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IMPIEGO PUBBLICO PER STRANIERI BEFFATI PRECARI, GIOVANI E DISOCCUPATI

Per lOCSE, a maggio, la disoccupazione in Italia raggiungeva la soglia del 12,2% con la previsione di un incremento dello 0,4% per il 2014, ovviamente il dato indica una crescita maggiore rispetto allUnione Europea. Il Governo della solidariet di Letta ha trovato, in tempi rapidissimi, una soluzione che proviene proprio da una norma europea: con la modifica dellart 38 del DL 165 verr garantito laccesso allimpiego nella pubblica amministrazione a chi in possesso del permesso di soggiorno, lo status di protezione sussidiaria o se un rifugiato. Il min Kyenge pretendeva che tale norma fosse applicata entro i primi 100 giorni di Governo perch ci saremmo dovuti adeguare a paesi civilissimi come gli Stati Uniti o la Gran Bretagna dove gi sono in vigore questi criteri. Peccato che non citi questi paesi quando si tratta di copiare le leggi e le strategie di respingimento dei clandestini. Cosa succede ora? Secondo alcune fonti sindacali avranno facolt di partecipare ai concorsi pubblici per infermiere, medico, impiegato negli enti comunali o insegnate. A differenza di tutti gli altri paesi europei dove i tagli al personale sono divenuti regola aurea, il nostro paese si concede il lusso di andare in controtendenza: sono difatti oltre 100 mila posti nelle pubbliche amministrazioni che stanno per essere assegnati, oltre la met saranno stabilizzazioni di precari, per il resto si vedr. Con le nuove norme. Dulcis in fundo, da settembre anche chi ha solo il permesso di soggiorno ma tre figli avr diritto ad un assegno per le famiglie numerose dellINPS. Letta ed il suo Governo hanno dato ancora prova di non essere allaltezza della difficile situazione che stiamo attraversando. Immigrazione a tutti i costi significa risorse non investite a favore di esodati, di chi in mobilit, delle aziende in difficolt, dei padri separati e dei pensionati che

non arrivano a pagare le bollette di gas e luce. Significa calpestare la dignit di chi ha fatto crescere il paese; c un dovere morale che devono rispettare gli amministratori, prima si tutela la nostra gente e poi arriva tutto il resto del globo.
Maurizio Conte Vicesegretario Lega Nord Veneto

Sommario
Impiego pubblico per stranieri beffati i precari La verot che Roma non sa nemmeno cosa sia un capannoRoberto Maroni Segreteria lascia la

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Con Flavio Tosi c un futuro per il centrodestra

Case chiuse SI, io nel mio comune ho gi firmatodi M.Conte

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LAVOCE DELLA GENTE VENETA

POLITICA E TERRITORIO

LUCA ZAIA:
LA VERITA E CHE ROMA NON SA NEPPURE COSE UN CAPANNONE
nuovi aumenti di tasse odiose come Ires e Irap e delle accise, che non mancano mai. Il tutto per recuperare qualche centinaio di milioni, quando tutti sappiamo che il governo sta seduto su un tesoro di 30 miliardi immediatamente disponibili se applicasse costi e fabbisogni standard. Ma piuttosto che tagliare le unghie agli spreconi d'ogni regione e colore, si tagliano le risorse alle imprese manifatturiere. Come diceva quel regista? Continuiamo cosi, facciamoci del male...". "Nello stesso tempo si annunciano nuovi metodi per rendere piu' attrattivi gli investimenti in Italia - conclude Zaia - ma quale attrattivita' potr mai avere un Paese con una pressione fiscale sulle imprese che supera ormai il 68 per cento e con burocrazie che rendono la vita impossibile a suon di adempimenti pur di giustificare la propria esistenza in vita?".
Luca Zaia - Governatore del Veneto

"La verit e' che si naviga a vista e che a Roma non sanno neppure cos'e' un capannone". E' il commento del Presidente del Veneto, Luca Zaia, alla scomparsa nel decreto Imu della misura che avrebbe dovuto sancire lo sconto fiscale sui capannoni. Zaia da' ragione ad Andrea Bolla, presidente del Comitato tecnico per il fisco di Confindustria: "Stiamo tutti sperando che alle tante, troppe parole sulla materia fiscale, il governo faccia seguire i fatti. E

che la tanto attesa deducibilit sugli immobili industriali, per mesi annunciata come sicura e che autorevoli membri dell'esecutivo giudicavano elemento irrinunciabile per favorire la timida ripresa attesa a fine anno, diventi una misura stabile all'interno della legge di stabilit". "Quella che doveva essere una manovra per abolire una tassa iniqua sulla prima casa e togliere un po' di carico fiscale a chi crea Pil e lavoro, si e' risolta - prosegue Zaia - nella promessa di

