,36 6,19 2 794,5 89,33 32,19 766,1 98,03 33,76 722,1 84,54 28,47
Fluoro e composti inorganici kg/a 5.000 521.655,3 78,09 40,32 1 529.853,3 77,01 36,56 1 434.191,1 61,63 30,37 418.299,7 81,85 35,34 406.747,1 81,05 32,81
PM Mg/a 50 11.804,7 93,76 58,35 3 11.407,8 91,73 53,54 4 10.668,7 90,30 48,17 10.565,2 91,93 44,73 10.134,4 88,52 32,87
PM10 Mg/a 50 203,5 69,15 6,45 1 202,7 100,00 7,34 1 194,2 71,79 5,18 192,2 59,10 4,32
77
SCHEDA – E
BRINDISI
Soglia
Inquinanti U.M. N compl. N compl.
INES/EPER 2006 % Reg. % Naz. 2005 % Reg. % Naz. 2004 % Reg. % Naz. 2003 % Reg. % Naz. 2002 % Reg. % Naz.
IPPC IPPC
Metano (CH4) Mg/a 100 157,7 6,76 0,13 1
C o n v e n z io n a li e G a s
Ossido di carbonio (CO) Mg/a 500 2.900,1 0,53 0,43 1 3.299,7 0,61 0,45 1 3.536,4 0,78 0,55 2.811,9 0,65 0,48 3.974,0 0,97 0,70
Anidride carbonica (CO2) Mg/a 100.000 19.799.096,2 42,89 9,11 4 18.229.053,6 41,74 8,46 4 19.089.177,7 51,69 8,95 19.330.472,1 53,60 8,93 18.418.835,0 53,81 8,72
S e rra
Ammoniaca (NH3) Mg/a 10 34,8 51,56 0,77 1 30,8 49,84 1,91 1 36,8 58,69 2,50 10,7 31,29 0,67 81,6 75,42 6,88
Composti organici volatili non metanici (COVNM) Mg/a 100 484,6 15,95 1,02 2 497,7 17,43 0,96 2 438,4 17,08 0,85 684,5 28,04 1,43 741,7 31,24 1,51
Ossidi di azoto (NOx) Mg/a 100 11.960,8 21,80 4,28 4 12.394,2 23,22 4,31 4 15.366,2 27,52 5,05 15.754,8 30,39 5,03 13.783,2 28,02 4,16
Protossido di azoto (N2O) Mg/a 10 211,9 100,00 2,09 1 225,4 100,00 0,79 1 225,0 100,00 0,71 207,0 100,00 0,79 196,0 100,00 0,66
Ossidi di zolfo (SOx) Mg/a 150 12.697,1 18,82 4,38 3 14.140,8 21,34 4,70 3 17.219,3 25,07 5,01 54.935,3 53,14 14,67 24.537,3 33,48 4,83
Cadmio (Cd) e composti kg/a 10 15,3 3,95 1,85 1 15,5 4,84 2,37
Cromo (Cr) e composti kg/a 100 136,7 2,88 1,07 1 285,9 6,03 2,58 1 771,4 16,16 4,37 2.003,0 36,24 11,96 2.002,0 80,85 9,06
Mercurio (Hg) e composti kg/a 10 17,5 1,27 0,73 1 50,7 3,53 1,80 1 42,3 3,59 1,96 27,2 2,43 1,06 376,2 43,86 13,07
Nichel (Ni) e composti kg/a 50 763,5 26,50 2,13 2 398,9 14,28 1,07 1 1.034,2 31,32 1,74 192,0 5,87 0,16
Piombo (Pb) e composti kg/a 200 512,2 0,68 0,54 1 202,4 0,27 0,21 1 323,8 0,52 0,38
Rame (Cu) e composti kg/a 100 505,6 18,44 7,58 1 352,8 15,29 6,19 1 176,4 7,83 2,08
Selenio (Se) e composti kg/a 1.315,6 99,84 43,24 2 1.665,1 100,00 41,53 2 853,5 99,05 19,58 27,2 95,10 0,65 568,2 82,94 10,13
Zinco (Zn) e composti kg/a 200 466,0 1,34 0,39 1 1.818,0 9,88 1,31
Policlorodibenzodiossine (PCDD) +
g/a 1
Polidiclorobenzofurani (PCDF)
A ltri c o m p o s ti
78
SCHEDA – F
BARI
Soglia
Inquinanti U.M. N compl. N compl.
