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2. CASISTICA “ 36
CRONOLOGIA NORMATIVA
Premessa 3
Quadro della normativa in materia di appalti 5
CASISTICA
Premessa 36
Quadro di sintesi 37
Il processo decisionale: pluralismo degli interessi e dei poteri 37
Problemi della regolazione 40
Partecipazione e consenso 41
Programmazione tecnico-finanziaria 42
Schede opere 43
Italia Nord Ovest 43
1. Lombardia 43
1.1. Collegamento autostradale di connessione tra le città di
Milano e Brescia (c.d. Brebemi) 43
1.2. Tangenziale esterna di Milano (TEM) 45
1.3. Alta velocità Milano – Genova: terzo valico appenninico “dei
Giovi” 46
1.4. Expo 2015 47
1.5. Tav Milano-Verona 48
1.6. Elettrodotto Chignolo Po – Maleo e interventi in Provincia di
Lodi 48
2. Piemonte 49
2.1. Tav Torino-Lione 49
2.2. Impianto per il trattamento di rifiuti radioattivi di Saluggia (VC) 50
2.3. Hub interportuali Novara 51
I
3. Liguria 53
3.1. Passante di Genova (A7 - A10 – A12) 53
Italia Nord Est 55
4. Veneto 55
4.1. Riconversione della centrale elettrica Enel di Porto Tolle 55
4.2. Passante di Mestre 56
4.3. Sistema MO.S.E. 57
4.4. Elettrodotto ad Alta Tensione tra Dolo (VE) e Camin (PD) 58
4.5. Ampliamento di Camp Ederle sul territorio demaniale
dell'aereoporto civile "Dal Molin" di Vicenza 59
6. Trentino Alto Adige 61
6.1. Potenziamento Asse Ferroviario Monaco – Verona: Galleria di
base del Brennero 61
Italia Centrale 63
6. Abruzzo 63
6.1. Terzo traforo del Gran Sasso d’Italia 63
7. Lazio 64
7.1. Terza linea metropolitana di Roma 64
7.2. Completamento Grande raccordo anulare di Roma 65
7.3. Tav Roma-Napoli 66
7.4. Centrale termoelettrica di Piedimonte San Germano (FR) 67
8. Molise 67
8.1. Impianti eolici in Molise 67
9. Toscana 68
9.1. Rigassificatore offshore di Livorno 68
9.2. Autostrada Tirrenica 69
9.3. A1 Milano-Napoli. Lavori di ampliamento della terza corsia
Barberino-Incisa Valdarno: tratto Firenze Sud-Incisa Valdarno 71
10. Emilia Romagna 72
10.1. Corridodio plurimodale Tirreno-Brennero (Ti.Bre.) - CISA 72
10.2. Tav Bologna-Firenze 73
10.3. Linea ferroviaria Parma-La Spezia (Pontremolese) 74
11. Marche 75
11.1. Impianto eolico di Fiastra (Mc) 75
II
11.2. Centrale a ciclo combinato di Falconara Marittima 76
12. Umbria 77
12.1. Metanodotto Sulmona-Foligno 77
Italia Meridionale 79
13. Basilicata 79
13.1. Sito di stoccaggio di scorie nucleari di Scanzano Jonico 79
13.2. SS 106 Jonica - variante di Nova Siri 79
13.3. Impianto eolico di Barile-Venosa (Potenza) 80
14. Campania 81
14.1. Impianto di potabilizzazione delle acque dell’invaso di Conza
Campania (AV) 81
14.2. Termovalorizzatore di Acerra 82
14.3. Ammodernamento dell’autostrada A3 Salerno-Reggio
Calabria 84
14.4. Stazione elettrica in altissima tensione AAT/AT ad Avellino 85
14.5. Centrale termoelettrica alimentata da biomasse nel Comune
di San Salvatore Telesino (BN) 86
15. Puglia 87
15.1. Centrale termoelettrica di Modugno 87
15.2. Variante esterna Santeramo in Colle 88
15.3. Asta di raccordo SS 7 – Autostrada A14 (Comune di
Palagianello - TA) 89
15.4. Raddoppio Bari S. Andrea – Bitetto 89
15.5. SS 96 – Tratto Toritto – Modugno 90
15.6. Stazione di interscambio F.S.- F.N.B.: Bari Parco Nord 90
15.7. Hub portuale di Brindisi e Distripark 91
15.8. Hub portuale di Taranto 92
15.9. Tratto Grottaglie – Brindisi 93
15.10. Elettrodotto Foggia – Benevento II 94
15.11. Impianto fotovoltaico di Petrosina – Mesagne (BR) 95
16. Calabria 96
16.1. Gioia Tauro (RC): dalla centrale termoelettrica al
rigassificatore 96
16.2. Centrale di Rossano Calabro 97
16.3. Elettrodotto Sorgente – Rizziconi 98
III
16.4. Centrale a biomasse del Mercure 98
16.5. Impianto eolico “Piani di Lopa” 100
17. Sicilia 101
17.1. Rigassificatore di Porto Empedocle (AG) 101
17.2. Rigassificatore di Melilli 102
17.3. Collegamento viario Catania -Ragusa 102
17.4. Ponte sullo stretto di Messina 104
17.5. Impianto eolico di Castellana Sicula (Pa) e Polizzi Generosa
(Pa) 105
17.6. Impianto fotovoltaico di S. Salvatore Lentini (Sr) 105
17.7. Metanodotto Enna – Montalbano Elicona 106
18. Sardegna 107
18.1. Impianto eolico di Buddusò (Sassari) – Alà dei Sardi (Olbia –
Tempio) 107
UNIONE EUROPEA E POLITICHE PER LE INFRASTRUTTURE
Premessa 111
Politiche di coesione e infrastrutture 112
La BEI 113
Governance economica a Strategia di Lisbona 114
Piano di ripresa dell’economia europea 116
Reti transeuropee di trasporto (TEN-T) 119
Premessa 119
Selezione dei progetti 119
Monitoraggio 120
Coordinamento 120
Costi e risorse 122
LEGISLAZIONE COMPARATA IN MATERIA DI
INFRASTRUTTURE (FRANCIA, GERMANIA, REGNO UNITO E
SPAGNA)
Francia 129
Il codice degli appalti pubblici 129
Le procedure di valutazione 130
I Grandi progetti - i precedenti e le realizzazioni in corso 131
La concertazione pubblica 137
La compatibilità ambientale 138
IV
Il “Plan de relance pour l’économie” 138
Le principali misure del “Plan de relance” 140
Partecipazione pubblica nel processo di elaborazione dei progetti
delle opere infrastrutturali in Francia 146
La concertation publique 146
I progetti di piccola dimensione 146
I progetti di dimensione media e le procedure dell’enquête
publique e della concertation 147
I grandi progetti di portata nazionale e la procedura del
“dibattito pubblico” 149
La Commissione nazionale del dibattito pubblico (CNDP) 150
Gli strumenti per l’informazione e per la partecipazione del
pubblico nel corso del “dibattito” 157
Il seguito del ” dibattito pubblico” 158
Germania 159
Normativa 159
Procedure d’appalto per le opere pubbliche 161
Procedura di qualificazione preventiva delle imprese 162
Sostenibilità ambientale e interessi sociali 162
Partecipazione dei cittadini alla pianificazione territoriale 163
Partecipazione pubblica e privata (Public private partnerships -
PPP) 164
Valutazione degli aspetti economici - Costi relativi alle procedure di
appalto 165
Promozione delle infrastrutture nel contesto dell’attuale crisi
economica e finanziaria (biennio 2009-2010) 165
Programmi di investimento nel settore dei trasporti 167
Regno Unito 168
Legislazione rilevante 168
Criteri e strumenti di valutazione dell’impatto economico e sociale
delle grandi opere 173
Il principio di sostenibilità 175
Il finanziamento delle opere pubbliche 176
Legislazione e documenti relativi a specifiche opere infrastrutturali 178
Partecipazione pubblica nel processo di elaborazione dei progetti
delle opere infrastrutturali nel Regno Unito 180
Spagna 185
Il piano strategico delle infrastrutture e dei trasporti 185
V
Partecipazione dei privati al finanziamento di opere pubbliche 186
Sostenibilità ambientale 187
Concertazione tra livelli territoriali 188
Promozione delle infrastrutture nel contesto dell’attuale crisi
economica e finanziaria 190
LEGISLAZIONE REGIONALE DI INTERESSE PER IL SETTORE
DELLE INFRASTRUTTURE
Quadro riassuntivo 195
STUDI E RICERCHE RECENTI IN TEMA DI INFRASTRUTTURE 233
VI
CRONOLOGIA NORMATIVA
CRONOLOGIA
PREMESSA
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CRONOLOGIA
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CRONOLOGIA
5
CRONOLOGIA
6
CRONOLOGIA
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CRONOLOGIA
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CRONOLOGIA
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CRONOLOGIA
2001 In attuazione della c.d. Riforma Bas- Dir. 2001/42/CE sulla valutazione
sanini del 1999, entrata in vigore nel ambientale di piani e programmi
2001, il II Governo Berlusconi (11 giu- (VAS)
gno 2001) accorpa il ministero dei La-
vori Pubblici con quello dei Trasporti,
creando ex novo il Ministero delle In-
frastrutture e dei Trasporti
Legge costituzionale 18 ottobre
2001, n. 3 - modifica il Titolo V della
Costituzione attribuendo alla compe-
tenza concorrente di Stato e regioni
le seguenti materie: protezione civile;
governo del territorio; porti e aero-
porti civili; grandi reti di trasporto e
di navigazione; ordinamento della
comunicazione; produzione, tra-
sporto e distribuzione nazionale
dell'energia incidendo sui meccanismi
di approvazione e realizzazione delle
infrastrutture.
Legge 21 dicembre 2001, n. 443
(c.d. legge obiettivo) - punto d’avvio
di una legislazione speciale volta ad
accelerare, snellire e razionalizzare -
anche in deroga alla legge quadro sui
lavori pubblici - le procedure per la
programmazione, il finanziamento e la
realizzazione delle infrastrutture
pubbliche e private e degli insedia-
menti produttivi strategici e di pre-
minente interesse nazionale, con
l’obiettivo di superare il ritardo infra-
strutturale del Paese.
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CRONOLOGIA
In questo quadro:
interviene sui meccanismi deci-
sionali, sui tempi e sulle procedure
di approvazione dei progetti, di
svolgimento delle gare e di affida-
mento dei lavori, puntando su una
forte responsabilizzazione
dell’esecutivo e sull’introduzione di
strumenti di negoziazione preven-
tiva fra amministrazione centrale e
regioni, al fine di pervenire ad una
scelta condivisa quale precondi-
zione politica della realizzazione
dell’intervento;
introduce una programmazione
annuale delle infrastrutture stra-
tegiche, affidata al Governo, ma
nel rispetto delle competenze co-
stituzionalmente attribuite alle re-
gioni;
stabilisce che l’individuazione delle
opere sia effettuata mediante un
Programma delle infrastrutture
strategiche (PIS), predisposto dal
Ministro delle infrastrutture e dei
trasporti, d'intesa con i Ministri
competenti e le regioni o province
autonome interessate, a sua volta
inserito, previo parere del CIPE e
d’intesa della Conferenza unificata,
nel DPEF, con l'indicazione dei re-
lativi stanziamenti. Pertanto, lo
stesso Parlamento si pronuncia sul
programma in sede di esame del
DPEF. Si ricorda che sul valore
dell’intesa con le regioni è stata
fondata dalla Corte costituzionale
la valutazione di legittimità costitu-
zionale della legge n. 443 (sen-
tenza n. 303 del 2003).
(segue) Delibera CIPE n. 121 del 2001 - in
2001 sede di prima applicazione della legge
obiettivo, il Governo individua le opere
facenti parte del 1° Programma delle
infrastrutture strategiche (PIS). La
delibera individua oltre 200 interventi,
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CRONOLOGIA
tivo;
disciplina la procedura relativa alle
varianti apportate in sede di reda-
zione del progetto esecutivo o in
corso d’opera prevedendo due ti-
pologie, una approvata in piena
autonomia dal soggetto aggiudica-
tore, l’altra direttamente dal CIPE;
integra la disciplina relativa alla
programmazione ed alla gestione
della risoluzione delle interfe-
renze prevedendo l’obbligo per gli
enti gestori delle reti e delle opere
destinate al pubblico servizio in
qualsiasi modo interferenti con
l’infrastruttura da realizzare di col-
laborare alla realizzazione della
stessa. In caso di mancato rispetto
del programma - approvato dal
CIPE - il soggetto gestore ha l'ob-
bligo di risarcire i danni; il soggetto
aggiudicatore ha inoltre facoltà di
attivare le procedure di cui all'arti-
colo 25, comma 4, del DPR n. 327
del 2001 (TU espropriazione per
pubblica utilità), chiedendo al Pre-
fetto, ovvero al Ministero, la convo-
cazione, entro dieci giorni, del ge-
store inadempiente per la defini-
zione degli spostamenti concer-
nenti i servizi interferenti e delle
relative modalità tecniche. Il sog-
getto proponente, qualora i lavori di
modifica non siano stati avviati en-
tro sessanta giorni, può provve-
dervi direttamente;
in un allegato tecnico detta norme
integrative della disciplina relativa
alla progettazione (preliminare, de-
finitiva ed esecutiva) che sostitui-
scono, per le grandi opere, le
norme recate dal Titolo III, Capo II,
Sezione II, sulla progettazione del
D.P.R. n. 554 del 1999.
2006 D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 (c.d. Co- Decisione 1364/2006/CE - stabilisce
dice ambientale) - disciplina le proce- gli orientamenti comunitari per le reti
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CASISTICA
CASISTICA
PREMESSA
Nel corso dei lavori molti interlocutori hanno sottoposto ai gruppi di ricerca
alcuni casi attinenti ai problemi trattati nel corso delle audizioni.
I casi così individuati sono proposti in questa rassegna che non intende
essere esaustiva dei possibili problemi. E’ invece certamente utile a mettere in
luce in via esemplificativa le tipologie di situazioni che sono state portate
all’attenzione dei gruppi di ricerca. Dalla rassegna dei casi proposti, risulta una
panoramica - a livello nazionale- delle principali questioni che incidono sui tempi,
sui costi e sulle modalità di autorizzazione ed esecuzione delle opere.
Secondo le segnalazioni pervenute, uno dei momenti più critici della
procedura sarebbe rappresentato dalla VIA, soprattutto a livello regionale, delle
oltre 60 opere analizzate. In 20 casi, un terzo di quelli proposti all’attenzione dei
gruppi di ricerca, si sono riscontrate difficoltà nella decisione (positiva o
negativa), relativa alla valutazione di impatto ambientale. Al riguardo, è già stato
evidenziato nel Rapporto, come i tempi di rilascio delle autorizzazioni definiti
dalle leggi sono considerati del tutto ordinatori e non si prevedono sanzioni per le
Amministrazioni che non li rispettano né per quelle che non presentano una
sufficiente documentazione .
Un altro punto critico frequente, nei casi segnalati, riguarda la conflittualità
tra poteri, che ha interessato circa un quarto delle opere, così come l’incidenza
delle comunità locali e degli interessi collettivi, mentre i poteri di veto – che hanno
interessato un numero limitato di casi – si sono espressi a volte in modo irrituale,
mediante il silenzio dell’amministrazione interessata ovvero, altre volte, mediante
la modifica di normative regionali successivamente alla richiesta di
autorizzazione
I dati utilizzati sono tratti - oltre che dalle citate audizioni e dai rapporti dei
gruppi - da documenti ufficiali (normativa, delibere CIPE o di enti territoriali), siti
internet degli organi competenti (ministeri, regioni ed enti locali), ovvero da siti
specializzati o specifiche ricerche svolte nel settore infrastrutture.
Per comodità di consultazione i casi sono raggruppati per aree territoriali.
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CASISTICA
Quadro di sintesi
Sottovoce Caso
Porto Tolle
→Conferenza di servizi
Terzo traforo del Gran Sasso
Passante di Mestre
Centrale a biomasse del Mercure
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Sottovoce Caso
Mose
→Procedura VIA/autorizzazione
Porto Tolle
Terza corsia Rimini Nord - Cattolica
Rigassificatore di Gioia Tauro
Impianto trattamento rifiuti tossici e
nocivi di Saluggia (VC)
Centrale Edison a ciclo combinato di
Piedimonte San Germano (FR)
Impianti Snam Rete gas, metanodotti
Sulmona-Foligno e centrale di
decompressione di Sulmona;
Metanodotto Foligno-Sestino;
Metanodotto Enna-Montalbano-
Elicona;
Impianto fotovoltaico di S. Salvatore
Lentini (Sr)
Centrale a ciclo combinato di Falconara
Marittima (An)
Centrale a biomasse del Mercure
Impianto eolico Piani di Lopa
Impianti eolici Molise
Elettrodotto Chignolo Po-Maleo
Elettrodotto Dolo-Camin
A1 Milano-Napoli (Firenze sud)
Variante esterna Santeramo in Colle
Hub portuale di Taranto
Elettrodotto Foggia-Benevento II
Tratto Grottaglie-Brindisi
Elettrodotto Sorgente-Rizziconi
Stazione di interscambio F.S.-F.N.B
(Bari parco nord)
Passante di Mestre
→Poteri di emergenza
Termovalorizzatore di Acerra
Expo 2015
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Sottovoce Caso
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CASISTICA
Sottovoce Caso
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CASISTICA
Partecipazione e consenso
Sottovoce Caso
41
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Programmazione tecnico-finanziaria
Sottovoce Caso
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Schede opere
1. LOMBARDIA
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1.3. Alta velocità Milano – Genova: terzo valico appenninico “dei Giovi”
La ferrovia AV/AC Milano-Genova costituirebbe il terzo valico appenninico –
dopo quello che collega Genova a Torino e il capoluogo ligure a Milano con reti
ferroviarie tradizionali – e permetterebbe la proiezione del sistema portuale ligure
con le principali reti ferroviarie del Nord Italia e, tramite la direttrice del Gottardo e
al Löetschberg, con l’Europa centrale.
