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Torino, 23 marzo 2014

400 metri ad ostacoli velocit e ritmo musica e dintorni

lallenamento unattivit economica

Dio non fa sport

il meccanismo di adattamento (G.a.S.)


lo stress la risposta a-specifica a qualsiasi stimolo o richiesta cui viene sottoposto lorganismo se la stimolazione abbastanza elevata (eu-stress) essa attiva i processi di adattamento a livelli superiori se la stimolazione eccessiva (di-stress), anzich provocare adattamento lo stress deprime lorganismo la risposta allo stress estremamente individuale

Hans Selye
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training & stress


stimoli insufficienti non allenano
(stress insufficiente, nessuna super-compensazione, adattamento, plafonamento, regressione)

stimoli eccessivi deprimono

(di-stress)

la somma di troppi stimoli di bassa intensit pu stressare quanto pochi stimoli di elevata intensit va assolutamente evitato ladattamento mai dimenticare lo stress extra-training
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training & stress


eu-stress di-stress

livello di stress

il training non tutto


fino al completamento dello sviluppo il miglior allenatore madre natura siamo gi bravi se non esageriamo, limitando cos i danni (primum non nocere) lo stress non confinato al campo sportivo lo stress della crescita si somma al resto non montiamoci la testa attribuendoci tutto il merito dei risultati dei giovani
(ricordate il principio cinese delle quattro palle)
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training & stress


progressivit:
lo stimolo di ieri non basta pi (ma lelemento quantitativo non pu crescere indefinitamente)

specificit: lo stimolo si sposta dalla quantit


allintensit (ma ad un certo punto sincontra un limite)

variativit: rompere gli schemi, spostare il limite,


ingannare il sistema, creare un margine di performance (il buon lavoro dellanno scorso comunque sbagliato)

densit: recupero, riposo, rigenerazione, evitare il distress e attivare le super-compensazioni


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imparariamo
imparariamo a vedere imparariamo a guardare imparariamo ad ascoltare imparariamo a capire imparariamo a cambiare idea imparariamo a rispettare latleta sovente latleta allena lallenatore
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cerchiamo giovani:
longilinei e con buona mobilit articolare geneticamente elastici e reattivi capaci di movimenti rapidi e facili coordinati aggressivi dotati di buon senso del ritmo meglio se sessualmente non precoci tendenzialmente velocisti-saltatori
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non sappiamo come si svilupperanno non vogliamo precludere loro scelte future non sappiamo ancora se saranno centometristi, quattrocentisti, ostacolisti veloci o intermedi (o, perch no, ottocentisti) non precludiamoci la possibilit di abituarli ad accettare lavori di corsa su distanze medie
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nella fase iniziale:


cerchiamo di sviluppare ogni capacit coordinativa e condizionale allet giusta consideriamo la presenza, negli adolescenti, di disomogeneit e di differenze tra et biologica ed et anagrafica favoriamo un precoce sviluppo delle corrette sensibilit relative a tempi e intensit dimpulsione, prima che esse siano fuorviate da sovrastanti sensazioni di velocit aiutiamoli a sviluppare il giusto senso del ritmo
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nella fase iniziale:


il rapporto PCG/PCS sar tanto pi alto quanto pi il nostro atleta giovane un nostro preciso obiettivo consiste nellevitare la specializzazione precoce ci ci impedisce allinizio di conoscere il destino del nostro atleta (velocista, saltatore, ostacolista, sulla distanza breve o sui 400?) utilizzeremo in sostanza moltissime esercitazioni con ostacoli con gli atleti che ci paiono potenziali velocisti, e faremo correre molto sul piano (sia in prove di sprint che di media lunghezza) i potenziali futuri ostacolisti

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nella fase iniziale:


sviluppare al massimo grado possibile le capacit coordinative generali sviluppare parallelamente da subito le capacit coordinative specifiche, ossia le doti di sensibilit:
ritmo nella corsa equilibrio negli atterraggi valutazione delle distanze in corsa tempi e modi dimpulsione tempestivo adattamento dei gesti alla fatica aggredire le barriere con decisione correre in frequenza correre in ampiezza modulare in un ampio range ampiezza e frequenza correggere prontamente ogni squilibrio

far acquisire loro le abilit necessarie a:

