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CAMBIAMENTI CLIMATICI AZIONI, TREND E IMPATTI PER LE IMPRESE

A C U R A D E L L I TA L I A N C L I M AT E N E T WO R K

PREMESSA

Italian Climate Network ha aderito nel 2013 al Global Power Shift, la campagna mondiale promossa dal network 350.org al fine di condurre un cambio di paradigma a livello mondiale nella lotta al cambiamento climatico. In occasione della pubblicazione del V Rapporto di Valutazione dellIPCC il network ha voluto fornire uno strumento semplice e snello per avvicinare imprenditori, studenti e addetti ai lavori al processo di produzione, revisione e pubblicazione del rapporto e che potesse guidare il lettore al primo appuntamento del Global Power Shift italiano. Il lavoro una rielaborazione - non una traduzione letterale - della pubblicazione Climate Change: action, trends and implications for business - The IPCCs Fifth Assessment Report, Working Group I redatto dallUniversit di Cambridge, dipartimento per la sostenibilit, che va a completare la pubblicazione Guida allIPCC.

Il processo di revisione Ipcc: fonti, modalit di elaborazione e impatti dei rapporti. Fonte: Universit di Cambridge

IL V RAPPORTO DI VALUTAZIONE

Il V Rapporto di Valutazione (AR5) dellIntergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) il pi vasto e dettagliato elaborato sui cambiamenti climatici mai realizzato. Rispetto ai precedenti si basa su un maggior numero di dati, contiene simulazioni a livello regionale pi dettagliate e ha un maggior livello di confidenza riguardo le proprie conclusioni. I suoi contenuti sono importanti per il mondo delle imprese per due motivi: informa il mondo delle imprese sulla riduzione di alcune risorse naturali, ad esempio la disponibilit di acqua e fornisce uno strumento per i Governi per implementare azioni politiche che vadano a influenzare il mondo stesso delle imprese. LAR5 verr pubblicato in differenti momenti tra il 2013 e il 2014. Il Primo volume (WG1) si concentra sulle variazioni di temperatura dell'atmosfera e degli oceani, sui cambiamenti dei regimi delle precipitazioni, tempeste e laccadimento di eventi meteorologici estremi in tutto il Mondo. I cambiamenti sono valutati attraverso lanalisi dei ghiacci e dei ghiacciai e le conseguenze di questi cambiamenti per il livello dei mari. Inoltre vengono analizzate ed esaminate le tematiche ad esse connesse, come ad esempio - l'acidificazione degli oceani e cosa si pu imparare dalle evidenze relative alle analisi condotte sul clima passato della Terra. Rispetto allAR4 la conoscenza scientifica notevolmente migliorata e ha rafforzato le basi su cui si evidenzia che le attivit umane rappresentano un driver fondamentale dei cambiamenti climatici

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C A P I TO LO 1

CONCETTI CHIAVE
La temperatura della superficie terrestre negli ultimi 3 decenni stata in successione la pi calda rispetto ad ogni altro decennio a partire 1850 ~ IPCC, 2013

Le attivit umane, e in modo particolare le emissioni di anidride carbonica, sono responsabili di un continuo ed inequivocabile aumento delle temperature globali. Nonostante un recente rallentamento del tasso di crescita delle temperature (gli scienziati dellAR5 lo attribuiscono a una serie di fenomeni naturali) il quadro globale indicativo di continuo e costante riscaldamento. Laumento della temperatura globale sta causando cambiamenti in tutto il Pianeta: latmosfera e gli oceani si stanno scaldando, stanno diminuendo lestensione e il volume di neve e ghiacciai, il livello del mare sta aumentando e gli elementi meteorologici si stanno modificando. Molti di questi cambiamenti non trovano riscontri nei millenni precedenti. I modelli climatici prevedono continui cambiamenti nel corso del XXI secolo rispetto a possibili scenari di emissioni di gas serra. Se il tasso di crescita delle emissioni dovesse rimanere invariato rispetto al presente, si prospetta uno scena4

rio al 2100 caratterizzato da un incremento medio della temperatura globale compreso tra 2.6-4.8C e un innalzamento del livello dei mari compreso tra 0.45-0.82 metri rispetto al presente, e un cambiamento sostanziale dei cicli meteorologici. Gli esperti stimano inoltre che vi siano due possibilit su tre che il Mar Artico sia libero dai ghiacci durante lestate prima della met del secolo. Per limitare lincremento di temperatura media globale entro i 2C (vedi Box di approfondimento) rispetto ai livelli pre-industriali con una probabilit superiore al 66% necessario che le emissioni di carbonio cumulate relative alle attivit umane a partire dallinizio dellet industriale siano limitate a 1000Gt di Carbonio. Circa la met di queste emissioni sono gi state emesse prima del 2011.

