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GALENOS
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GALENOS
ri vi sta di fi lologi a
dei tes ti medi ci anti chi
4 200 5 2011
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estratto
Direttore / Editor
Ivan Garofalo
Redazione / Secretary Board
Isabella Andorlini, Daniela Fausti, Klaus-Dietrich Fischer,
Stefani a Fortuna, Ivan Garofalo, Anna Mari a Ieraci Bi o,
Alessandro Lami , Oliver Overwien, Ni coletta Palmi eri ,
Lorenzo Perilli, Amneri s Roselli
Comitato scientico / Advisory Board
Gerrit Bos (Kln), Vincenzo Di Benedetto (Pisa),
Arsenio Ferraces Rodrguez (La Corua),
Klaus-Dietrich Fischer (Mainz), Antonio Garzya (Napoli),
Di eter Irmer (Amburgo), Jacques Jouanna (Paris),
Daniela Manetti (Firenze), Nicoletta Palmieri (Reims),
Heinrich von Staden (Princeton), Anna Maria Urso (Messina)
*
Indirizzo per la corrispondenza con la Rivista:
Ivan Garofalo, Via delle Sette Volte , i 5626 Pisa,
garofaloi@unisi.it, tel. +39 050 540769
*
Galenos is an International Peer-Reviewed Journal.
The eContent is Archived with Clockss and Portico
PER UN I NTERPRETAZI ONE DI KTNOBATHC
*
Andrea Bernini
L
a terminologia dei testi tecnici pone talvolta di fronte a difficolt interpretati-
ve, in particolar modo se si tratta di vocaboli specialistici e poco attestati. Que-
sto il caso di xuvootgc, di cui i lessici moderni offrono traduzioni non uniformi,
che rimandano alla conformazione del nodello (LSJ
9
1010, s.v.: with short, stiff fet-
locks, LBG 898, s.v. mit kurzen Fesseln), oppure a quella degli arti (GI
2
1214, s.v.:
dalle zampe sottili), o ancora a quella del piede (DGF 1152, s.v. fourbu, en parl.
dun cheval), mentre Passow (i 1861, s.vv. xuvooev et xuvootgc) pi prudente-
mente parafrasa una delle occorrenze di xuvootgc: ein Pferd, das den Knochen
rcoxuvio am Unterfuss kurz und niedrig hat.
1
xuvootgc invero assai raro, ricorrendo solo nei tre brani degli Hippiatrica ri-
portati di seguito:
2
in particolare, nel breve trattatello attribuito a Simone Atenie-
se, in un passo di Apsirto
3
relativo alla conformazione dello stallone asino, e in
uno intitolato ari rioouc iaaev ooicoi. Le prime due occorrenze non forni-
scono informazioni preziose per linterpretazione, in quanto il contesto non aiuta
a chiarire lesatta accezione del vocabolo; il terzo passo esige invece una traduzio-
ne differente da quelle proposte dai dizionari, che si dimostra oltretutto compati-
bile con gli altri due brani.
[Simon.Ath.] eq. 5 (= CHG ii 229)
4
oag rv ouv oyo0g iaae oyo0ov xoi to tou iaaou cxrg
roo xoi ruoo xoi gtr aotro gtr ugo oyov, oiyov or tov ovuo aouv rri. rcti
*
Il presente contributo si potuto giovare dei puntuali suggerimenti proposti da Isabella An-
dorlini, Davide Astori e Massimo Magnani per le questioni filologiche, e da Antonio Lucio Catala-
no per gli aspetti veterinari. A loro esprimo tutta la mia riconoscenza.
1
Vanno segnalate due traduzioni di xuvootgc: brtatzig (K. Widdra, Xenophon, Reitkunst,
Berlin, 1965, p. 109) e Fesselgnger (J. Soukup, De libello Simonis Atheniensis de re equestri, Ad Aeni
Pontem, 1911, p. 5, il quale pi avanti, nel commento ad loc., a p. 13, puntualizza: xuvootgc autem
vel xuvooev est equus, cuius tali tam propinqui humo sunt, ut in iis quasi nisus ingrediatur. quod
genus talorum, si est coniunctum cum ungulis arduis, germanice appellatur brentatzig). Per E. De-
lebecque, Xnophon, De lart questre, Paris, 1950, p. 190, xuvootgc indica il cavallo droit sur les bou-
lets.
