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LA BIBBIA E LERMENEUTICA

LINTERPRETAZIONE BIBLICA ANABATTISTA


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Se tutti i cristiani sono concordi sullimportanza della Bibbia quale norma di fede e di vita, rispondere alla domanda: chi interpreta, o come sinterpreta, la Bibbia? il problema fondamentale che coinvolge indistintamente ogni Chiesa o Denominazione Cristiana. Cattolici, Ortodossi, Protestanti ed Evangelici di ogni denominazione, danno risposte diverse, talvolta contrastanti, che comportano, come conseguenza, teologie ed etiche differenti. Per gli anabattisti il modo dinterpretare e comprendere il testo biblico, cio lermeneutica biblica, ha rappresentato una loro caratterista fondamentale che li ha posti in contrasto sia con i cattolici sia con tutti gli altri movimenti della Riforma, tradizionali o radicali che fossero. Gli studi condotti in questi ultimi decenni hanno potuto evidenziare che le caratteristiche dellermeneutica anabattista si fondano sostanzialmente su sei elementi: (1) La Bibbia come autointerpretazione (2) Il Cristocentrismo (3) Il rapporto tra Vecchio e Nuovo Testamento (4) Il rapporto tra Spirito e Parola (5) LErmeneutica comunitaria (6) LErmeneutica dellobbedienza necessario tenere presente due avvertenze, mentre si considereranno questi sei elementi. Non tutto lAnabattismo ha dato la medesima enfasi ad ognuno di questi elementi. N tutto lAnabattismo ha concordato sulle implicazioni derivanti dallutilizzo di questi principi. Ci nonostante si riscontra un sostanziale accordo fra i rami principali dellAnabattismo, mentre linterazione fra i differenti rami del movimento ha determinato una progressiva convergenza sia nei principi che nella pratica interpretativa. In secondo luogo, questi sei principi non possono essere presi singolarmente poich si confermano e rinforzano reciprocamente.

La Scrittura come autointerpretazione


Qualsiasi brano della Scrittura si pu comprendere ed interpretare compiutamente, confrontandolo, alla luce dello Spirito, con altri brani della Scrittura. Ogni sua parte si armonizza infatti con il tutto.

Era convinzione diffusa tra gli Anabattisti che la Scrittura fosse sufficientemente chiara e poteva quindi essere compresa e applicata da ogni cristiano senza dover ricorrere n a particolari nozioni filosofiche o teologiche, n a particolari autorit religiose o tradizioni ecclesiastiche. Al disopra di tutto, gli anabattisti ritenevano che le Scritture si sarebbero comprese facilmente se si fossero lette od ascoltate alla luce dello Spirito Santo. Coloro che non confidavano nel suo aiuto, per contro, non avrebbero potuto giungere ad una corretta comprensione. Molti Anabattisti insistevano di conseguenza sul fatto che era fondamentale affidarsi allo Spirito Santo. Egli sarebbe stato lunico vero interprete che avrebbe condotto i credenti nella verit ed i suoi insegnamenti sarebbero stati molto pi utili di qualsiasi altra interpretazione fondata sulla formazione, sulla competenza teologica o su una tradizione religiosa. Compresero anche quanto fosse importante che linterpretazione della Bibbia avvenisse principalmente allinterno del contesto comunitario, dove ogni particolare interpretazione era aperta alla sfida e alla correzione della fratellanza. In questo ambiente, formato da credenti impegnati nel discepolato, si sarebbe potuto ben valutare se ci si era avvicinati alla Scrittura con spirito di obbedienza, e godendo quindi dellilluminazione dello Spirito, o solo per curiosit o soddisfazioni intellettuali e personali. Tuttavia leggendo od ascoltando le Sacre Scritture, talvolta dovettero constatare che alcuni brani del Vecchio Testamento non erano di facile intendimento e che si doveva porre particolare attenzione affinch nellinterpretarlo non venisse lesa in alcun modo la centralit di Ges e la radicale novit della Nuova Alleanza. Perci si convinsero che se si utilizzava il Nuovo Testamento per spiegare lAntico, i credenti avrebbero potuto affrontare la Bibbia con fiducia, certi che i passi oscuri del Vecchio Testamento si sarebbero potuti interpretare e comprendere alla luce delle parole e dellesempio di Ges. Inoltre i passi pi difficili da comprendere della Bibbia si sarebbero potuti confrontare e chiarire con quelli pi comprensibili. Come ammoniva il martire anabattista Balthasar Humaier: Di qui vengono tutte le stte, le questioni, e gli errori, quando della Scrittura ci si serve per trarre toppe, non mettendo insieme le opposte Scritture e non unificandole in una conclusione finale. In sintesi, per interpretare e comprendere correttamente un passo biblico, necessario, e talvolta fondamentale, ricorrere ad altri passi biblici perch la Scrittura in ogni sua parte si armonizza con il tutto. Questo metodo o chiave di lettura, si pu definire autointerpretazione biblica.