OBIETTIVO 2C
La Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) ha concordato nel dicembre 2010 di impegnarsi a contenere laumento di temperature medie globali entro i 2C rispetto ai livelli pre-industriali per prevenire gli impatti pi rilevanti dei cambiamenti climatici; inoltre ha posto un obiettivo di breve periodo fissato a un incremento di temperatura di 1.5C. I risultati dellAR5 evidenziano come sia possibile limitare lincremento di temperatura entro i 2C solo attraverso sostanziali ed importanti obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra su scala globale

Anche se dovessimo interrompere immediatamente le emissioni di CO2, le temperature medie rimarrebbero elevate per secoli a causa delle emissioni di gas serra avvenute nel passato e ancora presenti in atmosfera. Le emissioni passate, presenti e future rappresentano un impegno a lungo termine su molti secoli circa il cambiamento climatico. Limitare lincremento delle temperature richiede una riduzione continua e sostanziale delle emissioni di gas serra.
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CAMBIAMENTI CLIMATICI Il bilancio energetico del Pianeta influenzato sia da fattori naturali sia da fattori umani. Attualmente il sistema terrestre ha un bilancio positivo di assorbimento dellenergia solare; ovvero il sistema terrestre assorbe pi energia di quanta ne riflette nello spazio. Il risultato si evidenzia in un incremento della quantit di energia stoccata sulla Terra. Questo scompenso nel bilancio comporta lincremento delle temperature globali. Il AR5 giunto alla conclusione che il 90% di questo eccesso di calore stoccato negli oceani.

LIMITARE IL RISCALDAMENTO LAR5 giunge alla conclusione che, per limitare lincremento di temperature medio globale entro I 2C (vedi Box), necessario che le emissioni cumulate di carbonio siano limitate a 1000Gt a partire dai livelli pre-industriali. Una parte significativa dei cambiamenti climatici probabilmente irreversibile secondo i tempi di vita umani in quanto circa la met di queste emissioni gi presente in atmosfera perch emessa prima del 2011. Le scoperte del AR5 mettono in evidenza come ogni ritardo decisionale comporti a un continuo incremento della quota di emissioni da dover ridurre nel prossimo futuro. Tuttavia, nel mondo reale per ridurre le emissioni necessario del tempo per implementare le decisioni e vi sono dei limiti riguardo la velocit con cui limitarle. Posticipare a lungo la riduzione delle emissioni potrebbe rendere impossibile il conseguimento dellobiettivo dei 2C

C A P I TO LO 2

COSA SIGNIFICA IL CAMBIAMENTO CLIMATICO PER LE IMPRESE


Per limitare i cambiamenti climatici sono necessarie continue e ingenti misure di riduzione delle emissioni di gas serra ~ IPCC, 2013

I cambiamenti climatici rappresentano una sfida continua per le imprese, i governi e le societ. Il primo volume del Quinto Rapporto di Valutazione dellIPCC, Climate change 2013: The Physical Science Basis, fornisce il quadro scientifico e le stime di come lambiente fisico potrebbe cambiare entro la fine del secolo secondo un quadro descritto in alcuni scenari caratterizzati da diverse intensit di emissioni di gas climalteranti. Laumento della temperatura, linnalzamento del livello dei mari, le variazioni dei regimi di pioggia, la scomparsa dei ghiacciai e lacidificazione degli oceani avranno delle dirette implicazioni su molti settori economici. Il futuro, cos come rappresentato nei differenti scenari RCP (vedi il box) dipende dalle azioni intraprese per ridurre le emissioni di gas serra. Gli impatti del clima saranno tanto pi grandi quanto minori saranno i cambiamenti presenti nelle politiche.
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Le principali politiche climatiche porteranno diverse tipologie di impatto per le imprese. I prossimi due volumi del AR5, previsti per marzo e aprile 2014, forniscono le informazioni per le aziende che devono rispondere ai costi e alle opportunit associate a un clima che cambia. Il Secondo Volume (WGII) valuta gli impatti dei cambiamenti climatici per l'economia, l'ambiente e la popolazione globale, il Terzo Volume (WGIII) fornisce degli indirizzi da seguire per mitigare il cambiamento climatico, sia attraverso un taglio alle emissioni di gas a effetto serra, sia promuovendo quelle attivit che contribuiscono a rimuovere le emissioni dallatmosfera.