2
Cfr. K. Widdra, Xenophontis de re equestri, Lipsiae, 1964; E. Oder, C. Hoppe, Corpus Hippiatri-
corum Graecorum, i-ii, Lipsiae, 1924-1927 (= CHG).
3
Su Apsirto si sofferma A. McCabe, A Byzantine Encyclopaedia of Horse Medicine. The Sources,
Compilation, and Transmission of the Hippiatrica, Oxford, 2007, pp. 122-127, la quale colloca la sua atti-
vit fra il iii e linizio del iv sec. d.C.
4
Lo zoccolo buono per il cavallo un bene e le zampe del cavallo siano agili e robuste e non
troppo grosse n troppo lunghe, e lunghia relativamente spessa. prova della sanit dello zoccolo
anche il suo rumore: rispetto a quello pieno e carnoso, quello vuoto emette un rumore simile al
suono del cembalo. Abbia il pastorale elastico e [sott. il cavallo] non sia kynobates; lungo gli stinchi
abbia pelosa la zona del tendine flessore e dello stinco, e che sia nervosa e asciutta il pi possibile fi-
no al ginocchio, e le parti sopra di esso siano piuttosto muscolose e forti. Per linterpretazione di
arovg come tendine flessore, che ricalca la traduzione ligament below the knee of a horse pro-
Galenos 5 2011 Pp. 35-41
or outg trxgiov xoi o ooc tgc oagc tgc oyo0gc xuoiri (ad loc. tuaoviri supra-
scribit C) yo g xoig oov g g aggc xoi coxeogc. to or rtoxuviov rrte uyov, xu-
vootgc or g rcte oocro or xoi aoo toc xvgoc rrte to ari tgv arovgv [icio] xoi tgv
xvggv xoi vrueog xoi ocoxo ec oicto oi tou yovotoc, to or ove0rv toutou xoi co-
xeorctro xoi icuotro.
CHG i 79-80 touc or o|ric icouc xoi g ryoouc, yovoto <g> ryoo xoi ctoyyuo,
xoi to ua outo cxrg xoi xvgoc [g ryoo] octeog, ocoxo xoi vrueog oov, g oi-
co gor toivioc rovto rtroeouc. to rcoxuvio g iov ugo gor toarivo, gor xu-
vootgc rcte. rrte or aoooc g cxououc gor toarivouc, aouv tov ovuo, xoi xote0rv
xoigv tgv oagv, xoi rioovo ixov roucov.
5
CHG i 374 ocoi or rv toic rcoxuvioic to octo o0o rouciv, oyov xoxoariaotoi rici, xoi
tov ovootgv rovtrc cuyxoatouci ryovtoi or rooaoorc. xoi oi rv te oute toae | rov-
trc oro to octo xoi toarivo, oi xuvootoi ryorvoi, outoi aorouci toc oaoc ric to
rvtoc roc tev xuvoaooev g cuev ryorvev, xoi rxouci touc aoooc, xoi eoivouciv
rv outoic. rvioi or xoi atoiouciv rurec toic ovuiv.
6
Con la pericope outoi aorouci toc oaoc ric to rvtoc roc tev xuvoaooev g
cuev ryorvev, riferita a oi xuvootoi ryorvoi, lautore dellultimo testo sta
dicendo che durante landatura i cavalli kynobatai indirizzano gli zoccoli verso la
parte interna dei nodelli, e che questo movimento implica unandatura non rego-
lare: sta quindi parlando di un difetto di appiombo.
7
Per chiarezza si riporta di seguito il prospetto tratto da Mnard 2001, p. 66, fig.
7,
8
dove si evidenziano gli appiombi e i movimenti al passo delle estremit degli ar-
ti nel cavallo normale (a), mancino (b)
9
e cagnolo (c):
10
36 andrea bernini
posta da LSJ
9
1395, s.v. arovg II 2, cfr. D. Mnard, Des aplombs des chevaux. Difficults de traduction et
connaissances des Anciens, in M.-Th. Cam (a cura di), La mdecine vtrinaire antique, Rennes, 2007, pp.
57-65, a p. 63.
