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IV.

IL MEDIOEVO
• Inquadramento storico
• Monaci Basiliani e Benedettini (gli itinerari
monanstici)
• Architettura medievale (la chiesa di S.
Antonio Abate)
• Divisione del territorio tra Francesi e
Spagnoli
• Verso l’età moderna Giustino Fortunato
Inquadramento storico
La decadenza
dell’impero romano
travolse anche il
Vulture.
Con la fine dell’impero
si assiste alle
sanguinose contese
per il possesso del
territorio.
Inquadramento storico
In questo periodo
Acerenza diviene caput
Lucaniae, la città faceva
capo a numerosi presidi
fortificati che assistono
alle devastazioni delle
guerre tra Greci e
Ostrogoti prima e tra
bizantini e longobardi
dopo, e con esse allo
scontro tra chiesa latina e
greca, monaci Benedettini
e Basiliani.
Inquadramento storico
Con l’invasione dei
longobardi la
storia ecclesiastica
e civile della
regione tace, i
barbari
sopprimono tutti i
vescovi e chiudono
tutti i conventi
Inquadramento storico
Quando l’ 8 maggio del Anche il Vulture era
663 i Saraceni vinsero possedimento dei
nei pressi di Siponto, longobardi di
fu attribuito il merito Benevento.
a S. Michele, fu Tra le numerose grotte
restaurata la diocesi naturali scavate nella
di S. Michele di roccia ve ne era una
Benevento e il nuovo posta a picco sul lago
culto si diffuse in piccolo di Monticchio.
tutto il territorio.
L’arrivo dei monaci
La badia di S. Michele, non
fu utilizzata dai
longobardi come luogo di
culto, bensì furono i
monaci Basiliani che per
sfuggire alle lotte
iconoclastiche del 726, si
erano rifugiati nell’Italia
meridionale penetrando
anche nel Vulture.
L’arrivo dei monaci
Oltre alla vita
contemplativa i
monaci Basiliani
esercitavano le loro
virtù straordinarie,
dotati di poteri quasi
divini ad essi si
attribuivano
guarigioni miracolose
e prodigiose che
avevano del
soprannaturale.
Monaci e chiese
La presenza dei monaci
Basiliani è attestata dai
resti di cenobi, eremi e
chiese rupestri, dentro la
grotta di San Michele, un
affresco bizantino
raffigura Cristo
benedicente tra Maria e S.
Giovanni sullo sfondo e
figure di Apostoli sulle
pareti laterali.
Monaci e chiese
L’azione dei monaci di S.
Basilio favorì anche la
penetrazione della civiltà
e della dominazione
bizantina. Secondo
Giustino Fortunato,
l’elemento etnografico del
Vulture è in maggioranza
bizantino: l’aglianico fu
di loro importazione
Monaci e chiese
Accanto ai Basiliani, si
diffuse nella zona del
Vulture anche la
presenza dei
Benedettini, che non
si sa precisamente
come o quando,
fondarono in
Monticchio il
convento e la chiesa
di S. Ippolito.
Le dominazioni straniere
L’alto medioevo fu un
periodo caratterizzato
da guerre e contese
feroci, fino alle
vittorie Bizantine che
fecero risorgere
dappertutto chiese e
vescovadi.
Le dominazioni straniere:
I Normanni

Nell’ aprile del


1041 un altro
popolo, I
Normanni, si
impossessaron
o della zona
occupando
Melfi.
Le dominazioni straniere:
gli Svevi
Con il matrimonio tra Costanza, ultima
erede, e Enrico di Germania, figlio di
Federico Barbarossa, viene alla luce
Federico II, incoronato nel 1220 amò il
Vulture dove compì tante delle sue
numerose opere.
La chiesa di San
Antonio
Chiesa di S.Antonio
Abate
Le sue origini sono ignote, si
ipotizza che sia stata
edificata dai Benedettini
di Monticchio.
Accanto alla chiesetta i
Cappuccini di Monticchio
vi costruiscono un loro
ospizio, che serve anche
come stazione di sosta
per il lunghi spostamenti
verso Venosa, Acquatetta,
Spinazzola etc.
Chiesa di S.Antonio
Abate
Con un decreto del 1779
l’Ospizio e la chiesa
passarono al
maggiore degli ordini
cavallereschi, Il Real
Ordine Costantiniano,
il quale nomina un
rettore. Di pertinenza
dell’Ordine è anche
l’altare di San
Antonio.
Chiesa di S.Antonio
Abate
La famiglia Faraone
provvede all’altare e alla
cappella di San Francesco
da Paola.
L’altare centrale è dedicato
alla Beata Vergine del
Carmelo.
Rovinata da l terremoto del
1851 venne restaurata
quarantatrè anni dopo
dal sacerdote Giuseppe
Rigillo Faraone.
La divisione del territorio
Una lapide fatta apporre da Giustino Fortunato sulla facciata della chiesa
ricorda un evento:
IN QUESTA CHIESA
UN CAPITANO FRANCESE E UNO SPAGNUOLO CONVENUTI
NEL 1° APRILE 1502
IN COSPETTO DI UN SACERDOTE ITALIANO
CLEBRANTE IL RITO DELLA REDENZIONE
PATTEGGIARONO LO SPARTIMENTO DI UN POPOLO PRIMA DI
TRACCIARE CON LE PROPRIE LANCE I LIMITI DELLE TERRE
ITALICHE

O ITALIANI
L’UNITA’ PATRIA
SALVERA’ I NIPOTI E VOI
DAL RINNOVAMENTO DI TANTA VERGOGNA
1° APRILE 1902
Giustino Fortunato
GIUSTINO FORTUNATO
Nacque a Rionero nel
1848, verrà
definito “l’apostolo
del Mezzogiorno”.
Laureatosi a Napoli
in giurisprudenza,
impegnato subito
politicamente nel
1880 presenta la
sua candidatura
nel Collegio
Elettorale di Melfi
GIUSTINO FORTUNATO
Il suo grande merito fu di
aver sollevato la
famosa”questione
meridionale”,
denunciando le
arretratezze economiche,
le tristi condizioni sociali
e infrastrutturali.
Nel 1909 lascia
volontariamente il
Collegio di Melfi e viene
nominato Senatore.
Muore a Napoli nel 1932

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