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Il bacino minerario e il sito di Colonna | cuorediferrovalledaosta

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Il bacino minerario e il sito di Colonna


IL BACINO MINERARIO DI COGNE E IL SITO DI COLONNA Patrimonio industriale dimenticato Pochi sanno che le Centrali idroelettriche degli anni 20, sono spesso decorate al loro interno, con unattenzione al dettaglio estetico, comunemente estranea agli ambienti operai, che si pu riscontrare anche nella loro struttura architettonica. In Valle dAosta ve ne sono diverse, tutte sapientemente recuperate, ancorch attive, per volont di un dirigente della Compagnia Valdostana delle Acque (CVA), il dott. Francesco Guerrieri, a cui si deve questa restituzione. La prima di esse, la Centrale di Lillaz (Cogne), fu costruita nel 1919 per alimentare limponente impianto minerario di Colonna. La realizzazione del complesso di Colonna a 2400 m (Monte Creya) e degli impianti di frantumazione di Moline (frazione di Cogne, 1600 m circa) inizia nel 1909, direttore delle miniere lo svedese Ragnar Nordesten. Nel 1916 ne diventa proprietaria la Societ Gio. Ansaldo di Genova, che risolve il problema del trasporto del minerale acquistando la carrabile Cogne-Aymavilles (costruita dai prigionieri austro-ungarici della prima guerra mondiale). Anche la centrale idroelettrica di Villeneuve, chiamata Champagne 1, interamente decorata allinterno e restaurata nel 2002/4) fu edificata in gran parte con la manodopera dei prigionieri di guerra Nel 1922 viene aperta la galleria del Drinc, sette chilometri nella montagna, che collegano Cogne a Eaux froides, sopra Aosta, mediante ferrovia. Da qui una teleferica portava il minerale alle acciaierie di Aosta (a partire da questi avvenimenti la popolazione di Cogne cess di emigrare, e, al contrario, si verific un notevole fenomeno di immigrazione, dal Veneto, dal Piemonte, dal bergamasco e dalla Calabria. Gli immigrati fondarono nuovi nuclei famigliari stanziali e contribuirono allitalianizzazione della cultura locale). Il trenino, come la ferrovia, esistono ancora e potrebbero essere adeguati a fini turistici e culturali, ma la Regione Valle dAosta ha recentemente rinunciato al progetto. Il trenino viene mantenuto per ragioni di pubblica utilit in caso di calamit naturali che isolano il paese (forti nevicate, frane, valanghe, alluvioni etc etc). Perch dunque rinunciare a utilizzarlo a scopi turistici nel quadro di un recupero pi vasto di archeologia industriale? (*) Nel 1927, il governo compra tutte le azioni dellAnsaldo e fonda la Societ Anonima Nazionale Cogne. Negli anni 30-40 la Societ Nazionale Cogne, sotto la direzione di Elter, conosce il periodo di massima
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fortuna, grazie al completamento dellintera filiera dellacciaio, che coinvolge una moltitudine di siti sparsi in tutta la Regione Val dAosta, ma attiva anche in Trentino, Isola dElba, Monte Amiata, Sardegna etc etc. In tutti questi siti tuttora si posssono ammirare fabbricati, argani, condotte forzate, ponti , mulini, laverie e tutti gli oggetti architettonici metallici, lignei, e in cemento, che testimoniano della storia operaia e industriale del ventesimo secolo, di cui lo stabilimento di Colonna senzaltro uno dei pi straordinari. COLONNA Lo stabilimento di Colonna si presenta abbarbicato sulla scarpata ripida del Monte Creya, come un monastero tibetano. formato da due corpi, costruiti uno sullaltro, a scala, con un ampio terrazzamento che li divide e si affaccia su un panorama eccezionale, che abbraccia tutto larco alpino circostante comprendente La Punta Sengia, Il gruppo del Gran Paradiso, la Grivola e il Monte Bianco, su cui tramonta il sole. Posta a picco sulla sbocco della Valle glaciale della Valeille, domina la valle di Cogne, con limmensa prateria di SantOrso ed era raggiungibile in 15 minuti di teleferica, di cui restano a testimonianza, ancora intatti, i piloni in legno. Vi sono inoltre tre accessi pedonali, tra mulattiere e sentieri e uno in galleria, tramite uno skip su piano inclinato al servizio del tratto tra Colonna e Costa del Pino, la stazione pi bassa in cui si spost lattivit estrattiva nel secondo dopoguerra. Del monastero, Colonna aveva anche le caratteristiche del vivere quotidiano, per i 300 dipendenti che la abitavano e ci lavoravano per settimane intere senza scendere e spesso, in inverno, senza uscire! Gli edifici ospitavano, oltre alla mensa e ai dormitori per gli operai, distribuiti su tre turni di lavoro, la laveria, le cucine, le docce con acqua calda, linfermeria, un calzolaio, il barbiere e perfino una sala cinematografica con platea e galleria! Allesterno una chiesa neobizantina, affrescata con scene