Nella fase di progetto esecutivo definitivo, l’opera – di prioritario interesse
strategico per lo sviluppo del triangolo produttivo Torino-Milano-Genova – è
attualmente indicata dall’Osservatorio territoriale infrastrutture del Nord-Ovest
come caratterizzata da grave ritardo ed alta criticità da un punto di vista
soprattutto finanziario e tecnico.
Inserita nella Legge obiettivo, la progettazione preliminare – dopo una iniziale
bocciatura e richiesta di documentazione integrativa da parte della Commissione
VIA – riceve parere favorevole di compatibilità ambientale il 28.08.03 e viene
approvata dal CIPE il 29.09.03. Il progetto definitivo è presentato nel settembre
2005 e l'approvazione finale del progetto è deliberata dal CIPE in data 29.03.06
(del. n. 78). Da allora, in differenti provvedimenti si è assistito da un lato ad un
aumento delle previsioni dei costi di spesa e dall’altro ad un insufficiente impiego
di risorse finanziarie statali. Infatti, se l’importo finanziabile dal Ministero dei
Trasporti è andato aumentando di anno in anno in valore assoluto, esso in valori
relativi è rimasto insufficiente a causa dell’aumento della previsione dei costi di
spesa.
Nella seduta del 6 marzo 2009, il CIPE ricomprende infine la linea Alta
velocità/Alta capacità Milano-Genova tra gli interventi da finanziarsi con un
importo di 2.750 milioni di euro (da ripartirsi con le linee AV/AC Milano-Verona,
AV/AC Bologna-Firenze e Pontremolese): secondo fonti governative, la quota da
attribuirsi al terzo valico dei Giovi dovrebbe quindi essere stimata in un miliardo
di euro, cifra che equivale ad un importo pari a circa il 20 per cento dei costi
complessivi. Si ricorda che il costo complessivo dell’opera, attualmente stimabile
sui 5 miliardi e 60 milioni di euro, è stato escluso dai finanziamenti della Banca
Europea degli Investimenti. In tale quadro, non risulta che siano ancora iniziati i
lavori, affidati intanto con il sistema del general contractor al consorzio COCIV, il
cui azionista di maggioranza è la Impregilo Spa.
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2. PIEMONTE
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Il progetto viene quindi reso noto alle comunità locali che si esprimono
negativamente in ordine all’impatto ambientale e alla localizzazione del tracciato.
A seguito di tali proteste, nel 2006 il Governo esclude l’opera dal programma
della Legge obiettivo (che esclude gli enti locali dalla fase di progettazione e
localizzazione dell’opera).
Si torna dunque alla procedura ordinaria con convocazione della conferenza
di servizi e, per comporre la vertenza con le comunità locali, si istituiscono un
tavolo tecnico (osservatorio Torino-Lione) e un tavolo istituzionale in cui sono
coinvolti tutti gli attori politici, locali e nazionali interessati.
Nel luglio 2008 si decide di avviare la progettazione preliminare affidando
all’osservatorio la definizione delle specifiche tecniche.
Successivamente, a seguito di un sondaggio (condotto dalla Ascom) che
attribuisce la contrarietà al tunnel di base in val Susa al 40 per cento degli
abitanti della valle ed in vista delle imminenti elezioni amministrative, i sindaci
disertano il tavolo tecnico e il presidente dell’osservatorio si dimette a dicembre
per essere poi riconfermato dal governo.
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dei terreni. Rispetto al totale degli investimenti previsti, sono state già realizzate
opere per 40.102.710,75 euro, sono in corso di realizzazione opere per
11.758.260,12 euro e devono essere realizzate opere per 56.471.800 euro. A
questi valori va aggiunto il costo della terza fase dei lavori di costruzione del
Nuovo Ponte sul Torrente Terdoppio, pari a 0,965 Meuro.
In particolare il completamento del terminale ovest – preliminare alla
realizzazione del terminale est – presuppone l’infrastrutturazione e la costruzione
dell’area servizi a nord-est dell’interporto, la realizzazione dei magazzini M2 e M3
e delle relative sistemazioni esterne, la realizzazione del nuovo ponte ferroviario
sul torrente Terdoppio ed il potenziamento dei binari di raccordo tra Scalo FS di
Novara-Boschetto ed il terminale. Quest’ultimo intervento è necessario per lo
sviluppo dell’interporto poiché il torrente Terdoppio lo separa dallo scalo di
Novara Boschetto. Infatti attualmente il collegamento con il sistema ferroviario
nazionale avviene mediante un’unica via di corsa che scavalca il torrente su di un
ponte a due campate con pila in alveo.
L’interporto è inserito dal PRGC del Comune di Novara all’interno di un’area
regolata dal Piano Particolareggiato Esecutivo (P.P.E.), approvato il 18 maggio
1987 dal Comune di Novara, che disciplina l’utilizzo delle aree destinate al
Centro. Nel 1989 viene costituita l’apposita Società mista a capitale pubblico-
privato, Centro Intermodale Merci S.p.A. (C.I.M. S.p.A.) La realizzazione di un
primo lotto funzionale è resa possibile dalla concessione di finanziamenti a valere
sul Fondo Investimenti Occupazione (FIO) relativo al 1989.
Nel dicembre 2000 il Ministero dell’Ambiente formula parere positivo, con
prescrizioni, sul progetto complessivo, che viene inserito, dapprima, nella Legge
obiettivo con la delibera CIPE del 2001 e poi, nell’aprile 2003, nell’Intesa
Generale Quadro tra Governo e Regione Piemonte.
Nel gennaio 2005 l’Autorità di bacino del fiume Po esprime parere favorevole
alla realizzazione del nuovo ponte, confermato dalla regione nell’aprile dello
stesso anno.
Da ultimo, il 23 gennaio 2009 viene firmato il 1° Atto Aggiuntivo alla Intesa
generale quadro con la regione Piemonte, in cui è inserito l’intervento “interporto
di Novara”. Il Governo si impegna a ricercare le possibili fonti finanziarie per la
quota di finanziamento prevista a carico statale e la Regione a confermare
l’inserimento del finanziamento della quota a proprio carico nelle disponibilità del
FAS regionale 2007-2013.
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3. LIGURIA
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4. VENETO
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parere finale. Per lo sforamento dei limiti su dette polveri sottili l’Italia è già sotto
procedura di infrazione Ue, tuttavia ciò non incide nell’esame concreto del
progetto in quanto le emissioni previste nel progetto Enel sono chiaramente al di
sotto dei limiti previsti dalla normativa italiana vigente e i processi di abbattimento
previsti nel progetto sono coerenti con le Migliori Tecniche Disponibili (BRef
document Siviglia 2006).
A gennaio 2008, il Consiglio dei Ministri invita il Ministero dell’Ambiente ad
esprimere la propria valutazione entro il termine di 20 giorni. Ad oggi, la
Commissione VIA non ha ancora rilasciato il proprio parere sulla riconversione
della centrale di Porto Tolle.
Il decreto legge n. 9 del 2009, inserisce, all’articolo 5-bis, una norma
finalizzata ad agevolare la riconversione degli impianti di produzione di energia
elettrica alimentati ad olio combustibile, al fine di consentirne l’alimentazione a
carbone o altro combustibile solido. A tal fine la norma consente di derogare alle
vigenti disposizioni nazionali e regionali che prevedono limiti di localizzazione
territoriale.
Tale deroga viene però ammessa condizionatamente al fatto che la
riconversione assicuri l’abbattimento delle emissioni di almeno il 50% rispetto ai
limiti dettati dalle sezioni 1, 4 e 5 della Parte II dell’Allegato II alla Parte V del
d.lgs. n. 152/2006. Ai sensi dell’ultimo periodo, la disposizione si applica anche ai
procedimenti in corso.
Tale norma sembra superare il vincolo della citata legge regionale.
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La legge n. 798 del 1984, oltre a stanziare fondi per la realizzazione di opere
volte alla salvaguardia della laguna, compresi gli interventi alle bocche di porto
con sbarramenti manovrabili per la regolazione delle maree, istituisce anche il
c.d. Comitatone, composto dal Presidente del Consiglio, da 5 Ministri, dal
presidente della giunta regionale del Veneto, dai sindaci dei comuni di Venezia e
Chioggia, e da due rappresentanti dei restanti comuni interessati. Segretario del
Comitatone è il Magistrato delle acque di Venezia. Al Comitatone è affidato
l’indirizzo, il coordinamento ed il controllo dell’attuazione degli interventi previsti
dalla legge n. 798 del 1984.
Nel 1992 è completato il progetto di massima, sottoposto a VIA nel 1995. Nel
1998, a seguito di una lunga procedura, che vede coinvolte tutte le
amministrazioni ed enti interessati nonché un apposito collegio di esperti
internazionali, viene rilasciato parere negativo di VIA.
Nel 2000, il TAR Veneto annulla per vizi formali e sostanziali il suddetto
parere negativo di VIA. Nel 2001, il Comitatone, in seguito ad ulteriori
approfondimenti demandati al Magistrato delle acque, delibera all’unanimità la
prosecuzione della progettazione, superando di fatto la mancanza del parere
positivo di VIA.
Il Magistrato delle acque, mediante il Consorzio Venezia Nuova,
concessionario delle opere, procede al completamento della progettazione.
Con Delibera CIPE 121/2001, il progetto Mo.S.E. viene incluso nel programma
della Legge obiettivo e nel 2002, a seguito della consegna del progetto definitivo
e dell’approvazione del Comitato Tecnico di Magistratura, sezione staccata del
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il CIPE finanzia la prima tranche dei
lavori. Il Mo.S.E., pur se ricompresso tra le opere strategiche della Legge
obiettivo, viene realizzato nell’ambito del rapporto concessorio in essere tra
Magistrato delle acque e Consorzio Venezia Nuova. In particolare, il Magistrato
delle acque, a seguito della delibera del Comitatone del 3 aprile 2003, dà incarico
al Consorzio Venezia Nuova di avviare la progettazione esecutiva per fasi del
sistema Mo.S.E.
I lavori, di fatto, hanno inizio nel maggio dello stesso anno e si prevede
terminino entro il 2014. In data 20 gennaio 2004 viene acquisito il parere positivo
della Commissione per la Salvaguardia di Venezia. Nel febbraio 2009 lo stato di
avanzamento dei lavori è pari al 48%.
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rete elettrica A.T. (alta tensione) del Triveneto. Soggetto proponente è Terna
S.p.A. Il costo dell’opera è stimato in 290 milioni di euro.
La società proponente ha provveduto in data 7 marzo 2008 al deposito del
progetto e dello Studio Impatto Ambientale presso le strutture competenti per la
VIA. Ad oggi, tuttavia, il Ministero dello Sviluppo Economico non è in grado di
rilasciare l’autorizzazione dell’opera poiché il procedimento di VIA non si è
concluso.
La causa determinante del ritardo nell’iter procedimentale è costituita
dall’opposizione degli enti locali interessati dalla realizzazione dell’opera
(anzitutto, i comuni di Vigonovo (Ve) e Saonara (Pd)). D’altra parte, gli stessi due
Consigli provinciali coinvolti (Padova e Venezia) hanno espresso parere negativo
alla realizzazione dell’infrastruttura, con alcune osservazioni prescrittive.
Nel dettaglio, gli enti locali in questione lamentano il forte impatto
paesaggistico dell’opera, motivo per cui chiedono al soggetto proponente di
presentare un’alternativa progettuale basata sull’interramento della linea Dolo-
Camin, “quantomeno nei tratti con impatto paesaggistico più elevato”. Essi
denunciano altresì l’assenza nello SIA della Valutazione di Incidenza Ambientale
(VINCA), di cui all’art. 5 del DPR 357/1997 (con conseguente violazione dell’art.
10, comma 3, del D.Lgs. 152/2006, secondo cui “la VAS e la VIA comprendono le
procedure di valutazione d’incidenza di cui all’articolo 5 del decreto n. 357 del
1997”).
Nel giugno del 2007 il Presidente del Consiglio Romano Prodi rende noto un
accordo con Il governo americano per l'avvio dei lavori per l'ampliamento di
Camp Ederle sul territorio demaniale dell'aereoporto civile "Dal Molin" di Vicenza.
L’ampliamento della base militare a 5 km dal centro di Vicenza si rende
necessario al fine di ospitare al completo uno dei battaglioni della Southern
European Task Force, dal momento che finora a Vicenza era presente solo la
173° brigata aviotrasportata.
Cresce il dissenso e la protesta tra la popolazione vicentina e gli oppositori
alla realizzazione dell'opera si coordinano nei Comitati "No Dal Molin".
Nel giugno 2008 il Tar del Veneto accoglie un ricorso presentato dal
Codacons (18.06.2008 su ricorso n. 1587/2007) e determina la sospensione dei
lavori. Nell’ordinanza sospensiva il tribunale amministrativo da ragione al
Codacons e sottolinea principalmente degli aspetti che vizierebbero l'avvio
dell'opera. In primo luogo la mancata consultazione della popolazione
interessata; in secondo luogo l'accordo tra il Governo Prodi e il dipartimento della
Difesa degli Stati Uniti sarebbe avvenuto solo oralmente e l'assenso del Ministero
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L’intervento è costituito dalla galleria di base – che si estende per oltre 56 km,
di cui 24 km in territorio italiano e 32 km in territorio austriaco – e dai relativi
allacci alla linea storica in corrispondenza delle stazioni di Innsbruck e di
Fortezza. Sono previste due gallerie a semplice binario messe in comunicazione
con cunicoli trasversali di collegamento pedonale posizionati circa ogni 336 m. Le
relative opere accessorie consistono in:
1. tre posti multifunzione collocati a una distanza minore di 20 km tra loro e
precisamente: circonvallazione di Innsbruck, Steinach e Prati;
2. le finestre di Mules, Vizze, Wolf, Pfons, Ahrntal;
3. la galleria di servizio di Aica e un “cunicolo esplorativo” a fini geognostici;
4. la sottostazione elettrica di Fortezza;
5. variante in galleria alla linea esistente a nord della stazione di Fortezza. La linea
è destinata ad un traffico di tipo misto viaggiatori e merci.
Nel 1989 si conclude lo studio di fattibilità per la galleria ferroviaria di base del
Brennero commissionato dai Ministri dei Trasporti di Italia, Austria e Germania in
considerazione della situazione del traffico attraverso le Alpi, e integrato con
ulteriori studi, riguardanti l’intero asse Monaco - Verona, nel 1993.
Con il memorandum di Montreux del giugno 1994, i Ministri dei Trasporti di
Austria,Germania e Italia si impegnano per la realizzazione del potenziamento
ferroviario dell’asse Monaco - Verona, secondo un tracciato poi inserito nei
rispettivi piani nazionali dei trasporti.
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ITALIA CENTRALE
6. ABRUZZO
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7. LAZIO
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L’intero progetto è stato nuovamente inserito nella delibera CIPE del dicembre
2008 e i lavori di scavo e i sondaggi archeologici continuano. A luglio 2007 tutti i
cantieri della prima tratta da San Giovanni a Pantano risultano aperti e sono stati
ultimati i primi due vagoni dei treni ad alta automazione con una capacità di
trasporto di 204 passeggeri ciascuno.
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8. MOLISE
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tra cui il limite di 545 aerogeneratori su tutto il territorio regionale (art. 3, comma
2) e di 40 Mw per ogni Comune (art. 3, comma 3).
Alla luce delle nuove norme si evidenziano due problemi:
- Enel Spa deve riprogettare i quattro impianti eolici, con un aggravio di costi e un
ritardo rispetto alla presentazione iniziale;
- l’iter autorizzativo è divenuto più complesso, per molteplici parametri da
rispettare e valutare sia in fase di progettazione, che in sede istruttoria.
Con una lettera del 25 giugno 2008, un gruppo di associazioni ambientaliste
(Legambiente, ANEV, e APER) chiede al Governo di impugnare la legge
regionale, che costituirebbe un freno allo sviluppo dell’energia da fonti rinnovabili
in assenza di solide ragioni ambientali.
Con delibera del Consiglio dei Ministri 11 luglio 2008 il Governo solleva la
questione di legittimità costituzionale della legge del Molise sulle fonti rinnovabili,
considerata un impedimento al raggiungimento dell’obiettivo dell’incremento della
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili perseguito dalla Stato italiano
in attuazione di specifici impegni internazionali e comunitari.
9. TOSCANA
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La storia di questa opera pubblica risale al 1969 quando viene stipulata una
convenzione tra l’ANAS e la Società Autostrada Tirrenica Spa (SAT) del Gruppo
Autostrade (D.I. 7 novembre 1969, n. 3210) per la sua realizzazione. Attualmente
è percorribile solo il tratto tra Livorno e Cecina corrispondente a circa un terzo
dell’intera opera progettata.