utilizziamo da subito molte esercitazioni di passaggio completo dellostacolo


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criteri di massima
per quanto riguarda tutti i mezzi di preparazione specifici della corsa, ma non specificamente tecnici o ritmici degli ostacoli, limpostazione del training dovr tenere conto che non esiste esercitazione utile per un velocista che non lo sia anche per un ostacolista da un punto di vista metodologico pi generale (periodizzazione, gestione del mezzi, ecc.) con gli specialisti della distanza breve imposteremo il lavoro come con i duecentisti. mentre con gli ostacolisti dei 400 seguiremo i criteri dei quattrocentisti piani facendo locchiolino agli 800
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criteri di massima
sempre grande attenzione va posta nellinserimento delle esercitazioni specifiche per gli ostacoli esse non possono essere semplicemente aggiunte pena un eccessivo carico di training va attentamente valutato il loro apporto in termini di forza speciale, di meccanismi energetici e vie metaboliche interessate (compreso il lavoro di tecnica) lobiettivo consiste nellidentificare, per ogni mezzo di allenamento specifico di ostacoli, quale altro mezzo, utile per la velocit o la resistenza, esso pu validamente sostituire, gestendolo poi correttamente sotto il profilo di quantit, intensit, recupero, ecc.
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criteri di massima
da subito massima priorit alle esercitazioni di ambidestrismo sulle barriere, con 4 obiettivi:
sviluppare le capacit coordinative all'et giusta riequilibrare costantemente la forza negli arti inferiori salvaguardare la possibilit di migrare ai 400hs limitare i rischi traumatici insiti nella ritmica pari
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liniziazione didattica
da un lato sviluppare al massimo grado possibile, con gli appositi esercizi, tutte le abilit coordinative generali dallaltro utilizzare da subito esercitazioni di passaggio delle barriere (i ragazzi si soddisfano e si divertono nel fare qualcosa di completo, di compiuto), senza curare eccessivamente le finezze tecniche, bens solo i punti fondamentali, senza alzare troppo le barriere, ma soprattutto senza troppo avvicinarle non preoccuparsi se limpulsione di seconda gamba genera una parabola troppo alta abbondare nelle esercitazioni di rapidit, ma senza lutilizzo delle barriere (solo in questa prima fase) utilizzare una grande variet di andature di corsa e insegnare la loro corretta esecuzione
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la tecnica distinguere bene gli aspetti essenziali da quelli ininfluenti non confondere le cause con i sintomi apprezzare lestetica del gesto (bello = giusto, brutto = sbagliato)
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la tecnica aspetti assolutamente ininfluenti:


la prima gamba flessa o tesa nel superamento della barriera linclinazione del busto in attacco
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la tecnica: i sintomi

lostacolo volato le anche non in linea sulla barriera labbassamento delle anche in atterraggio azioni sconclusionate di braccia
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la tecnica: gli aspetti essenziali


potente impulsione di seconda gamba attacco sufficientemente lontano attacco di prima gamba a ginocchio alto flesso (mai calciato) tenuta di prima gamba in atterraggio (i bimbi) discesa della seconda gamba solo quando tornata in linea di corsa azione naturale ma controllata delle braccia
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la tecnica: gli aspetti essenziali

frasi da dimenticare:
tira avanti sta seconda gamba! velocizza sta seconda gamba! controlla sto braccio accelera il ritorno a terra della prima!

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la tecnica
evitare la ricerca spasmodica e costosa della perfezione tecnica, che sugli ostacoli (e non solo) unillusione mai dimenticare che la cinematica si modifica variando la dinamica, e che questa cambia man mano che latleta cresce e si sviluppano la sua forza e la sua velocit concentrarsi sugli aspetti essenziali, e curare che latleta acquisisca la sensibilit sufficiente a sentire le spinte, i tempi, il suo rapporto con lo spazio e il tempo durante lesecuzione dei gesti tecnici
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la tecnica
la ripetizione dellerrore porta alla perfezione nellerrore e, dato che pi facile assimilare nuovi schemi motori che disimpararne di vecchi e riprogrammarsi, fondamentale che gli esercizi siano eseguiti correttamente da subito in caso contrario si fanno solo danni uno dei risultati tipici la carenza dimpulsione di seconda gamba oltre il 90% degli atleti non sa eseguire gli esercizi, non possibile che pi del 90% dei tecnici non se ne accorga
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la tecnica: i mezzi specifici


oltre alle esercitazioni ormai classiche, si pu arricchire la preparazione specifica con: esercitazioni autosensibilizzanti:
drills eseguiti a braccia avanti barriere con un passo a distanze crescenti barriere pi alte e pi basse navette con gli ostacoli, ecc.

