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144 in Ripensando Panzieri, Bfs, Pisa 1994 Convegno Panzieri trentanni dopo, Pisa 28-29 gennaio 1994

PANZIERI, MARX E LA CRITICA DELLECONOMIA POLITICA Panzieri trentanni dopo ______________________________________________________________

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a Giuseppina Saja

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Mi limiter ad affrontare - per semplici indicazioni, e riprendendo alc ni temi gi! affrontati da altri relatori - " ella c#e ritengo sia l$att alizzazione delle " estioni principali c#e #anno caratterizzato l$esperienza di lotta teorica e politica di Panzieri. Cerc#er% di raggi ngere tale o&iettivo attraverso l$analisi del rapporto di Panzieri con Marx e la critica delleconomia politica . 'itengo opport no fare " esto anc#e per na ragione pec liare. (e andassimo a vedere il percorso del mar)ismo in *talia, ci accorgeremmo c#e solo Panzieri, +rifone, Pietranera e poc#i altri #anno ass nto il marxismo per " ello c#e ,ar) #a indicato come s o p nto centrale, cio- la critica delleconomia politica. Come sappiamo, per larg#issima parte il mar)ismo in *talia - stato ereditato dalla v lgata crociana, e come tale si - spostato sempre pi. s terreni ideologici e poco indicativi per " el c#e rig ardava la critica del capitale, del rapporto di capitale. / me sem&ra c#e " esto - c#e poi - l$elemento di militanza nito alla lotta teorica c#e #a caratterizzato l$esperienza di Panzieri - sia il p nto centrale0 " indi la centralit della produzione e della fa&&rica 1come ricordava anc#e +aravini2. 3$esperienza dei Quaderni rossi - entrare, g ardare al di l! dei cancelli della fa&&rica - corrisponde a " anto ,ar) scrisse nel Capitale, cio- lasciare la sfera r morosa della circolazione c#e - visi&ile a t tti per entrare nel segreto la&oratorio della prod zione dove c$- scritto 4vietato l$ingresso ai non addetti ai lavori50 perc#6 - l7 c#e si svela l$arcano della prod zione del pl svalore. 8 " esto il processo c#e #a caratterizzato l$iniziativa teorica e politica di Panzieri, app nto radicata all$interno del ,ar) del Capitale, dell$analisi del capitale e del s o modo di prod zione. ( lla &ase di " esti pres pposti vorrei individ are " ei caratteri analitici essenziali per capire - nelle con dizioni att ali del capitalismo transnazionale e del neocorporativismo mondiale - c#e cosa signific#i oggi riprendere la critica mar)ista. *n " esto senso, come - gi! stato detto da alc ni relatori, - doveroso preliminarmente evitare di dare a Panzieri la responsa&ilit! di " ello c#e, in seg ito, - stato definito il 4panzierismo5, l$operaismo, ecc., in na pericolosa deriva c#e #a fatto scivolare teoria e politica fino a livelli impensa&ili rispetto al p nto di partenza di Panzieri - riprod cendo, cio-, cattivi allievi propostisi come sedicenti maestri, altrettanto cattivi ovviamente. Bisogna d n" e capire, innanzit tto, perc#6 si - pot ti andare nella direzione presa dal tardo operaismo o dal post-operaismo pi. recente, fino a " ello c#e / relio ,acc#ioro #a definito, con na parola c riosa, lo 4# sserlgr ndrissismo5 - cio- l$applicazione di categorie irrazionalistic#e a na esaltazione ipersoggettivistica della lett ra post ma, separata e privilegiata, dei Lineamenti fondamentali, pres pponendo di scoprire n ,ar) contrapposto, o " anto meno profondamente e soggettivamente molto diverso, rispetto al ,ar) del Capitale. Panzieri faceva riferimento essenzialmente al ,ar) del Capitale. * Lineamenti, tra l$altro, sono stati p &&licati in *talia molti anni dopo. 9 indi, " esta voglia di contrapporre n ,ar) soggettivista a no c#e analizzava l$oggettivit! del capitale - completamente estranea all$esperienza di Panzieri. Perci% in " esto senso credo sia importante rec perare tali elementi sostanziali dell$analisi di Panzieri, e vedere, event almente in " esto am&ito, se " ando e dove possano esserci dei limiti. (e si v ole portare avanti l$analisi di Panzieri e la centralit! di " el s o p nto di osservazione teorico politico, penso c#e la cosa migliore sia capire criticamente c#e cosa volesse dire partire dalle lotte di fa&&rica e dalla realt! del rapporto di produzione capitalistico0 e ci% p % essere fatto anc#e attraverso n$analisi di " ei dettagli, a livello di categorie, c#e possano costit ire gli anelli de&oli dell$analisi di Panzieri, dandone semmai n$ interpretazione critica, ovviamente sempre disc ti&ile. Come pretesto di " esta disamina critica, " asi come em&lema, prendo l$ inc iesta operaia, perc#6 essa era il p nto di approdo di na sintesi - ossia, dell$intenzione di applicare n$analisi teorica scientificamente corretta a na sit azione di lotta politica. ,a nello stesso tempo, m ovendo dall$inc#iesta operaia, si p % vedere " ali implicazioni essa a&&ia comportato, " ali siano stati i s oi svil ppi, le s e imitazioni s ccessive. :on ri scire a vederne il significato profondo p % essere controprod cente, proprio perc#6 oggi nella fase att ale della n ova grande rivoluzione industriale dellautomazione del controllo e del nuovo ordine mondiale nella s a forma monopolistica finanziaria transnazionale, in n contesto teso verso n

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assetto neocorporativo - si tratta proprio di rivedere profondamente le modalit! di or!anizzazione del lavoro, le modalit! di svil ppo delle macc ine come conseg enza di na sit azione di rapporti di forza tra capitale e lavoro 1e non come premessa rispetto a t tte le teorie &org#esi s lla di socc pazione tecnologica, ecc.2, e " indi cercare di riconsiderare opport namente l$aspetto conoscitivo oggettivo dell$inc#iesta. ,ar), c#e propose l$inc#iesta operaia fin dal 18>4 alla " "nternazionale, era consapevole del carattere conoscitivo, fondamentalmente oggettivo, dell$inc#iesta, c#e sare&&e pot ta diventare no str mento di mo&ilitazione e crescita coscienziale allinterno di n$organizzazione gi! esistente e consolidata. ?iceversa, di contro a " egli elementi " alificanti, si ergono " elli ill sori e f orvianti0 l$ so di n$inc#iesta operaia, come anc#e s ccessivamente - stato fatto a livello di piccole esperienze, " ale str mento attraverso il " ale si sare&&e dov ta ricostit ire n$organizzazione inesistente, come proiezione volontaristica del t tto impropria. * caratteri dell$4inc#iesta5 mar)iana vanno t tti nel senso del socialismo scientifico, per la preparazione materiale e sociale del com nismo, attraverso la formazione di na coscienza critica emancipata del proletariato 1ossia del lavoro salariato, dipendente20 per la costr zione del so!!etto storico sociale rivol zionario - proletari, e non solo, com nisti - in n processo 4l ngo e tormentoso5 c#e non p % fermarsi alla coscienza immediata della diversit! e dell$antagonismo direttamente poggiati s ll$insopporta&ilit! della vita " otidiana - secondo le indicazioni di ,ar). 