Quando ancora i lavori non erano cominciati, la legge 492 del 1975 ha
disposto la sospensione di tutte le opere di infrastrutture autostradali, di cui non
fosse stato ancora effettuato l’appalto e anche se già provviste delle necessarie
autorizzazioni amministrative.
I lavori vengono sbloccati sette anni dopo quando la legge 531 del 1982
autorizza, in deroga alla suddetta legge 492/1975, la costruzione dell’autostrada
Tirrenica e conseguentemente avviene l’appalto per la prima tratta che
congiunge Livorno a Cecina (Rosignano). Questa tratta di 36 km entra in
esercizio nel luglio 1993.
Al fine di permettere alla SAT il risanamento del proprio bilancio – che si era
andato aggravando a causa della mancata realizzazione dell’opera e a fronte di
un contenzioso amministrativo con l’ANAS – la legge finanziaria 1998 dispone la
sospensione della costruzione del tratto tra Cecina e Civitavecchia, bloccando
così i costi per la SAT, e aumenta la quota di partecipazione statale nella SAT.
Un anno dopo viene stipulata una seconda convenzione che, innovando
quella del 1969, disciplina i rapporti per la sola tratta Livorno-Cecina e prolunga
la durata della concessione alla SAT fino all’ottobre del 2028. Con riguardo alle
altre tratte Cecina-Grosseto e Grosseto-Civitavecchia (tratta mancante
complessiva Cecina-Civitavecchia) la convenzione rimanda alla stipula di atti
successivi ed aggiuntivi.
Un’accelerazione nella realizzazione dell’opera giunge nel 2001, quando la
Tirrenica viene inserita nella Legge obiettivo e poi finanziata all’interno della
delibera Cipe del dicembre 2001 (del. n. 21); infine la legge finanziaria 2004 (l.
350/2003) stabilisce la revoca della sospensione dei lavori risalente al 1993.
Intanto la SAT ha elaborato il progetto preliminare che necessita di un’ulteriore
delibera del Cipe (ai sensi di quanto previsto dal Codice dei Contratti), una
delibera VIA (parere positivo con prescrizioni nel marzo 2006) e infine della
delibera autorizzativa da parte della Regione Lazio, che delibera favorevolmente
sub condicione di rilevanti cambiamenti di tracciato rispetto al progetto originario,
ovvero la costruzione della nuova autostrada sul tracciato della Statale Aurelia
(del. Giunta n. 843/2008).
Nel dicembre 2008 il Cipe ritiene l’asse autostradale Cecina-Civitavecchia tra
le opere di rilevanza nazionale e riconferma il finanziamento dell’opera in project
financing, rilevando come il costo complessivo dell’opera ammonti a 3 miliardi e
780 milioni di euro. Il Cipe dispone inoltre che l’opera venga realizzata secondo
la variante di tracciato prescritta dalla Regione Lazio e, quindi, la necessità di
provvedere ad un rinnovo della procedura di VIA. A questo proposito non risulta
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tempistica dei lavori che va oltre il contratto di programma con Italferr (fino a
2011).
Nell’ottobre 2008 la Provincia di Parma coordina una riunione, finalizzata alla
valutazione dei lavori dell’opera, dove i soggetti partecipanti chiedono al Governo
di adottare tutte le misure necessarie affinché possa, al più presto, ripartire l’iter
di progettazione. Inoltre, gli enti coinvolti manifestano la disponibilità di farsi
promotori di iniziative per la gestione anche dell’attuale infrastruttura ferroviaria.
Nella seduta del 26 novembre 2008, il Governo si esprime favorevolmente
sulla risoluzione n. 8/00013, approvata dalla VIII Commissione della Camera, che
rispecchia in gran parte gli obiettivi e le richieste proposte in seno alla riunione di
ottobre. Il 16 marzo 2009 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti trasmette
una nota relativa all’attuazione data alla risoluzione, con cui si afferma che il
suddetto ministero, al fine di superare le problematiche sollevate dalla Corte dei
conti, sta individuando un primo lotto funzionale la cui copertura finanziaria sarà
garantita a valere sulle risorse previste dal decreto legge n. 185/2008, così
consentendo di sottoporre di nuovo l’intervento al CIPE.
Il CIPE, nella seduta dell’8 maggio 2009, approva il progetto preliminare del
completamento del raddoppio della linea ferroviaria Parma - La Spezia nelle
tratte comprese tra Parma-Osteriazza e Berceto-Chiesaccia, con una prima
assegnazione di 234,6 milioni di euro.
11. MARCHE
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12. UMBRIA
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Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga. Il 18 gennaio 2007 il progetto così
integrato viene ripubblicato. Il 16 marzo 2007 viene richiesta la presentazione di
un progetto unitario ― viste le varianti di tracciato intervenute, rispetto al progetto
originario, nei comuni di Cascia, Norcia e Preci su sollecitazione degli enti locali
― e la richiesta di dettagliata documentazione relativa alla centrale di
compressione di Sulmona. L’azienda fa pervenire la documentazione il 24 luglio
2007 e il 18 aprile 2008.
In particolare le istituzioni umbre, dalla Regione alla Provincia di Perugia ai
5 comuni interessati nel perugino, hanno manifestato la propria perplessità nei
confronti di un progetto che interessa zone di elevato interesse naturalistico e
paesaggistico quali la zona delle Marcite di Norcia, la Valnerina e il Piano di
Colfiorito. La problematica è stata anche oggetto di un’interpellanza (n. 173 del
25 ottobre 2005) e di una mozione discussa dal Consiglio regionale Umbro (n.
311 del 24 gennaio 2006).
Il risultato di tali sollecitazioni è stata la richiesta avanzata da parte del
Consiglio regionale Umbro a SNAM Rete Gas, di una serie di soluzioni tecniche
alternative a quelle già proposte, compresa una modifica dei percorsi, al fine di
evitare l’impatto ambientale in quelle zone. Lo stesso progetto SNAM del 2004,
peraltro, definiva l’intervento nella zona delle Marcite ad “alto impatto ambientale”
in relazione alla vegetazione, pur essendo il metanodotto un’opera a scomparsa,
in quanto interamente sotterranea, e destinata quindi a generare un certo impatto
ambientale solo durante la costruzione.
A tutt’oggi non è ancora pervenuta la delibera di compatibilità ambientale sulla
riformulazione del progetto.
Ulteriore problematicità è rappresentata dallo scarso consenso di cui la
centrale di compressione di Sulmona gode presso la cittadinanza. La cittadina
abruzzese infatti ha visto nascere una serie di comitati che contestano l’opera e
che non ne condividono la costruzione.
Una situazione simile a quella appena descritta, è riscontrabile in un’altra
tratta del progetto nazionale SNAM Rete Gas, ovvero il tratto Foligno (PG) –
Sestino (AR). Questo progetto attende la delibera di compatibilità ambientale dal
2 febbraio 2005.
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ITALIA MERIDIONALE
13. BASILICATA
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L’opera è stata inserita nella Legge obiettivo con la delibera CIPE n. 12 del
2001 e, successivamente, nell’Intesa Generale Quadro tra Governo e Regione
Calabria, sottoscritta il 16 maggio 2002, nell’ambito dei “Corridoi autostradali e
stradali”.
Il progetto preliminare viene approvato, in linea tecnica, dal Consiglio di
amministrazione dell'ANAS nel 2003. Il parere di VIA con prescrizioni viene
emesso nel 2004.
Nel 2005, la Regione Basilicata e la Regione Calabria esprimono parere
favorevole all'intesa in ordine alla localizzazione del progetto, condizionato
all'ottemperanza di prescrizioni e raccomandazioni.
Nel 2006, il MIT, con nota n. 218 del 21 marzo, trasmette al CIPE la relazione
istruttoria sul progetto preliminare dell’intervento “SS 106 Jonica – adeguamento
alla cat. ‘B’ del decreto ministeriale 5 novembre 2001 – variante di Nova Siri tra i
Km 414+080 e 419+300”, proponendone l’approvazione con prescrizioni e
raccomandazioni, ai soli fini procedurali. Il CIPE, con delibera n. 91 del 29 marzo,
approva il progetto preliminare e chiede che il progetto definitivo riporti una
dettagliata articolazione degli oneri per indagini archeologiche e per opere
compensative al fine di definire il finanziamento a carico delle risorse destinate
all’attuazione del Programma.
Nel dicembre 2007, il CIPE, con delibera n. 165 del 21 dicembre, assegna il
contributo di 715.552 euro a valere sui fondi di cui all’art. 1, comma 977, della
legge n. 296/2006, per 15 anni, a decorrere dall’anno 2008 e un ulteriore
contributo di 163.471 euro, imputato sui fondi di cui al citato art. 1, comma 977,
della legge n. 296/2006, per 14 anni, a decorrere all’anno 2009. Tali contributi
sono suscettibili di sviluppare, un volume di investimenti complessivo di 9,242
Meuro.
Nell’aprile 2009, il CdA ANAS approva il progetto definitivo per l'appalto
integrato dei lavori di costruzione della variante di Nova Siri sulla strada statale
106 Jonica, nelle province di Matera e Cosenza. L'investimento complessivo del
progetto è di oltre 88 Meuro, di cui 53,6 Meuro sono già finanziati.
Nel maggio 2009, il CIPE approva il progetto definitivo, con assegnazione di
un finanziamento di 34,33 Meuro a valere sul Fondo Infrastrutture di cui alla
delibera CIPE n. 112/2008.
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14. CAMPANIA
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previsti nel territorio del comune di Acerra. In virtù dei poteri di deroga di cui
dispone il Commissario, per l’inizio dei lavori non è richiesta la procedura
ordinaria di VIA, bensì un parere (non vincolante) di compatibilità da parte della
Commissione VIA, che lo emette nel 1999, rilevando la non esistenza di
significativi elementi di incompatibilità ambientale e territoriale connessi con la
realizzazione di un impianto di termovalorizzazione in provincia di Napoli.
Le modalità di localizzazione dell’impianto suscitano la forte opposizione degli
enti locali e della popolazione civile, che sfocia in ricorsi giurisdizionali in sede
amministrativa e in manifestazioni volte ad ostacolare l’inizio dei lavori. Nel 2003,
il sindaco del comune di Acerra, con propria ordinanza, blocca i cantieri, che,
tuttavia, in seguito al ricorso presentato da Fibe al Tar Campania, nel marzo del
2003 sono riaperti. Nell’agosto del 2004 si giunge alla posa della prima pietra che
provoca scontri tra migliaia di manifestanti e le forze dell’ordine.
Nel frattempo, nel 2003, prende avvio un’inchiesta della Procura di Napoli
sulla base di denunce sul funzionamento del trattamento dei rifiuti. Nel 2005,
stanti le inadempienze dell’impresa e il ritardo nella tempistica, il Governo, con
decreto legge, risolve il contratto di gestione con la Fibe, mentre permane
l’obbligo a carico della stessa di completare gli impianti già cantierati. Nel 2005,
la Commissione VIA aggiorna il parere di compatibilità ambientale,
sottoponendolo a 27 prescrizioni.
Nel 2007, nell’ambito della menzionata inchiesta, il Gip dispone un sequestro
di 750,4 milioni di euro e le attività, per mancanza di liquidità, si fermano.
Un nuovo decreto legge, il n. 90 del 2008 (convertito nella legge n. 123 del
2008), attraverso la dichiarazione dello stato di emergenza in Campania fino al
31 dicembre 2009, consente la ripresa dei lavori per completare il
termovalorizzatore e assegna al Capo dipartimento della protezione civile
l’incarico di Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con il compito di
coordinare la complessiva azione di gestione dei rifiuti in Campania, devolvendo
inoltre alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo tutte le controversie
attinenti agli interventi in materia.
Il Sottosegretario, in virtù dei poteri concessigli, individua il sito del
termovalorizzatore quale area di interesse strategico nazionale, disponendo la
sorveglianza dell’area da parte delle Forze Armate, così da consentire lo
svolgimento dei lavori. Nel novembre 2008, dopo che la gara è andata deserta
per tre volte, la gestione dell’impianto viene assegnata alla società A2A. A marzo
2009, terminata la prima linea di produzione, si dispone l’avviamento
dell’impianto, che, in virtù del richiamato DL n. 90, procederà allo smaltimento in
deroga al parere della Commissione VIA del febbraio 2005.
E’ stato inoltre istituito – e si è ufficialmente insediato il 19 febbraio 2009 -
l’Osservatorio ambientale sul termovalorizzatore di Acerra, con l’obiettivo di
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15. PUGLIA
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L’opera si sviluppa per circa 10,5 km collegando, in variante rispetto alla linea
storica, la stazione di Bari Sant’Andrea con quella di Bitetto. Il costo dell’opera è
stato stimato attorno ai 219 milioni di euro. L’intervento non è stato ancora
affidato.
Il Cipe ha approvato nel 2004 il progetto preliminare, nel 2006 quello definitivo
(delibera n. 95 del 22 marzo 2006). Con l’aggiornamento del Contratto di
Programma e l’inserimento dell’opera nella Tabella A (“Opere in corso”), sono
state avviate le attività propedeutiche dell’attività negoziale.
In corso di progettazione, sono emerse criticità connesse all’acquisizione delle
aree necessarie alla realizzazione dell’opera, ove sono stati edificati capannoni
industriali incompatibili con il progetto originario e pertanto fatti oggetto di
esproprio. Ne è sorto un contenzioso tra le Società proprietarie dei beni in
questione e R.F.I. (Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.). A seguito della sentenza
emessa dal T.A.R., favorevole a R.F.I., le Società ricorrenti hanno avanzato
ricorso al Consiglio di Stato.
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sua realizzazione sia dal Consiglio comunale di Brindisi che dal Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici.
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bonifica e i cui ambiti sono stati perimetrati, sentiti i comuni interessati, dal
Ministero dell'ambiente con decreto ministeriale del 10 gennaio 2000. Alle
difficoltà pratiche di carattere progettuale ed esecutivo è andata ad aggiungersi
un ritardo della legislazione. Infatti le opere di dragaggio avrebbero dovuto
essere compiute tenendo conto di quanto stabilito dal comma 996 dell’articolo 1
della finanziaria 2007, ove era tuttavia previsto un necessario decreto attuativo.
Tale decreto è stato infine pubblicato il 4 dicembre 2008 (G.U. n. 284), 17 mesi
dopo la Finanziaria 2007. Relativamente alla necessità di pervenire
all’approvazione del decreto attuativo in tempi brevi, era stata pochi mesi prima
presentata anche un’interrogazione parlamentare in VIII Commissione a nome
dell’On. Vico (luglio 2008, interrogazione a risposta in Commissione n. 5/00200)
nella quale si sollecitava il Governo a provvedere in tal senso.
Infine lo studio di impatto ambientale relativo al progetto definitivo è stato
presentato in data 07.11.2007 e ad oggi si è ancora in fase di istruttoria tecnica.
Senza tale approvazione il Cipe non potrà passare all’approvazione del progetto
definitivo.
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16. CALABRIA
Il porto di Gioia Tauro è stato costruito negli anni ’70 con i fondi della Cassa
del Mezzogiorno al fine di costituire l’infrastruttura di base al servizio del futuro V
Centro siderurgico italiano, poi mai realizzato a causa della crisi mondiale del
settore.
Nel 1981 l’Enel presenta un progetto di costruzione di una centrale elettrica a
carbone che avrebbe dovuto fornire approvvigionamento a tutto il Sud Italia, al
fine di accostare un insediamento produttivo alle attività portuali che intanto
erano avviate. L’inizio dei lavori è bloccato da ricorsi al Tar e da manifestazioni di
protesta di cittadini ed organizzazioni ambientaliste fino a quando, nel 1988, la
Regione Calabria dichiara il progetto non compatibile con l’ambiente della Piana
di Gioia Tauro e nega le autorizzazioni del caso.
Nei primi anni '90, l’Enel converte il progetto dal combustibile fossile a
policombustibile ma si verificano nuovamente interventi da parte della Procura di
Palmi, per sospette infiltrazioni mafiose. Nel frattempo, oltre 500 operai addetti
alla costruzione dell’impianto sono posti in cassa integrazione e anche da parte
loro la protesta è animata con prolungati blocchi stradali e ferroviari. Dopo aver
richiesto e non ottenuto dal Governo concrete garanzie per la realizzazione
complessiva del progetto, L’Enel abbandona anche questa seconda idea.
Al fine di sfruttare le risorse infrastrutturali del porto di Gioia Tauro, e sulla scia
di provvedimenti di liberalizzazione del mercato del gas naturale (D.Lgs. n.164
del 23 maggio 2000, di attuazione della Direttiva 98/30/CE), l’azienda LNG Med
Gas ─ il cui azionista di maggioranza è Sorgenia ─ presenta un progetto per la
costruzione di un terminale di ricezione e rigassificazione GNL nell'area di
sviluppo industriale di Gioia Tauro. Il progetto consiste nella costruzione di un
rigassificatore e di un impianto di trasferimento e stoccaggio a terra dotato di
quattro serbatoi, nonché nell’adeguamento delle esistenti strutture portuali. La
capacità nominale dell'impianto a regime sarà di 12 miliardi di metri cubi all'anno.
Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) alla
fine del 2003 delibera un programma delle opere strategiche contenente anche
l'approvazione del progetto preliminare per il cosiddetto "Hub interportuale di
Gioia Tauro" (del. n. 89 del 2003). L'implementazione delle attività legate al porto
di Gioia Tauro, compresa la realizzazione dell'impianto di rigassificazione e la
possibilità di insediare una rete di attività che utilizzino il freddo derivante dal
processo di rigassificazione, sono quindi contemplate tra le priorità infrastrutturali
nazionali.