Il Cristocentrismo
Cristo il centro della Scrittura. LAntico Testamento lo annuncia ed il Nuovo Testamento lo rivela. La centralit di Ges nella Scrittura stato il punto fondamentale dell ermeneutica e della teologia anabattista. Tutta la Scrittura d testimonianza e fa riferimento a Cristo mentre le sue parole e le sue azioni sono affermate autorevoli e normative. Gli anabattisti considerarono questa parte della Scrittura la pi chiara (ma anche la pi esigente). Il Cristocentrismo e la comprensibilit della Scrittura vennero sovrapposti e si rafforzarono a vicenda. La centralit di Ges fu cos fondamentale per lermeneutica anabattista che ne beneficiarono tutti gli altri aspetti della loro vita comunitaria. Comprendere il senso ed il significato della vita e degli insegnamenti di Ges si dimostr quindi fondamentale se si voleva utilizzare la figura di Cristo quale chiave interpretativa per il resto della Scrittura. Venne posto laccento sullo Spirito quale interprete ma si cerc un equilibrio tra la Parola e lo Spirito, evitando di attenersi alla semplice interpretazione letterale delle parole di Cristo, per cercare di comprenderne le motivazioni ed il loro significato pi profondo.

Ponendo al centro delle Scritture la figura di Cristo e considerando le sue parole e il suo esempio come la parte pi comprensibile e pi accessibile di tutta la Bibbia, si giunse alla convinzione che questo era il principio in base al quale si dovevano interpretare tutti gli altri passi della Scrittura.

Il rapporto tra Vecchio e Nuovo Testamento


LAntico Testamento deve essere interpretato alla luce del Nuovo. Dalla convinzione che la figura di Cristo fosse la chiave di tutta la rivelazione biblica deriv la priorit da dare al nuovo Testamento. Molti si convinsero che la nascita del Nuovo Patto implicava limpossibilit di porre il Vecchio Testamento sullo stesso piano del Nuovo e, pur riconoscendo la sostanziale unit delle Sacre Scritture, venne dato risalto alla loro discontinuit. Due convinzioni evitarono che ci desse origine ad un eccessivo contrasto tra i due Testamenti. In primo luogo, lenfasi posta sulla comprensibilit e la natura dellautointerpretazione biblica imped di enfatizzare troppo la discontinuit tra i due Testamenti. Se le Scritture si autointerpretano, deve esserci ununit e una coerenza di base. Tenendo distinti i due Testamenti si sarebbe potuto trarre dal Vecchio Testamento, per quanto di natura devozionale, un notevole beneficio spirituale. In secondo luogo, la fiducia riposta nello Spirito indusse un certo numero di anabattisti ad interpretare il Vecchio Testamento ricorrendo anche al metodo allegorico.