5
[Scil. Abbia] i testicoli proporzionati e non grossi, i ginocchi non grandi e rotondi, e le zam-
pe sotto di essi e gli stinchi piuttosto ossuti, asciutti e nervosi, non siano deviati e non abbia strisce di
colori differenti. I pastorali non siano (troppo) alti n (troppo) bassi, e non sia kynobates. Non abbia i
piedi deviati n bassi, e abbia lunghia spessa, e la superficie inferiore dello zoccolo sia vuota, e con
un fettone piccolo.
6
Quelli che hanno le ossa dei pastorali diritte sono quelli che camminano peggio, e portando il
cavaliere lo sottopongono a contraccolpi: sono detti dai piedi di cervo. E quelli che hanno le ossa
della stessa parte corte e basse, quelli detti kynobatai, fanno avanzare gli zoccoli allinterno dei no-
delli (detti anche caviglie), e trascinano i piedi, e incespicano su di essi. Alcuni inciampano facilmen-
te sulle unghie.
7
Cio la direzione che hanno gli arti del cavallo dal corpo al suolo, S. Battaglia (a cura di),
Grande Dizionario della Lingua Italiana, i-xxi, Torino, 1961-2002 (= GDLI), i 572, s.v. appiombo
2
2.
8
D. A. J. Mnard, Traduction et commentaire de fragments des Hippiatrica (Apsyrtos, Theomnestos),
Thse pour le Doctorat Vtrinaire, Facult de Mdecin de Creteil, 31.05.2001. reperibile online al-
lindirizzo http://www.bium.univ-paris5.fr/histmed/asclepiades/pdf/dmenard.pdf. Limmagine
ripresa da J. W. Evans, Horses: a guide to selection, care, and enjoyment, New York, 1989, pp. 58-97.
9
Cfr. GDLI ix 611, s.v. mancinismo 2: difetto di appiombo, per cui le parti distali degli arti del ca-
vallo sono rivolte verso lesterno.
10
Cfr. GDLI ii 507, s.v. cagnolo
2
: difetto di procedere con gli arti obliqui rispetto al piano del cor-
Si nota come il cavallo dallappiombo difettoso disegni con gli zoccoli delle traiet-
torie a convessit interna (in caso di mancinismo) o esterna (in caso di cagnolismo):
bisogna quindi definire se la pericope outoi aorouci toc oaoc ric to rvtoc r-
oc tev xuvoaooev g cuev ryorvev di CHG i 374 si riferisce alla prima parte
della falcata dellanimale oppure alla seconda, in quanto nel primo caso sarebbe
corretta la traduzione mancino, nel secondo cagnolo. In considerazione del fat-
to che il mancinismo pu portare il cavallo a toccarsi con i nodelli, opportuno in-
terpretare xuvootgc come mancino; questa ipotesi corroborata dalloccorren-
za di CHG i 79-80, dove il termine riguarda un asino, visto che negli asini
frequente il mancinismo.
Gi Mnard 2001, p. 66
11
vede nellespressione di CHGi 374 sopra riportata unal-
lusione al cavallo mancino, ma non la ritiene esplicativa del precedente xuvootoi,
tanto che nella traduzione (ibidem, p. 56)
12
pensa che il vocabolo si riferisca al ca-
vallo corto giuntato (cio con il pastorale
13
troppo corto); la stessa (Mnard 2007,
p. 62) ribadisce che in CHG i 374 xuvootgc designa il cavallo court-joint, come
se fosse in opposizione al precedente rooaouc, droit-joint (cio con il pasto-
rale troppo poco inclinato), pur sottolineando che in realt i due difetti sono spes-
so associati. Va per tenuto presente che nel passo in questione non si stanno con-
trapponendo due difetti morfologici opposti, pertanto non necessario vedere in
xuvootoi lopposto di rooaoorc.
Letimologia di xuvootgc evidente, tuttavia bisogna valutare se deriva da
per uninterpretazione di kynobathc 37
po, descrivendo con lo zoccolo, durante il movimento di flessione del piede, una traiettoria a con-
vessit esterna.
