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Per ladolescenza reggiana: analisi, risorse e programmi del Dipartimento Salute Mentale Distretto di Reggio Emilia

A. LADOLESCENZA REGGIANA: PROBLEMI


1.Societ e famiglie eggia!e "i oggi a co!f o!to co! #$elle "i ie i e "i a%a!tie i Per comprendere ladolescenza di oggi e di ieri occorre dapprima tentare una panoramica su alcune trasformazioni, dordine strutturale e culturale, avvenute nel territorio reggiano negli ultimi decenni, in particolar modo nella famiglia e nella societ. Partiamo dal confronto fra gli occupati nei tre censimenti del 51, del 71 e del 91. Distribuzione percentuale degli occupati nei tre censimenti presi in considerazione ANNI DEL SE&&ORE CENSIMEN&O AGRICOLO 1)*1 1)/1 1))1 **+1 ,I+, 1+1 SE&&ORE IND'S&RIALE ,*+I 0/+. 00+/ SER(IZI 1)+-1+, 02+1 AL&RO .+* .+1 .+1

I dati che risalgono al 1951 mettono in risalto una societ di tipo contadino e protoindustriale che basa la propria economia prevalentemente sullagricoltura: il 55,1 della popolazione attiva in !uesto periodo " occupata in !uesto ramo di attivit economica, mentre lindustria, dopo una espansione degli anni bellici, non solo " arretrata, ma attraversa una profonda crisi di riconversione che vede, in tutta l#milia e $omagna, il numero degli occupati in !uesto settore diminuire rispetto anche al periodo prebellico1: ci% a causa sia delle distruzioni belliche, sia per le difficolt a riconvertirsi in industria di pace. &a unanalisi della struttura della famiglia reggiana nel 1951 risulta la prevalenza, specie fra i contadini e gli artigiani, della famiglia allargata. 'a famiglia allargata, o plurinucleare, ha i suoi capisaldi nellautoconsumo e nella conseguente marginalit rispetto al mercato, nella realizzazione del () individuale di ciascun componente allinterno di un () familiare che lo comprende e lo condiziona, *in una concezione dellautorit parentale rigida e pervasiva che vede il capofamiglia maschile presiedere ai lavori e+tradomestici e la capofamiglia femmina , la cosiddetta resdra -reggitrice. ,che dirige gli affari domestici/. (ottoposto a !uesta duplice autorit, incapsulato in
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0fr. il recentissimo studio sullindustria reggiana a cura di 1asini e 'ugli, che 2 fra laltro 2 riferendosi allintera regione #milia e $omagna dice: Secondo lUfficio regionale del lavoro dal !" al 5# la piccola industria e lartigianato che vivono delle commesse della grande industria perdono il $%& dei posti di lavoro' (e "$'%%% unit) produttive che nel !" occupavano #95'%%% nel 51 si riducono a 5*'%%% e occupano #+*'%%% persone', -ivi, pag. 134.

!uesta rigida gerarchia, e costretto a !uesta vicinanza forzosa con la parentela meno stretta, lindividuo reggiano del primo dopoguerra era meno autonomo ed individualizzato di !uello attuale, con un enorme peso morale sulle spalle che lo portava a ritenersi perennemente legato alla famiglia, sia sul piano lavorativo sia su !uello privato ed intimo. Per di pi5 !uestindividuo era consapevole di essere inserito in una societ statica, in cui il passaggio da una generazione allaltra non implicava un grande sforzo di aggiornamento dei valori, degli stili di vita e delle aspettative rispetto a !uelli che erano stati !uelli propri delle generazioni precedenti. 6edremo fra un po7 come invece !uesta societ che fino alla fine degli anni 58 era stata una societ statica, allimprovviso diventi una societ molto dinamica, destinata ad ingenerare non pochi problemi a livello psicologico per molti dei suoi componenti. I dati del 19"1 gi mostrano come ormai il settore agricolo stia diventando marginale e come la forza2lavoro si indirizzi prevalentemente verso il settore industriale: mentre gli addetti allagricoltura tendono a contrarsi -fenomeno che assumer proporzioni ancora pi5 significative nel decennio successivo.. 'a struttura economica di $eggio #milia risente positivamente dei benefici effetti del boom economico degli anni sessanta, come gran parte del 9ord. :n meno di dieci anni " nata una nuova realt industriale. 'a vera e propria inversione, in termini percentuali, degli occupati nellindustria e nellagricoltura in !uesti venti anni " importante sia per la rilevanza dellincremento degli occupati nellindustria, sia per il decremento fra gli occupati in agricoltura. :nfatti !uesto secondo dato, affermano sempre 1asini e 'ugli, avvicina $eggio #milia elle societ industriali di prima e di seconda generazione 0osicch) negli anni cin!uanta dalle campagne, dalle ville, la popolazione si sposta nel centro cittadino, e da contadina si trasforma in operaia e impiegatizia. ;lla lunga !uesti elementi sono destinati a sconvolgere anche il profilo della famiglia reggiana, e soprattutto !uello della famiglia contadina. (i pensi al dato dellinurbamento: la stessa struttura della casa cittadina, insieme agli altri importanti elementi che abbiamo appena visto, implica labbandono della famiglia unita e lenorme ampliamento della famiglia nucleare, con il conseguente inizio di un processo di emancipazione dalle autorit familiari tradizionali destinato a crescere e in !uestultimo ventennio ed a porre le basi per ulteriori cambiamenti. ; i dati del censimento del 1991, infine, ci fanno vedere come la struttura della realt reggiana in !uesto periodo si vada sempre pi5 configurando come una societ postindustriale e terziarizzata. # ci% " rilevabile, da una parte, a partire dal fatto che !uasi la met della popolazione attiva di $eggio #milia, nel 91, " impegnata nel settore dei servizi, dallaltra dal fatto che, anche rispetto ai dati del 71, " cambiata la !ualit del terziario, che , da arretrato che era fino al 71 2 ora diventa avanzato, cio" sempre pi5 concentrato nei campi della comunicazione e nella finanza. 'attivit industriale in !uesti ultimi anni " ancora rilevante, anche se il dato del 33,7, risulta oggi inferiore sia rispetto !uello degli occupati nel settore dei servizi, sia rispetto al dato degli occupati nellindustria stessa del 1971. &a una recente rivelazione compiuta dall<sservatorio per le famiglie di $eggio #milia emerge ora una nuova fisionomia della famiglia reggiana che appare ormai come *un !uadro strutturale complesso/, ormai mille miglia lontano dagli assiomi della famiglia contadina, e analogo sotto molti profili a !uello che va emergendo oggi in tutta l#uropa metropolitana. : dati raccolti mostrano una netta prevalenza di nuclei semplici, con una scomparsa della tradizionale struttura plurinucleare, di tipo patrilineare, con lemergere della famiglia prolungata, a fianco di !uella nucleare, con lespansione della famiglia mononucleare, ed , in ultima istanza 2 con un complessivo aumento del numero di famiglie, unito alla contemporanea diminuzione della loro dimensione media. 'a famiglia in !uesto modo resta un punto di riferimento importante per lindividuo, anche se il fulcro dellidentit individuale per !uestultima generazione appare come sempre pi5 spostato sugli

