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Scrittori stranieri
Maras Si conclude la trilogia Il tuo volto
domani: sullo sfondo la guerra civile spagnola
ANGELA BIANCHINI
Con Veleno e ombra e addio, terzo e ultimo volume de Il tuo volto domani, si conclude l'affresco del grande scrittore spagnolo Javier Maras, che inizi con Ballo e sogno. Si tratta dunque dell'atto terzo di una grande opera avviata molti anni fa e portata a termine oggi con deliberata lentezza. Ad illuminare quest'ultima caratteristica, compaiono contemporaneamente altri due testi, sempre di Maras, apparentemente minori, in realt importantissimi: Voglio essere lento, una conversazione con Elide Pittarello, e Sguardi, sempre autobiografico.
In Veleno e ombra e addio ritorna Jaime Deza-Yago tra delitti, colpi bassi e cospirazioni
Leggere i due libri insieme al romanzo, e in particolare, Voglio essere lento, un po' come avere vicino l'autore ed entrare nelle sue motivazioni. Chi l'ha conosciuto e lo ha sentito parlare, ben conscio non soltanto della sua lunga amicizia con la Pittarello, docente all'Universit di Venezia, ma del lungo e intenso rapporto con l'Italia che, seppure di sfuggita, occupa, per la situazione politica, molti dei pensieri e delle preoccupazioni attuali di Maras. La Storia, per Maras, non si colloca nell'ambito familiare di un Proust n riveste la rappresentazione di crisi sociale di un Musil, ma sembra esprimersi attraverso gli oscuri e inevitabili in-
Due testi autobiografici per parlare di Storia e violenza in tempo di pace, di politica che sconfina nellillegalit
spagnolo, colpevole di aver flirtato con la moglie di un contatto prezioso del centro di spionaggio. Il veleno sar inoculato in Jaime attraverso una serie di video di violenze e tradimenti mostrata da Tupra e considerata necessaria non soltanto per il lavoro del centro di spionaggio ma per la conservazione dello Stato stesso. In essi ci sono fatti vergognosi o imbarazzanti, anche delitti che non sono mai stati
Javier Maras si racconta in Voglio essere lento, dialogo con Elide Pittarello
denunciati n perseguiti... molto pi vantaggioso tenerli, conservarli, prevedendone un'utilit futura, con alcuni si potrebbe ottenere parecchio in cambio... Lo Stato ha bisogno del tradimento, della venalit, dell'inganno, del delitto, delle illegalit, della cospirazione, dei colpi bassi (gli eroismi, invece, soltanto con il contagocce e di tanto in tanto), spiega Tupra. Il veleno continuer a tormentare il narratore anche
nella rievocazione del passato, e, in particolare, di quella guerra civile spagnola di cui furono protagonisti i due personaggi principali e positivi di questo volume: il padre stesso dell'autore, Julin Maras, filosofo e storico, e Sir Peter Russell che compaiono in Ombra per sfociare poi in Addio. E' questa la parte pi drammatica e, a parere di chi scrive, la pi riuscita di tutto il libro: lo scrittore-spia deve tornare alla dimensione
dell'amore, al ritrovare in Spagna la moglie e i figli assenti, e tutto avviene in un finale inatteso e aperto che coagula ed esemplifica i terribili ammonimenti forniti dalla vicenda intera. Il volto, dunque, qui, non pi quello di domani, ma, tragicamente, quello di oggi e Maras, quasi suo malgrado, vorrei dire, emerge come vero romanziere, creatore di personaggi e caratteri tragicamente indimenticabili.
Dove sono le gioie e le illusioni che il Brasile - lo stereotipo Brasile tutto palme e spiagge, e saudade e ragazze d'Ipanema - regalava anni e anni fa? Il pi amato popolare poeta-cantautore-scrittore brasiliano Chico Buarque, qui al quarto romanzo tradotto da noi (dopo Disturbo e Benjamin, da Mondadori, e Budapest da Feltrinelli), propone la storia di un centenario giunto alla fine, Eullio d'Assumpo, che ripercorre con memoria implacabile sebbene spezzettata e incongrua il proprio vissuto, il monte di delusioni e decadenze che hanno segnato la sua vita, per giungere al non pi prorogato finale, l'ultimo respiro tra certi individui dall'apparenza ottusa che se la ridevano del vecchio, e al gesto di com-
spese di un suo spasimante di vent'anni prima, Polidoro Alves. Ma anche qui tanti delusi, e poi rassegnazione, e amarezza. E in Portogallo? Il quarantenne Valter Hugo Me (portoghese nato in Angola) pone al centro del suo romanzo la condizione assai diffusa in Occidente di persone che cercano qui la soluzione ai problemi del sopravvivere, siano esse immigrate o no. Attualit allo stato puro, dunque. E dietro lo spunto per cos dire sociologico, Me scava molto pi a fondo, tanto che la protagonista - Maria da Graa, domestica asservita alle voglie del padrone, vecchio clto ormai pros-
Dal Portogallo lApocalisse di Me: storia di una domestica asservita alle voglie del padrone
simo alla morte, una donna che non fugge davanti a nulla, ma ha dovuto imparare che, a volte, il predatore dentro di noi - ci mostra come la precariet delle cose sia ormai anche quella dei sentimenti. Ma soltanto contrastando tutto questo, dopo l'apocalisse potr esservi forse - la felicit. Me ha eliminato le maiuscole, e ridotto all'inverosimile l'interpunzione, per rendere quanto mai incalzanti ritmo e lettura. Forse non tutti i lettori gradiranno tale tecnica, ma secondo Saramago questo libro uno tsunami, non nel senso distruttivo, quanto invece per la sua forza. una rivoluzione. Una di quelle di cui abbiamo bisogno.
Altre vicende dal Paese sudamericano: il torturatore della Studart e la Traviata di Nlida Pion
miato dell'infermiera che copr con il lenzuolo il suo bel viso di un tempo. Quanta amarezza per i tanti latti versati, quanta disillusione in questa storia, che poi quella del Brasile (no, non un romanzo storico, ma di sentimenti e psicologia semmai), dall'Impero alla
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Chico Buarque LATTE VERSATO trad. di Roberto Francavilla Feltrinelli, pp 144, 13 Heloneida Studart PASSAPORTO PER IL MIO CORPO trad. di Daniele Petruccioli Marcos y Marcos, pp 304, 17 Nlida Pion LA DOLCE CANZONE DI CAETANA trad. di Virginiaclara Caporali Voland, pp 432, 16 Valter Hugo Me L'APOCALISSE DEI LAVORATORI trad. di Antonietta Tessaro Cavallo di Ferro, pp 176, 15
sia sempre in agguato, anche se la storia scorre e gli scenari mutano, e alla guida del Brasile non ci sono pi generali sanguinari ma un ex sindacalista, quel Lula che il Time ha indicato come il leader pi influente del mondo. Altra signora delle lettere brasiliane (con Clarice Lispector, Lygia Fagundes Telles, Raquel de Queiroz), Nlida Pion nata nel 1937 e in italiano di suo sono gi stati pubblicati Il nuovo regno (Giunti) e Le voci del deserto (Voland). E altra atmo-
sfera nel suo La dolce canzone di Caetana, che pure fu scritto negli stessi anni del precedente, nella stessa temperie repressiva: pi irridente il tono della narrazione, e pi visionario, lieve, svagato il punto di vista. Basti dire che il sottofondo dato dalla partita Italia-Brasile del 1970, quando il Brasile vinse appunto la Coppa del mondo, e che la storia quella di un'intraprendente attrice, Caetana Toledo, che vuole mettere in scena la Traviata in un piccolo centro, Trindade, a