43a classe operaia non deve esagerare a se stessa il ris ltato finale della lotta " otidiana, non deve lasciarsi assor&ire escl sivamente da " esta inevita&ile g erriglia c#e scat risce incessantemente dagli attacc#i contin i del capitale. @ssa deve comprendere c#e il sistema att ale, con t tte le miserie c#e acc m la s lla classe operaia, genera nello stesso tempo le condizioni materiali e le forme sociali necessarie per na ricostr zione economica del la societ!5 1,ar) alla " internazionale2. *n effetti, l$inc iesta operaia era stata proposta da ,ar) esattamente per poter conoscere ci% c#e la &org#esia non voleva far conoscere. ,ar), " indi, metteva l$accento s ll$aspetto conoscitivo dei rapporti di prod zione c#e il capitale, ma non la parte proletaria, conosceva. Codesta finalit! conoscitiva non poteva, e non p %, c#e essere di parte0 la rilevazione di notizie c#e rig ardano dati o!!ettivi s lla condizione operaia, per svelare le 4infamie dello sfr ttamento capitalistico5 1come scriveva la Revue socialiste, del 2<.4.188<, presentando le 1<< domande del " estionario mar)iano2. *n na prospettiva storica, vi era piena consapevolezza c#e l$attenzione conoscitiva fosse mossa dalle esi!enze immediate del capitale, ma non per " esto essa perdeva rilevanza oggettiva. *l criterio di riferimento mar)iano erano i li#ri #lu, ordinati e p &&licati dal parlamento monarc#ico in *ng#ilterra, " ale fonte essenziale di conoscenza dei rapporti di prod zione e di classe. Aant$- vero ci% c#e l$inc#iesta operaia del 188<, organizzata dal partito operaio francese, f str tt rata s lla &ase delle inc#ieste fatte dal governo 4monarc#ico5 inglese - in aperta polemica 1come scrisse ,ar) a (orge2 con le gravi e colpevoli manc#evolezze del governo 4rep &&li cano5 francese per completare le informazioni fficiali s 4fatti e misfatti5 dell$organizzazione capitalistica del lavoro. ,ar) sottolineava, " indi, il carattere 4 statistico5 dell$iniziativa Be per rendersi conto di ci%, &asta rileggere il tono della stragrande maggioranza delle domande del " estionarioC. @d - a&&astanza ovvio c#e, essendo il capitale n rapporto di prod zione al c i polo opposto sta il lavoro salariato, tali conoscenze servano al capitale medesimo. Dggi, tale processo conoscitivo ass me dimensioni sempre pi. gigantesc#e, estendendosi s scala mondiale. 3a conoscenza della realt! prod ttiva e lavorativa da parte degli agenti pratici del capitale, tecnici della concreta gestione operativa d$impresa, - oggi vasta e approfondita. Perci%, ripensare all$inc#iesta, oggi pi. di ieri, significa conoscere prioritariamente l$ analisi capitalistica del processo di lavoro, senza la " ale non si fa alc n passo avanti. (t diare la gran mole di informazioni e dati, " alitativi e " antitativi, di statistic#e fficiali dell$ideologia &org#ese - e orientarsi nell$ eccesso di informazione c#e caratterizza la realt! contemporanea, e c#e il capitale fornisce proprio per sviare l$attenzione critica - - pregi diziale per completare l$o!!ettivit delle conoscenze s l rapporto di lavoro. 9 esto costit isce innanzit tto n elemento di ricerca scientifica, s lla c i &ase soltanto - possi&ile individ are le mistificazioni, le menzogne e i silenzi di parte padronale. @d - anc#e " esto c#e collega immediatamente la lotta politica alla lotta teorica, per evitare di rimanere ristretti in " ei limiti di facile convenzionalismo pop lista e soggettivista, in fondo romantico, c#e degradano l$inc#iesta al s o mito 1verso il " ale forse anc#e Quaderni Rossi, alla fine della loro esperienza, tesero a scivolare2. Credo, invece, c#e " esta fosse l$intenzione, almeno all$inizio, dell$inc#iesta promossa dai Qr0 cio-, capire come si stessero trasformando le modalit! di prod zione, le modalit! tecnic#eorganizzative, i rapporti di forza all$interno della fa&&rica, laddove non c$erano elementi conoscitivi s fficienti. *l rispetto dell$aspetto critico scientifico dell$inc#iesta comporta due determinazioni fondamentali0 i$ l$o!% !ettivit delle conoscenze reali - il soggetto rivol zionario p % crescere s 4" ello svil ppo intellett ale della classe operaia c#e scat risce dall$azione com ne e dalla disc ssione5 - come osserv% @ngelsE ii$ la formazione politica e c lt rale a tonomamente organizzata - per rivestire carattere contin ativo e sistematico, non episodico e occasionale, come metodo complessivo di lavoro politico.

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Ci% significa spostare l$attenzione da na coscienza immediata di lotta - da " ella coscienza immediata c#e deriva , come gi! detto, dall$insopporta&ilit! della vita " otidiana, c#e non - assol tamente s fficiente per far svil ppare n processo di presa di coscienza, e c#e non necessariamente implica coscienza di classe a na coscienza critica emancipata. @cco, allora, c#e la coscienza - collegata alla conoscenza, e " esta credo c#e sia na delle indicazioni fondamentali del progetto dell$inc#iesta operaia, cio- l$oggettivit! delle conoscenze dianzi ricordata. 9 indi ci% pres ppone e allo stesso tempo prepara na formazione politica c lt rale c#e a&&ia la capacit! di a torganizzarsi, ossia in c i la classe operaia sappia di essere organizzata a tonomamente in modo sta&ile 1non si p % trattare semplicemente di n$inc#iesta cos7 come viene fatta dalle societ! di indagine demoscopica2. * diversi relatori #anno fatto spesso riferimento alla particolare sit azione storica in c i si trov% a operare Panzieri, caratterizzata da notevoli difficolt! e rott re. @ " esto - " anto anc#e " i #o preso come p nto d$avvio per esaminare criticamente " ella importante stagione di lotte operaie. :ondimeno &isogna dire c#e, dopo di allora, da " el momento in poi, l$4inc#iesta5 venne sata spesso in senso p ramente soggettivistico. 