assiomi della libert del singolo, che diventa cos> sempre pi5 unico, de?centrato rispetto alle gerarchie del potere familiare tradizionale e non omologabile alle altre entit familiari.

,. La"ole3ce!te eggia!o "i oggi a co!f o!to co! #$ello "i ie i e "i a%a!tie i ;llinterno di una societ cos> dinamica, che , grazie ad alcuni elementi congiunturali favorevoli 2 nellarco di un !uarantennio ha compiuto il passaggio da una societ contadina ad una societ postindustriale, la struttura della personalit) dei reggiani ha subito una serie di cambiamenti in base ai !uali si pu% dire che ad una personalit centrata su una sorta di etica padana del lavoro, sia succeduta, nellarco di due generazioni, una personalit centrata su unestetica consumista. # il primo dato che va considerato, nel raffrontare ladolescente di oggi con !uello di ieri e di avantieri, " costituito proprio dalla velocit del passaggio. 0ome affermano 1asini e 'ugli, $eggio in particolare, e l#milia in generale, sono stati sottoposti in !uesto !uarantennio ad un processo di cambiamento che in :nghilterra ed in @rancia sono avvenuti nellarco di centocin!uanta anni. :l rischio sul piano della identit e della coesione sociale in situazioni di rapidissimo mutamento sociale, " !uello dellingenerarsi di una situazione di anomia -&urAheim. in cui i soggetti hanno limpressione che i vecchi valori siano diventati obsoleti e che i nuovi valori siano ancora incerti, scarsamente condivisi, ed anzi appena abbozzati. :n secondo luogo, se abbandoniamo la prospettiva sociologica e guardiamo al fenomeno da un punto di vista etnoanalitico, possiamo dire che sia il carattere etnico dei giovani reggiani, e cio" linsieme dei comportamenti previsti a livello sociale, sia linconscio etnico, e cio" linsieme dei comportamenti socialmente rimossi -&evereu+., siano profondamente mutati in !uesto !uarantennio in modo che la struttura della personalit individuale e sociale ha definito nel tempo modelli di appartenenza profondamente diversi. ;vantieri nella societ contadina e protoindustriale la struttura della personalit prevalente era !uella basata sui caratteri nevrotici. Bali struttura erano prodotte dalla repressione precoce di alcune pulsioni pregenitali nel bambino, e sulla enfasi compensativa data alla produttivit ed alla attivit, che diventava un dover fare per tenere lontane !uelle pulsioni pregenitali rimosse che altrimenti avrebbero troppo pericolosamente occupato la scena. #ra su !ueste basi che nasceva !uelletica del lavoro, del risparmio e dellinvestimento, che trovava la sua pi5 precisa connotazione reggiana, emiliana e con ogni probabilit padana= nella coniugazione con !uel solidarismo socialista e cristiano che " stata, probabilmente, la base sulla !uale " stato possibile coniugare lattivismo individuale con la spinta alla cooperazione, che sar alla base della costruzione di !uel reticolo di intraprese individuali e gruppali che faranno poi gli assi portanti della ricostruzione ed del boom economico. Potremmo dire marcusianamente che il freudiano principio di realt) nella societ) protoindustriale reggiana diventa un particolare principio di prestazione che coniuga intrapresa e solidariet), iniziativa individuale e cooperazione e che noi abbiamo definito etica padana del lavoro. Per cui il giovane di avantieri, educato in !uesto clima familiare e sociale, diventava una operosa formica tutta dedita al lavoro, che avrebbe visto con esecrazione alcuni pi5 recenti aspetti della societ reggiana -!uelli pi5 consumistici.. :eri, nella societ industriale, nata alla fine degli anni cin!uanta e che si " espansa negli anni del boom -19C1 , C3., la struttura della personalit prevalente era ancora !uella basata sui caratteri nevrotici. Da proprio a partire dal boom economico -0rainz. un numero rilevante di ceti e di classi sociali in #milia $omagna ed a $eggio in particolare, viene sospinto verso il consumismo.

Da le possibilit che il dato del solidarismo, tipico degli esordi del modello emiliano, valga anche per situazioni come la 'ombardia o il 6eneto, andrebbe pi5 attentamente studiata. 0erto " che, ad es. nel mantovano e nel cremonese, la nascita del movimento cooperativo bianco alla fine dellE88 " un segnale che va in !uesta direzione.

