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Partito Democratico di Seregno

3 dicembre 2013

PROMEMORIA ---

NOTA POLITICA SUL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

Questo Piano di Governo del Territorio approda oggi in un contesto, quello della citt e del territorio di Seregno, che appare tuttaltro che felice agli occhi di chi lo osservi con sufficiente distacco emotivo: un contesto ibrido, tra una citt diradata e una campagna periurbana residua, affetto da un elevato grado di consumo di suolo (oltre il 70%) e dove perfino il suolo libero da costruzioni spesso degradato o compromesso da cementi, asfalti o peggio; una citt di cui le spinte speculative degli anni passati, la crisi strutturale che attraversiamo, lassenza di pressione demografica e la mancanza di un reale bisogno di nuova edificazione ci restituiscono un bilancio di alcune migliaia di alloggi sfitti, di molti capannoni vuoti e di diverse aree industriali dismesse e in stato di abbandono; Una citt interessata da un crescente degrado materico e morfologico dei tessuti, sia nel patrimonio pubblico, sia in quello privato; Una citt che malgrado la carenza strutturale di risorse da destinare a mobilit, reti per lenergia e servizi al cittadino, si espansa nel tempo perpetuando quello stesso modello di rarefazione del costruito che rende ancor pi difficile ed oneroso estendere e garantire quegli stessi servizi; Una citt che, al netto del legame affettivo che ciascuno di noi ha nei suoi confronti e che ne altera la nostra percezione, appare molto spesso abbruttita, informe, atomizzata. Bisogna riconoscerlo; Una citt che sta perdendo progressivamente la propria ricchezza e variet di funzioni, in un inedito processo di omologazione dei tessuti urbani; Una citt che inizia a manifestare una seria carenza di mobilit e connettivit, che pare concepita a misura di automobile e che sempre pi tende a rassomigliare ad un arcipelago di quartieri non comunicanti e difficili da raggiungere; Una citt, la nostra, che attraversa una crisi ambientale ed ecologica (si pensi anche soltanto alla contaminazione di aria, acqua e suolo; allaltissima concentrazione di particolati in atmosfera -la pi alta in Europa- che interessa noi e lintera Pianura Padana e alle conseguenze che questa ha sulla nostra salute; alla perdita di biodiversit animale e vegetale; allincapacit del nostro suolo degradato di assorbire ed infiltrare lacqua di precipitazione);

Una citt in crisi energetica; non perch non vi sia sufficiente energia, ma perch troppa ne letteralmente dissipata, e quasi tutta quella che consumiamo, prodotta altrove; Una citt in cui ledilizia e la gestione dellurbanistica, da strumenti di costruzione e trasformazione collettiva dellurbe, finalizzati alla realizzazione di un migliore contesto di vita per i suoi cittadini, sono divenute un problema per via delle infiltrazioni criminali da una parte e di eccessiva discrezionalit e mancanza di trasparenza del pubblico dallaltra; Una citt stretta in una crisi economica che gi da tempo si manifesta nel suo tessuto economico e produttivo, sempre pi impoverito e degradato da un punto di vista quantitativo e qualitativo, e che di questo passo non tarder a manifestarsi come crisi sociale; Una citt che nella sua stessa inconsapevolezza sta mestamente perdendo, insieme alla propria identit, la propria capacit di attrazione, e che si sta trasformando in unarea metropolitana utile pi che altro a garantire le funzioni necessarie alla vita di un centro che ormai altrove.

Questi sono i problemi che lelaborazione del PGT di Seregno ci pone; questi sono i problemi che il piano che la maggioranza ci sottopone non solo non affronta, ma nemmeno prende in considerazione; e questo il motivo della nostra contrariet. Ed inutile che la maggioranza cerchi di convincerci del fatto che questo piano rispetti i famosi dieci punti a suo tempo approvati anche da noi in Consiglio Comunale, perch non cos (ne sono illustrate le ragioni nel documento analitico), o che sia equivalente al Piano Regolatore Generale vigente, approvato dallamministrazione di CentroSinistra, perch anche questo falso. Ma se anche fosse vero, come Partito Democratico di Seregno non abbiamo mai aspirato ad una riedizione di quel PRG, perch abbiamo lonest intellettuale di riconoscere che anche in quel piano sono stati commessi degli errori, che certe politiche di allora sarebbero oggi anacronistiche e sbagliate. Sono passati quindici anni dalla sua scrittura: il mondo cambiato. Noi aspiravamo semplicemente ad un piano scritto in modo pulito, trasparente, che affrontasse questi temi e che si ponesse i problemi che da essi derivano. Nel Piano di Governo del Territorio inevitabilmente unamministrazione comunale tende a rappresentare la propria idea di citt, ma il piano in esame dimostra oltre ogni dubbio e senza tema di smentita che questamministrazione, unidea di citt, non ce lha. In un contesto simile a quello sopra descritto, sarebbe stato necessario un PGT che incarnasse gli aspetti migliori e pi innovativi della legge di cui figlio (la LR 12/2005): Sarebbe stato necessario un piano che divenisse uno strumento davvero utile a governare in concreto i problemi e la forma stessa della citt. Non un mero strumento burocratico e amministrativo, utile soltanto allaccoglimento, alla regolarizzazione ed alla legalizzazione delle istanze di singoli cittadini nei casi migliori o di interessi di altra natura nei peggiori; Sarebbe stato necessario un piano che arrestasse definitivamente il consumo di suolo sul nostro territorio e che orientasse le gi scarse risorse del tessuto economico sulla ricostruzione, sul recupero, sul riuso e sul mantenimento del patrimonio costruito esistente, disincentivando nuove