Il rapporto tra Spirito e Parola


Lo Spirito porta la Scrittura ad essere Parola vivente di Dio. Senza un adeguato rispetto per la Scrittura, si pu giungere ad ogni tipo di eccesso giustificandolo con lo Spirito. Senza l opera dello Spirito, la Scrittura ha un effetto che poco pi di una qualsiasi altra parola o scritto. In un arco che lega da un lato gli spiritualisti e dallaltro coloro che si attenevano al letteralismo biblico, si deve osservare che molti degli anabattisti si sarebbero dovuti considerare pi vicini agli spiritualisti che ai riformatori. Accusati comunque sia di letteralismo che di spiritualismo, la maggior parte degli anabattisti cercarono di definire, durante i processi interpretativi, quale fosse sia il ruolo normativo da attribuire alle Scritture sia quello attivo dello Spirito Santo. Per gli anabattisti il comandamento di Dio non consiste nella lettera ma nella potenza che viene donata dallo Spirito Santo, e pertanto i migliori interpreti della Sacra Scrittura sono i credenti che hanno ricevuto lo Spirito di Dio. Concretamente, ci significa che un illetterato che ha ricevuto il dono dello Spirito interpreta la Parola di Dio meglio di un teologo che non ha lo Spirito. Non solo lo Spirito era considerato linterprete assoluto della Scrittura ma lanticipava: chi non ha lo Spirito e pensa di trovarlo nella Scrittura, cerca la luce e trova l oscurit. Con ci si voleva significare che la Scrittura diventa Parola di Dio quando, sia essa predicata, ascoltata o letta, interviene lo Spirito Santo a renderla efficace. Gli anabattisti ben comprendevano che lenfasi posta sul ruolo dello Spirito poteva portare qualche credente a interpretazioni individuali discutibili e avventate, pertanto fu necessario armonizzarla con altre convinzioni. In primo luogo, il convincimento che le Scritture fossero comprensibili e che si interpretassero da s, scoraggi interpretazioni speculative o fantasiose basate su una presunta illuminazione dello Spirito. Il buon senso ed il significato evidente del testo non potevano essere ignorati e rigettati con facilit a favore di significati pi esoterici o magnificati come pi spirituali.

In secondo luogo, il Cristocentrismo implic che ogni presunta illuminazione dello Spirito dovesse essere confrontata e verificata con linsegnamento e lesempio di Ges. Lo Spirito Santo era lo Spirito di Cristo e non avrebbe potuto insegnare nulla che fosse in contraddizione con quanto Ges aveva insegnato o fatto. In terzo luogo, sostenendo che lautorit interpretativa risiedesse nella Comunit dei credenti, diffidarono di interpretazioni individuali che non fossero state oggetto di un esame accurato da parte della Comunit stessa. Si era certi che lo Spirito testimoniasse la sua presenza con i doni carismatici e nel giudizio unanime dei credenti. Parola e Spirito venivano quindi strettamente collegati tanto che luna non sta senza laltro. Non c Parola di Dio senza conferma dello Spirito, non c Spirito senza il controllo e la garanzia della Parola. Questa convinzione sul ruolo dello Spirito port a sostenere che fosse pi corretto affermare che Scrittura e Spirito, insieme piuttosto che il sola Scriptura fosse la norma del discepolo di Ges. Scrittura e Spirito risult cos un principio fondamentale ed irrinunciabile perch consent a tutti i discepoli, linterpretazione della Parola di Dio, sia alle persone istruite come a quelle che non lo erano, alle donne come agli uomini. indiscutibile che comprendere o discernere la volont di Dio compito di tutti i credenti.

LErmeneutica Comunitaria
Una Comunit di discepoli obbedienti il luogo privilegiato dove agisce lo Spirito che li guida nellinterpretazione della Scrittura mostrando la Volont del Padre. La convinzione che fosse la Comunit il luogo dove la Scritture avrebbe dovuto essere interpretata, e non luniversit o lo studio del predicatore, era una caratteristica di alcuni gruppi anabattisti. Tuttavia, questo deve essere inteso nel contesto con altre convinzioni importanti. Innanzi tutto ci riguarda la natura della Comunit ermeneutica, che fu percepita sia come Comunit carismatica che come Comunit di discepoli. Come Comunit carismatica si sottolineava il ruolo dello Spirito affermando che solo una Comunit dove vi era la libert per lo Spirito di guidare gli individui e di unire la Comunit intorno alla Parola avrebbe potuto operare correttamente come Comunit ermeneutica. Come Comunit di discepoli si considerava lobbedienza come un pre-requisito indispensabile per giungere alla comprensione delle Scritture. Con ci si voleva sottolineare che soltanto una Comunit formata da discepoli impegnati ed obbedienti alla volont del Padre, pu attendersi lilluminazione dello Spirito. Linfedelt pu rendere una Comunit cieca e sorda, incapace di essere una vera Comunit ermeneutica.