3a forte volont! rivol zionaria, con c i si cercava di raggr ppare e fondere singole sit azioni, spesso diverse e sporadic#e, non teneva in gi sto conto la valenza universale - cio-, categorialmente valida per t tti - c#e na tale iniziativa avre&&e dov to presentare per la classe operaia italiana. Fi " i #a av to l$avvio " ella ricordata deriva di tipo soggettivistico c#e era estranea al progetto iniziale - anc#e se all$interno della proposta dei Qr " alc#e elemento di soggettivismo poteva, a mio avviso, esserci. (e l$inc#iesta, come ritengo, va intesa nel modo fin " i disc sso, - c#iaro allora il motivo per c i non possa essere disgi nta da " el momento di profonda conoscenza analitica della realt! esistente 1cio-, conoscenza dei dati effettivi c#e lo stesso capitale ci propone2 c#e prima si s ggeriva. *n sostanza do&&iamo conoscere la realt! capitalistica cos7 come si presenta0 la sinistra, da anni, - incapace di ac" isire conoscenze c#e gi! esistono. (ovente non riesce nepp re a sapere " ali siano gli elementi da togliere, da aggi ngere o da criticare, rispetto alle notizie mistificanti o alle categorie occ ltatrici della conoscenza. Gno dei meriti di Panzieri - stato proprio " ello di ripartire dalla scientificit! dell$analisi mar)ista e dalle condizioni oggettive del rapporto di prod zione capitalistico. (e la conoscenza scientifica della condizione proletaria - elemento imprescindi&ile per formare e arricc#ire la coscienza, il 4contatto5 diretto con le masse di lavoratori, per svolgere efficacemente n$inc#iesta, p % essere solo na gi sta conse!uenza dell$organizzazione di classe, non gi! na premessa. 'ientra in " est$ottica, se correttamente intesa, anc#e la cosiddetta inc#iesta 4a caldo5 svolta nel corso delle lotte. :el progetto panzieriano, s ppongo, essa serviva pi ttosto per tenere 4calda5 na lotta, non gi! per affidarle n$impro&a&ile f nzione maie tica di g ida alla spiegazione dello sfr ttamento capitalistico. (e " alcosa - cam&iato nel corso degli anni, capovolgendo " esta attit dine, ci% - di per se stesso sintomo del disgregarsi di n terreno organizzativo di classe, contro c i ci si provava a &attere disperatamente. 3a 4presa di contatto5 con i lavoratori si presenta perci% come no dei pi. pericolosi ali&i per sviare la se riet! dell$inc#iesta0 - in agg ato il mito volontaristico e soggettivistico. Aestimonia di ci% la prevalente inattendi&ilit! scientifica della realt! 4campiona&ile5 e rappresentativa, c#e " asi sempre - da registrare nelle cosiddette inc#ieste operaie0 s decine di migliaia di " estionari, si ottengono n centinaio di risposte, perlopi. dei compagni 1anc#e l$esperienza dei Qr ricadde in " alc#e maniera in " esto circolo vizioso2. (e manca na seria verifica dell$esistenza di condizioni di classe per avviare l$inc#iesta, allinterno di unor!anizzazione, la ricerca del 4contatto5 con i lavoratori attraverso le interviste, ricond ce al vizio di invertire la ca sa con l$effetto - caratteristico di c#i pone la volont! soggettiva davanti alle condizioni oggettive, ricercando n$impropria f nzione surro!atoria per na parvenza di organizzazione c#e non c$-. *n " esto senso non #a fondamento pensare di definire la propria posizione semplicemente come !iustap% posta - in na maniera solo soggettivamente antagonistica, e non gi! perc#6 oggettivamente antitetica - a " ella del capitale. Codesta non sare&&e c#e na forma p ramente estrinseca di antagonismo e opposizione, non fondata s lla contraddittoriet del capitale stesso, nella s a intera relazionalit! sociale. :on - mero vezzo filologico osservare c#e ,ar) non solo non si mai la parola 4anticapitalismo5 - ma forse non impieg#i nepp re mai il termine 4capitalismo5, per esprimere l$insieme categoriale c#e - condensato nel concetto di &modo di produzione capitalistico'. 3a lezione mar)iana non tratta mai di " elle forme indeterminate, affatto generic#e e comportamentali, assol tamente prive di concetto. /ltrimenti, na siffatta scelta estrinseca signific#ere&&e semplicemente contrapporre n p nto di vista a n altro, ovverosia a n " alcosa affatto estraneo e separato da ci% c#e si v ole sostenere - " indi semplicemente na scelta di &valori', l$ n contro l$altro armato, e d n" e entram&i 4legittimi5 conformemente a diverse 4appartenenze5. Prevale in tal caso na tendenza 4mitologica5 nel vedere l$antagonismo operaio fondato s 4 valori5 proletari presupposti come alternativi, anzic#6 posti dalle contraddizioni reali, materiali e sociali, del modo di prod zione capitalistico nel s o divenire. (iffatta mera contrapposizione soffre di assol ta mancanza di oggettivit!, per l$incapacit! intrinseca di seg ire lo svil ppo dialettico di entram#i i poli antagonistici attraverso t tte le loro mediazioni. Politicamente n tale ric#iamo a pres nti 4valori5 operai si ra&&assa a str mento, p ramente ideologico, c#e si pres me 4a tonomo5 1fino alla deriva della cosiddetta 4a tonomia

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del politico52. *l movimentismo c#e ne deriva si oppone al capitale, non realmente come a n rapporto sociale, ma come a " alcosa di 4altro5, del t tto esterno. *l rapporto sociale di capitale pone di fronte a d e possi&ili criteri0 i$ la s a conoscenza oggettiva, in c i la soggettivit! stessa si presenti come s a espressioneE ii$ l$opposizione soggettiva, in c i l$oggettivit! del dato costit isca solo na &ase empirica, epper% inessenziale. 13a pi. diff sa tradizione dell$inc#iesta si - via via radicata in " esta seconda linea, fino al s o mito2. Procedendo in tal g isa, non si rappresenta codesto rapporto come costit ito da 4forme antitetic#e dell$ nit! sociale5 - della medesima nit! sociale, come spiega ,ar). *n tal senso " el ra&&assamento della contraddizione a opposizione di 4valori5 non p % c#e ricorrere a so!!ettivit cosciente e a volont di lotta0 ma senza &asi materiali reali pratic#e, esse sono destinate a rappresentarsi presto come 4soggettivismo5 e 4volontarismo5. *l privilegiamento di n$analisi c#e anc#e in Panzieri era segnata da n$accent azione, a mio avviso eccessiva, degli aspetti soggettivi rispetto a " elli oggettivi, e del carattere di antagonismo come 4opposizione5 anzic#6 di antiteticit! come 4contraddizione5 - " indi, in " esto senso, di na componente della lett ra di ,ar) troppo poco dialettica, e c#e in Panzieri era ancora in via di s peramento - #a portato a " ello s&andamento a c i - stata fatta all sione in alc ni interventi. Fall$esaltazione della soggettivit! e dell$opposizione - c#iaro c#e si arriva molto facilmente al soggettivismo ed al volontarismo, perc#6 soltanto la volont! di lotta spinge poi a " esti livelli. Fevo ri&adire c#e ci% non - " ello c#e faceva Panzieri Bo lo faceva in mis ra minima, e sempre sottoponendo l$azione a verifica e correzioneC, ma - " ello c#e #anno fatto i movimenti c#e in " alc#e maniera si sono ispirati a l i. Panzieri scelse come interloc tore privilegiato la 4sociologia5 He&eriana, resta rata negli Gsa. 3e ricono&&e il rango di 4dottrina pr7ncipe5, cos7 come i s oi stessi fondatori volevano0 nat ralmente per 4criticarla5 - ma, cos7 facendo, introiettando nella propria stessa critica t tto " ello stat to epistemologico disciplinare. Penso c#e nel tentativo di Panzieri di spostare l$attenzione dalla critica delleconomia politica a " ella c#e l i definiva la necessit! di rifondare il mar)ismo come 4critica della sociologia5, ci fosse intrinsecamente il limite c i #o accennato. 