Fuesta spinta al consumo, tutta centrata sulle impellenze del presente, ha cominciato a minare alle basi letica padana del lavoro, a partire dagli anni del boom, poich) il consumismo fa a pugni con i principi del risparmio e dellinvestimento, che implicano la rinuncia al piacere immediato e la costruzione di un progetto per lavvenire. 'a generazione del boom risulta cos> dilacerata, soprattutto sul piano educativo, tra fedelt alletica padana del lavoro da una parte e adesione pi5 o meno critica al consumismo. <ggi, nella societ postindustriale terziarizzata, si assiste ad una eclissi della struttura della personalit nevrotica ed alla emersione ed alla diffusione fra i giovani di una struttura della personalit narcisistica di tipo anaclitico -1ergeret.. Gna personalit che per affermarsi, per mettersi in piedi, ha bisogno sempre di !ualcuno o !ualcosa con cui mantenere il contatto, !ualcuno o !ualcosa che aiuti, che sostenga, che tiri su' -ualcuno o !ualcosa che riempia il soggetto di affetto o di oggetti di consumo che aiutino a non sentirsi soli, a non cadere in depressione, a sentirsi compresiH !ualcuno e !ualcosa che, dallesterno si rivolga verso il soggetto anche nel momento della produzione, lo aiuti e dia senso al suo fare, che altrimenti sarebbe indefinibile e non giudicabile sul piano !ualitativo, per lassenza di introietti interni fortiH !ualcuno o !ualcosa che, attraverso !ueste strade, aiutino il soggetto a definire i propri confini individuali. (i assiste cio", come afferma 1ergeret, ad un passaggio da una societ di tipo anancastico ad una societ di tipo anaclitico, allinterno della !uale crescono dei giovani che forse allorigine, cio" !uando erano bambini, non hanno ricevuto !uel sostegno adeguato che oggi possa permettere loro di andare da soli per il mondo.

-. I ta!ti 4e c56 "i $!a t a3fo ma7io!e a"icale (orge allora spontanea la domanda *come mai !uesta trasformazione che a detta dei ricercatori " comune a tutti i giovani della metropoli postindustrialeI/ # di fronte al giovane reggiano sorge una seconda domanda *ci sono degli elementi specifici, reggiani che hanno prodotto !ui da noi tale passaggio da personalit di tipo anancastico a !uelle di tipo anaclitico, da strutture della personalit nevrotiche a personalit incentrate sulle tematiche narcisisticheI/ :n termini ipotetici la risposta che ho cercato di dare a !uesto problema " in tre elementi. a'(e nuove famiglie. innanzi tutto il tema del lavoro femminile e+tradomestico e !uindi del venir meno per lunghi periodi della prima e della seconda infanzia della figura materna sul piano educativo, non pu% essere considerato nel caso reggiano un tratto di novit poich) da sempre molte donne reggiane hanno svolto lavori e+tradomestici. (emmai " il dato del rapidissimo venir meno della famiglia allargata allinizio degli anni settanta che occorre prendere in considerazione. 'a famiglia allargata, infatti, permetteva la distribuzione delle funzioni genitoriali fra pi5 figure adulte. 'inurbamento ed il contemporaneo passaggio alla famiglia mononucleare ha comportato una circoscrizione nellesercizio delle funzioni genitoriali di fatto alla sola madre. ;d una madre che, fra laltro, era attraversata anchessa dai mille cambiamenti legati allinurbamento. ;nche se occorre dire che ancor oggi nel definire le strategie di accesso e di uscita dal mondo del lavoro e+tradomestico e soprattutto le strategie in base alle !uali viene definito il luogo di vita della famiglia mononucleare, la coppia genitoriale compie un attento esame in base al !uale la rete parentale estesa viene tenuta in grande considerazione -:ori., come se ci fosse ancora il ricordo dellaiuto che nella famiglia allargata era possibile ottenere, ad esempio sul piano dellallevamento della prole. (emmai " nelleclissi delle figure genitoriali prodotta dalle caratteristiche !ualitative che il lavoro assume nella societ postindustriale che va trovato il bandolo di !uesta prima matassa. :nfatti nella societ contadina e protoindustriale il capo famiglia e tutte le figure adulte erano ed apparivano agli occhi del bambino come dotate di una autorit, sia pur circoscritta allambito esperienziale e di vita

della famiglia. Dentre oggi la maggior parte dei lavori si esprime in contesti lavorativi in cui le responsabilit del singolo sono sottoposte ad un reticolo di decisioni Ja monte, spesso di tipo burocratico, che mortificano lautorit del singolo. 0i% appare agli occhi del bambino come il segnale che attesta la debolezza delle figure parentali -Ditscherlich.. b'(a cogestione educativa. il ricorso alla cogestione educativa e cio" allintegrazione dellazione educativa esercitata dai genitori e dalla rete parentale allargata con !uella esercitata dalle educatrici dei nidi e delle materne, soprattutto allinizio dellepopea dei nidi e delle materne reggiane, " avvenuta in condizioni tali che hanno spesso condotto !uesta seconda agenzia educativa a misconoscere le esigenze affettive del bambino piccolo. Per cui nei nidi e nelle materne, specialmente allinizio degli anni settanta, ogni emozione degli affetti era bandita, ci% che veniva privilegiato era il bambino cognitivo che doveva giungere nella scuola elementare senza !uel gap sul piano dei pre apprendimenti che poi avrebbe potuto metterlo in condizioni di sostanziale svantaggio rispetto ai bambini provenienti dalle classi pi5 agiate. Fuesto elemento che era originato da una giusta preoccupazione e che mirava a instaurare una didattica di tipo compensativo, veniva inficiata dal misconoscimento della scena affettiva, !uindi finiva col cumularsi col dato delleclissi delle figure genitoriali di cui abbiamo detto prima, e con accentuare la sostanziale solitudine del bambino sulla !uale si andava innestando !uella personalit narcisistica di tipo anaclitico di cui abbiamo parlato prima. c'(a presenza di una terza agenzia educativa i mass / media fin dalla tenerissima et) ha influito sicuramente sul piano della formazione della personalit delladolescente di oggi. (e le caratteristiche delle nuove figure genitoriali sono !uelle deboli ed eteree che abbiamo appena descritto, se la cogestione educativa agli inizi degli anni settanta " stata giocata attraverso il misconoscimento delle esigenze affettive del bambino piccolo, le caratteristiche di !uesta terza agenzia educativa, i media, ha sicuramente accentuato la tendenza del mondo adulto a lasciar solo il bambino o a definirsi con lui sul piano di una interlocuzione eterea ed impalpabile. :nfatti, i mass , media si presentano agli occhi del fruitore, bambino o adulto che sia, come entit lontana, fredda, distante e soprattutto incapace di dialogare con il soggetto. 'e conseguenze derivanti dalleclissi delle figure genitoriali, dalla cogestione educativa svolta in !uesto modo e dalla overdose di tv, per il bambino sono la definizione e laccrescersi di gravi problemi sul processo di interiorizzazione delle imago adulte nel bambino stesso. 0osicch) il bambino degli anni settanta, ottanta, e cio" il giovane di oggi ha definito nel proprio mondo interno una serie di introietti pi5 deboli ed eterei sui !uali e in base ai !uali si costruisce poi la struttura anaclitica della personalit. :l bisogno di essere sempre in rapporto con !ualcuno che lo contenga, lo ami, gli dia senso, lo aiuti a definire un proprio profilo individuale che altrimenti risulterebbe improbabile, o pi5 fre!uentemente con !ualcosa che lo riempia -'affi. " strettamente connesso con la debolezza delle imago adulte introiettate.

