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Controllo Numerico
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1 INTRODUZIONE ......................................................................................................... 5
2 INTERFACCIA UTENTE ............................................................................................ 6
2.1 L’ambiente NC ...................................................................................................... 6
2.2 Relazioni tra parametri – formule.......................................................................... 9
2.3 Memorizzazione e personalizzazione dei parametri............................................ 11
2.4 Controllo visualizzazione parametri.................................................................... 12
2.5 Gestore processo NC ........................................................................................... 13
2.6 Anteprima ............................................................................................................ 17
2.7 Filtro globale ....................................................................................................... 20
2.8 Navigatore ........................................................................................................... 20
3 CARICA MODELLO - STAFFAGGIO ..................................................................... 22
3.1 Sistemi di riferimento .......................................................................................... 22
3.2 Nc setup ............................................................................................................... 25
4 PROCESSO ................................................................................................................. 27
4.1 Utensili ................................................................................................................ 27
4.2 Esportazione in XML .......................................................................................... 31
4.3 Percorso utensile.................................................................................................. 32
4.4 Definizione della Parte ........................................................................................ 34
4.5 Definizione del grezzo......................................................................................... 35
4.6 Generazione di procedure – tecnologie ............................................................... 38
4.7 I contorni ............................................................................................................. 40
4.8 Le superfici .......................................................................................................... 42
4.9 Sgrossature .......................................................................................................... 44
4.10 Sgrossature – passo verticale............................................................................... 45
4.11 Sgrossature – modalità di ingresso ...................................................................... 49
4.12 Sgrossature – controllo grezzo sopra................................................................... 51
4.13 Sgrossature – Lavora tra i livelli.......................................................................... 53
4.14 Sgrossature – Ripresa tra le passate..................................................................... 55
4.15 Ri-sgrossature – (pre-finiture) ............................................................................. 56
4.16 Finiture ................................................................................................................ 58
4.17 Finitura singola strategia / passo 3D ................................................................... 63
4.18 Finiture – gestione del grezzo.............................................................................. 64
4.19 Finiture – riprese.................................................................................................. 66
4.20 Finiture – bitangenze ........................................................................................... 69
4.21 Finitura piani orizzontali ..................................................................................... 70
4.22 Simulazione e verifica (stato del grezzo/parte) ................................................... 72
4.23 Post processazione............................................................................................... 76
5 APPROFONDIMENTI ............................................................................................... 77
5.1 Lunghezza utensile .............................................................................................. 77
5.2 Lavorazione per livelli o per regioni ................................................................... 78
5.3 Superfici parte/controllo e gestione avanzata dell’offset .................................... 79
5.4 Finitura a passate parallele: ordine delle passate................................................. 82
5.5 Lavorazione elettrodi........................................................................................... 83
5.6 Fresatura per isoparametriche.............................................................................. 84
5.7 Opzioni per l’alta velocità ................................................................................... 88
5.8 Procedure a due assi e mezzo .............................................................................. 89
5.9 Foratura automatica ............................................................................................. 91
5.10 Editor movimenti................................................................................................. 98
5.10 Nc setup report .................................................................................................. 106
5.12 Templates .......................................................................................................... 108
6 PROCEDURE TRADIZIONALI.............................................................................. 109
7 GUIDA IN LINEA.................................................................................................... 124
7.1 Uso della guida.................................................................................................. 124
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1 INTRODUZIONE
Cimatron E è un software CAD CAM, vale a dire un sistema concepito per procedere dalla progettazione di
un oggetto o, se vogliamo, dalla realizzazione del suo modello matematico (CAD: computer aided design –
progettazione assistita dal computer) alla sua realizzazione fisica tramite la programmazione di macchine
operatrici a controllo numerico (CAM: computer aided manufacturing – fabbricazione assistita dal
computer).
In pratica una volta generate le geometrie che definiscono l’oggetto in questione nello spazio, sulla base di
queste è possibile calcolare gli spostamenti che un determinato utensile deve compiere per sottrarre ad un
determinato blocco di materiale (grezzo) la quantità di materia eccedente l’oggetto stesso (isolamento di
rilievi, svuotamento di cavità ecc.).
Questo è reso possibile grazie ad una semplice osservazione: l’utensile di per se stesso è paragonabile ad una
geometria ( nel caso di una fresa piatta, ad esempio, ad un cilindro ) che deve essere mossa nello spazio
“attorno” alle geometrie che compongono un oggetto; il movimento di qualsiasi cosa nello spazio può essere
quantificato una volta che sia stato stabilito un riferimento stabile.
Nello specifico, se definiamo questo riferimento come punto di origine di un sistema di assi cartesiani
(X,Y,Z), in ogni momento possiamo individuare con precisione la posizione dell’utensile grazie a dei
semplici valori di coordinate; allo stesso modo al variare simultaneo di detti valori corrisponderà
necessariamente uno spostamento dell’utensile stesso.
Quindi i movimenti della fresa come, d’altro canto, la sua velocità di rotazione, il suo avanzamento durante la
lavorazione ecc. sono informazioni codificabili tramite dei valori numerici e, conseguentemente, possono
essere elaborati da un calcolatore.
L’intero sviluppo dell’elenco di movimenti che una macchina operatrice a controllo numerico deve compiere
per giungere al termine di una determinata lavorazione è oggetto del compito svolto da un software CAM e
viene classicamente affrontato all’interno di un determinato ambiente di lavoro che prende il nome di NC
(numeric control).
Cimatron E, come detto all’inizio di questa introduzione, è un sistema caratterizzato dalla presenza
simultanea di tutti e due gli ambienti di lavoro necessari alla progettazione e alla fabbricazione di un
determinato oggetto con funzioni particolari dedicate all’analisi e alla realizzazione di stampi per la
generazione dell’oggetto stesso a livello industriale.
In questo manuale verrà presentato l’ambiente di lavoro NC di Cimatron E tramite l’analisi di un percorso
“standard” di lavorazione.
In questo si è favoriti dal tipo di interfaccia del programma che, come in altre funzioni, suggerisce con
chiarezza il significato dell’operazione in corso dando la possibilità di verificare continuamente la correttezza
delle istruzioni impartite al sistema tramite simulazioni grafiche delle lavorazioni stesse.
Infine è opportuna quest’ultima constatazione: la buona realizzazione di un percorso NC (percorso utensile
composto da una serie più o meno lunga di singole procedure) è in stretta correlazione con la qualità del
lavoro compiuto della macchina e con il tempo impiegato dalla stessa per lo svolgimento della sua funzione;
ciò predetto la correttezza delle scelte operative che vengono applicate in un percorso NC è direttamente
proporzionale all’esperienza e alla competenza dell’operatore che riesce a sfruttare al meglio le
caratteristiche e le potenzialità indubbiamente elevate che il sistema offre.
In questo senso la programmazione NC di una macchina a controllo numerico si avvicina molto ad una sorta
di lavoro “artigianale” dando la possibilità di raggiungere ottimi risultati sia in termini di qualità che in
termini di competitività produttiva attraverso strade diverse e con una buona gratificazione da parte
dell’operatore (obbiettivo che dovrebbe essere sempre perseguito).
2 INTERFACCIA UTENTE
2.1 L’ambiente NC
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Il sistema visualizza un ambiente di lavoro personalizzabile che mostra in modo evidente alcuni elementi
particolari:
La guida NC che mostra, in una sequenza di riferimento, le fasi necessarie allo svolgimento del processo che
va dall’acquisizione delle geometrie (carica modello – staffaggio) alla traduzione in linguaggio adatto al
controllo della macchina operatrice delle procedure calcolate (post).
Si notano:
Carica modello: funzione di acquisizione e posizionamento delle geometrie all’interno del file
di controllo numerico.
Utensili: funzione di indicazione al sistema della tipologia degli utensili di cui si dispone e di
cui ci si intende avvalere (vengono indicati diametri, raggi di taglio, eventuali conicità,
presenza e ingombro di pinze, parametri tecnologici – velocità di taglio, avanzamento ecc.-).
Percorso Utensile: comando di generazione di una cartella percorso utensile nella quale
racchiudere una o più procedure. La cartella p.u. contiene informazioni quali la tipologia di
fresa utilizzata (a 2.5 o 3 o più assi) per le procedure in essa contenute e il valore iniziale di
posizione dell’utensile.
Crea parte: funzione di triangolazione delle superfici del modello per le eventuali operazioni
di verifica con confronto dello stato del grezzo.
Crea grezzo: indispensabile funzione di indicazione al sistema del grezzo cui le procedure
dovranno fare riferimento per il calcolo dei movimenti (le procedure di sgrossatura non
possono operare in assenza di questa operazione).
Crea procedura: accesso all’ambiente di impostazione della singola procedura che provvede
alla comparsa di altri tasti funzione che verranno presentati più avanti.
Esegui: operazione di calcolo effettivo dei movimenti impostati con il comando precedente.
Filtro globale: visualizzatore dei movimenti calcolati suddivisi per categoria.
Navigatore: programma di verifica dei movimenti con un avanzato controllo della
visualizzazione e con funzioni di simulazione in dettaglio.
Simulazione avanzata: accesso agli strumenti di simulazione e verifica dei movimenti
calcolati.
Grezzo residuo: visualizzazione delle condizioni del grezzo a valle della lavorazione
selezionata.
Editor movimenti: programma per la modifica manuale in dettaglio dei movimenti calcolati
dalla procedura.
Post processa: generazione del file o dei files di post processazione che dovranno poi essere
materialmente inviati alla macchina operatrice.
Nc setup report: generazione del documento riepilogativo delle lavorazioni svolte.
Il gestore di processo NC che, come previsto, mostra l’elenco di procedure presenti nel documento (in
figura, come è logico, appare vuoto) evidenziandone lo stato e la cartella p.u. (percorso utensile) di
appartenenza.
Oltre a questi strumenti particolari sono presenti le consuete barre dei comandi il cui funzionamento è il
medesimo degli altri ambienti di lavoro di Cimatron E e le cui funzioni principali verranno illustrate durante
lo sviluppo del manuale.
Tra queste si noti la barra di commutazione in modalità CAD che
accede all’interfaccia classica di modellazione comunque presente nei
documenti NC per la generazione di geometrie di controllo o di interi
modelli da elaborare (la barra visualizza anche il sistema di riferimento attualmente attivo nel documento).
Il gestore di processo NC si
disattiva automaticamente una
volta avviata la funzione di
impostazione di una procedura e
compare la finestra di dialogo
mostrata in figura che racchiude
le 5 fasi in cui è suddivisa tale
operazione.
Geometria: indicazione al sistema delle geometrie del modello da processare per la lavorazione (superfici e
contorni per la determinazione delle aree di lavoro).
Utensile: comando per la scelta o la definizione dell’utensile da associare alla lavorazione in corso di
completamento (si accede all’elenco degli utensili contenuto nel file NC attualmente aperto o a una libreria
esterna).
Parametri movimento: comparsa dell’elenco di parametri relativi al movimento dell’utensile (impostazione
dei valori di passo in Z e laterale, dei controlli di ingresso dell’utensile ai piani di lavoro ecc.).
Parametri macchina: regolazione delle velocità di avanzamento e di taglio dell’utensile durante lo
svolgimento della lavorazione in oggetto, controllo delle percentuali di variazioni di tali velocità in relazione
alle caratteristiche geometriche del percorso.
Salva e chiudi/calcola (evidenziato): salvataggio delle impostazioni correnti con uscita dal comando o con
conseguente calcolo dei movimenti (in figura salva e calcola non è attivo).
