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La fotografia di Gianfranco Ganzaroli esce dal solito campo della ripresa doggetti o soggetti, colti nellimmobilit del
singolo frame, ma riesce a rubare, ad incatenare attimi di vita concentrati in uno scatto, che sotto gli occhi del visitatore,
pare quasi che la pellicola si sviluppi in quel momento, svelando i luoghi nascosti nella fantasia di Ganzaroli.
Questi posti fuori dal tempo sono luoghi reali, ma visti con uno sguardo sognatore che li trasforma a proprio piacimento in
siti celati allo sguardo dei pi, rivelando lati nascosti racchiusi tra le pieghe del tempo.
Temi che ciclicamente tornano e che sono cari allartista gi definito come poeta visuale, come lalbero che sta a guardia
dei sogni, che una millenaria presenza che custodisce i segreti dei sogni, e soprattutto la strada per attraversare il nostro
mondo ed arrivare in quello spazio onirico e personale che il fotografo ha scoperto.
quasi una rivelazione dunque, come se dicesse:
la strada quella!
Basta solo percorrerla!
Ma state attenti che qualcuno fa la guardia e bisogna rispettare la sua esistenza!
Anche limmancabile ritorno a casa un altro classico, che sottolinea il bisogno di tutti di avere un posto dove tornare,
un luogo sicuro, un porto, un posto che rimane sempre immutabile nel tempo, a cui si pu far ritorno quando si alla fine
del proprio viaggio.
Poich si tratta di un viaggio dentro a se stessi, pi che ad un viaggio in luoghi fisici, come una sorta di cammino spirituale
che bisogna percorrere in tutti i suoi diciassette passi per poter accedere a quel mondo conosciuto/sconosciuto a cui ci vuol
far approdare Ganzaroli.
Un viaggio ricco di musica, di suoni, odori e colori che sollecitano i cinque sensi come se si fosse presenti al momento
esatto dello scatto.
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