0. I!t oietti fo ti+ i!t oietti "e8oli 9el processo di crescita personale i nonni ed anche i padri degli adolescenti di oggi erano in rapporto, come abbiamo visto, con imago genitoriali e di adulti forti. 'a loro adolescenza, cos>, diventava il luogo ed il tempo per instaurare una dura lotta con !ueste immagini potenti dalle !uali bisognava emanciparsi. # chiaro che lungo il processo di crescita personale in !uesto momento critico ieri ed avantieri era anche possibile che lo scontro tra #dipo e 'aio, fra il figlio ed il padre, non si concludesse come nel mito con la vittoria del figlio e che alla fine il giovane adulto di avantieri e di ieri poteva risultare castrato ed incapace di definire se stesso al di fuori ed al di l della legge del padre. Fuesta era la sfida per gli adolescenti di avantieri e di ieri. :nvece oggi il giovane, intanto, non deve scontrarsi con alcuna figura forte nel momento della crisi adolescenziale: e ci% sicuramente non lo aiuta a definire un proprio profilo adulto autonomo e certo.

:n secondo luogo, lassenza di cerimonie sociali di passaggio ed il ricorso a cerimonie private ed intime -'e 1reton. che attestino la crescita, connesso con il prolungarsi delladolescenza fino alle soglie della fine dellet fertile, continuano a porre il giovane in una situazione di solitudine e di assenza di dialogo. :nfine la permanenza in famiglia attestata dallestendersi a macchia dolio della famiglia prolungata -(cabini, Kanatta. erode e continua a minare alle fondamenta !uel poco di certezze che lungo il processo di crescita personale il bambino prima e il preadolescente e ladolescente poi sono andati accumulando. ;nche il modo di vivere laffettivit da parte del giovane doggi " cambiato rispetto a !uello di ieri e di avantieri, ci% che cerca il giovane doggi non " tanto un oggetto da investire libidicamente, non " tanto cio" una tensione verso laltro !uanto la ricerca di un investimento libidico del proprio io ottenuto attraverso loggetto. 6ale a dire una tensione ad amare laltro per sentirsi amati, valorizzati, compresi, cio" per tentare di riempire !uel vuoto creato dalla presenza degli introietti deboli, eterei, impalpabili di cui sopra. :nfine lultimo cambiamento rilevante che si pu% intravedere paragonando il giovane di oggi con !uello di ieri e di avantieri " nella natura dell:deale dell:o e del (uper :o di !uesti tre soggetti. Poich) come abbiamo detto, il reggiano di ieri e di avantieri doveva fare, doveva produrre, doveva risparmiare per investire, magari in maniera ansiosa e nevrotica, il suo (uper :o risultava presente e molto esigente, ed il suo :deale dell:o alto e capace di spronarlo a fare. 'a nuova generazione dei giovani, invece, presenta un (uper :o che non riesce a far da filtro efficace alla procrastinazione dei bisogni -'affi. e un principio che potremmo definire di fruizione ansiosa, orale, che va soppiantando !uel principio di prestazione che era alla base degli ideali di produttivit del vecchio reggiano e che denota, nel giovane doggi, la presenza di una scarsissima capacit di sublimare soprattutto le esigenze di incorporazione orale. (ul piano della definizione dell:deale dell:o, conseguentemente, ci% che viene ricercato dal giovane oggi " immanente alla scena attuale e non pi5 posto in una scena futura per ora solo programmata ed immaginata.

*.Lalt a a"ole3ce!7a: #$ella "el gio%a!e immig ato 'altra adolescenza, !uella del giovane immigrato, emerge con tutta evidenza, se solo diamo unocchiata alle condizioni di accesso del giovane autoctono al mondo del lavoro ed allet adulta. <ggi per la maggior parte degli adolescenti autoctoni occorre molto pi5 tempo per entrare nel mondo del lavoro, occorre pi5 tempo per formarsi. # ci% poich), da una parte, il progresso tecnologico richiede una manodopera sempre pi5 !ualificata a tutti i livelli, dallaltra il benessere ha reso poco appetiti determinati lavori, pi5 semplici e meno remunerativi, o meno apprezzati. Fuesti lavori -fra i !uali, non dimentichiamolo, ci sono tutti i lavori della cura. per% !ualcuno li deve pur fare. # da !uesto bisogno della nostra societ, apparentemente residuale, ma in effetti importantissimo, che emerge una nuova generazione di giovani, !uella dei giovani immigrati, che Jnon hanno -ancora. un posto a tavola nella nostra societ affluente, e che perci% rappresentano laltra faccia della medaglia del nostro benessere, laltra faccia, la pi5 impresentabile, della nostra giovent5. 0osicch) la giovent5 attuale si biforca: una parte di essa si espande in !uellIsola che non c0 2 sempre pi5 fuori del tempo e dello spazio del lavoro 2 che " ladolescenza attuale della maggior parte dei giovani autoctoni, laltra, !uella dei giovani nuovi arrivati, costituisce la base per un ulteriore cambiamento di fondo della nostra societ che potr andare nel senso dellintegrazione o dellarroccamento dei nuovi arrivati, a seconda di come gli autoctoni si sapranno coniugare con loro che, intanto, ci stanno lentamente, ma inesorabilmente invadendo. (u !uesto piano, fin dalla fase finale dellobbligo -ma ancor prima, se " vero che una parte dei problemi di ritardo nellac!uisizione del linguaggio a tre anni, e dei ritardi nellac!uisizione delle