La selezione di una delle funzioni sopra elencate comporta la comparsa di finestre di dialogo di facile
interpretazione e interazione; di seguito viene proposta quella relativa ai parametri di movimento che è di
utilizzo più frequente.
Si nota la suddivisione dei parametri in gruppi per una facile consultazione; l’espansione dei vari gruppi
avviene mediante la selezione del simbolo “+” a sinistra del nome di categoria (figura a pagina seguente) e il
passaggio da un parametro e l’altro con un click del 1° tasto del mouse e con l’utilizzo dei tasti di direzione
della tastiera.
E’ possibile passare alla categoria di parametri successiva a quella attualmente espansa tramite i tasti “pag.
su/giù” della tastiera.
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dal suo aspetto si evince che il valore attuale potrebbe essere regolato da una funzione, ma attualmente è
espresso in modo numerico assoluto (4); selezionando la casella del valore si accede alla sua modifica e
scrivendo la formula mostrata in figura
si ottiene che il valore del passo in Z sarà calcolato dal sistema dividendo per 4 il diametro dell’utensile
attualmente associato alla procedura (tldi, infatti, è il nome della variabile relativa al diametro dell’utensile in
uso).
Variando l’utensile si otterrà l’adeguamento automatico del passo in Z impostato; confermando l’immissione
della formula, Cimatron E mostra il simbolo di funzione in verde come esposto più sopra.
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Cimatron E mantiene memorizzati i valori impostati in una procedura in modo che, quando questa viene
richiamata, si presenti in modo simile alla volta precedente agevolando così la sua compilazione nel caso in
cui buona parte dei parametri possa mantenere il valore esistente.
In questo modo anche le formule e le relazioni tra parametri vengono mantenute dal sistema fino ad una loro
successiva modifica.
Il tasto a sinistra carica il solo aspetto dei parametri (impostazioni di visualizzazione), il tasto a
destra anche i loro valori; la funzione di salvataggio è disponibile solo da menù.
Nota:
Un ulteriore strumento di personalizzazione del lavoro in NC è senza dubbio rappresentato dai templates che
sono files contenenti singole procedure, cartelle di percorso o intere programmazioni NC definiti dall’utente
secondo le sue esigenze e disponibili per qualsiasi lavorazione futura. Essi contengono l’intero insieme di
selezioni e scelte operative (utensili inclusi) utilizzate che possono velocizzare in modo molto significativo
l’impostazione di una lavorazione in modo particolare in caso di percorsi in qualche modo simili tra di loro
(materiale fresato, tipologie di pezzi, utensili ecc.).
I templates verranno commentati più avanti nel manuale
Il 3° tasto del mouse in area parametri mostra una tendina le cui prime voci sono le seguenti:
Lo stato delle impostazioni di visualizzazione di una procedura può essere associato permanentemente ad
essa mediante la funzione salva del menù edita – valori e aspetto predefiniti esposta nel paragrafo precedente
e recuperato in ogni momento con carica solo l’aspetto.
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che può essere selezionato in qualunque momento, anche durante l’impostazione o la modifica di una
procedura.
Si notano i simboli posti a sinistra del nome delle procedure che indicano lo “stato” delle stesse (possono
essere eseguite, sospese, nascoste, incomplete, interrotte ecc.), il nome attribuito dal sistema (si tratta di un
nome automatico, non modificabile che riporta il nome della tecnologia applicata dalla lavorazione e il
numero progressivo di creazione; in questo modo Cimatron E impedisce la generazione di due procedure con
lo stesso nome), la condizione di visibilità rappresentata dalla lampadina accesa o spenta, il commento
eventualmente impostato dall’utente per una rapida distinzione del compito eseguito dalle procedure, il
colore e la penna con cui Cimatron E rappresenta a video i movimenti della lavorazione, l’utensile e il
sistema di riferimento associati alla procedura in oggetto.
Di particolare importanza sono i simboli di stato delle lavorazioni con i quali il programma denuncia l’attuale
condizione delle stesse; si tratta di contrassegni di facile interpretazione.
Un elenco di tali simboli e del loro significato è mostrato dalla guida in linea alla pagina status flags
rapidamente rintracciabile mediante la funzione indice scrivendo semplicemente “sta”.
1 procedura non completa e non pronta per l’esecuzione (calcolo dei movimenti); con la funzione
edita sarà possibile controllare quali parametri risultano problematici o quali elementi mancano al
sistema per il calcolo.
2 procedura sospesa ovvero impostata, ma non calcolata; la sospensione può avvenire per effetto di
una modifica apportata dopo il calcolo senza che si sia provveduto immediatamente alla nuova
elaborazione dei movimenti oppure nei casi in cui si sia ricorsi al comando salva e chiudi che
mantiene le impostazioni effettuate senza procedere all’esecuzione (utile nel caso di calcoli onerosi e
lunghi da elaborare)
3 procedura corretta e pronta per la post processazione
4 procedura calcolata, ma di cui è raccomandata la rielaborazione (ad esempio a seguito di interruzioni
nella fase di sviluppo
5 procedura attualmente nascosta (non sono visibili i movimenti a video)
6 procedura di tipo grezzo o parte
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Un doppio click sul nome della procedura accede alla sua diretta modifica.
Nota:
Il tipo di colonne presenti nel gestore NC può essere modificato mediante il
3° tasto del mouse premuto su una di esse; esso provoca la comparsa del
menù proposto a lato con il quale è possibile stabilire quali informazioni il
gestore deve fornire riguardo le procedure in esso elencate:
Le voci aggiorna grezzo e limita per pinza, se selezionate, comportano la comparsa nel gestore NC di caselle
di spunta che denunciano lo stato della procedura cui sono associate e che, nel contempo, permettono una
modifica particolarmente rapida di questa loro condizione.
La casella alla colonna “U” evidenzia il fatto che la procedura di finitura “F-Inclin._4” aggiorna lo stato del
grezzo residuo (in altri termini: la richiesta di visualizzazione del grezzo residuo dopo questa procedura terrà
conto del lavoro da essa svolto sul pezzo e tale condizione del grezzo influirà sul calcolo delle eventuali
procedure successive che dovessero operare in base ad esso).
La casella “Limita x Pinza” denuncia che i movimenti della procedura “F-Inclin._4” tengono conto della
pinza definita con l’utensile associato alla procedura stessa (vale a dire che sono stati calcolati verificando
che essa non collida con il materiale in lavorazione).
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2.6 Anteprima
Presente nel wizard di impostazione delle procedure di lavorazione, la funzione di anteprima viene attivata
mediante il tasto posizionato sotto la casella di sub selezione
.
Se attivata, l’anteprima provoca la comparsa del seguente settore nella parte inferiore del wizard:
In dettaglio:
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La funzione di anteprima può essere richiamata in qualunque momento e offre via via una visione aggiornata
relativa alle variazioni di impostazione dei parametri che l’utente sta operando.
Alcune voci non sono presenti nelle anteprime relative alle operazioni di finitura in quanto agganciate alla
gestione del grezzo.
Nel caso di modelli molto grandi è possibile realizzare un’anteprima locale che operi solamente all’interno di
un box definito dall’utente.
2.8 Navigatore
Il navigatore sostituisce il vecchio strumento
di controllo simulatore wire frame
ampliandone in modo considerevole le
caratteristiche.
Si tratta di una funzione che permette di
visualizzare i movimenti della fresa
verificandone in modo particolarmente
accurato il comportamento; in relazione al
tipo di procedura controllata (sgrossatura,
finitura o foratura) saranno presenti diverse
modalità di controllo che potranno procede
per blocco, livello di Z, passata, utensile ecc.
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Un metodo semplice e intuitivo per affrontare il primo problema che si pone nello sviluppo di una
programmazione NC è quello di immaginare l’ipotetico trasferimento di un grezzo da un banco al piano di
lavoro della macchina operatrice; in effetti, l’operazione richiede che la posizione che il grezzo assume, una
volta ancorato, sia coerente con i movimenti che la macchina effettuerà per il raggiungimento dello scopo
finale. In altre parole bisognerà preoccuparsi che un qualsiasi movimento della fresa programmato in NC si
rivolga al grezzo in macchina allo stesso modo in cui lo si vede rivolgersi al pezzo a video in fase di
programmazione.
A tale scopo si tenga conto che qualsiasi macchina a controllo numerico possiede un suo sistema di
riferimento X,Y,Z orientato in modo permanente; allo stesso modo si consideri la modalità con cui un nuovo
documento NC viene mostrato dal programma una volta aperto: esso presenta un sistema di riferimento
nominato model attivo di colore rosso.
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Considerata immutabile la posizione del sistema di riferimento model di NC un po’ come si può considerare
immutabile la posizione del sistema di riferimento della macchina operatrice, si tratta di orientare il pezzo da
elaborare in modo corretto.
L’elaborazione Cad di un oggetto può richiedere la realizzazione di diversi sistemi di riferimento in ragione
delle diverse difficoltà e caratteristiche di modellazione; non è detto che, tra questi, ve ne sia uno adatto al
piazzamento in macchina e, quindi, al caricamento delle matematiche in ambiente NC.
Lo staffaggio del pezzo avviene mediante la sovrapposizione di uno dei suoi UCS al model di NC ed è quindi
piuttosto comodo ricorrere alla creazione in ambiente CAD del sistema di riferimento ritenuto adatto
all’elaborazione delle procedure.
Si consideri il modello riportato in
figura. Si tratta di un file esportato
da un progetto di divisione e
successivamente predisposto per la
lavorazione.
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3.2 Nc setup
Lo staffaggio del modello determina l’Nc setup del documento in fase di elaborazione che consiste in una
sorta di cuore del calcolo dei movimenti che verranno eseguiti; di norma, come già accennato in precedenza,
le macchine operatrici a 3 assi richiedono un diverso setup per ogni staffaggio in quanto il pezzo viene
fisicamente riposizionato sulla tavola di lavoro della macchina e si procede necessariamente ad un nuovo
azzeramento.
La variazione di setup è particolarmente utile nel caso in cui non si disponga di un sistema di riferimento
adatto al posizionamento già presente nel modello e si sia costretti a caricare le geometrie con uno
“staffaggio provvisorio” che dovrà essere necessariamente modificato. In questo caso si può procedere
all’acquisizione delle geometrie utilizzando l’unico UCS di cui si dispone e concludendo con esso la
funzione di carica modello.
A questo punto è possibile ricorre alla funzione setup NC contenuta nel menù
processo NC per selezionare il sistema di riferimento appena creato come
nuovo sistema di riferimento di setup.
Una volta completata l’operazione il pezzo si presenterà orientato nel modo rappresentato in figura
richiamando la vista isometrica.
Nota importante:
Il setup NC identifica la posizione del modello sulla tavola di lavoro della macchina a controllo ed è unico
per ciascun documento NC di Cimatron. In altre parole non è possibile utilizzare più di un setup nello stesso
documento.
Qualora si sia in possesso di frese a più di 3 assi o a macchine operatrici a 3 assi di posizionamento sarà
ovviamente possibile utilizzare diversi sistemi di riferimento per il calcolo delle procedure che si rivolgono
alle diverse parti del modello.
Tali sistemi di riferimento dovranno essere resi attivi man a mano che si procede con il lavoro in modo da
ottenere i movimenti corretti (le procedure possono utilizzare UCS diversi da quello di setup) e dovranno
essere creati prestando attenzione ai movimenti che la macchina è in grado di fare: ad esempio con una fresa
che ruoti la tavola di lavoro attorno all’asse delle Y per orientare il pezzo diversamente, sarà indispensabile
realizzare i diversi UCS in modo che essi siano sempre rotazioni attorno all’asse delle Y del sistema di
riferimento di setup.