11
Le dfaut dcrit ici est celui du cheval panard. Bien que les pieds de ce dernier scartent lar-
rt du plan mdian, en marche ils dcrivent non pas une ligne droite, mais une courbe vers lint-
rieur: le membre au sol risque alors dtre bless par le sabot du membre en mouvement, et plus en-
core actuellement par le fer, mais celui-ci tait inconnu des Anciens.
12
Ceux qui ont les os du paturon droits sont de trs mauvais marcheurs et ils malmnent le cava-
lier en le portant. Ils sont dits droits joints. Ceux qui, en cet endroit, ont des os courts et peu levs
sont appels courts joints. Ceux-ci avancent les sabots vers la face mdiale de ce que lon nomme bou-
lets ou chevilles, blessent leurs pieds et sont boiteux de cet endroit. Quelques-uns sentrechoquent fa-
cilement les sabots. Cfr. anche il commento alle pp. 63-65, dove puntualizza (p. 65): nous proposons
de traduire xuvoo tgc par court-joint, mais cette traduction est malheureusement incertaine.
13
Cfr. GDLI xii 800, s.v. pastorale
2
: regione dellarto degli equini, dei ruminanti e dei suini, situa-
ta fra il nodello e la corona.
xuev nel senso generico di cane
14
oppure nel senso specifico di nodello (fetlock
of a horse LSJ
9
1015, s.v. viii, cfr. CHGi 298):
15
nel primo caso si pu pensare ad unas-
sociazione analogica fra le andature del cane e del cavallo, mentre nel secondo
avremmo letteralmente colui che cammina sui nodelli, che rimanda al cavallo se-
duto sui nodelli,
16
bench non si possa escludere unallusione allanimale affetto
da mancinismo, i cui nodelli arrivano a toccarsi.
Le considerazioni fin qui espresse sono da riferire anche al xuvooev di He-
sych. x 4593, 1 L., s.v. xuvooev iaaoc tic oute aocoyorurtoi, per il quale ThGL
v 2120, s.v. e LSJ
9
1010, s.v. rinviano a xuvootgc, mentre Bolelli,
17
traducendo xu-
vooev con un piccolo ciuffo di peli sul garretto (detto di cavallo), si discosta di
riflesso dallinterpretazione di xuvootgc come mancino, che a sua volta va con-
testualizzata allinterno del lessico greco, il quale annovera altri due vocaboli dal
significato in parte analogo: oicoc e cxouoc.
Per quanto riguarda oicoc, i dizionari attribuiscono il difetto agli arti
18
o ai pie-
di, traducendo bent, distorted; hence, splay-footed (LSJ
9
317, s.v.), che ha i piedi o
le zampe storti (rivolti in fuori) (GI
2
428, s.v.), estevado o de pies planos de pers. []
de ciertos anim. (DGE 719, s.v. i 1). Di oicoc parla Skoda 1991, 374-380,
19
che ri-
porta varie occorrenze del vocabolo, fra le quali Hippocr. art. 53 gv rv rc to re
roc, xuoi rv yivovtoi, [...] gv or rc to rce roc, oicoi rv yivovtoi e Xen.
eq. 1, 3 oi rv yo ugoi aoe oao tou ooaroou rouci tgv rioovo xoourvgv,
oi or toarivoi ooiec oivouci te tr icuotote xoi te ooxetote tou aoooc,
ecar oi oicoi tev ov0eaev, dove viene tradotto con cagneux, ma la stessa,
a p. 376 e n. 32, precisa che oicoc anche equivalente al fr. pied-bot, traducibi-
le con varus o valgus a seconda che si tratti di uninclinazione verso linterno o ver-
so lesterno. Mnard 2001, p. 61, rifacendosi a CHG i 373, interpreta oicoc come
qui a les pieds ou les pattes tourns en dehors, o pi semplicemente panard,
mancino.
Laggettivo cxou oc, ricorrente solo in CHG i 80 (cfr. supra) e i 361,
20
viene tradot-
to of the feet, bent or twisted outwards (LSJ
9
Suppl. 276, s.v.) e dallo zoccolo storto
38 andrea bernini
14
Cfr. Mnard 2001, p. 64, che traduce qui marche comme un chien.
15
Cfr. R. Renehan, Greek lexicographical notes. A critical supplement to the Greek-English Lexicon of
LSJ. Second series, Gttingen, 1982, p. 92, s.v. xuvootgc.