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Dopo il parere favorevole della Conferenza dei servizi del 20 settembre 2005,
la giunta regionale della Calabria da il via libera al progetto di costruzione del
rigassificatore e nel novembre dello stesso anno presenta richiesta al Ministero
dell'ambiente per la valutazione di impatto ambientale.
La delibera VIA, giunge tre anni dopo, il 23 aprile del 2008 quando il Ministro
dell'ambiente decide di sbloccare in una sola volta 15 procedure di VIA che erano
a lungo rimaste in attesa di firma (nel caso di Gioia Tauro i giorni d'attesa
ammontano complessivamente a 880).
Un protocollo d'intesa tra regione Calabria e l'azienda titolare del progetto
prevede delle misure compensative pari a 10 milioni di euro netti destinati a
interventi socio-economici ed ambientali.
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A seguito delle sedute della Conferenza dei servizi dell’8 aprile, 8 maggio e 15
luglio 2002, acquisita la documentazione integrativa richiesta durante la prima
seduta e presentata da ENEL nel corso della seconda, il 2 settembre 2002 la
Provincia di Cosenza concede l’autorizzazione alla modifica dell’esercizio del
gruppo 2 della centrale. All’epoca danno il proprio assenso, tra gli altri, i seguenti
enti: i Comuni di Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno, l’Ente Parco del
Pollino, la Sopraintendenza per i Beni AASS della Calabria, l’ASL di Castrovillari,
l’ASL n. 4 di Cosenza, il Ministero delle attività produttive, la Regione della
Calabria. Il Ministero dell’Ambiente, dal suo canto, esclude la necessità della VIA
regionale (d.p.r. 12 aprile 1996).
I lavori terminano nel 2005, ma Regione e Provincia (giugno 2005) e poi
Ministero dell’Ambiente (febbraio 2006) invitano ENEL a fare istanza per la
valutazione di incidenza ambientale per la zona SIC della valle del fiume Lao, di
cui il Mercure è affluente. A marzo 2006, la società presenta alla regione lo
studio di incidenza e la richiesta di valutazione di incidenza.
Nel frattempo, a partire dal 2005, nelle imminenze della ri-apertura della
centrale, si intensifica una forte opposizione al progetto dell’ENEL, che si
concretizza, sul versante della società civile, in mobilitazioni popolari ed iniziative
di informazione e denuncia. Sulla base di informazioni raccolte in tali sedi, la
Procura della Repubblica di Castrovillari, competente per territorio, interviene più
volte con provvedimenti di sequestro di aree ricadenti nel sito della centrale, dove
sono rinvenuti rifiuti pericolosi e si riscontrano alterazioni di luoghi.
Sul versante istituzionale, invece, alcune amministrazioni locali
commissionano uno studio sulla centrale (curato da Rabbiti e Casson), che si
esprime nel senso di rilevare gravi carenze del progetto, dal punto di vista sia
tecnico che autorizzativo.
La Provincia di Cosenza, a seguito di una modifica in senso restrittivo della
normativa europea, che restringe all’uso esclusivo di biomasse di origine
vegetale la possibilità di utilizzo come combustibile per alimentare l’impianto
(escludendo, dunque, la possibilità di utilizzo dei rifiuti), chiede all’ENEL, in data
13 aprile 2007, di modificare il progetto esecutivo per rispettare la nuova
normativa europea. Ricevuto il progetto in data 10 maggio 2007, la Provincia
decide di indire una nuova Conferenza dei servizi ai fini dell’adeguamento
dell’autorizzazione rilasciata nel settembre 2002, riunendo tutti gli Enti territoriali,
e unitamente ai Comuni del Parco del fronte lucano ed alla Provincia di Potenza.
ENEL, nel frattempo, ottiene dalla Regione Calabria (febbraio 2007) e dalla
Regione Basilicata (ottobre 2008), i rispettivi pareri positivi di valutazione di
incidenza ambientale, entrambi con prescrizioni.
Le sedute della Conferenza dei servizi di gennaio 2009 consentono agli enti
territoriali contrari di far valere norme e pareri non tenuti in considerazione
99
CASISTICA
100
CASISTICA
17. SICILIA
101
CASISTICA
Il 23 febbraio 2005, Shell Energy Power ed ERG Power - poi IONIO GAS s.r.l.
- firmano un accordo per lo sviluppo di un terminale per la rigassificazione di Gas
Naturale Liquefatto (GNL), da realizzarsi in un’area ricadente nel territorio del
comune di Melilli, nel polo industriale Melilli-Priolo-Augusta, nella provincia di
Siracusa. Il progetto prevede una capacità del terminale pari a 8 miliardi di metri
cubi annui, successivamente incrementabile a 12.
La richiesta di valutazione d’impatto ambientale sul progetto preliminare è
avanzata al Ministero dell’Ambiente il 5 agosto 2005. A febbraio 2006, il Ministero
richiede al proponente alcune integrazioni alla documentazione presentata e,
dopo aver ricevuto ed esaminato le stesse, il 15 maggio 2008, rilascia un parere
VIA positivo con prescrizioni.
Il progetto, tuttavia, suscita l’opposizione di parte della popolazione locale che,
organizzatasi in alcuni comitati, fa leva sui rischi potenziali di incidenti in un’area
già caratterizzata da una fitta concentrazione di raffinerie, centrali elettriche ed
impianti petrolchimici.
Nel luglio 2007, a Priolo Gargallo, comune limitrofo a Melilli, su istanza di un
comitato e dei cittadini, ha luogo un referendum sul rigassificatore, che si
conclude con un’affluenza pari al 57,43% e una percentuale di voti contrari al
progetto pari al 98,71%. Il referendum – che la IONIO GAS aveva tentato di
impedire con un ricorso al Tar Catania, poi respinto - non può incidere
giuridicamente sull’iter del progetto, ma ha un indubbio valore ideale e politico
legato al mancato consenso delle popolazioni locali.
Circa due anni dopo, ad aprile 2009, un analogo referendum consultivo si
tiene a Melilli, e, pur partecipando alla consultazione solo il 25% degli aventi
diritto, conferma la contrarietà dei partecipanti al rigassificatore (96% contrari al
progetto).
Il 19 maggio 2009, presso l’Assessorato dell’industria della Regione siciliana,
è stata convocata una conferenza dei servizi sul rigassificatore, successivamente
rinviata.
102
CASISTICA
103
CASISTICA
104
CASISTICA
FAS, è fissata con la delibera Cipe del marzo 2009 in 1.3 miliardi di euro. La
stima complessiva della quota pubblica di capitale necessario pare intanto essere
cresciuta rispetto ai 2583 milioni previsti nel piano economico-finanziario del
2005. L’inizio dei lavori è previsto per il 2010, mentre il tempo di realizzazione è
calcolato in circa sei anni.
105
CASISTICA
106
CASISTICA
18. SARDEGNA
107
CASISTICA
108
UNIONE EUROPEA E POLITICHE
PER LE INFRASTRUTTURE
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
Premessa
L’attività dell’UE assume rilievo nel settore delle infrastrutture sotto tre diversi
profili di natura politica, giuridica e finanziaria.
111
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
112
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
La BEI
Prestiti
113
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
locali. Le condizioni per l’erogazione dei prestiti sono definite dalle banche o
altri istituti finanziari intermediari;
• prestiti individuali, per progetti superiori ai 25 milioni Euro, erogati
direttamente dalla BEI a soggetti pubblici o privati (senza intermediazione di
altre banche o istituzioni finanziarie). Il prestito può arrivare fino al 50% del
costo totale dell'investimento. La durata dei prestiti varia a seconda del
settore di realizzazione del progetto e oscilla tra 5 e 12 anni.
Garanzie
114
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
infrastrutture è essenziale per rendere l’UE “uno spazio attraente per investire e
lavorare”.
Conseguentemente, tale obiettivo è stato costantemente riaffermato nelle
linee direttrici integrate per la crescita e l’occupazione, principale strumento
dell’UE per la governance economica e della strategia di Lisbona.
In occasione della revisione intermedia della Strategia di Lisbona operata nel
marzo 2005 è stato definito un nuovo modello di governance incentrato sulle
linee direttrici integrate per la crescita e l’occupazione, adottati ogni tre anni
dal Consiglio e contenenti i grandi orientamenti per le politiche economiche e
gli indirizzi di massima per l’occupazione. In coerenza con le linee direttrici, gli
Stati membri definiscono programmi di riforma nazionali di durata triennale
(i primi programmi triennali; in corrispondenza con i programmi nazionali, la
Commissione presenta un programma comunitario di Lisbona, anch’esso di
durata triennale, comprendente l’insieme delle azioni da intraprendere a livello
comunitario.
Ogni anno in autunno, per tutta la durata del ciclo triennale, gli Stati membri
presentano alla Commissione rapporti annuali sullo stato di attuazione dei
programmi nazionali di riforma.
1
Gli orientamenti comprendono, in particolare:
- una raccomandazione del Consiglio del 14 maggio 2008 relativa agli indirizzi di massima
per le politiche economiche degli Stati membri e della Comunità (2008-2010)
(2008/390/CE);
- una decisione del Consiglio del 15 luglio 2008 sugli orientamenti per le politiche degli Stati
membri a favore dell’occupazione (2008/618/CE).
115
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
116
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
parte degli Stati membri nei rispettivi bilanci per il 2009 e 30 miliardi di euro
(circa 0,3 % del PIL dell'UE) di finanziamenti per misure immediate a carico del
bilancio dell’UE.
L’ammontare effettivo delle risorse stanziate sarebbe peraltro pari
complessivamente, secondo i dati forniti dalla Commissione europea a marzo
2009, ad oltre 400 miliardi di euro (oltre il 3% del PIL UE).
Le risorse in questione sono state destinate a dieci azioni prioritarie relative ai
quattro settori prioritari della strategia di Lisbona tra cui “infrastrutture e energia”,
in relazione al quale la Commissione:
• ha proposto al Consiglio e al Parlamento di rivedere il quadro finanziario 2007-
2013, al fine di mobilitare per il 2009 e il 2010 ulteriori 5 miliardi di euro a favore
delle interconnessioni energetiche transeuropee e dei progetti di infrastruttura a
banda larga.
Le risorse finanziarie per le infrastrutture sono incluse nella più ampia rubrica 1a del
quadro finanziario 2007-2013 “Competitività per la crescita e l'occupazione che prevede
stanziamenti complessivi per 9,7 mld di euro nel 2009 e 10,4 nel 2010;
• ha proposto di anticipare al 2009 gli stanziamento dei fondi strutturali per gli già
previsti anni successivi, in modo da incrementare il prefinanziamento
comunitario di programmi infrastrutturali e di rendere disponibile così nel 2009
sia reso un importo aggiuntivo di circa 4,5 miliardi di euro;
• intende pubblicare, entro la fine di marzo 2009, un invito a presentare proposte,
di importo totale di 500 milioni di euro, per progetti di trasporto transeuropeo
(TEN-T) da avviare entro la fine del 2009;
117
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
Premessa
119
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
Monitoraggio
Coordinamento
La realizzazione dei progetti TEN per la loro complessità richiede in media dai
10 ai 15 anni; questi tempi diventano ancora più lunghi nel caso di progetti
transfrontalieri.
Le cause principali, individuate nelle valutazioni effettuate in sede di
monitoraggio, sono la mancanza di un coordinamento delle procedure
amministrative e della gestione operativa dei progetti nonché la tendenza, da
parte degli Stati membri, a favorire i progetti nazionali a discapito di quelli
transfrontalieri.
In sostanza è emersa una contraddizione tra la scelta condivisa dagli Stati
membri di privilegiare alcuni progeti e l’insufficiente attenzione prestata dagli
stessi Stati per la loro realizzazione.
Alla luce delle suddette considerazioni è stata sottolineata in varie sedi la
necessità di rafforzare e di istituzionalizzare il coordinamento sia finanziario
sia operativo fra gli Stati interessati a progetti relativi ad uno stesso asse. A tal
fine è stato istituito un gruppo di pilotaggio.
Il gruppo, presieduto dall’allora commissario ai trasporti, Barrot, comprendeva
gli altri commissari più particolarmente interessati alle problematiche delle reti
transeuropee vale a dire i commissari responsabili per la società
120
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
121
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
Costi e risorse
122
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
Contributo comunitario
123
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
124
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
125
UNIONE EUROPEA E INFRASTRUTTURE
• nell’ambito del progetto prioritario n. 24 sono stati stanziati 5.050.000 euro per
il nodo ferroviario di Genova, con particolare riferimento agli studi sulla
modernizzazione della tratta Genova Voltri-Genova Brignole.
126
LEGISLAZIONE COMPARATA IN MATERIA DI
INFRASTRUTTURE (FRANCIA, GERMANIA, REGNO
UNITO E SPAGNA)
LEGISLAZIONE COMPARATA
FRANCIA
Le norme sugli appalti pubblici sono contenute nel Code des marchés
publics2, recentemente modificato, nel quadro del Plan de relance pour
l’économie, con i decreti adottati tra il 17 e il 19 dicembre 2008 (Décret n° 2008-
1334 e Décret n° 2008-1356, completati dalla Circulaire du 19 décembre 20083).
Tra le nuove misure di riforma del Codice degli Appalti pubblici figurano, in
particolare, disposizioni riguardanti la semplificazione delle procedure con un
adattamento delle soglie e un alleggerimento delle formalità richieste al fine di
accelerare le commesse pubbliche e facilitare l’accesso delle piccole e medie
imprese.
In particolare:
• viene mantenuta la soglia di 90.000 euro a partire dalla quale ogni achat di
fornitura o di servizi e di ogni opera di lavori deve essere oggetto di
pubblicità preventiva formalizzata;
• per gli appalti di lavori le procedure formalizzate sono alleggerite innalzando
la soglia obbligatoria per tali procedure da 206.000 euro a 5.150.000 di euro,
esclusa IVA;
• l’amministrazione aggiudicatrice ha la facoltà di procedere ad una procedura
adaptée a partire da 20.000 euro fino a 5.150.000 euro (la procedura adaptée
riguarda gli appalti le cui modalità sono liberamente fissate dall’amministrazione
aggiudicatrice in funzione della natura e delle caratteristiche del bisogno da
2
Il testo è consultabile all’indirizzo internet
http://www.legifrance.gouv.fr/affichCode.do;jsessionid=F9E70F558321B4BC6A567F1CC0A74D28.tpdjo16v
_2?cidTexte=LEGITEXT000005627819&dateTexte=20090130
3
I tre testi sono consultabili agli indirizzi internet
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000019943829&fastPos=1&fastReqId=16
36269077&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte ,
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do;jsessionid=?cidTexte=JORFTEXT000019961194&dateTexte=&
oldAction=rechJO&categorieLien=id ,
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do;jsessionid=?cidTexte=JORFTEXT000019961001&dateTexte=&
oldAction=rechJO&categorieLien=id
129
LEGISLAZIONE COMPARATA
Nel complesso l’economia del Codice degli Appalti pubblici rimane la stessa
così come i suoi principi di base: libertà di accesso agli appalti, uguaglianza di
trattamento delle candidature e trasparenza delle procedure.
E’ in preparazione un progetto di legge di procedura che comprenderà le
disposizioni legislative relative agli appalti pubblici.
Le procedure di valutazione
Nei due rapporti segnalati vengono evidenziati gli aspetti critici che si
presentano nella fase di riflessione e valutazione preliminare alla decisione e alla
realizzazione delle grandi opere pubbliche.
Secrétariat d'Etat à la prospective, à l'évaluation des politiques
publiques et au développement de l'économie numérique - Evaluation des
grands projets publics : diagnostic et propositions Paris, Premier ministre,
novembre 2008.4
Il rapporto, realizzato dalla Mission d'évaluation des politiques publiques, è
dedicato agli strumenti e alle procedure in vigore per la valutazione e la
conseguente decisione sui grandi investimenti pubblici, con particolare
riferimento ai progetti di infrastrutture e di sistemi di informazione, ma applicabili
anche a progetti di altra natura.
Nella prima parte sono presentati elementi di diagnostica sulla scelta degli
investimenti, mettendo in evidenza i punti critici delle procedure di decisione.
Nella seconda parte, vengono tracciate delle proposte volte a migliorare l’attuale
sistema di decisione e di attuazione dei grandi progetti di investimento.
Si segnalano inoltre gli allegati al documento. In particolare:
Allegato 3 - Elementi su alcuni strumenti di valutazione utilizzati
dall’amministrazione francese.
4
Il testo è consultabile sotto il sito internet:
http://lesrapports.ladocumentationfrancaise.fr/BRP/084000761/0000.pdf
130
LEGISLAZIONE COMPARATA
55
Il testo è consultabile sotto il sito internet:
http://lesrapports.ladocumentationfrancaise.fr/BRP/064000287/0000.pdf
131
LEGISLAZIONE COMPARATA
6
Il testo è consultabile sotto il sito internet:
http://www.route.equipement.gouv.fr/article.php3?id_article=64
7
http://www.diact.gouv.fr/index.php?lang=fr
8
http://www.diact.gouv.fr/fr_1/evaluation_prospective_48/prospective_235/prospective
info_236/du_ciadt_909.html
9
http://www.route.equipement.gouv.fr/rubrique.php3?id_rubrique=37
10
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000000805719&fast
Pos=1&fastReqId=1657631052&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
132
LEGISLAZIONE COMPARATA
Ulteriori notizie sull’Agenzia e sulle sue risorse sono reperibili sul sito Equiper
la France11, sito nato da un’iniziativa della Féderation Nationale des Travaux
Publics12 che si avvale di una rete di esperti a tutto campo con l’obiettivo di
coinvolgere il pubblico internauta in una riflessione collettiva sulle poste in gioco
delle infrastrutture in Francia per i prossimi anni a venire.