In questo modo il programma di post processazione viene messo in condizioni di calcolare la matrice di
rototraslazione che parte dall’orientamento di base e arriva al nuovo posizionamento in modo corretto e
ottenibile con la macchina cui esso è destinato.
Di fatto si potrebbe presentare il caso (senza dubbio più frequente in caso di macchine con più di 3 assi, per
non dire esclusivo di queste) in cui il sistema di riferimento di setup non viene mai utilizzato per il calcolo
dei movimenti, ma esso svolge il solo ruolo di posizionamento sul banco di lavoro della macchina operatrice.
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4 PROCESSO
4.1 Utensili
Una volta selezionata la fonte preferita, il programma visualizzerà una finestra che mostrerà l’elenco degli
utensili disponibili permettendo la scelta di una parte di essi o di tutti per procedere alla fase di importazione
nel documento attuale.
In relazione al fatto che la libreria di Cimatron E non permette aggiunte o cancellazioni di utensili, è
consigliabile definire in modo accurato gli utensili fisicamente acquistati e a disposizione dell’officina e
memorizzarli in un singolo documento personale che diverrà, in tal modo, una sorta di “libreria personale”
modificabile in ogni momento. La definizione di tale libreria potrebbe partire da zero oppure avvalersi di
alcuni dati già presenti in quella di Cimatron E.
La libreria poterebbe essere realizzata sia in formato ELT (normale documento NC di E) oppure in formato
XML (senza la generazione di documento NC dedicati); il formato XML permette inoltre di generare una
libreria di pinze cui fare riferimento durante la definizione di nuovi utensili o durante l’aggiornamento della
libreria personalizzata.
Il ricorso a queste due soluzioni dà, inoltre, la possibilità di generare un numero indefinito di librerie che
potrebbero essere associate alle macchine a controllo qualora se ne possedesse più di una.
Il comando utensili mostra la finestra di dialogo visualizzata di seguito che è di interpretazione piuttosto
semplice.
Di particolare importanza sono i tre tasti funzione presenti sotto l’elenco degli utensili:
ricorso al tasto .
Il settore alla base della finestra di dialogo contiene tre schede che racchiudono l’intero insieme dei campi
compilabili per la completa definizione di un nuovo strumento; alcuni di essi sono di importanza
fondamentale per il corretto funzionamento del programma e altri, invece, sono di utilizzo facoltativo.
Cimatron E
permette la
definizione di 6
categorie di
utensili suddivise
in tre tipi: piatti,
sferici e toroidali
che possono
essere cilindrici
o conici, più
eventuali utensili
speciali quali le
frese a palla e
quelle a T.
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La prima scheda (nella figura precedente) è quella mostrata di default e contiene campi essenziali quali il
diametro, il raggio di base (toroidali), l’angolo di conicità, la lunghezza dei taglienti lungo il gambo, la
lunghezza fuori pinza e il numero utensile che indica la sua posizione nel magazzino interno della macchina
operatrice e che è essenziale al corretto svolgimento dei cambi utensile automatici.
E’ presente anche il settore geometria stelo che compare solo nel caso in cui sia attivata la casellina
corrispondente e che contiene i parametri relativi alla definizione dell’eventuale cono di rinforzo dell’utensile
tipico di certe frese dedicate più frequentemente alla finitura.
Si notino inoltre i campi relativi ai valori compensazione diametro e compensazione lunghezza. Prima della
versione 8 di E tali valori dovevano essere necessariamente uguali, mentre adesso possono essere impostati in
modo indipendente e la relazione tra i due viene regolata dalla voce delle preferenze presente in strumenti /
preferenze / NC / valori di default.
Nella quasi totalità delle procedure disponibili, Cimatron E controlla costantemente i movimenti della fresa
per evitare che la pinza o il mandrino collidano con il materiale in corso di lavorazione; è cura dell’utente
definire con precisione l’aspetto e l’ingombro della pinza e del mandrino della sua macchina operatrice per
poter sfruttare appieno questa preziosa caratteristica del sistema.
A questo scopo si riferisce la terza scheda utensile che viene attivata dal segno di spunta posto
alla voce usa pinza della finestra di dialogo.
La definizione della pinza e del mandrino avviene mediante la definizione di una sequenza di moduli che
concorrono alla formazione dell’intero gruppo dato dall’utensile e dai suoi dispositivi di fissaggio.
Nota:
La definizione della pinza può essere inizialmente laboriosa; in
caso di aggiunta di un nuovo utensile è consigliabile
selezionare dall’elenco quello la cui definizione della pinza è
più vicina alle caratteristiche desiderate e poi procedere con la
selezione del comando di realizzazione di un nuovo strumento.
In questo modo Cimatron E caricherà automaticamente la pinza
rilevata al nuovo utensile è sarà sufficiente inserire le eventuali
modifiche presenti.
Si noti la presenza del tasto che accede ad un browser con il filtro per la sola lettura dei
file XML con il quale raggiungere e selezionare un file precedentemente salvato e contenente un certo
numero di pinze (associate ad altrettanti utensili) tra le quali selezionare quella desiderata per la definizione
della nuova fresa.
Di tale utensile verrà importata la sola geometria relativa alla pinza.
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Tale funzione è avviata dai due tasti che avviano il processo di esportazione per il solo utensile
selezionato (tasto a sinistra) o per tutti gli utensili del documento attivo (tasto a destra) in ambedue i casi il
programma visualizza una finestra di dialogo dove stabilire la posizione su disco e il nome da associare al file
in questione.
La selezione di uno di questi file in fase di importazione visualizzerà la normale finestra di dialogo
contenente gli utensili rinvenuti dal sistema nel file XML e disponibili per il caricamento nel documento di
lavoro attivo.
4.3 Percorso utensile
Per percorso utensile. si intende un insieme composto da una o più procedure con la caratteristica comune di
appartenere allo stesso tipo di fresatura (a 2.5, a 3 o a più assi).
Le fresatrici possono essere a 2 assi e mezzo (macchine in grado di eseguire lavorazioni con variazione
simultanea delle sole coordinate X e Y mentre il valore Z rimane costante) o a 3 e più assi (macchine in
grado di eseguire procedure che prevedono la variazione contemporanea di tutti e tre i valori di coordinata).
Com’è intuibile, le lavorazioni operate dalle fresatrici a 2.5 assi sono adatte alla realizzazione di pezzi
caratterizzati dalla presenza di sole superfici piane orizzontali o verticali, mentre le altre macchine operano
anche su superfici inclinate o curve.
Nota:
E’ interessante puntualizzare che, comunque, la caratteristica lavorazione a Z costante tipica dei 2 assi e
mezzo è presente in moltissime fasi della lavorazione a 3 assi; in sostanza solamente due sono i tipi di
movimento che la fresa può compiere; quello a Z costante e quello a Z variabile. La combinazione di queste
tecniche esegue la totalità delle operazioni necessarie alle lavorazioni a controllo numerico.
Cimatron E propone, dopo aver acquisito le geometrie e dopo aver definito gli utensili a
disposizione, la creazione del primo percorso utensile.
Un intero programma NC può essere costituito da uno o da più percorsi in relazione alle esigenze
e alle preferenze dell’utente.
Ad esempio, una lavorazione classica a 3 assi costituita da una sgrossatura, una prefinitura, una finitura e una
ripresa può trovare una archiviazione efficace e chiara in un solo percorso, mentre lavorazioni più complesse
che richiedono molte più procedure possono essere organizzate in più cartelle per una più facile
consultazione e controllo.
.
La funzione genera la seguente finestra di dialogo:
Il nome della cartella è facoltativo, ma non può superare gli
8 caratteri e non può contenere spazi; Cimatron E applica la
sigla TP (toolpath – percorso utensile) in modo automatico
associandovi il nome del sistema di riferimento attivo che,
nella maggior parte dei casi, coincide con model (vedi le
considerazioni fatte riguardo il setup NC).
La casella tipo permette la selezione del tipo di fresatrice
utilizzata.
Micro fresatura provoca la creazione di un percorso
utensile con procedure e strategie specifiche per pezzi di
piccole dimensioni che devono essere lavorati con tolleranze
di calcolo particolarmente piccole.
Sis.rif. associa un sistema di riferimento alla cartella che
verrà mantenuto per tutte le procedure in essa contenute
salvo modifiche locali alle singole lavorazioni.
Punto stabilisce le coordinate del punto iniziale dell’utensile
e determina l’azzeramento. I valori proposti sono regolati
dalle preferenze NC e si riferiscono al sistema di riferimento
attivo.
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Alla voce strumenti / preferenze / NC / valori di default sono presenti dei parametri che controllano il
comportamento del programma per l’autodeterminazione della Z di sicurezza; Cimatron è sensibile alle
geometrie del modello visibili in area grafica al momento della generazione del percorso utensile e si
comporta di conseguenza.
Nell’immagine si vede un esempio di
impostazione che forza il sistema a
determinare il piano di sicurezza ad un
valore di Z 10mm al disopra del punto di
massima Z del modello; è possibile
aggiungere un ulteriore margine di
controllo.
In considerazione del fatto che una caratteristica essenziale di una buona programmazione è, senza dubbio, la
rapidità di esecuzione, è interessante cercare di regolare la sicurezza non molto al di sopra del massimo
valore di Z raggiunto dal modello per evitare che la fresa debba percorre molta strada ad ogni movimento in
rapido (movimento di trasferimento in zone diverse del modello non a contatto con il materiale).
Il valore inserito potrà comunque essere modificato in qualunque momento semplicemente modificando la
voce relativa al percorso che compare nel gestore di processo una volta chiusa l’operazione.
4.4 Definizione della Parte
Nella presentazione dell’interfaccia del sistema si è accennato al fatto che Cimatron E permette la
visualizzazione dello stato del grezzo a valle delle lavorazioni eseguite; il calcolo viene effettuato generando
un file STL (triangolazione) di partenza (definizione del grezzo – paragrafo seguente -) al quale viene
sottratto il volume della fresa nelle varie posizioni che essa assume per effetto dei movimenti.
Lo stato del grezzo così ottenuto presenta la condizione finale del materiale, ma non permette un’eventuale
verifica della correttezza delle lavorazioni in quanto il motore di calcolo CAM di E non è mai a conoscenza
del modello CAD elaborato.
Se fosse possibile disporre di un file STL modellato sulle superfici reali del modello di partenza si potrebbe
pensare di confrontarlo con lo stato del grezzo residuo e stabilire la correttezza delle lavorazioni eseguite in
termini di distribuzione residua di materiale.
Il programma di simulazione e verifica che verrà commentato più avanti nel manuale, si incarica appunto di
questo confronto e necessita della conoscenza del modello nello stesso formato con cui viene elaborato il
grezzo: il formato STL, per generare il quale viene attivata la procedura parte che compare immediatamente
dopo il comando percorso utensile visto in precedenza.
La funzione seleziona in modo automatico tutte le superfici visibili in area grafica (è comunque
possibile pulire la selezione effettuata – tasto reset selezione – e procedere in modo manuale per
eludere eventuali geometrie estranee al pezzo).
Tenuto conto che il file STL generato dalla funzione non viene utilizzato mai se non durante l’eventuale
esecuzione della verifica finale, la realizzazione effettiva del calcolo a questo punto del processo risulta
piuttosto superflua e può essere tranquillamente evitata selezionando il tasto salva e chiudi presente nella
finestra di dialogo.
La procedura parte verrà visualizzata nel gestore processo NC nel modo seguente.
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IMPORTANTE:
Senza la preventiva definizione del grezzo le procedure
di sgrossatura non possono essere eseguite in nessun
caso.