3a critica dell$economia politica, come la intendevano ,ar) ed @ngels 1s7, anc#e @ngels, p re se in *talia tradizionalmente - sempre stato sottoval tato, a ca sa delle interpretazioni di Fella ?olpe e di ,orandi2, - da intendere come critica della totalit del modo di produzione capitalistico. 3e determinazioni dell$analisi di ,ar), attraverso categorie e concetti posti dalle contraddizioni reali, sono integralmente racc#i se nella critica delleconomia politica0 l$economia politica in " anto apogeo dell$organizzazione &org#ese, fondata s l modo capitalistico della prod zione sociale, e s a rappresentazione ideologica. Come nel caso particolare dell$inc#iesta, non avre&&e nepp re senso avviare na simile iniziativa se prima non si scandagliasse criticamente t tto l$apparato conoscitivo &org#ese s l tema da indagare, cos7, in generale, - innanzit tto necessaria na circostanziata e compi ta comprensione dell$economia politica. (olo dopo, s " elle &asi, p % procedere la critica - e ,ar) in tal modo procede - attraverso determinazioni del t tto proprie, e non invece m t ate in 4negativo5, per opposizione, da " elle &org#esi, ridotte a 4valori5 avversi. *n ci% si esprime interamente la scienza del comunismo, non nell$accettare - per negare con n semplice cam&iamento di segno - la concezione &org#ese dell$4economia5. (e " esta - la &ase della lotta teorica c#e si config ra come socialismo scientifico, a mio avviso ci troviamo con Panzieri di fronte a n atteggiamento dalla valenza doppia. Panzieri, nel momento in c i den nciava l$economia &org#ese come 4tecnica nilaterale5, si poneva &en saldo in " el solco del socialismo scientifico, s lla scia di ,ar), @ngels, 3enin. A ttavia, proprio accettando tale medesima limitatezza nilaterale anc#e per (ualsiasi discorso di critica intorno e relativa all$economia politica, con Panzieri - e sopratt tto con " anti si mossero dietro di l i, ma senza la s a avved tezza e seriet! politica - si risc#iava di rimanere catt rati proprio dal riferimento all$economia come tecnicismo. Per c i, il tentativo gi sto di f ori scirne, poteva facilmente degenerare in perdita di oggettivit! dell$analisi e, in ltima istanza, di dialettica storica della concezione materialistica mar)ista. @ nei pi. tardi sedicenti seg aci tale perdita di oggettivit! p % arrivare a tal p nto c#e " al n" e analisi c#e rimanga salda s i s oi pres pposti materialistici, senza svariare s lla pres nta a tonomia del politico e del sociale, viene tacciata di 4economicismo5 1e non nel senso, corretto, leniniano2. 8 cos7 c#e, nello scientismo &org#ese - principalmente nelle s e forme normative Iantiane e positivistic#e - la totalit sociale di riferimento si frammenta in n pl ralismo disciplinare Bapp nto0 economia, filosofia, storia e via specializzandoC incapace di ricostr ire nel pensiero riflessivo " ella totalit! contraddittoria - tanto nell$oggetto, da conoscere attraverso la soggettivit! sociale, di classe, " anto nell$oggettivit! del soggetto storico stesso. Dra, la mar)iana critica dell$economia politica - precisamente " el criterio conoscitivo totalizzante della relazionalit! ca sale della societ! - p rc#6 lo si comprenda proprio in " esto modo. *n essa - al s o stesso interno, cio- - sono contemporaneamente investite le determinazioni materialistic#e fondamentali, sia della centralit! della prod zione c#e della centralit! del lavoro entro la prod zione, con t tte le loro relazionalit! e contraddizioni.

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,a tali determinazioni non si esa riscono nel 4lavoro5, nel 4capitale5 e nella 4prod zione5, app nto, pro prio perc#6 4lavoro5, 4capitale5, 4prod zione5, ecc., non sono cose o tecnic#e, ma relazionalit sociali e processi, c#e rimandano al complesso dei rapporti sociali e politici tra capitale e lavoro salariato0 " esta -, in ,ar), la critica dell$economia politica. ,a essa implica n fondamento inaccetta&ile per il pensiero &org#ese0 l$analisi dei rapporti di propriet, entro la determinazione storica del modo di produzione, costit ito da classi sociali tra loro antagoniste. 3a risposta 4progressiva5 della &org#esia tent% di ann llare codesto fondamento 4inventando5 n$ lteriore disciplina c#e provasse a dare conto della 4complessit!5 della realt! sociale - in risposta al mar)ismo scimmiottandone aspetti esteriori e m t andone termini e definizioni rese sterili e frammentate0 la cosiddetta sociolo!ia, app nto. Con gioc#i incrociati di parole e definizioni, 4propriet!5 - sostit ita da 4possesso5 e 4gestione5, 4prod zione5 da 4distri& zione5, 4modo5 sociale storico da interrelazioni astoric#e di 4sistema5, 4classi5 ra&&assate a meri riscontri statistici da na generica differenziazione indifferente di 4ceti5 e 4gr ppi5, e cos7 via appiattendo ogni antiteticit! oggettiva0 senza l$immanenza del loro antagonismo0 la lotta di classe - indici&ile. Aempestive, ma sotto " esto rig ardo, sem&rere&&e, vane, f rono le critic#e di ,ar) ed @ngels a Comte e FJ#ring, e di 3enin contro l$empiriocriticismo - per non dire della pregressa e fondamentale critica di Kegel a Lant. 3a dialettica, infatti - non solo nel mar)ismo, ma nei s oi fondamenti in Kegel, proditoriamente consegnato a Croce e a Keidegger - - stata sempre pi. insistentemente li" idata come 4metafisica5 e ristretta all$opposizione per &differenze'. *l preferire, d n" e, come p nto di riferimento la sociologia - e " indi t tta l$impostazione vol tamente anticlassista c#e parte da Me&er e ?e&len, F rI#eim, Berle e ,eans, fino a Parsons - si riscopre oggi sotto altre forme, lontanissime, sempre pi., da Panzieri, in c#i nega i rapporti di propriet!. (i rimettono al centro le " estioni di mana!ement o di organizzazione dirigenziale del lavoro, non gi! mar)ianamente come f nzioni oggettive del rapporti di capitale, ma meramente come forme c#e sf ggono alla contraddittoriet! della totalit! del sistema. (i rimanda allora al 4sistema complesso5 - come se fosse na gran novit!, e come se siffatta e ancor pi. fondante 4complessit!5 non pertenesse gi! a pieno titolo agli oggetti d$analisi di ,ar) e Kegel - sato come na &ella parola per non dire niente. 