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Roma 30 Ottobre 2013 Alle Segreterie Regionali e comprensoriali Fp Allapparato nazionale Oggetto: conversione del Decreto Legge 101.

Care/i compagne/i Il percorso per l'approvazione del DL 101 arrivato al termine. Ieri si consumato l'ultimo passaggio al Senato, dopo le ulteriori modifiche apportate dalla Camera al testo. In sede di approvazione definitiva non ci sono state ulteriori modifiche rispetto al testo licenziato dalla Camera. Possiamo, quindi, tirare le somme di quello che stato a nostro giudizio un iter faticoso e molto complesso, sopratutto a causa della mancanza di un progetto politico organico sulle forme di lavoro precario nella PA. A nostro parere, infatti, il disegno di legge di conversione del DL 101, pur con le modifiche apportate dal Parlamento al testo originario, non in grado di proporre soluzioni al problema del precariato nella PA e lascia aperte molte questioni che non pi possibile ignorare, a dispetto delle dichiarazioni del Ministro DAlia che, al contrario, ne evidenzia meriti e prospettive. Il decreto-legge rimane invariato nella sua impostazione ed confermato il limite operativo per i rapporti a tempo determinato (gli unici presi in considerazione sia per i concorsi che per i rinnovi) e l'accesso ai contratti a tempo indeterminato attraverso i concorsi. Nello specifico, per le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie, gli enti pubblici non economici e gli enti di ricerca, l'autorizzazione all'avvio di nuove procedure concorsuali, subordinata alla verifica : a) dell'avvenuta immissione in servizio, nella stessa amministrazione, di tutti i vincitori collocati nelle proprie graduatorie vigenti di concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato per qualsiasi qualifica, salve comprovate non temporanee necessit organizzative adeguatamente motivate; b) dell'assenza, nella stessa amministrazione, di idonei collocati nelle proprie graduatorie vigenti e approvate a partire dal 1 gennaio 2007, relative alle professionalit necessarie anche secondo un criterio di equivalenza Nel comma 7 dellart 4 non stata inclusa la proroga di 36 mesi per i rapporti di lavoro precario che avevamo chiesto unitariamente. Sede

Alla Camera stato introdotto l'emendamento per cui solo le regioni e i comuni che hanno proceduto, ai sensi dell'articolo 1, comma 560, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, a indire procedure selettive pubbliche per titoli ed esami possono procedere all'assunzione a tempo indeterminato, a domanda, del personale non dirigenziale assunto con contratto di lavoro a tempo determinato, che abbia maturato almeno tre anni di servizio alle proprie dipendenze negli ultimi cinque anni. Nelle more di queste procedure le regioni e i comuni possono prorogare, nel rispetto dei limiti massimi della spesa annua sostenuta per le stesse finalit i contratti di lavoro a tempo determinato fino alla conclusione delle procedure stesse e comunque non oltre il 31 dicembre 2016. Siamo riusciti, comunque, a far passare lallungamento dei termini per l'espletamento delle procedure concorsuali (fino al 2016). Il testo prevede anche il riconoscimento di un percorso di stabilizzazione per il personale precario delle Province che, tra l'altro, potr partecipare a procedure selettive indette da altre amministrazioni aventi sede nel stesso territorio. Allo stesso personale viene garantita la possibilit di proroga dei contratti a tempo determinato fino al 31.12.2014. E' stata allargata la platea degli interessati dall'art. 4 comma 10 (nel testo originario esclusivamente limitata alle professionalit mediche e del ruolo sanitario) ed stata disposta la previsione di disposizioni specifiche per il personale della ricerca in Sanit, finalizzate anche all'individuazione, quali requisiti per l'accesso ai concorsi, dei titoli di studio di laurea e post laurea in possesso del personale precario nonch per il personale medico in servizio presso il pronto soccorso delle aziende sanitarie locali, con almeno cinque anni di prestazione continuativa, ancorch non in possesso della specializzazione in Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza. E' contemplata, ora, una norma che prevede per il Ministero dell'Interno una deroga ai limiti del turn-over. Infatti, per assicurare il mantenimento dei necessari standard di funzionalit dellAmministrazione dellinterno, anche in relazione ai peculiari compiti in materia di immigrazione, il Ministero dellinterno autorizzato a bandire procedure concorsuali riservate al personale individuato dalle disposizioni di cui ai commi 4 e 5 dellarticolo 4 del decreto-legge 21 maggio 2013, n. 54, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 luglio 2013, n. 85. Fino al completamento della procedura assunzionale, alla quale si applica il limite del 50 per cento delle risorse finanziarie disponibili, sulla base delle facolt assunzionali previste dalla legislazione vigente, autorizzata la proroga dei contratti a tempo determinato relativi allo stesso personale nei limiti numerici e finanziari individuati con decreto del Ministro dellinterno, di concerto con il Ministro delleconomia e delle finanze, entro il 30 novembre di ciascun anno. Siamo, inoltre, riusciti nell'intento di rallentare la riforma della CRI e di dare al personale precario della CRI le stesse possibilit di scelta del personale a tempo indeterminato. Anche l'auspicata apertura per gli esonerati, onde evitare disparit di trattamento, stata inserita nel nuovo testo all'esame del Senato.

Queste sono alcune delle modifiche apportate al testo originario, frutto del nostro lavoro emendativo e di sensibilizzazione. Il nostro obiettivo continua, per, ad essere quello della stabilizzazione per tutti i precari della PA, indipendentemente dal tipo di rapporto che li lega alla PA e di una riforma strutturale che riduca definitivamente e significativamente il ricorso al lavoro flessibile nella PA, ripristini il turn-over e punti al miglioramento della qualit del lavoro e dei servizi. E del tutto evidente che il giudizio di insoddisfazione per lesito finale del percorso di conversione del decreto 101 si rafforza ulteriormente se lo si legge insieme a quello totalmente negativo che abbiamo espresso sul DDL Stabilit 2014, strettamente correlato, anche nei temi, al decreto 101. Le ragioni alla base della proclamazione dello sciopero trovano, quindi, una ulteriore conferma, rafforzando quindi il bisogno che la mobilitazione indetta unitariamente dalla confederazioni sulla legge di stabilit sia fortemente caratterizzata dai temi propri del lavoro pubblico e del sistema dei servizi ai cittadini. Solo attraverso una risposta chiara e netta da parte delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici si possono determinare quei cambiamenti nelle politiche economiche e finanziarie che il Governo Letta intende in continuit con quelle dei governi passati. Buon lavoro Rossana Dettori Segretaria Generale Fp Cgil

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