Nel 2005 il CIADT ha presentato una lista di 67 “poli di competitività”, che la
Loi des Finances del 2005 ha definito come “ raggruppamenti su uno stesso
territorio di imprese, istituti d’istruzione superiore e organismi di ricerca pubblici o
privati che abbiano vocazione a lavorare in sinergia per dare attuazione a
progetti di sviluppo economico per l’innovazione”.
Gli schemi multimodali di servizi collettivi di trasporto sono stati soppressi nel
giugno 2005.
Dal 14 ottobre 2005 il CIADT è stato sostituito dal Comité interministériel
d’aménagement et de compétitivité des territoires (CIACT), che, come il
precedente CIADT, riunisce, sotto la direzione del Primo Ministro i Ministri
competenti, tra i quali il Ministro incaricato della gestione del territorio e il Ministro
dell’Interno. Da quel momento sono le decisioni del CIACT a costituire il
quadro di riferimento della pianificazione dei trasporti. In quella occasione il
nuovo Comitato, presieduto dal primo Ministro di allora, Villepin, in continuità con
il CIADT del 18 dicembre 2003, ha deciso in particolare:
• di sostituire la Délégation à l'aménagement du territoire et à l'action
régionale (DATAR) con una Délégation interministérielle à l’aménagement
et à la compétitivité des territoires (DIACT);
• di continuare nell’attuazione dei « poli di competitività »
• di accelerare o di lanciare altri grandi progetti d’infrastrutture, circa 94 progetti
principali in tutto, (tra questi tre linee ad alta velocità -TGV Rhin-Rhône, TGV Est
Européen, Perpignan-Figueras- avviate simultaneamente nel 2006 e
l’autostrada Bordeaux-Pau), i trasporti collettivi urbani nell’Île-de-France e nelle
metropoli di provicia (vedi in particolare il volet fer, mer, fluvial, aéroport e il volet
routier 13)
11
l sito è consultabile all’indirizzo internet http://www.equiperlafrance.net/reperes/financement/ressources-de-
lafitf-contribution-au-financement-des-transports-equiper-la-france/
12
Il sito è consultabile all’indirizzo internet http://www.fntp.fr/Tmgen/Accueil.asp
13
I volets sono consultabili agli indirizzi internet http://www.archives.premier-
ministre.gouv.fr/villepin/IMG/pdf/Projets_prioritaires_non_routiers_CIADT.pdf e
http://www.archives.premier-ministre.gouv.fr/villepin/IMG/pdf/Projetsprioritaires_routiers_CIADT.pdf
133
LEGISLAZIONE COMPARATA
14
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.route.equipement.gouv.fr/rubrique.php3?id_rubrique=7
15
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.developpement-durable.gouv.fr/
16
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.route.equipement.gouv.fr/rubrique.php3?id_rubrique=40
134
LEGISLAZIONE COMPARATA
17
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.equipement.gouv.fr/rubrique.php3?id_rubrique=20.
135
LEGISLAZIONE COMPARATA
DOCUMENTAZIONE
18
http://www.diact.gouv.fr/IMG/File/ciadt_routes_25.pdf
19
http://www.route.equipement.gouv.fr/IMG/pdf/ciadt_routes_18-12-2003_cle0de819.pdf
20
http://www.diact.gouv.fr/IMG/File/ciadt_ferroviaire_25.pdf
21
http://www2.equipement.gouv.fr/actualites/dossiers/2004/ciad/Ciad.pdf
22
http://www.route.equipement.gouv.fr/IMG/pdf/dossier_de_presse_CIACT_14-10-05_cle73a4f5.pdf
23
http://www.route.equipement.gouv.fr/IMG/pdf/06.03.06_-_CIACT_cle1ee9b1.pdf
24
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.fntp.fr/Tmgen/bibliotheques/guide.pdf
25
http://www.fntp.fr/Tmgen/bibliotheques/FNTP%20Rapport%20dactivite08%20BD.pdf
136
LEGISLAZIONE COMPARATA
La concertazione pubblica
26
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://lesrapports.ladocumentationfrancaise.fr/BRP/084000344/0000.pdf
27
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.fntp.fr/Tmgen/bibliotheques/Guidecolleclocales2004.pdf
28
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.fntp.fr/tmgen/accueil2.asp?Typ=ART&Ter=FNTP&Reg=Publications&Id=99&Rub= (disponibile in
formato PDF presso la Biblioteca).
137
LEGISLAZIONE COMPARATA
La compatibilità ambientale
Sulla base delle direttive comunitarie del 31 marzo 2004 e dell’art. 6 della
Carta costituzionale dell’ambiente che prescrive l’obbligo per tutte le politiche
pubbliche di promuovere uno sviluppo sostenibile e di conciliare la protezione e
la valorizzazione dell’ambiente con lo sviluppo economico e il progresso sociale,
è stato varato nel 2007 il Plan national d’action pour des achats publics
durables29 . Il Piano fissa obiettivi ambiziosi in termini di compatibilità ambientale
delle commesse pubbliche per il periodo 2007-2009 e fornisce alle pubbliche
amministrazioni una valutazione della situazione esistente indicando un metodo
per la realizzazione di opere pubbliche durevoli (Scheda di sintesi30 - del
Ministère de l’Écologie, de l’Énergie, du Développement durable et de
l’Aménagement du territoire)
29
Il testo è consultabile all’indirizzo internet http://www.ecologie.gouv.fr/IMG/pdf/PNAAPD.pdf
30
Documentazione reperibile sul sito internet: http://www.ecologie.gouv.fr/pnaapd.html
138
LEGISLAZIONE COMPARATA
139
LEGISLAZIONE COMPARATA
31
Il testo è consultabile all’indirizzo internet
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000020014790&dateTexte=
32
Il testo è consultabile all’indirizzo internet
http://www.legifrance.gouv.fr/./affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000020215123&fastPos=1&fastReqId=9
64313854&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
140
LEGISLAZIONE COMPARATA
RIPARTIZIONE DEI CREDITI SUPPLEMENTARI APERTI PER IL 2009, SUDDIVISI PER MISSION E
PROGRAMMA, A TITOLO DEL BILANCIO GENERALE - ÉTAT B (ART. 4 DELLA I LOI DE FINANCES
33
RECTIFICATIVE POUR 2009 ) (IN EURO)
AUTORISATIONS CRÉDITS
INTITULÉS DE MISSION ET DE d'engagement de paiement
PROGRAMME supplémentaires supplémentaires
accordées ouverts
Plan de relance de l'économie 10 938 000 000 10 277 000 000
Programme exceptionnel d'investissement
4 001 000 000 2 737 000 000
public
Soutien exceptionnel à l'activité
5 020 000 000 6 020 000 000
économique et à l'emploi
Effort exceptionnel en faveur du logement
1 917 000 000 1 520 000 000
et de la solidarité
Remboursements et dégrèvements 1 100 000 000 1 100 000 000
Remboursements et dégrèvements
1 100 000 000 1 100 000 000
d'impôts d'Etat (crédits évaluatifs)
Totaux 12 038 000 000 11 377 000 000
Fonte: Legifrance
33
I dati si riferiscono alla dotazioni finanziarie varate a febbraio 2009 con la legge n. 2009-122. La
II Loi de finances rectificative pour 2009 (n. 2009-431), approvata il 20 aprile 2009, ha
aumentato la dotazione finanziaria, in particolare, per il Piano di rilancio (2,32 miliardi in
autorizzazioni d’impegno e 2,28 miliardi in crediti di pagamento), per il Programma eccezionale
d’investimenti pubblici (100 milioni in autorizzazioni d’impegno e 600 milioni in crediti di
pagamento), per il Sostegno eccezionale all’attività economica e all’occupazione (1,5 miliardi in
autorizzazioni d’impegno e 1,5 miliardi in crediti di pagamento) e per lo Sforzo eccezionale in
favore degli alloggi e della solidarietà (683 milioni in autorizzazioni d’impegno e 683 milioni in
crediti di pagamento).
141
LEGISLAZIONE COMPARATA
34
Il testo è consultabile all’indirizzo internet
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000020276457&dateTexte=
142
LEGISLAZIONE COMPARATA
Documentazione
Sito del Governo francese dedicato al Plan de Relance37
Le dossier de presse complet du Plan de relance38
Normativa
35
Il testo è consultabile all’indirizzo internet
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000020537365&dateTexte=
36
Istituto finanziario pubblico specializzato nel finanziamento delle PME.
37
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.relance.gouv.fr/index.php
38
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.elysee.fr/download/?mode=press&filename=Dossier_de_presse_plan_de_relance_V2.pdf
143
LEGISLAZIONE COMPARATA
39
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000020014790&dateTexte=
40
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/./affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000020215123&fastPos=
1&fastReqId=964313854&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
41
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000020276457&dateTexte
42
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000020537365&dateTexte=
43
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000019705178&fastPos=
2&fastReqId=1065510554&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
44
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000020099672&fastPos=
1&fastReqId=1065510554&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
45
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000019943829&fastPos=
1&fastReqId=1636269077&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
46
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000019960984&fastPos=
1&fastReqId=676726139&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
47
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000019961021&fastPos=
245&fastReqId=1206510388&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
48
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000019961465&fastPos=
1&fastReqId=1180440462&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
144
LEGISLAZIONE COMPARATA
49
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000019961485&fastPos=
238&fastReqId=1206510388&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
50
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000019961203&fastPos=
242&fastReqId=1206510388&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
51
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000019961066&fastPos=
244&fastReqId=1206510388&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
52
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do;jsessionid=?cidTexte=
JORFTEXT000019961194&dateTexte=&oldAction=rechJO&categorieLien=id
53
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000020283809&fastPos=
3&fastReqId=506609006&categorieLien=cid&oldAction=rechTexte
54
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do;jsessionid=?cidTexte=
JORFTEXT000019961001&dateTexte=&oldAction=rechJO&categorieLien=id
145
LEGISLAZIONE COMPARATA
La concertation publique
55
Code général des Collectivitès territoriales, artt. da LO 2112-1 a LO 2112-7
(http://www.legifrance.gouv.fr/affichCode.do;jsessionid=6A1A8AEDCB8AAA584C1102CE63B07A68.tpdjo1
5v_2?idSectionTA=LEGISCTA000006192582&cidTexte=LEGITEXT000006070633&dateTexte=20090611)
146
LEGISLAZIONE COMPARATA
56
Code général des Collectivitès territoriales, art. L2143-1
(http://www.legifrance.gouv.fr/affichCode.do;jsessionid=6A1A8AEDCB8AAA584C1102CE63B07A68.tpdjo1
5v_2?idSectionTA=LEGISCTA000006164885&cidTexte=LEGITEXT000006070633&dateTexte=20090611)
57
Code de l’Urbanisme, art. L300-2
(http://www.legifrance.gouv.fr/affichCodeArticle.do?idArticle=LEGIARTI000006815162&cidTexte=LEGITEX
T000006074075&dateTexte=20090611&oldAction=rechCodeArticle)
58
Code de l’Urbanisme, art. L311-1
(http://www.legifrance.gouv.fr/./affichCodeArticle.do?idArticle=LEGIARTI000006815421&cidTexte=LEGITE
XT000006074075&dateTexte=20090611&fastPos=2&fastReqId=1780432252&oldAction=rechCodeArticle)
147
LEGISLAZIONE COMPARATA
148
LEGISLAZIONE COMPARATA
61
Per approfondimenti sulla procedura del “ dibattito pubblico” e sulla Commission national du débat public
(CNDP) e la sua attività si segnala il sito internet http://www.debatpublic.fr/, in particolare la pagina dedicata
ai Rapports d’activité http://www.debatpublic.fr/cndp/rapports_activites.html.
149
LEGISLAZIONE COMPARATA
150
LEGISLAZIONE COMPARATA
di essere prolungato di altri due mesi, con decisione motivata della Commissione
nazionale, nel caso fosse ritenuta necessaria una perizia complementare.
La Legge n. 276 del 27 febbraio 2002 sulla democrazia di prossimità ha
trasformato la CNDP in autorità amministrativa indipendente ed ha ampliato e
rafforzato le sue competenze (Code de l’environnement, artt. da L 121-1 a L 121-
15)62.
La CNDP è composta da ventuno membri nominati per cinque anni o per la
durata del loro mandato (il mandato è rinnovabile una sola volta) e comprende,
oltre al suo presidente e a due vice presidenti un deputato ed un senatore,
nominati dai Presidenti delle rispettive Assemblee; sei eletti locali, nominati con
decreto su proposta delle associazioni rappresentative degli eletti interessati; un
membro del Consiglio di Stato, eletto dall’assemblea del Consiglio di Stato; un
membro della Corte di Cassazione, eletto dall’assemblea generale della Corte di
cassazione; un membro della Corte dei Conti, eletto dall’assemblea generale
della Corte dei Conti; un membro del corpo dei tribunali amministrativi e delle
corti d’appello, nominato con decreto su proposta del Consiglio superiore dei
tribunali amministrativi e delle corti amministrative d’appello; due rappresentanti
di associazioni di protezione dell’ambiente registrate, che esercitano la loro
attività a livello nazionale, nominate con Arrêté del Primo Ministro, su proposta
del Ministro dell’Ambiente; due rappresentanti dei consumatori e degli utenti,
rispettivamente nominati con Arrêté del Primo Ministro, su proposta del Ministro
dell’economia e dei trasporti; due personalità qualificate, delle quali almeno una
abbia esercitato la carica di Commissaire – enquêteur,nominate sempre con
Arrêté del Primo Ministro, su proposta del Ministro dell’Industria e del Ministro
delle Infrastrutture (Code de l’Environnement, art. L 121-3).
Secondo la disciplina in vigore la Commissione è incaricata di vigilare sul
rispetto della partecipazione del pubblico al processo di elaborazione di tutti i
progetti di gestione o di infrastrutture d’interesse nazionale, che “presentino
implicazioni socio-economiche o abbiano impatti significativi sull’ambiente o sulla
gestione del territorio” (Code de l’Environnement, art. L 121-1).
151
LEGISLAZIONE COMPARATA
La CNDP inoltre:
− vigila sul rispetto delle buone condizioni d’informazione del pubblico nella fase di
realizzazione dei progetti dei quali essa sia stata investita fino al collaudo delle
strutture e dei lavori.
− può organizzare un “dibattito pubblico” sulle scelte generali in materia di
ambiente o di gestione del territorio su richiesta del Ministro dell’ambiente,
congiuntamente al Ministro competente per il progetto.
− svolge attività consultiva nei confronti delle autorità competenti e di tutti i Maîtres
d’ouvrage su qualsiasi problema concernente la “concertazione” con il pubblico
lungo tutta l’elaborazione di un progetto.
− ha il compito di adottare tutti i pareri e raccomandazioni a carattere generale o
metodologico che favoriscano e sviluppino la “concertazione” con il pubblico.
La partecipazione del pubblico può assumere la forma del “dibattito pubblico”
che verterà, in tal caso, sull’opportunità, gli obiettivi e le caratteristiche principali
del progetto.
La legge del 2002 ha ampliato le condizioni alle quali la Commissione può
essere adita per l’avvio di un “dibattito pubblico”.
La CNDP è competente, per le opere aventi determinate caratteristiche, su
tutti i progetti dello Stato, delle collettività territoriali e degli enti pubblici, ma
anche dei soggetti privati.
La CNDP è investita di tutti i progetti di gestione o di infrastrutture che, per la
loro natura, le loro caratteristiche o il loro costo stimato (prévisionnel) rispondano
a criteri determinati o eccedano le soglie fissate con decreto del Consiglio di
Stato (Code de l’Environnement, art. L 121-8-1).
Le categorie di opere coinvolte dalla legge sono la creazione di autostrade, di
linee ferroviarie, di vie navigabili, di istallazioni nucleari, di infrastrutture
aeroportuarie o di piste d’atterraggio, di dighe idro-elettriche o di dighe–serbatoi,
di oleodotti, gasdotti, i trasferimenti di acque di bacino fluviale, la costruzione di
grandi impianti industriali, culturali, sportivi, scientifici o turistici.
La legge prevede, per ogni categoria di grandi opere, due soglie di rilevanza e
particolari criteri (Code de l’Environnement, art. L 121-8).