SEZIONE 1

CAMBIAMENTI CLIMATICI PASSATO E PRESENTE

Osservazioni, studi teorici e simulazioni modellistiche indicano un riscaldamento globale dalla met del XX secolo. La probabilit che le attivit umane abbiano causato pi della met dellaumento delle temperature a partire dal 1950 pari al 95%. Questo riscaldamento responsabile degli effetti legati ai cambiamenti climatici in tutto il globo. C' una forte evidenza che molti dei cambiamenti che stanno avvenendo all'interno l'atmosfera, terra, mare, neve e ghiaccio non trovino precedenti nel corso dei millenni. I livelli crescenti di gas serra (soprattutto anidride carbonica) legati allutilizzo di combustibili fossili e i cambiamenti di uso del suolo (come ad esempio la deforestazione ) sono tra le cause principali di questo riscaldamento. I processi naturali (come le variazioni dell'attivit solare) sono responsabili soltanto di una minima parte dei recenti cambiamenti di temperatura. I cambiamenti climatici correlati alle attivit umane possono essere caratterizzati da alcuni feedback allinterno del sistema climatico stesso. questo ad esempio il caso dellArtico, dove le temperature si stanno innalzando pi rapidamente che in ogni altra parte del Pianeta.

CAMBIAMENTI OSSERVATI

Il riscaldamento del sistema climatico inequivocabile, e dagli anni 50 ad oggi molti dei cambiamenti osservati non hanno trovano precedenti negli ultimi decenni e/o millenni. Sulla superficie terrestre, ciascuno degli ultimi tre decenni stato in successione pi caldo rispetto a qualsiasi altro decennio a partire dal 1850. Nellemisfero settentrionale, il periodo compreso tra il 1983 e il 2012 stato con buona probabilit il trentennio pi caldo degli ultimi 1400 anni. Le continue emissioni di gas serra causeranno ulteriore riscaldamento e indurranno cambiamenti in tutte le componenti del sistema climatico. Limitare il cambiamento climatico richieder riduzioni sostanziali e sostenute delle emissioni di gas serra. E molto probabile che il ghiaccio marino artico continuer a ritirarsi ed assottigliarsi e che la copertura nevosa primaverile dellemisfero settentrionale diminuir durante il XXI secolo allaumentare della temperatura media superficiale globale. Il volume globale dei ghiacciai diminuir ulteriormente. L'area coperta dalla neve nell'emisfero settentrionale si ridotta ogni anno nel corso degli ultimi 50 anni, soprattutto in primavera . Il permafrost si scongela in molte regioni. L'Artico diventato sensibilmente pi caldo negli ultimi 50 anni. Il livello medio globale dei mari continuer ad innalzarsi nel corso del XXI secolo. In tutti gli scenari RCP il tasso di crescita del livello dei mari supera con grande probabilit quello osservato nel periodo 1971-2010 a causa del maggior riscaldamento degli oceani e della maggiore perdita di massa da parte dei ghiacciai e delle calotte polari. Gli oceani hanno assorbito circa il 30% delle emissioni di carbonio. Questa la causa dellacidificazione. I livelli atmosferici dei principali gas serra (anidride carbonica, metano, protossido di azoto ) sono tutti aumentati dall'inizio dell'era industriale ( ~ 1750) . Entro il 2011, questi gas serra hanno superato i livelli presenti in epoca pre-industriali di circa il 40%, 150% e 20 %, rispettivamente. I livelli attuali sono senza precedenti rispetto agli ultimi 800.000 anni.