ROBERTO MARONI: MARONI:


IL FUTURO DELLA LEGA NEI GIOVANI
Maroni: lascio la segreteria della Lega entro Natale Penso sia arrivato il momento di fare il passaggio delle consegne a favore di giovani rampanti Alla segreteria politica di domani, Roberto Maroni proporr di celebrare il congresso federale della Lega entro Natale per scegliere il suo successore: lo ha spiegato lui stesso alla `Berghem Fest. Penso sia arrivato il momento di fare il passaggio delle consegne, ha spiegato, a favore di giovani rampanti. Intervistato da Vittorio Feltri alla festa della Lega di Alzano Lombardo, Maroni ha detto di voler dedicarsi a fare il governatore in Lombardia a tempo pieno. Voglio accelerare i tempi del congresso, ha poi detto il segretario affermando di voler i suoi pronti alle sfide elettorali di primavera, europee e amministrative. Abbiamo tanti giovani rampanti ha concluso citando Flavio Tosi, Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, Roberto Cota. Decider il congresso, ha detto a chi chiedeva se avesse un candidato, anche se la rosa personalmente la ridurrei a due, Tosi e Salvini.
Roberto Maroni
Segretario Federale Lega Nord

Proprio nel momento in cui si discute del ridimensionamento delle retribuzioni dei parlamentari e della riforma del Senato in Assemblea delle Regioni, i nuovi 4 senatori a vita saranno per lo Stato e quindi per i contribuenti un costo aggiuntivo di oltre un milione di euro l'anno per un numero non quantificabile di anni. Sarebbe perci auspicabile, da parte dei nuovi quattro senatori a vita, un gesto di rinuncia ai loro nuovi emolumenti.

Flavio Tosi
Il Corriere della Sera 30/08/2013

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POLITICA E TERRITORIO

CON FLAVIO TOSI CE UN FUTURO PER IL CENTRODESTRA


torneremo a presentarci alle elezioni politiche, il candidato dovr essere scelto con le primarie. Parola ai militanti, parola alla gente. E se ci alleiamo con altre forze politiche, comunque bisogner fare le primarie: e se il candidato leghista sar pi bravo degli altri, sar lui il candidato di tutti . Tosi vuole essere quel candidato e per questo sta creando la sua fondazione. Non sar un partito, ma uno strumento per condividere un programma di governo e lanciare le primarie del centrodestra. Secondo Tosi, si andr a votare abbastanza presto, fra un anno o un anno e mezzo e il centrodestra dovr porsi il problema di quale leader affidarsi dopo Berlusconi. Lui in campo, anche se - ammette - Reni partito molto prima, tre metri avanti. E a Calderoli, che proprio qui da Bergamo lo aveva invitato a pensare pi al Veneto che a Roma, risponde con ironia: Roberto a Roma da vent'anni e ha imparato che l si ottiene poco. Ma se mai torneremo al governo, l'atteggiamento dovr essere diverso: se andremo l a vivacchiare e se non porteremo a casa gli obiettivi per i nostri territori, ce ne torneremo a casa. Applausi scroscianti, anche quando rivendica la volont di conquistare voti pure fuori dal Carroccio: Prima mi ha fermato un signore, dicendomi che non condivide le mie idee, ma ha stima di me per come amministro la mia citt. Bisogna farsi votare anche da chi non del tuo partito, cos che si vince in democrazia. E Tosi se ne torna a Verona con la consapevolezza di aver riconquistato il popolo leghista. O forse, non l'aveva mai perso
Alessio Corazza Corriere del Veneto 01/09/2013

Chi si aspettava i fischi, i pomodori o le uova, rimasto deluso. Chiamato a presentare per la prima volta davanti ad un pubblico leghista la sua nuova avventura politica - quella fondazione con cui vuole promuovere le sue idee per governare l'Italia e le primarie per decidere la leadership del centrodestra, a cui nell'eventualit intende candidarsi - Flavio Tosi incassa un successo. Ieri sera alla Berghem Fest di Alzano Lombardo, in val Seriana, una delle pi importanti feste del Carroccio, i contestatori bossiani che hanno spesso seguito Tosi negli ultimi mesi, dalla festa di Pontida al congresso della Lega veneta, se ne sono rimasti a casa. O forse sono andati ad ascoltare il comizio del Senatr, previsto in contemporanea ma dalle parti di Varese. Eppure, nei giorni scorsi un tam-tam sui social network annunciava fuoco e fiamme contro l'uomo che, agli occhi di alcuni nostalgici di Bossi, incarna il tradimento degli ideali padani. Ben vengano i contestatori aveva detto Tosi, nei giorni scorsi - cos vedremo chiaramente chi ha nostalgia del cerchio magico . Non solo il suo guanto di sfida non stato raccolto, ma al suo ingresso sotto il tendone bianco stipato di gente, Tosi accolto da un'ovazione.