competenze di base fin dallinizio dellobbligo " da ascriversi alla provenienza di !uesti bambini da famiglie con svantaggio socioculturale. il discrimine dellintegrazione o della marginalizzazione richiede cure appropriate. 0osicch) una maggiore attenzione alle ragioni che motivano, o demotivano, il ragazzo ed il giovane ad apprendere, una cura del substrato affettivo dellinsegnamento, del rapporto fra plesso scolastico ed ambiente di vita sociale delle famiglie sembra importante al fine di ridurre la dispersione scolastica e per affrontare il problema che lelevazione dellobbligo porr a !uella fascia marginale di giovani che rifiutano la scuola. Gguale cura richieder sempre pi5 la fin dellobbligo e dei percorsi formativi brevi per orientare il giovane in difficolt, per non lasciare alla cecit del mercato !uella fondamentale risorsa per lavvenire rappresentata dalla disposizione al lavoro delle giovani generazioni immigrate. &altro canto i giovani immigrati, venuti al nord2ovest con le loro attese e senza le loro famiglie, generano una serie di problemi che vanno la di l di !uelli che pure nascono sul piano dei conflitti e della concorrenza per il lavoro. Problemi connessi al tema dellintegrazione -intesa sia in termini individuali che sociali e culturali., con tutta lambivalenza e la scissionalit che in !uesti processi " riscontrabile -soprattutto nella fase iniziale del processo migratorio. sia in chi arriva, sia in chi accoglie. # sulle spalle di !uesta seconda giovent5 che, alla fine, confluisce buona parte delle problematiche che stoltamente a volte definiamo di Jordine pubblico, e che, invece, rappresentano 2 come la droga, la delin!uenza ad es. 2 un altro tentativo di risoluzione autoterapeutica di problemi psicologici e sociali che, secondo noi, meritano perlomeno la stessa attenzione e la stessa cura che dedichiamo ai nostri giovani autoctoni. # non " pi5 pensabile di circoscrivere il fenomeno poich) le prospezioni provinciali sul =88E ci dicono : PRE(ISIONI POPOLAZIONE PRO(INCIALE AL ,..2fa3ce "et tot. 9M:;< tot. 9M:;< "iffe e!7a "iffe e!7a a!!i : senza con 9con - senza< 9con - senza< mo%ime!ti mo%ime!ti totale 4e ce!t$ale mig ato i mig ato i . = 10 -*-,2 0010) : 22,1 :1)+)2 1* = ,0 ,)1,* -11*: /.,2 : 1)+0; conclusione di !uesta nostra analisi va detto che il problema giovanile investe tutte le problematiche centrali del vivere !uotidiano della citt, tutte le politiche economiche e sociali delloggi. &a ci% limpellenza di un lavoro da parte di tutto il &ipartimento di :giene Dentale che non pu% non ridisporre le proprie risorse in termini nuovi e complementari -anche rispetto alle risorse allocate nelle altre istituzioni e nel privato sociale.H non pu% non ri?associare in termini nuovi i progetti di cura e di prevenzione, pena linsuccesso o la chiusura autoreferenziale.

1. Leme ge!7a > $ ge!7a : dati riguardanti lemergenza , urgenza non sono rilevanti da un punto di vista !uantitativo, ma le urgenze costituiscono un grave problema poich) fino ad ora non " stato compiuto uno sforzo organico nellaffronto del problema, ma sono state trovate solo soluzioni parziali, dettate dalla necessit del momento, che hanno dato magari un buon risultato rispetto al singolo caso, ma che
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&a : *'a popolazione reggiana/, ;mministrazione Provinciale di $.#., 1998, pp.C82C1

non hanno prodotto una cultura sullemergenza , urgenza in et adolescenziale, e soprattutto non hanno prodotto un progetto capace di precorrere lemergenza e di non restarne travolti. Probabilmente ci% non " stato raggiunto anche perch) finora non " stato possibile avere una visione comune fra i servizi che permettesse una reale messa in rete comune delle ipotesi e delle risorse. (oprattutto in adolescenza " necessario invece: 2 potere pensare in modo creativo e adeguato ai tempi e ai mutamenti sociali che , come abbiamo visto , a $eggio sono avvenuti velocissimamente.H 2 formulare ipotesi leggere e adattabili alle esigenze dei singoli casi che sono in una et in cui risposte standard difficilmente possono essere formulate proficuamente se solo si tien conto dellinsieme cos> variegato mondo familiare, scolastico e lavorativo in cui ladolescente pu% avere la ventura di vivere. :l che richiede uno spazio comune in cui i vari professionisti possano rapidamente pensare, progettare, avere a portata di mano le risorse interne ed esterne precedentemente censite e sensibilizzate da potere utilizzare flessibilmente in base alle esigenze attuali e mutevoli dei singoli casi. (e vogliamo fare una metafora si tratta di avere a disposizione come tanti pezzi di un lego che possono essere incastrati luno nellaltro in maniera multipla in modo tale da definire diversi iter di cura, che vanno continuamente seguiti e riposizionati. :n !uesto modo anche i pezzi di !uesto lego che gi abbiamo a disposizione -vedi $otonda, ambulatori di psicoterapia, convenzioni con le cliniche private. possono esser utilizzati al meglio e non rischiare, come spesso avviene, che essi diventino la soluzione per !ualsiasi emergenza. :n !uesta logica " ovvio che vanno ricontattate o contattate per la prima volta tutte le istituzioni, da !uelle ospedaliere a !uelle territoriali pubbliche e private e tutti i servizi interessati.

