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La proposta di Cervellati netta: rovesciare il modello seguito fin qui e "con umilt immaginare uno sviluppo senza sviluppo",

, cio senza espansione degli aggregati urbani. Due, per schematizzare, i princpi da seguire. Primo, considerare il territorio alla stregua di un parco, cio come un bene collettivo scarso da organizzare e attrezzare per le varie funzioni della vita urbana e agricola. E' un problema da affrontare in base a una programmazione economica e con mentalit scientifica, anche al fine di ripristinare un equilibrio ecologico gi sul punto del non ritorno. Secondo: bloccare l' edilizia nuova ("il mito del nuovo non ha prodotto che mostri"), e concentrare le risorse sul "restauro urbano", sulla conservazione del patrimonio esistente. A. Cederna, Casa, amara casa_ La Repubblica 02.10.84

Caro prof. Cervellati

Sono quasi ventanni da quando iniziata la sua collaborazione con il comune di Ascoli Piceno per la redazione del nuovo PRG. Allinizio tutti apprezzammo la sua idea innovativa (per lepoca) ed oggi ampiamente condivisa, di una citt non pi espansiva ma che tornava a guardarsi allinterno, risolvendo i nodi cruciali, dando qualit al tanto che si era costruito, cercando una nuova relazione con i sistemi ambientali, valorizzando il centro storico in funzione di una nuova vocazione turistica. In sostanza : un PRG quasi a volume zero che riqualificasse la citt senza accrescerla e ricostruisse un nuovo rapporto con il territorio dando significato a quei luoghi tagliati fuori, lenti, come le frazioni. Il tentativo di ricostruire identit perdute nei limiti storici delle antiche parrocchie o del territorio ottocentesco, verso la promozione di strategie legate ad una citt che dovesse essere porta di accesso tra il sistema dinamico della costa e il territorio interno dove sviluppare strategie di controllo territoriale, nuova ruralit urbana, green economy.

A distanza di ventanni cosa rimane di questi obiettivi? 1) Le sembra coerente il tentativo di confermare, allinterno del nuovo PRG, lidea di riqualificazione dellesistente portando tutte le vere azioni di trasformazione fisica della citt in variante esterna al PRG: comparto Firenze, via Ravenna, Monterocco, villa Rendina, completamento Centro Direzionale, Carbon e presupponiamo altre? Non le sembra che il suo piano sia solo un lieve strumento di controllo cosmetico di una citt che va completamente in altre direzioni? Non sarebbe stato pi opportuno che il vero hardware urbano (il nuovo costruito) rientrasse in maniera coerente ed organica nel suo PRG? 2) Avendo una visione complessiva della citt, come nasce il progetto per lArea Carbon: come possibile concepire una semplicissima ed enorme speculazione immobiliare quasi allinterno del centro storico? (A Roma almeno avrebbero cercato di disperderla nellAgro Pontino). Qual secondo lei (al di la della bonifica) lutilit pubblica di quellarea e del suo progetto? 3) Dal punto di vista del metodo: nellambito di una progettazione di unarea industriale dismessa in ambito urbano, quali risposte d il suo progetto rispetto alle criticit infrastrutturali, ambientali e funzionali? E sul piano della forma le sembra corretta la centralit assoluta del sistema delle residenze sullarea? E la disposizione cos rigidamente geometrica ad evocare principi insediativi non pi rintracciabili nel panorama architettonico contemporaneo?

