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il Giornale

Gioved 4 febbraio 2010

CULTURA

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CIBO DI DESTRA E DI SINISTRA

Rivelazioni
GI IL MURO
Il Muro di Berlino che separava Germania dellEst e dellOvest cadde il 9 novembre 1989. Il Paese fu ufficialmente riunificato il 3 ottobre 90 [Ansa-Krz]

Cos la Thatcher cerc di fermare la Germania unita


Eugenio Di Rienzo apubblicazioneneldicembrescorsodellaraccoltadidocumentitrattidagliarchividelForeignOffice(P.Salmon,K.Hamilton,S.Twigge, Documents on British Policy Oversas: German Reunification, 1989-1990,Routledge)gettanuovalucesuunodegliaspetti pi controversi della politica estera di Margaret Thatcher. La stessa Lady di ferro ha confessato nelle sue memorie che la sua politica in materia di riunificazione tedesca era stata un fallimento clamoroso: anche se aveva accolto con favore la rivoluzione democratica dellEst tedesco, era allarmata per la possibilit di veder ricostituita una Grande Germania. Possibilit diventata molto concreta nelle settimane che seguirono la caduta del muro di Berlino il 9 novembre 1989. La Thatcher era ossessionata dai rischiinsitinelcaratterenazionaletedescoedalfattoche le dimensioni e la posizione geografica del nuovo Stato avrebberopotutocreareuneffettodestabilizzante,piuttosto che un elemento di stabilizzazione in Europa, contribuendo a indebolire la posizione di Gorbaciov in Unione Sovietica.Tuttavia,conilPresidenteBushschieratoafavoredellariunificazionetedescaeconilCremlinononingrado di arrestare quel processo, la posizione della Thatcher divenne quasi isolata anche tra i suoi collaboratori. SebbenelambasciatorebritannicoaBonn,Christopher Mallabycondividesseitimoridelprimoministro,insistendo sul patologico revanscismo dei tedeschi che hanno semprenostalgiaperqualcosa,ilresponsabiledegliEsteri DouglasHurd i verticidel Fco manifestavano opinioni opposte. Lo stato maggiore della diplomazia londinese insistevasulfattochelInghilterranonpotevarinnegareiltradizionaleimpegnoafavoredellauto-determinazionedelpo-

PRECONCETTI Sono in molti a pensare che il fast-food sia il simbolo del male ma in realt permette a molte persone di cibarsi a basso costo [Corbis]

Se i No-McDonalds preferiscono panini imbottiti di radical chic


nato lalimentarmente corretto, filosofia snob che esalta i piatti tipici, costosi e sani. Ma per pochi
dalla prima pagina
(...)Grande Mela avrebbe scritto magnifiche pagine sulle denunce nei confronti degli organismi Frankenstein, gli Ogm, fatti da signori che campano grazie a essi. Insomma, ieri come oggi, Wolfe avrebbe descritto il politicamente corretto, la moda dei tempi, gli affari dei furboni. E oggi come ieri sarebbe stato minoritario. Purtroppo di Wolfe per strada non se ne trovano molti: e qualcuno che sputtani questa ondata di alimentarmente corretto non si trova. Il fasciduttori, o dobbiamo pensare che lindividualismo delle imprese si debba nel futuro assoggettare a questo socialismo consortile?) un prodotto unico. E dobbiamo combattere contro le sue falsificazioni internazionali. Ma qualcuno dei nostri food chic pu ricordare ai nostri contribuenti che il nostro ministero ha speso 50 milioni (si tratta anche di quattrini dei paninari) per sovvenzionare il settore comprando 200mila forme? Buona idea: ma come svuotare il mare con un cucchiaio per di pi fornito, il cucchiaio, da chi non ha neanche una mezza posata. Gli americani sul New York Times hanno aperto una grande discussione sulla vicenda di Rosarno. Non riguardava il tema dellimmigrazione, ma quello del made in Italy. Dicevano, interessati, i polemisti sul giornale newyorkese: ma guardate un po come si alimenta la dieta mediterranea: con lo schiavismo. Insomma lalimentarmente corretto rischia di annientarci. Il sapore del made in Italy, il gusto dellartigianale e dunque del ben fatto, ci appartiene. E sarebbe