152
LEGISLAZIONE COMPARATA
153
LEGISLAZIONE COMPARATA
Per i progetti per i quali l’avvio della procedura del “dibattito pubblico” non è
obbligatorio, ma i cui costi previsti siano comunque superiori alle soglie minime
(seuils planchers), fissate con decreto del Consiglio di Stato, il progetto deve
comunque essere reso pubblico e, entro due mesi dal momento in cui il progetto
è reso pubblico dal maître d’ouvrage o dall’ente pubblico responsabile del
progetto, la CNDP può essere adita da:
− il maître d’ouvrage o l’ente pubblico responsabile del progetto
− dieci parlamentari
− una o più collettività territorialmente interessate (un consiglio regionale, un
consiglio generale, un consiglio municipale o un ente pubblico di cooperazione
154
LEGISLAZIONE COMPARATA
155
LEGISLAZIONE COMPARATA
Entro le quattro settimane dalla decisione della CNDP, designazione del Presidente della
CPDP e successivamente dei suoi membri
Nei sei mesi successivi: preparazione da parte del maître d’ouvrage del “dossier del
dibattito” secondo le indicazioni della CNDP che ne registra il ricevimento nel momento in
cui lo giudica sufficientemente completo per essere sottoposto al dibattito pubblico
156
LEGISLAZIONE COMPARATA
Pubblicazione della data di apertura del dibattito e del calendario dello svolgimento
Svolgimento del dibattito pubblico ( massimo quattro mesi)
Prolungamento eventuale di due mesi , con decisione motivata della CNDP
Pubblicazione, nei due mesi dalla chiusura del dibattito, del resoconto (compte-rendu) e
del rapporto (bilan) del Presidente
-------------------------------------
Dati estratti da: CNDP – Rapport d’activité 2006/2007 (http://www.debatpublic.fr/docs/rapport_activite/rapport-
activite-2006-2007.pdf)
157
LEGISLAZIONE COMPARATA
Entro due mesi dalla chiusura del dibattito la CNDP pubblica un resoconto del
dibattito, del suo svolgimento del contenuto delle discussioni e degli scambi di
informazioni e il Presidente della Commissione stende un bilancio (documento
più sintetico del resoconto) del dibattito appena concluso formulando una
valutazione sul suo svolgimento e sugli insegnamenti da esso derivati. Il
resoconto della Commissione (compte-rendu) e il bilancio del Suo Presidente
(bilan) sono resi pubblici e vengono inviati a tutti i partecipanti al dibattito che ne
facciano domanda presso la Commissione. I due documenti saranno inseriti nel
dossier della successiva enquête publique.
Nei tre mesi successivi alla pubblicazione del bilancio del dibattito, il maître
d’ouvrage della “grande opera” rende pubblica, motivandola, la sua decisione in
merito all’eventualità e alle condizioni del proseguimento del progetto,
presentando le modifiche che abbia ritenuto necessario apportare al progetto.
Un’ enquête publique potrà essere avviata nei cinque anni successivi a:
– la data oltre la quale non è più possibile organizzare un “dibattito pubblico”
– la data di pubblicazione del bilan del “dibattito” appena concluso o la data utile
del periodo fissato dal Presidente della CNDP per procedere a tale
pubblicazione.
158
LEGISLAZIONE COMPARATA
GERMANIA
Normativa
63
Consultabile, in lingua tedesca, all’indirizzo internet: http://bundesrecht.juris.de/gwb/index.html.
64
Consultabile all’indirizzo internet: http://bundesrecht.juris.de/vgv_2001/index.html.
65
Consultabile all’indirizzo internet: http://www.bmwi.de/BMWi/Navigation/Service/gesetze,did=191324.html
159
LEGISLAZIONE COMPARATA
66
Consultabile all’indirizzo internet: http://www.bmvbs.de/Bauwesen/Bauauftragsvergabe-,1536/Vergabe-und-
Vertragsordnung-fu.htm
67
Consultabile al sito internet: http://www.bmwi.de/BMWi/Redaktion/PDF/V/verdingungsordnung-reiberufliche-
leistungen,property=pdf,bereich=bmwi,sprache=de,rwb=true.pdf
68
Consultabile al sito internet: http://www.gesetze-im-internet.de/bundesrecht/verkpbg/gesamt.pdf
69
Consultabile al sito internet: http://www.deges.de/
70
Il testo della legge è reperibile all’indirizzo internet: http://217.160.60.235/BGBL/bgbl1f/bgbl106s2833.pdf
160
LEGISLAZIONE COMPARATA
71
La circolare del Governo federale è consultabile all’indirizzo internet:
http://www.bmwi.de/BMWi/Redaktion/PDF/P-R/rundschreiben-kanzleramt-beschleunigung-von-
investitionen-01-2009,property=pdf,bereich=bmwi,sprache=de,rwb=true.pdf
161
LEGISLAZIONE COMPARATA
tipo e per area disciplinare, a meno che per ragioni tecniche od economiche non
sia necessario altrimenti.
(Präqualifikationsverfahren)
La qualificazione preventiva delle imprese di costruzione (Präqualifizierung
von Bauunternehmen) costituisce una prova di verifica dell’idoneità e dei requisiti
delle imprese interessate a partecipare alle gare pubbliche d’appalto (ai sensi del
paragrafo 8, parte A, del Vergabe- und Vertragsordnung für Bauleistungen). In
base al regolamento VOB/A tutti i pubblici committenti riconoscono come prova
di idoneità delle imprese la loro iscrizione nella Lista dell’Associazione per la
prequalificazione delle imprese costruttrici (Verein für die Präqualifikation von
Bauunternehmen e.V. - Präqualifizierungsliste).
Da segnalare la breve scheda tratta dal sito del Ministero federale dei
trasporti, delle costruzioni e dello sviluppo urbanistico relativa alla qualificazione
preventiva delle imprese72, nonché la Direttiva del Ministero federale dei trasporti,
delle costruzioni e dello sviluppo urbanistico per l’attuazione della procedura di
qualificazione delle imprese (Leitlinie des Bundesministeriums für Verkehr, Bau
und Stadtentwicklung für die Durchführung eines Präqualifizierungsverfahrens),
aggiornata al mese di settembre 2007.73
Il nuovo art. 97 comma 4a della GWB estende espressamente la possibilità di
attuare la procedura di prequalificazione a tutti gli appalti pubblici.
72
Consultabile al sito internet:
(http://www.bmvbs.de/Bauwesen/Bauauftragsvergabe-,1795/Praequalifizierung.htm)
73
Consultabile al sito internet:
http://www.pq-verein.de/anlage6560binary
74
Consultabile al sito internet:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2001:0274:FIN:IT:PDF
162
LEGISLAZIONE COMPARATA
75
Consultabile al sito internet:
http://eur lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2001:0566:FIN:IT:PDF
76
Tutte le informazioni relative al Bürgergutachten sono reperibili all’indirizzo internet:
http://www.buergergutachten.com/buergergutachten/
Ulteriori informazioni sulla partecipazione dei cittadini ai processi decisionali e sulle cellule di pianificazione
(Planungszelle), vale a dire i gruppi di 25 cittadini tirati a sorte per redigere il Bürgergutachten, sono
reperibili alla pagina web: http://www.planungszelle.uni-wuppertal.de/
77
Consultabile sul sito internet:
http://www.buergergutachten.com/fileadmin/downloads/diplomarbeit-gossner.pdf
163
LEGISLAZIONE COMPARATA
78
Consultabile al sito internet:
http://www.buergergutachten.com/fileadmin/downloads/Urban_Development_and_Community_Participation
__English_.pdf
79
Consultabile al sito internet: (http://www.bmwi.de/BMWi/Redaktion/PDF/S-T/stellungnahme-der-regierung-
der-bundesrepublik-deutschland-zu-dem-gruenbuch,property=pdf,bereich=bmwi,sprache=de,rwb=true.pdf)
80
Reperibile all’indirizzo internet:
http://www.bauindustrie-bayern.de/fileadmin/docs_pub/akppp/bbiv/leitfaden2.pdf
81
Reperibile all’indirizzo internet:
http://www.bmz.de/en/service/infothek/fach/materialien/materialie148.pdf
82
Reperibile all’indirizzo internet: http://www.bgblportal.de/BGBL/bgbl1f/bgbl105s2676.pdf
164
LEGISLAZIONE COMPARATA
83
Reperibile all’indirizzo internet:
http://bundesrecht.juris.de/bundesrecht/preisv_30_53/gesamt.pdf
84
Reperibile all’indirizzo internet:
http://www.bmwi.de/BMWi/Redaktion/PDF/J-L/leitsaetze-fuer-die-preisermittlung-auf-grund-von-
selbstkosten,property=pdf,bereich=bmwi,sprache=de,rwb=true.pdf
85
Reperibile all’indirizzo internet:
http://www.bmwi.de/BMWi/Redaktion/PDF/Publikationen/Studien/kostenmessung-der-prozesse-
oeffentlicher-liefer-dienstleistungs-und-
bauauftraege,property=pdf,bereich=bmwi,sprache=de,rwb=true.pdf
86
Il documento, in lingua inglese, elaborato dal Ministero federale dell’economia e dal tecnologia e del
Ministero delle Finanze, è reperibile sul sito internet:
165
LEGISLAZIONE COMPARATA
http://www.bmwi.de/Dateien/BMWi/PDF/massnahmenpaket-wachstum-beschaeftigung-
englisch,property=pdf,bereich=bmwi,sprache=en,rwb=true.pdf
La versione in lingua tedesca è reperibile all’indirizzo internet:
http://www.bmwi.de/BMWi/Redaktion/PDF/W/wachstumspaket-breg-november-
08,property=pdf,bereich=bmwi,sprache=de,rwb=true.pdf
87
Informazioni più dettagliate sul pacchetto di misure governative sono reperibili all’indirizzo internet:
http://www.bundesfinanzministerium.de/nn_69120/DE/Buergerinnen__und__Buerger/Gesellschaft__und__Z
ukunft/themenschwerpunkt__konjunkturpakete/075__in__Bewegung__halten.html
166
LEGISLAZIONE COMPARATA
88
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.bmwi.de/BMWi/Redaktion/PDF/Publikationen/Studien/kostenmessung-der-prozesse-
oeffentlicher-liefer-dienstleistungs-und-bauauftraege,property=pdf,bereich=bmwi,sprache=de,rwb=true.pdf
89
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.bmvbs.de/Anlage/original_1060629/Arbeitsplatzprogramm-Bau-und-Verkehr-APBV.pdf
90
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.bmvbs.de/Anlage/original_1003308/Investitionsrahmen-plan-bis-2010-fuer-die-
Verkehrsinfrastruktur-des-Bundes-IRP.pdf
167
LEGISLAZIONE COMPARATA
REGNO UNITO
Legislazione rilevante
168
LEGISLAZIONE COMPARATA
95
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.opsi.gov.uk/acts/acts2008/ukpga_20080029_en_1
96
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.opsi.gov.uk/acts/acts2008/en/ukpgaen_20080029_en_1
169
LEGISLAZIONE COMPARATA
Ancora nel 2002, gli aspetti di procedura parlamentare sono stati presi in
esame dalla Commissione competente della Camera dei Comuni (First Special
Report della sessione 2001-2002):
97
http://www.parliament.uk/post/pn173.pdf
98
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.publications.parliament.uk/pa/cm200102/cmselect/cmproced/1031/103103.htm#a1
99
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.communities.gov.uk/documents/planningandbuilding/pdf/154265.pdf
170
LEGISLAZIONE COMPARATA
100
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.dft.gov.uk/162259/187604/206711/executivesummary.pdf
101
Oltre a individuare gli ambiti di intervento per i quali il Ministro può formulare i NPS (se riferiti alla regione
inglese), la legge enumera in dettaglio (all’art. 14, e disciplina negli articoli seguenti) le opere pubbliche la
cui progettazione rientra nelle Nationally significant infrastructure projects:
«(1) In this Act “nationally significant infrastructure project” means a project which consists of any of the
following—
102
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.nationalinfrastructureplanning.co.uk/default.aspx
171
LEGISLAZIONE COMPARATA
103
Art. 9 della legge. Prima della definitiva approvazione del Planning Act, il punto era stato sollevato in
occasione di una interrogazione al Governo presentata alla Camera dei Comuni, il 3 novembre 2008:
National Policy Statements
Mr. Pickles: To ask the Secretary of State for Communities and Local Government whether national
policy statements will be subject to Parliamentary approval. [229695];
Mr. Khan: Under the provisions of the Planning Bill, draft national policy statements will be subject to
parliamentary scrutiny. The Bill does not require parliamentary approval of national policy statements.
172
LEGISLAZIONE COMPARATA
104
Il Code of Practice on Public Consultations, introdotto nel 2000, è giunto nel 2008 al suo terzo
aggiornamento. Il testo può consultarsi all’indirizzo: http://www.berr.gov.uk/files/file47158.pdf
105
Documentazione reperibile sul sito internert: http://www.hm-treasury.gov.uk/d/green_book_complete.pdf
173
LEGISLAZIONE COMPARATA
106
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.hm-treasury.gov.uk/data_greenbook_business.htm
107
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.hm-treasury.gov.uk/data_greenbook_detguidance.htm
174
LEGISLAZIONE COMPARATA
Il Magenta Book
La valutazione delle politiche pubbliche in materia di infrastrutture si avvale
anche di particolari metodi di analisi e di ricerca sociale. All’esigenza di
determinare, sotto questo profilo, i criteri di policy evaluation risponde un
documento redatto nel 2003 per iniziativa del Cabinet Office, ad esito di una
indagine sui criteri e sulle forme di elaborazione delle politiche pubbliche avviata
nel decennio precedente109.
Finalità del Magenta Book è quella di fornire, in forma semplificata, strumenti
di analisi mutuati dai principali ambiti disciplinari rilevanti per la valutazione delle
politiche pubbliche:
• Cabinet Office – Strategy Unit, The Magenta Book. Guidance Notes for
Policy Evaluation and Analysis (2003)110
Il principio di sostenibilità
108
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.communities.gov.uk/documents/citiesandregions/pdf/156906.pdf
109
A partire dal “Libro bianco” Modernizing Government, pubblicato dal Cabinet Office nel 1999, il cui testo è
disponibile al sito: http://www.nationalschool.gov.uk/policyhub/docs/modgov.pdf
110
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.nationalschool.gov.uk/policyhub/magenta_book/index.asp
175
LEGISLAZIONE COMPARATA
111
Tali considerazioni (corredate da raccomandazioni al Governo sono state svolte, nel 2008, nella relazione
conclusiva del Westminster Sustainable Business Forum, Costing the Future: Securing Value for Money
through Sustainable Procurement, consultabile al sito:
http://www.policyconnect.org.uk/docs/content/procurement__final_report.pdf
112
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.communities.gov.uk/documents/planningandbuilding/pdf/planningsustainablefuture.pdf
113
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.communities.gov.uk/documents/planningandbuilding/pdf/325065.pdf
114
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.hm-treasury.gov.uk/ppp_index.htm
176
LEGISLAZIONE COMPARATA
Un bilancio del ricorso alla PFI per investimenti infrastrutturali nei principali
ambiti, e la definizione di nuove misure per accrescere l’efficienza di tali forme di
finanziamento sono il tema affrontato dal Ministero del Tesoro in un documento
del 2007:
115
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.hm-treasury.gov.uk/d/bud08_procurement_533.pdf
116
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.hm-treasury.gov.uk/d/PRG_Code_of_Practice_v2.0.pdf
117
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.communities.gov.uk/documents/planningandbuilding/pdf/communityinfrastructurelevy.pdf
118
Documentazione reperibile sul sito internet: http://www.rcuk.ac.uk/research/resinfra/lfcapital.htm
177
LEGISLAZIONE COMPARATA
• London Olympic Games and Paralympic Games Act 2006 (in prospettiva
dello svolgimento nel Regno Unito dei giochi olimpici del 2012)122
• Crossrail Act 2008 (legge sui trasporti ferroviari nell’area metropolitana
londinese, che prevede, in particolare, la realizzazione di tratti in galleria nel
centro urbano per collegarlo alle ferrovie di superficie ad est e ovest) 123
119
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.rcuk.ac.uk/cmsweb/downloads/rcuk/publications/lfroadmap08.pdf
120
Documentazione reperibile sul sito internet: http://www.berr.gov.uk/files/file45468.pdf
121
Documentazione reperibile sul sito internet: http://www.scotland.gov.uk/Resource/Doc/217601/0058293.pdf
122
Documentazione reperibile sul sito internet
http://www.opsi.gov.uk/acts/acts2006/pdf/ukpga_20060012_en.pdf
123
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.dft.gov.uk/162259/165234/302038/The_Crossrai_lAct_2008.pdf
124
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.dft.gov.uk/162259/165234/302038/crossrailbillnotes.pdf
178
LEGISLAZIONE COMPARATA
125
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.teachernet.gov.uk/_doc/13240/2ndannualreport.pdf
126
Documentazione reperibile sul sito internet:
http://www.dft.gov.uk/consultations/open/fundingtransportinfrastructure/conmain.pdf
179
LEGISLAZIONE COMPARATA
127 Si tratta del Libro bianco intitolato Planning for a Sustainable Future, consultabile all’indirizzo di rete:
http://www.communities.gov.uk/documents/planningandbuilding/pdf/planningsustainablefuture.pdf
128
Il testo della legge è consultabile all’indirizzo di rete:
http://www.opsi.gov.uk/acts/acts2008/ukpga_20080029_en_1
180
LEGISLAZIONE COMPARATA
primi mesi del 2010 129. Composta di esperti di nomina ministeriale, ed investita
delle competenze decisionali in merito a nuovi progetti di sviluppo delle
infrastrutture più importanti a livello nazionale, la IPC è chiamata ad adottare le
proprie decisioni in conformità ai nuovi principi di politica nazionale (National
Policy Statements - NPS) stabiliti dal Ministro, ma sottoposti al procedimento di
consultazione pubblica (public consultation) e alla previa presentazione in
Parlamento.