SEZIONE 2

I CAMBIAMENTI CLIMATICI PREVISTI


Climate Change 2013: The Physical Science Basis presenta una serie di proiezioni a breve e a lungo termine dei cambiamenti climatici indotti dall'uomo. Queste proiezioni sono basate sui risultati di complesse simulazioni modellistiche sviluppate e gestite in modo indipendente da un gran numero di centri di ricerca di tutto il mondo. AR5 utilizza quattro scenari per illustrare come il clima destinato a cambiare nel corso del secolo, a seconda futuri livelli di emissioni di gas a effetto serra (vedi box a scenari RCP) . Queste proiezioni riguardano tutte le variazioni a livello globale e regionale e rappresentano stime di come si potranno verificare i cambiamenti climatici. Il cambiamento climatico nei prossimi decenni in gran parte legato ai livelli di gas serra gi presenti nell'atmosfera. La quantit di azioni di mitigazione prevista negli scenari ha infatti poco impatto nel breve periodo. Al contrario, la quantit di emissioni gas a effetto serra (che dipende principalmente dalle scelte politiche dei governi) ha un impatto importante sul cambiamento climatico previsto dalla met del XXI secolo. Anche se i risultati dei modelli climatici variano, tutti indicano che livelli di emissioni pari o superiori a quelle attuali causerebbero cambiamenti in tutte le componenti del sistema climatico, alcuni senza precedenti in migliaia di anni. I cambiamenti si potranno verificare in molte regioni del pianeta, e molti potrebbero continuare per centinaia o migliaia di anni, anche se le emissioni saranno ridotte a zero. attivo un dibattito sul fatto che linfluenza umana possa innescare un brusco cambiamento al clima o spingere alcune parti del sistema climatico a soglie o punti critici, innescando un cambiamento irreversibile. Anche se gli studi scientifici suggeriscono che tali eventi sono possibili, attualmente non vi accordo su come sia probabile che nel XXI secolo o quali possano essere le conseguenze per lumanit.

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SCENARI CALDI

Tutti gli scenari RCP, con leccezione del solo RCP2.6, stimano che, entro la fine del XXI secolo, l'aumento della temperatura media della superficie terrestre e della temperatura superficiale degli oceani possa essere probabilmente superiore di 1.5C rispetto al periodo pre-industriale. Gli scenari RCP8.5 e RCP6.0 indicano che sia probabile un aumento di 2C, mentre lo scenario RCP4.5 indica come maggiormente probabile il non superamento dei 2C. Lo scenario RCP2.6 stima che sia improbabile un aumento di oltre 2C. Tutti gli scenari prevedono un riscaldamento continuo oltre il 2100 con leccezione del RCP2.6.

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GLI SCENARI RCP

Gli scenari di previsione che considerano linfluenza umana alla base delle proiezioni contenute nellAR5 sono conosciuti come RCP (Representativ Concentration Pathways), in quanto i risultato in termini di emissioni espresso in termini di concentrazioni di gas a effetto serra piuttosto che i livelli di emissione. Ogni RCP implica una diversa quantit di cambiamenti climatici legati alle attivit umane (ovvero, ogni RCP traduce in una diversa quantit di energia termica supplementare stoccata nel sistema Terra come risultato delle emissioni di gas serra). Gli scenari sono sviluppati sulla base di ipotesi riguardanti la crescita economica, le scelte tecnologiche e politiche di uso del suolo. Gli scenari riflettono una vasta gamma di possibili azioni di mitigazione

RCP8.5: approccio business as usual. Entro il 2100 le concentrazioni di CO2 in atmosfera saranno triple rispetto ai livelli pre industriali RCP6.0 (medio alto) e RCP4.5 (medio basso): scenari di stabilizzazione. Prevedono azioni di controllo delle emissioni. Lo scenario RCP4.5 prevede livelli di emissioni inferiori alle attuali non prima del 2070 e concentrazioni di CO2 stabili entro la fine del XXI secolo a livelli doppi rispetto allepoca pre-industriale. Nello scenario RCP6.0 le emissioni continuano a cresce fino al 2080; tempi pi lunghi di circa il 25% rispetto a RCP4.5 per stabilizzare le concentrazioni. RCP2.6: prevede azioni di mitigazione aggressive che prevedono una decrescita delle emissioni nei prossimi decenni fino ad un azzeramento entro 60 anni.