Le condizioni di partenza per un percorso di lavorazione possono essere molto diversificate e, senza dubbio,
non sempre la forma del blocco di materiale è rappresentabile con un parallelepipedo delle dimensioni
adattate a quelle del modello che “contiene”; spesso si è in presenza di grezzi irregolari o di forma e
dimensioni predefinite oppure di grezzi sagomati (processi di lavorazione su pezzi di fusione) o altro.
Per questa ragione Cimatron dispone di diverse tecniche per la determinazione del grezzo di partenza:
Il grezzo può essere anche definito per superfici mediante la selezione delle facce di un oggetto modellato
appositamente a tale scopo cui potrebbe essere stato dedicato un set particolare per controllarne la
visualizzazione.
Anche in questo caso il sistema offre la possibilità di
impostare un offset globale delle superfici del grezzo.
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Il grezzo può essere definito anche da un contorno specificando i valori di Z inferiore e superiore che ne
delimitano l’ingombro.
Anche in questo caso può essere indicato un valore di offset che il programma applica al contorno
selezionato ( 3° tasto del mouse per avere aiuto alla selezione dei contorni).
Nota:
L’opzione da file presente nella tendina di tecniche di realizzazione del grezzo, permette di utilizzare come
grezzo un file STL salvato precedentemente dal programma di simulazione a patto che esso sia stato
calcolato con un sistema di riferimento coerente con quello attivo al momento.
La funzione multi asse è rivolta agli utenti in possesso di macchine a più di 3 assi di posizionamento che
hanno così la possibilità di generare il grezzo in un percorso utensile relativo ad un certo staffaggio sulla base
del grezzo residuo dalle lavorazioni già eseguite su uno staffaggio diverso.
4.6 Generazione di procedure – tecnologie
A questo punto si è giunti all’acquisizione degli elementi minimi necessari per l’avvio del processo vero e
proprio di programmazione: la generazione di procedure.
Il lavoro di programmazione NC segue molto da vicino la sequenza logica delle operazioni necessarie al
conseguimento del risultato finale che verrebbero affrontate operando in modo manuale: si parte cioè da una
prima lavorazione che tende ad asportare in modo efficace e veloce la maggior parte di materiale possibile
(sgrossatura) procedendo via via con operazioni successive che portano gradualmente il pezzo verso la
condizione ideale per le procedure di finitura, ovvero lavorazioni caratterizzate dall’asportazione di piccole
quantità di materiale distribuito in modo tendenzialmente uniforme sulle superfici da processare.
E’ compito delle sgrossature e delle pre-finiture portare il materiale alle condizioni giuste per poter essere
lavorato in finitura, arrivare ad avere cioè una quantità di sovrametallo sufficientemente costante per
garantire uno sforzo uniforme all’utensile incaricato delle ultime lavorazioni.
Nonostante valga la regola generale secondo cui l’utensile di diametro maggiore opera meglio (più stabile,
consente incrementi maggiori influenzando in modo positivo il tempo macchina finale, meno soggetto ad
usura ecc.) spesso gli utensili di finitura sono necessariamente piuttosto piccoli per poter assecondare le
caratteristiche geometriche del modello ( raccordi, classicamente).
Portare l’oggetto ad avere un sovrametallo costante permette a questi utensili di lavorare in modo ottimale a
vantaggio della qualità finale del prodotto.
Cimatron E è fornito di un motore di calcolo progettato per ottenere lavorazioni con una gestione dei
movimenti ottimale per un rapido raggiungimento del risultato nel pieno rispetto della qualità di esercizio.
Come introdotto in testa al paragrafo, l’intero flusso di operazioni necessarie ad una programmazione NC si
riduce a non molte fasi che rappresentano una sequenza tipica in grado di soddisfare una larghissima
maggioranza di programmazioni; è compito di questo manuale illustrare, con diversi gradi di
approfondimento, il processo in esame.
Come primo passo si impone la scelta della tecnologia adeguata alla fase di lavorazione in corso; l’elenco
delle tecnologie presenti nel sistema riporta in modo evidente le considerazioni fatte riguardo la sequenza di
operazioni necessarie.
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Nota:
In generale si può affermare che le sgrossature e le ri-sgrossature sono dedicate all’asportazione di volumi più
o meno significativi e procedono sempre per movimento a Z costante, mentre le finiture spesso sono
caratterizzate da movimenti a Z variabile in quanto dedicate all’asportazione di piccole quantità di materiale
lungo il percorso suggerito dalla forma stessa delle superfici del modello.
Determinata la tecnologia si procede al passo che, seguendo le impostazioni di Cimatron E, consiste nella
selezione delle geometrie da associare alla procedura (il programma apre la finestra di dialogo già in questa
fase).
4.7 I contorni
Il contenuto della finestra di selezione delle geometrie cambia in relazione alla tecnologia indicata; in
qualche caso si può presentare come in figura (sgrossatura) in qualche altro le voci possono essere diverse.
E’ importante sottolineare che la logica con cui l’indicazione di geometrie è impostata risponde alla frase:
lavora queste superfici limitatamente a questi contorni, ovvero vengono indicate al sistema le superfici da
lavorare (superfici parte) e uno o più contorni che limitano la zona dell’intervento.
Una parola va spesa in relazione al corretto utilizzo dei contorni; un click sul contatore dei contorni
(evidenziato dalla freccia in figura) provoca la comparsa della finestra di selezione.
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Nell’immagine la procedura è stata eseguita fornendo a Cimatron E una coppia di contorni che identificano,
naturalmente, come area da lavorare quella compresa tra i due. Per questa ragione per ambedue le geometrie
è necessario impostare l’utensile con il valore dentro.
Se, infatti, il secondo contorno della figura (il cerchio centrale) fosse stato inserito con il parametro fuori
l’utensile avrebbe comunque lavorato l’area compresa tra i due contorni (l’area di lavoro è in ogni caso
quella), ma lo avrebbe fatto portandosi, nel suo movimento estremo, completamente al di fuori di essa, cioè
dentro il cerchio centrale.
La selezione del concatenamento desiderato implica una prima colorazione in evidenza del medesimo, ma
questo non significa che esso è acquisito dal sistema: è necessario premere il 2° tasto del mouse al termine
della selezione e verificare che il contorno indicato appaia di colore viola e con penna grossa e che il
contatore della finestra indichi che Cimatron E è pronto alla selezione del contorno successivo (in figura il
contorno viola è confermato come primo e il programma è in attesa del secondo).
La modifica dei parametri relativi al contorno (posizione utensile, offset) avviene mediante lo scorrimento
delle freccette poste sopra il contatore della finestra di selezione (verso sinistra per il precedente, verso destra
per il successivo) fino all’evidenziazione del contorno desiderato in colore verde.
Nota:
La funzione reset selezione del
medesimo menù a tendina comporta
l’annullamento di tutte le selezioni
eseguite.
4.8 Le superfici
Le superfici rappresentano un elemento essenziale per il calcolo dei movimenti della fresa e, come già
accennato a proposito della definizione della parte, le sole superfici che il motore di calcolo tiene in
considerazione sono quelle associate alla procedura; solo su di esse, infatti, verrà avviata l’approssimazione
per triangoli.
Le procedure di sgrossatura richiedono, nella finestra relativa alle geometrie, la selezione delle superfici
parte che sono quelle che verranno lavorate; tali superfici possono essere, se necessario, suddivise fino a 6
gruppi per un’eventuale gestione diversificata della quantità di sovrametallo da mantenere su di esse (la
gestione avanzata dell’offset verrà illustrata più avanti nel manuale).
Le geometrie selezionate diventano di colore rosso, ma NON SONO ancora associate alla procedura; per
completare la selezione delle entità è necessario premere il 2° tasto del mouse oppure selezionare la voce
termina selezione visibile nel menù di cui sopra.
Le geometrie selezionate assumono il colore verde scuro, il programma esce dalla modalità di selezione e il
contatore delle geometrie presenta un valore diverso da 0.
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Nota:
A proposito della selezione delle superfici è opportuno tenere presente che l’opzione tutto visibile tiene conto
delle sole geometrie “visibili”, vale a dire delle geometrie presenti in area grafica anche solo parzialmente;
per questa ragione è necessario prestare attenzione nel portare l’intero modello (o la parte che di esso
interessa) all’interno del video prima di attivare il comando per evitare l’esclusione accidentale di qualche
geometria che risulterebbe potenzialmente molto dannosa: le geometrie non associate alla procedura non
esistono per Cimatron e la loro assenza potrebbe portare a lavorazioni non corrette se non addirittura
dannose.
Nelle procedure di sgrossatura, nella maggior parte dei casi, la selezione di tutte le superfici del modello si
rende indispensabile, ma è bene tenere presente che il programma lancia il calcolo di approssimazione su
tutte le geometrie selezionate indipendentemente dal fatto che esse rientrino o no nell’area di lavoro (area
indicata al programma con dei contorni, ad esempio).
La figura mostra chiaramente come l’utensile si sia mosso a Z costante in ogni singolo piano e come parte dei
movimenti sia stata eseguita all’esterno del contorno del grezzo.
Comunicare a Cimatron E la presenza di uno o più contorni significa identificare aree di intervento alle quali
il programma accederà solamente dall’interno proprio perché non riconosciute come “grezzo”.
Uno sguardo ai parametri impostati per la sgrossatura mostrata in figura è possibile nell’immagine di seguito.
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La tolleranza influenza in modo determinante il tempo di calcolo della procedura e, nel caso di sgrossature o
ri-sgrossature che dovessero lasciare più di 0.1 di offset dalle superfici, è consigliabile impostare un valore di
0.1, mentre nel caso in cui si operi con offset inferiore a 0.1 o uguale a 0 (finiture), il valore deve essere
impostato a 0.01 (si consideri che il parametro si potrebbe esprimere come errore massimo tollerato nel
calcolo dei movimenti).
Per passo verticale si intende il passo in Z ovvero l’incremento o la distanza in Z che i livelli di intervento
hanno tra loro; come da definizione di sgrossatura, la profondità del volume che la procedura deve rimuovere
(distanza dal valore più alto di Z a quello più basso) viene suddivisa in multipli del passo verticale impostato.
Nel caso mostrato in figura, il tipo di passo verticale è fisso, in sostanza il calcolo avviene strettamente come
definito e questo comporta che alcuni piani orizzontali che si trovano ad una profondità incompatibile con il
valore di passo verticale non vengano correttamente lavorati (risultino avere
uno spessore di sovrametallo maggiore di quello richiesto).
L’utente ha la possibilità di impostare il sistema in modo che il passo
verticale si adatti dinamicamente alle condizioni rinvenute sul modello in
modo da lavorare correttamente tutti i piani incontrati dal programma
secondo l’offset desiderato.
Un click sul campo tipo passo verticale propone le opzioni: fisso, variabile, fisso + piani orizzontali e
finitura piani orizzontali.
La voce variabile introduce i parametri massimo passo in Z e minimo passo in Z che esprimo il primo il
valore più alto consentito al programma per il calcolo dei movimenti e il secondo il passo in Z sotto il quale
non si intende lavorare.
Il programma controlla la presenza di superfici orizzontali e suddivide gli intervalli tra uno e l’altro con un
certo numero di piani distanti tra loro un sottomultiplo di tale distanza tendendo ad utilizzare come valore
quello indicato come max. passo in Z ed evitando il valore min. passo in Z.
Con questo
accorgimento si può
ottenere il risultato
mostrato in figura
per quel che riguarda
la sgrossatura
iniziale del modello.
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L’opzione si aggiunge a quelle di passo fisso e variabile; permette di impostare un passo in Z fisso per la
lavorazione di sgrossatura imponendo contemporaneamente al programma di lavorare tutti i piani orizzontali
rinvenuti nel modello indipendentemente dalla loro posizione in Z rispettando, naturalmente, l’offset
impostato per le superfici.