9 indi si rec perano s lla scia di " ella matrice 3 #mann, Lelsen per la teoria dello stato, ed altre teorie &org#esi. Platealmente facile diviene la cooptazione, a fianco della sociologia, di na variopinta congerie di teoresi, in crescendo0 Nre d, FeHeO, 3evi-(tra ss, Piaget, LeOnes, (raffa, Prigogine, A#om, Bra del, risalendo a Bergson, :ietzsc#e, Keidegger, e Nromm e /rendt, Popper e Keller, /lt# sser e +orz, ?attimo e Barcellona, :egri e Cacciari, fino a coinvolgere - o, meglio, travolgere - in ci% i cosiddetti 4mar)ismi5. 9 esto era il clima c lt rale e ideologico in c i sociolo!ia e 4sociologismo5 di 4sinistra5 iniziarono la corrosione del mar)ismo0 da na concezione c#e metteva al centro le lotte di classe del proletariato mondiale - e Panzieri di l7 m oveva - si scese via via a conflitt alit! sempre pi. generic#e e non generali, e allo stesso tempo circoscritte e occasionali, anzic#6 immanenti alla str tt ra sociale. 3$operazione di mistificazione della modernit! &org#ese era avviataE le prospettive della post-modernit! erano aperte. Certamente codeste sono t tte congett re teoretic#e da conoscere, ma dal p nto di vista della critica marxista, antitetica a esse. 8 possi&ile perfino, seg endo n$indicazione c#e 3enin des nse dall$esempio mar)iano, c#e esse siano in " alc#e maniera ricomprese elementarmente nel corpo storico della dialettica materialistica della critica delleconomia politica - ma mai come concezioni complessive. (i conferma in " esto senso c#e la critica mar)iana - per la " ale si &att6 Panzieri, senza avere il tempo di portare a compimento la s a lotta - sia ancora troppo poco conosci ta, almeno come critica scientifica. C#i l$esalta e c#i la rinnega l$#a ormai ridotta all$infimo rango di fideismo, ltimo approdo dell$ideologismo. *l cosiddetto 4n ovismo5 - l$attit dine di c#i rimane affascinato dalle teoretizzazioni &org#esi0 cosicc#6 esso possa arrivare a trasformarsi in str mento di catt ra proprio da parte di " elle posizioni c#e inizialmente i s ddetti 4n ovisti5 pres mevano di criticare. Gna tale deriva - dalle lontane sponde del sociologismo di matrice He&eriana - passa attraversano facili m tazioni di convincimento, c#e sono peggio del 4pentimento5 e pi. perverse0 l$attrazione c#e lega la vittima al s o &oia. ,a - app nto - " esti approdi Panzieri non li avre&&e mai pot ti nepp re immaginare. /llora, ritengo c#e sia importante capire " ale sia stato il rapporto sofferto di Panzieri con la sociologia. Fa " anto detto poc$anzi, la critica dell$economia politica - s periore di per s6 a " al n" e possi&ile critica della sociologia, nel senso c#e la sociologia di Me&er p % e deve essere criticata dallinterno della critica dei rapporti di prod zione capitalistici fatta s lla traccia dell$analisi c#e ,ar) #a indicato. 3a sociologia non #a s perato l$economia politica, ma, come detto, - stata " ella pec liare risposta &org#ese, costretta a sare lo stesso terreno di riflessione dell$opposizione di classe. *n " esto senso, come la sociologia classica - nata come risposta al mar)ismo, la sociologia moderna, fino a t tte le s e diramazioni sistemic#e, - la risposta agli svil ppi del mar)ismo, cio- al leninismo e alla realt! della lotta di classe c#e si - svil ppata in occidente. *l passaggio dalla critica dell$economia politica alla critica della sociologia rappresenta d n" e na forza t ra c#e non tiene conto del livello di contraddittoriet! insito gi! nella concezione mar)iana. Per " esto non

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mi sorprende affatto c#e ci sia stato c#i #a tilizzato Panzieri in na maniera del t tto impropria spostandosi sempre pi. verso le ricordate interpretazioni rid ttive in termini sociologistici e soggettivistici, a&&andonando poi il mar)ismo o, nel migliore dei casi, fondando tanti 4mar)ismi5 di peso specifico n llo se presi separatamente gli ni dagli altri. Perc#6 allora c$- c#i da Panzieri, c#e - partito da ,ar) e dal Capitale, arriva all$a&&andono di ,ar)P Come interpretare e dare senso all$opera politica e teorica di Panzieri oggi, dopo la seconda grande rivol zione ind striale dell$a tomazione del controlloP (e, per tornare all$em&lema dell$inc#iesta, la si intende come mezzo permanente di indagine e di organizzazione politica di n soggetto sociale gi! esistente, ci% significa riesaminare a fondo t tte le trasformazioni del modo di prod zione capitalistico. Bisogna capire c#e le trasformazioni di " esti ltimi anni sono innervate s lla n ova or!anizzazione del lavoro, e " indi il n ovo ordine mondiale ) il n ovo ordine mondiale del lavoro. *l nuovo ordine mondiale del lavoro costit isce il campo odierno dell$inc iesta proletaria - non soltanto rivolta al lavoro operaio ma a t tto il lavoro salariato dipendente e anc#e a " ello a tonomo 1il primo in " anto dipende dal capitale, il secondo da considerare assai spesso alla streg a del primo perc#6 economicamente 4dipende5 dal capitale, giacc#6 solo falsamente si presenta come lavoro a tonomo2. ,a " ello - il campo precip o della critica dell$economia politica, come ,ar) ed @ngels l$intesero originariamente0 l$economia politica del !rande capitale monopolistico finanziario transnazionale, nella fase di niversalizzazione del neocorporativismo, per conoscere la " ale solo forze collettivamente organizzate e teoricamente molto attrezzate possono essere capaci. Fopo Panzieri, per conoscere il capitalismo contemporaneo, occorre analizzare0 i$ l$ nificazione del mercato mondiale Bc#e ,ar) pose come condizione per la transizione a n modo di prod zione socialmente s periore, e al com nismoC, nella critica dell$economia politica, e non tanto della sociologia, per spiegare i processi di inte!razione transnazionale del capitale, senza nazione, e sovranazionale degli stati nazionali, c#e ancora contraddittoriamente li rappresentano - indagando come, nel proletariato mondiale, si manifestino le differenti rappresentazioni locali di " ella