I numeri associati agli scenari indicano la forzante delle azioni umane sul clima al 2100 rispetto al periodo pre-industriale.

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PROIEZIONI CLIMATICHE PER IL XXI SECOLO


A seconda dellentit dei tagli alle emissioni, l'aumento della temperatura media globale superficiale nell'atmosfera, a terra e negli oceani racchiusa, con una probabilit di almeno il 66% in questo intervallo: 2,6-4,8 C ( RCP8. 5 ) , 1,4-3,1 C ( RCP6.0 ) , 1,1-2,6 C ( RCP4.5 ) , e 0,3-1,7 C ( RCP2.6 ) . Si prevede un riscaldamento pi marcato sulla superficie terrestre che nei mari. Si prevede che l'Artico si riscaldi a una velocit superiore rispetto alla media globale. praticamente certo che entro la fine del XXI secolo si verificheranno un numero maggiore di giorni insolitamente caldi e un numero minore di giorni particolarmente freddi quasi ovunque. Vi una certezza del 90% circa il verificarsi di ondate di calore pi lunghe e frequenti, anche se previsto che si verifichino di volta in volta degli inverni insolitamente freddi. In generale, le zone aride diventeranno pi secche e le zone umide maggiormente umide. Vi una certezza del 90% circa linsorgenza di eventi piovosi estremi caratterizzati da maggior intensit e frequenza alle medie latitudini e nelle zone tropicali umide. Si stima con una certezza superiore al 66% che si estender larea interessata dai sistemi monsonici. Tali fenomeni saranno pi intensi e duraturi. Pi incerte le previsioni riguardo i periodi di siccit. Tutti gli scenari RCP stimano un riscaldamento degli oceani. Si prevede un riscaldamento pi marcato per le acque superficiali sub-tropicali e tropicali dellemisfero settentrionale. Il alcune regioni il riscaldamento delle prime centinaia di metri potrebbe variare tra i 2.0C (scenario RCP8.5, business as usual) e i 0.6C (Scenario RCP2.6).

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PROIEZIONI CLIMATICHE PER IL XXI SECOLO

Vi un indice di confidenza del 90% circa la continua contrazione e assottigliamento del ghiaccio marino Artico. A seconda dellentit della riduzione delle emissioni, la riduzione media del ghiaccio marino artico in estate entro la fine del XXI secolo potrebbe variare dal 94% (RCP8.5) al 43% (RCP2.6). Le riduzioni invernali sono meno marcate e si assestano tra il 34% (RCP8.5) e l8% (RCP2.6). Secondo lo scenario RCP8.5, vi una probabilit superiore al 66% che si verifichi unestate senza ghiaccio artico entro la met del XXI secolo. Secondo tutti gli scenari il volume dei ghiacci dovrebbe diminuire. La perdita netta di ghiaccio entro il 2100 potrebbe variare tra il 35-85% (RCP8.5) e 15-55% (RCP2.6). Dovrebbe continuare la contrazione dellarea coperta da neve nellemisfero settentrionale. prevista una diminuzione della copertura di neve primaverile che potrebbe variare dal 25% (RCP8.5) al 7% (RCP2.6). Entro la fine del XXI secolo la zona di permafrost in prossimit della superficie potrebbe ridursi in un intervallo compreso tra l81% (RCP8.5) e il 37% (RCP2.6). Si prevede un continuo innalzamento del livello del mare durante questo secolo. Linnalzamento non sar uniforme. In relazione allentit dei tagli alle emissioni si prevede che entro la fine del XXI secolo, con una confidenza superiore al 66%, il livello dei mari si innalzi secondo questi intervalli: 0.45-0.82m (RCP8.5), 0.33-0.63 (RCP6.0), 0.32-0.63m (RCP4.5) e 0.26-0.55m (RCP2.6). Durante il XXI secolo, il crollo di alcuni tratti della calotta antartica potrebbe causare un aumento sostanziale del livello globale dei mari al di sopra di questi intervalli. Lulteriore assorbimento di carbonio da parte delloceano ne aumenter lacidificazione. Tutti gli scenari prevedono un incremento continuo dellacidificazione degli oceani, in particolar modo quelli ad alta intensit emissiva