Nel caso in cui viene selezionata, l’opzione determina la comparsa dei due parametri
che controllano il comportamento della fresa per quei piani orizzontali che dovessero trovarsi ad un valore di
Z vicino a quello dei piani in Z fissi calcolati dal sistema (se i due piani sono particolarmente vicini non vale
la pena di lavorarli separatamente; la logica è la stessa del valore di passo in Z minimo visto per il passo
variabile).
Opzione aggiuntiva alle sgrossature dedicata alla lavorazione dei soli piani orizzontali con passata unica.
L’opzione deve essere attivata dal menù delle preferenze perché risulti disponibile in area di lavoro
strumenti-preferenze-generale NC.
Nel caso in cui viene selezionata l’opzione nei parametri punti di entrata e uscita è visualizzato il delta z.
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Nota:
La procedura è eseguita secondo la
strategia interno - esterno della
lavorazione a spirale impostata nel
parametro di strategia descritto in
precedenza.
Gli utensili di tipo piatto o sferico hanno la
possibilità di entrare verticalmente nel
materiale da lavorare in quanto i loro taglienti
alla base arrivano fino al centro dell’utensile;
questo non è vero per quelli toroidali o a
inserti poiché gli inserti sono disposti a corona
attorno al gambo dell’utensile stesso e, quindi,
non raggiungono il centro che è invece
caratterizzato da una zona “cieca” che non può
venire a contatto con il materiale da fresare.
Gli utensili di questo tipo (una
rappresentazione schematica è proposta in
figura) sono vincolati ad entrare nel materiale
descrivendo una “rampa di accesso” di forma
elicoidale che abbia le spire inclinate di un
angolo minore di quello mostrato
nell’immagine in modo da non collidere in
nessun caso con il metallo.
Cimatron E dispone di parametri di controllo
della modalità di accesso nella categoria di controlli punti di entrata e uscita.
Si tenga conto che la lavorazione è eseguita con un utensile piatto da 10 che può entrare verticalmente (in
piantata) nel metallo del grezzo; infatti, il valore di angolo discesa è impostato a 90°. Il classico valore di
angolo da inserire per la realizzazione di ingressi di utensili toroidali in rampa elicoidale è intorno ai 5°.
In questa condizione il sistema entra in tutti i livelli superiori dall’esterno contravvenendo, in qualche modo,
alle impostazioni fornite che richiederebbero movimenti a spirale dall’interno all’esterno per ogni livello.
La riesecuzione della procedura con attiva la modalità senza piantata determinerebbe che i livelli più bassi di
lavoro non vengano processati in quanto, in questo caso, il sistema impedisce all’utensile qualsiasi ingresso
verticale nel materiale e, quindi, la fresa può portarsi al valore di Z corretto solamente in aria, ovvero
all’esterno del pezzo.
E’ possibile imporre a Cimatron E il calcolo della modalità di ingresso secondo l’opzione per lunghezza che
comporta l’ingresso in piantata in relazione alla distanza che il punto iniziale di lavoro della tasca ha rispetto
all’area esterna.
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Nota:
La ragione per cui Cimatron E, in modalità ottimizzata, ha preferito eseguire gli accessi come mostrato nella
prima delle ipotesi di fatto procedendo dall’esterno in tutti i livelli superiori, risiede nel fatto che il
programma compara i tempi macchina necessari alle due modalità di lavoro e sceglie automaticamente quelli
che, nel caso in fase di elaborazione, restituiscono il risultato migliore.
In taluni casi e per esigenze diverse, l’utente ha necessità di imporre alle lavorazioni di sgrossatura dei limiti
in Z per limitare i volumi di intervento (normalmente i valori di Z superiore e inferiore vengono ricavati da
Cimatron E in base alle selezioni fatte in geometrie).
La lavorazione è stata
eseguita con una fresa
toroidale da 6, con raggio di
taglio 0.8 e con lunghezza
fuori pinza 12.
Cimatron E, nel caso si proceda alla realizzazione di una sgrossatura con limite in Z superiore, aggiunge ai
parametri esistenti controlla grezzo sopra a Z superiore che ha lo scopo di impedire tallonamenti e collisioni
della pinza con il materiale rimasto.
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In un modello come
questo, che non presenta
piani orizzontali, ma solo
superfici inclinate, è logico
pensare che una drastica
riduzione del valore di
passo in Z possa portare ad
un miglioramento
significativo; è appunto
quello che succede se si
osserva il risultato
restituito dalla stessa
sgrossatura cui è stato
variato il solo valore di
passo in Z portandolo da 6 a 2.
Il punto è che questa soluzione ha aumentato di 3 volte il numero di livelli di Z necessari per il
completamento della sgrossatura con conseguente aumento molto significativo del tempo macchina
impiegato; un provvedimento più oculato dovrebbe poter intervenire senza ridurre il passo in Z iniziale e
dovrebbe poter individuare le zone da lavorare in relazione all’ampiezza del gradino residuo visto che essa
varia con il variare dell’inclinazione che le superfici hanno rispetto al piano orizzontale.
Essa può intervenire in modalità base o avanzata; la prima modalità opera in modo completamente
automatico chiedendo all’utente la sola indicazione della minima grandezza che il gradino residuo deve avere
per poter essere considerato “da lavorare”.
Il lavoro di eliminazione dei gradini viene svolto dal programma sempre con strategia a 2 assi, vale a dire con
Z costante; esiste la possibilità di ottenere risultati di ancora maggiore accuratezza forzando il programma ad
operare per l’eliminazione o la riduzione del fenomeno dei gradini in gestione avanzata potendo scegliere tra
le modalità di sgrossatura (impostando i parametri di movimento necessari) e finitura (non si tratta, in questo
secondo caso, di una lavorazione a Z variabile quanto piuttosto della riduzione del numero di movimenti
operati dalla fresa nei singoli piani in cui i gradini vengono suddivisi: con finitura l’utensile esegue una
semplice “contornatura” delle superfici portandosi direttamente su di esse senza passate laterali successive).
L’operazione viene impostata con l’opzione avanzato del lavoro tra i livelli; una volta selezionata essa
espone i seguenti parametri:
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Nota:
Nell’utilizzo di queste particolari strategie è bene considerare di volta in volta le condizioni in cui ci si trova
ad operare: se, ad esempio, il materiale da lavorare non permette l’utilizzo di passi in Z significativi, è
probabile che l’intervento tra i livelli sia inutile in quanto il fenomeno dei “gradini” risulta di rilevanza
trascurabile; allo stesso modo, se si prevede di utilizzare le funzioni di ri-sgrossatura per operare delle pre-
finiture, è probabile che un’accuratezza eccessiva della sgrossatura iniziale del pezzo rappresenti un aumento
evitabile dei tempi di calcolo e di macchina.
Nelle lavorazioni a
spirale, per effetto di
un’azione combinata
del passo laterale
impostato e del
contorno rilevato dal
sistema, si possono
formare delle piccole
aree di materiale non
lavorato; in modo
particolare presso le
punte (o creste) del percorso e presso le anse dello stesso.
La procedura di sgrossatura mostrata in immagine è stata realizzata con una fresa piana da 10 e con passo
laterale = 8 (il passo laterale impostato è volutamente esagerato per forzare la comparsa del problema).
La visualizzazione del grezzo residuo al termine della sgrossatura appare come di seguito.
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Si consideri, ad esempio, la seguente immagine che mostra una ri-sgrossatura con fresa più piccola (10R1) e
con offset 0.3.
Come è logico
aspettarsi, la
procedura interviene
un po’ su tutto il
pezzo essendo la
sgrossatura iniziale
impostata ad un offset
0.5.
Un’ adeguata regolazione dei passi verticali e laterali in funzione dell’utensile prescelto consegna il grezzo
ad una condizione visualizzata nell’immagine di seguito.
4.16 Finiture
Le fresature di finitura rappresentano, in buona parte dei casi, la fase finale della programmazione NC di un
modello e rientrano nella categoria delle fresature di superfici a Z variabile con alcuni distinguo:
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Più in generale le procedure di finitura suddividono idealmente le facce di un modello in due grandi aree:
quella verticale (processabile con tecniche di lavoro a Z costante) e quella orizzontale (lavorabile in modo
corretto a Z variabile); in qualche modo si ritorna alla considerazione fatta alla nota di paragrafo 4.3 che
sostiene che le tipologie di movimento che la fresa può realizzare sono semplicemente queste due e che la
combinazione di esse esegue correttamente qualsiasi lavorazione.
La procedura di finitura di Cimatron E sicuramente di maggiore utilizzo è finitura-q strategia per angolo
limite che, appunto, distingue analizzandola, la natura delle facce da lavorare variando opportunamente la
tecnica operativa per il miglior risultato finale.
Nel pezzo in esame una finitura di questo tipo, eseguita con una fresa sferica da 10, si presenta come
mostrato in figura.
Si tratta
necessariamente di una
vista in dettaglio in
quanto i valori di passo
verticale e orizzontale
sono bassi e
determinano un
consistente numero di
passate per
l’elaborazione del
pezzo.
NOTA IMPORTANTE:
Un elemento fondamentale delle lavorazioni di finitura è rappresentato senza dubbio dalla scelta dei valori da
attribuire ai parametri di controllo dei passi orizzontali (incremento laterale delle passate sulle superfici
orizzontali) e dei passi verticali (distanza in Z delle passate per le lavorazioni delle superfici verticali); è
facile rendersi conto che, trattandosi di finiture, piccole variazioni di tali valori possono comportare
incrementi o decrementi molto significativi al numero di passate necessarie a portare a termine la
lavorazione.
Un esempio a sostegno di tale osservazione potrebbe essere quello in cui si desidera operare una finitura di
una superficie orizzontale con una fresa sferica da 10; dall’osservazione geometrica si evince come un
qualsiasi valore di passo orizzontale applicato ad una fresa di tale tipo generi una cresta di materiale residua
più o meno rilevante.
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Considerato l’elevato numero di passate necessarie conviene cercare un valore corretto da impostare per
evitare da una parte lavorazioni scadenti e dall’altra un’inutile dilatazione dei tempi macchina.
In questo Cimatron E può essere di rapido aiuto in due modi: uno prevede l’utilizzo di uno skecth
parametrico di facile realizzazione che imiti le condizioni di lavoro reali presenti un po’ come rappresentato
in figura:
Lo schema rappresenta una fresa da 10 su
superficie orizzontale alla quale è stato
imposto il valore 60 di passo laterale; con lo
strumento di misura di Cimatron E è possibile
ricavare lo scallop lasciato dalla lavorazione a
queste condizioni.
Variando opportunamente i valori di quota
dello sketch, si possono verificare le
condizioni fino ad ottenere una valutazione
precisa del passo laterale che conviene
applicare.
Si consideri anche il comodo strumento rappresentato dalla procedura “passo 3d” presente nel gruppo di
funzioni procedure tradizionali della categoria di procedura di finitura.
In questo modo si arriva, ad esempio, alla generazione di una propria tabella che potrebbe rappresentare i
valori da applicare come passo orizzontale (spesso abbastanza validi anche come passo in Z) per ottenere uno
scallop considerato soddisfacente di 0.01mm di altezza al variare dell’utensile utilizzato
Fresa da 10 = 0.63
Fresa da 12 =0.69
Fresa da 16 =0.79
Fresa da 20 =0.89
Si tenga conto che, considerati i passi laterali descritti, una piccola variazione comporta spesso una forte
differenza in termini di numero di passate e in tempo necessario alla realizzazione del lavoro.