LErmeneutica dellobbedienza.
La comprensione della verit cresce in relazione all obbedienza alla volont di Dio. Per gli anabattisti Ges Cristo una persona che deve essere soprattutto obbedita. La sua conoscenza avviene mentre si cammina con Lui. Solo in questo modo si pu veramente comprendere ci stato scritto su Ges. Cercare limitazione di Cristo doveva essere lobiettivo primario dellinterpretazione biblica. Questo avrebbe permesso di plasmare progressivamente il proprio modo d esistere alla sequela di Cristo sino alla sofferenza e alla morte. Gli anabattisti seguivano Ges in uno modo del tutto particolare, quasi lo avessero conosciuto oltre i testi evangelici perch incontrato nella vita, e che poi esaminavano le Scritture per orientarsi.

Uomini dalla cultura medioevale, gli anabattisti ne utilizzarono i metodi. Nell interpretare la Bibbia alcune volte ricorsero al metodo allegorico, altre volte a quello letterale. Talvolta mostravano di essere dei mistici spirituali, ma il metodo ermeneutico era utilizzato ad un unico scopo, che rappresentava anche il loro unico obiettivo, quello di essere veri discepoli che seguivano Cristo obbedendolo.

Conclusione
Il modello che pu essere dedotto dai principi ermeneutici adottati dagli anabattisti quello di un discepolo che interpreta fiduciosamente le Scritture sapendo di aver ricevuto, con il battesimo, la potenza dello Spirito che lo guider progressivamente nella comprensione della figura del Salvatore e Maestro Ges, che centro e motivo di ogni Scrittura. Ci gli consentir di poterLo imitare nelladempimento alla volont di Dio, anche sino alla sofferenza e alla morte, come accadde al proprio Maestro. Il discepolo potr fare pieno affidamento sulla propria Comunit, dove presente il Cristo ed il luogo dove confrontarsi, per verificare e confermare quale sia la volont di Dio, perch solo dove vi unit e amore ivi presente il suo Spirito.
La redazione del presente articolo si avvalsa ed debitrice dei contributi forniti dai seguenti lavori:- Relazione presentata al Forum Teologico Anabattista basata su: Stuart Murray, Biblical Interpretation in the Anabaptist Tradition (Pandora, 2000) e Ben C. Ollenburger, The Hermeneutics of Obedience: A Study of Anabaptist Hermeneutics.

COMPRENDERE LA BIBBIA
Come cristiani confessiamo che la bibbia la nostra autorit ultima in materia di fede e di etica. quindi comprensibile il nostro sincero desiderio di osservare ed essere fedeli alla parola di Dio. Tuttavia molti devoti lettori della Bibbia sono imbarazzati nel vedere che spesso i cristiani discutono sul significato o sullapplicazione da dare ai brani biblici. Perch avviene questo? Cerchiamo di dare nove brevi risposte.

1. Perch i lettori della bibbia si accostano alle Scritture con differenti condizionamenti culturali. Ci accostiamo alla bibbia con le nostre personali esperienze, pregiudizi, atteggiamenti e convinzioni: con tutto ci che pu definirsi le nostre lenti colorate. Sovente non ne siamo consapevoli. Se, per esempio, consideriamo i credenti come predestinati alla salvezza eterna, avremo difficolt a percepire i numerosi avvertimenti che si trovano nella scrittura di non allontanarci dalla fede. Oppure, se molti dei comandamenti di Ges relativi al regno di Dio vengono interpretati in rapporto al futuro regno millenario, gli insegnamenti contenuti nel discorso della montagna possono venir considerati come inattuabili per i credenti del nostro tempo. Tale modo di interpretare la Bibbia pu definirsi come lettura selettiva ovvero un modo pi o meno inconsapevole di dare pi importanza a certi passi della Scrittura ignorandone o sottovalutandone altri per effetto dei nostri condizionamenti culturali o dei nostri pregiudizi. Un noto teologo tedesco, Juergen Moltmann, scrive: Poich non sono un angelo ma un essere umano, la mia visione limitata. Sono europeo e protestante, sono un occidentale e appartengo alla classe media; sono un risultato del ventesimo secolo ... e, infine, sono condizionato dalle mie esperienze e dai miei limiti. Non tutti i lettori della bibbia sono disposti a fare simili ammissioni. Uno dei migliori modi per verificare i nostri condizionamenti certamente quello di leggere o studiare la bibbia nellambito della nostra Comunit cristiana, dove le nostre interpretazioni possono venir confrontate per essere verificate e ampliate, confermate o corrette. 2. Perch i lettori della bibbia utilizzano differenti traduzioni delle Scritture. I libri dellAntico Testamento sono stati originariamente scritti in ebraico (alcune parti in aramaico) mentre quelli del Nuovo Testamento in greco. Ogni traduzione un tentativo di esprimere il significato dei testi originali. Alcune traduzioni cercano di essere pi aderenti alle parole del testo originale, ma tale metodo conduce spesso ad essere incongruente e incomprensibile nella nostra lingua. L ebraico e il greco hanno infatti frasi strutturate in modo diverso. Per questo necessario che vengano ristrutturate per rendere il loro senso originale leggibile e comprensibile. Non possediamo i testi originali delle Scritture e i manoscritti pi antichi pervenutici, a motivo delle numerose trascrizioni e, talvolta, interpolazioni (aggiunte), presentano numerose varianti del testo. Tali diversit, anche se quelle veramente significative sono in numero limitato, hanno condizionato alcune vecchie traduzioni. A seguito dei progressi della scienza che studia e analizza i manoscritti pi antichi (la critica testuale), alcune chiese