Delle decisioni della IPC, in particolare, è prevista l’adozione a seguito
dell’istanza (application) dei soggetti (stazioni appaltanti) interessati alla
realizzazione di infrastrutture di importanza nazionale (Nationally Significant
Infrastructure Project), e, qualora il Governo abbia al riguardo già formulato gli
obiettivi di politica generale (NPS), ad esito della verifica, da parte della stessa
Commissione, della coerenza dei progetti di volta in volta presentati con tali
indirizzi generali130.
L’esame delle richieste da parte della IPC – articolata al suo interno in
Consigli e Comitati - si svolge, secondo regole procedurali stabilite dalla stessa
legge, entro il termine massimo di nove mesi (sei mesi per l’attività istruttoria e
tre mesi per la decisione, da parte della stessa IPC o del Ministro competente).
La decisione della IPC si concreta, di norma, in un provvedimento (order) che,
sostanziandosi in un’autorizzazione generale (development consent),
129
La costituzione della Commissione è il tema del documento pubblicato nel gennaio 2009 dal Department for
Communities and Local Government, dal titolo Infrastructure Planning Commission Implementation
Routemap, consultabile all’indirizzo di rete:
http://www.communities.gov.uk/documents/planningandbuilding/pdf/routemap.pdf
130
Oltre a individuare gli ambiti di intervento per i quali il Ministro può formulare i NPS (se riferiti alla regione
inglese), la legge enumera in dettaglio (all’art. 14, e disciplina negli articoli seguenti) le opere pubbliche la
cui progettazione rientra nelle Nationally significant infrastructure projects:
«(1) In this Act “nationally significant infrastructure project” means a project which consists of any of the
following—
(a) the construction or extension of a generating station;
(b) the installation of an electric line above ground;
(c) development relating to underground gas storage facilities;
(d) the construction or alteration of an LNG facility;
(e) the construction or alteration of a gas reception facility;
(f) the construction of a pipe-line by a gas transporter;
(g) the construction of a pipe-line other than by a gas transporter;
(h) highway-related development;
(i) airport-related development;
(j) the construction or alteration of harbour facilities;
(k) the construction or alteration of a railway;
(l) the construction or alteration of a rail freight interchange;
(m) the construction or alteration of a dam or reservoir;
(n) development relating to the transfer of water resources;
(o) the construction or alteration of a waste water treatment plant;
(p) the construction or alteration of a hazardous waste facility. »
181
LEGISLAZIONE COMPARATA
182
LEGISLAZIONE COMPARATA
buona pratica” diretto alle amministrazioni pubbliche131, non ha fatto venir meno
l’esigenza di più specifiche procedure di consultazione pubblica nell’ambito
delle infrastrutture; a tal fine il Planning Act, nella parte quinta, ha previsto
l’adattamento a questo particolare contesto delle già richiamate misure
procedurali concernenti il coinvolgimento dei soggetti i cui interessi siano a vario
titolo incisi dalle politiche pubbliche.
Una prima public consultation, propedeutica alla annunciata predisposizione di
una serie di regole procedurali e di linee-guida alle quali dovranno attenersi le
consultazioni pubbliche in materia di infrastrutture di rilevanza nazionale, è stata
131
Il riferimento è al Code of Practice on Consultations pubblicato, nella sua prima versione, nel 2004 ad opera
della Regulatory Impact Unit (RIU) operante in seno al Cabinet Office (il testo può ora consultarsi
all’indirizzo di rete: http://www.berr.gov.uk/files/file47158.pdf). Esso è vincolante nelle sue previsioni per
quanto concerne le consultazioni promosse da Dipartimenti ed Agenzie governativi, salvo i casi in cui la
elevata complessità della materia e il numero assai limitato di soggetti direttamente interessati rendano
preferibili, a giudizio discrezionale degli stessi organi proponenti, modalità alternative di informazione del
pubblico, purché conformi ai principi generali del codice. L’applicazione del codice è, inoltre, raccomandata
anche per quanto concerne le analoghe procedure avviate, negli ambiti di loro competenza, dagli enti
pubblici non governativi (non-departmental public bodies), dagli enti locali e dalle pubbliche amministrazioni
delle regioni autonome (cosiddette Devolved Administrations).
I sei fondamentali criteri enunciati dal codice (con obbligo delle pubbliche amministrazioni di riprodurli in
ogni documento da esse destinato alla consultazione pubblica) delineano il quadro formale entro cui si
svolgono tali procedure, di guisa che esse devono avere le seguenti caratteristiche:
1) la public consultation deve essere promossa tempestivamente, non appena siano definiti i contenuti delle
proposte cui si riferisce il processo decisionale avviato dall’organo proponente, e deve avere una durata
non inferiore a 12 settimane (eccettuati casi motivati per i quali si prevedano periodi più brevi), affinché
sia garantita la effettiva partecipazione dei soggetti e dei gruppi interessati attraverso la produzione di
documenti scritti (written consultation);
2) l’informazione relativa al contenuto della proposte deve essere chiara e completa, affinché i pareri
acquisiti dai soggetti interessati siano pertinenti; la formulazione dei pareri e delle risposte delle parti
interessate deve essere consentita, ove possibile, indipendentemente da opzioni predeterminate; è
incoraggiata, inoltre, la produzione di dati e documenti a corredo delle opinioni espresse;
3) il testo del documento sottoposto alla pubblica consultazione deve essere redatto in un linguaggio chiaro
(evitando espressioni tecniche ogni volta ciò sia possibile), conciso (riassumendone i contenuti
essenziali in brevi introduzioni) ed accessibile (nei formati tradizionali ed elettronici idonei a garantirne
la più ampia diffusione);
4) l’organo che ha promosso la consultazione deve dare riscontro ai soggetti che vi hanno partecipato, in
modo che questi ultimi possano apprendere quale incidenza i pareri da loro espressi ha avuto sulle
decisioni pubbliche; in particolare, deve essere preliminarmente indicato, nel documento sottoposto alla
consultazione pubblica, il termine massimo di pubblicazione (in forma sintetica) dei pareri pervenuti e
delle repliche dell’organo proponente (solitamente entro tre mesi dalla conclusione della consultazione);
5) ciascun Dipartimento designa un coordinatore (consultation co-ordinator) con il compito di vigilare
sull’applicazione del codice durante lo svolgimento della consultazione, di valutare la complessiva
efficacia delle procedure a ciò preordinate, di documentare i casi (e le relative cause) nei quali i suddetti
criteri non sono stati osservati;
6) la procedura seguita per le consultazioni pubbliche, infine, deve essere conforme ai più generali criteri di
qualità della regolazione prescritti per l’attività normativa (il riferimento è ai Principles of Good
Regulation), provvedendo, ogni volta che ciò sia opportuno, ad una preliminare analisi di impatto
(Regulatory Impact Assessment, RIA) delle norme che si intendono introdurre, sul quale è anche
incoraggiata la formulazione di pareri da parte dei soggetti coinvolti nella consultazione.
183
LEGISLAZIONE COMPARATA
132
La consultazione è stata aperta dal Department for Communities and Local Government il 30 marzo 2009,
con la diffusione del documento intitolato Planning Act 2008. Consultation on Pre-Application Consultation
Procedures for Nationally Significant Infrastructure Project, il cui testo è consultabile al seguente indirizzo di
rete: http://www.communities.gov.uk/documents/planningandbuilding/pdf/consultationpreapplication.pdf
184
LEGISLAZIONE COMPARATA
SPAGNA
133
Testo del Piano in
http://www.fomento.es/NR/rdonlyres/CE87E9FB-C05D-4520-AACD-92E12E70031F/13149/0507111.pdf).
185
LEGISLAZIONE COMPARATA
134
Testo reperibile sul sito internet:
http://www.fomento.es/TRANSPORTPROJECT/LANG_CASTELLANO/INFRAESTRUCTURA/ESPANA/)
186
LEGISLAZIONE COMPARATA
Sostenibilità ambientale
135
Testo consultabile per capitoli, a partire dalla pagina indice
http://peit.cedex.es/documentos/sostenibilidad.htm
187
LEGISLAZIONE COMPARATA
188
LEGISLAZIONE COMPARATA
136
Consultabile in versione italiana nel sito Internet del Congresso dei deputati, all’indirizzo web
http://www.congreso.es/constitucion/ficheros/c78/cons_ital.pdf
189
LEGISLAZIONE COMPARATA
137
Plan Español para el Estímulo de la Economía y el Empleo, presentato nel sito internet
http://www.plane.gob.es/
190
LEGISLAZIONE COMPARATA
Documentazione
Un utile documento in lingua italiana, di confronto tra Italia e Spagna su
“Grandi infrastrutture e attori istituzionali pubblici/privati”, è stato elaborato
in occasione di un Workshop ENEA tenutosi il 24 novembre 2006139, dove
vengono evidenziati, tra i fattori di successo del modello spagnolo di
realizzazione delle grandi infrastrutture, alcuni elementi evidenziati
precedentemente (chiara ripartizione di competenze tra Stato e regioni,
cooperazione pubblico-privato con utilizzazione di formule differenziate,
procedure di appalto veloci e trasparenti).
138
Ulteriori informazioni su tale piano sono disponibili al seguente indirizzo Internet:
http://www.plane.gob.es/plan-avanza2/
139
In forma di diapositive, all’indirizzo internet:
http://www.enea.it/com/web/convegni/work241106/Masera.pdf
191
LEGISLAZIONE REGIONALE DI INTERESSE PER
IL SETTORE DELLE INFRASTRUTTURE
LEGISLAZIONE REGIONALE
QUADRO RIASSUNTIVO
ABRUZZO TRASPORTI
ENERGIA
195
LEGISLAZIONE REGIONALE
196
LEGISLAZIONE REGIONALE
197
LEGISLAZIONE REGIONALE
dall'esercizio 1999"
L.R. 27 luglio 1998 n. 22 Riforma del trasporto pubblico regionale
e locale in attuazione del decreto legislativo del 19-11-1997, n. 422
L.R. 26 gennaio 1998, n. 4 "Modifiche ed integrazioni alla L.R.
3.9.1997, n. 45" ABROGATA
L.R. 9 dicembre 1997 n. 50 "Disposizioni di principio e disciplina
generale per la cooperazione. "
L.R. 24 novembre 1997 n. 48 "Norme per il funzionamento della
commissione regionale prevista dall’art. 5 della legge 8.8.1991, n.
264 e sulle indennità spettanti ai componenti "
L.R. 3 settembre 1997 n. 45 "Modifiche ed integrazioni alle leggi
regionali 10/7/1981, n. 19 e 9/9/1991 n. 18 in materia di trasporto
pubblico locale" TESTO AGGIORNATO E COORDINATO con la
L.R. 27 luglio 1998, n. 22
L.R. 25 marzo 1997 n. 17 "modifiche alla L.R. 10. 08.1993, n. 463"
L.R. 10 giugno 1996, n. 28 "Delega ai comuni delle funzioni
amministrative in materia di trasporto di persone mediante
autoservizi pubblici non di linea. Definizione dei criteri
regolamentari "AGGIORNATA E COORDINATA con la L.R. 15
giugno 2006, n. 7
ECOLOGIA
198
LEGISLAZIONE REGIONALE
199
LEGISLAZIONE REGIONALE
BOLZANO ENERGIA
200
LEGISLAZIONE REGIONALE
TRASPORTI
CALABRIA
Legge Regionale 29/12/2004, n. 36 - Modifiche alla legge
regionale 7 agosto 1999, n. 23, recante: “Norme per il trasporto
pubblico locale”. (BUR n. 23 del 16 dicembre 2004, supplemento
straordinario n. 8)
Legge Regionale 14/4/2004, n. 14 - Norme per la libera
circolazione sulle autolinee d’interesse regionale dei cittadini
residenti ultrasettantenni.
(BUR n. 7 del 16 aprile 2004, supplemento straordinario n. 1)
Legge Regionale 30/10/2003, n. 16 - Incentivazione del trasporto
ciclistico in Calabria (BUR n. 20 del 31 ottobre 2003, supplemento
straordinario 1)
Legge Regionale 13/8/2001, n. 18 - Interventi urgenti nel settore
del trasporto. (BUR n. 88 del 20 agosto 2001)
Legge Regionale 07/08/1999, n. 24 - Integrazione alla legge
regionale approvata con deliberazione n. 371 del 29 giugno 1999,
recante: ‘ Norme per il trasporto pubblico locale. Riformulazione
art. 15. (BUR n. 83 del 13 agosto 1999)
Legge Regionale 7/8/1999, n. 23 - Norme per il trasporto pubblico
locale. (BUR n. 83 del 13 agosto 1999)
Legge Regionale 07/03/1995, n. 6 - Norme per l'incentivazione del
flusso turistico attraverso i trasporti aerei, ferroviari, su gomma e
via mare.
(BUR n. 25 del 13 marzo 1995)
Legge Regionale 29/02/1988, n. 3 - Sostituzione con modifiche
delle leggi regionali concernenti l'erogazione dei contributi per gli
investimenti nel settore dei trasporti pubblici di interesse regionale
e locale. (BUR n. 11 del 7 marzo 1988)
Legge Regionale 14/04/1986, n. 15 - Disciplina dei servizi pubblici
di trasporto collettivo d'interesse regionale. (BUR n. 21 del 18
aprile 1986)
Legge Regionale 30/05/1983, n. 18 - Norme sulla realizzazione di
opere pubbliche d'interesse regionale e sulla accelerazione delle
relative procedure. Delega agli Enti locali in materia di
espropriazione per pubblica utilità, di occupazione provvisoria e
201
LEGISLAZIONE REGIONALE
202
LEGISLAZIONE REGIONALE
CAMPANIA
TRASPORTI
EMILIA
ROMAGNA L.R. 30/06/2008, n. 10 - misure per il riordino territoriale,
l'autoriforma dell'amministrazione e la razionalizzazione delle
funzioni (per i trasporti vedasi il titolo iii, capo iii, artt.24 a 27)
L.R. 24/04/2006, n. 4 - misure per l'accelerazione di interventi a
favore delle ferrovie regionali e altre misure in materia di trasporto
pubblico locale
L.R. 13/05/2003, n. 9 - norme in materia di autotrasporto e
motorizzazione civile
L.R. 02/10/1998, n. 30 - disciplina generale del trasporto pubblico
regionale e locale
LEGGE REGIONALE 24 febbraio 1995, n. 9 - interventi per il
miglioramento dell'accessibilità marittima del porto di ravenna
L.R. 10/01/1995, n. 1 - disciplina degli impianti di trasporto a fune,
delle piste da sci e dei sistemi di produzione programmata della
neve
L.R. 20/12/1993, n. 44 - interventi per la realizzazione di
infrastrutture e di servizi nel settore del trasporto delle merci
L.R. 20/07/1992, n. 30 - programma di intervento per la sicurezza
dei trasporti
L.R. 27 aprile 1990, n. 35 - norme in materia di promozione,
attuazione e gestione delle strutture destinate allo spettacolo, allo
203
LEGISLAZIONE REGIONALE
TRASPORTI
FRIULI VENEZIA
GIULIA L.R. 3/2008 <<Disposizioni concernenti il Piano regionale integrato
204
LEGISLAZIONE REGIONALE
205
LEGISLAZIONE REGIONALE
206
LEGISLAZIONE REGIONALE
RIFIUTI
LAZIO
L.R. 24 dicembre 2008, n. 31 Legge finanziaria regionale per
l’esercizio 2009 (Art. 11, legge regionale 20 novembre 2001, n.
25). Art. 32 (Interventi in materia di raccolta differenziata)
L.R. 28 dicembre 2007, n. 26 Legge finanziaria regionale per
l’esercizio 2008 (art. 11, L.R. 20 novembre 2001, n. 25). Art. 23
(Disposizioni in materia di gestione di terre e rocce da scavo)
L.R. 23 novembre 2006, n. 17 Disciplina regionale relativa al
programma d'azione per le zone vulnerabili da nitrati di origine
agricola e all'utilizzazione agronomica degli effluenti di
allevamento, delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e di
talune acque reflue. Modifiche alla legge regionale 6 agosto 1999,
n. 14 (Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per
la realizzazione del decentramento amministrativo) e successive
modifiche.
207
LEGISLAZIONE REGIONALE
208
LEGISLAZIONE REGIONALE
209
LEGISLAZIONE REGIONALE
LIGURIA
TRASPORTI
LOMBARDIA
Legge Regionale 9 dicembre 2003 n. 25 "Interventi in materia di
trasporto pubblico locale e di viabilità" (B.U. 11 dicembre 2003, n.
50, 1º suppl. ord.) (interventi finanziari)
Legge Regionale 12 gennaio 2002 n. 1 "Interventi per lo sviluppo
del trasporto pubblico regionale e locale" ( BURL del 15 gennaio
2002 n. 3, 1º suppl. ord. )
Legge Regionale 29 ottobre 1998 n. 22 "Riforma del trasporto
pubblico locale in Lombardia".
Legge Regionale 17 febbraio 1996 n. 3 "Modifiche ed integrazioni
alla L.R. 25 marzo 1995, n. 13 "Norme per il riordino del trasporto
pubblico locale in Lombardia"" (B.U. 22 febbraio 1996, n. 8, 1º
suppl. ord.) (modifica altre normative e autorizza interventi
finanziari)
Legge Regionale 25 marzo 1995 n. 13 "Norme per il riordino del
210
LEGISLAZIONE REGIONALE
211
LEGISLAZIONE REGIONALE
TRASPORTI
MARCHE
Legge regionale 24 dicembre 1998, n. 45 ( Norme per il riordino
del trasporto pubblico regionale e locale delle Marche);
Legge regionale 31 agosto 1999, n. 25 ( Interventi per la
realizzazione di infrastrutture e di servizi nel settore del trasporto
delle merci e la ristrutturazione dell’autotrasporto);
RIFIUTI
212
LEGISLAZIONE REGIONALE
TRASPORTI
MOLISE
L.R. 6 aprile 2009, n. 12. Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale 24 marzo 2000, n. 19, ad oggetto: "Norme integrative
della disciplina in materia di trasporto pubblico locale".