Nota:
L’esempio di utilizzo dello sketch per una valutazione degli incrementi potrebbe essere meno schematico e
più aderente alla realtà del pezzo se modellato sulle curve risultanti dall’intersezione delle superfici da
lavorare con un piano sul quale poi realizzare lo sketch vero e proprio.
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Come accennato in precedenza, il passo 3D consiste nel calcolo della distanza tra una passata e quella
successiva eseguito direttamente sulle superfici di lavoro diversamente dal passo 2D normalmente impostato
che esegue gli incrementi sul piano orizzontale per poi proiettarli sulle superfici del modello.
Si tratta di una distanza tra le passate misurata nello spazio e non sul piano.
La definizione del grezzo come prima procedura all’interno di un percorso utensile è fondamentale e
indispensabile per l’esecuzione delle procedure di sgrossatura e ri-sgrossatura; in modo particolare le ri-
sgrossature basano il loro intervento sullo stato del grezzo come si presenta al termine delle sgrossature
precedenti. Per questa considerazione diventa evidente come la presenza di un grezzo definito sia parte
integrante del calcolo vero e proprio caratteristico della funzione.
E’ il caso di puntualizzare che, dato il rapporto di stretta relazione delle procedure di sgrossatura e ri-
sgrossatura, al variare di alcuni parametri in seguito ad operazioni di modifica corrisponderà, da parte del
sistema, una richiesta di ricalcolo delle procedure dipendenti (le procedure presentano il contrassegno di
procedura sospesa – gestore processo NC - ).
La categoria di parametri gestione grezzo e pinza e stelo della finestra delle procedure mostra, nelle
operazioni di sgrossatura, le sole voci limita la lavorazione per pinza e stelo con il grezzo (determina se il
calcolo dei movimenti dovrà essere eseguito in base al controllo del tallonamento dei componenti della pinza
e dello stelo eventualmente presenti nell’utensile selezionato), controllo tallonamento con parte fino a
utensile / pinza#1 / pinza#2 ecc. (stabilisce con quale componente del gruppo utensile-pinza il sistema debba
controllare il tallonamento con le superfici della parte – e non con il grezzo residuo-)
Le funzioni di finitura
aggiungono una voce al gruppo
di gestione del grezzo:
usa grezzo residuo per
connessioni stabilisce il calcolo
dei movimenti, l’attacco alle
superfici, il controllo dei
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tallonamenti e i movimenti in aria dell’utensile in base alle dimensioni assunte dal grezzo al termine delle
procedure precedenti.
Lega, in altre parole, la lavorazione in corso a quelle che vengono prima con la conseguenza che, al variare di
queste ultime, si rende necessaria una sua riesecuzione.
L’opzione no permette di ignorare lo stato del grezzo e il controllo dei movimenti e dei tallonamenti viene
effettuato direttamente sulle superfici associate alla procedura in corso.
Non viene ammesso lo sfioramento della pinza, ma il programma opera con un margine di sicurezza
aggiuntivo calcolato in funzione del suo diametro e modificabile qualora si imposti il controllo tallonamenti
fino a pinza#x (Cimatron E visualizza i parametri come in figura).
NOTA:
Il calcolo del controllo del tallonamento con le superfici della parte viene solitamente eseguito con il solo
utensile (settore descritto come lunghezza fuori pinza); per questo settore il sistema ammette contatto (offset
= 0) in virtù del fatto che le superfici parte devono essere lavorate.
Normalmente il settore dell’utensile definito come pinza controlla il tallonamento sulla base del grezzo
residuo utilizzando un margine di sicurezza non modificabile.
Come si è visto è possibile estendere il controllo del tallonamento con la parte anche a uno o più moduli della
pinza con la possibilità di intervenire sui margini di sicurezza; allo stato attuale di messa a punto del
complesso algoritmo necessario allo svolgimento di questa funzione i tempi di attesa per il completamento
del calcolo possono essere anche decuplicati.
Si raccomanda l’utilizzo di tale opzione in casi di effettiva necessità.
Con offset facce il programma opera il calcolo dei movimenti e il controllo dei tallonamenti sulla base di un
valore di offset applicato alle geometrie selezionate (il campo corrispondente compare in caso di selezione di
questa opzione).
Limita la lavorazione per pinza e stelo con il grezzo offre i controlli mostrati
a fianco: utilizzando utensili in cui sia stata definita la pinza, si permette al
programma di eseguire il calcolo della minima lunghezza della fresa
necessaria per effettuare la lavorazione (funzione presente nelle sole finiture
il cui risultato è visualizzato nel pannello di output al termine del calcolo dei movimenti). Cimatron E
permette di ottenere comunque il calcolo dei movimenti anche in presenza di utensile corto (No. Ignora
Pinza) ed, eventualmente, di stimare anche in questo caso la lunghezza minima necessaria (No. Calcolo
Min.Lungh.).
Un’ accurata gestione di queste opzioni permette di: calcolare la procedura indipendentemente dalla
definizione di un grezzo iniziale o senza tener conto della sua condizione al momento dell’esecuzione, evitare
di procedere al calcolo del grezzo residuo nel caso in cui esso non abbia rilevanza nella generazione di
movimenti (ad esempio: quantità minime di sovrametallo da rimuovere), utilizzare direttamente le geometrie
della procedura come elementi di controllo dei movimenti e dei tallonamenti dell’utensile, mantenere la
procedura indipendente dalle altre.
Di norma, una buona regola operativa suggerisce che le operazioni di finitura prevedano l’impostazione del
valore NO per l’utilizzo del grezzo residuo nel controllo dei tallonamenti (la procedura si mantiene
indipendente dalle precedenti) e l’attivazione del calcolo di aggiornamento del grezzo (eventualmente
disponibile per procedure successive).
Il rinvenimento delle zone da elaborare è, ovviamente, automatico e non si basa sul calcolo del grezzo
residuo e ne è perciò indipendente (la procedura di ripresa dispone, comunque, dei parametri di gestione del
grezzo spiegati più sopra).
Il calcolo dei movimenti è effettuato in base ad un confronto geometrico tra le superfici associate alla
procedura e le caratteristiche degli utensili utilizzati.
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Si noti la presenza del parametro fondamentale utensile precedente nel quale va segnalata al sistema la fresa
con la quale operare il confronto.
Non è necessario che la funzione di ripresa
segua immediatamente quella di finitura e
non è strettamente necessario che venga
indicato al programma il reale utensile
precedente utilizzato: spesso selezionare
un utensile precedente un po’ più grande o
un po’ più piccolo può servire ad ottenere
variazioni nell’intervento della procedura
di ripresa.
Particolare attenzione merita il parametro
offset utensile precedente che, mantenendo
inalterata la selezione della fresa
precedente, permette di introdurre delle variazioni al raggio di taglio considerato per prevenire lavorazioni
eccessive o insufficienti nel caso, ad esempio, in cui il raggio di taglio della fresa sia molto vicino alla
curvatura reale della superficie da lavorare.
Parametro molto interessante della procedura di ripresa è senza dubbio quello relativo all’attivazione o meno
della risgrossatura che forza il sistema a controllare lo stato del grezzo residuo prima di iniziare i calcoli dei
movimenti veri e propri di finitura.
Se il controllo del grezzo rinviene zone in cui il materiale residuo è incompatibile con la lavorazione diretta
delle superfici con quel determinato utensile, Cimatron E esegue una risgrossatura localmente per portare
anche quelle zone nelle condizioni di poter essere finita.
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Si noti la presenza dell’opzione metodo multi passata che permette di eseguire la bitangenza in passate
successive rendendola decisamente più flessibile e di più frequente utilizzo; attivando l’opzione si accede alla
scelta della strategia da utilizzare per la realizzazione delle multi passate.
Nota:
L’applicazione della bitangenza su uno spigolo raccordato del modello con raggio pari o superiore a quello di
taglio dell’utensile non produrrà alcun movimento; bitangenza ha coma condizione il costante contatto della
fresa con le due superfici che concorrono alla generazione dello spigolo e che, quindi, non sono in tangenza
tra loro.
4.21 Finitura piani orizzontali
Le superfici orizzontali di un modello sono una tipologia a parte di entità geometriche in quanto la loro
lavorazione risulta migliore se effettuata con frese piatte o toroidali.
Le frese sferiche, tipiche della grande maggioranza delle operazioni di finitura, presentano l’inconveniente
dello scallop “altezza di cresta” che per essere ridotto a dimensioni accettabili impone un passo laterale 2D o
3D molto ridotto con un conseguente innalzamento del numero delle passate e del tempo macchina
impiegato. In ogni caso la fresa sferica non può in nessun caso non produrre dette creste proprio per la natura
geometrica della sua forma.
Cimatron E dispone di una procedura dedicata alle superfici orizzontali in grado di individuare quali entità
corrispondono a questa condizione e di lavorarle indipendentemente generando spontaneamente i contorni
necessari a completare tali lavorazioni senza correre il rischio di danneggiare le superfici limitrofe non piane.
A tale scopo nel menù analizza è contenuta la funzione set delle facce orizzontali che, una volta attivata, crea
automaticamente un set contenente le superfici identificate come tali dal sistema.
Per accedere comodamente alla scheda dei set dall’ambiente NC di Cimatron si può ricorrere al tasto
presente nella barra dei comandi di NC riportata in figura.
Una volta spento il set delle facce orizzontali un possibile modello si presenterebbe come mostrato di seguito.
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E’ interessante notare come la procedura tenga conto delle superfici confinanti con i piani orizzontali e generi
dei movimenti che oltrepassano i bordi delle superfici nel caso essi siano liberi, mentre, nel caso essi
combacino con altri bordi, tendano a fermarsi tangenti all’estremità della superficie.
I processi di simulazione dei percorsi eseguiti e di verifica dei sovrametallo eventualmente presenti si
affidano ad un programma esterno che viene attivato direttamente dal documento NC di Cimatron E.
Si procede alla selezione della o delle procedure da simulare e si accede al comando mediante il tasto
presente nella barra NC mostrato in immagine.
Il programma mostra la seguente finestra di dialogo che permette la conferma della selezione effettuata o
l’indicazione di nuove procedure da simulare secondo l’interfaccia mostrata in seguito.
La finestra mostra
attualmente la selezione
dell’intero percorso
utensile sviluppato nel
processo; è possibile
indicare a Cimatron E
quali procedure si
vogliono simulare
singolarmente o in
gruppo (il simulatore
provvederà alla loro
esecuzione in ordine di
elencazione nel percorso
aggiornando di volta in
volta il grezzo residuo).
La singola freccia verde
importa nel simulatore le
sole procedure
selezionate, mentre la
doppia freccia verde
importa l’intero processo
NC presente nel
documento.
Le frecce rosse operano
in senso inverso.
Una volta confermate le
selezioni con il consueto
tasto OK Cimatron E
avvia il programma di
simulazione e, dopo un
calcolo dello stato del
grezzo in testa alle
selezioni effettuate,
l’animazione può
procedere con la
pressione del tasto
di avvio della simulazione; sono presenti i tasti di arresto e di controllo di visualizzazione dell’utensile e
del modello.
Nell’ordine: wire frame (bordi nascosti) / wire frame (tutto visibile) / ombreggiato
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In ogni momento è possibile interrompere la simulazione, uscire regolarmente dal programma e, tornando in
Cimatron E, procedere alla selezione di altre procedure da visionare.
Selezionando direttamente la finitura per angolo limite, ad esempio, il grezzo mostrato dal programma di
simulazione sarà direttamente quello consegnato alla finitura dalle procedure che la precedono nel percorso.