medesima totalit0 alla coscienza immediata c#e coglie la differenza " otidiana sf gge l$identit! glo&aleE ii$ le pi. recenti forme del capitale finanziario - grandi gr ppi di controllo transnazionale Bormai non pi. nazionali come all$inizio del secolo, ma ancora a #ase nazionaleC della f sione tra ind stria e &anca, n ovi str menti dell$intermediazione finanziaria della cosiddetta 4&anca niversale5 c#e favoriscono la 4interpenetrazione5 azionaria e le operazioni degli investitori istit zionali anc#e nel campo della spec lazione Baltrettanto necessario per il capitale " anto " ello della prod zione e circolazione propriamente detteC nella costante verifica degli assetti proprietari, e " indi dell$interconnessione con gli apparati p &&lici s &ordinati agli interessi privati. *l comando sul lavoro - caratteristica portante di ogni societ! di classe - nel modo di prod zione capitalistico si sta oggi ripresentando s vasta scala proprio perc#6 ci sono " ei d e elementi fondamentali c#e lo connotano0 l$ nificazione del mercato s scala mondiale - dal 1989, come data sim&olica - e la crescente finanziarizzazione del capitale stesso. *n " esto am&ito la n ova organizzazione del lavoro ass me n r olo fondamentale per capire " ale sia il livello dell$antagonismo c#e - possi&ile svil ppare, c#e deve derivare dall$antiteticit! del modo in c i si organizza il lavoro, e c#e oggi prende il nome generico di 4organizzazione alla giapponese5. 3$esperienza giapponese non rappresenta n modello, ma semplicemente la sit azione di p nta, " ella pi. avanzata e adeg ata alla contemporaneit!, perc#6 le condizioni sociali per trasformare la prod zione si sono presentate storicamente l7 prima c#e in altri posti. *n +iappone i sindacati di classe sono stati distr tti fisicamente con l$intervento armato nel 19;;, " indi la capacit! di resistenza di classe - stata distr tta, ed stata sostit ita da sindacati corporativi, da sindacati aziendali in c i i lavoratori sono rappresentati dagli stessi capi-reparto e dai f nzionari dell$azienda. *l s ccesso del toOotismo - fondato s l pieno controllo del sindacato da parte dell$impresa - come recita il motto di Aaiic#i D#no - e non s lle n ove tecnologie. 8 significativo il fatto c#e l$esperimento alla AoOota sia stato fatto nel reparto c#e aveva le macc#ine pi. antic#e, per vedere " anto si potesse g adagnare in termini di intensificazione del processo lavorativo s lle vecc#ie str tt re prod ttiveE solo s ccessivamente sono state introdotte le macc#ine ro&otizzate e informatizzate, per stimarne la portata innovativa. 9 indi prima si - controllato il sindacato, poi si - creata na disocc pazione di massa - l$ esercito di riser% va in forma sta!nante, c#e - la forma att ale, cio- massa di lavoro precario reso disponi&ile al capitale per t tte le s e esigenze 1in +iappone la disocc pazione 4IeOnesiana5 - al =Q Bmentre in @ ropa - al 12QC perc#6 il ;<Q dei lavoratori 4occ pati5 - precario, in diretta conseg enza dei rapporti di forza e di propriet! prevalenti2. 8 solo a " esto p nto c#e si - inserita la ristr tt razione tecnologica - e non il contrario0 " indi le macc ine non sono la causa ma la conse!uenza della complessiva razionalizzazione del processo c#e restit isce all$attivit! lavorativa " ella flessi#ilit c#e era stata perd ta con l$esa rirsi delle capacit! dispotic#e dell$organizzazione gerarc#ica taOloristica. Perci%, da " esto p nto di vista c#i parla di di post-

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taOlorismo, di post-fordismo - peggio ancora di post-ind strialismo - s&aglia completamente perc#6 siamo in presenza di n superamento dialettico, na 4elevazione5 del taOlorismo nel toOotismo. Collateralmente a " esto " adro, - interessante rilevare come i man ali di 4" alit! totale5 dicano c#e il lavoratore dipendente in fa&&rica o in fficio de&&a vendersi t tte le mattine al s o 4principale5 Bsia esso il padrone o il dirigente di vario livelloC. *mponendogli, attraverso forme perverse di coercizione consens ale, di vendere la s a 4professionalit!5, come se fosse n li&ero professionista e non come se fosse n salariato, si gi nge a predicare c#e non c$- pi. conflitt alit!. (econdo " esta visione neocorporativa dell$organizzazione del lavoro, infatti, cessere&&e ogni sorta di antagonismo e di divergenza di interessi tra lavoratore e padrone, riprod cendosi nicamente tra il lavoratore e n ente astratto c#e - la s a 4professionalit!5 stessa. *l lavoratore - diceva ,ar) centocin" ant$anni or sono - fa concorrenza a se stesso come appartenente alla classe. A tto ci%, - evidente, non dipende dal sistema di macc ine, ma dal loro uso, dal modo in c i esse sono gestite e programmate. 3$att ale grande rivoluzione dellautomazione del controllo - proiettata s lle analisi panzieriane del macc#inismo - mette in evidenza, a mio avviso, il significato profondo del concetto di 4 so capitalistico delle macc#ine5. 3$avversione alla macc#ina in " anto tale - " alcosa di sovrapposto al discorso di Panzieri. *l discorso c#e molti fanno 1ripreso, anc#e " i, da ,aria A rc#etto2, s i rapporti di prod zione c#e secondo Panzieri sare&&ero gi! incl si nelle macc#ine e nelle forze prod ttive, a me sem&ra na forzat ra della logica c#e era alla &ase della s a riflessione. (ic ramente, agganci interpretativi in tal senso possono esserci0 troppo facile - trovare n 4moncone5 di citazione adatto alla &isogna. ,a l$incl sione dei rapporti di produzione capitalistici all$interno delle forze produttive - nella mis ra in c i ci sia o sia interpreta&ile in tal maniera p % essere intesa soltanto all$interno di " ella componente delle forze prod ttive ascrivi&ile all$or!anizzazione capitalistica del lavoro. @ ci% per il semplice fatto c#e le capacit! conoscitive e organizzative fanno parte delle forze prod ttive. Per ,ar) la cultura ) forza produttivaE e la c lt ra d$impresa, a maggior ragione, lo -. Gna tal forza prod ttiva sic ramente incl de i rapporti di prod zione capitalisticiE ma non - il comp ter o le altre macc#ine, c#e di certo vengono usate capitalisticamente nel processo di valorizzazione, c#e - in " anto oggetti, cose incl dono rapporti di prod zione, capitalistici o altri. Dccorre ri&adire la distinzione categoriale tra rapporti di prod zione e forze prod ttive, in " anto tra le forze prod ttive ci sono diversi elementi0 ,ar) parlava oltre c#e di rapporti sociali di prod zione in " anto storicamente determinati e transe