L.R. 6 febbraio 2008, n. 2. Partecipazione della Regione Molise
nella Società denominata 'Autostrada del Molise S.p.A.'.
L.R. 24 maggio 2006, n. 7. Modifica dell'articolo 78 della legge
regionale 20 agosto 1984, n. 19, recante: "Norme in materia di
trasporti di competenza regionale - Deleghe".
L.R. 16 dicembre 2005, n. 51. Disciplina dell'attività di trasporto di
viaggiatori effettuato mediante noleggio di autobus con
conducente.
L.R. 5 maggio 2005, n. 13. Ulteriori modifiche alla legge regionale
n. 19/1984, recante ad oggetto: "Norme in materia di trasporti di
competenza regionale - Deleghe", modificata dalla legge regionale
2 settembre 2003, n. 26.
L.R. 23 dicembre 2004, n. 35. Modifica dell'articolo 38 della legge
regionale n. 19/ 1984, ad oggetto: "Norme in materia di trasporti di
competenza regionale - Deleghe".
L.R. 2 settembre 2003, n. 26. Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale n. 19/1984, recante ad oggetto: "Norme in materia di
trasporti di competenza regionale - Deleghe"
L.R. 27 gennaio 2003, n. 3. Interventi in favore del trasporto
marittimo internazionale transfrontaliero a corto raggio verso la
Croazia.
L.R. 26 agosto 2002, n. 20. Interventi a favore della viabilità rurale.
L.R. 24 marzo 2000, n. 19. Norme integrative della disciplina in
materia di trasporto pubblico locale.
L.R. 13 dicembre 1999, n. 39. Norme in materia di trasporti di
competenza regionale - Finanziamento delle autolinee che si
svolgono anche al di fuori del territorio regionale
L.R. 20 Agosto 1984, n° 19 Norme in materia di trasporti di
competenza regionale - Deleghe
L.R. 9 Giugno 1978, n° 15 Interventi nel settore dei trasporti
ENERGIA
213
LEGISLAZIONE REGIONALE
TRASPORTI
PIEMONTE Legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di
trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19
novembre 1997, n. 422) modificata dalla legge regionale 26
giugno 2006, n. 22 e dalla legge regionale 19 luglio 2004, n. 17
Art. 8 bis. (Società delle infrastrutture regionali)
Legge regionale 24 gennaio 2000, n. 2 (Promozione del sistema
aeroportuale del Piemonte), modificata dalla legge regionale 29
ottobre 2003, n. 30
Legge regionale 27 febbraio 2008, n. 8 (Norme ed indirizzi per
l’integrazione dei sistemi di trasporto e per lo sviluppo della
logistica regionale)
RIFIUTI
Legge regionale 7 aprile 2000, n. 42 “Bonifica e ripristino
ambientale dei siti inquinati (articolo 17 del decreto legislativo 5
febbraio 1997, n. 22, da ultimo modificato dalla legge 9 dicembre
1998, n. 426). Approvazione del Piano regionale di bonifica delle
aree inquinate. Abrogazione della legge regionale 28 agosto 1995,
n. 71”.
Legge regionale 24 ottobre 2002, n. 24 “Norme per la gestione
dei rifiuti”.
ENERGIA
Legge regionale 25 aprile 1984, n. 23 “Disciplina delle funzioni
regionali inerenti l’impianto di opere elettriche aventi tensioni fino a
150.000 volt”.
Legge regionale 24 marzo 2000, n. 31 “Disposizioni per la
prevenzione e lotta all’inquinamento luminoso e per il corretto
impiego delle risorse energetiche.”
Legge regionale 7 ottobre 2002, n. 23 “Disposizioni in campo
energetico. Procedure di formazione del piano regionale
energetico-ambientale”.
(Deliberazione di Consiglio n. 351-3642 del 03/02/2004).
Legge regionale 6 ottobre 2003, n. 25 “Norme in materia di
sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico di
competenza regionale. Abrogazione delle leggi regionali 11 aprile
1995, n. 58 e 24 luglio 1996, n. 49.”
214
LEGISLAZIONE REGIONALE
ENERGIA
PUGLIA
L.R.21/10/2008, n. 28 Norme in materia di produzione di energia
da fonti rinnovabili e per la riduzione di immissioni inquinanti e in
materia ambientale
AMBIENTE
215
LEGISLAZIONE REGIONALE
degli inquinamenti
TRASPORTI
216
LEGISLAZIONE REGIONALE
n. 31
L.R. 19/12/1994, n. 34 Accordo di programma per la realizzazione
di strutture nel settore industriale - artigianale
TERRITORIO
217
LEGISLAZIONE REGIONALE
218
LEGISLAZIONE REGIONALE
219
LEGISLAZIONE REGIONALE
SICILIA
220
LEGISLAZIONE REGIONALE
221
LEGISLAZIONE REGIONALE
Bilancino/Gestione commissariale.
Legge regionale 13 dicembre 1993, n. 93
Norme in materia di piste da sci e impianti a fune ad esse collegati.
Legge regionale 7 gennaio 1994, n. 1
Disciplina delle funzioni amministrative attribuite alla Regione in
materia di progettazione, costruzione ed esercizio degli
sbarramenti di ritenuta e dei relativi bacini di accumulo.
Legge regionale 11 luglio 1994, n. 50
Interventi strutturali finalizzati alla messa in sicurezza idraulica dei
bacini idrografici toscani.
Legge regionale 31 agosto 1994, n. 71
Integrazione all’art. 6 della L.R. 11-7-1994 n. 50 - Interventi
strutturali finalizzati alla messa in sicurezza idraulica dei bacini
idrografici toscani.
Legge regionale 19 febbraio 1996, n. 13
Integrazioni alla L.R. 8-3-1993, n. 12 e successive modificazioni -
Realizzazione opere idrogeologiche per il completamento della
diga di Bilancino, gestione commissariale.
Legge regionale 1 marzo 1996, n. 17
Modifiche ed integrazioni alla L.R. n. 1 del 7 gennaio 1994 , in
materia di sbarramenti di ritenuta e relativi bacini di accumulo.
Legge regionale 25 luglio 1996, n. 58
Istituzione di un fondo per la progettazione della rete stradale di
interesse regionale.
Legge regionale 18 maggio 1998, n. 25
Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati.
Legge regionale 6 agosto 1998, n. 51
Ulteriori modifiche alla legge regionale 25.7.96 n. 58 - Istituzione
di un fondo per la progettazione della rete stradale di interesse
regionale.
Legge regionale 14 aprile 1999, n. 23
Legge Regionale 8.3.1993 n. 12 -Ulteriori disposizioni per
l’attribuzione delle opere costituenti l’invaso di Bilancino.
Legge regionale 11 agosto 1999, n. 51
Disposizioni in materia di linee elettriche ed impianti elettrici.
Legge regionale 24 novembre 1999, n. 62
Contributo straordinario al Comune di Campi Bisenzio per la
realizzazione del collegamento da via Allende al Casello
autostradale A1 di Calenzano dell’asse stradale Prato - Mezzana -
Castello - Perfetti Ricasoli.
Legge regionale 6 aprile 2000, n. 54
Disciplina in materia di impianti di radiocomunicazione.
Legge regionale 15 marzo 2001, n. 13
Interventi straordinari per la tutela ed il potenziamento delle risorse
idropotabili dell’arcipelago toscano.
Legge regionale 18 aprile 2001, n. 17
222
LEGISLAZIONE REGIONALE
LAVORI PUBBLICI
TRENTO
L.P. 10 settembre 1993, n. 26 Norme in materia di lavori pubblici
di interesse provinciale e per la trasparenza negli appalti
Vedi inoltre gli artt. 141 e ss. della legge urbanistica:
L.P. 4 marzo 2008, n. 1 Pianificazione urbanistica e governo del
territorio
E, transitoriamente, il capo I di questa legge:
L.P. 8 settembre 1997, n. 13 Disposizioni concernenti
l’autorizzazione e la variazione di spese previste da leggi
provinciali e altre disposizioni finanziarie assunte per la formazione
dell’assestamento del bilancio annuale 1997 e pluriennale 1997 –
1999 della Provincia autonoma di Trento
ENERGIA
L.P. 6 marzo 1998, n. 4 Disposizioni per l’attuazione del decreto
del Presidente della Repubblica 26 marzo 1977, n. 235. Istituzione
dell’azienda speciale provinciale per l’energia, disciplina
dell’utilizzo dell’energia elettrica spettante alla Provincia ai sensi
dell’articolo 13 dello statuto speciale per il Trentino – Alto Adige,
criteri per la redazione del piano di distribuzione e modificazioni
alle leggi provinciali 15 dicembre 1980, n. 38 e 13 luglio 1995, n. 7
L.P. 8 luglio 1976, n. 18 Norme in materia di acque pubbliche,
opere idrauliche e relativi servizi provinciali
RIFIUTI
Decreto del presidente della giunta provinciale 26 gennaio
1987, n. 1-41/Legisl. Approvazione del testo unico delle leggi
223
LEGISLAZIONE REGIONALE
TRASPORTI
UMBRIA
L.R. 10 gennaio 1973, n. 5 (B.U. 20/1/1973, n. 2) - Norme di
delega ai Comuni delle funzioni amministrative in materia di
trasporto gratuito degli alunni della scuola materna pubblica, della
scuola dell'obbligo e degli istituti professionali. Interventi
straordinari per il trasporto degli alunni delle scuole medie
superiori.
L.R. 25 luglio 1974, n. 41 (B.U. 30/7/1974, n. 26) - Contributi
straordinari per investimenti alle imprese a prevalente
partecipazione pubblica che esercitano professionalmente, in base
a concessione regionale, autoservizi di linee ordinarie per il
trasporto di persone.
L.R. 16 marzo 1976, n. 14 (B.U. 24/3/1976, n. 12) - Circoscrizione
territoriale dell'Ispettorato di porto di Passignano sul Trasimeno.
L.R. 6 luglio 1976, n. 30 (B.U. 7/7/1976, n. 28) - Ripartizione ed
integrazione dei fondi statali previsti dal D.L. 13 agosto 1975, n.
377, convertito nella legge 16 ottobre 1975, n. 493, per le spese di
acquisto dei veicoli destinati all'autotrasporto pubblico di persone.
L.R. 1 settembre 1977, n. 53 (B.U. 7/9/1977, n. 40) - Istituzione
del fondo regionale trasporti.
L.R. 10 aprile 1978, n. 18 (B.U. 12/4/1978, n. 15) - Delega alle
Province, ai sensi dell’art. 96, secondo comma, lett. b), del D.P.R.
24 luglio 1977, n. 616, delle attività istruttorie relative alla tenuta
dell'albo provinciale degli autotrasportatori di merci.
L.R. 17 agosto 1979, n. 44 (B.U. 22/8/1979, n. 40) - Normativa
servizi pubblici di trasporto regionale. (Restano in vigore solo gli
artt. 7 e 12, comma 5. Vedi L.R. 18 novembre 1998, n. 37, art. 35)
L.R. 28 dicembre 1979, n. 70 (B.U. 2/1/1980, n. 1) - Piano
regionale di razionalizzazione della rete distributiva di carburanti.
L.R. 11 agosto 1983, n. 31 (B.U. 18/8/1983, n. 54) - Norme in
materia di opere concernenti linee ed impianti elettrici fino a
150.000 volt.
L.R. 19 luglio 1988, n. 23 (B.U. 27/7/1988, n. 48) - Disciplina della
navigazione sul Lago Trasimeno.
L.R. 27 aprile 1990, n. 25 (B.U. 2/5/1990, n. 19) - Modificazioni d
integrazioni della L.R. 19 luglio 1988, n. 23 - Disciplina della
navigazione sul Lago Trasimeno.
L.R. 27 aprile 1990, n. 28 (B.U. 2/5/1990, n. 19) - Acquisizione dei
beni disponibili della ex ferrovia Spoleto-Norcia.
L.R. 2 settembre 1991, n. 24 (B.U. 11/9/1991, n. 43) -
Ristrutturazione ed adeguamento del sistema tariffario dei servizi di
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LEGISLAZIONE REGIONALE
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LEGISLAZIONE REGIONALE
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LEGISLAZIONE REGIONALE
TRASPORTI
VALLE
D’AOSTA L.R. 29-6-2007 n. 16 Nuove disposizioni per la realizzazione di
infrastrutture ricreativo-sportive di interesse regionale.
Modificazioni di leggi regionali in materia di turismo e trasporti.
L.R. 7-4-1992 n. 14 Promozione della direttrice ferroviaria del Gran
San Bernardo.
L.R. 7-4-1992 n. 15 Iniziative per lo sviluppo del servizio ferroviario
e della intermodalità e per la riqualificazione della linea ferroviaria
Aosta - Pré-St.-Didier.
L.R. 23-12-1991 n. 78 Infrastrutture aeroportuali e piano di
radioassistenze per l'aeroporto "Corrado Gex" della Valle d'Aosta.
L.R. 13-12-1984 n. 68 Realizzazione del collegamento ferroviario
per il trasporto di persone Cogne-Charemoz.
ENERGIA
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LEGISLAZIONE REGIONALE
LAVORI PUBBLICI
L.R. 31-3-2005 n. 7 Disposizioni concernenti la programmazione e
la realizzazione di opere pubbliche per il triennio 2005/2007.
L.R. 17-8-2004 n. 21 Disposizioni in materia di opere di rilevante
interesse regionale, disciplina del Fondo per speciali programmi di
investimento e istituzione del Nucleo di valutazione e verifica degli
investimenti pubblici (NUVV). Modificazioni alla legge regionale 20
novembre 1995, n. 48 (Interventi regionali in materia di finanza
locale), da ultimo modificata dalla legge regionale 28 aprile 2003,
n. 13.
L.R. 2-7-2004 n. 11 Disciplina dell'espropriazione per pubblica
utilità in Valle d'Aosta. Modificazioni della legge regionale 11
novembre 1974, n. 44, e della legge regionale 6 aprile 1998, n. 11.
L.R. 27-12-2001 n. 40 Norme in materia di partecipazione alle gare
di appalto per l'affidamento di lavori pubblici. Modificazione
all'articolo 34 della legge regionale 20 giugno 1996, n. 12.
Abrogazione della L.R. 28 marzo 1985, n. 8 e della L.R. 18 agosto
1986, n. 53.
L.R. 23-12-1999 n. 38 Affidamento della realizzazione di opere
pubbliche a soggetti pubblici o privati concessionari di servizi
pubblici.
L.R. 12-5-1997 n. 17 Finanziamento di un programma regionale
straordinario di lavori di pubblica utilità.
L.R. 28-11-1996 n. 37 Interventi straordinari in materia di edilizia
scolastica.
L.R. 20-6-1996 n. 12 Legge regionale in materia di lavori pubblici.
L.R. 16-6-1988 n. 41 Intervento della Regione autonoma Valle
d'Aosta nella costruzione di edifici di culto.
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LEGISLAZIONE REGIONALE
TURISMO E SPORT
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LEGISLAZIONE REGIONALE
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STUDI E RICERCHE RECENTI
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STUDI E RICERCHE RECENTI
AGICI Finanza d’Impresa - I costi del non fare, Le infrastrutture del Paese tra
progressi e ritardi. Come rimuovere gli ostacoli?, rapporto 2007, presentato il 15
novembre 2007.
CLUB AMBROSETTI - THE EUROPEAN HOUSE, Il sistema (non)
decisionale del nostro Paese: un costosissimo autogol, lettere nn. 7-12,
marzo/settembre 2007.
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE, Dal progetto ’80 all’Italia che
verrà – Materiali per una visione (comprende i volumi: Reti e territori al futuro, e
Il territorio come infrastruttura di contesto), Roma, 2007.
STUDIO OICE (Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di
architettura e di consulenza tecnico-economica). Procedure e tempi di esecuzione
delle grandi opere nei Paesi industrializzati. Analisi comparata delle procedure
più efficaci per la realizzazione delle opere pubbliche in Francia, Germania, Gran
Bretagna e Spagna, a cura di Claudio Rangone. Ricerca ed elaborazione dati e casi
di studio: Daniel Raccah - dicembre 2007.
CENTRO STUDI UNIONCAMERE – Rapporto Unioncamere 2009 (capitolo
7: Infrastrutture per il territorio e politiche di intervento nazionali e locali),
Roma, 2009.
UNIONCAMERE – ISTITUTO TAGLIACARNE, La dotazione delle
infrastrutture nelle province italiane. Infrastrutture e competitività. Quale
scenario per il sistema-Italia?, Roma, 2006.
Ministero dello Sviluppo Economico - Conferenza Stato-Regioni, COMITATO
DI GESTIONE MONITORAGGIO APQ (Accordi di Programma Quadro),
Progetto monitoraggio. Relazione annuale al 30 Settembre 2006.
NIMBY FORUM, La comunicazione, la negoziazione e il consenso territoriale
come fattori strategici nella realizzazione di impianti industriali e grandi opere
civili per lo sviluppo del Paese, Milano, 2005.
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