Non è strettamente necessario completare l’effettivo calcolo della procedura parte, per il processo di verifica
è sufficiente che essa sia impostata e mantenuta sospesa poiché il programma stesso che opererà il confronto
provvede alla sua definitiva realizzazione. Ciò è significativo per i modelli molto complessi che richiedono
un calcolo di approssimazione piuttosto oneroso e lungo per il sistema che risulterebbe inutile qualora si
decidesse di non ricorrere alle operazioni di controllo.
Verifica si attiva in base alle selezioni e procede, se è confermata l’opzione corrispondente nella finestra di
dialogo principale, alla comparazione automatica della parte con il grezzo restituendo una sorta di “mappa
cromatica” del modello che evidenzia, mediante diverse colorazioni, le quantità di sovrametallo
eventualmente presenti sul pezzo e i punti in cui la fresa si fosse eventualmente portata al di sotto delle
superfici del modello.
Alla voce di analisi - comparazione presente nei menù del programma, si può provvedere alla
visualizzazione della mappa colori che denuncia la quantificazione delle condizioni rinvenute; la mappa può
subire delle personalizzazioni da parte dell’utente che potrà procedere, mediante ricalcolo della
comparazione, a misurazioni mirate.
Nota:
In caso di manipolazione della mappa dovrà essere cura dell’utente preoccuparsi di inserire valori di
misurazione in ordine crescente, pena il malfunzionamento della funzione.
Il programma di verifica dispone del menù di analisi che permette la visualizzazione del lavoro sotto diversi
aspetti:
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Richiedendo al sistema la sola visualizzazione del lavorato è possibile utilizzare lo strumento di misura dal
programma di verifica in una modalità particolarmente utile quale la quantificazione della differenza tra
lavorato e finito nel punto selezionato.
Nota importante:
La visualizzazione del grezzo residuo all’interno di Cimatron E è, per le ragioni esposte nel paragrafo
riguardante la definizione del grezzo, volutamente approssimativa e pertanto inadatta al confronto con l’STL
della parte per il processo di verifica. Avviando la verifica di una sola procedura di finitura, ad esempio, si
consegna al simulatore un file STL molto approssimativo in cui, in relazione all’offset sulle superfici lasciato
in prefinitura, potrebbero esserci molti triangoli che “entrano” nelle superfici del pezzo e che verrebbero per
questa ragione evidenziati in rosso nella comparazione.
Per una corretta valutazione del lavoro svolto, è opportuno far eseguire al programma di verifica l’intero
percorso utensile in modo che il file STL del lavorato venga generato con la tolleranza di calcolo molto più
accurata che il simulatore adotta.
4.23 Post processazione
La fase di post processazione è l’ultima dell’intero processo e consiste nella scrittura di files contenenti
l’insieme di istruzioni da trasmettere al controllo numerico della macchina operatrice secondo linguaggi
standard compatibili.
L’operazione è automatica ed è realizzata dal sistema CAM che si incarica di memorizzare su disco i files in
questione.
Si selezionano le procedure da post - processare; eventualmente anche il percorso utensile completo che
genererà un unico
documento globale che
conterrà tutti i
movimenti.
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5 APPROFONDIMENTI
5.1 Lunghezza utensile
Nelle operazioni di finitura e nel caso l’utensile in uso sia stato definito con uso della pinza, Cimatron E
fornisce informazioni riguardo la lunghezza dell’utensile; questo informazioni sono mostrate nella finestra di
output la cui presenza è controllata dalla voce corrispondente nel menù visualizza – pannelli – output.
Per le procedure di sgrossatura la stima della lunghezza necessaria dell’utensile è disponibile in una voce
dell’anteprima.
5.2 Lavorazione per livelli o per regioni
In alcune procedure come sgrossature e la maggior parte delle finiture si incontra il parametro lavora per
regioni/per livelli.
Si tratta del controllo dei movimenti che si attiva nel caso in cui il modello presenti delle “zone distinte” di
lavorazione durante il processo di fresatura come nell’esempio dell’elettrodo mostrato in figura.
La procedura mostrata in figura è una fresatura per singola strategia eseguita con una fresa toroidale di
diametro 20R3 con un limite in Z inferiore uguale a –5.
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Si tratta di due distinte categorie di superfici che vengono trattate in modo diverso per quel che riguarda la
lavorazione; in modo particolare le superfici parte sono quelle processate dal sistema con l’offset e la
tolleranza di calcolo impostate in procedura (le uniche limitazioni nella loro lavorazione sono eventualmente
affidate alla presenza di contorni), mentre le superfici di controllo non vengono in nessun caso lavorate dal
programma, ma i movimenti della fresa ne sono influenzati comunque.
Inoltre la versione 8 di Cimatron E introduce fino a 6 gruppi di selezione diversi per le superfici parte e 4
gruppi per quelle di controllo; ognuno di questi gruppi potrà essere considerato in modo differente
nell’impostazione dell’offset in procedura per ottenere lavorazioni con livelli di dettaglio particolari.
Le categorie parte e controllo sono presenti solo nelle sole operazioni di finitura; le sgrossature dispongono
delle sole superfici parte.
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Nota:
La gestione avanzata dell’offset può essere
applicata anche nelle superfici parte per
ottenere diversi comportamenti della fresa in
associazione al tipo di superficie lavorata
tenendo conto che Cimatron E varia in modo
automatico il valore di offset per le geometrie
con inclinazioni intermedie tra i due estremi
(orizzontale e verticale).
Nella versione 8.5 di Cimatron E si possono utilizzare fino a 6 gruppi di selezione differenti per le superfici
parte e fino a 4 gruppi per le superfici di controllo; i controlli dei valori di offset associati ai vari gruppi si
attivano in base alle selezioni.
Nelle finiture che prevedono la lavorazione per passate parallele, Cimatron E presenta un parametro che si
incarica di controllare l’ordine di esecuzione delle passate in presenza di condizioni particolari:
In questa immagine
sono evidenti i
movimenti in rapido
prodotti da questa
soluzione che
passano
diagonalmente tra le
passate in
corrispondenza
dell’ostacolo in
quanto valutati dal
sistema come
preferibili per
l’ottenimento di una
lavorazione più
rapida.
La soluzione “per
passate” forza il
programma al
completamento
di tutta la passata
attuale prima di
iniziare la
successiva con
un conseguente
aumento dei
movimenti in
rapido, ma con
un probabile
incremento nella
qualità della
lavorazione in
quanto vengono
evitate possibili
marcature nelle
zone di confine delle lavorazioni.
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La lavorazione di elettrodi richiede un tipo particolare di fresatura che permetta il giusto dimensionamento
che l’elettrodo deve avere in rapporto alla tasca che dovrà produrre; dovrà essere ridotto opportunamente in
modo da permettere la generazione dell’arco elettrico necessario all’erosione del materiale (gap erosione –
l’elettrodo non tocca mai il pezzo, ma si porta alla distanza necessaria per lo scoccare della scintilla di
erosione). Inoltre alcuni semplici elettrodi operano con un movimento rotatorio a Z costante e la loro
fresatura deve tener conto del gioco necessario (gap orbitazione piana).
Mentre il gap erosione somiglia, di fatto, ad una sorta di offset negativo delle superfici, il gap orbitazione
piana non deve riguardare le superfici piane orizzontali dell’elettrodo stesso.
Ad esempio di tali lavorazioni si consideri il modello in figura cui è stata applicata una finitura a singola
strategia con uso di un contorno limite.
ISOPARAMETRICHE/SUPERFICIE GUIDA
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ISOPARAMETRICHE/SUPERFICIE PARTE
ISOPARAMETRICHE/SUPERFICIE RULED
Nel CAM a 3 assi di Cimatron E è stata introdotta una particolare lavorazione di finitura che proviene dal
modulo multi asse advanced specifico delle finiture a 5 assi e che è di acquisto facoltativo.
Si tratta di un’evoluzione della fresatura per isoparametriche che prescinde dalla creazione di una superficie
guida per il controllo delle passate della fresa utilizzando due semplici contorni o curve singole come
geometria di riferimento per la generazione dei movimenti.
Il sistema calcola una serie di passate progressive che, partendo dalla forma della prima delle 2 curve,
giungono alla forma della seconda e che vengono proiettate sulle superfici di lavoro.
Nell’immagine il modello con evidenziate le 2 curve composte generate direttamente su 2 bordi di superfici.
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Per le lavorazioni su superfici orizzontali (parallele al piano di lavoro) e verticali (normali ad esso) si tenga
conto delle semplici procedure a 2.5 assi che richiedono la semplice indicazione al programma delle aree di
lavoro o dei contorni aperti o chiusi da profilare da un determinato valore di Z superiore a quello inferiore
desiderato.
Si tratta di algoritmi di calcolo particolarmente rapidi che risolvono in modo semplice e veloce fresature quali
spianature, svuotamento di tasche con pareti verticali o sformate uniformemente, realizzazione veloce di
programmi tasche complesse con superfici piane sul fondo quali, ad esempio, testi.
Le seconde fresano i contorni specificati (che possono essere aperti o chiusi) e sono principalmente rivolte
alla lavorazione di piccoli quantitativi di materiale.
Alle tasche appartengono le procedure dall’esterno / parallela / spirale e alle contornature svuotamento /
contorno aperto / contorno chiuso / aperto per piano / chiuso per piano.
In una tipica lavorazione di tasca si trovano parametri che non appaiono nelle procedure a 3 assi e che
devono essere specificati con attenzione: le procedure a 2.5 assi sono gestite da un motore di calcolo
precedente a quello dei 3 assi e sono meno sofisticate in modo particolare per quel che riguarda il controllo
dei tallonamenti.
Nella versione 8 di Cimatron E viene introdotto un modulo per la generazione dei cicli di foratura
caratterizzato da una struttura particolarmente avanzata che permette la personalizzazione delle strategie di
lavorazione che verranno memorizzate dal sistema e applicate nuovamente alla presenza di fori della stessa
natura nel modello corrente o in quelli futuri.
Il modulo è caratterizzato dal ricorso minimo alle impostazioni automatiche in ragione di una maggiore
libertà dell’utente di intervenire con scelte personali per giungere rapidamente ad una “libreria di strategie”
rispondenti alle proprie necessità che potrà essere utilizzata con notevole risparmio di tempo.
Naturalmente gli automatismi presenti nel programma sono orientati alla selezione rapida delle geometrie di
riferimento che vengono individuate autonomamente dal sistema.
La funzione vene lanciata con la classica modalità di generazione di una nuova procedura.
Il programma presenta nel wizard di impostazione della procedura un settore di gestione della visualizzazione
delle facce del modello sia riguardanti i fori rilevati che il resto del pezzo. Il controllo della visualizzazione
delle geometrie risulta molto interessante per una chiara lettura della situazione e per una più efficiente
impostazione dei parametri necessari.
Altre facce: controlla la presenza e il colore
a video delle facce del modello non
riconosciute come foro.
Gruppi non assegnati: controllo della visualizzazione dei gruppi di fori elencati nella finestra, ma non
associati ad alcuna sequenza di lavorazione.
Sequenze: controllo della visualizzazione o meno delle sequenze di lavorazione associate alle geometrie.
La realizzazione di gruppi di fori avviene mediante la pressione del tasto accesso presso la voce
corrispondente nel wizard di impostazione.
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Attacca sequenza auto: applicazione automatica di una sequenza preesistente per una tipologia simile di fori.
Nascondi il resto: spegnimento a video di tutte le superfici del modello ad eccezione di quelle riguardanti il
gruppo di fori in oggetto.
Al termine dell’impostazione dei gruppi si chiude la finestra di guida delle feature confermando l’elenco di
fori definito.
