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Croce e Islam

Antonio Socci

La reazione violenta del mondo islamico alle vignette uscite sul noto giornale danese impazza da settimane e si allarga. Prima si scatenata contro i loro autori che sono stati addirittura condannati a morte (ieri un religioso pakistano ha offerto 21 mila euro e unautomobile a chiunque li faccia secchi). Contemporaneamente si scatenata contro tutta la Danimarca (con lassalto alle ambasciate e il boicottaggio economico), contro vari altri paesi europei, contro Israele (che non centra niente), ma alla fine soprattutto contro i cristiani e la Chiesa cosicch un sacerdote cattolico romano, indifeso e innocente, don Andrea Santoro (uomo mite, di dialogo e di pace), stato massacrato senza alcun motivo in Turchia, a Trebisonda, solo perch cristiano. E stato il capro espiatorio della rabbia islamica contro alcuni disegnatori satirici danesi. La croce che stata bruciata ieri in piazza a Teheran, durante una manifestazione (ovviamente l non si manifesta se non c linput o lok del regime), un fatto da non sottovalutare. Innanzitutto perch documenta ancora una volta un odio inestinguibile e del tutto immotivato verso i cristiani. Un odio che da decenni rende la vita impossibile ai cristiani di quei Paesi, perseguitati in ogni modo. Un odio che non centra niente con le vignette perch la Chiesa ha ripetuto mille volte anche dopo lassassinio di don Andrea - che deprecava quei disegni e che tutte le religioni devono essere rispettate (oltretutto la Chiesa per prima vittima della satira pi volgare e blasfema in Occidente come nel mondo islamico). Ma loltraggio a quella croce grave soprattutto perch dimostra che i regimi musulmani pretendono pubblicamente di poter fare agli altri ci che loro non accetterebbero mai di subire (se per capirsi in occidente, in una manifestazione ufficiale, venisse bruciata una copia del Corano, si scatenerebbe il finimondo). Oltretutto hanno detto di averlo fatto per opporsi alla crociata avviata dei sionisti contro lIslam. Una bella confusione mentale in cui prosperano il fanatismo e la violenza. Ma non si deve credere poi che questo oltraggio contro il pi sacro simbolo dei cristiani sia un episodio isolato. Storicamente gli episodi isolati si ripetono da 14 secoli e puntano a cancellare dalla faccia della terra anche solo il ricordo di quella Croce. Per lIslam una bestemmia che Dio si sia fatto uomo, ma ancor pi che si sia lasciato crocifiggere come uno schiavo, dileggiare e torturare. Ges nel Vangelo comanda di amare i nemici fino a dare la vita per loro, mentre il Corano prescrive di sterminarli. LIslam ha sempre preteso di spazzare via la Croce che il cuore del cristianesimo. Spazzarla via fisicamente. Nel 1009 il califfo al-Hakim, conquistata Gerusalemme, demolisce la basilica costantiniana eretta sul Golgota e per far sparire ogni traccia degli eventi di Ges fa distruggere sia la roccia del Calvario che quella del sepolcro. Dopo che i cristiani riuscirono a liberare i luoghi santi, il sultano Saladino (1138-1193) torn alla conquista di Gerusalemme e il 4 luglio 1187 sconfisse i cristiani riuscendo a catturare la Croce che essi portavano sempre in battaglia. Da allora stata perduta per sempre. Laccanimento musulmano poi si scatenato su coloro che portavano addosso la croce. Tuttora in Arabia Saudita dove non consentita la costruzione di nessuna chiesa proibito portare al collo la croce. Durante la guerra del golfo pretesero che la Croce rossa nascondesse la sua insegna. Tempo fa The Observer raccont la storia emblematica di una giovane ragazza egiziana, Maria, cristiana. In Egitto i cristiani sono circa 6 milioni, si chiamano copti perch sono i discendenti degli antichi egiziani. Dopo linvasione islamica hanno resistito, ma sono sottoposti a ogni vessazione. Dunque la diciottenne Maria si trovava in casa di amici, a una festa di compleanno, quando fu sequestrata da fanatici di unorganizzazione islamica. La stuprarono e la tennero sequestrata per mesi, convertendola a forza allIslam, finch non riusc a scappare. Si dovuta poi nascondere perch tornando al cristianesimo ritenuta apostata e quindi in pericolo di vita. Le autorit non combattono questo fenomeno criminale di rapimenti e conversioni forzate che

riguarda migliaia di casi. Maria scriveva il giornale inglese porter sempre un segno evidente della sua brutta storia: delle orrende cicatrici al polso, perch la ragazza si era tatuata sul polso una croce, come segno della sua fede, e i suoi rapitori hanno brutalmente cancellato quel simbolo con lacido solforico. Un caso emblematico come quello di Giuseppe, cristiano sudanese la cui triste storia stata denunciata due anni fa dalla Lega italiana dei diritti delluomo. Catturato dai predoni musulmani del Nord nel suo villaggio a sette anni, fu venduto come schiavo (come migliaia di donne e bambini cristiani) a un padrone musulmano il quale un giorno, irritato, lha torturato e crocifisso a un tavolaccio di legno. Al di l di questi casi estremi, che ovviamente non si possono imputare genericamente agli islamici, ma solo ai singoli, va detto che in Occidente lostilit contro il simbolo del Crocifisso viene pi da certe ideologie nostrane che dalle minoranze islamiche. Con leccezione in Italia del presidente dellUnione musulmani dItalia, Adel Smith che da anni si batte nelle sedi legali per togliere dai luoghi pubblici il crocifisso (la sua polemica a Porta a porta infiamm gli animi). In questi giorni il Consiglio di Stato ha respinto un analogo ricorso di una cittadina finlandese sostenendo che qua in Occidente il Crocifisso non solo un segno di fede, ma anche un simbolo di valori civili e di laicit. L80 per cento degli italiani secondo il recente sondaggio dellEurispes vuole il crocifisso nelle aule scolastiche e negli altri luoghi pubblici e forse proprio lo scontro di civilt in corso ha indotto la gran parte della popolazione, anche quella laica, a identificarsi con quel simbolo. Ma alcuni esponenti della sinistra italiana anche ieri hanno attaccato la sentenza del Consiglio di Stato. In realt c tutto un filone di pensiero anticristiano che ha sviluppato una veemente polemica contro il crocifisso. Nell Anticristo di Friedrich Nietzsche si legge: Dio in croce: si continua ancora a non comprendere lo spaventoso mondo di pensieri nascosto in questo simbolo? Tutto quanto soffre, tutto quanto appeso alla croce, divino Noi tutti siamo appesi alla croce, quindi noi siamo divini. Nietzsche aveva capito ci che era entrato nel mondo con Ges: la piet per la vittima, la piet per ogni essere umano sofferente. Ed questa secondo il filosofo Ren Girard la vera cultura che oggi tramite loccidente ignaro e spesso autolesionista - sta globalizzando il mondo. La cultura a cui il mondo islamico si oppone ferocemente.

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