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Il mondo adulto

Nelle societ primitive solo la met della popolazione poteva raggiungere i venti anni det,e solo il 10 per cento sopravviveva oltre i quaranta;il tasso di mortalit era molto elevato dovuto alle malattie,alle guerre,alla scarsa disponibilit delle risorse alimentari e alla mancanza di igiene. Entro i quaranta anni i figli erano gi cresciuti. I gruppi primitivi si potevano permettere la presenza di pochi adulti di mezza et,giusto quel numero ristretto per garantire un contributo di saggezza. Lindividuo che appartiene a tale fascia det deve farsi carico delle cure relative ai figli,ma anche alla moglie;molto spesso attorno ai quaranta anni allinterno delle famiglie sono presenti bambini ancora piccoli o adolescenti. Tutto questo finisce per determinare dei fenomeni che possono condurre luomo e la donna dellet di mezzo a una sorte di crisi esistenziale. Raggiunti i quaranta anni si e ad un punto della propria esistenza dove si confronta la realt con i desideri adolescenziali,lesigenza avvertita quella di continuare ad essere sempre pi se stessi rafforzando le funzioni psicologiche in precedenza trascurate. La psicologia delladulto si lega in modo profondo alla generativit ossia alla capacit di assumere un ruolo nel sistema di cura dove si hanno sentimenti di accudimento nei confronti degli altri.

Dopo la pubert il corpo pronto a donare la vita,ma non sempre la psiche segue questo percorso. La coppia fatica a riconoscere una generativit responsabile,pronta ad affrontare lesperienza di mettere al mondo un figlio. Il rischio di una gravidanza ha indotto a ritardare i tempi di mettere su famiglia e luso dei mezzi anticoncezionali ha fatti si che la maternit e la paternit possano essere collocate ben oltre la prima giovinezza,riservando a questa fase della vita il soddisfacimento dei desideri personali,questo ha provocato un allungamento delladolescenza. Il figlio che deve precedere il bambino ideale quello individuale,dove i genitori non devono pensare questo mio figlio,ma pensare che appartiene a se stesso quindi libero ed come una terza entit che in grado di crescere e maturare. Non si deve pensare che la nascita di un figlio coincida con la gravidanza;un figlio nasce prima nella mente che nella carne,perch in realt la coppia immagina il proprio figlio come una creatura che devono gestire,ma in realt libero e appartiene a se stesso. Si parla di riadattamento della coppia quando c la nascita del bambino e quindi c la consapevolezza che il bambino reale non mai come il bambino immaginato. I problemi possono essere maggiori quando nasce un bambino disabile,in quanto si deve elaborare la perdita di un bambino

sano,cio quello immaginato che conduce ad incontrare e accettarne uno diverso. Il bambino soprattutto quello disabile ha bisogno di una maggiore complicit tra i genitori,perch pi fragile. A questo punto si manifesta il senso di maturit ossia la capacit di assumere responsabilit e compiti di cura che rendono una persona davvero adulta e a trasmettere al bambino il senso di fiducia,base sulla quale costruire un rapporto sereno con gli altri e la realt.

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