sulla vita di Ges e contenente una statua di Santa Barbara, protettrice dei minatori. Sulla terrazza panoramica, la bocciofila pi alta del mondo per lo svago domenicale dei minatori Dopo la guerra Colonna viene abbandonata e lattivit estrattiva spostata un po pi in basso, in localit Costa del Pino, con un villaggio minerario attrezzato e moderno (anni 40-60), atto a ospitare pi di 400 persone tra minatori, tecnici e impiegati, in localit Buttiliere. Per venire al punto della questione: La Fintecna, rispetto alla bozza qui presente, ha nel frattempo asportato i cavi della teleferica che unisce il Villaggio Anselmetti a Costa del Pino. Pertanto verr costruita una pista di collegamento atta a trasportare mezzi e materiali per la messa in sicurezza di Costa del Pino. In data 5 luglio 2011, c stato un incontro dellamministrazione comunale con la popolazione di Cogne (scarsa
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adesione) per comunicare i termini della trattativa ancora in atto con Fintecna. Nel frattempo stato annunciato che verr interrotta lalimentazione elettrica e successivamente smantellato limpianto elettrico, che garantisce il funzionamento dello skipp da Costa del Pino a Colonna, rimasto sempre in funzione dallepoca della sua prima installazione nel 1955. Linterruzione dellalimentazione elettrica agli impianti di trasformazione ed al motore dello skipp, per un periodo anche solo di alcuni mesi, consentir allumidit tipica degli ambienti in sotterraneo, di penetrare negli avvolgimenti dei macchinari, sino ad ora preservati e mantenuti asciutti dal calore disperso nel funzionamento. Linterruzione dellalimentazione elettrica coincide in sostanza con la decisione di rottamare tutti gli impianti e i macchinari elettrici ancora funzionanti e di abbandonare qualsiasi ipotesi di rendere visitabili i livelli delle coltivazioni nonch di raggiungere in sotterraneo Colonna essendo il dislivello tra Costa del Pino e Colonna di circa 400 m. Questa scelta pertanto senza ritorno e coincide con la decisione di abbandonare qualsiasi intervento di valorizzazione della parte pi importante dellex miniera di Cogne. Colonna il villaggio minerario pi alto dEuropa e lestensione delle coltivazioni fino ai 2500 metri di Liconi rappresentano anchesse un primato eguagliato solo dalle miniere della Val Ridanna. La scelta che si sta per compiere, ovvero di rinunciare definitivamente dopo 30 anni di costosa manutenzione ad ogni possibilit di una rimessa in gioco di tale patrimonio, appare particolarmente miope soprattutto se si considera che finalmente dopo unattesa di decenni sta per prendere avvio il progetto di restauro e valorizzazione delle parti in bassa quota. Laddove un piccolo restauro delle parti in bassa quota, con un brevissimo percorso nel primo tratto di una galleria ferroviaria, abbinati al gi esistente museo minerario, dimostrasse la validit dellinvestimento grazie a un crescente interesse dei visitatori, numericamente verificabile, si sarebbe comunque preclusa dallinizio la possibilit di rendere accessibili le parti autenticamente minerarie. Questo errore non deve essere commesso, almeno fintanto che la prima parte del recupero non sar stata condotta e resa operativa. Sarebbe desiderio comune il recupero di questo impressionante e gigantesco impianto, senza doversi arrendere alla logica del meglio cos che niente, quando un simile patrimonio meriterebbe lattenzione della Comunit Europea e anzi dovrebbe sicuramente diventare Patrimonio mondiale dellUNESCO. *In data 11 luglio la Regione Valle dAosta ha deliberato per la soppressione del progetto riguardante il mantenimento in funzione del trenino. Questo aggrava la situazione e accelera la necessit di intervento! In data 2 settembre ha deliberato per la dismissione della denominazione Miniere di Cogne, ci che prelude allabbandono definitivo di QUALUNQUE realistico progetto di recupero museale valido, sia da un punto di vista culturale sia da un punto di vista economico, turistico e/o scientifico.
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2 risposte a Il bacino minerario e il sito di Colonna


petrarcarugbyunder scrive:
giugno 6, 2012 alle 9:23 pm

Che disastro ! ma si rendono conto dellerrore enorme che stanno facendo? in tutto il mondo addirittura realizzano attrazioni fasulle e qui che c una vera miniera di turismo in senso proprio del termine preferiscono buttare tutto ? Fra qualche anno se ne pentiranno amaramente, come a Cortina per la distruzione della ferrovia delle dolomiti
Risposta

Casetta Roberto scrive:


luglio 12, 2012 alle 7:30 pm

Mi auguro, ma ci conto poco, che i miopi si ravvedano.. ma storia.. che si impara mai da errori come questi
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