16
Ovvero il cavallo basso giuntato (i cui nodelli, durante la fase di appoggio, si avvicinano ol-
tremodo al terreno). Tale interpretazione per in contrasto con il contesto di CHG I 374, dal mo-
mento che i difetti di appiombo non vanno associati allinclinazione del pastorale.
17
T. Bolelli , Origine e sviluppo delle formazioni greche in men/mon, ASNP 22, 1953, pp. 5-74, cfr. p.
26.
18
Cfr. ThGL iii 267, s.v.: Valgus, Bud. Cui distorta sunt et prava crura, et cui genua ac tibiae con-
versae sunt, Cam..
19
F. Skoda, Les adjectifs grecs en -o traduisant des particularits ou des dfauts physiques: un micro-
systme lexical, REG 104, 1991, pp. 367-393.
20
oi cxouoi ric to rvtoc roc ruaoorc, aovgoi or. [...] oi cxouoi ric to rxtoc roc
ooxoi, ou aovgoi or: Gli scauroi, i cui zoccoli tendono allinterno, hanno i piedi robusti, ma
non sono validi. [] Gli scauroi, i cui zoccoli tendono allesterno, sono meno vigorosi, ma non cat-
tivi.
(GI
2
1926, s.v.),
21
tuttavia nel primo passo il contesto generico non aiuta a chiarirne il
senso, mentre nel secondo significa dallappiombo non corretto, cio cagnolo o
mancino a seconda del movimento degli zoccoli nella deambulazione.
22
Si pu quindi concludere che in ambito veterinario oicoc e cxouoc sono uti-
lizzati ad indicare lappiombo non corretto, e quindi sia il cavallo mancino sia quel-
lo cagnolo, mentre xuvootgc si configura come termine specifico indicante il
mancinismo.
Le considerazioni sin qui esposte si dimostrano utili nella comprensione di un al-
tro vocabolo raro e corradicale, xuvootg, che compare in un passo del De virtuti-
bus herbarum, opera di medicina astrologica attribuita a Tessalo di Tralle, nel quale si
elencano una serie di piante e i rispettivi pianeti (p. 195).
23
rici or tev aovgtev oi groi outoi
gro o gtoi xuioxg Hiou xoi eo o, otovoi or outgc xieiov xoi aouyovov
gro , eo o, Crgvgc, oyooovtov xoi xuvootg
gro y, eo o, Arec, aruorxovov xoi ovoyeccov
gro o, eo o, Eou, ooc xoi arvtouov
gro r, eo o, Aioc, coyoeviov xoi ruaotoiov
gro , eo o, Aooitgc, aovoxrio xoi arictrrev
gro , eo o, Kovou, orieov xoi ocooroc
aoc or toutoic rcte xoi g Crgvg aovcrgvoc g otr oirrtoi to eoiov tou aovgtoc tgc
groc
e in un passo degli Astrologica:
24
Crgvgc otovg xuvootg.
outg g otovg to rai tou 0eoxoc xoi ctooou xoi tev aruev oiro ao0g [f.582
v
] oao-
xo0oiri, rari g Crgvg rorv rv te Koxive, outoc or tou 0eoxoc xoi tev aruev xu-
per uninterpretazione di kynobathc 39
21
Cfr. anche DGF 1755, s.v.: qui a les talons saillants, en parl. dun cheval, e Passow ii 1438, s.v.:
mit hervorstehenden Kncheln, iaaoc.
22
Riguardo al corrispondente latino scaurus si possono vedere OLD 1700, s.v.: having some de-
formity of the feet (swallen-ankled Porphyrion ad loc.), e soprattutto DELL 600, s.v.: pied bot, cuius
calces retrorsum abundantium eminent (Gloss.). [] Le Grec a cxouoc, mais seulement dans les Hip-
piatrica, dont la date est fort tardive. Il est peu probable quil y ait eu emprunt du latin au grec, et le
contraire est plus vraisemblable, tant donn lanciennet du mot en latin. Les gloses expliquent scau-
rus par cxooc, cxroc, ctroaouc, oicoaouc, mais ignorent cxouoc, ce qui prouve que les r-
dacteurs ne connaissent que la forme latine de ladjectif.