B. GR'PPO ADOLESCENZA DEL DIPAR&IMEN&O DI SAL'&E MEN&ALE = DIS&RE&&O DI REGGIO EMILIA: RISORSE E PROGRAMMI

@in !ui lanalisi delle problematiche principali delladolescenza reggiana. 0ercheremo di vedere ora !uali siano i nostri compiti e in che modo intendiamo operare. 9el fare ci% terremo presenti: 2 da una parte certamente le emergenze che la situazione ci suggerisce, 2 dallaltra per% anche la natura specifica della nostra missione, 2 dallaltra ancora la consapevolezza che allinterno dell;G(' vi sono altri comparti, altre unit operative che si interessano alla cura degli adolescenti, cos> come allinterno del territorio del distretto di $eggio #. ci sono altre istituzioni, altri luoghi in cui nei confronti degli adolescenti si opera su vari piani -assistenziale, educativo, riabilitativo.. 0i% che vien fuori sul piano programmatico e organizzativo " perci% la necessit di continuare a lavorare in rete o mettersi in rete, laddove non sia stato ancora fatto, con tutti !uesti luoghi interni ed esterni al fine: - di definire ambiti di programmazione comuneH - di evitare inutili sovrapposizioni e di disporsi, gli uni rispetto agli latri, sul piano della complementaritH - di evitare, laddove sia possibile, di lasciare sguarniti ambiti problematici rilevantiH - di fare da filtro reciproco gli uni rispetto agli altriH

ed, anche nei confronti dei luoghi delladolescenza che risultino a noi pi5 lontani, operare in modo che tutti siano messi a conoscenza di ci% che ciascuno fa.

# chiaro perci% di conseguenza che per comprendere il grado di coinvolgimento che il gruppo distrettuale di $eggio del dipartimento di salute mentale -&(D. avr rispetto ai vari nodi problematici emersi nella prima parte del nostro documento dobbiamo partire dagli aspetti pi nucleari del nostro operare per giungere, via via, a quelli che dal nostro punto di vista risultano pi orbitali e che magari sono proprio !uelli che risultano pi5 nucleari per gli altri luoghi preposti a risolvere gli altri problemi delladolescenza -!uelli di natura sociale, educativa, di orientamento post2obbligo e post2diploma, etc..2 Partendo da !uelli per noi pi5 nucleari e muovendoci verso !uelli per noi pi5 orbitali avremo: a2 lemergenza2urgenza psichiatrica adolescenzialeH b2 la psicoterapiaH c2 il counselling individuale e di gruppo rivolto ai giovaniH d2 il lavoro di certificazione, di cura e di consulenza alla scuola dei ragazzi certificati, come previsto dalla legge 183H e2 il counselling di gruppo rivolto ai genitori degli adolescentiH f2 il lavoro in rete con le altre istituzioni sui temi generali delladolescenzaH g2 lattivit di prevenzione. ci% non vuol dire che per gli aspetti pi5 nucleari non ci sia bisogno di un lavoro di rete, ma semplicemente per definire !uale sia il peso che ciascuno dei nostri interventi assume allinterno delle varie reti in cui ci troviamo ad operare. 6ediamo ora, ambito per ambito, come intendiamo operare.

a. Leme ge!7a=$ ge!7a 43ic5iat ica a"ole3ce!7iale (i tratta in concreto di individuare un pool di !uattro professionisti -1 9P:, 1 psichiatra, 1 psicologo, 1 assistente sociale. che: definiscano o ridefiniscano il rapporto con i luoghi di ricovero, che attivino i 9P: e gli psichiatri disponibili in base ad un calendario settimanale dellemergenza2urgenza al fine di operare in stato di acuzie. (i tratta, in stato di post2acuzie, di distribuire fra gli altri professionisti -9P:, psichiatri e psicologi. i giovani, dopo aver concordato con i responsabili dei luoghi di degenza i tempi e i modi delluscita. (i tratta infine di concordare con i professionisti coinvolti, caso per caso, percorsi flessibili di ritorno ad una situazione di inserimento che tenga presenti le particolari esigenze delladolescente, le disponibilit o le non disponibilit della famiglia, del tessuto sociale e dellambito scolastico e lavorativo. (oprattutto in !uesto terzo ambito di attivit un rapporto con i servizi sociali dei comuni e con i luoghi di semiresidenzialit raggiungibili " molto importante.

8. La 43icote a4ia 'a psicoterapia delladolescente e del postadolescente vede un certo numero di psicologi, 9P: e psichiatri disponibili nellambito del &(D del distretto di $eggio #.2 alcuni di !uesti operano solo