cristiane hanno contribuito con i loro studiosi allelaborazione di un testo greco del Nuovo Testamento che, tenendo conto dei risultati raggiunti, potesse essere preso come base e utilizzato per qualsiasi traduzione. Tuttavia la nostra lingua un linguaggio vivente e ci comporta che le parole e il nostro modo di esprimerci spesso cambino con il tempo. Ci rende necessario che le varie traduzioni vengano aggiornate periodicamente. Inoltre, una traduzione pu muoversi ad un elevato livello letterario oppure usare un linguaggio semplice e popolare (ad es. la Bibbia in lingua corrente). Alcune versioni hanno lobiettivo di essere un utile strumento per lo studio del testo sacro, altre risultano migliori per un uso nel culto. Alcune versioni usano un linguaggio che presuppone la familiarit con la terminologia biblica, altre sono dedicate ai lettori che non conoscono parole come propiziatorio, espiazione o giustificazione. Ugualmente vi differenza tra la revisione di una traduzione precedente, ormai datata nel tempo, e una nuova traduzione. Per tutto questo sempre utile, quando studiamo la bibbia, avere a disposizione traduzioni diverse. 3. Perch i lettori della bibbia spesso non distinguono tra il messaggio biblico e le sovrapposizioni culturali con le quali tale messaggio ci viene comunicato. Il mondo della bibbia non il nostro mondo. Liniziale rivelazione di Dio (lAntico Testamento) fu data ad un popolo che viveva nella cultura semitica; perci venne scritta in ebraico e, parzialmente, in aramaico. La Sua rivelazione finale (il Nuovo Testamento) fu invece scritta nella lingua greca usata nellarea mediterranea ai tempi di Ges e dei suoi apostoli. La cultura molto pi di un linguaggio. La bibbia, per esempio, riflette lambiente sociale e la cultura dei suoi tempi: il tipo di abitazione nelle quali si viveva, i lavori che venivano svolti, il tipo di strumenti e le strade che venivano utilizzate, le diverse relazioni sociali. Inoltre, le pratiche religiose di Israele, quali la sinagoga e il servizio nel Tempio, il Sabato e le festivit, formano il contesto di gran parte degli insegnamenti biblici. Molte affermazioni e raffronti che troviamo nel Nuovo Testamento presuppongono da parte del lettore non solo la conoscenza dellAntico Testamento ma anche quella della sua interpretazione nellambito della tradizione e della vita ebraica. altres utile avere una certa conoscenza della religione cananea per comprendere lAntico Testamento, come pure conoscere usi e pratiche religiose del mondo pagano ai tempi degli apostoli per meglio comprendere il Nuovo. Non si devono imitare gli usi e i costumi espressi nella bibbia. Il nostro compito quello di ascoltare il messaggio delle Scritture per applicarlo alla nostra realt, alla nostra situazione, al nostro tempo. Se nella nostra cultura ci salutiamo con una stretta di mano o con un ciao, ci non significa che siamo in contrasto con certe indicazioni bibliche. Cos pure non necessario vestirsi come ai tempi della bibbia, quando gli uomini non portavano i pantaloni e le donne rispettabili si coprivano il capo con un velo. Anche altri aspetti del costume sociale del tempo quali gli usi matrimoniali non sono un modello da imitare. Tutte queste cose sono esempi delle sovrapposizioni culturali con le quali ci stato trasmesso il vangelo. 4. Perch i lettori della bibbia spesso sono in disaccordo tra ci che deve considerarsi in modo letterale e ci che deve considerarsi in modo figurato. Gli autori biblici spesso si esprimono in un linguaggio figurato. Sono espressioni di questo tipo: lamore di Israele per Dio paragonato ad una nube del mattino (Osea 6,4), Ges ritorner come un ladro nella notte (1Ts. 5,2). Vi sono un gran numero di metafore nella bibbia: Giovanni Battista chiama i farisei e i sadducei covo di vipere (Mt. 3,7). Vi sono anche delle iperbole nella bibbia: il salmista stremato dai lunghi lamenti che inondano di pianto ogni notte il suo letto (Ps. 6,7). Queste esagerazioni non debbono ingannarci. Vi sono anche un gran numero di simbolismi nella bibbia: atti simbolici (scuotere la polvere dai piedi) - visioni simboliche (i quattro cavalieri dellapocalisse) - numeri simbolici (i 144.000) e - colori simbolici (il bianco il colore del cielo, della purezza e della vittoria). Quando incontriamo queste immagini, dobbiamo chiederci quale verit lautore biblico vuole trasmetterci. Compresa la verit, si dovr accoglierla letteralmente anche se comunicata attraverso luso di immagini.