23
Ledizione di riferimento H.-V. Friedrich, Thessalos von Tralles: griechisch und lateinisch, Mei-
senheim am Glan, 1968; cfr. inoltre D. Pingree, Thessalus Astrologus, in F. E. Cranz (ed. in chief ), P.
O. Kristeller (assoc. ed.), Catalogus Translationum et Commentariorum. Mediaeval and Renaissance Latin
Translations and Commentaries. Annotated Lists and Guides, iii, Washington DC., 1976, pp. 83-86, e
Idem, Thessalus Astrologus. Addenda, in V. Brown (ed. in chief ), P. O. Kristeller, F. E. Cranz (assoc. eds.),
Catalogus Translationum et Commentariorum. Mediaeval and Renaissance Latin Translations and Com-
mentaries. Annotated Lists and Guides, vii, Washington, DC, 1992, pp. 330-332, nonch il recente D.
Leith, The Antinoopolis Illustrated Herbal (PJohnson + PAntin. 3.214 = MP3 2095), ZPE 156, 2006, pp.
141-156.
24
P. Boudreaux, Catalogus codicum astrologorum Graecorum, viii, 3, Bruxelles, 1912, p. 160.
rieuvei. unecw` de; to; th` botavnh a[nqo pinovmenon kaqaivrei tou; ojgkwmevnou plh`na, ke-
nou`n to; tou` o[gkou ai[tion diav te tou` ou[rou kai; th` koiliva: ejnergei`n de; dokei` kata; to;n
plh`na, ejpeivper hJ elhvnh to;n tou` plhno; ejpevcei tovpon. eu[qeto de; kai; pro; ojxudorkivan hJ
rJivza th` botavnh ejti; periaptomevnh, toi` de; ajmbluwpou`in ajkribw` bohqei` kai; ejpiteteug-
mevnw, ejpei; ta; fw`ta tw`n ojfqalmw`n hJ elhvnh meta; to;n {Hlion e[lacen. eujqetei` de; kai; pro;
tou; to;n tovmacon kekakwmevnon e[conta. e[ti te aJrmovzei kai; pro; kwlikou; kai; trefomev-
nou.
Il fitonimo kunobavth (LBG 898, s.v.: eine Pflanze: CodAstr viii 3, 160, 7; 164, 14 =
Thessal. Trall. Prooem. (p. 195 Friedriech)) si configura morfologicamente come
femminile di kunobavth, il che induce a identificare la kunobavth con la Tussilago
farfara, quellerba lenitiva delle affezioni polmonari e respiratorie
25
chiamata anche
equi ungula in latino e calliomarcus in gallico,
26
come testimoniato da Marc. Emp.
xvi 101:
hoc remedium etiam equis tussientibus prodest. ad tussem remedium efficax: herba, quae
gallice calliomarcus, latine equi ungula uocatur, collecta luna uetere liduna die Iouis sicca-
ta prius in ollam nouam mittitur cum prunis ardentibus, quae intra ollam mitti debent. su-
perficies sane eius argilla diligenter claudi debet et calamus inseri, per quem umor uel fu-
mus caloris hauriatur intra os, donec arteria omnia et stomachum penetret.
Questi ultimi due passi confermano la corrispondenza fra kunobavth e calliomar-
cus/equi ungula,
27
in quanto entrambe le piante
28
mostrano di avere affinit di im-
piego e una stretta relazione con la luna: viene cos chiarito il senso del primo ter-
40 andrea bernini
25
Cfr. DGE 710, s.v. bhvcion (= bhkiva = bhvkion): bot. frfara, tuslago o pie de caballo, Tussilago far-
fara L., para mitigar la tos. Cfr. e.g. Plin. NH xxvi 30 bechion tussilago dicitur.
26
Cfr. W. Meid, P. Anreiter, Heilpflanzen und Heilsprche. Zeugnisse gallischer Sprache bei Marcel-
lus von Bordeaux. Linguistische und pharmakologische Aspekte, Wien, 2005, pp. 22-25: calliomarcus indica
la pianta chiamata Huflattich, e letteralmente significa unghia di cavallo, in quanto callio- indica lo
zoccolo, mentre -marcus deriverebbe dal celtico *markos (cavallo); il suo nome dovuto al fatto che
la forma delle foglie ricorda limpronta dello zoccolo (cfr. i paralleli tedeschi Fohlenfu, Eselsfu, Esel-
shuf, Hufblatt e Rohub).