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con altri operatori del &(D, altri, e precisamente coloro che sono nell<P#9 L, con gli operatori dell;rea (alute &onna, altri ancora, !uelli del &0;, con lospedale. ; fianco a !uesti professionisti ve ne sono altri che operano nel (#$B del distretto di $eggio e che svolgono attivit di psicoterapia anche con adolescenti o postadolescenti. ;nche in !uesto caso cio" un aspetto nucleare del nostro lavoro si inserisce in reti aziendali pi5 ampie, oppure vede 2 a fianco a noi 2 colleghi operanti in reti che con noi si dispongono sul piano della complementarit. Per !uanto riguarda laccoglienza della domanda e la diagnosi sarebbe auspicabile innanzitutto mantenere la pluralit di punti di accesso, ottenuta finora in larga parte tramite 0GP, poich) 2 in primo luogo 2 una unificazione determinerebbe una serie di strozzature che porterebbe ben presto alla formazione di liste di attesa, ed in secondo luogo lattivazione da lungo tempo dellattivit di 0GP, lanzianit dei terapeuti ed il fatto che siano conosciuti nel territorio fa si che larrivo dei pazienti, da chiun!ue essi siano inviati, sia spesso personale. :n ogni caso, onde evitare inevitabili impropriet o errori nellinvio occorre, a nostro avviso, fissare un agile luogo di reciproco filtro che minimizzi il rischio per il giovane di essere sbattuto di !ua o di l allinizio del suo possibile percorso terapeutico. Gn gruppo di 5 professionisti -<P#9 L, 9P:, &0;, (#$B, Psichiatria adulti. che si preoccupino di smistare velocemente in maniera appropriata e individualizzata i giovani che siano giunti erroneamente ad uno dei cin!ue punti di arrivo della domanda dovrebbe essere sufficiente. :noltre, per minimizzare il rischio di trovarsi di fronte a lunghe liste di attesa, una omogeneizzazione dei termini temporali secondo i !uali viene scandito il percorso diagnostico, per lo meno in ambito dipartimentale, sarebbe auspicabile. Poich) rimangono zone grigie fra servizio e servizio pensiamo che una discussione puntuale nel gruppo di !uesti casi potrebbe aiutare tutti a fare meglio lattivit di filtro reciproco. ;d esempio vi " una casistica composta da giovani che, pur non trovandosi ancora in stato di tossicodipendenza conclamata, ma solo supposta dalla famiglia, pure sembrano fare uso di droghe non leggere. !uesta " una zona grigia che spesso vede le famiglie rivolgersi al (#$B, a volte all<P#9 L, etc.2 (u !uesto e su altri temi controversi si potrebbe mettere in piedi gruppi dinamici che, una volta risolto il problema da un punto di vista metodologico, si sciolgano. (ul piano della individuazione delle patologie emergenti, oltre ai disordini alimentari, la psicosomatosi, collegata con le patologie narcisistiche di cui abbiamo detto nella prima parte, richiede una risposta terapeutica di tipo sintomatico che non pu% essere solo la psicoterapia di impostazione psicodinamica o sistemica di cui siamo dotati. 'a formazione di gruppi di pazienti affetti da psicosomatosi e seguiti con il training autogeno ci pare la soluzione pi5 adatta per !uesti casi poich) garantisce livelli di efficacia notevoli e risulta pi5 economica e pi5 breve di molti altri percorsi terapeutici. :l trattamento infine di !uegli adolescenti immigrati che si trovino in situazione di breaA doMn impone un rapporto pi5 ravvicinato con il consultorio per gli immigrati clandestini di 6ia Donte (an Dichele, e per i regolari per lindividuazione di percorsi di cura capaci di coinvolgere il nucleo familiare che spesso non " in grado di comprendere ci% che noi proponiamo e perci% di accogliere le nostre proposte di cura.

c. Il co$!3elli!g i!"i%i"$ale e "i g $44o i%olto ai gio%a!i :l counselling -o come altri dicono la psicoterapia breve. del giovane vede attualmente impegnati vari professionisti. (u !uesto piano molto " gi stato fatto rispetto alla met degli anni novanta accogliendo una richiesta che veniva dallutenza, ma anche una spinta dellamministrazione.

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<ggi " possibile dire che il costume dei giovani reggiani e delle loro famiglie li spinge a fare richieste di cura che, se affrontate tempestivamente, possono risolversi con il counselling individuale. $imane, per%, un ambito circoscritto ad una fascia det ben precisa -1CN17 anni. in cui la richiesta del giovane2 e specialmente del giovane di sesso maschile2 non emerge anche in situazioni di notevole sofferenza. :n !uesti casi la nostra proposta usuale " !uella di prendere come pazienti i portatori del problema, che possono essere i genitori o la scuola: e ci% risulta a volte sufficiente. Per% va detto che una riflessione, insieme agli altri professionisti interni all;G(' ed esterni, va fatta, poich), ad esempio, a volte un problema di abbandono scolastico, di disorientamento circa il proprio futuro, ecc., se non affrontato in tempo e col concorso di pi5 professionisti e di pi5 istituzioni, pu% involvere verso altri e pi5 seri esiti sul piano autostima, della definizione della propria immagine adulta ecc. 0i% soprattutto di fronte a strutture della personalit di tipo anaclitico. :nfine una parte importante del lavoro da noi svolto tramite Lancio <riginale consiste in un vero e proprio lavoro di counselling di gruppo e di tutoring individuale rivolto ai giovani volontari. Poich) si tratta ormai di oltre =88 giovani che annualmente svolgono opera di volontariato con bambini e ragazzi disabili e a rischio, e poich) fra !uesti =88 giovani vi " un turn over che prende circa lE8 di essi allanno si tratta di unattivit di counselling che assume carattere di rilevanza nel nostro territorio.

". Il la%o o "i ce tifica7io!e+ "i c$ a e "i co!3$le!7a alla 3c$ola "ei aga77i ce tificati+ come 4 e%i3to "alla legge 1.0 'a stipula di accordi di programma con la scuola in cui sono sancite le modalit di certificazione e gli obblighi reciproci che ;G(' e scuola hanno sui temi della disabilit permette di guardare a !uesto problema in termini di rinnovata chiarezza e distensione. 0os> come, daltro canto, lapprontamento da parte del consorzio dei comuni del distretto, di un insieme di soluzioni per lievi, medio2lievi e medio2gravi e la sempre pi5 puntuale opera del settore handicap adulto dell;G(' sui gravi permettono di dare un senso pi5 ampio al lavoro presente poich) lo inseriscono in un !uadro che comprende un futuro certo e sperimentato per i giovani disabili. 0i% permette alle famiglie e agli stessi giovani di potersi futurizzare, e agli operatori che lavorano nellet evolutiva di riscontrare Jde visu che gli sforzi fatti per il recupero e lespansione delle parti sane del s) del disabile e in generale, tutti i programmi abilitanti ai !uali " stato sottoposto lungo tutta let evolutiva possono permettere poi la collocazione del giovane adulto disabile in luoghi di lavoro di vita adatti ai suoi limiti e alle sue possibilit. (u !uesto piano gli sforzi che la rete riabilitativa -;G('., assistenziale -;G(', Provincia e comuni. e formativa -nidi, materne, scuola, Provincia e 0@P. vanno facendo da decenni e che copre i vari bisogni del disabile fin dallepoca della diagnosi in prima o seconda infanzia hanno permesso il solidificarsi nel tempo di pratiche, metodi e strumenti di lavoro ormai rodati, ed infine un lavoro di progettazione e realizzazione di strutture per gli adulti disabili che si pongono su un terreno di continuit con !uanto fatto in precedenza. :l livello di integrazione raggiunto su !uesto piano con le altre istituzioni -comuni, prescuola e scuola. e con il privato no profit -0@P prima e luoghi residenziali e semiresidenziali per gli adulti poi., cos> come i rapporti col mondo del lavoro vanno valorizzati poich) il dato della continuit fra Jprima e Jdopo sul piano riabilitativo, e !uello dellintegrazione fra pubblico e privato costituiscono spesso esperienze esemplari che possono essere riprodotte, sul piano metodologico, in altri contesti del nostro operare.