INES/EPER 2006 % Reg. % Naz. 2005 % Reg. % Naz. 2004 % Reg. % Naz. 2003 % Reg. % Naz. 2002 % Reg. % Naz.
IPPC IPPC
Metano (CH4) Mg/a 100 1.583,3 67,87 1,36 2 1.580,4 73,81 0,36 2 1.650,7 77,92 1,74 1.287,5 75,18 1,03 1.368,0 73,96 1,30
C o n v e n z io n a li e G a s
Ossido di carbonio (CO) Mg/a 500 1.555,0 0,28 0,23 1 1.216,0 0,22 0,17 1 1.764,2 0,39 0,27 1.241,3 0,29 0,21
Anidride carbonica (CO2) Mg/a 100.000 925.379,0 2,00 0,43 2 944.581,8 2,16 0,44 2 952.290,0 2,58 0,45 880.008,0 2,44 0,41 893.129,0 2,61 0,42
S e rra
Policlorodibenzodiossine (PCDD) +
g/a 1
Polidiclorobenzofurani (PCDF)
A ltri c o m p o s ti
79
SCHEDA – G
FOGGIA
Soglia
Inquinanti U.M. N compl. N compl.
INES/EPER 2006 % Reg. % Naz. 2005 % Reg. % Naz. 2004 % Reg. % Naz. 2003 % Reg. % Naz. 2002 % Reg. % Naz.
IPPC IPPC
Metano (CH4) Mg/a 100
C o n v e n z io n a li e G a s
Policlorodibenzodiossine (PCDD) +
g/a 1
Polidiclorobenzofurani (PCDF)
A ltri c o m p o s ti
80
SCHEDA – H
LECCE
Soglia
Inquinanti U.M. N compl. N compl.
INES/EPER 2006 % Reg. % Naz. 2005 % Reg. % Naz. 2004 % Reg. % Naz. 2003 % Reg. % Naz. 2002 % Reg. % Naz.
IPPC IPPC
Metano (CH4) Mg/a 100
C o n v e n z io n a li e G a s
Ossido di carbonio (CO) Mg/a 500 1.860,2 0,34 0,28 1 1.253,4 0,23 0,17 1 1.534,9 0,34 0,24 1.328,1 0,31 0,23 1.116,8 0,27 0,20
Anidride carbonica (CO2) Mg/a 100.000 1.018.493,0 2,21 0,47 2 958.199,0 2,19 0,44 2 1.057.365,0 2,86 0,50 853.061,0 2,37 0,39 765.450,0 2,24 0,36
S e rra
Policlorodibenzodiossine (PCDD) +
g/a 1
Polidiclorobenzofurani (PCDF)
A ltri c o m p o s ti
81
5 - CONCLUSIONI
12 Tale documento è, pure, reperibile all’interno del sito www.arpa.puglia.it oltre che nel sito dell’Assessorato regionale all’ecologia
http://151.2.170.110/ecologia/
82
ALLEGATO I
3.3) PRODUZIONE DI VETRO – IMPIANTI PER LA MANFREDONIA VETRO S.P.A. Monte S. Angelo FG
FABBRICAZIONE DEL VETRO compresi quelli destinati alla
produzione di fibre di vetro, con capacità di fusione di oltre 20
tonnellate al giorno
83
DESCRIZIONE ATTIVITÀ IPPC NOME ATTIVITA’ COMUNE PRO
“ “ “ “ O-I MANUFACTORING ITALY S.P.A. Bari BA
“ “ “ “ VE.BA.D S.P.A. Gioia del Colle BA
“ “ “ “ VETRERIE MERIDIONALI Castellana BA
Grotte
3.4)Impianto per la fusione di sostanze minerali compresi quelli C.B.M.C. s.r.l. Taranto TA
destinati alla produzione di fibre minerali, con capacità di
fusione di oltre 20 tonnellate al giorno.