27
Pertanto viene esclusa leventualit che kunobavth derivi da kunov()bato, come si potrebbe pen-
sare per la somiglianza fra i due vocaboli.
28
GDLI v 685, s.v. farfara: sf. Bot. (anche frfaro, farfro, s.m.). Nome volgare della Tussilago far-
fara, erba perenne della famiglia Composte Tubuliflore, che comune nei luoghi argillosi e umidi
dellEuropa, Asia, Africa: ha radici grosse, striscianti, brunicce, scapi rossicci, fistolosi, eretti, coper-
ti da scaglie submembranacee, foglie, tutte radicali, picciolate, consistenti, con le facce glabre o (pi
spesso) coperte inferiormente da una densa peluria cotonosa, fiori gialli; ibidem, riporta A. Tira-
boschi, Vocabolario dei dialetti bergamaschi antichi e moderni, Bergamo, 1873, s.v.: Farfara, unghia di
cavallo o [unghia] cavallina, e, per servire il decotto delle sue foglie a mitigare la tosse, dicesi anche
tussilaggine. Questa pianta notissima nasce comunemente ne terreni argillosi ed umidi. Cfr. anche
GDLI xxi 468, s.v. tussilaggine: sf. Bot. Genere della famiglia Composite, a cui appartiene una sola
specie, detta comunemente farfara, usata nella medicina popolare per curare la tosse, che cita un
brano di P. Mattioli: chiamasi la tossilagine in Toscana volgarmente farfara e farfarella e in altri luo-
ghi dItalia unghia di cavallo, e alcuni versi di G. P. Bergantini: Ti si far vedere alla campagna /
lacetosa, e a veder lacetosella, / che ha due virtudi. La gariofilata, / laromatica, cui radice buona
/ contro i morbi, non meno sar in fiore; / ed esce lieta pur la tussilaggine, / o dir vogliate lunghia
cavallina, / in riva allacqua e frondeggiante. Da ultimo cfr. GDLI xxi 537, s.v. unghia 12: Unghia ca-
vallina o unghia di cavallo: fungo del genere Ungulina (Ungulina fomentaria) a forma di zoccolo di ca-
vallo, di colore grigio cenere e brunastro, che cresce sulle latifoglie; farfaro, tussilagine.
mine e corroborata lipotesi che kunobavth (in quanto corradicale di kunobavth)
debba essere riferito agli zoccoli degli equini e non agli arti, giustificando la tra-
duzione mancino.
per uninterpretazione di kynobathc 41
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Copyright 20 by Fabrizio Serra editore

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Stampato in Italia Printed in Italy
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issn 973-5049
issn elettronico 974-4870
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Il presente volume stato pubblicato con il contributo del miur su fondi prin 2008,
I testi medici antichi, tradizione e ecdotica
SOMMARI O
saggi
Alessandro Lami, Alimenti indigesti in [Ippocrate] Affezioni
Tommaso Raiola, Asini per uccelli: una noterella al testo di de indolentia 61
Klaus-Dietrich Fischer, Amithaons Paster
Andrea Bernini, Per uninterpretazione di kunobavth
Nicoletta Palmieri, Elementi presalernitani nellArticella: la Translatio
antiqua dellars medica, detta Tegni
Arsenio Ferraces Rodrguez, El recetario Ut pili euulsi non recrescant
(Paris, BNF lat. 13955, ff. 146r-147v): extractos de Teodoro Prisciano y otras fuen-
tes tardoantiguas en un manuscrito del s. ix
Oliver Overwien, Eine anonyme Vorlesung ber das Prognostikon aus dem
sptantiken Alexandria
Lena Ambjrn, Book-titles mentioned in in the 10th century medical Encyclo-
pedia al-mulajt al-Buqriyya
Ivan Garofalo, Gli estratti di Al ibn Riwn dal commento di Galeno agli
Umori di Ippocrate
note
Laura Mareri, Galeno, de ordine librorum suorum: letture da una nuova
collazione dei mss. Ambr. gr. 659 e Vlatadon 14
Congetture inedite
Abstracts
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