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e. Il co$!3elli!g "i g $44o i%olto ai ge!ito i "egli a"ole3ce!ti :l finanziamento che dal bilancio sanitario della regione " venuto ai JLruppi :taca ha permesso finalmente la realizzazione di un vecchio programma dell<pen L che non eravamo mai riusciti a far partire per mancanza di risorse finanziarie. :l fatto che i tre cousellor dei gruppi :taca siano stati reperiti tramite un pubblico concorso cui hanno partecipato moltissimi professionisti provenienti da varie regioni italiane e non tramite meccanismi di chiamata, ha permesso una selezione e un autoselezione che stanno dando garanzie sul piano !ualitativo e della continuit nel tempo. :l fatto poi che , una volta ottenuto il finanziamento , l<pen L si sia rivolto alle scuole medie inferiori e superiori, al comune e alle circoscrizioni per una collaborazione che permettesse anche in !uesto caso linnesco di un lavoro di rete ha prodotto una sinergia che contemporaneamente ha permesso linvio da parte delle scuole di genitori che, a giudizio di presidi e insegnanti, abbiano bisogno di counselling, la dislocazione dei gruppi in circoscrizioni e la loro connessione con le assistenti sociali decentrate che facilita indubbiamente laccesso, laccoglienza delle domande e la selezione delle stesse, fatta di conserva fra <pen L e circoscrizione, nonch) tanti altri piccoli momenti di sinergia che possono porre le basi per ulteriori futuri momenti di rapporto per tutti. 'a presenza di momenti di counselling di gruppo in altri ambiti ;G(', per%, richiede un ulteriore sforzo su !uesto piani al fine di indirizzare in maniera pi5 efficace la domanda. &omanda che " tanta poich), come abbiamo visto nella prima parte, le rapidissime e profonde trasformazioni che sono avvenute a $eggio nel tessuto sociale e nella struttura della famiglia implicano un emergere di problemi nellesercizio delle funzioni genitoriali che nella coppia comincia ancor prima della nascita dei figli e prosegue fino al momento della cessazione dellespletamento di !ueste funzioni e allingresso in !uella stagione della vita genitoriale che " contraddistinta spesso dallemergere del complesso del nido vuoto.

f. Il la%o o i! ete co! le alt e i3tit$7io!i 3$i temi ge!e ali "ella"ole3ce!7a Dolte sono le occasioni che si presentano, le richieste che ci sono rivolte dalle altre istituzioni per la nostra collaborazione a lavori di rete su vari aspetti generali delladolescenza. Gna parte di !ueste richieste provengono dalla scuola, altre da comuni, altre ancora direttamente dai genitori o dai giovani. Fueste richieste, che hanno allordine del giorno problemi non sanitari, o non prevalentemente sanitari, possono essere dordine educativo, formativo, di orientamento post obbligo e post diploma, di programmazione del lavoro e del tempo libero. <ccorre su !uesto piano operare in base al fatto che sulle problematiche non prettamente sanitarie il nostro intervento pu% essere di natura sussidiaria e definita , di volta in volta , in base al tempo residuo che le altre e pi5 nucleari incombenze ci richiedono. :mportante inoltre a !uesto proposito " vedere, insieme agli altri luoghi sanitari per ladolescenza -(#$B e &0;. di evitare doppioni e di operare in base al principio del risparmio delle nostre energie.

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g. Latti%it "i 4 e%e!7io!e &i fatto nel punto precedente " stato affrontato il tema della prevenzione primaria. (ul tema della prevenzione secondaria va detto che la recente istituzione di un gruppo aziendale ;G(' che si interessa di fornire alle scuole un momento formativo che permetta poi al personale scolastico di lavorare in prima persona sui temi della sessualit e dellaffettivit ci libera di gran parte del nostro lavoro su !uesto piano anche se non vanno esclusi, come lo stesso piano aziendale prevede, momenti di nostro intervento diretto in situazioni problematiche, ma sempre con carattere di eccezionalit e di sperimentalit. &altro canto il fatto che nel !uindicennio scorso in tutta la regione e a $eggio in particolare, la pratica delleducazione sessuale e alla crescita abbia contribuito , come afferma la dottoressa 1orsari, consulente per i consultori giovani della regione , ad un decremento esponenziale dellaborto tra i giovani deve spingerci a riflettere. Per !uanto riguarda il tema degli interventi precoci si rimanda ai vari piani che su tutta let evolutiva i vari comparti hanno definito negli anni scorsi. Pi5 volte, infine, " stato presentato negli anni scorsi, inizialmente su sollecitazione dell;mministrazione Provinciale, un progetto volto ad appurare !uale sia la struttura di personalit prevalente fra i giovani reggiani doggi: !ualora !uesto progetto fosse finanziato e non pesasse sui professionisti in organico, ma fosse affidato a una !ualche struttura di ricerca a noi collegata potrebbe essere un buon terreno di verifica delle ipotesi che ormai da pi5 parti si vanno facendo sulle trasformazioni intervenute nella struttura della personalit dei giovani doggi. ? Il g $44o a"ole3ce!7a Del Di4a time!to "i Sal$te Me!tale "ellA'SL "i Reggio Emilia Di3t etto "i Reggio Emilia: (eonardo 1ngelini 2responsabile3

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