nti, cio- determinati dal comando del capitale s l lavoro - di rapporti materiali di prod zione determinati invece dalla forma o!!ettiva c#e il sistema prod ttivo, le macc#ine, gli str menti, via via ass mono. 9 este sono d e categorie dialetticamente interconnesse, ma profondamente diverse, perc#6 il rapporto materiale di prod zione non - altro c#e il modo di estrinsecazione della relazionalit tra macc ina e lavoro, tra valore d$ so della macc#ina e lavoro concreto. (e le cose stanno cos7, penso c#e non si possa dire 1come ritengono alc ni interpreti c i #a fatto riferimento ,aria A rc#etto2 c#e la lotta contro il rapporto sociale di prod zione -, " indi, innanzit tto anc#e lotta contro le forze prod ttive e l$organizzazione del lavoroE e, conseg entemente, c#e essa non rig arda pi. i rapporti di propriet. *n realt!, precisamente " esti ltimi rapporti non sono altro c#e la forma di estrinsecazione sociale in c i si manifesta l$ so capitalistico delle macc#ine e dell$organizzazione del lavoro0 - " indi solo la specifica forma storica di propriet! c#e caratterizza " el tipo di organizzazione del lavoro anzic#6 n$altra. @ d n" e, a proposito di c lt ra come forza prod ttiva, - proprio lo st dio scientifico, condotto sotto la specie dell$intellett ale collettivo, del modus operandi del grande capitale contemporaneo nella s a oggettivit! economica, c#e spiega e si pone nelle condizioni preliminari di trasformare il rapporto sociale di classe. 3$inc#iesta, come complemento critico dell$economia politica, p % cos7 cogliere, oggi, nella prassi della sit azione concreta i caratteri di permanenza e riprod zione della conflitt alit! intercapitalistica. Fa parte proletaria, - dalla conoscenza oggettiva della totalit del capitale e del s o rapporto c#e si riesce a derivare la s a intrinseca contraddittoriet. *n contrasto con la mitizzazione soggettivistica, proprio l$oggettivit! immanente della lotta di concorrenza tra i capitali, dov ta alla loro inelimina&ile molteplicit, fa apparire il capitale " al - - non unico - e per ci% stesso impossi&ilitato a darsi n &piano', e tanto meno a diffonderlo come regola 4sociale5. :ei primi anni R><, " ando Panzieri lavorava ai Qr, ancora non si intravedeva la fase di crisi del capitale, perc#6 esso era ancora nella pienezza del s o svil ppo s scala mondiale. 3a crisi realmente inizia negli Gsa nella seconda met! di " ello stesso decennio, anc#e se - apparsa dopo. ,a la fase di crisi oggi - evidente ormai da l nga data. Paradossalmente, Panzieri - c#e insieme a +i seppina (aSa #a tradotto proprio il ** li&ro del Capitale - nei s oi scritti lo #a tilizzato poco0 #a tilizzato prevalentemente le altre parti, e sopratt tto la prima s l processo di prod zione immediato. :on sem&ra invece incidere " ella seconda parte, donde emerge con c#iarezza nell$analisi mar)iana la 4rep lsione reciproca5 1citando Kegel2 tra capitali - cio-, la molteplicit contraddittoria e la conflitt alit! intercapitalistica, e " indi l$incapacit! assol ta del capitale, per l$inadeg atezza cio- del s o concetto stesso, di estendere alla societ! il dispotismo di fa&&rica, ossia senza

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contraddizioni immanenti alla str tt ra decisionale. 9 indi l$impossi&ilit! categoriale di n 4piano5 del capitale, oggi ris lta evidente nelle difficolt! interimperialistic#e c#e il mercato mondiale sta attraversando. F n" e, infine, proprio in relazione a " est$ ltimo caposaldo critico dell$impianto analitico panzieriano, i trent$anni trascorsi dalla prova dei Qr #anno confermato, se mai ce ne fosse stato &isogno, il fallimento del capitale internazionale esattamente s " esto terreno0 all$illimitatezza della s a pervasivit! s l mercato mondiale nificato #a fatto ogni anno di pi. riscontro la vac it! di n$ ipotesi re!olatoria dell$intera relazionalit! sociale, vieppi. sf ggente, a seg ito dell$ac irsi dello scontro tra " elli c#e ,ar) c#iamava i 4fratelli nemici5. Nare i conti - forse sopratt tto teorici - con la crisi, significa confrontare la mitologia del 4piano del capitale5 Banc#$esso ipotesi teorica sf ggita dalle mani di Panzieri, per essere imp gnato, come mito app nto, da s oi impro&a&ili e infidi seg aciC con il centro dell$inelimina&ile dialettica del capitale0 approfondimento incessante delle s e contraddizioni, loro irresol &ilit! periodica, s peramento transitorio, ripetizione del ciclo amplificato in na irrid ci&ile ricorrenza. 3a realt! dell$ ltima crisi, irrisolta s scala mondiale da n " arto di secolo, #a rimesso le spec lazioni teoretic#e con i piedi per terra. @ ci% v ol dire cercare di capire le linee della risposta imperialistica transnazionale a " esto stato di crisi. Dvverosia, ricapitolando, provare a capire ci% p % esprimersi attraverso i seg enti passi0 st dio preliminare, e s ccessiva indagine s l campo, rig ardante i caratteri di grande omo!eneit internazionale portati dalla n ova or!anizzazione del lavoro 1la cosiddetta 4" alit! totale5, presto estesa e trasformata in 4" antit! totale5 presso " alsiasi settore lavorativo, non necessariamente prod ttivo e tecnologicamente avanzato2E s e forme d$att azione, come 4elevazione5 del taOlorismo e del lavoro a 4catena5, in fa&&rica e in fficio, conservazione e s peramento, non eliminazione di essoE flessi#ilit dell$erogazione del lavoro e della corresponsione del salario Bprecariato e cottimoCE s ccessiva ristr tt razione tecnolo!ica nell$automazione del controllo del macc#inismo 1seconda grande rivol zione ind striale, intelletto generale e de" alificazione di massa2E il t tto si assomma nell$individ azione dei momenti possi&ili di lotta contro il neocorporativismo0 la &estia trionfante. *n " esto senso, - possi&ile rec perare, trent$anni dopo, il programma di Panzieri - senza falsi p rismi agiografici, e con t tta la sincerit! critica di c i il com nismo - capace, come Panzieri stesso faceva - p rc#6 la priorit! sia s ll$o!!ettivit del modo di prod zione capitalistico nelle s e forme contemporanee poste dall$imperialismo transnazionale e dal neocorporativismo verso c i, come rapporti di potere, si sta indirizzando il n ovo ordine mondiale. T " esta l$ nica &ase per arrivare alla so!!ettivit organizzata, cosciente e critica, non per partire da essa, nella s a sola a tonoma spontaneit! immediata, come invece #a fatto l$erronea interpretazione dell$opera di Panzieri c#e #a variamente infl ito in " esti ltimi anni in *talia.