VIZI I sacerdoti del progressismo a tavola condannano gli Ogm, e poi se li mangiano
no del cibo antico diventato imbattibile. Indiscutibile. C poco da ragionarci su. I cibi antichi sono diventati unideologia, una religione, e i loro cultori, come spesso accade, furbacchioni e sacerdoti del proprio concreto interesse. Lultimo esempio lha fornito ieri su la Repubblica il santone di Slow food , Carlo Petrini. S certo meglio il lardo di colonnata del Big Mac. Volete mettere la cipolla di tropea con il milk shake. C forse qualcuno che possa metterlo in dubbio? Ma andatelo a spiegare ai milioni di persone che grazie alla polpetta a pochi euro riescono a campare. inequivocabile, il Parmigiano reggiano (a proposito qualcuno ci sa dire una marca che si distingua tra i suoi 4500 pro-

IN LIBRERIA

Quando il pranzo diventa un saggio


Dimmi cosa mangi e ti dir chi sei. Il cibo fa sempre pi irruzione nel mondo della cultura. Almeno a giudicare dalgrannumerodisaggielibripubblicati sullargomento. Solo dando una scorsaaicataloghieditorialidegliultimimesisivadalserissimoLafinedel cibo di Paul Roberts (Codice) che racconta i rischi alimentari del prossimo futuroalmoltopiironicoIlcontodellultimacena.Ilcibo,lospiritoelumorismoebraico di MoniOvadia e Gianni Di Santo (Einaudi). E tra i molti altri ricordiamo anche: Il cibo flessibile. Nuovi comportamenti di consumo di Maura Franchi (Carocci); Cento domande sul cibo. Manuale di sopravvivenza tra il supermercato e la tavola diStefanoCarnazzi(Ambiente)eIlCibo e lamore di Willy Pasini (Mondadori) che racconta il rapporto tra eros e tavola.

CLASSISMI Il fascino dei prodotti doc innegabile. Ma il lardo di Colonnata non alla portata di tutti
sconveniente perderlo. Ma altrettanto affidarlo ai guru della correttezza alimentare. Ritengono che una buona agricoltura sia una agricoltura arretrata. Ritengono che limpresa agricola sia ancora quella delle mondine e delle vanghe. E si compiacciono, dai loro notebook e ristoranti stellari, di farcelo credere. Sono tutte balle. Quelle 400mila imprese agricole che su 1,7 milioni del totale reggono il nostro settore agricolo sono delle piccole macchine da guerra. Sono imprese innovative, che vogliono ancora maggiore innovazione. Che soffrono piuttosto del digital divide nella banda larga che non della proliferazione delle grandi catene. Sono imprese che non riescono a capire la contraddizione

per la quale si voglia il cibo a chilometri zero (ad esempio quella sciocchezza dei mercati cittadini) e nel contempo si pretenda di esportare i nostri sapori in Russia. Sono imprese che attivano, in termini di filiera, il 16 per cento del nostro Pil. Altro che nicchia. Per fare un esempio poco romantico e tratto dai dati della Confagricoltura (che grazie a Dio da qualche anno ragiona in termini imprenditoriali e non politico-bucolici) se fosse permesso ai coltivatori di mais italiano di seminare Ogm si aumenterebbe la produzione, a parit di ettari coltivati, di 280 milioni di euro lanno. Uninnovazione tecnologica grazie alla quale si avrebbe, infatti, un forte risparmio sullutilizzo dei fitofarmaci e dellacqua ( chiaro signori verdi?) e un incremento di produzione del 30 per cento. Evidentemente siamo troppo ricchi e possiamo infischiarcene. Nel 2008 su 13 milioni di agricoltori che hanno utilizzato Ogm, solo il 10 per cento era in Paesi ricchi. Troppo chic per coltivare in casa nostra Ogm. Ma troppo scemi per renderci conto che comunque li consumiamo. L86 per cento delle farine per mangime che utilizziamo in Italia derivano da Ogm. Quindi la procedura questa: compriamo allestero ci che non possiamo coltivare in Italia e poi lo inseriamo nella nostra catena alimentare. Con quei mangimi si producono infatti carne, latte, uova e anche il nostro bel prosciuttino. Dei geni assoluti. Vi ricorda qualcosa? Inizia per Nuc... e finisce per ...leare. Basta mettere insieme i pezzi e si scorge il disegno. Si identifica un nemico: lOgm, il Big Mac. E su di essi si costruisce una religione, di cui si avvantaggiano solo i suoi profeti. Con la conseguenza finale di avere agricoltori poveri e consumatori pochi ma ricchi. Nicola Porro