Sei la nostra punta di diamante, gli grida un signore dalle prime file. Gi nella mezzora precedente, il sindaco di Verona si era potuto rendere conto dell'affetto nei suoi confronti, girando tra gli stand dove i militanti trangugiando costine e salamelle, gli si avvicino per una stretta di mano, una foto ricordo, un autografo. Poi, prima dell'intervista condotta dal giornalista di Libero Matteo Pandini, parte il Va Pensiero. Tutti si alzano in piedi, c' chi canta, commosso. Vien da chiedersi come si concilia questo popolo affezionato alla Lega delle origini e alla sua simbologia in buona parte inventata da Bossi, con l'uomo che Bossi l'ha rottamato in tempi non sospetti. Questi militanti che indossano t-shirt contro il ministro Kyenge (cui Tosi rifila una stilettata; II suo il ministero della propaganda, perch parla ma non d risorse agli enti locali per l'integrazione ) e che sognano la secessione, con il sindaco che indossa con fierezza il tricolore, per cui la secessione filosofia. Il trait d'union, probabilmente, che Tosi propone ai leghisti sfiancati da due decenni di battaglie inconcludenti al fianco di un Pdl sempre pi legato ai destini di Berlusconi, un percorso nuovo, una via d'uscita. Se

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POLITICA E TERRITORIO

CASE CHIUSE SI. NEL MIO COMUNE HO SOTTOSCRITTO LA RACCOLTA FIRME PER NON REGREDIRE
soggettivo dei lavoratori, determinando adeguate entrate economiche per le casse dello Statali. Dunque la raccolta firme iniziata e a dare il La a questa idea al passo con i tempi e con gli altri paesi dEuropa cha pensato il Sindaco di Mogliano Veneto Giovanni Azzolini il quale ha predisposto i moduli per questa raccolta firme per lindizione di un referendum popolare abrogativo perch che sia parzialmente abolita la legge 20 febbraio 1958, n. 75 intitolata: "Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui". Io, nel mio Comune, San Martino di Lupari (PD), ho firmato, perch ritengo che tasse, malaffare, sfruttamento, violenze, rischio sanitario, indecorosit ed il marciapiede non debbano essere le normali condizioni di lavoro di nessuno. Anzi, rispetto della persona, fiscalit riconosciuta, condizione sanitarie controllate, garanzia per lincolumit e dignit siano presupposti fondamentali che lo Stato deve garantire. Invito, per chi non lo avesse gi fatto, a recarsi nel proprio municipio cittadino per fare un atto di civilt, firmare per non regredire.
Maurizio Conte Vicesegretario Veneto Lega Nord

Leggi Merlin, anacronismo del Belpaese. Si stima che qui le professioniste/i del lavoro pi antico siano circa 75 mila ed esercitano tutte/i nella piena illegalit, sotto lombra dello sfruttamento: Non pi tempo di fare gli struzzi moralisti ma di chiarire le regole e restituire rispetto e decoro a quelle persone che, per scelta, decidono di intraprendere questo lavoro. Linidoneit della Legge va affrontata tutelando anche linteresse pubblico, non solo quello

Plebiscito 2013 , per sua detta, una piattaforma apartitica e trasversale: un dovere da parte di amministratori e cittadini quello di garantire la libera espressione. Nelle aule consiliari regionali stiamo cercando di fornire gli strumenti utili al principio di autodeterminazione di un popolo, e senza farlo pesare nelle nostre tasche promuovendo ed organizzando una consultazione nel segno dellausterity, con seggi e scrutatori provenienti dal volontariato e dalla generosit di coloro che credono in questa via democratica di cambiamento. Il Veneto sta lentamente accasciandosi sotto il peso di uno Stato vessatore che non riconosce il grosso contributo allo sviluppo nazionale che questa Regione ha fornito: dunque, se la Consulta riterr legittimo questo percorso, perch non metterlo a disposizione? Maurizio Conte Vicesegretario Lega Nord Veneto

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