5. Perch i lettori della bibbia non sempre distinguono tra interpretazione e applicazione. Un testo biblico ha essenzialmente un solo significato. L obiettivo del lettore coglierlo e applicarlo alla propria vita. Il significato rimane invariato ma la sua applicazione pu variare notevolmente. Quando Giovanni Battista disse, per esempio: lui deve aumentare ed io diminuire intendeva affermare che il suo ministero stava per giungere a conclusione mentre iniziava quello di Ges. Quando noi oggi leggiamo questa frase, possiamo applicarla alla nostra vita, sperando che cresca nella nostra vita limportanza di Ges e diminuisca quella del nostro io egoista. Ci che gli apostoli dicono circa il comportamento degli schiavi cristiani, per esempio, non pu essere rapportata alle relazioni sociali che intercorrono ai nostri tempi. L applicazione deve essere attualizzata perch nella nostra societ non vi pi quel tipo di schiavit presente nel primo secolo. 6. Perch i lettori della bibbia non sempre distinguono tra i vari generi letterari della bibbia. Un genere letterario un particolare tipo di letteratura, come, ad esempio quello narrativo, profetico, poetico o apocalittico. Non possibile considerare ogni scritto allo stesso modo. Un salmo non pu essere trattato come un libro sapienziale quale sono Giobbe, i Proverbi o lEcclesiaste. I vangeli non possono essere trattati come le lettere degli apostoli o la letteratura apocalittica del libro della Rivelazione di Giovanni. Dio si serve di differenti tipi di letteratura per comunicarci la sua parola di salvezza. 7. Perch i lettori della bibbia non considerano il contesto nel quale collocato il brano biblico. Abbiamo accennato che spesso il contesto condiziona il significato delle parole e ci vale anche per i versetti e i paragrafi. Molti sono gli errori che sono stati fatti in nome della bibbia isolando un versetto o un paragrafo dal proprio contesto. Un grossolano errore, che pu farci riflettere, quello nel quale si potrebbe incorrere nellinterpretare lEcclesiaste senza tener presente che questo libro stato scritto nellambito della letteratura detta sapienziale. Per esempio, non si pu utilizzare Ecclesiaste 3:19, dove si afferma che la sorte degli uomini e quella delle bestie la stessa per affermare che non vi vita dopo la morte per gli esseri umani. Alcune volte gli autori del testo biblico sembra che vadano in opposte direzioni. Per esempio, mentre Paolo afferma che la salvezza si ottiene per grazia mediante la fede, Giacomo pone l accento sulle opere. Ora, quando questi insegnamenti sono considerati nel loro vero contesto, fede e opere non sono tra loro in contraddizione, perch una fede vera si manifesta sempre nelle buone opere. 8. Perch i lettori della bibbia sbagliano quando non considerano che lAntico Testamento deve essere interpretato e compreso alla luce della completa e definitiva rivelazione in Cristo. Gli scritti dellAntico Testamento sono stati ispirati dallo Spirito di Dio allo stesso modo di quelli del Nuovo. Tuttavia, lAntico Testamento fu la parola preliminare di Dio: la sua rivelazione finale ci perviene tramite il suo Figlio (Eb. 1:1-2). Ges e gli apostoli consideravano le Scritture Giudaiche (il nostro Antico Testamento) come parola di Dio, ma essi l interpretavano e lapplicavano in modo nuovo. Ciononostante vi una profonda unit tra i due Testamenti, questa unit si basa su ci che pu essere definito come rivelazione progressiva. I cristiani devono essere molto attenti a non tralasciare o sottovalutare gli insegnamenti di Ges e degli apostoli nellutilizzare lAntico Testamento. La legge morale di Dio si fonda, ad esempio, sul Decalogo, e deve considerarsi valida per sempre, ma altri aspetti devono essere tralasciati alla luce della venuta di Cristo. I cristiani non sono obbligati a seguire le pratiche religiose dellantico Israele, come il culto nel tempio, il sacerdozio, il sistema sacrificale, le leggi sugli alimenti. Le guerre di Israele come alcune delle pratiche sociali (ad es. la poligamia) non sono pi dei modelli per coloro che credono in Cristo. Il concetto di rivelazione progressiva si pu anche definire in