3.5) INDUSTRIA CERAMICA - IMPIANTI PER LA ALA FANTINI S.R.L. Montemesola TA
FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CERAMICI mediante cottura, in
particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari, piastrelle, gres,
porcellane, con una capacità di produzione di oltre 75 tonnellate
al giorno e/o con una capacit
“ “ “ “ B B BARI S.R.L. BA BA
“ “ “ “ BIOSUD s.r.l. Lecce LE
“ “ “ “ ECO.IMPRESA Ostuni BR
“ “ “ “ ECODAUNIA s.r.l. Cerignola FG
“ “ “ “ ECOLAV s.r.l. Cerignola FG
“ “ “ “ ECOLIO 2 S.R.L. Presicce LE
“ “ “ “ ECOPOLIS 2000 S.R.L. Crispiano TA
“ “ “ “ NICOLA VERONICO s.r.l. Ascoli Satriano / FG /
Modugno BA
“ “ “ “ NICOLA VERONICO s.r.l. Modugno BA
“ “ “ “ NUOVA ECOPOLIS Crispiano TA
“ “ “ “ POLIMERI EUROPA (DEP. & RIF.) Brindisi BR
“ “ “ “ Recuperi Pugliesi di F.lli Schino Modugno BA
“ “ “ “ SERVECO Martina Franca TA
“ “ “ “ TMT s.p.a Cons. SISRI Piattaforma Brindisi BR
“ “ “ “ ECOLEVANTE s.p.a. - Piattaforma Grottaglie TA
inertizzazione rifiuti pericolosi e non
“ “ “ “ ECOLIO S.R.L. Melendugno LE
84
DESCRIZIONE ATTIVITÀ IPPC NOME ATTIVITA’ COMUNE PRO
“ “ “ “ ECOLOGICA SUD s.p.a. Taranto TA
“ “ “ “ ex. TEOREMA s.r.l. ora TEOREMA s.p.a. Acquaviva delle BA
Fonti
“ “ “ “ HYDROCHEMICAL SERVICE S.R.L. Deposito Taranto TA
85
DESCRIZIONE ATTIVITÀ IPPC NOME ATTIVITA’ COMUNE PRO
“ “ “ “ ECOSESTO - Disc. Comune di Vieste TTR Vieste FG
s.r.l.
“ “ “ “ FERRAMENTA PUGLIESE Bisceglie BA
“ “ “ “ FORMICA* AMBIENTE S.R.L. Stoccaggio Brindisi BR
definitivo di rifiuti non pericolosi
“ “ “ “ FRANCAVILLA AMBIENTE S.R.L. Francavilla BR
Fontana
“ “ “ “ ITALCAVE S.P.A. Taranto TA
“ “ “ “ LALLI s.r.l. Barletta BA
“ “ “ “ LOMBARDI ECOLOGIA S.R.L. Conversano BA
“ “ “ “ MANDURIAAMBIENTE S.P.A. Manduria BA
“ “ “ “ MONTECO s.r.l. Ugento LE
“ “ “ “ SIA a.r.l. FG/4 Cerignola FG
“ “ “ “ SILTA s.r.l. Discarica per rifiuti specili non Brindisi BR
pericolosi
“ “ “ “ SOC. COOP. N. S. MICHELE Foggia FG
“ “ “ “ TMT s.p.a. Brindisi BR
“ “ “ “ TRA.DE.CO S.R.L. Altamura BA
“ “ “ “ VERGINE S.R.L. Taranto TA
ALTRI
6.1) IMPIANTI INDUSTRIALI DESTINATI ALLA PRODUZIONE DI ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO Foggia FG
CARTA STATO S.P.A.
6.4)INDUSTRIA ALIMENTARE E LATTE AGRICOLA TRE SOC. COOPERATIVA A.R.L. Putignano BA
86
ALLEGATO II
Elenco Codici IPPC
1. ATTIVITÀ ENERGETICHE.
1.1. Impianti di combustione con potenza termica di combustione di oltre 50 MW.
1.2. Raffinerie di petrolio e di gas.
1.3. Cokerie.
1.4. Impianti di gassificazione e liquefazione del carbone.
4. INDUSTRIA CHIMICA. Nell'ambito delle categorie di attività della sezione 4 si intende per produzione
la produzione su scala industriale mediante trasformazione chimica delle sostanze o dei gruppi di sostanze di
cui ai punti da 4.1 a 4.6.
4.1. Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come:
a) idrocarburi semplici (lineari o anulari, saturi o insaturi, alifatici o aromatici);
b) idrocarburi ossigenati, segnatamente alcoli, aldeidi, chetoni, acidi carbossilici, esteri, acetati, eteri,
perossidi, resine, epossidi;
c) idrocarburi solforati;
d) idrocarburi azotati, segnatamente ammine, amidi, composti nitrosi, nitrati o nitrici, nitrili, cianati,
isocianati;
e) idrocarburi fosforosi;
f) idrocarburi alogenati;
g) composti organometallici;
87
h) materie plastiche di base (polimeri, fibre sintetiche, fibre a base di cellulosa);
i) gomme sintetiche;
j) sostanze coloranti e pigmenti;
k) tensioattivi e agenti di superficie.