CONTRO LA STORIA Resi pubblici nuovi documenti sulla dura opposizione della Lady di ferro alla riunificazione tedesca. La riteneva destabilizzante per lEuropa
polo tedesco che la stessa Thatcher aveva riaffermato nel 1985.Inparticolare,ilSottosegretariodiStatodelFco,PatrickWright,affermcheleconvinzionidelcapodigabinetto britannicoavrebberoprovocatounfortemalumoresiain Germania che negli Stati Uniti. Il 27 novembre, Mallaby comunicava che il tema della riunificazione,eradiventatosemprepiurgenteneldibattito politicointernodella Rft, anchese la maggioranza dei cittadini dellOvest ritengono che il processo pantedesco potrconcludersisolonellarcodiundecennioconformemente al progetto proposto dal gabinetto britannico. La mattinaseguente,tuttavia,ilsuoomologoaBerlinoEst,Nigel Broomfield, avvertiva Hurd che un numero crescente diabitantidellaDdrpremevanoperunariunificazioneimmediata. Il giorno dopo Kohl annunciava al Bundestag un progetto di ricongiungimento delle due Germanie di non brevedurata,mainserataMallabyavvisavaLondracheun colloquio riservato con il consigliere di Kohl, Horst Teltschik,loavevaconvintochelecauteledel governodiBonn rischiavano di essere superate dal prevalere di altri punti di vista. Proprio quello che avvenne. Il 18 marzo 1990, i negoziatitraledueGermanieelequattroPotenzeoccupanti culminarono infatti nel cosiddetto Trattato Two Plus Four che garantiva la piena indipendenza al nuovo Stato tedesco riunificato. Ancoraallavigiliadiquellaccordo,laThatcher,postaormai undersiege dalletesteduovodelFcoedallepressioni dellopinione pubblica internazionale, aveva comunqueritenutodipotertrovarenelpresidentefranceseMitterrand un potenziale alleato in grado di aiutarla a fermare la riunificazionetedesca.Secondoilresocontodellariunione traiduepremieravvenutanelgennaio1990,fornitodalsegretarioprivatodellaThatcher,CharlesPowell,Mitterrand avrebbe sostenuto di condividere le preoccupazioni della collegaingleseediritenerecheitedeschiriunitiinunasola nazione avrebbero agito con la loro tradizionale brutalit,neltentativodiriconquistareiterritoriperdutidopoil 1945eforsediestenderelelorofrontierepersinoaldildei confini tracciati dal Terzo Reich. NonsololaThatchermaancheunapartedellaclassepolitica italiana rimase travolta dalla grande trasformazione provocata dalla caduta del muro di Berlino. Pietro Ingrao, ad esempio, anche dopo le prime libere elezioni tedescoorientali,stravinte da Kohl,tuonava controla vendita alla NatodiunpilastrodelbloccosovieticocomelaDdrechiedevachelaGermaniaunitadiventasseneutrale.Sottoquestomalinconicoauspicio,ilPcidiOcchettosiavviavaatrasformarsiinPds,senzaessereriuscitoadabbatterelamuraglia cinese che lo separava da una politica estera, se non democratica, almeno realistica.
eugeniodirienzo@tiscali.it

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