questo modo: noi comprendiamo e interpretiamo la Scrittura in armonia con Ges Cristo, illuminati e guidati dalla luce dello Spirito Santo nella chiesa, ... Dio ci ha parlato soprattutto nella Parola vivente che divenuta carne e ci ha rivelato con pienezza la Verit di Dio ... 9. Perch i lettori della bibbia chiedono alla bibbia pi di quanto essa vuol comunicarci. La Bibbia non una enciclopedia: la storia della salvezza. Essa non fornisce risposte per ogni questione posta dalla scienza. un libro religioso e ci parla dei quotidiani problemi dellesistenza umana - il problema del peccato e della sofferenza, della vita e della morte, del nostro destino eterno. Il lungo conflitto tra scienziati e teologi non sarebbe stato cos acceso se si fosse riconosciuto che le Scritture ci mostrano come giungere in cielo, come disse Galileo nel 17 secolo, e non come si muove il cielo. Non si deve essere imbarazzati nellammettere che la Bibbia non ha una risposta per tutto. Paolo ammise che noi conosciamo solo in parte (1Cor. 13:12). La bibbia pu essere paragonata ai fari di una automobile. La luce ci aiuta a guidare nelloscurit. Se rimaniamo sulla strada illuminata dai fari, arriveremo salvi a destinazione. Le scritture rappresentano lannuncio di salvezza e ci forniscono quella luce sufficiente per il nostro viaggio sulla terra al fine di giungere alla meta. In attesa che giunga quel giorno necessario applicarsi ad una lettura assidua delle Scritture ed applicarle quotidianamente alla nostra vita!

Libera traduzione ed elaborazione tratta da: The Bible: reading with understanding di David Ewert, (Professore di Sacra Scrittura, studioso, autore di saggi e conferenziere. Membro della Chiesa dei Fratelli Mennoniti, Canada.) - Testo originale in lingua inglese su: http://www.mbconf.ca/