Si procede quindi con l’accesso alla funzione di generazione e applicazione delle sequenze di lavorazione
intese come successione di utensili e strategie di foratura.
L’accesso alla funzione provoca la comparsa della finestra di guida che richiede
la selezione di un gruppo di fori esistente.
Il programma posiziona in centro all’area grafica il foro selezionato per la generazione della sequenza
marcando con delle sigle i punti notevoli che individuano i diversi settori della lavorazione.
L’interfaccia della funzione prevede una sezione di dettaglio dei settori individuati
nella quale vengono riportati i dati geometrici.
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La selezione dell’utensile comporta la comparsa di una riga compilata nella finestra di gestione delle
sequenze di lavorazione.
Degne di nota sono e due caselle poste all’inizio della riga che controllano la visualizzazione
dell’utensile nei settori contrassegnati.
La prima delle due caselle si riferisce alla visualizzazione dell’utensile nel punto di Z superiore della
sequenza e la seconda nel punto di Z inferiore; selezionando la prima delle due caselle si ottiene la comparsa
della punta a video nella posizione mostrata in figura.
I due tasti mostrati nella figura a lato sono relativi alla funzione di salvataggio e recupero di sequenze
di foratura.
La pressione del tasto di salvataggio genera la richiesta di un’eventuale impostazione di un range
geometrico (intervallo di valori geometrici dei fori ai quali applicare la medesima sequenza) che viene
specificato nella tabella geometrica della funzione.
L’impostazione del range geometrico permetterà di
applicare automaticamente in futuro la sequenza
definita ai fori rilevati nel modello con
caratteristiche geometriche rientranti nell’intervallo
specificato.
L’indicazione del range è facoltativa e, se non
specificata, restringe l’applicazione automatica della
sequenza ai soli fori con le esatte caratteristiche
indicate.
La funzione di salvataggio richiede l’indicazione di un nome e di un percorso per il file relativo che vengono
forniti mediante una normale finestra di browser d’archivio.
Le sequenze di lavorazione vengono elencate come da immagine successiva nel wizard di impostazione della
procedura.
L’associazione automatica tra i gruppi di fori e le sequenze di lavoro corrispondenti si ottiene con la
pressione del 3° tasto del mouse alla voce del gruppo desiderato e con la selezione della funzione dedicata.
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Note importanti:
Il riconoscimento automatico dei fori avviene secondo una certa tolleranza di calcolo che viene regolata
dall’utente nel menù delle preferenze alla voce strumenti / preferenze / NC / drill / tolleranze.
E’ possibile verificare la correttezza del percorso di foratura realizzato mediante il navigatore che permette,
in questo caso, di procedere alla simulazione foro per foro.
Nel documento CAD del modello in corso di lavorazione è possibile applicare ai fori degli attributi che
influenzano la foratura automatica; in modo particolare i fori contrassegnati con l’attributo ignora foro non
vengono presi in considerazione dal sistema durante l’elaborazione del calcolo.
Nell’elaborazione delle sequenze di lavorazione è spesso interessante selezionare tra le sequenze già
memorizzate quella che più si avvicina alla tipologia di foro in oggetto per poi ricorrere alla modifica dei soli
parametri di interesse (utensili utilizzati, valori di z e altro).
Ulteriori approfondimenti sull’utilizzo del modulo di foratura automatica sono disponibili nella guida in linea
e nei file di esercitazione.
5.10 Editor movimenti
La realizzazione di un percorso utensile di lavorazione NC può frequentemente prevedere la necessità di
intervenire manualmente su un singolo movimento (blocco) o su un gruppo di movimenti per rimediare ad
eventuali difetti o per sopperire ad errori di programmazione dell’utente senza ricorrere al ricalcolo
dell’intera procedura; in certi casi, in effetti, la rigenerazione della procedura non può eliminare il problema
che potrebbe eventualmente essere dovuto anche a difetti delle geometrie del modello che generano cattive
approssimazioni e quindi cattivi movimenti.
Si tratta spesso di cancellazione di blocchi indesiderati, di correzione di attacchi e distacchi dalle superfici di
lavoro, di proiezioni di blocchi su particolari superfici.
Cimatron E dispone di un programma di elaborazione dei movimenti utensile di una procedura che
permette in modo semplice e completamente reversibile di operare in questo senso; alla funzione si accede
mediante il tasto mostrato in figura presente nella barra nc, mentre è selezionata la procedura desiderata per
l’intervento.
L’attivazione della funzione provoca la comparsa della barra degli strumenti dell’editor movimenti che
sostituisce temporaneamente la barra NC principale.
Cancella: rimozione dalla procedura dei blocchi selezionati (la selezione può avvenire per
singoli blocchi, per finestra di selezione, per concatenamento tra due blocchi selezionati, per
contorno e per piano)
Proietta: proiezione dei movimenti selezionati sulle superfici indicate alla funzione
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Una visualizzazione in dettaglio della lavorazione mostra i movimenti elaborati dalla procedura in
corrispondenza dei fori del modello.
Si richiama l’editor, si attiva l’opzione proietta e, mantenendo attiva la selezione libera come
metodo di selezione dei blocchi, si procede alla realizzazione di una finestra facendo attenzione a fare il
primo click del mouse nello spazio compreso tra due passate per evitare la selezione di un singolo
movimento.
L’esecuzione del calcolo di proiezione dopo aver selezionato la superficie viola come geometria di
riferimento provoca la modifica della procedura con il risultato mostrato in figura.
Altre possibilità di intervento sarebbe quella di rimuovere i movimenti indesiderati sostituendoli con
connessioni dirette tra i gap( intervalli) che si verrebbe a formare.
Questa volta l’editor viene attivato con l’opzione cancella e si procede alla selezione dei blocchi allo stesso
modo di prima.
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La selezione dei gaps da processare può avvenire mediante una normale finestra di selezione (i gaps
selezionati diventeranno di colore rosso).
che ne controlla la
visualizzazione.
Con la funzione connetti dell’editor movimenti è possibile agire direttamente su uno o più blocchi
appartenenti ad una delle categorie presentate in elenco.
Nota:
Si presti attenzione all’impostazione attuale del filtro globale di visualizzazione che deve consentire la
presenza a video stabile di tutti i blocchi della procedura; in questo modo il navigatore (che richiamato
direttamente dall’editor ha solo funzioni di gestore del video) può disporre di tutte le voci necessarie.
Si supponga di voler modificare il primo attacco alle superfici presente in un dettaglio della lavorazione.
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L’immagine riporta una lavorazione di finitura a singola strategia per livelli di Z dalla quale si desidera
rimuovere una certa quantità di blocchi che riguardano principalmente la superficie di colore ciano.
Lo sketch appare
nell’immagine a lato.
L’editor movimenti, dopo aver selezionato la
modalità seleziona contorno e aver indicato lo
sketch in oggetto, estrude l’entità lungo l’asse delle
Z; ovviamente la selezione dei blocchi in queste
condizioni non è possibile e Cimatron E non
dispone, in questo caso; del solito vettore per il
controllo delle direzioni.
Con l’esempio fornito in immagine è possibile dare un’occhiata ad un’altra importante opzione dell’editor
movimenti che riguarda la possibilità di controllare se i movimenti modificati generano tallonamenti.
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La visualizzazione dei blocchi verificati con tale sistema viene gestita dal navigatore non appena viene
attivato il filtro movimenti come mostrato in figura.
Nota:
Per ulteriori approfondimenti sull’utilizzo dell’editor movimenti si rimanda ala guida in linea del programma.
5.10 Nc setup report
Nel menù processo NC è presente la funzione di generazione del Setup Report inteso come documento di
riepilogo del percorso o dei percorsi utensili calcolati.
L’avvio del comando visualizza una finestra del tipo riportato in figura
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La generazione di un template è quanto mai semplice: la selezione di una procedura o di un percorso utensile
mediante il 3° tasto del mouse visualizza, in fondo alla tendina, le voci dedicate.
L’ avvio della funzione mostra una semplice finestra di dialogo che richiede la selezione della cartella di
destinazione del file relativo.
La funzione crea da template ripropone il browser di ricerca e permette la rilettura del file con la conseguente
comparsa delle procedure relative nel gestore di processi NC.
Dopo aver caricato il template è sufficiente procedere alle normali verifiche alla riesecuzione del PU in
accordo al modello corrente.
Ovviamente il template rappresenta solamente un diverso punto di partenza completamente modificabile e
assolutamente non vincolante in nessuna delle sue parti.
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6 PROCEDURE TRADIZIONALI
Allo stato attuale Cimatron E possiede di fatto 2 distinti motori di calcolo per le lavorazioni a controllo
numerico; questo manuale si è ovviamente occupato del più recente e del più utilizzato tra i due, ma il
programma mantiene al suo interno ancora numerose procedure generate dal motore precedente per poter
venire incontro alle situazioni particolari che si potrebbero verificare per le quali le nuove tecnologie non
sono state ancora adeguate (un esempio per tutte: la fresatura per isoparametriche).
Si tenga in debito conto che l’interazione con queste procedure è significativamente più onerosa in quanto è
più elevato il numero di parametri da impostare, esse non garantiscono il controllo costante del grezzo
residuo per quanto riguarda i tallonamenti, non effettuano una gestione ottimale dei movimenti finalizzata al
conseguimento di un minore tempo macchina e non presentano parametri di particolare utilità che, invece, le
nuove possiedono.
Ciò nondimeno si tratta di algoritmi di che hanno alle spalle anni di utilizzo e che, compatibilmente alle
tecnologie disponibili, hanno rappresentato un ottimo strumento di lavoro.
Di seguito una descrizione delle funzionalità e dei principi di funzionamento.
1-SGROSSATURA DALL’ESTERNO 3D
2-SGOSSATURA PARALLELA 3D
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Funzione molto simile alla precedente che richiede la selezione di contorni aperti/chiusi e di un piano di
riferimento o di una superficie piana che lo identifichi su cui le lavorazioni vengono eseguite. Permette di
evitare la modellazione CAD di superfici dedicate a NC estranee al modello nel caso in cui esse siano piane.
11-CONTORNATURA CURVA MX 3X
16-FRESATURA SUPERFICI/DALL’ESTERNO
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16-FRESATURA SUPERFICI/PARALLELA
17-FRESATURA SUPERFICI/SPIRALE
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23-RIPRESA
24-RIPRESA/LUNGO IL CONTORNO
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27-BITANGENZA
Selezione:
Punto singolo per selezionare punti, centro fori per selezionare
fori esistenti nel modello (si può selezionare qualunque entità
circolare; non solo fori ottenuti con la funzione specifica, ma, ad
esempio, una serie di circonferenze realizzate in ambiente
sketch).
In questo caso si può impostare un filtro per il valore di diametro identificando così rapidamente le geometrie
corrette in base all’utensile in uso.
Il parametro riferimento permette di impostare diverse direzioni di discesa dell’utensile per CAM a 4 o 5 assi.
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Per la visualizzazione di dettagli inerenti alle funzioni e ai processi descritti nonché di informazioni
riguardanti l’uso delle funzioni e il loro utilizzo, oltre al presente manuale è possibile fare riferimento alla
GUIDA IN LINEA di Cimatron-E alla quale si accede dalla funzione in corso, similmente a quanto accade
per molti altri software, tramite la pressione del tasto F1 della tastiera.
La consultazione della guida, nonostante sia in lingua inglese, risulta agevolata dal fatto che il software
provvede, nella maggior parte dei casi, a selezionare automaticamente l’argomento inerente al comando in
esecuzione al momento della richiesta di aiuto.
Sono inoltre disponibili funzioni di ricerca ed un indice degli argomenti trattati.
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