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Abstract
Quest'articolo illustra le ragioni che hanno condotto una scuola secondaria superiore ad occuparsi di
eLearning e descrive le due principali attività svolte dall'ITSOS nel progetto SLOOP: la produzione di
Learning Object e l'erogazione di corsi di formazione in rete.
I risultati del progetto SLOOP confermano quanto l'ITSOS aveva già identificato in altre precedenti
esperienze di eLearning: la formazione in rete ha successo quando i materiali didattici utilizzano
appieno la potenzialità del web e l'ambiente di apprendimento favorisce l'interazione fra le persone.
Tutto ciò rende l’apprendimento più efficace e coinvolgente.
Ma se usiamo il termine eLearning - come è diventato comune - nel senso di "formazione in rete", che
senso ha farvi ricorso in un ambito in cui si eroga formazione in presenza?
Queste sono le ragioni per le quali i docenti dell'ITSOS si sono impegnati nello sviluppo di lezioni
web-based, un terreno già battuto in precedenti progetti nazionali ed europei, in particolare SOLE
[Ravotto 2003], BiTE [Berengo 2003], SiR2 [Bocchetti, Ravotto 2003].
Grazie a questi progetti l’ITSOS ha sperimentato che, mentre la creazione di un ambiente di lavoro è
semplice e rapida, la produzione di materiali didattici pedagogicamente validi per un uso in rete
richiede un forte impegno di risorse. E, ciò che è peggio, spesso ad un tale impegno non corrisponde
un’effettiva riutilizzabilità dei materiali in altri contesti formativi, con target e corsi diversificati, nè
una loro trasportabilità su piattaforme tecnologiche diverse.
I LO disciplinari
Oltre ai metaLO l'equipe di insegnanti dell’ITSOS impegnata nel progetto SLOOP ha prodotto
• LO per la formazione docenti sul tema della mobilità dei giovani;
• LO di matematica sulle parabole, rivolti a studenti della fascia 15-17 anni;
• LO per l'apprendimento dell'inglese;
• LO di preparazione agli esami ECDL (moduli 1, 2 e 3) pensati per un'utenza diversificata;
• LO sulla cellula (Scienze);
• un LO relativo all'organizzazione aziendale (storia dei sistemi organizzativi).
Gli LO prodotti in SLOOP, al contrario, sono content aggregation formate da più SCO ed equivalenti
ad un compiuto argomento didattico. Anche il singolo SCO che lo costituisce non è un'unità minimale,
spesso non riguarda un semplice concetto ma un insieme di concetti collegati.
Ciò in coerenza con la teoria costruttivista che considera il contesto come elemento necessario al
processo di apprendimento. Il valore di un LO, anche a scapito della sua riusabilità, è direttamente
proporzionale alla sua integrabilità nelle specifiche situazioni in cui i discenti affrontano insieme
problemi autentici [Alvino, Sarti 2004].
La riusabilità dei nostri LO è centrata sulla libertà di usarli e di modificarli in modo che ogni docente
possa adeguarli al proprio contesto formativo.
Così è, per esempio, per i metaLO: sono stati prodotti per comporli in un corso determinato, ma
possono essere usati separatamente e potrebbero essere usati per altri corsi. Il metaLO 8, per esempio,
potrebbe essere utilizzato in un corso di diritto relativo a questioni di copyright così come in un corso
di filosofia che tratti della “condivisione della conoscenza”; gli LO 5 e 6 possono essere utilizzati sia da
insegnati interessati alla formazione on-line, sia da tecnici informatici che necessitano di competenze
tecniche per la produzione di oggetti SCORM compatibili.
Natura dei LO
I LO prodotti all’interno del progetto sono di varie tipologie:
• espositivi (LO sulla mobilità, sull’ECDL, sulla cellula e sui sistemi organizzativi),
• internamente interattivi (LO di matematica e alcuni LO di inglese),
• esternamente interattivi (alcuni LO di inglese).
La scelta effettuata su come sviluppare questi LO ha tenuto conto sia del target che dei contenuti. È del
tutto ovvio, per esempio, che l’uso di un filmato per illustrare le caratteristiche di una parabola
risulterebbe meno valido dell’uso di un grafico che lo studente può manipolare, fino a rendersi conto in
modo autonomo di come certe caratteristiche della parabola siano legate ai parametri della sua
equazione. Di contro l’utilizzo di un filmato audio per descrivere la sequenza di operazioni da svolgere
a computer, vedi MetaLO 5, 6, 7 è sicuramente più efficace di una descrizione solo testuale con
immagini statiche. È altresì evidente che un oggetto che viene destinato ad un gruppo di formatori non
necessita di quegli “effetti speciali” che possono invece essere utili per catturare l’attenzione di un
ragazzo.
L'idea di fondo è stata quella di non limitarsi a trasferire i tradizionali testi sul web, ma di produrre
materiali che stimolino un ruolo autonomo e attivo da parte di chi apprende.
Per l'ITSOS è stata un'occasione per sperimentare, dopo più di 10 anni di uso di FirstClass, un nuovo
ambiente di lavoro in rete.
Il corso in autoapprendimento
Il corso - in quanto a struttura, attività, oggetti SCORM, forum (privo dei dati e degli interventi dei
corsisti) è stato esportato come file zip e messo a disposizione nel freeLOms, pronto per essere
importato ed utilizzato su qualsiasi altra piattaforma MOODLE, anche in questo caso come per ogni
LO sotto licenza CreativeCommons "Attribution-Share Alike".