modulazione non solo del parametro di frequenza (distanze ridotte tra gli ostacoli), ma anche di quello dellampiezza, stressando s labilit, ma anche la capacit di utilizzare e mantenere la forza esercizi di prima gamba in controtempo (lunico mezzo per correggere lazione calciata in attacco e per imparare a stare dentro)
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la ritmica
lesercitazione ritmica non pu essere intesa come il banale allenarsi a correre determinati intervalli tra le barriere con un certo numero di passi ad una certa velocit n la ritmica di gara si esaurisce nellesercitarsi a correre intervalli di gara con il numero di passi che si utilizzano in gara e alla velocit di gara la ritmica la capacit dinterpretare il gesto tecnico in modo corretto, realizzando un perfetto binomio di armonia ed economicit
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la ritmica
latleta deve arrivare a sentire musicalmente il tessuto ritmico che sottende il suo gesto, quello che meglio gli permette di esprimersi in mezzo alle barriere in una gara a ostacoli non pu sviluppare sempre frequenza e ampiezza ideali, poich agisce su intervalli predeterminati, costretto da un modulo di passi a gradino nella distanza breve effettua in realt 11 accelerazioni, a una velocit media non elevatissima, ma senza una frequenza di riferimento, poich nellintervallo di 9,14 o 8,50 non esistono neppure due passi comparabili come ampiezza, tempo di contatto o azione tecnica
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100/110hs: si modula solo la frequenza


8 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 50 12,90 8 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 50 13,90 8 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 50 14,90 8 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 50 15,90
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la ritmica
nei 400hs deve invece conciliare la necessit di correre veloce con quella di distribuire le energie correttamente, mantenendo unampiezza che non solo non quella ideale, ma che pu adattare solo per gradini, dovendo operare difficili scelte tra ridurre lampiezza, con i problemi coordinativi che ci comporta, oppure sostenere artificiosamente un passo forzato, con costi energetici onerosi la ritmica perci la capacit dinterpretare la corsa tra le barriere ottimizzando molti fattori e incorporando nellazione, in modo armonioso e assieme violento, il superamento delle barriere, in modo che esse non disturbino la continuit dellazione e rallentino il meno possibile la sua velocit non a caso le tristamente note azioni a elastico sono tanto diffuse quanto letali per le prestazioni.
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400hs: illimitate combinazioni


Passi al 1

Passi intermedi

Fino al

Cambio a

Fino al

19 19 19 (20) 20 (19) 20 20 21-22 21-22 21-22 22 22-23 22-23 23-24 23-24 23-24 24 24 24

12 12 12 13 13 13 14 14 14 15 15 15 16 16 16 17 17 17

10 7 5 10 5 8 10 5 7 10 5 8 10 5 8 10 5 8 18 18 10 10 17 17 10 10 16 16 10 10 15 15 10 10 14 14 10 10 13 13 10 10

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la velocit nella corsa


la velocit nella corsa il prodotto della frequenza per lampiezza
frequenza = numero di passi al secondo ampiezza = lunghezza di ogni passo
cinque passi di due metri al secondo, 10 metri/sec, corrispondono a 36 km/h, 10 secondi netti sui 100m lanciati
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frequenza/ampiezza

4 m/s

6 m/s

8 m/s

10 m/s

tecnica e coordinazione
in ogni disciplina, in ogni momento, per ogni atleta, esiste una velocit massima alla quale egli riesce a mantenere la coordinazione e oltre la quale unulteriore ricerca di velocit fa decadere il risultato (limite biomeccanico) in ogni disciplina di corsa va distribuita la velocit e la coordinazione va mantenuta per tutta la durata della prova, ed modulata dalle modificazioni fisiologiche indotte dalla fatica progressiva (limite metabolico)
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la velocit nella corsa


in pratica per le possibili combinazioni ampiezza/frequenza non sono n infinite n neutre rispetto al risultato

esiste uno sweetspot, un limitato spettro di combinazioni di frequenza/ampiezza che, ad un certo atleta, in un determinato momento della sua carriera sportiva, permettono di ottenere la massima velocit possibile o, a parit di velocit, il massimo risparmio energetico possibile

la ricerca sia di unampiezza che di una frequenza eccessive lo allontanerebbero dalla sua massima velocit potenziale in quel momento, o a una data velocit, dalla massima economicit di corsa
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la velocit nella corsa