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SEZIONE 3

GLOSSARIO
Anidride Carbonica: un gas naturale. un gas naturale. inoltre il principale gas ad effetto serra emesso da attivit umane come sottoprodotto della combustione di combustibili fossili (petrolio, gas e carbone), utilizzo di biomasse e altri processi industriali e variazioni delluso del suolo. Clima: Il tempo medio in un determinato luogo su una media di lunghi periodi compresa tra 30 a qualche migliaio di anni. In senso pi ampio, clima si riferisce allo stato del sistema climatico . Cambiamenti climatici: Qualsiasi variazione significativa del clima che persiste per un lungo periodo, tipicamente decenni o pi. Modello climatico: rappresentazione matematica del sistema climatico, solitamente implementato attraverso calcolatori. Esso si basa su caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche e propriet delle componenti del sistema climatico e le loro interazioni; viene usato per studiare e simulare elementi del clima passato, presente e/o futuro . Sistema climatico: il sistema complesso che comprende l'atmosfera, l'idrosfera ( oceani, mari, fiumi, laghi ), criosfera ( neve, ghiaccio , terreno ghiacciato ) , la superficie coperta e la biosfera ( organismi viventi) . Si evolve nel tempo in risposta a eruzioni vulcaniche, attivit solare e variazioni di composizione dell'atmosfera attraverso le emissioni di gas a effetto serra legate ad attivit umane . Gas serra: gas in atmosfera, di origine naturale e umana, che assorbono ed emettono radiazioni infrarosse termiche. Tra di essi vi sono: vapore acqueo, anidride carbonica, ossido di azoto, metano e l'ozono sono i principali gas serra nell'atmosfera terrestre. Il loro effetto quello di intrappolare il calore nel sistema climatico. Scenario di emissioni di gas a effetto serra: rappresentazione plausibile della futura evoluzione delle emissioni di gas a effetto serra da attivit umane basate su un insieme di assunzioni come la crescita economica, le scelte di tecnologiche e i cambiamenti di uso del suolo . Rivoluzione Industriale: periodo di rapida crescita industriale con conseguenze economiche e sociali di vasta por-

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tata, che iniziano in Gran Bretagna nel 1750 e diffusasi in Europa e successivamente in altri paesi . Mitigazione: azioni volte a ridurre o prevenire le emissioni di gas serra e che possono fare riferimento alla creazione di 'pozzi di carbonio' , serbatoi che assorbono e immagazzinano carbonio per un periodo indefinito . Acidificazione degli oceani: diminuzione del pH (ossia un aumento di acidit) di acqua di mare dovuta all'assorbimento di anidride carbonica dall'atmosfera. Permafrost: parte di superficie terrestre che congelata per due o pi anni consecutivi . Proiezione: potenziale evoluzione futura di una quantit o un insieme di quantit, spesso calcolata da un modello. Le proiezioni prevedono assunzioni che possono o non possono essere realizzate, e sono quindi soggetti a notevole incertezza, non sono previsioni. Scenario: descrizione plausibile e spesso semplificata di come si pu evolvere il futuro sulla base di una serie di ipotesi riguardanti le forze e le relazioni fondamentali di guida di un sistema

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Le emissioni cumulate di CO2 sono in gran parte responsabili dellaumento della temperature media superficiale nel tardo XXI secolo e oltre. Anche se fermassimo le emissioni di CO2, molti aspetti dei cambiamenti climatici saranno persistenti per molti secoli. Questo dato rappresenta un impegno a combattere i cambiamenti climatici creati dalle emissioni di CO2 passate, presenti e future. IPCC, 2013

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Italian Climate Network


I contenuti della pubblicazione sono da considerarsi di libera riproduzione in quanto anchessi ripresi da una precedente pubblicazione free le cui immagini - riprese in questa pubblicazione - sono disponibili in Creative Commons. Immagine in copertina: Le nevi scomparse del Kilimangiaro, Tanzania (304S 3722E) - Yann Arthus-Bertrand/Altitudephoto.com xxi

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