Il corso, in modalità di auto-apprendimento, è disponibile nel sito del progetto.
Conclusioni
L'ITSOS è stato il promotore del progetto SLOOP: mentre il progetto si avvia verso la sua conclusione
possiamo esprimere soddisfazione relativamente ai risultati ottenuti.
Nell'andamento concreto del progetto, nel rapporto con i partner e nelle numerose occasioni in cui il
progetto è stato presentato a congressi e convegni2 abbiamo trovato conferma dell'ipotesi di partenza: è
possibile attivare un processo di messa in condivisione di materiali didattici per la formazione in rete la
cui qualità è garantita dal circolo virtuoso caratterizzato da produzione-utilizzo-modifica-riutilizzo.
1 Ogni partner è stato libero di sviluppare il proprio corso "a cascata" nel modo più adatto al proprio contesto:
così vi sono stati corsi solo in rete e corsi blended, corsi basati sulla classe virtuale ed altri centrati piuttosto
su un autoapprendimento assistito; tranne un caso la piattaforma usata è sempre stata MOODLE.
2 Congresso SIe-L 2005 a Firenze e 2006 a Roma, Expo E-Learning 2005 a Ferrara, TEL 06 all'Università
Statale di Milano, Moodlemoot 2005 a Ferrara, 2006 ad Alessandria e 2007 a Reggio Emilia, Didamatica
2006 a Cagliari, Congresso Proteo-Lombardia 2006 a Milano, Convegno "Formando e informando.
Comunicare la formazione" promosso dalla Direzione Lombarda del MIUR a Desenzano sul Garda (2006),
Convegno "E-learning. Esperienze e prospettive future; quali applicazioni?" a Bressanone (2007).
Esistono, nelle scuole ma anche nelle università, docenti che stanno producendo LO e che sono disposti
a condividerli, che amerebbero poter utilizzare i materiali prodotti dai colleghi. Ma perchè pensare solo
agli insegnanti? I nostri studenti sono già abituati a produrre e condividere contenuti digitali.: basti
pensare a YouTube. Molti studenti – specialmente universitari – sono in grado di produrre materiale
idoneo alla rete, che seppur meno complesso ed esaustivo di quello sviluppato dagli insegnanti,
potrebbe risultare attraente e forse maggiormente incisivo.
Gli studenti, in quanto “digital natives” [Prenski 2001], potrebbero aiutarci a produrre materiale più
rispondente ai loro stili e bisogni di apprendimento. Potremmo incoraggiarli a condividere i loro
appunti, stimolarli a registrare e condividere in podcast l'insegnante mentre legge una poesia o enuncia
un teorema, a filmare e condividere o un’esperienza di fisica.
"Ragazzi, accendete cellulari, portatili, iPod. Siete pronti per la lezione?”. Fantascienza? O un futuro
prossimo?
Bibliografia
Alvino Serena, Sarti Luigi (2004), Learning Objects e Costruttivismo. Atti di Didamatica 2004 a cura
di A. Andronico, T. Frignani, G. Poletti, Ferrara 10-12 maggio 2004 (accessibile anche
all’indirizzo http://www.comunedasa.it/elearning/lo_costruttivismo.pdf)
Berengo Francesca (2003), Progettazione e sviluppo di tre elementi di matematica, Progettare materiali
didattici per la formazione in rete – Contributi dell'ITSOS al progetto BiTE, ITSOS (accessibile
all'indirizzo http://bbs.tes.mi.it/biteweb2/fascicolo_bite.pdf)
Bocchetti Carlo, Ravotto Pierfranco (2003), Il Progetto SiR2: Intranet regionale per la didattica e la
formazione in rete. Documento conclusivo,
http://www.tes.mi.it/sir2portale/documento_conclusivo.pdf
Fini Antonio, Vanni Luca (2004), Learning Object e Metadati. Quando, come e perchè avvalersene, I
Quaderni di Form@re, Erickson
Ravotto Pierfranco (2005), Il potenziale della didattica in rete in una scuola secondaria superiore,
EXPO E-Learning 2005, Atti del convegno (accessibile anche all'indirizzo
http://bbs.tes.mi.it/pfr/italiano/pubblicazioni/articoli2005-06/SLOOP_expoferrara2005_IT.pdf)
Ravotto Pierfranco (2003), SOLE Project - Guide 4: Methodologies and instruments for planning and
developing online modules, http://www.tes.mi.it/sole/ENGLISH/download/PDF/Guide4_EN.pdf
Ravotto Pierfranco, Terenghi Monica (2007), L'uso di Moodle per il progetto SLOOP", Atti
Moodlemoot 2007, Reggio Emilia, 22 e 23 marzo 2007 (accessibile anche all'indirizzo
http://www.sloopproject.eu/file.php/1/SloopDownload/Articles/InterventoItsos_Def.pdf)
Francesca Berengo
francesca.berengo@tes.mi.it
Luisa Farinati
luisa.farinati@tes.mi.it
Mara Masseroni
mara.masseroni@tes.mi.it
Luigi Petruzziello
luigi.petruzziello@tes.mi.it
Monica Terenghi
monica.terenghi@tes.mi.it
Marilena Vimercati
marilena.vimercati@tes.mi.it