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Dibattito - *ntervento di +ianfranco Pala Cercare di dire cosa pensasse Panzieri, a mio parere diventa n esercizio sterile, nel " ale ogn no p % dire " ello c#e v ole - altrettanto sterile c#e andare a ricercare c#i sia panzieriano e c#i non lo sia. :el mio intervento introd ttivo #o evitato di fare di Panzieri n mito - convinto c#e tale fosse il s o stesso atteggiamento, come +i seppina (aSa #a con forza confermato - e #o cercato pi ttosto di riconsiderare la s a ela&orazione, anc#e criticando, spero profic amente, la s a analisi. Certamente, #a ragione Cazzaniga " ando ammonisce di fare attenzione al salto di trent$anni, non medi tando s l " ale si risc#ia di dimenticare ci% c#e c$- stato da allora a oggi. 'ispetto alla tripartizione di campi di st dio, di c i #a parlato all$inizio del s o intervento, penso c#e la storia dei gr ppi dirigenti, anc#e e sopratt tto nel caso di Panzieri, non rappresenti il momento da privilegiare - p r se essa p % implicare no st dio importante, se fatto in parallelo con gli altri. @scl do a priori na storia delle idee in " anto tale, perc#6 risc#iere&&e di finire per essere n$esercitazione filologica o di semplice interpretazione dei testi. 'itengo invece c#e sia importante ricostr ire la storia reale del capitalismo, in *talia e nel mondo, almeno negli ltimi venticin" e anni - c#e come #o detto nella mia relazione sono anni di crisi. @d - " esto il terreno oggettivo s c i fare analisi, e vedere perc#6 gli str menti di Panzieri 1nonostante i rammentati limiti categoriali derivanti dal privilegiare la lett ra del * li&ro del Capitale2 coglievano perfettamente nel segno. / maggior ragione, seg endo tale via, si capire&&e &ene perc#6 " egli str menti interpretativi panzieriani siano stati inopinatamente a&&andonati anc#e da coloro c#e #anno ripet tamente dic#iarato di rifarsi alla s a ela&orazione. *n " esto senso, si evita di rid rre Panzieri al 4macc#inismo5 o al 4controllo operaio5, all$4inc#iesta5 o al 4piano del capitale5. 8 nel loro impianto complessivo, in divenire, c#e si riesce a sottolineare come intorno a codesti temi fosse possi&ile individ are, volta a volta, na centralit! capace di svil pparsi in na visione totalizzante della lotta teorica collegata alla lotta politica. @ ci% rimane vero anc#e se il tentativo fatto da Panzieri - poi a&ortito. @cco allora c#e - oggi c#e ci troviamo di fronte a na grande fase di ristr tt razione del processo prod ttivo, c#e di n ovo, in " anto centralit! del processo immediato di prod zione, l$elemento intorno al " ale si articola la n ova divisione internazionale del lavoro - preferisco ancora parlare di capitalismo monopolistico finanziario transnazionale e di nuova divisione internazionale del lavoro anzic#6 di 4sistema-mondo5, come #anno fatto alc ni anc#e intorno al di&attito panzieriano. 1@, in effetti, la categorizzazione sistemica della sc ola di Bra del e di Mallerstein Bspecialmente " est$ ltimoC, c#e non condivido, si collega strettamente al sociologismo americano, di c i #o ampiamente disc sso2. Penso allora c#e l$4e rocentrismo5, a volte attri& ito ai Qr, costit isse sopratt tto n riferimento al p nto pi. alto del centro della prod zione capitalistica di merci - proprio come in ,ar) o in 3enin - 1e c#e solo per ragioni storic#e coincideva con l$@ ropa2. Fi conseg enza, il discorso s lla crisi e s lle contraddizioni intercapitalistic#e - il riferimento al mercato mondiale - - l$elemento, all$epoca mancante, c#e p % servire per completare ora il " adro dell$analisi svolta dai Qr. Fa " esto p nto di vista la storia c#e va fatta deve rig ardare lo svil ppo della crisi del capitalismo a livello internazionale e come " esto svil ppo si sia manifestato in *talia. ( ci% si mis ra, " indi, la validit! dei criteri di critica mar)ista dell$economia politica. Per le diverse ragioni argomentate nell$intervento introd ttivo, dovre&&e essere c#iaro a c#i n" e il moti vo per c i non posso assol tamente ritenermi d$accordo con " anto #a detto ,angano, " ando attri& isce a Panzieri l$inizio dei 4mar)ismi5. / me sem&ra c#e " esto sia l$esatto opposto di " ello c#e - stato il tentativo di Panzieri, ovverosia di ridare compattezza e omogeneit! - " ale c#e fosse l$interpretazione adottata - a na critica mar)ista della realt! capitalistica esistente. 9 indi, dire c#e - da Panzieri c#e parte l$inizio dei 4mar)ismi5 - e " indi, perc#6 in fondo ci% - lo stesso, la fine del mar)ismo, illimitatamente annac" ato - mi sem&ra c#e e" ivalga ad adde&itare a Panzieri " ello c#e in realt! - avven to dopo di l i. +i stificare l$appropriazione e la spartizione delle s e 4spoglie5, in mille rivoli disperse - fino all$esito irrazionalistico del post-operaismo, da :egri a Cacciari, fino a K sserl, Keidegger, o a :apoleoni c#e concl de l$ ltimo s o 4discorso5 ripetendo app nto con Keidegger c#e 4solo n dio ci p % salvare5 - - " anto di meno adeg ato si possa fare per disc tere scientificamente s lla s a opera politica, a trent$anni dalla s a scomparsa. A tto " esto non c$entra n lla n6 con il mar)ismo, n6 con il tentativo di Panzieri. Per " el rig arda la " estione posta da Barr cci s l rapporto tra forze prod ttive U rapporti di prod zione U interiorizzazione di " esti ltimi all$interno delle macc ine, il discorso di Panzieri poteva certo dare adito, come #o gi! accennato, a n$interpretazione del genere. Aanto pi. ci% - pla si&ile, giacc#6 la sit azione del momento era caratterizzata dalla comparsa del cosiddetto operaio-massa, ecc., e " esto poteva rig ardare, all$interno della fa&&rica, n reale pro&lema di s &ordinazione dell$operaio alle macc#ine. Precedentemente, per%, #o insistito nel riferirmi all$altra parte della riflessione di Panzieri, " ella relativa all$4 so capitalistico delle macc#ine5, perc#6 l7 non c$era l$appiattimento, c#e - ven to dopo, antisvil ppista e l ddista. /lmeno a gi dicare dai testi, non era " esta la posizione di Panzieri, non sem&ra essere nella s a c#iave interpretativa glo&ale l$attri& zione alle macc#ine, in " anto tali, della capacit! si rendere s &alterni gli operai.

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9 ando ,ar) parla delle macc#ine e dello sv otamento del conten to del lavoro c#e opera, mette sempre in evidenza c#e la macc#ina, in (uanto tale, #a t tte le potenzialit! di li&erazione dal lavoro in tile, faticoso, noioso e ripetitivo, cio- dal lavoro c#e non serve. 9 esto non v ol dire esaltazione dello svil ppo delle forze prod ttive, ma v ol dire soltanto c#e con la prod zione di ricc#ezza si pongono le condizioni materiali e o!!ettive per il s peramento del modo di prod zione capitalistico. Fetto " esto, la den ncia fatta nella logica dell$inc#iesta, consiste proprio nel mostrare come, antiteticamente, proprio come le modalit! di applicazione capitalistica delle macc#ine riprod cano fatica, noia, ripetitivit! e divisione del lavoro s scala allargata. *l modo in c i il capitale progetta e svil ppa le macc#ine, - certo f nzionale all$allargamento della ricc#ezza materiale ma anc#e e sopratt tto del pl svalore0 ed - proprio " i c#e nasce e si svil ppa la contraddizione tra la forma della ricc#ezza come valore d$ so e come valore e pl svalore. / mio parere, d n" e, l$elemento centrale non - tanto la pro!ettazione della macc#ina " anto il sistema di macc ine nella s a or!anizzazione0 non tanto, cio-, la singola macc#ina, in " anto ris ltato di na ricerca scientifica e tecnologica c#e si concretizza in capitale fisso, e c#e Bcome rammentato dianziC si trad ce anc#e in specifici rapporti materiali di prod zione. F$altronde &isogna tener conto - cosa c#e non - mai stata fatta da " anti #anno mitizzato, in adorazione isolata, " ello c#e #anno c#iamato il 4 *rammento sulle macc ine5 - c#e " elle pagine costit iscono la seconda parte del capitolo di manoscritti dedicati da ,ar) al capitale fisso, visto come contraddizione specifica del capitale stesso, in " anto forma meno idonea in c i il capitale possa esistere. :el momento in c i diventa fisso, infatti, esso entra in contraddizione con se stesso, perc#6 per essere compi tamente tale deve essere mo&ile al massimo grado possi&ile. Per " esta semplice ragione, na volta collocato nella gi sta ottica, lo stesso 4*rammento5 p % e deve essere letto in modo affatto diverso da come #anno fatto gli operaisti, generazione dopo generazione, degenerazione dopo degenerazione, scivolando in sempre pi. triti l og#i com ni, vagando per indici&ili derive e smarrendo approdi, nel disperato tentativo di far " adrare il cerc#io.

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