espansioni. Non un piano il cui unico tratto distintivo stia proprio nelle incomprensibili aree di espansione previste e nelle opportunit di speculazione sulle grandi aree produttive, ancora attive; Sarebbe stato necessario un piano che ragionasse, a fronte di una pressione demografica oggi assente ma che non possiamo escludere per il futuro, su una citt pi compatta e densa, e non su di una citt ancor pi espansa, dispersa e polverizzata; Sarebbe stato necessario un piano che si preoccupasse anche della bellezza e dellarmonia della citt, attraverso un maggiore controllo della sua architettura nella definizione di vincoli, indici dimensionali e parametri volumetrici, e che allo stesso tempo combattesse i fenomeni di corruzione, di clientela e di infiltrazione mafiosa riducendo il grado di discrezionalit del pubblico nellattribuzione degli stessi indici e parametri. Non un piano che lasci tutto ad una concertazione tra pubblico e privato che a Seregno nel recente passato ha comportato gravi danni per la qualit urbana e del costruito, e che oltretutto ha favorito una gestione dellurbanistica a dir poco sospetta -e certamente opaca e discrezionale- da parte dellamministrazione; Sarebbe stato necessario un piano che affrontasse i fenomeni di degrado economico e sociale dei tessuti che larchitettura e la pianificazione possono grandemente contribuire a lenire. Non un piano che lasci tutto al caso, senza porsi nemmeno il problema di intervenire con la pianificazione laddove il degrado del contesto lo richieda; Sarebbe stato necessario un piano che cominciasse a dare risposte alla crisi ecologica e ambientale. E se si ritiene che il tema non sia urgente, si pensi allaria che respiriamo, allacqua che beviamo, a ci che consumiamo e allincidenza di tumori e malattie generate dallesposizione ad ambienti contaminati nel nostro territorio. Ci si domandi poi cosa accadrebbe a Seregno se, come in Sardegna, cadesse in un solo giorno la pioggia di sei mesi, o anche meno: questo genere di disastri deve essere previsto, e attraverso una buona pianificazione pu essere prevenuto e controllato. Ma tutto ci in questo piano non c; Sarebbe stato necessario un piano che indicasse una soluzione positiva per la questione energetica, fissando modi e obiettivi per raggiungere la massima riduzione possibile dei consumi -a cominciare dagli edifici pubblici- e avvicinando la citt ad uno stato di autonomia energetica alla scala del singolo edificio, dellisolato, del quartiere e dellagglomerato urbano intero. Non un piano che preveda semplici incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici che paiono pensati pi per concedere volumetria aggiuntiva che per ridurne realmente il consumo di energia; Sarebbe stato necessario un piano che prevedesse qualche concreta soluzione per affrontare il tema della mobilit dolce e veloce ed il problema delle connessioni tra parti di citt. Non un piano che si limiti a recepire infrastrutture previste da Provincia e Regione, peraltro senza alcun tipo di intervento a mitigazione dellimpatto che avranno su ambiente, mobilit e sulla vita dei cittadini; Sarebbe stato necessario un piano che si facesse carico di una crisi economica e sociale che impone un nuovo impegno sugli spazi sociali dellabitare e addirittura una riflessione sugli spazi sociali per il lavoro ed il tempo libero. Ma tutto ci in questo piano non c;

Sarebbe stato necessario infine un piano che nellaffrontare il tema della compensazione ambientale e della perequazione dei diritti edificatori affermasse, attraverso la norma, una prassi fondata su due princpi: o Ogni trasformazione edilizia, poich comporta un carico ambientale che ricade sul territorio e dunque sulla collettivit, impone un intervento di compensazione ambientale sul territorio stesso; compensazione di cui chi promuove la trasformazione, attraverso la mediazione del pubblico, deve farsi carico; o In conseguenza di un arresto del consumo di suolo, lurbanistica nel nostro territorio deve ripensare se stessa operando inderogabilmente (salvo casi di pubblica utilit) nel solco della compattazione/densificazione dei tessuti urbani e sullo spostamento dei volumi esistenti, al fine di riequilibrare parti di citt e restituire integrit agli spazi verdi residui.

Certo: sarebbe stato, necessario. Perch del piano sopra descritto, in quello del Sindaco Mariani e della sua Giunta non vi traccia. Eppure la maggioranza sembra avere tutta lintenzione di tirare dritto con lapprovazione, senza ulteriori indugi: si illude di poter superare lo scoglio di questo Piano di Governo del Territorio e di tutte le vicende non chiarite che lo riguardano in sole cinque sedute di Consiglio Comunale, nella convinzione che questo dopotutto sia un tema freddo, difficilmente accessibile e di scarso interesse per i cittadini. E in effetti lo , purtroppo: in genere diventa un tema sentito solo nel momento in cui i cittadini iniziano a pagarne in concreto le conseguenze. Questa volta per non sar cos, poich in ogni caso dalla sua approvazione fino a quando non saremo noi a cambiarlo, faremo tutto quanto nelle nostre possibilit per denunciare presso lopinione pubblica i danni che questo piano comporter. Area per area, quartiere per quartiere.

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