- lampiezza sostenuta dalla forza - la frequenza sostenuta dal SNC

- saper gestire ampiezza e frequenza per un velocista molto importante, per un ostacolista essenziale
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il ritmo nella corsa veloce: lo sweetspot

lo sweetspot si ottiene ricavando la frequenza dallobiettivo realistico di velocit, tenendo conto dellampiezza teorica ideale, definita a suo tempo da Tabachnik e utilizzata da Carlo Vittori per mettere a punto il modello prestativo che porta il suo nome: uomini lunghezza della gamba in cm * 260 (236 media/100) donne lunghezza della gamba in cm * 247 (222 media/100)

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il ritmo nella velocit: modello frequenza/ampiezza


un esempio:
lunghezza dellarto inferiore ampiezza ideale (98*236) obiettivo frequenza risultante 98 cm 232 cm 1030 4,19

(4,19 * sec * 2,32 = 9,73 m/sec = 1029)


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ritmo: come usare la variativit (m)


(modello prestativo di Carlo Vittori)

Modello ->
obiettivo in gara

arto inf. 98 cm

num. passi 43,2


obiettivo nelle esercitazioni

ampiezza 2,32

frequenza 4,12

10,50
corsa rapida

10,68
4,65 49,70 2,01
frequenza num. passi ampiezza

3,58 38,26 2,61

corsa ampia

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ritmo: come usare la variativit (f)


(modello prestativo di Carlo Vittori)

Modello ->
obiettivo in gara

arto inf. 88 cm

num. passi 43,7


obiettivo nelle esercitazioni

ampiezza 2,00

frequenza 4,10

12,20
corsa rapida

12,41
4,64 57,54 1,74
Frequenza num. passi ampiezza

3,57 44,30 2,26

corsa ampia

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ritmo: e sugli ostacoli?


mentre un velocista pu arrivare a correre alla combinazione frequenza/ampiezza ideale (funzione continua), un ostacolista deve fare un numero fisso di passi entro una distanza predefinita tra le barriere (funzione a gradino) nei 100/110hs non esistono due passi uguali nel modulo dei tre passi pi lostacolo nei 400hs necessario un ulteriore adattamento a causa della fatica progressiva
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400hs: scelta della ritmica


passi
Uomini teorico medio Modello corsa ampia Passi sui 100m lanciati Donne teorico medio Modello corsa ampia Passi sui 100m lanciati

12 13 14 15 16 17 18 19

2,68 2,46 2,27 2,12 1,98 1,86

3,03 2,78 2,57 2,40 2,24 2,10

37,3 40,7 44 47,1 50,5 53,8

2,27 2,12 1,98 1,86 1,76 1,67

2,57 2,40 2,24 2,10 1,99 1,89

44 47,1 50,5 53,8 56,7 59,8


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400hs: intervalli/velocit
Tempo tra due barriere 3,40 3,50 3,60 3,80 4,00 4,20 4,50 4,80 5,00 5,20 5,40 Velocit in m/sec 10,29 10,00 9,72 9,21 8,75 8,33 7,78 7,29 7,00 6,73 6,48 Tempo sui 100 lanciati 9,71 10,00 10,29 10,86 11,43 12,00 12,86 13,71 14,29 14,86 15,43
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differenziale e distribuzione
Il differenziale tra il tempo sul piano e con gli ostacoli dovrebbe essere compreso tra 1,5 e 2 secondi per i maschi di elevata qualificazione (sub 50) e tra 2 e 3 secondi per la fascia di prestazioni medie (505-52). per le atlete le differenze sono di norma leggermente pi elevate. Possono essere attorno a 2-2,5 secondi per lalta qualificazione (sub 55), salire fino a 3 secondi al di sopra e addirittura 4 secondi per le pi giovani che corrono attorno ai 60.
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distribuzione (m)
tempo finale 46,50 47,00 47,50 48,00 48,50 49,00 49,50 50,00 50,50 51,00 51,50 primi 200 22,25 22,50 22,75 23,00 23,25 23,50 23,75 24,00 24,25 24,50 24,75 secondi 200 24,25 24,50 24,75 25,00 25,25 25,50 25,75 26,00 26,25 26,50 26,75 5 ostacolo 20,75 20,98 21,21 21,45 21,68 21,91 22,15 22,38 22,61 22,85 23,08 equiv./110 12,24 12,38 12,51 12,65 12,79 12,93 13,06 13,20 13,34 13,48 13,61
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distribuzione (f)
tempo finale 54,00 54,50 55,00 55,50 56,00 56,50 57,00 58,00 59,00 60,00 61,00 primi 200 26,00 26,25 26,50 26,75 27,00 27,25 27,50 28,00 28,50 29,00 29,50 secondi 200 28,00 28,25 28.50 28,75 29,00 29,25 29,50 30,00 30,50 31,00 31,50 5 ostacolo 24,25 24,48 24,71 24,94 25,18 25,41 25,64 26,11 26,58 27,04 27,51 equiv./100 13,00 13,13 13,25 13,38 13,50 16,63 13,75 14,00 14,25 14,50 14,75
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400hs: scelta della ritmica tre strade possibili