4) Quali risposte d il suo PRG ad una parte urbana che viene gravata, sul piano dellaccessibilit territoriale ed urbana, di 1200 appartamenti, spazi commerciali, un po di Polo Scientifico e Tecnologico e dellimminente variante di completamento del Centro Direzionale (area edificio ACI)? Non ritiene che al di l di slogan politicamente superficiali (comunque mal spiegati) quali la smart city, non debba essere Lei a spiegare meglio la sua idea urbanistica? Ed eventualmente a carico di chi dovrebbero ricadere gli oneri di eventuali opere di reale infrastrutturazione dellarea: nuove strade, grandi incroci (penso al problema stadio), ridefinizione dellarea della ferrovia? 5) Ritiene corretta la posizione cos decentrata di quello che dovrebbe essere il vero elemento di utilit pubblica e cio il Polo Scientifico e Tecnologico? Come si pu generare una forma cos definita se non si sa chi lo insedier, quale funzioni esplicher (ricerca, laboratori di proto produzione, didattica, incubatore di imprese ecc.) e di conseguenza quanto deve essere grande, di che tipo di spazi dovr essere dotato? 6) Si pu definire parco urbano lo spazio verde obbligato dal rispetto degli standard urbanistici necessari alla realizzazione di una mega lottizzazione? Dov la generosit degli imprenditori? Dov lidea? E solo spazio necessario alla fattibilit degli edifici. 7) A proposito di sistemi ambientali: cosa rimane della sua illuminante idea di parco fluviale? Costruire un rapporto mai esistito tra citt e fiume; portare il fiume allinterno del centro storico e dei quartieri. Come possibile realizzare la sua idea di percorso leggero sul fiume che unisca le poche occasioni di permeabilit? Perch non stato interpellato quando si deciso di trasformare larea Squarcia in una nuova enclave urbana, utilizzata due giorni allanno, con un cancello di ingresso al quale manca solo il filo spinato in alto. Non doveva essere il grande vuoto verde che precipitava verso il fiume trasformandosi da un lato nel vero grande ingresso al Forte Malatesta e dallaltro nel sistema che dai giardini pubblici si inoltrava verso il Colucci fino ai giardini di palazzo Malaspina? Ed ancora con il percorso che avrebbe dovuto proseguire verso il lembo di belvedere sul fiume del parcheggio Eurospinn fino al grande parco urbano della Carbon? Crede veramente ad un parco fluviale fatto di movimenti di terreno, muri di sostegno e ponticelli sullargine? 8) Ha condiviso la posizione dellamministrazione quando ha lasciato che Restart acquistasse larea accollandosi gli oneri della bonifica senza fissare dei paletti, dei vincoli, un programma condiviso a priori, facendo finta di non capire che a fronte di un investimento di pi di .40.000.000 gli imprenditori avrebbero presentato un conto salatissimo di rientro? 9) Non ha provato imbarazzo quando, fingendo una preoccupazione sugli scenari prospettati da Restart, il comune Le ha conferito lincarico di predisporre una variante urbanistica che ricercasse una migliore sistemazione dellarea in coerenza con il suo PRG e a tutela di una maggiore pubblica utilit. Cosa ha pensato quando Le hanno prospettato che il suo corposo compenso Le sarebbe stato saldato da Restart? non si posto il problema di un palese conflitto di interessi? Lei avrebbe dovuto contrastare, criticare, correggere coloro che lavrebbero pagata. 10) E comunque, proprio in funzione di una visione pi libera e ampia della citt, non ha pensato di ridistribuire lenorme volumetria richiesta allinterno del nuovo PRG, cercando aree da riqualificare o (suo malgrado) qualche altro luogo idoneo allinsediamento? Oppure, non ha pensato (tenendo

presenti le attese di rientro di Restart) ad un programma differente che prevedesse linserimento nellarea di qualche altro tipo di funzione - sempre finalizzata ad un rientro economico - che potesse accrescere lutilit pubblica dellintervento al di l della semplice residenza? 11) A tal proposito, la relazione territoriale e le indagini collegate al suo PRG, Le fanno ritenere che sia opportuna un tale disponibilit di alloggi in citt? Pensa che la popolazione ascolana possa crescere cos tanto? Ritiene che ci sia una cos alta domanda di residenziale in citt al di l della crisi immobiliare? Non ritiene che una simile disponibilit di residenziale saturi un mercato gi asfittico facendo precipitare il valore delle case esistenti? 12) Questanno la facolt di architettura di Ascoli celebra il ventennale del suo insediamento in citt: un arco temporale che quasi coincide con la durata del suo incarico. Ritiene che sia importante luniversit per la citt di Ascoli? Non le sembra grave che in tutto questo tempo, in considerazione delle migliaia di iniziative, progetti, idee, pubblicazioni svolte dallateneo sul territorio Piceno non ci sia mai stata unoccasione di confronto con Lei? E come giudica latteggiamento dellamministrazione e di Restart che, pur formalmente molto attente al processo partecipativo e di coinvolgimento pubblico, hanno deciso di tagliare fuori (se non altro per rispetto istituzionale) lEnte pi importante a livello regionale sulle questioni urbane e territoriali e cio la facolt di Architettura di Ascoli Piceno che, almeno sul piano conoscitivo dellarea, aveva prodotto una quantit immensa di materiali? Sulla base di queste considerazioni, tenuto conto della necessit di presidiare da vicino e con continuit le dinamiche urbane, della sua difficolt (per ovvi e molteplici motivi) ad essere costantemente presente, della sua storia e del suo prestigio cos faticosamente costruito, Le chiediamo di rinunciare al suo incarico di tecnico incaricato alla redazione del nuovo PRG, per evitare che il suo nome possa essere utilizzato e strumentalizzato a garanzia di iniziative errate e dannose per il futuro della citt e la pubblica utilit.

Il Comitato Area Carbon.

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