CENNI INTRODUTTIVI
Scrittura e Spirito, Interpretazione e Comunit . http://anabattismo.blogspot.it Il comandamento di Dio non consiste nella lettera, ma nella potenza che viene donata dallo Spirito Santo . Sacra Scrittura e Spirito La Riforma del XVI secolo proclam la Sacra Scrittura autorit di fede e di disciplina della chiesa. Anche gli anabattisti condivisero questo principio. La Sacra Scrittura, tuttavia, doveva essere interpretata: chi era abilitato a interpretarla? Per i cattolici era il Papa, per i riformatori erano i teologi. Oggi, molti cristiani si affidano agli Organi Direttivi della loro denominazione che opera e comunica attraverso i responsabili delle comunit. Se certamente si deve affermare che la Bibbia norma di vita, non si pu che respingere lidea con la quale si afferma che solo i teologi o gli Organi Direttivi delle Chiese sono in grado dinterpretarla correttamente. I migliori interpreti della Sacra Scrittura sono i credenti che hanno ricevuto lo Spirito di Dio: Ora voi avete lunzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. (1Giov. 2:20) Ci significa, concretamente, che un illetterato che ha ricevuto il dono dello Spirito interpreta la Parola di Dio meglio di un teologo che non ha lo Spirito: Quanto a voi, l unzione che avete ricevuta da lui dimora in voi, e non avete bisogno dell insegnamento di nessuno; ma siccome la sua unzione vi insegna ogni cosa ed veritiera, e non menzogna, rimanete in lui come essa vi ha insegnato. (1Gv. 2:27) Chi non ha lo Spirito e pensa di trovarlo nella Scrittura, cerca la luce e trova loscurit. La Scrittura diventa Parola di Dio quando, sia che venga predicata, che ascoltata, che letta, interviene lo Spirito Santo a renderla efficace. Parola e Spirito sono quindi strettamente collegati e luna non sta senza laltro. Non c Parola di Dio senza conferma dello Spirito, non c Spirito senza il controllo e la garanzia della Parola. Perci pi corretto affermare che Scrittura e Spirito, insieme piuttosto che la sola Scrittura sono la norma del discepolo di Ges. Scrittura e Spirito un principio fondamentale ed irrinunciabile perch apre a tutti i discepoli, linterpretazione della Parola di Dio, sia alle persone istruite come a quelle che non lo sono, alle donne come agli uomini. Le autorit ecclesiastiche considerano tutto questo politicamente dannoso e teologicamente irresponsabile. Ma indiscutibile che comprendere o discernere la volont del Padre compito di tutti i credenti. La Comunit e linterpretazione della Sacra Scrittura Talvolta la Comunit chiamata ad interpretare la Scrittura per testimoniare gli insegnamenti del Cristo e la propria fedelt. In questo caso, nellAssemblea dei credenti, le sorelle e i fratelli, dopo essersi raccolti in preghiera, leggeranno insieme la Scrittura e colui al quale Dio dar il dono di comprenderla la interpreter. La fratellanza verificher ogni indicazioni o affermazione dordine spirituale, cos manifestate, alla luce della vita e della parola di Ges Cristo come ci

viene presentato dalla Scrittura poich: per lo Spirito, la Parola, le azioni e l esempio di Ges Cristo che tutti devono essere giudicati sino al giudizio finale . Se la fratellanza sar unanime nel suo giudizio si sar certi della presenza dello Spirito e linterpretazione si considerer veritiera, infatti dove non c unanimit non vi pu essere lo Spirito. Una riflessione Se quelli esposti si possono considerare semplici accenni ai principi ermeneutici anabattisti, due esempi potranno farci cogliere quale possa essere un atteggiamento corretto e spiritualmente anabattista quando ci accingiamo a leggere e ad interpretare la Scrittura.
Il primo si riferisce a Francesco della Sega, una splendida figura di anabattista italiano,

martirizzato dallInquisizione cattolica nella laguna di Venezia. Egli ha lasciato scritto: Io non attendeva ad altro che a voler viver secondo Christo, n mi curava de suttilit, curiosit o misterii che non fanno bisogno n sono de utilit a una vita bona cristiana . Un invito ad evitare di ricercare nella Scrittura aspetti di poco interesse o addirittura inutili per una concreta testimonianza cristiana.
Il secondo quello descritto da Jacques Lgeret nel suo pregevole libro Amish (Claudiana

Editrice). Qualche giorno prima che John Fisher, un devoto ministro di culto Amish, morisse, sua moglie Barbara gli rivolse commossa la seguente domanda: John quando non ci sarai pi, come far a comprendere la Bibbia? Tutto scritto nellEpistola di Giacomo, le sussurr John. Bisogna riconoscere a questa risposta una concretezza tipicamente anabattista. La Lettera di Giacomo, pur nella sua brevit, contiene tutte le indicazioni che permettono a un credente di vivere in conformit a quanto la sua Comunit si aspetta da lui. La fede testimoniata dalle opere, la moderazione nelluso della parola, la resistenza a lasciarsi trascinare dalle passioni, la pazienza, il giuramento. il contegno da osservarsi nel vivere quotidiano di fronte alle piccole o grandi prove, perch la fede deve essere vissuta nel quotidiano con i fatti e con lesempio, piuttosto che con la parola e i discorsi: Mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi (Gm. 1:22). Sulla base di questi esempi, si pu ben comprendere come latteggiamenti spirituale di ogni anabattista quando si accinge alla lettura o allo studio della Scrittura, sia quello di: ricercare e voler vivere la volont di Dio. Roberto Derossi

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