metodo empirico metodo del modello prestativo metodo del costo energetico

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400hs: scelta della ritmica


metodo empirico
si sceglie la velocit per i primi 200m (considerando sia
il margine di velocit che la corretta distribuzione energetica)

si eseguono prove di 100m in libert ( al 90/95%, la


velocit ipotizzata per i primi 200m)

si contano i passi impiegati dallatleta si calcola la loro ampiezza media sidentifica la ritmica corrispondente si verifica in pratica (t&e), e si adotta questa ritmica
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400hs: scelta della ritmica


Metodo del modello prestativo
si misura la lunghezza degli arti inferiori si ricava lampiezza dal modello prestativo si verifica la capacit di modulazione a/f si ricava la ritmica corretta si confronta con il metodo empirico si riverifica per una regolazione fine si adotta questa ritmica e la si testa in gara
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400hs: scelta della ritmica


passi
Uomini teorico medio Modello corsa ampia Passi sui 100m lanciati Donne teorico medio Modello corsa ampia Passi sui 100m lanciati

12 13 14 15 16 17 18 19

2,68 2,46 2,27 2,12 1,98 1,86

3,03 2,78 2,57 2,40 2,24 2,10

37,3 40,7 44 47,1 50,5 53,8

2,27 2,12 1,98 1,86 1,76 1,67

2,57 2,40 2,24 2,10 1,99 1,89

44 47,1 50,5 53,8 56,7 59,8


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400hs: scelta della ritmica


Metodo del costo energetico
si valuta la spesa energetica su vari moduli ritmici (a.e. con test di lattacidemia) sidentificazione la ritmica corretta si confronta con i due metodi precedenti si valida e si adotta la ritmica corretta

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400hs: fasi di qualificazione

iniziale (informale) formale (non autonoma) libera (autonomia totale)


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400hs: fasi di qualificazione


fase iniziale (informale):
vai e uccidi corri e vediamo che cosa sai fare entra deciso! una fase che dura poco
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400hs: fasi di qualificazione


fase formale (non autonoma):
corsa e ritmica controllate c un programma da eseguire fondamentale il rispetto del compito secondario correre e controllare gli avversari culmina nel virtuosismo: spartito ben eseguito

una fase che dura molto (talora per sempre)


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400hs: fasi di qualificazione


fase libera (autonomia totale):
struttura ritmica ormai stabile in background latleta pensa solo ad andare forte sa gestire vento, sole, pioggia, corsia e avversari un artista che interpreta la musica senza spartito un jazzista che improvvisa una jam session

una fase cui pochi arrivano


(talora ci entrano e ci escono, a seconda della forma e del morale) 54

non sempre vero che meno passi bello - 1

lampiezza non sostenuta dalla speranza o dalle urla dellallenatore, ma solo dalla velocit e/o dalla forza dellatleta il miglioramento del margine di velocit implica anche quello di forza (veloce), ma non sempre vero il contrario, anzi facendo meno passi non si va pi forte, essendo pi forti che si possono fare meno passi
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Non sempre vero che meno passi bello - 2

la ritmica scelta devessere sostenibile dallatleta in ogni condizione


(vento, freddo, fase della stagione, corsia, ecc.)

non si riduce lintervallo di un passo solo in quanto latleta arriva sotto perch non sa gestire la frequenza (una pessima scelta
di comodo)
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si cambia una volta sola e ben freschi

si cambia una volta sola il costo del cambio di ritmo (se ben eseguito) di almeno 25/35 centesimi si deve cambiare ancora freschi e lucidi, ossia almeno un ostacolo prima di dove si ritiene di poter arrivare (quando non se ne potrebbe pi fare a meno)
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quando si passa ad un passo in meno?