4.2. Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base, quali:
a) gas, quali ammoniaca; cloro o cloruro di idrogeno, fluoro o fluoruro di idrogeno, ossidi di carbonio,
composti di zolfo, ossidi di azoto, idrogeno, biossido di zolfo, bicloruro di carbonile;
b) acidi, quali acido cromico, acido fluoridrico, acido fosforico, acido nitrico, acido cloridrico, acido solforico,
oleum e acidi solforati;
c) basi, quali idrossido d'ammonio, idrossido di potassio, idrossido di sodio;
d) sali, quali cloruro d'ammonio, clorato di potassio, carbonato di potassio, carbonato di sodio, perborato,
nitrato d'argento;
e) metalloidi, ossidi metallici o altri composti inorganici, quali carburo di calcio, silicio, carburo di silicio.
4.3. Impianti chimici per la fabbricazione di fertilizzanti a base di fosforo, azoto o potassio (fertilizzanti
semplici o composti).
4.4. Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti di base fitosanitari e di biocidi.
4.5. Impianti che utilizzano un procedimento chimico o biologico per la fabbricazione di prodotti
farmaceutici di base.
4.6. Impianti chimici per la fabbricazione di esplosivi.
5. GESTIONE DEI RIFIUTI.Salvi l'art. 11 della direttiva n. 75/442/CEE e l'art. 3 della direttiva n.
91/689/CEE del Consiglio, del 12 dicembre 1991, relativa ai rifiuti pericolosi.
5.1. Impianti per l'eliminazione o il ricupero di rifiuti pericolosi, della lista di cui all'art. 1, paragrafo 4, della
direttiva 91/689/CEE quali definiti negli allegati II A e II B (operazioni R 1, R 5, R 6, R 8 e R 9) della
direttiva 75/442/CEE e nella direttiva 75/439/CEE del Consiglio, del 16 giugno 1975, concernente
l'eliminazione degli oli usati, con capacità di oltre 10 tonnellate al giorno.
5.2. Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani quali definiti nella direttiva 89/369/CEE del Consiglio, dell'8
giugno 1989, concernente la prevenzione dell'inquinamento atmosferico provocato dai nuovi impianti di
incenerimento dei rifiuti urbani, e nella direttiva 89/429/CEE del Consiglio, del 21 giugno 1989, concernente
la riduzione dell'inquinamento atmosferico provocato dagli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani, con
una capacità superiore a 3 tonnellate all'ora.
5.3. Impianti per l'eliminazione dei rifiuti non pericolosi quali definiti nell'allegato 11 A della direttiva
75/442/CEE ai punti D 8, D 9 con capacità superiore a 50 tonnellate al giorno.
5.4. Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di oltre 25.000
tonnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti.
6. ALTRE ATTIVITÀ.
6.1. Impianti industriali destinati alla fabbricazione:
a) di pasta per carta a partire dal legno o da altre materie fibrose;
b) di carta e cartoni con capacità di produzione superiore a 20 tonnellate al giorno;
6.2. Impianti per il pretrattamento (operazioni di lavaggio, imbianchimento, mercerizzazione) o la tintura di
fibre o di tessili la cui capacità di trattamento supera le 10 tonnellate al giorno.
6.3. Impianti per la concia delle pelli qualora la capacità di trattamento superi le 12 tonnellate al giorno di
prodotto finito.
6.4:
a) Macelli aventi una capacità di produzione di carcasse di oltre 50 tonnellate al giorno;
b) Trattamento e trasformazione destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a partire da: materie
prime animali (diverse dal latte) con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 75 tonnellate al
giorno ovvero materie prime vegetali con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate
al giorno (valore medio su base trimestrale);
c) Trattamento e trasformazione del latte, con un quantitativo di latte ricevuto di oltre 200 tonnellate al
giorno (valore medio su base annua).
6.5. Impianti per l'eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali con una capacità di
trattamento di oltre 10 tonnellate al giorno.
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6.6. Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più di:
a) 40.000 posti pollame;
b) 2.000 posti suini da produzione (di oltre 30 kg), o
c) 750 posti scrofe.
6.7. Impianti per il trattamento di superficie di materie, oggetti o prodotti utilizzando solventi organici, in
particolare per apprettare, stampare, spalmare, sgrassare, impermeabilizzare, incollare, verniciare, pulire o
impregnare, con una capacità di consumo di solvente superiore a 150 kg all'ora o a 200 tonnellate all'anno.
6.8. Impianti per la fabbricazione di carbonio (carbone duro) o grafite per uso elettrico mediante
combustione o grafitizzazione.
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