si scende a un passo in meno solo quando si ormai in grado di sostenere lattuale ritmica per tutta la gara senza cambiare
ad esempio si passa da 15 a 14 passi quando si in grado di sostenerne 15 dalla prima allultima barriera

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ma, in fondo, che cos la ritmica ?

la ritmica non consiste nel percorrere la distanza tra due ostacoli con un certo numero di passi consiste nellinterpretare la corsa danzando tra gli ostacoli in modo armonico e perci economico, sentendo il tessuto ritmico e la musica scandita dai piedi sulla pista
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ritmo
dominare la gara
anzich

esserne dominati
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Gli ostacoli sono ritmo, il ritmo musica, gli ostacoli sono musica
De la musique avant toute chose, Et pour cela prfre limpair, Plus vague et plus soluble dans lair Et tout le reste est littrature. Paul Verlaine
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un ringraziamento a chi non stato citato

Sandro Calvesi Inhelder & Piaget, 1955 Hettinger, 1966 Ter Ovanesian, 1971 Grassel, 1972 Filin, 1974 Tran-Thong, 1974 Tschiene, 1976 Kobayashi, 1978, Verkhoshanski, 1979 Astrand & al., 1980 Israel & Buhl, 1980 Bormann & al., 1981 Sack, 1981 Maater, 1981 Volkov, 1983 Foix & Mathews, 1984 Platonov, 1984 Komi, 1985 Poortmans & al., 1986 Toberto Bonomi, 1987 Weinek, 1986 Lacour, 1987 Rieu, 1988 Debesse, 1988 Flandrois, 1988 Cometti, 1989 Gacon, 1992 e poi Zatziorski, Pavek, Crielard, Vladimir Kustnetsov, Tudor Bompa e chiss quanti altri un ricordo a Carmelo Bosco e Robert Zotko

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Eddy Ottoz Aosta, 28 aprile 2004

Allenamento, corsa, ritmo, ostacoli

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Eddy Ottoz Aosta, 28 aprile 2004

Allenamento, corsa, ritmo, ostacoli

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la velocit

velocitas velocitatum et omnia velocitas

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il risultato sempre una questione di velocit


a parit delle altre condizioni: nei lanci:
velocit di uscita dellattrezzo

nei salti:
velocit di uscita allo stacco

nelle corse:
massima velocit media sulla distanza
(da 60m indoor alla maratona, ai 50km di marcia)
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Noi non abbiamo atleti di colore, dobbiamo essere sofisticati, perfetti Sar vero?
Se si, vale la pena di spaccare il capello in quattro Se no, le nostre sono solo m.m. Esistono ancora ambiti inesplorati, lallenamento sta tra astigianato e arte, allenare pura esperienza umana La scienza ci pu certamente aiutare, ma dobbiamo saper filtrare le informazioni Nel gioco delle infinite scatole nere, a un certo punto dobbiamo pur fermarci Caveat emptor
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Peter Mac arthur


ogni impresa di successo richiede tre uomini:
un sognatore Un uomo daffari Un figlio di puttana

un ostacolista deve avere tre anime:


Quella di un ballerino Quella di un velocista che ama i salti Quella di un gatto selvatico o di un ghepardo
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la velocit massima non si pu ottenere senza una buona tecnica


parit delle altre condizioni significa, infatti, parit di tecnica esecutiva
la tecnica il descrittore geometrico, il modello matematico di come debbono muoversi nello spazio, e in quale sequenza temporale coordinata, i segmenti corporei, per ottenere, a parit di velocit, il miglior risultato

(ottimizzazione economica)
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velocit e tecnica sono inscindibili


a parit di velocit di esecuzione prevale la migliore tecnica a parit di tecnica prevale la maggiore velocit di esecuzione la tecnica dinamica, si modifica con la velocit a parit di velocit, con una tecnica peggiore il costo energetico globale maggiore il collante delle sequenze tecniche la coordinazione specifica la massima performance quella pi economica
(ecco di nuovo lottimizzazione dellutilizzo delle risorse)
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velocit e tecnica sono inscindibili

consuma di meno la Panda o la Red Bull di Vettel?

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velocit e tecnica sono inscindibili


gita al bar:
(in chilometri per litro)

la Panda la Red Bull F1

consumo specifico: dipende dagli obiettivi:

(grammi di carburante per cavallo/ora)

risparmio in assoluto: performance in assoluto: rendimento termodinamico:

Panda F1 F1
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.
.

Eddy Ottoz Roma - 9 dicembre

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